18 July, 2024
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Il consigliere regionale Edoardo Tocco (Forza Italia) lancia un grido d’allarme sulla situazione di pericolo presente nell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, in via Is Mirrionis, per la presenza di alberi a rischio crollo, rami cresciuti tra le linee dell’energia elettrica ed i grossi fili dell’impianto per la fornitura di illuminazione che sono sospesi a due passi dai reparti.

«Le condizioni di sicurezza all’esterno della struttura sanitaria sono totalmente inosservate – denuncia il vice presidente della commissione Salute del Consiglio regionale -. Una trappola per pazienti e visitatori del nosocomio cagliaritano. La ragnatela dei cavi sospesi tra gli alberi o gli impianti lasciati come ciondoloni, agganciati a due passi dai reparti senza opportune condotte rappresenta un pericolo grosso, con il rischio che i cavi possano da un momento all’altro spezzarsi – conclude Edoardo Tocco, che presenterà un dossier davanti alla commissione Salute dell’aula di via Roma –, cadendo all’interno dei corridoi esterni e determinando dei danni all’impianto elettrico dell’ospedale.»

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«La contrarietà del territorio ai tagli selvaggi dei servizi sanitari è un segnale da non sottovalutare per la Regione.» Il vicepresidente della commissione salute Edoardo Tocco (FI) rilancia la battaglia sullo smantellamento della sanità nel Sarrabus-Gerrei. Il messaggio, inviato in occasione del sit-in promosso dal Comitato “Salviamo l’ospedale San Marcellino” – in programma giovedì 7 alle 9.30 (partenza da viale Rinascita) – rimarca il lento sgretolamento del sistema sul territorio: «Il riordino della rete ospedaliera – aggiunge Edoardo Tocco – sta producendo lo smantellamento dei servizi all’interno del nosocomio di Muravera».

Troppe le criticità: dalla carenza di anestesisti che blocca l’attività chirurgica al depotenziamento del reparto di radiologia e del laboratorio analisi sino al progressivo declassamento del pronto soccorso. «Auspichiamo che il grido d’allarme dei sindaci del distretto possa portare un dietrofront della Regione, con una rivisitazione della geografia della sanità isolana. L’ospedale San Marcellino, una volta eccellenza del territorio, si sta ormai rivelando inadeguato alle richieste dei pazienti. E, con l’arrivo della stagione estiva e l’aumento dei turisti, saranno inevitabili i disagi per gli accessi nel presidio sanitario – conclude Edoardo Tocco -. Questa riforma sta relegando i territori periferici, già isolati, alla desertificazione dei servizi, senza la giusta attenzione alle necessità dei cittadini».

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Il progetto di riforma della rete ospedaliera che ridisegna la geografia dei presidi sanitari isolani, è sotto la lente di ingrandimento del ministero della Sanità. Il vicepresidente della commissione salute Edoardo Tocco (Forza Italia) sostiene che «per capire il quadro del riordino approvato occorre attendere  la pronuncia dal Governo che potrebbe intaccare gli aspetti complessivi della riforma. Le perplessità riguardano l’accesso ai pronto soccorso, suddiviso tra più ospedali ma anche il numero dei posti letto ed il tipo di interventi previsti».

«Se il ministero dell’Economia e finanze dovesse impugnare solo una parte della riforma – conclude Edoardo Tocco – sarebbe opportuno una revisione completa della rete ospedaliera. In questo scenario non si comprende perché si proceda con atti aziendali, tagli e la previsione di strutture complesse. Un disegno che corre il rischio di naufragare in seguito al possibile responso negativo del Governo.»

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A Decimomannu sale la preoccupazione per la sorte della Nuova casa di cura. A evidenziare i timori è il vicepresidente della commissione salute Edoardo Tocco (FI), che invoca chiarezza sulla possibile chiusura dell’istituto: «Non vorremmo che l’hinterland cagliaritano potesse perdere uno dei poli di eccellenza per la cura dei pazienti oncologici – rimarca Edoardo Tocco -. Solleciterò l’audizione dei vertici della struttura all’interno del parlamentino, per comprendere le cause della probabile interruzione dell’attività nel reparto dedicato all’oncologia». Il blocco del servizio provocherebbe non pochi disagi per i pazienti. «La Clinica rappresenta ancora un centro all’avanguardia per le cure ma anche per le diagnosi, con terapie avanzate per i malati affetti da patologie tumorali – aggiunge Edoardo Tocco -. La chiusura del reparto di medicina oncologica sarebbe legato al drastico ridimensionamento, da parte della Regione, della compartecipazione alle spese. L’Azienda tutela della salute ha, infatti, ridotto notevolmente i budget di spesa a favore delle strutture convenzionate. I ritardi nel rinnovo della convenzione con il Brotzu hanno determinato l’improvvisa assenza delle terapie salvavita. La chiusura del centro andrebbe ad aumentare le liste d’attesa degli ospedali.»

