18 July, 2024
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La commissione Governo del territorio, presieduta da Antonio Solinas (Pd), ha approvato all’unanimità il nuovo Statuto dell’Egas, che recepisce le modifiche introdotte dalla legge regionale 25/2017 approvata dal Consiglio nello scorso mese di dicembre.

Il documento, come ha spiegato l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini nella sua relazione, sarà ora inviato ai Comuni che dovranno pronunciarsi formalmente ed infine alla Giunta per l’approvazione definitiva.

Il presidente della commissione ha ricordato che il Consiglio regionale, quanto prima, dovrà comunque tornare sulla legge 25/2017 per attribuire ai Sindaci (dei Comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti) che faranno parte dell’organismo di gestione un compenso adeguato ai compiti ed alle responsabilità dell’Ente di governo del servizio idrico.

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Riprenderanno domani, martedì 20 marzo, i lavori delle commissioni permanenti del Consiglio regionale.

In mattinata si riuniranno la Prima e la Terza Commissione. Alle 10,30 il parlamentino del Bilancio, presieduto da Franco Sabatini sentirà in audizione i rappresentanti delle categorie produttive sullo stato di attuazione degli interventi per il sostegno delle imprese previsti dalla Programmazione Unitaria 2014-2010 e dagli incentivi della legge 949/1952. I lavori proseguiranno mercoledì 21 marzo 2018, ore 10.30, con lo stesso ordine del giorno. In programma le audizioni degli gli assessori competenti in materia di programmazione, industria e artigianato, del direttore generale del Centro regionale di programmazione e del presidente della SFIRS.

Per le 11,00 è invece convocata la Prima Commissione “Autonomia”. All’ordine del giorno l’elezione di un segretario, lo Schema di Norma di Attuazione 5/XV (Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Sardegna per l’istituzione del Collegio dei revisori dei Conti) e la questione insularità con l’esame di tre diverse proposte di legge nazionale per la modifica dell’articolo 3 dello Statuto. L’organismo consiliare si occuperà inoltre di alcuni provvedimenti in materia di ordinamento e funzionamento del Corpo forestale della Sardegna

Nel pomeriggio, alle 16.00, si riuniranno la Quarta e la Quinta Commissione.  

Il parlamentino del “Governo del territorio”, presieduto da Antonio Solinas, esaminerà il Programma n. 181 “Modifiche allo statuto dell’Ente di Governo dell’ambito della Sardegna”. Prevista l’audizione dell’assessore regionale dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini. All’ordine del giorno della Commissione anche il disegno di legge n. 409 (Nuova legge urbanistica) e le proposte di legge nn. 19, 418 e 438. I lavori della Commissione proseguiranno nei giorni successivi. Mercoledì 21 marzo, alle 16.00, la Commissione si occuperà del progetto di realizzazione di un impianto solare-termodinamico a San Quirico (OR). Previste le audizioni dell’Assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras, dei Sindaci dei comuni di Oristano e di Palmas Arborea, del Comitato per la salute e la qualità della vita San Quirico – Tiria e della Solar Power s.r.l., titolare del progetto.

Quattro le proposte di legge all’attenzione della commissione “Attività produttive” presieduta da Luigi Lotto: 1) la n. 437 “Norme per le cooperative di comunità in Sardegna”; 2) la n. 178 “Norme per la ricerca, la coltivazione e l’utilizzo delle acque minerali naturali, di sorgente e termali”; 3) la n.306 “Disciplina della ricerca e utilizzazione delle risorse idrotermominerali e geotermiche”; 4) la n. 495 “Disposizioni per la valorizzazione della suinicoltura sarda”.

I lavori della Commissione proseguiranno mercoledì 21 marzo 2018. alle ore 10,30. con il medesimo ordine del giorno e, occorrendo, nel pomeriggio.

Giovedì 22 marzo, infine, si riunirà la Sesta Commissione “Salute e politiche sociali”. I lavori dell’organismo consiliare guidato da Raimondo Perra si apriranno alle 10,00 con l’audizione dell’assessore del Lavoro Virginia Mura sul Piano triennale per l’emigrazione. Successivamente, la Commissione si occuperà dei programmi n. 189 e 190 sul tariffario unico per i veterinari e sui Plus. All’ordine del giorno anche il Testo unico sulla dislessia e le proposte di legge n. 164 “Interventi per la promozione e la valorizzazione dell’amministratore di sostegno a tutela dei soggetti deboli”; n. 280 e n. 56 “Gioco d’azzardo”; n. 453 “Disciplina normativa sulla disabilità uditiva”; n. 116 e 317 “Sport”, n. 472 “Istituzione del reddito di libertà per le donne vittime di violenza”, n. 223 e n. 466 “Norme i materia funebre e cimiteriale”.

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«E’ stata approvata una legge che, operando negli ambiti di competenza regionale, consente anche di supportare le piccole imprese, di snellire l’attuazione delle opere pubbliche e, per la prima volta, introduce il concetto di qualità architettonica di queste opere.»

E’ il primo commento dell’assessore dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, all’approvazione in Consiglio regionale della legge sui contratti pubblici di lavoro, servizi e forniture.

«L’introduzione di una società di progettazione, altra novità della legge – ha aggiunto l’assessore Balzarini – darà risposta a una carenza acclarata degli uffici tecnici regionali e ci darà la possibilità, anche con una più attenta attività di esternalizzazione dei servizi di ingegneria e architettura, di accedere in modo più tempestivo a risorse finanziare nazionali e comunitarie per le opere di interesse strategico per la nostra regione.»

La legge prevede, ancora, il riordino delle funzioni dell’Osservatorio regionale dei contratti pubblici, il piano triennale per acquisti “verdi”, la riqualificazione del responsabile unico del procedimento inteso come project manager – figura quindi centrale con capacità non solo tecniche ma anche organizzative e propositive, la qualificazione delle stazioni appaltanti.

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«La nuova legge sui contratti pubblici è una grande legge nazionale della Sardegna, che affronta e risolve molti nodi nel settore degli appalti, tutela le imprese sarde, apre nuovi spazi di mercato per i nostri giovani professionisti, migliora l’efficienza e la competitività del sistema regionale.»

