18 July, 2024
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«L’inserimento del principio di insularità nella Costituzione diventa un grimaldello per una ripresa dello sviluppo economico.»

Lo sostiene il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco che, da vicepresidente della commissione Salute, non esita a definire questa partita come «ultima possibilità per avere una corsia preferenziale nei settori strategici dell’economia sarda». «Da qui la mia adesione al Comitato Promotore del Referendum, sin dalla nascita, con la presentazione della proposta di legge avvenuta a Roma – aggiunge Edoardo Tocco -. L’unica strada per uscire dalla condizione di sottosviluppo è il riconoscimento dell’insularità tra i pilastri della Carta Costituzionale. Dalla continuità territoriale, che sino ad oggi ha prodotto solo disastri per i sardi sino ad un fisco meno oppressivo nei confronti dei cittadini. E ancora, la questione della sanità. I costi del comparto non possono più essere totalmente nelle mani della Regione. Il fattore geografico – conclude Edoardo Tocco – sta producendo effetti deleteri che devono essere necessariamente rivisti».

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E’ stato depositato oggi in Corte di Cassazione, a Roma, il testo della proposta di legge per l’introduzione del principio di insularità in Costituzione.

In un clima di festa, ma anche di grande determinazione per il raggiungimento dell’obiettivo, si sono dati appuntamento a Roma i rappresentanti del Movimento per l’insularità.

A sottoscrivere il testo erano presenti Roberto Frongia, Emilio Floris, Luciano Uras, Alessandra Zedda, Michele Cossa, Gianfranco Ganau, Attilio Dedoni, Matteo Rocca, Pierpaolo Vargiu, Edoardo Tocco, Giovanni Pileri, Margherita Zurru, Elena Secci, Michele Solinas, Antonello Peru, Piergiorgio Massidda, Vincenzo Corrias, Laura Capelli per la Sardegna, Rino Piscitello e Salvatore Grillo per la Sicilia, il sindaco di La Maddalena Luca Montella e la Direttrice dell’ANCIM Giannina Usai per le Isole Minori, il presidente del Gremio dei Sardi, Antonio Masia, l’euro parlamentare Stefano Maullu.

«Inizia oggi un percorso che deve unire tutti i sardi, al di là di qualsiasi logica di schieramento, nella sfida più importante per il futuro della Sardegna – ha dichiarato Roberto Frongia, presidente del Comitato per l’insularità in Costituzione – che può davvero cambiare le prospettive di crescita della nostra Isola e delle altre regioni insulare italiane.»

«Basta con le vecchie logiche di rivendicazione e di assistenza che ci hanno tristemente accompagnato per lustri, alimentando cultura della clientela e della rassegnazione. Da sabato – annuncia Roberto Frongia – inizieremo la raccolta delle firme in tutte le regioni italiane perché vogliamo che il problema della identità e dello sviluppo delle isole diventi davvero un tema all’ordine del giorno di tutta la comunità nazionale!»

«Vivere nelle isole significa avere problemi peculiari nei trasporti, nel costo dell’energia, nelle reti infrastrutturali, nella sanità, nell’istruzione e nella formazione. Sono problemi dell’intera comunità nazionale e non soltanto degli italiani separati dal mare. Non vogliamo privilegi, né regali – ha concluso Roberto Frongia – le Isole chiedono invece pari punti di partenza e identiche opportunità perché siano finalmente riconosciuti diritti di cittadinanza uguali per tutti gli italiani!»

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Sburocratizzazione, procedure più snelle, semplificazione, agevolazioni per una programmazione armonica del territorio. Sono i punti chiave della nuova legge urbanistica concepita dal consigliere regionale Edoardo Tocco (FI) che muove i suoi rilievi sul testo presentato dalla Giunta Pigliaru.