All’interno del presidio vengono seguiti pazienti provenienti da tutta la Sardegna: «La commissione Salute – conclude Edoardo Tocco – deve intervenire per scongiurare che venga soppressa un’altra realtà nel panorama privato, con conseguenze devastanti derivanti dalla riorganizzazione della sanità».

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Le precipitazioni degli ultimi giorni hanno provocato l’ennesima moria di cozze e vongole nella laguna di Santa Gilla. Un durissimo colpo per l’universo di pescatori, circa 230 operatori inglobati nella Cooperativa, che sono stati obbligati ad interrompere la loro attività per i valori fuori norma dovuti al riversamento d’acqua dolce nello stagno. Ieri si è svolta l’assemblea davanti allo stabulario, a due passi dalla chiesetta di San Simone, ai piedi della Sulcitana, con la partecipazione dei consiglieri regionali Edoardo Tocco (Forza Italia), Valter Piscedda (Partito democratico) e Francesco Agus (Campo progressista) che hanno assicurato «un impegno dell’aula di via Roma per sostenere i mitilicoltori ormai ridotti sul lastrico dal provvedimento di fermo pesca». Un intervento indispensabile – condiviso anche da Legambiente (con il presidente Vincenzo Tiana), Città Metropolitana ed Autorità di distretto idrografico – per fronteggiare il fermo pesca che si trascina da ormai dieci giorni.

«Chiederemo un iter accelerato per l’approvazione di una legge – spiegano Edoardo Tocco, Valter Piscedda e Francesco Agus – che possa garantire agli operatori del Consorzio Pescatori di Santa Gilla il riconoscimento degli adeguati indennizzi per affrontare le difficoltà dovute alla perdita della produzione. Nello specchio d’acqua stiamo assistendo ad una vera e propria strage di pesci e molluschi dovuti a queste precipitazioni fuori stagione, con i pescatori che stanno pagando i danni causati al settore dai valori dell’acqua fuori norma. Una situazione che sta compromettendo tutta l’economia della zona. C’è una perdita economica stimata intorno ai 500mila euro – concludono i tre consiglieri regionali -, con un blocco che sta mettendo in ginocchio centinaia di famiglie.»

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«Gli atti amministrativi stanno sconfessando i criteri della riforma ospedaliera varata dalla maggioranza, con la moltiplicazione dei posti di comando all’interno dell’universo sanitario sardo.»

E’ l’accusa del vicepresidente della commissione Salute del Consiglio regionale Edoardo Tocco (Forza Italia) che critica duramente la Giunta Pigliaru: «L’ultimo capitolo è relativo all’azienda ospedaliera Brotzu – spiega Edoardo Tocco – con l’accorpamento tra l’ospedale Microcitemico e il Businco (polo oncologico dell’area vasta) che ha modificato l’assetto organizzativo dei presidi».

Edoardo Tocco sottolinea che lo scheletro operativo dell’azienda, prima del riordino ospedaliero, prevedeva tre direttori diversi per le strutture cagliaritane e l’impianto del nuovo disegno avrebbe dovuto quindi portare un risparmio consistente dei costi, uno snellimento restato solo sulla carta.

«Alla prova dei fatti così non è stato – aggiunge Edoardo Tocco – perché è stata istituita una struttura complessa con nuovi posti di potere all’interno dei presidi per governare i tre presidi ora accorpati, con un demansionamento dei direttori che non si è assolutamente tradotto in un taglio delle spese. Di più. I costi andranno a gravare sulla gestione del sistema sanitario. E’ stato aperto il bando per direttore di struttura complessa che conferma questa filosofia, venendo meno quindi lo spirito della riforma. E’ l’ennesima contraddizione di una rivoluzione sbandierata dalla giunta come toccasana, mentre vengono pubblicate le statistiche e gli andamenti sui tempi d’attesa troppo lunghi negli ospedali sardi, con la disdetta delle visite già prenotate. Una battaglia che abbiamo portato avanti sin dall’inizio del riordino – conclude Edoardo Tocco -, rilevando come questi mutamenti avrebbero comportato la moltiplicazione dei posti di potere sottraendo ingenti risorse ai pazienti.»   

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“La protezione degli animali. Normativa regionale e opportunità future”. E’ il tema del convegno in programma giovedì 17, con inizio alle 18.00, nella sala congressi del Sardegna Hotel, in via Lunigiana. Un simposio promosso per la presentazione della proposta di legge a tutela degli amici a quattro zampe e delle misure per arginare il fenomeno del randagismo. Alla tavola rotonda parteciperanno il vicepresidente della commissione Sanità in Consiglio regionale Edoardo Tocco (FI), primo firmatario del disegno normativo, Marianna Chessa (responsabile regionale del Centro studi per la legalità, la sicurezza e la giustizia), il presidente dell’Ordine dei medici veterinari della provincia di Cagliari Pietro Frongia, il sindaco di Ortacesus Fabrizio Mereu ed i rappresentanti delle associazioni di categoria.