Lo ha dichiarato il segretario del Partito dei Sardi Paolo Maninchedda, illustrando i principali contenuti della legge approvata ieri dal Consiglio regionale, ringraziando per questo traguardo la Giunta, la maggioranza, le forze di opposizione e tutto il Consiglio. E’un segno, ha affermato, che «l’unità dei sardi può produrre concretamente grandi cambiamenti».

«Grazie alla legge – ha aggiunto Paolo Maninchedda – finisce una sorta di schiavitù della Sardegna nei confronti dell’Anas che, fra l’altro, aveva un aggio sulle opere realizzate nel territorio regionale del 12.50% (classificate alla voce spese generali) senza che questa remunerazione trovasse riscontro nello snellimento dei tempi di progettazione e realizzazione, o nel ruolo assegnato alle imprese sarde nel sistema degli appalti.»

Paolo Maninchedda ha citato, in proposito, l’esempio di un tratto della 131 – tratto Bonorva dove, dall’aggiudicazione del progetto definitivo nel 2015, sono passati ben 2 anni per arrivare al progetto esecutivo e attualmente l’opera è completata solo in parte.

L’assessore dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, si è poi soffermato sulle parti più innovative della legge, che «assegna alla Regione una autentica capacità di programmazione delle opere strategiche, semplifica l’iter burocratico dei lavori, responsabilizza le imprese e incentiva la crescita dei professionisti locali, senza trascurare la qualità architettonica, la sicurezza e le sostenibilità ambientale e sociale degli interventi».

«Finalmente – ha commentato il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu – gli appalti in Sardegna cominciano a parlare sardo, con tante novità positive per i sardi che operano nel settore e soprattutto con misure di forte semplificazione che individuano con chiarezza i soggetti che possono e devono dare risposte perché conoscono e governano tutte le varie fasi dei procedimenti legati alle opere.»

Per le imprese ed i professionisti, in particolare, «sarà disponibile una sola fonte telematica che permetterà l’accesso in tempo reale a tutti i bandi e le gare della Sardegna, dalla Regione ai Comuni agli altri enti territoriali».

Il consigliere Roberto Desini, sul piano politico, ha messo l’accento sul fatto che «stavolta la politica ha percepito l’importanza di una legge come questa e lo ha fatto bene ed in tempi ragionevoli; vuol dire che si può fare ed anzi è un modello da replicare».

Il presidente del Partito dei Sardi Franciscu Sedda, infine, ha ricordato che «il portafoglio Anas in Sardegna è di circa 2 miliardi, quindi la quota di risorse che vengono restituite al circuito regionale è di 120 milioni». «Questo – ha affermato Franciscu Sedda – significa difendere l’economia della Sardegna, con una legge certamente ricca di tecnicalità ma anche con una precisa visione della società sarda». «Una legge – ha concluso Franciscu Sedda – frutto di unità e ciò significa, come messaggio-chiave per le prossime elezioni regionali, che la Sardegna ha bisogno di una guida politica forte per sfruttare al meglio le sue grandi potenzialità».

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Il Consiglio regionale ha approvato la legge contenente “Misure urgenti in materia di reclutamento del personale” e le nuove norme in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.

In apertura della seduta pomeridiana, il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha comunicato all’Aula la decisione della Conferenza dei capigruppo di portare in discussione, con la procedura d’urgenza prevista dall’articolo 102 del Regolamento, il disegno di legge n. 494 della Giunta “Misure urgenti in materia di reclutamento del personale”.

Ha quindi preso la parola l’assessore agli Affari Generali Filippo Spanu che ha spiegato le ragioni che hanno determinato il ricorso alla procedura d’urgenza. «La Giunta ha approvato ieri questo provvedimento per far fronte alla situazione creatasi a seguito della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo l’inquadramento nell’Amministrazione regionale del personale delle società Hydrocontrol e Sigma Invest – ha spiegato Filippo Spanu – si tratta di personale che per oltre 10 anni ha svolto la propria attività all’interno del Distretto idrografico con funzioni di protezione civile. La Consulta ha ritenuto che questo personale non possa essere stabilizzato ma reclutato attraverso un concorso pubblico. La sentenza non è stata ancora pubblicata in Gazzetta ufficiale. Nel momento in cui arriverà la pubblicazione i lavoratori decadranno. Per questo la Giunta ha ritenuto opportuno sanare la situazione con la modalità più veloce attraverso le norme del decreto “Madia”. Non ci sono nuovi oneri per la Regione perché i lavoratori sono già in carico all’amministrazione. Viste l’urgenza chiediamo che la norma entri in vigore al momento della pubblicazione. In questo modo sarebbe garantita la continuità lavorativa»

Il consigliere Stefano Tunis (Forza Italia) ha chiesto una sospensione di 10 minuti per chiarire meglio alcuni aspetti della questione: « Essendo alta la preoccupazione per il periodo transitorio vorrei verificare se fosse possibile gestire questa fase con un contratto a termine».

L’assessore Filippo Spanu ha chiarito che la procedura individuata è quella del concorso riservato ad una platea precisa di destinatari. «Gli uffici sono già in moto perché le procedure siano il più veloci possibili. Anche per il contratto a tempo determinato occorre seguire un iter e sarebbe un vulnus rispetto ai rilievi della Corte Costituzionale. Sanare la situazione accelera al massimo i tempi».

Stefano Tunis, sostenuto dalla collega di partito Alessandra Zedda, ha ribadito la richiesta di sospensione della seduta.  Richiesta non accolta dal presidente Ganau: «La questione è stata affrontata dalla Conferenza dei Capigruppo che ha deciso per il 102. Non mi sembra il caso di interrompere».

Gianfranco Congiu (Pds) ha detto di comprendere le ragioni del collega Stefano Tunis: «Ho manifestato la stessa preoccupazione in Conferenza dei Capigruppo annunciando la presentazione di un emendamento per garantire la continuità lavorativa. L’assessore, per accelerare al massimo i tempi, ha suggerito l’immediata approvazione del disegno di legge».

