15 November, 2024
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Il suono di quelle launeddas arrivava da lontano ed era il testimone per eccellenza della Scuola del Campidano. Per questo il giovane antropologo danese Andreas Fridolin Bentzon, un pioniere nello studio dello strumento principe della tradizione sarda, arrivò nel 1958 fino a loro: ai “maestri di Pirri”, Tziu Efisiu Cadoni e Tziu Beniaminu Palmas. I due erano infatti considerati – insieme a Dionigi Burranca – massimi esponenti della scuola del sud Sardegna, sebbene entrambi fossero dei “trapiantati”: il primo da Ussana, il secondo da Sinnai. Erano arrivati molti anni prima nel centro alle porte di Cagliari per poter stare più vicino ai Maestri, apprendere tecniche e suonate, nonché trovare occasioni di ingaggio. Bentzon li consultò – durante una delle sue missioni sul campo – come suonatori, ma anche come “giudici” esperti; erano infatti anziani – soprattutto Palmas (classe 1875) ormai non suonava più – ma, considerata la proficua carriera, poteva prestare i suoi giudizi sulle registrazioni raccolte. In particolare si espresse sul lavoro di Pasquale Erriu, originario di San Nicolò Gerrei, allievo di Giannicu Pireddu; oltre alle consulenze, invece, Tziu Efisio Cadoni (classe1891) poté condividere anche la sua musica: era infatti ancora attivo. Bentzon non perse l’occasione e registrò alcuni brani religiosi di straordinaria potenza che furono inseriti nel disco preparato per il noto antropologo Alberto Mario Cirese, in seguito pubblicato in Lp nel 1974 e recentemente rieditato, in versione ufficiale, dall’associazione culturale Iscandula.

A quasi settant’anni da quell’incontro proprio l’associazione culturale Iscandula con la collaborazione della Regione Sardegna, del Comune di Cagliari, della Municipalità di Pirri, di Labimus/ Dipartimento di Storia Beni Culturali e del Territorio dell’Università di Cagliari e la Scuola Secondaria di primo grado Giacomo Leopardi di Pirri, ha realizzato alcune ricerche sulla biografia dei due Maestri, sui materiali lasciati e sui loro strumenti che, per l’occasione, riprenderanno vita e saranno suonati da alcuni giovani suonatori. A questo lavoro collettivo è dedicato l’evento aperto a tutti – estimatori, appassionati o semplici curiosi – di venerdì 22 dicembre (alle 17.00) presso il teatro della Scuola in via dei Partigiani a Pirri.

Il programma. A dare il benvenuto al pubblico saranno Valentino Pusceddu, dirigente scolastico; Paolo Secci, presidente della Municipalità di Pirri; Paolo Frau, assessore alla Cultura del Comune di Cagliari e le nipoti dei due suonatori: Maria Grazia Cadoni – nipote di Tziu Efisiu Cadoni – e Tilde Cabras, nipote di Tziu Beniaminu Palmas. Parola quindi a Dante Olianas, presidente dell’associazione culturale Iscandula, che coordinerà gli interventi arricchendo la serata di aneddoti e curiosità soprattutto sul rapporto tra il giovane Bentzon e i due Maestri di Pirri: spazio alle fonti dirette con la lettura di passi estrapolati dal Diario dello studioso danese. La prima relazione sarà a cura di Giulia Vaccargiu, ricercatrice dell’Università di Cagliari, collaboratrice di Labimus, dipartimento di Storia Beni Culturali e territorio, che illustrerà la sue ricerche sulla vita di Tziu Efisiu Cadoni e le sue attività artistiche condotte attraverso l’analisi incrociata di documenti e testimonianze.  

La biografia dell’altro Maestro, Tziu Beniaminu Palmas, sarà raccontata da Michele Deiana, suonatore di launeddas e ricercatore, che ha raccolto le informazioni “sul campo” direttamente dai familiari. All’ingegner Pitano Perra (esperto di musica tradizionale sarda e costruttore di strumenti) il compito di presentare l’analisi e le misurazioni fatte sulle launeddas originali di Palmas che risultano tra le più antiche di cui si abbia notizia. Non solo numeri e descrizioni ma si potrà ascoltare la loro melodia: saranno infatti suonate dal vivo insieme alle copie fedeli realizzate da Perra e dal Maestro costruttore Luciano Montisci. A seguire Gianluca Piras, anche lui ricercatore e suonatore, approfondirà il tema con un intervento dedicato: Is sonus de Tziu Beniaminu Palmas. Chiuderà il ciclo di interventi Pietro Frau, ricercatore e curatore della mostra sui due Maestri che il pubblico potrà osservare e commentare in serata. Prima dei saluti il concerto di launeddas di Michele Deiana e Gianluca Piras.