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Dura critica del consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco alla Giunta regionale sui tagli alle strutture sanitarie accreditate.

«La Regione sta riducendo in modo sempre più consistente i tetti di spesa per le prestazioni assistenziali erogate dai centri accreditati, trascinando così nel baratro dei servizi strategici per la sanità isolana – attacca Edoardo Tocco, vicepresidente della commissione Salute del Consiglio regionale -. E’ inammissibile procedere con queste scelte deleterie che potrebbero portare la paralisi dei poli privati. L’ultimo segnale preoccupante (in ordine di tempo) arriva dalle delibere che confermano la sforbiciata dei budget alle strutture.»

Edoardo Tocco assicura un impegno forte del parlamentino regionale per ascoltare le esigenze delle strutture convenzionate e chiede un summit urgente con l’assessore della Sanità, perché possa conoscere i disagi che si stanno riproducendo dalle cliniche alle residenze assistite sino agli studi specialistici ed ai centri di riabilitazione.

«Il rischio è non solo per la diminuzione delle prestazioni erogate, con la sospensione delle attività socio assistenziali a favore dei soggetti deboli – conclude Edoardo Tocco – ma anche per l’incertezza sui lavoratori dei centri convenzionati, con licenziamenti nelle principali strutture private.»

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Il Mater Olbia verrà inaugurato quattro o cinque mesi al massimo a partire dall’approvazione della rimodulata offerta assistenziale e dopo aver avuto evidenza delle risorse destinate all’ospedale nel medio periodo, cioè almeno fino al 2021. Lo ha detto l’amministratore delegato della Mater Olbia spa, Giovanni Raimondi (presidente della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma che detiene il 35% delle quote della società a maggioranza del Qatar (60%) e partecipata anche dalla fondazione Luigi Maria Monti, nell’audizione della Fondazione Gemelli e della Qatar Foundation nella commissione Sanità del Consiglio regionale, alla quale ha preso parte anche il presidente, Gianfranco Ganau, e l’assessore della Salute Luigi Arru.

L’ulteriore chiarimento sull’iter per l’apertura dell’ospedale gallurese, è arrivato dall’assessore Luigi Arru e dal direttore generale dell’assessorato, Giuseppe Maria Sechi, che, nel corso dei rispettivi interventi, hanno confermato il percorso politico amministrativo (stabilito dalle disposizioni contenute nella ridefinizione delle rete ospedaliera, approvata il 25 ottobre dello scorso anno) per la riconversione dell’offerta sanitaria e assistenziale del Mater Olbia: approvazione della delibera in Giunta a cui dovrà seguire il parere della commissione consiliare Sanità e successivamente la ratifica degli accordi sui posti letto con l’assessorato, l’investitore privato, l’azienda tutela della salute e l’azienda ospedaliero universitaria di Sassari.

A spiegare ai commissari in che cosa si sia modificato il setting assistenziale del Mater Olbia, nel passaggio dalla partnership con il Bambino Gesù a quella con il Gemelli di Roma, ci ha pensato il professore Rocco Bellantone, preside della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’università Cattolina del Sacro Cuore di Roma e direttore dell’unità operativa complessa di Chirurgia, Endocrina e Metabolica del Policlinico Gemelli, che ha sostanzialmente confermato una rimodulazione verso le specialità ed i servizi tendenti a ridurre la cosiddetta mobilità passiva nella sanità sarda (la migrazione dei pazienti sardi nel Continente per ottenere le cure) con una riduzione delle specialità pediatriche a vantaggio di quelle dell’oncologia, di quelle correlate all’obesità, al diabete e all’invecchiamento della popolazione.

La sollecitazione “forte” alla Giunta perché approvi in tempi rapidi e stringenti la delibera che dà il via al nuovo Mater Olbia è arrivata dal presidente della commissione Sanità, Mondo Perra (Psi), che ha ricordato le varie fasi della pratica Qatar Foundation (a partire dall’accordo di programma del 2014) ed ha insistito sull’urgenza del via libera dell’esecutivo, impegnandosi alla immediata convocazione della commissione per il necessario parere all’attesa deliberazione. «Abbiamo registrato un’ampia condivisione sul tema del Mater Olbia – ha dichiarato Mondo Perra – ed è evidente l’urgenza di procedere con tutti gli atti politici e amministrativi che consentano l’apertura della struttura gallurese che sono certo innalzerà la qualità delle cure e dei servizi in tutta l’Isola, insieme con lo straordinario impegno per la ricerca scientifica e medica».

La richiesta di procedere in tempi rapidi è stata avanzata anche dai consiglieri regionali, di maggioranza e minoranza, espressione della Gallura: Giuseppe Fasolino, Fi («la Giunta acceleri nel dare risposte al Gemelli e alla Qatar Foudation perché il Nord Est della Sardegna da troppo tempo è il fanalino di coda della sanità sarda e non solo per la carenza di posti letto»); Pierfranco Zanchetta, Upc («la Gallura ha scommesso sul mater Olbia e senza l’apertura del nuovo ospedale rischiamo il collasso del San Giovanni di Olbia per effetto del ridimensionamento delle strutture ospedaliere di Tempio e La Maddalena») e Giovanni Satta, Psd’Az («abbiamo rinunciato a tanta sanità pubblica pur di avere il Mater Olbia ma è tempo di fare chiarezza sui tempi di apertura»).