Anche Giorgio Oppi (Udc) si è detto d’accordo per approvare immediatamente il provvedimento: «In Conferenza dei Capigruppo abbiamo superato le nostre perplessità e dato via libera al 102. Per questo si è deciso di interrompere la discussione di un’altra legge. Non è opportuno perdere altro tempo».

Stessa giudizio da parte di Pietro Cocco (Pd): «Sono d’accordo con l’on. Giorgio Oppi. Si è condiviso un percorso in Conferenza Capigruppo e ora bisogna andare avanti».

Alessandra Zedda (Forza Italia) ha spiegato i motivi della richiesta: «Era nostra intento avere maggiori chiarimenti anche per affinare le procedure. Abbiamo concesso il 102 per cercare di aiutare i lavoratori».

Per Stefano Tunis (Forza Italia) occorre sapere cosa si vota: «Il rapporto di lavoro del personale in questione con la Regione dura da oltre dieci anni. La sentenza della Corte Costituzionale è una sconfitta eppure si continua ad affrontare il tema con leggerezza e assoluta impreparazione».

Secondo Alessandra Zedda i lavoratori Hydrocontrol e Sigma Invest sono vittime dei provvedimenti amministrativi. «Non si doveva arrivare a questo punto – ha detto la consigliera azzurra – altre anomalie potrebbero presentarsi in futuro. Il provvedimento è riduttivo, chiediamo di essere sensibili nel prevedere procedure urgenti anche per situazioni analoghe e l’applicazione di principi di equità e uguaglianza anche per chi è entrato con concorso pubblico».

L’assessore Spanu si è detto pronto ad accogliere positivamente tutte le proposte dell’on. Alessandra Zedda. «La Giunta ha predisposto un Piano di reclutamento che alla luce di questo provvedimento dovrà essere aggiornato. Non ci saranno aggravi per l’amministrazione. Aggiungeremo altri 37 posti nel piano di reclutamento».

Stefano Tunis ha contestato i dati dell’assessore: «L’assessore ha detto che si liberano 37 posti,  forse non sa che non dobbiamo tenere conto di 37 lavoratori ma di 41».

A Stefano Tunis ha replicato l’assessore Filippo Spanu: «Le posizioni in verità sono 34, ne abbiamo previsto ulteriori 3 o 4 che sono quelle che hanno generato il ricorso alla Corte Costituzionale. La posizione a cui accennava Tunis è in esame. Noi abbiamo valutato che il provvedimento in discussione non potesse incidere in modo negativo sull’intero processo».

Per dichiarazioni di voto è nuovamente intervenuto Stefano Tunis (Fi): «Deve rimanere agli atti che si sta mettendo una pietra tombale su una decisione della Regione che si ripercuote sul lavoro e su questioni nevralgiche dell’amministrazione».

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato. Successivamente sono stati approvati i due articoli della legge e il testo finale che ha ottenuto 38 voti a favore e uno contrario.

Come disposto dalla Conferenza dei capigruppo, il presidente Gianfranco Ganau ha poi invitato l’Aula a riprendere l’esame del ddl 417 del 13.04.2017.

Sull’articolo 5 l’on. Marco Tedde (FI) Ha detto: “La maggioranza su questo tema vuole correre troppo ma non si sa dove voglia andare. Pagheremo questo errore, ne sentiremo parlare. I professionisti ci stanno chiamando in queste ore e ci chiedo nodi intervenire in Aula per farvi capire che state sbagliando”.

Per l’on. Gianfranco Congiu (Pds) “certo che la riforma porterà un grande risultato: la Regione si riappropria della sua funzione programmatoria sulle grandi opere. E’ una novità epocale allineata alla normativa europea”.

Approvati gli emendamenti 102 della Giunta e 52 (Agus e Busia), entrambi relativi alla attuazione dei lavori di competenza regionale con delegazione amministrativa. A seguire l’Aula ha approvato l’articolo 5.

All’articolo 5bis sono stati presentati emendamenti. L’on. Marco Tedde (FI) ha annunciato il suo voto contrario alla costituzione di un’agenzia pubblica che si occupi della redazione dei documenti di indirizzo della progettazione e della gestione di opere pubbliche di interesse regionale. “Questa norma viola il principio della libertà di concorrenza, operando slealmente rispetto alle imprese sarde. Noi non possiamo non stare a fianco delle imprese private. Prendetevi l’onere di votare un provvedimento di questo tipo”.

L’on. Antonio Gaia (Upc) ha annunciato il voto favorevole su alcuni emendamenti e ha aggiunto: “E’ aberrante insistere su questo argomento, posto che la Corte dei Conti si è già espressa a sezioni unite contro le municipalizzate. Che bisogno c’è di costituire questa Agenzia? Sono favorevole agli emendamenti Agus e Busia sul punto”.

Per il riformatore Luigi Crisponi “è del tutto sbagliato che un soggetto terzo di proprietà della Regione faccia concorrenza ai privati nel libero mercato. E’ impensabile mettere in mano a questa agenzia pubblica un servizio che già oggi è lento e che andrebbe invece del tutto sburocratizzato”.

E’ intervenuto l’on. Annamaria Busia (CpS), che ha annunciato il voto contrario alla norma e ha annunciato un possibile emendamento orale.

Per il Psdaz ha preso la parola l’on. Angelo Carta che si è detto favorevole alla nascita dell’Agenzia: “A volte la progettazione dura anche due anni. L’Agenzia non toglierà il pane ai progettisti e non lederà la libera concorrenza ma otterrà invece una seria accelerazione dei processi di progettazione nel caso di opere di rilevanza strategica. Noi in 4 anni non riusciamo a chiudere una gara: in Germania in 4 anni passano dalla progettazione alla consegna. Anche la Regione Lombardia ha una società analoga e sta lavorando bene”.

Favorevole anche il Pds con l’on. Gianfranco Congiu: “Sottoscrivo ogni parola dell’on. Angelo Carta, si fa fatica a cogliere quanti ritardi ci sono nella progettazione e quanti danni facciano questi ritardi rispetto alla spesa del denaro pubblico”.