«Si tratta di una norma che produrrà un percorso complicato per l’approvazione dei piani urbanistici, sottraendo così il potere di governo del territorio ai Comuni – spiega Edoardo Tocco -. L’impianto della norma sta espropriando la possibilità di decidere la programmazione del territorio. Il risultato sarà un ritardo degli enti locali nell’aggiornamento dei piani edificatori. Ecco perché occorre un coinvolgimento dei sindaci e degli uffici tecnici nell’elaborazione della legge. Sulle edificazioni nei terreni agricoli c’è una confusione senza fine. Occorre un parametro oggettivo – rimarca Edoardo Tocco – non legato all’attività di imprenditore agricolo. Si tenta di evitare il consumo del territorio ma un impiegato che eredita una casa in un’area rurale in realtà potrebbe essere costretto a tornare nel centro urbano in mancanza del presupposto legato alla professione. E’ indubbio che sulla legge si potrebbe aprire una svolta, ridando ossigeno ad un settore ora ingabbiato da tanti vincoli quasi insuperabili. Troppe le insidie tra le pieghe del disegno. Il piano paesaggistico regionale, che va a condizionare la pianificazione degli enti locali, non può essere lasciato alla discrezione della giunta ma deve passare al vaglio del consiglio regionale. Si tratta di un principio cardine nell’impianto di una legge disordinata. Gli  elementi di criticità del disegno – conclude Edoardo Tocco – devono quindi tradursi in un ripensamento delle norme.»

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«L’Isola è al quartultimo posto tra le Regioni per qualità di assistenza del servizio sanitario. Sono gli effetti devastanti di un riordino calato dall’alto, che ha escluso o – peggio ancora – cancellato i territori periferici dai progetti di riqualificazione delle strutture. L’assessore della Sanità dovrebbe verificare lo stato delle condizioni disastrose, con sopralluoghi nei complessi ospedalieri. Si cerca di mistificare la realtà, rovesciando le responsabilità. La verità riproduce una sanità sarda a pezzi.»

Lo scrive, in una nota, Edoardo Tocco, vicepresidente della commissione Sanità del Consiglio regionale.

«Per comprendere i malumori che ancora si palesano sulla nuova geografia degli ospedali, basta fare un salto ad Isili piuttosto che a Muravera – sostiene Edoardo Tocco -. Nel complesso del San Giuseppe la riforma ha portato alla riduzione di diversi reparti, con riflessi negativi sui pazienti e sugli operatori. Al San Marcellino si assiste alla cancellazione di importanti unità che, inevitabilmente, si riverbereranno sulla stagione estiva con l’arrivo di migliaia di turisti nelle coste del Sarrabus. Si prenda l’esempio di Cagliari – aggiunge Edoardo Tocco – con l’accorpamento tra i presidi di Brotzu e Policlinico che sta rivoluzionando il comparto provocando dissensi e disservizi.»

«Una rete ospedaliera che sarebbe stata in grado di aumentare la qualità degli ospedali – conclude Tocco -. Al contrario, con decisioni calate dall’alto ed una spending review mai attuata sta scatenando un’apocalisse con contraccolpi sfavorevoli per il panorama sanitario isolano.»

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La commissione Sanità e Politiche sociali, presieduta da Raimondo Perra (Cps-Psi) ha ascoltato questa mattina le rappresentanti delle associazioni “Fondazione Taccia per la ricerca sul cancro” e “Mai più sole contro il tumore ovarico” sulla condizione delle pazienti oncologiche.

A nome della “Fondazione Taccia per la ricerca sul cancro”, la presidente Albachiara Bergamini ha auspicato in apertura che il primo confronto con la commissione sia «un ponte fra donne oncologiche ed istituzioni per far emergere in tutta la sua complessità la condizione delle donne ed il loro rapporto con la sanità pubblica». Riferendosi in particolare alla realtà di Cagliari, la Bergamini ha lamentato che l’accorpamento fra gli ospedali Brotzu, Oncologico e Microcitemico ha, di fatto, snaturato l’identità della struttura oncologica «dove regnano confusione ed approssimazione ma soprattutto mancano sia la capacità di una presa in carico complessiva della persona che quella di assicurare risposte umane in tempi certi».

Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo, diritti e riforme” ha richiamato l’attenzione della commissione «sull’enorme peso psicologico con cui devono convivere le donne-pazienti che cercano di lottare per la loro integrità» ed ha proposto una conferenza pubblica su questi temi con la partecipazione di istituzioni, medici ed operatori, per arrivare a tracciare «un percorso dal quale, attraverso il confronto fra tutte le figure interessate, emerga una strategia nuova che consenta fra l’altro alle pazienti oncologiche di evitare la mobilità passiva e restare in Sardegna accanto ai propri familiari».