Sulle conseguenze che l’apertura del Mater potrebbe avere sulle strutture pubbliche operanti in Sardegna si sono soffermati, seppur con accenti diversi, il consigliere dei Rossomori, Emilio Usula («il presupposto per la realizzazione dell’ospedale privato in Gallura era la capacità di intercettare i bisogni di salute con prestazioni di alta qualità non presenti nel resto delle strutture isolane»); dei Riformatori, Michele Cossa («il Mater potrà rappresentare un’occasione di confronto virtuoso tra le diverse strutture sanitarie della Sardegna e migliorare così la qualità del sistema sanitario nell’Isola») del Psd’Az-La Base, Domenico Gallus («auspico una vera competizione con la sanità pubblica»). Sugli investimenti per la ricerca ha chiesto lumi la consigliera del Pd, Rossella Pinna, mentre il suo collega di gruppo e di partito Gigi Ruggeri si è soffermato sui tetti di spesa. Entrambi gli esponenti della maggioranza, insieme al consigliere Augusto Cherchi (Pds) hanno sottolineato inoltre la necessità di una reale e proficua collaborazione tra il Mater Olbia, il Gemelli e le università sarde. Daniele Cocco (Sdp) si è soffermato sulle modalità di reclutamento del personale e Edoardo Tocco (Fi) ha posto una serie di quesiti inerenti l’accreditamento della struttura sanitaria di Olbia.

Il consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi, nel suo articolato intervento non ha mancato di evidenziare i ritardi accumulati nel corso degli anni ed ha elencato una serie di criticità rilevate dalla commissione consiliare nel recente sopralluogo nella struttura della Qatar Foundation. Oppi ha quindi chiesto «chiarezza nei tempi, nelle procedure, nelle responsabilità e negli impegni» ed ha ipotizzato la sigla di un nuovo protocollo di intesa per superare quello precedentemente siglato nel 2014.

Per la Qatar Foundation è intervenuto, il dottor Lucio Rispo, che ha confermato l’impegno della fondazione per favorire la realizzazione ad Olbia di una struttura di eccellenza nel campo sanitario, in grado di migliorare la qualità delle cure in tutta la Sardegna.  

A margine dell’audizione sul Mater Olbia, il consigliere del Partito dei sardi, Augusto Cherchi, ha chiesto al presidente della commissione, Mondo Perra, l’immediata convocazione del direttore generale Ats, Fulvio Moirano, sull’effettiva entrata in vigore delle disposizioni in materia di riorganizzazione della rete ospedaliera. A sostegno della richiesta del consigliere Augusto Cherchi si sono dichiarati i capigruppo della maggioranza Daniele Cocco (Sdp) e Pierfranco Zanchetta (Upc-Psi).

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Il Consiglio regionale ha approvato nuove norme in materia di dislessia. La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il Testo Unico sulla dislessia.

Il presidente ha quindi dato la parola al relatore, il consigliere Lorenzo Cozzolino, del Pd.

Nel suo intervento, Lorenzo Cozzolino ha ricordato il lavoro della commissione Sanità, che ha approvato la legge all’unanimità dopo l’unificazione di due proposte ed una attenta ricognizione, condotta in tutte le aziende sanitarie della Regione, sull’incidenza della dislessia in Sardegna, estesa dalla presa in carico dei pazienti fino alla formazione delle liste d’attesa. «Una ricognizione – ha precisato – accompagnata da un ciclo di audizioni che ha riguardato la direzione scolastica regionale, psicologi, pedagogisti e specialisti che hanno collaborato con suggerimenti e proposte, contendo alla commissione di arrivare ad un aggiornamento del testo ad eccezione della norma finanziaria». «La legge – ha aggiunto Lorenzo Cozzolino –contiene la classificazione precisa della dislessia come complesso di disturbi del neuro sviluppo che compromette la capacità di scrivere e leggere pur essendo sani, disturbi modificabili con interventi mirati e tempestivi che insorgono all’inizio della scolarizzazione, e misure che permettono di attenuare o compensare gli stessi disturbi». «La tempestività degli interventi – ha detto ancora il relatore – è un elemento centrale della strategia della Regione perché, in caso di interventi tardivi si impedirebbe allo studente di frequentare normalmente il corso di studi con un peggioramento complessivo delle sue condizioni che potrebbe incidere negativamente anche nella semplice vita di relazione». La prima legge in materia, ha continuato, «è stata emanata dallo Stato nel nel 2010 con l’obiettivo di porre studenti tutti sullo stesso piano, anche se permane una scarsa conoscenza della patologia perché si ferma all’ambito scolastico e non si estende, per esempio, ai concorsi pubblici ed agli ambienti di lavoro: la legge regionale, invece, comprende anche questi casi, introduce la certificazione con valore legale, promuove la ricerca, incentiva la raccolta e l’aggiornamento dei dati e la diffusione della conoscenza di questi disturbi attraverso specifiche attività di formazione dentro e fuori dal contesto scolastico».