L’on. Alessandra Zedda ha annunciato il voto contrario e ha detto: “Non è rispettata una pari condizione di partecipazione e mi sembra invece che questa Agenzia rischi di generare lavoratori precari della Regione. Non è un percorso corretto, anche rispetto al settore dell’edilizia”.

L’assessore Balzarini è poi intervenuto: “La proposta dell’esecutivo è il frutto di un’esperienza maturata nel campo dei lavori pubblici. Il collo di bottiglia nei finanziamenti pubblici è tutto nella mancata progettazione delle opere, questo lo abbiamo riscontrato negli anni di lavoro e di esperienza. Serve, dunque, una società di servizi che non farà concorrenza al libero mercato ma si occuperà solo delle opere strategiche”.

L’on. Piero Comandini (Pd) ha ritirato l‘emendamento 10 mentre l’on. Francesco Agus (CpS) ha confermato il 95, che prevede una commissione tecnico giuridica presso la Direzione generale della Presidenza al posto della società di capitali. L’emendamento è stato respinto.

Per dichiarazione di voto l’on. Antonio Gaia (Upc) ha detto: “Mi chiedo come sia possibile che in Regione non ci siano professionisti capaci di gestire la programmazione delle opere pubbliche”. Si è dichiarata “molto perplessa” anche l’on. Annamaria Busia (CpS).

L’articolo 5 bis è stato approvato. Respinti gli emendamenti 53 (Agus e Busia).

L’Aula è passata poi all’esame dell’articolo 6, che disciplina i lavori di competenza delle altre stazioni appaltanti. Respinto l’emendamento 56 e così anche il 55.

Approvato il testo dell’articolo 6.

Il Consiglio ha quindi approvato l’art. 7 (Premialità nella concessione dei finanziamenti regionali), integrandone il testo con gli emendamenti n. 57 e n.2; il n. 57 (Agus-Busia) prevede la premialità “per le amministrazioni giudicatrici che adottino le linee guida e il codice regionale della buone pratiche”, il n. 2 (Ruggeri) l’attenzione per gli Enti locali a basso indice di dotazione infrastrutturale.

A seguire, è stato approvato anche l’art. 8 (infrastrutture strategiche di preminente interesse regionale), assieme agli emendamenti n. 60 (Agus-Busia) che contiene il dettaglio dei requisiti necessari per la definizione di opera strategica e 61 (Agus-Busia), che prescrive la pubblicità dell’elenco delle opere strategiche.

Dopo l’avvio della discussione sull’art. 9 (Piano triennale della qualità architettonica delle opere pubbliche) la seduta è stata sospesa.

Alla ripresa dei lavori l’articolo è stato approvato, insieme agli articoli 10 (Elenco speciale delle opere di interesse regionale di particolare rilevanza), 11 (Principi, finalità e linee di intervento), 12 (Promozione del concorso di idee e di progettazione) e 13 (Borse di studio regionali per la qualità architettonica).

Il testo dell’art. 14 (Inserimento di opere d’arte e dell’artigianato artistico e tradizionale degli edifici pubblici) è stato integrato dagli emendamenti n. 20 (Agus-Busia) che allarga le commissioni di valutazione dei progetti ad esperti d’arte indicati dalle università sarde, e n. 21 (Agus-Busia) sul compenso dei componenti delle commissioni.

Approvato, inoltre, l’art. 15 (Istituzione e articolazione dell’unità tecnica regionale dei lavori pubblici-UTR).

L’art.16 (Composizione e funzionamento dell’UTR) è stato modificato dall’approvazione degli emendamenti n.66, 67, 23 e 65. Il n. 66 (Agus-Busia) prevede i requisiti degli esperti esterni, il n. 67 (Agus-Busia) indica i tetti di spesa per i compensi), il 23 (Agus-Busia) descrive le figure professionali di segreteria ed assistenza tecnica, il 65 (Agus-Busia) amplia le competenze dell’UTR alla materia paesaggistica ed alla valutazione di impatto ambientale.

Successivamente il Consiglio ha approvato gli articoli 17 (Competenze delle sezioni dell’UTR), 18 (Approvazione dei progetti) e 19 (Osservatorio regionale dei contratti pubblici).

L’art. 20 (Prezziario regionale dei lavori pubblici) è stato integrato dall’emendamento n. 69 (Agus-Busia) che riguarda l’aggiornamento dell’elenco.

L’art. 21 (Elenco operatori economici per i servizi di ingegneria e architettura) è stato modificato in parte dagli emendamenti 104 (Giunta regionale) che tende a favorire l’accesso dei giovani professionisti e 15 (Valerio Meloni) che prevede la consultazione degli ordini professionali.

Sull’articolo si è sviluppato un ampio dibattito nel corso del quale hanno preso la parola diversi consiglieri regionali.

La consigliera Annamaria Busia (Misto) ha sottolineato il rischio di impugnazione della legge per l’evidente contrasto sulle competenze Stato-Regione, che in altre realtà è stato risolto seguendo procedure corrette nel quadro costituzionale. Inoltre, ha proseguito, «la parte relativa alla preferenza per i giovani professionisti crea una distorsione della concorrenza».

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde, condividendo molte delle argomentazioni della collega Busia, si è soffermato sul contrasto della norma regionale anche con normativa nazionale prevista dal Dlgs n.50.

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu, invece, ha parlato di «passaggio qualificante della riforma, che fra l’altro fornisce un solo elenco appaltatori anziché 377 in ogni Comune (accessibile telematicamente) e in secondo luogo risponde alle attese di lavoro dei giovani professionisti.

La vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha invitato a prestare attenzione a diverse disposizioni della legge, alcune della quali evidenzierebbero contrasti con i contenuti dell’art 5/bis sulla società in house, precedentemente approvato.

In sede di replica, l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini ha sostenuto che la legge introduce una organizzazione efficiente nel settore sulla scorta di altre buone pratiche regionali, con strumenti semplificati a disposizione degli Enti locali. Inoltre, ha precisato, «abbassando gli importi di alcune opere si è deciso di venire incontro ai giovani professionisti come sollecitato dalla categoria».