Molto significativa la testimonianza coraggiosa di due pazienti oncologiche che hanno raccontato alla commissione «cosa si prova quando scopri di avere una malattia che ti cambia per sempre la vita e può portati alla morte», uno stato d’animo di profondo disagio interiore in cui tutto assume una dimensione diversa: il modo di essere accolte in una struttura, le parole ed il contesto con cui viene formulata la diagnosi, la tempestività degli accertamenti diagnostici e delle visite di controllo, il semplice rinvio di un appuntamento, l’impossibilità (a volte) di perdere il contatto con i propri affetti più vicini e la famiglia.

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Giorgio Oppi (Udc Sardegna), Edoardo Tocco (Forza Italia), Augusto Cherchi (Pds), Luigi Ruggeri (Pd), Emilio Usula (Misto-Rossomori) e Luca Pizzuto (Art.1-Mdp). Pizzuto si è espresso in modo fortemente critico sulla mancata attuazione della arte della riforma che riguarda l’oncologia e, dopo aver proposto una risoluzione della commissione, ha dichiarato che «dalle risposte che riceveremo su questi problemi dipenderà la conferma della nostra fiducia all’assessore».

Nelle conclusioni il presidente della commissione Raimondo Perra ha parlato di una audizione «preziosa, perché porta alla luce la sofferenza fisica e psicologica di tante persone e delle loro famiglie, in modo particolare di quelle costrette alla mobilità passiva; se quelle risorse fossero investite nel potenziamento delle nostre strutture ne deriverebbe un grande giovamento sia ai pazienti che al sistema sanitario regionale».

«La previsione di una rete oncologica nella recente riforma della rete ospedaliera – ha concluso Raimondo Perra – non ci esime dal continuare a lavorare con il massimo impegno, anche perché se la condizione complessiva dei malati che si rivolgono alla rete non migliora, il fatto che magari possano migliorare di qualcosa i conti vale fino ad un certo punto.»

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Il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco, vicepresidente della commissione Salute, sollecita all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, il potenziamento della postazione del 118 nel Sarrabus Gerrei, tramite il ricorso a personale medico a bordo delle ambulanze:.

L’appello è arrivato dopo l’ennesima avaria di un mezzo di soccorso nelle strade del territorio. «A Villasalto è intervenuta l’unica ambulanza medicalizzata disponibile nell’area, per soccorrere un paziente in codice rosso, ma si è dovuta bloccare per un guasto meccanico – dice Edoardo Tocco -. La difficoltà legata alle emergenze mediche è diventata ormai un problema annoso, con la scarsità delle autoambulanze.»
Una carenza che, oltre a ricadere con inaccettabili tempi di attesa sugli utenti, grava di responsabilità improprie i medici e il personale sanitario impegnato nel 118 costretto ad operare su più fronti.

«Si tratta della naturale conseguenza di una situazione che non viene affrontata. Il pericolo è che – conclude Edoardo Tocco – i disagi aumentino con il periodo estivo, a causa del declassamento del San Marcellino di Muravera, con la mancanza di ambulanze che potrebbe riflettersi sull’ulteriore riduzione dei servizi.»

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A rischio il servizio di vigilanza nei presidi delle guardie mediche sparse nei diversi centri isolani. Anche il consigliere regionale Edoardo Tocco (Forza Italia), vice presidente della commissione Salute, esprime preoccupazione per una situazione sempre più precaria nelle strutture, con l’ultimo episodio di violenza che si è verificato giovedì nel Salentino.

«Abbiamo appreso del progetto che mira a sguarnire e rendere pericolosi i punti dove più spesso è in gioco la vita umana – attacca Edoardo Tocco -. E’ una delle conseguenze della spending review varata con il piano di riordino della sanità, senza tenere conto delle condizioni di disagio dei camici bianchi.»

«La soppressione della vigilanza armata nei complessi che ospitano i medici di continuità assistenziale rappresenterebbe l’ennesimo colpo basso ai danni dell’universo sanitario. Una scelta – conclude Edoardo Tocco – che metterebbe a rischio centinaia di operatori delle guardie mediche, sottoposti a violenze ed aggressioni.»

