2 November, 2024
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Appuntamento a Bauladu, in provincia di Oristano, per il diciannovesimo festival Dromos, con un’icona della musica alternativa italiana. Questa sera, alle 21.30, all’anfiteatro comunale, è di scena Giovanni Lindo Ferretti con il concerto “A cuor contento” con cui il cantante e autore emiliano, cofondatore dello storico gruppo punk CCCP Fedeli alla Linea (1982-1990), dei C.S.I. – Consorzio Suonatori Indipendenti (1992-2001) e dei PGR (2001-2009), da qualche anno è tornato sui palchi di club e festival. Il concerto ricalca i tour precedenti nella forma ma non nella sostanza. Ferretti torna a raccontarsi esclusivamente con le canzoni del suo repertorio solista e quelle dei CCCP e dei C.S.I. con una nuova scaletta che comprende anche qualche brano tratto da “Saga, il Canto dei Canti”, ultimo album pubblicato da Sony Music nel 2013, colonna sonora dell’omonima opera equestre. Sul palco con lui due fedeli compagni di viaggio: Ezio Bonicelli e Luca A. Rossi, entrambi componenti degli Ustmamò, ad assicurare alle canzoni una nuova, e allo stesso tempo fedele, veste elettrica. “A cuor contento” è anche un album, registrato durante il tour 2011.

Il concerto è inserito nella nona edizione del Du – Bauladu Music Festival ideato dalla Consulta Giovani Bauladu puntando alla valorizzazione delle ricchezze culturali e ambientali del territorio e delle produzioni locali. Ingresso a 15 euro più diritti di prevendita. Per i residenti biglietti a 5 euro. In collaborazione con il Bosa Beer Festival e Pani di Sardegna, è prevista una visita guidata al Birrificio Brumare di Bauladu, laboratori del gusto con degustazione di birre artigianali sarde e cibi a base di pane. Visite guidate in paese a cura dell’associazione di promozione sociale Jannaberta. Per info e prenotazioni: Infopoint – piazza Angioy, Bauladu / tel. 346 24 54 657.

Domani, martedì 8 agosto, Dromos fa tappa a Ula Tirso con un’attesa protagonista di questa edizione, Diane Schuur, in concerto alle 21.30 in piazza IV Novembre con ingresso libero. Voce potente quanto flessibile, una carriera che conta due Grammy Award e tre nomination, la cantante e pianista jazz statunitense, classe 1953, non vedente dalla nascita, presenta una serie di canzoni tratte dal suo vasto repertorio.

Mentre il cartellone musicale va avanti (fino a martedì 15) con la sua programmazione nei vari centri dell’Oristanese che compongono il circuito del festival, nel capoluogo Oristano è possibile visitare le tre mostre sul tema di questa edizione di Dromos che si riconosce sotto il titolo “Prigioni”: prigioni intese come condizione esistenziale, spirituale e culturale più che fisica. Due, entrambe curate da Ivo Serafino Fenu e Chiara Schirru in collaborazione con AskosArte, sono aperte al pubblico fino al primo ottobre: l’Hotel Mistral 2 ospita “Identity bodies”, una selezione di opere di Angelo Cricchi, Davide Curreli, Daria Endresen, Juha Arvid Helminem, Daniela e Francesca Manca, Moju Manuli, Tonino Mattu, Michele Mereu, Pietrolio, Egle Picozzi, Alessandra Sayed, Pietro Sedda; la Pinacoteca comunale Carlo Contini è invece la sede di “The Brig”: coprodotta dal Comune di Oristano – Assessorato alla Cultura, col contributo della Fondazione di Sardegna, la mostra presenta opere di importanti artisti del panorama internazionale, nazionale e sardo: Romina Bassu, Filippo Berta, Leonardo Boscani, Giusy Calia, Angelo Cricchi, Gianni De Val, Daniele Duo’, Daria Endresen, Elisabetta Falqui, l’autore della fotografia scelta come immagine del manifesto del festival, Juha Arvid Helminem, Daniela e Francesca Manca, Tonino Mattu, Michele Mereu, Gianni Nieddu, Sabrina Oppo, Quartierino Blatta (Paola Porcu e Tania Zoccheddu), Ivan Pes, Egle Picozzi, Claudia Spina.