Per dichiarazione di voto il consigliere del Pds Roberto Desini, favorevole, ha messo l’accento sulla della necessità di coinvolgere Comuni ed enti intermedi nel processo legislativo, «sia per poter verificare concretamente le difficoltà delle autonomie nel settore delle opere pubbliche che per cogliere le opportunità della legge in materia di semplificazione».

Subito dopo l’Assemblea ha approvato l’art. 22 (Elenco degli operatori economici per l’affidamenti di contratti pubblici di lavori).

La consigliera Annamaria Busia (Misto) ha comunicato la sua decisione di abbandonare l’Aula dopo aver riscontrato che sono caduti nel vuoto i suoi appelli ad una riflessione su profili di illegittimità della legge evidenziati peraltro, su alcune parti, anche dall’ufficio legale della Regione e dall’Anaac.

A seguire il Consiglio ha approvato anche gli articoli 23 (Interventi di volontariato nei lavori pubblici, premialità e sussidiarietà orizzontale) e 24 (Affidamenti diretti e misure promozionali nei contratti pubblici).

L’art. 25 (Sostenibilità ambientale) è stato integrato dagli emendamenti n.76 (Agus-Busia) che introduce il riferimento alle green public procurement-acquisti verdi e 77 (Agus-Busia) relativo alle linee-guida per gli stessi acquisti.

Approvati inoltre gli articoli 26 (Monitoraggio degli acquisti Verdi) e 27 (Incentivi agli operatori economici per le certificazioni di qualità)

L’art. 28 (Misure di razionalizzazione nella progettazione) è stato modificato dall’emendamento n.81 (Agus-Busia) che agevola la circolazione degli elaborate progettuali fra tutti gli uffici interessati.

A seguire, approvati gli articoli 29 (Misure di promozione dei giovani professionisti) e 30 (Determinazione del corrispettivo a base d’asta e categorie di lavori).

Aperta la discussione sull’articolo 31 (incentivi per le funzioni tecniche) il presidente ha annunciato gli emendamenti ad esso presentati ed il relatore della maggioranza prima e la Giunta poi hanno espresso i relativi pareri, rimettendosi alle valutazioni dell’Aula (emendamenti 3 e 101). Il consigliere del Pd, Luigi Ruggeri,  ha quindi illustrato le finalità dell’emendamento da lui presentato, il n. 3 (incentivi per le funzioni tecniche) evidenziando la necessità di adottare dei criteri guida per le amministrazioni locali per la ripartizione degli incentivi ed ha spiegato anche la ratio dell’emendamento 101 (Comandini) per il superamento del tetto previsto per gli incentivi.

L’Aula ha approvato con successive e distinte votazioni l’articolo 31 e i due emendamenti (101 e 3) ed anche l’articolo 32 (Capo II, responsabile di progetto e responsabile per fasi, Nomina e requisiti), l’articolo 33 (Funzioni e compiti del responsabile di progetto) e l’articolo 34 (Attività di supporto).

Via libera anche all’articolo 34 (Attività di supporto) e all’articolo 35 (Capo III, Attività contrattuale e semplificazione, Commissione giudicatrice) insieme con l’emendamento n. 85 (Agus-Busia) inerente le spese e i compensi. Approvato quindi l’articolo 36 (Ufficiale rogante) e l’articolo 37 (Linee guida e codice regionale di buone pratiche). Sul punto è intervenuto l’onorevole Luigi Ruggeri (Pd) che ha evidenziato l’opportunità di norme che tengano nella dovuta considerazione la cosiddetta responsabilità sociale delle imprese. L’assessore dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, ha rassicurato il consigliere del partito democratico («le buone pratiche non riguardano solo gli acquisti e le forniture ma prendono in considerazione i parametri di responsabilità sociale delle imprese» e così ha fatto anche il capogruppo del Pds, Gianfranco Congiu: «Le istanze avanzate dal collega Luigi Ruggeri sono ben presenti nel testo di legge ed in particolare agli articoli 37 e 38». Si è quindi passati alla votazione ed all’approvazione degli emendamenti aggiuntivi n. 6 (Ruggeri) e n. 7 (Ruggeri) inerenti appunto la responsabilità sociale delle imprese. Via libera, dunque, all’articolo 38 (Pagamenti nei subappalti, nei subcontratti di forniture e in casi particolari) e all’articolo 39 (Aspetti sociali e ambientali) con l’emendamento n. 88 (Agus), n. 8 (Ruggeri) e n. 9 (Ruggeri). Approvato l’articolo 40 (Qualità dei servizi di ristorazione collettiva) con l’emendamento n. 91 (Agus-Busia) in materia di lotta allo spreco alimentare; l’articolo 41 (Sopralluogo); l’articolo 42 (Soccorso istruttorio); l’articolo 43 (Titolo VII, razionalizzazione e qualificazione della committenza, Qualificazione delle stazioni appaltanti e l’articolo 44 (Centrale regionale di committenza).

Sempre per alzata di mano il Consiglio ha approvato l’articolo 45 (Promozione dei sistemi e degli strumenti telematici) con l’emendamento n. 93 (Agus-Busia) e l’articolo 46 (Piattaforma telematica regionale di negoziazione). Via libera all’articolo 47 (Esercizio associato delle funzioni e avvalimento) con l’emendamento aggiuntivo n. 97 (Agus-Busia); all’articolo n. 48 (Titolo VIII, Misure a tutela della sicurezza degli immobili pubblici, Fascicolo degli immobili pubblici); all’articolo 49 (Dichiarazione di conformità ); al 50 (Schema tipo del fascicolo del fabbricato); al 51 (Titolo IX, Disposizioni finanziarie, transitorie e finali) al 52 (Abrogazioni) e al 53 (Entrata in vigore).

La capogruppo di Fi, Alessandra Zedda, ha annunciato il voto di astensione a nome del suo gruppo ed ha evidenziato il rischio “impugnazione di alcune parti della norma, nonostante i consiglieri di Forza Italia abbiano offerto occasioni di riflessione e approfondimento per scongiurare tale eventualità”.

Posta in votazione la legge è stata approvata con 27 voti favorevoli su 34 presenti e il presidente Gianfranco Ganau ha quindi dichiarato conclusi i lavori del Consiglio ed ha annunciato la convocazione della conferenza dei presidenti dei gruppi per domani (giovedì 8 marzo) alle 13.00 con all’ordine del giorno la programmazione dei lavori dell’Aula.