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«La riorganizzazione del Brotzu, con l’accorpamento del Businco e del Microcitemico, è una fuga in avanti senza presupposti che rischia, con l’obiettivo di aprire a nuovi concorsi e innesti nelle corsie, solo di penalizzare i servizi ai cittadini e il personale sanitario.»

Il vice presidente della commissione Salute del Consiglio regionale Edoardo Tocco (FI) commenta così l’annunciato atto aziendale del presidio ospedaliero di via Peretti. Perplessità e dissensi legati all’incognita del verdetto, atteso per le prossime settimane, sulla rete ospedaliera da parte del ministero dell’Economia e finanze e del dicastero della Salute. «Un responso che il ministro Lorenzin ha preannunciato durante la sua visita in Sardegna – spiega Edoardo Tocco -. Il nuovo disegno sulla sanità sarda potrebbe infatti essere messo in discussione dal giudizio del Governo. Per questo l’accelerazione sulla riorganizzazione del Brotzu non sembra avere i presupposti per essere realizzata, con degli aspetti contrari ai parametri economici e tecnici al vaglio del ministero delle Finanze. Si aprirebbero scenari preoccupanti – conclude Edoardo Tocco – in seguito ad una bocciatura della rete ospedaliera dai palazzi romani, con il rischio di bloccare concorsi e frenare la riqualificazione del presidio, ma con un atto aziendale già approvato senza i giusti equilibri».

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«E’ un segnale importante in vista delle prossime regionali, ma non occorre illuderci. Un orizzonte che ormai è alle porte, viste le situazioni di crisi i cui versa la Sardegna.»

E’ la fotografia del voto che arriva dal consigliere regionale Edoardo Tocco (FI) che denota «la grave difficoltà della maggioranza di interpretare le esigenze dei cittadini. Non è un caso che tra i risultati peggiori del centrosinistra ci sia anche l’Isola, con una coalizione in frantumi e incapace di risollevare il destino della Sardegna. Certo, la forza del Movimento di Grillo e Di Maio non è in discussione. E’ un consenso che decreta la grande delusione degli elettori, che rivendicano una nuova pagina politica rispetto ai fallimenti. Penso che Forza Italia debba candidarsi in Sardegna per diventare la forza trainante di un centrodestra vincente – conclude Edoardo Tocco -, che sappia tornare sui territori presentando quanto portato avanti in materia di sanità, trasporti e agricoltura». 

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«La Regione si attivi immediatamente per risolvere il dramma che stanno vivendo molti marittimi ex Saremar ed ormai ex suoi dipendenti, lasciati a terra da una falsa promessa fatta e non mantenuta.»

E’ quanto sostiene il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco, alla luce della protesta di questi giorni di molti lavoratori ex Saremar, che non sono stati richiamati da Delcomar, non lavorano e non hanno trovato i benefici sperati dal piano di politiche attive e di tutela presentato loro a suo tempo dalla giunta regionale tramite l’Aspal, con 3 milioni di euro spendibili nel biennio 2016-17, per formazione gratuita obbligatoria, avviamento a percorsi di reinserimento nel settore marittimo o in altri settori con tirocini formativi, bonus assunzionali, contratti di ricollocazione e avviamento a percorsi di creazione d’impresa con incentivi.

«Quello che è successo è assolutamente indecente. In due anni, quelle risorse non sono state impiegate e nulla è stato fatto in base a quanto annunciato dalla giunta Pigliaru. Non lo dico io ma i marittimi interessati, che si trovano oggi senza nulla di concreto tra le mani. Nessuno è stato “reinserito” in nessun settore lavorativo, nessun bonus assunzionale è stato speso e nessun tirocinio formativo è stato fatto. Peggio ancora, coloro che avevano i requisiti non sono stati accompagnati alla pensione e a chi ha avviato o chiesto l’avvio di un’impresa non è stato erogato alcunché. Una vera e propria vergogna – conclude Edoardo Tocco –, soprattutto da parte di chi, alla guida del governo regionale, aveva promesso che nessun ex marittimo Saremar sarebbe rimasto a terra. Questi sono i drammatici risultati della politica scellerata di aver smantellato il servizio pubblico per darlo in mani private.»