Il consigliere Edoardo Tocco (Forza Italia), firmatario di una delle proposte, ha sottolineato che «la legge arriva in Aula forse dopo troppo tempo e tuttavia fornisce uno strumento normativo ed operativo per intervenire nella patologia dei disturbi dell’apprendimento che riguarda i pazienti come i familiari, i quali finora erano privi della possibilità di comprendere la malattia e farvi fronte, dalla scuola alla vita sociale e lavorativa». «La Sardegna – ha detto ancora Edoardo Tocco – affronta questo problema per la prima volta ed ora sarà possibile intervenire sia sulla scuola che sull’individuo e la sua vita normale, partendo ovviamente dai bambini, con lo scopo di garantire a tutti pari diritti, espressione di una sanità attenta ai bisogni ed alle difficoltà dei cittadini, esempio di buona politica e buona sanità oltre che di collaborazione concreta fra maggioranza ed opposizione».

Il consigliere Domenico Gallus (Psd’Az-La Base) ha richiamato l’attenzione del Consiglio sulle peculiarità dei diverse forme di disturbi dell’apprendimento, come alterazioni che incidono su alcune abilità e sull’apprendimento in soggetti con caratteristiche fisiche e mentali normali: dislessia (sul testo scritto), disgrafia (leggibilità dei testi), disortografia (sui suoni), discalcolia (sui calcoli). «Secondo stime del ministero della Pubblica istruzione – ha spiegato Domenico Gallus – in Italia sono oltre 186.000 i casi in crescita, segnalati in crescita visto che l’incidenza di questi disturbi è quadruplicata in 6 anni, mentre in Sardegna colpisce circa il 3%, soprattutto, in alunni del primo e secondo grado del ciclo di istruzione». «E’ un disturbo dal quale si può guarire – ha assicurato il consigliere – perché nel 20% dei casi si risolve, nel 45% si ottengono risultati intermedi e solo nel 35% si segnala una persistenza, purtroppo, correlata ad altre patologie come, ansia, depressione, peggioramento della condotta, scarsa motivazione, abbandono scolastico, scompensi emotivi ed affettivi». «La legge – ha concluso – garantisce parità con azioni mirate fin dalla scuola dell’infanzia con attività didattiche specifiche intervenendo anche sull’evoluzione della malattia, affermando in definitiva il principio che le persone affetti da questi disturbi non sono invalidi né portatori di handicap».

Rossella Pinna, del Pd, ha espresso una valutazione molto positiva sulla legge, che contiene «strumenti operativi efficaci rispetto ad una problematica complessa che finora aveva menomato l’autonomia e l’inclusione sociale di tanti bambini ed adulti». «Rispetto ad una realtà nazionale molto diversificata nelle diverse aree che vede la Sardegna vicina al nord ovest ma con limiti di sotto certificazione – ha evidenziato la Pinna, «famiglie ed esperti hanno rilevato però il riconoscimento tardivo del disturbo, anche la legge nazionale del 2010 ha iniziato ad invertire la tendenza attraverso piani personalizzati nei contesti scolastici e lavorativi». «Occorre – ha auspicato l’esponente del Pd – che il sistema sanitario regionale possa operare con competenza ed appropriatezza, promuovendo la crescita della sensibilità e della comprensione del disturbo anche allargando il campo degli interventi al settore della formazione professionale».

Augusto Cherchi, del Pds, ha messo in luce nella premessa che anche la legge sulla dislessia non si è sottratta ad un processo legislativo complesso e lungo non solo per la farraginosità del sistema «ma anche per aspetti burocratici legati soprattutto alla proiezione delle norme sui attività su territori». Manca insomma, secondo Augusto Cherchi, «un pezzo di trasparenza così come manca alla nuova rete ospedaliera che non si vede sul territorio (anzi si vede l’esatto contrario) nonostante il voto del Consiglio regionale risalga ad ottobre scorso». Soffermandosi sul merito del provvedimento in discussione, Augusto Cherchi ha dichiarato che «si tratta di una legge molto importante che interviene non su una patologia ma su alcune difficoltà compensabili legate all’identità individuale (Einstein e Leonardo erano dislessici) che hanno una elevata incidenza nello sviluppo della personalità ed in attività fondamentali come leggere scrivere e far di conto». Positive, secondo il consigliere, «anche l’attenzione alla scuola anche per combattere dispersione scolastica ed il ricorso a soggetti privati ove il pubblico non sia in condizioni di effettuare diagnosi, oltre a strumenti a garanzia del percorso formativo e lavorativo».