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Balzarini sopralluogo diga Monti Nieddu

L’assessore regionale dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini ed il responsabile della Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) Ornella Segnalini, hanno effettuato un sopralluogo al cantiere della diga di Monte Nieddu (in località Sa Stria Sarroch).

L’obiettivo era quello di verificare lo stato di avanzamento dei lavori e confrontarsi con l’ente appaltante, il Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale, rappresentato dal dirigente Roberto Meloni. Presenti all’incontro anche i responsabili della ditta appaltatrice, la Astaldi di Roma, azienda di primario rilievo nazionale ed internazionale che realizza l’unica diga in costruzione di queste dimensioni in Italia per un appalto dell’importo complessivo di 83,2 milioni di euro (di cui 53 milioni per i lavori).
«Abbiamo voluto verificare sul campo l’avanzamento dei lavori e le eventuali criticità – ha detto Edoardo Balzarini – il cantiere è in piena attività e promette bene come tempi e come risultati». L’opera darà risposte concrete di Sarroch, Pula, Villa San Pietro e Capoterra contribuendo ai fabbisogni idropotabili ed allo sviluppo dell’agricoltura dei territori di valle e delle numerose imprese, in particolare turistiche, presenti. Consentirà inoltre alla competa rinaturalizzazione della vallata che ospiterà un nuovo lago artificiale. Per la realizzazione dei lavori, la ditta ricorre soprattutto a aziende e maestranze locali: sono sardi, infatti, il 95 per cento delle oltre duecento unità lavorative impegnate a diverso titolo nella costruzione della diga.

Al momento tecnici e operai si alternano nel cantiere 24 ore su 24 per la realizzazione del muro di sbarramento che raggiungerà un’altezza di 78 metri. La consegna finale dell’opera è prevista per il 2020. La diga potrà invasare 36 milioni di metri cubi d’acqua, di questi 9,6 milioni destinati al potabile e 25,74 agli usi irrigui nella piana di Pula. Sarà inoltre realizzato uno sbarramento sul rio Is Canargius, il cui volume invasato potrà essere trasferito tramite una galleria all’invaso di Monti Nieddu. Prevista anche la costruzione di una piccola centrale idroelettrica.

«Questo cantiere rappresenta per il Ministero una delle più importanti opere pubbliche e la più importante diga nazionale che si sta realizzando in Italia – afferma Ornella Segnalini -. La presenza del MIT risponde a più esigenze: la funzione di vigilanza sul cantiere, il controllo di tutti i materiali e delle opere affinché la diga sia sicura e sia possibile conservarla nel tempo nelle stesse condizioni di quelle iniziali.»

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aeroporto 2

Il Cipe ha dato il via libera a nuove risorse per infrastrutture stradali, aeroportuali, ferroviarie e per le dighe della Sardegna. Il Comitato per la programmazione economica ha assegnato all’isola 86,87 milioni di euro. «Ancora una volta il ministro Delrio è stato di parola mettendo a disposizione della Sardegna una quota importante di stanziamenti richiesti dalla Regione – ha detto il presidente Francesco Pigliaru – finalizzata alla realizzazione di interventi fondamentali per lo sviluppo e la modernizzazione delle infrastrutture, a cominciare da quelle per gli aeroporti, che per noi sono particolarmente importanti».

Sono stati previsti 14,5 milioni per il collegamento alla provinciale Abbasanta – Buddusò – Olbia – Strada Statale 389 tratto Alà dei Sardi – Bivio Padru; 25 milioni per la Strada Statale 291 – primo lotto Alghero – Olmedo – Cantoniera Rudas; 2,05 milioni per il nuovo deposito ferroviario della sede di Alghero; 16 milioni per l’adeguamento delle infrastrutture di supporto all’assistenza al volo per l’aeroporto di Elmas; 12,32 milioni da utilizzare per il prolungamento della pista dell’aeroporto olbiese “Costa Smeralda” e, infine, 17 milioni per interventi di sicurezza sismica e funzionale sulle dighe esistenti.

«Atti concreti da parte del Governo che ancora una volta accoglie le istanze della Sardegna – hanno detto gli assessori dei Trasporti e dei Lavori Pubblici, Carlo Careddu ed Edoardo Balzarini – ciascun intervento finanziato riveste un’importanza strategica per il territorio e migliorerà la sicurezza delle infrastrutture e la qualità del trasporto pubblico e della mobilità».

Le somme varate dal Cipe si aggiungono, per quanto riguarda mobilità e infrastrutture portuali e aeroportuali, ai quasi 60 milioni destinati alla metropolitana di Cagliari linea Quartu Sant’Elena, ai 12,88 milioni per la riqualificazione della pista dell’aeroporto di Olbia, ai 25 milioni per le manutenzioni straordinarie dei porti di Olbia, Cagliari e Porto Torres e ai 152,12 milioni per il rinnovo della flotta dei bus, deliberati sempre dal Comitato interministeriale a dicembre scorso.

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Il Consiglio regionale ha concluso la discussione regionale della nuova legge sugli appalti e ha dato via libera al passaggio agli articoli.

Per illustrare il provvedimento il presidente ha dato la parola al relatore Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp). Lai ha ricordato in apertura il lavoro della commissione che ha sostanzialmente condiviso il testo apprezzando in particolare «la centralità della fase programmatoria, sia per le opere di competenza della Regione che per quelle di altri enti, esprimendo inoltre apprezzamento per l’autorizzazione unica che riduce e snellisce i tempi di progettazione ed esecuzione e per il riferimento alla qualità architettonica delle costruzioni pubbliche». Altre parti giudicate positivamente dalla commissione, secondo Lai, «l’introduzione dei principi di sostenibilità ambientale, la valorizzazione dell’importanza dei sopralluoghi, la semplificazione delle fasi di gara e la produzione di capitolati-tipo». «Rispetto al testo – ha proseguito Eugenio Lai – è stato introdotto un nuovo articolo, il 5/bis, che prevede la costituzione di una società di scopo per agevolare l’iter di realizzazione delle opere pubbliche ed infine, va sottolineato che il testo ha ottenuto dai capigruppo la corsia preferenziale, scelta giusta perché interviene in un momento di grande difficoltà per quanto concerne l’andamento dei lavori pubblici».