Emilio Usula (Misto-Rossomori) ha messo in evidenza il buon lavoro della commissione Sanità «con una legge che ha lo scopo di intervenire per contrastare i ritardi nell’apprendimento che colpiscono circa il 10% dei bambini ed un altro 30% di soggetti in età più avanzata, dati che segnalano aree di gravissimo disagio sociale per persone e famiglie». «Si tratta di disturbi – ha detto Emilio Usula – tempo-dipendenti localizzate nel primo quadrimestre della prima elementare dove la diagnosi corretta è indispensabile sia per la cura che per evitare l’evoluzione della malattia; servono perciò specialisti ben distribuiti sul territorio e risorse adeguate e, sotto questo profilo, non convince il ricorso a strutture private a pagamento, spero non sia alibi per disimpegno sistema sanitario regionale, sospetto peraltro suffragato dall’attuale scarsità di risorse, aspetto che l’assessore deve chiarire».

In un secondo intervento il relatore della legge Lorenzo Cozzolino ha precisato che «l’accreditamento degli specialisti privati è inquadrato nell’accordo Stato Regioni del 2012 successivo alla legge 170/2010 e disciplina la possibilità per le Regioni (solo per garantire la tempestività degli interventi) assicurando il rispetto del termine di 6 mesi nel rilascio delle certificazioni che attualmente in Sardegna non vengono rispettati, mentre nel settore pubblico le liste d’attesa sono eccessive».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco, commentando quanto emerso dal dibattito, affermato che «ogni tanto la politica del buon senso, che si spoglia dalle appartenenze e si impegna per il bene comune fa cose buone per i cittadini, dando una mano a persone sfortunate ed alle loro famiglie, e mette a disposizione della comunità uno strumento utile per avere finalmente risposte concrete e riconoscere diritti». Daniele Cocco, infine, ha auspicato che quello della legge sulla dislessia possa essere un esempio da replicare con la commissione sulla presenza dell’amianto con attenzione all’efficienza delle strutture sul territorio «perché le persone colpite dalle patologie correlate all’amianto devono aspettare oltre 200 giorni per una visita e sono veramente troppi».

A nome della Giunta l’assessore della Sanità Luigi Arru ha affermato di condividere la relazione del consigliere Lorenzo Cozzolino scusandosi però del ritardo con cui l’assessorato ha risposto alla commissione. Il quadro generale della sanità in Sardegna, ha aggiunto l’assessore, «ci pone di fronte problemi di enormi dimensioni e ci spinge a profonde riflessioni sulla sanità che vogliamo perché bisogna decidere quale modello adottare». Nel caso della dislessia che, secondo Arru, rientra nell’ambito della riflessione generale sulla sanità sarda, «è vero che serve personale specializzato per andare oltre la fase infantile, è vero anche che gli interventi sulle liste d’attesa richiedono scelte, e tutto deve essere inquadrato appunto in un modello esterno all’ospedale in raccordo con le cattedre universitarie, senza trascurare che in Sardegna ben  960.000 cittadini vivono in zone rurali». Quanto alla nuova rete ospedaliera, l’assessore della Sanità ha ribadito che «la Regione ha inviato ai ministero della Salute e dello Sviluppo economico le sue contro deduzioni per dimostrare che la legge quadro nazionale è stata applicata adottato in autonomia dalla Regione e non c’è alcuna asimmetria fra i suoi contenuti e l’applicazione concreta». Affrontando, infine, il problema delle visite dei pazienti colpiti da patologie legate all’amianto, Luigi Arru ha assunto precisi impegni per ridurre i tempi, ricordando però che secondo i dati più recenti «i sardi hanno prenotato 5 milioni di visite nei Cup sardi ed oltre 1 milione e 200.000 non si sono presentato; è un problema enorme che va affrontato».

Successivamente il Consiglio ha approvato all’unanimità il passaggio agli articoli mentre, dopo una breve sospensione dei lavori, il relatore ha annunciato che tutti gli emendamenti saranno sottoscritti da tutti i componenti della commissione.

A seguire l’Aula ha approvato l’art.1 con un emendamento che corregge il titolo della legge che si riferirà a «disturbi specifici dell’apprendimento». 

Dopo l’articolo 1 (Oggetto) il presidente Gianfranco Ganau ha messo in discussione l’articolo 2 (finalità) con gli emendamenti 4 e 10. L’articolo 2 è stato approvato e così gli emendamenti 4, 10 e 1.

Approvato anche l’articolo 3 (Accertamento e certificazione del disturbo di apprendimento ) con l’emendamento aggiuntivo 11 e poi l’articolo 4 (Comitato tecnico-scientifico sui DSA) con l’emendamento aggiuntivo 12.

Sull’articolo 5 (Iniziative di informazione e sensibilizzazione ) compreso l’emendamento soppressivo parziale 13, la commissione e la Giunta hanno espresso parere favorevole.

L’on. Emilio Usula ha annunciato un emendamento orale per invitare la Regione a potenziare il servizio pubblico con nuove assunzioni.