Il consigliere di Campo Progressista Francesco Agus, presidente della commissione Autonomia, ha parlato di «legge lungamente attesa e forse in notevole ritardo rispetto all’urgenza che il settore delle costruzioni pubbliche richiede». «La prima commissione – ha affermato Agus – ha discusso a lungo della materia anche per le sue ripercussioni sul sistema degli enti locali e sugli ordini professionali, per cui da un lato era necessaria una accelerazione, anche se probabilmente servivano passaggi di confronto ulteriori che, in Aula, consentirebbero di evitare errori». «Ci sono diversi emendamenti – ha spiegato Agus – che meritano di essere esaminati con attenzione; in particolare uno riguarda il fondo unico per gli Enti locali ed l’altro, quello della costituzione della società, sul quale ho alcune riserve perché a livello nazionale c’è una tendenza al contenimento e non all’espansione delle società pubbliche, per cui occorre riflettere ancora, auspico perciò un ragionamento allargato a soggetti esterni al Consiglio».

Per i Riformatori sardi, Luigi Crisponi ha definito il disegno di legge «una sfida su una materia importante e delicatissima per tutta la Sardegna, per le amministrazioni come per le categorie produttive ed i professionisti; le criticità sono e restano tante perché le questioni in ballo non sono da poco e già si parla di possibili impugnazioni da parte del Governo con riferimento al codice nazionale degli appalti e, sul piano interno, allo stesso ufficio legale della Regione». «In particolare – secondo Crisponi – emergono le lacune del confronto nelle commissioni, che è stato molto parziale, e potrebbero riservare sorprese negative: alla luce di queste considerazioni una accelerazione, che peraltro non ha precedenti nella storia del Consiglio, è quanto mai sconsigliabile per i rischi che comporta».

Parlando per il Pd, il consigliere Luigi Ruggeri ha manifestato apprezzamento per gli approfondimenti forniti dalla Giunta regionale «che ha ben dimostrato la difficoltà degli Enti locali di operare in un contesto così complesso richiedendo, appunto, una nuova legge organica; bene, inoltre, i riferimenti alla qualità architettonica, alla semplificazione del sistema, al migliore accesso sia ai lavori per le imprese attraverso la telematica che alle certificazioni richieste dalle gare, e bene anche il fondo di progettazione ed il recepimento di buone pratiche con un catalogo dettagliato per la predisposizione dei bandi». Luigi Ruggeri si è poi soffermato su altri passaggi della legge, dalla sensibilità ambientale all’uso di materiali locali per la realizzazione di interventi eco-compatibili. «Piuttosto – ha osservato in conclusione Ruggeri – la legge appare un po’ debole sul tema della responsabilità sociale dell’impresa, mentre ci sarebbe voluto più coraggio sia pure operando dentro gli spazi Ue; non basta limitarsi ad agevolare il cosiddetto lavoro difficile di soggetti ai margini del mercato ma occorreva il riferimento al ricorso eccessivo agli interinali e a meccanismi di contrasto alla concorrenza sleale anche di altri Paesi Ue, sulla scorta di positive esperienze nazionali ed europee».

La consigliera del gruppo Misto Annamaria Busia, ricordando la sua astensione in sede di commissione, l’ha motivata col mancato rispetto di alcune procedure legislative e soprattutto col mancato aggancio del testo al quadro normativo esistente, sostenendo fra l’altro che «la legge richiede un approfondimento con tutti i portatori di interesse, sia per alcune debolezze rilevate dall’ufficio legale della Regione, che per l’incertezza sullo strumento della centralizzazione degli acquisti, elementi che si inseriscono inoltre in un quadro nazionale in piena evoluzione». «Il mio non vuole essere un freno – ha chiarito Annamaria Busia – ma un rallentamento sarebbe opportuno, anche per evitare ulteriore confusione sul tema delle stazioni appaltanti alimentando ancora il contenzioso amministrativo; mi riservo l’esame di merito, in sede di dibattito, articoli ed emendamenti».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha sostenuto che «la legge, da troppo tempo attesa da quanti hanno subito oggettivamente i danni della normativa precedente che ha ulteriormente aggravato la crisi del settore delle costruzione, è quanto mai necessaria perché, dal 2005, il Consiglio ha tentato più volte di intervenire su un universo di imprese e persone che lavorano con la pubblica amministrazione con difficoltà enormi, aggravate da una giurisprudenza estremamente volubile e da regole differenti da una stazione appaltante all’altra». Quindi, a suo avviso, «questo è il momento migliore per fare una nuova legge al servizio della Sardegna, per usare con coraggio i poteri della Regione perchè oggi abbiamo un vissuto legislativo che prima non c’era e ci siamo mossi nei paletti fissati dall’Anac, per stare vicino alle imprese sarde comprese quelle micro, ai nostri progettisti e ai nostri fornitori, tutti soggetti senza tutele». «La legge – ha detto ancora Gianfranco Congiu – è anche n esperimento anche sotto il profilo etico perché molto condivisa con la società civile, che ha partecipato ad un dibattito pubblico secondo il modello francese, inviando numerose indicazioni esterne attraverso internet; certamente si può migliorare, ma il passaggio in commissione Bilancio non serve perché non ci sono impegni di spesa rispetto alla legge di stabilità e siamo in presenza di una norma programmatica».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco, dopo aver ricordato che la legge «è arrivata in Aula al termine della conferenza capigruppo nella quale sono stati concordati i passaggi successivi» ha parlato di una «legge importante che bisogna fare perché quella esistente risale al 2005 e, nel frattempo, il settore delle costruzioni è cambiato più volte ed ha vissuto una delle crisi più dure della sua storia».«Il nostro problema – ha proseguito il capogruppo del Pd – è quello della burocrazia, nel senso che non demonizziamo nessuno e nemmeno vogliamo sostituire il liberismo spinto ma piuttosto tenere conto di un quadro normativo avanzato, anche se l’Aula resta sovrana». «Tutti abbiamo ricevuto sollecitazioni dal mondo delle imprese – ha aggiunto Pietro Cocco – mettiamole a frutto con apertura e spirito costruttivo, fermo restando che nella legge ci sono molte cose buone, riordino della programmazione regionale semplificazione e snellimento delle procedure, attenzione alla qualità delle opere e degli interventi architettonici, ridefinizione del ruolo dell’ufficio tecnico regionale che a volte rende più complicati i piani urbanistici dei Comuni, attenzione ai nuovi professionisti».

Dopo Pietro Cocco, è intervenuta Alessandra Zedda (Forza Italia). «Avremmo gradito – ha detto la vicecapogruppo di Forza Italia – che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella avesse, stamattina, almeno detto due parole sullo Statuto». Nel merito del disegno di legge la consigliera è stata chiara: «Su questo provvedimento è necessaria la massima condivisione e la massima partecipazione della minoranza». Per Alessandra Zedda questa legge è importante e va fatta, ma c’è l’esigenza  di limare la parte burocratica, semplificare le parti non chiare in modo da approvare un testo che sia uno  strumento per lo sviluppo della nostra Regione.

Per la Giunta regionale è intervenuto l’assessore regionale ai lavori pubblici Edoardo Balzarini che ha detto: «Il filo comune tra tutti è il notevole interesse verso questa legge. Si tratta di una legge  innovativa, originale che non  vuole fare concorrenza ai testi normativi nazionali ma che anzi  sviluppa aspetti che sono di competenza regionale. Quindi non è una  sfida al governo centrale. Anzi, colma un vuoto legislativo. Certo, essendo una legge innovativa, è una legge che osa, ma questo non vuol dire entrare in competizione con lo Stato».

Il presidente Gianfranco Ganau ha messo in votazione (per alzata di mano) il passaggio agli articoli che è stato approvato. La seduta è stata tolta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio.

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Sono stati riaperti i termini dell’avviso pubblico per la ricezione delle manifestazioni di interesse da parte di enti e organismi di diritto pubblico interessati all’impiego degli ex lavoratori Ati Ifras che ricadono nel territorio del Parco Geominerario della Sardegna. La scadenza, come proposto dall’assessore Cristiano Erriu, è stata fissata al 30 giugno 2018.
Su proposta dell’assessore Luigi Arru, le Aziende del servizio sanitario regionale sono state autorizzate a contrarre – con i rispettivi istituti tesorieri – un’anticipazione di cassa per un totale di 200mila euro. Approvata dall’Esecutivo la ripartizione delle risorse per il funzionamento degli uffici di piano degli ambiti PLUS: come prima quota – pari all’80% dello stanziamento totale – sono stati assegnati quasi 16 milioni. Infine, è stato prorogato per il 2018 il Piano Regionale di selezione genetica per la resistenza alla Scrapie classica degli ovini, così come già adottato per il triennio 2015/2017.
Come proposto dall’assessore Giuseppe Dessena, la Giunta ha nominato Giovanni Deiana direttore generale della Direzione Beni culturali. L’esecutivo ha poi dato il nulla osta alla proroga dell’esercizio provvisorio del bilancio dell’Ersu di Cagliari, per l’anno finanziario 2018, e ha approvato il conto consuntivo per l’esercizio finanziario 2016 dell’Isre di Nuoro autorizzando per lo stesso Istituto l’esercizio provvisorio di Bilancio per il 2018. È stato infine approvato definitivamente il Piano dell’offerta formativa e della rete scolastica della Regione Sardegna per l’anno scolastico 2018/2019.
La Giunta ha dato il via libera all’esercizio provvisorio dell’Agenzia Regionale per l’Edilizia Abitativa (AREA) per l’anno 2018, nel periodo compreso tra il 28 febbraio e il 31 marzo, come proposto dall’assessore Edoardo Balzarini.

 

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Lavori pubblici agricoltura diga acqua risorse idriche
 La Giunta regionale ha approvato oggi – su proposta del presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru, d’intesa con gli assessori dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini e della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano – una modifica temporanea e sperimentale al Piano di laminazione statica dell’invaso della diga di Maccheronis sul rio Posada, nel comune di Torpè.
La modifica consentirà il superamento delle soglie di riempimento prefissate nello stesso piano, permettendo così un maggior riempimento dell’invaso. Contestualmente saranno incrementate le misure di Protezione Civile in capo ai sindaci e alla Regione. Nei prossimi giorni il livello dell’acqua dell’invaso potrà essere portato da 38 metri sul livello del mare a 42 metri. Tale quota potrà essere mantenuta fino al mese di settembre consentendo di modificare il volume utile di regolazione dagli attuali 12,2 milioni di metri cubi a 22,1 milioni di metri cubi. «Sulla base delle attuali previsioni meteorologiche – hanno detto gli assessori Balzarini e Spano – si ipotizza di incamerare nell’immediato 5 milioni di metri cubi d’acqua e, successivamente, altri 5 milioni». 
L’approvazione della delibera segue l’incontro convocato ieri (19 febbraio) a Cagliari dall’assessore Balzarini al quale hanno preso parte rappresentanti di ARPAS, Direzione Generale della Protezione Civile, Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale, ENAS, Direzione Generale del Distretto Idrografico della Sardegna, del Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e architettura dell’Università di Cagliari Direzione Generale dei Lavori Pubblici e i Sindaci dei Comuni di Posada e Torpè. Nel corso della riunione è emersa la necessità di coniugare le esigenze di protezione delle popolazioni a valle dell’invaso con quelle di approvvigionamento del territorio con particolare riferimento alle necessità delle attività produttive su cui gravano ricorrenti problemi di siccità.
«Al fine di garantire le condizioni di sicurezza per le popolazioni a valle i sindaci dei Comuni di Posada e di Torpè – hanno concluso gli assessori Spano e Balzarini – hanno contestualmente sottoscritto uno specifico impegno che prevede l’aggiornamento immediato, con Deliberazione del Consiglio Comunale, del Piano comunale di protezione civile e di attuare sin d’ora le relative misure.»