L’emendamento soppressivo 13 e l’articolo 5 sono stati approvati e così l’articolo 6 (Formazione degli operatori sanitari e scolastici e delle famiglie) con l’emendamento sostitutivo 2.

Di seguito, approvato anche l’articolo 7 (Inclusione scolastica e all’università) con l’emendamento 14. Poi l’articolo 8 (Concorsi, inserimento lavorativo mirato e misure di supporto per i genitori) con l’emendamento aggiuntivo 8.

Approvato l’articolo 9 (promozione della ricerca) e poi il 10 (Accreditamento ai fini dell’articolo 3 della legge n. 170 del 2010) con gli emendamenti 6, 7, 9, 15, 16.

Ok dall’Aula anche all’articolo 11 (norma finanziaria) e così il 12 (entrata in vigore) e il testo della legge, così come emendato.

Per dichiarazione di voto l’on. Roberto Desini (Pds) ha ringraziato tutti i colleghi e ha detto: «Ci sono cinque milioni di prenotazioni all’anno al Cup ma un milione e duecentomila pazienti rinuncia. Dobbiamo chiederci perché rinunciano e io lo dico: perché le visite vengono fissate dopo sette, otto mesi e chi rinuncia va a fare a pagamento la stessa visita. Assessore Arru, lei è un nominato e non un eletto e non deve rispondere a nessuno. Non accetto che lei risponda così». L’esponente della maggioranza, nel suo intervento, ha quindi parlato di “nefandezze”, con un tono particolarmente critico rivolto alla situazione della sanità in Sardegna.

L’on. Roberto Deriu ha parlato a nome del Pd e ha ringraziato i commissari che hanno collaborato a questo testo: «Sono importanti le finalità di questa legge in materia di diagnosi precoce e di diritti delle persone diversamente abili. Siamo molto fieri del voto unanime a questa legge».

Anche l’on. Edoardo Tocco (FI) ha ringraziato «i colleghi che hanno fatto un gran lavoro per questa legge, abbiamo raggiunto un bel risultato per tanti sardi ed è importante per tutta l’Aula». Anche l’on. Marco Tedde (FI) si è associato ai ringraziamenti: «E’ un articolato positivo, un lumicino nel buio di una sanità sarda che non funziona e l’attacco virulento che è partito dai banchi della maggioranza verso l’assessore Luigi Arru lo dimostra in pieno». Per l’on. Mariano Contu (FI) «è necessaria una rete dei servizi territoriali che dia davvero una risposta ai bisogni delle persone con disturbi comportamentali individuati dall’assessore nel suo intervento ma anche nei lavori preparatori di questa legge».

L’on. Daniele Cocco (Articolo 1) ha detto che «quando si fanno cose intelligenti insieme c’è una ricaduta per tutti ma non possiamo non notare che esiste il problema delle liste d’attesa. Chi prenota e non si presenta non può aspettare il pubblico e va dal privato. E’ chiaro che se i Cup avessero personale potrebbero lavorare di più e migliorare i tempi delle liste d’attesa e ridurre la fuga verso i privati».

Favorevole anche l’on. Mondo Perra, presidente della commissione Sanità: «E’ una legge che dà risposte e restituisce dignità, visto che la Sardegna è l’ultima regione a normare la materia della dislessia. Oggi facciamo un salto culturale importante».

Per l’on. Domenico Gallus (Psd’az) «i cittadini ci chiedono risposte in materia sanitaria perché evidentemente non gliele diamo» mentre per l’on. Luigi Ruggeri (Pd) «sono troppe le considerazioni strumentali sull’assessore Luigi Arru, le cui nefandezze corrispondono all’azione di disboscamento delle gestioni del passato. Oggi noi abbiamo in Sanità buona amministrazione, risparmio e pianificazione  che ci stanno portando a rientrare di 50 milioni dal nostro deficit».

Fratelli d’Italia ha preso la parola con l’on. Paolo Truzzu, secondo cui «siamo davanti a una buona legge, per quanto tardiva, nella speranza che sia davvero attuata. Ma non posso non denunciare che la riforma della sanità sarda è ferma. Avete un direttore generale che nessuno ha votato e fa l’assessore. Assessore, ma chi ve lo fa fare? Si dimetta».

Per l’on. Rossella Pinna (Pd) «i toni e i termini del collega di maggioranza Roberto Desini non sono accettabili e dovrebbe chiedere scusa all’assessore Luigi Arru» mentre per l’on. Giorgio Oppi «il voto a favore di questa legge è scontato ma è una legge che arriva in ritardo. Ma non possiamo ignorare che la Sanità sarda non va bene: ognuno deve prendersi le sue responsabilità. E smettiamola di dire sciocchezze sui risparmi conseguiti, visto che stiamo utilizzando i fondi del 2019 per coprire i buchi degli anni precedenti».

Secondo l’on. Augusto Cherchi  (PDS) «la Sanità è un argomento così importante da provocare posizioni dure e aspri, è inevitabile. Non è vero che va tutto bene e non siamo disposti a fare difese d’ufficio». Per l’on. Luigi Lotto (Pd) «siamo tutti grandi e vaccinati e ci stanno anche i toni duri  in una materia così importante come la Sanità». 

La capogruppo di Fi, Alessandra Zedda ha dichiarato voto favorevole al provvedimento ed ha definito “anomalo” il clima in Aula. «Un partito della maggioranza – ha dichiarato l’esponente della minoranza – critica aspramente le scelte fatte sul riordino della rete ospedaliera, nonostante abbia votato a favore dei quel provvedimento che non oggi come allora giudichiamo inadeguato». «Assessore – ha concluso Alessandra Zedda – prenda atto della mozione di sfiducia che gli è arrivata dai banchi della sua maggioranza e tragga le opportune conclusioni».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha ribadito parere favorevole alla proposta in discussione ed ha criticato il governo della sanità nell’isola mentre il consigliere del Partito dei Sardi, Piermario Manca, è ritornato sulla polemica delle liste d’attesa, rivendicando nel contempo il diritto di critica sull’operato dell’assessore, pur restando nella maggioranza.

Il consigliere Francesco Agus (Misto) ha dichiarato voto favorevole («è una legge che attendiamo dalla precedente legislatura») ma ha chiesto di evitare «forzature nel confronto come è stato fatto con il tema delle liste d’attesa”. «Evitiamo processi sommari contro l’assessore della sanità», ha concluso il consigliere ex Sel.

Gaetano Ledda (capogruppo Psd’Az-La Base) ha annunciato voto favorevole alla proposta di legge ed ha criticato duramente lo stato in cui versa la sanità sarda: «La sanità non funzione ed è allo sfascio, per comprenderlo è sufficiente recarsi in uno qualsiasi degli ospedali sardi».

Il consigliere Valerio Meloni (Pd) si è detto dispiaciuto dall’andamento del confronto in Aula: «Non approvo toni e attacchi di tipo personale e affermo che agricoltura e sanità sono i più settori critici».

Pierfranco Zanchetta (capogruppo Upc-Psi) ha dichiarato voto favorevole ed ha parlato di “discussione irrituale” auspicando la convocazione di una seduta ad hoc del Consiglio sul tema della sanità.

Il presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini (Pd), ha definito il dibattito in Aula “confuso” ed ha affermato: «Dissento dalle affermazioni che tendono a mettere in discussione il piano di riordino della rete ospedaliera, così come constato che le liste d’attesa non nascono oggi né sono conseguenza della riorganizzazione della rete ospedaliera».

Il consigliere Emilio Usula (Misto) ha dichiarato pieno sostegno al provvedimento in discussione ed ha polemizzato con il gruppo Pds: «I Rossomori hanno scelto di uscire dalla maggioranza ed hanno rinunciato a vantaggi e cariche, altri tengono ben stretti questi ruoli ma in Aula parlano di bande e nefandezze a proposito della sanità».

Il consigliere di Fi, Stefano Tunis (Fi) ha definito “grottesca” la situazione in Aula ed ha dichiarato: «Noi della minoranza siamo a conoscenza delle difficoltà della maggioranza ma chiediamo di chiudere in fretta questa pagina poco felice del centrosinistra al governo della Regione».

Posta in votazione la legge sulla dislessia è stata approvato con 49 favorevoli su 49 votanti.

Si è passati dunque alla discussione della mozione n. 376 (Lai e più) sulla situazione delle parafarmacie e il primo firmatario ha annunciato la presentazione di un ordine del giorno sull’argomento.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi concesso la parola per la replica all’assessore della Sanità Luigi Arru che, riferendosi alle fasi più spigolose del dibattito sulla legge per la dislessia, così si è rivolto alla presidenza: «Pongo il quesito se un assessore tecnico che ha giurato in Aula abbia o no il diritto all’esercizio politico in Consiglio». L’assessore ha quindi promesso «altre occasioni per discutere il tema della sanità» e si è soffermato sulla situazione della parafarmacie evidenziando che si tratta di attività commerciali e che dunque compiti e funzioni della Regione e dell’assessorato sono assai limitate.

In sede di controreplica, il consigliere Eugenio Lai (Art. 1 – Sdp), si è rimesso al contenuto dell’ordine del giorno, condiviso anche dall’assessore Luigi Arru, che impegna il presidente della Regione e lo stesso assessore a vigilare «affinché il governo attui politiche favorevoli all’ingresso nel settore del commercio farmaceutico di ulteriori risorse lavorative, riducendo i limiti che ostacolano al crescita delle parafarmacie» e a «scongiurare vecchi assetti monopolistici».

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi posto in votazione l’ordine del giorno (Lai e più) che è stato approvato con ventinove favorevoli e uno contrario ed ha dichiarato tolta la seduta, preannunciando la convocazione del Consiglio al domicilio.