Al Centro di Salute Mentale (presso Ospedale Vecchio, piazzale San Martino), infine, è allestita la mostra fotografica “Infiniti invisibili”, prodotta in collaborazione con il Centro per l’Autonomia Servizio del PLUS Distretto di Oristano, ASL e Coop. Soc. CTR Onlus: quattordici scatti del fotografo Pierluigi Colombini, da vedere fino al 31 settembre.

 

 

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Alla vigilia del taglio del nastro ufficiale, con l’atteso concerto di Gregory Porter in programma martedì (primo agosto) a Oristano, il diciannovesimo festival Dromos propone domani (lunedì 31 luglio) tre diversi appuntamenti all’insegna del tema di questa edizione che si riconosce sotto il titolo “Prigioni”: prigioni intese come condizione esistenziale, spirituale e culturale più che fisica, recinti nei quali ciascuno, più o meno consapevolmente, decide di entrare fino a rimanerne sopraffatto.

La serata prende il via alle 18.30 al Centro di Salute Mentale di Oristano (presso l’Ospedale Vecchio, piazzale San Martino) con due iniziative prodotte in collaborazione con il Centro per l’Autonomia Servizio del PLUS Distretto di Oristano, ASL e Coop. Soc. CTR Onlus: una è la performance “Volare”, un progetto d’integrazione tra arti visive e drammatiche incentrato sulla dicotomia tra prigione e libertà, isolamento e comunità possibili, solitudine e convivenza; partendo dalle loro visioni, gli interpreti, gli ospiti del Centro, elaboreranno veri e propri tableau vivants, elementi di una performance che permetterà ai visitatori di esplorare e vivere nuovi mondi creati attraverso azioni sceniche e voci su una colonna sonora originale, sognante e strampalata, oltre le prigioni, sulle ali della libertà.

L’altra iniziativa al Centro di Salute Mentale è invece la mostra fotografica “Infiniti invisibili” che si inaugura sempre alle 18.30: in esposizione quattordici scatti di Pierluigi Colombini dedicati alle “prigioni” che pregiudicano una vera interazione col mondo delle persone sofferenti. Il vetro, nell’interpretazione del fotografo, diventa una metafora per chi è costretto nella sua esistenza a una vita non completamente inserita nella società. Il vetro come una prigione in grado di staccare dal contesto sociale ed ambientale chi vive uno stato di sofferenza mentale generando un radicale mutamento di prospettiva nella coscienza personale di chi osserva. La mostra rimane aperta fino al 30 settembre (con una chiusura dal 9 al 23 agosto) dal lunedì al sabato, dalle 9.00 alle 18.00, con ingresso libero.

Il terzo appuntamento è alle 20 all’Hotel Mistral 2 con il taglio del nastro della mostra “Identity Bodies”: prodotta dal festival Dromos in sintonia con il tema di questa diciannovesima edizione, affronta, con il linguaggio polimorfo e dissonante dell’arte contemporanea, il tema del corpo, talvolta, prigione per antonomasia. La mostra propone una selezione di opere di Angelo Cricchi, Davide Curreli, Daria Endresen, Juha Arvid Helminem, Daniela e Francesca Manca, Moju Manuli, Tonino Mattu, Michele Mereu, Pietrolio, Egle Picozzi, Alessandra Sayed, Pietro Sedda; «Artisti nazionali e internazionali che con finalità e mezzi differenti, hanno fatto del corpo, del suo occultamento o della sua ostentazione, il loro campo d’indagine estetica”, spiegano i curatori, Chiara Schirru e Ivo Serafino Fenu. «Dell’ostensione del corpo l’arte contemporanea ha fatto vangelo. Almeno per una parte significativa e in certi momenti dominante, il corpo è stato e continua ad essere un luogo privilegiato, il Sancta Sanctorum del conflitto e del controllo sociale”, scrivono: “Corpo divenuto – e non poteva essere altrimenti, viste le implicazioni di natura politica e sociale -, uno dei temi più scottanti, più controversi, e necessariamente più dibattuti: segno per antonomasia, logo e luogo per eccellenza, sacrario di identità schizoidi e ricomponibili, ora da obliterare talaltra da scoprire, delle identità plurime, intercambiabili e indefinibili, ambigue e sfuggenti in rapporto alle distinzioni e alle gerarchie».

“Identity Bodies” rimarrà aperta al pubblico fino al primo ottobre, visitabile tutti i giorni, 24 ore su 24.

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Prende il via oggi il 17° Dromos Festival,  organizzato dall’omonima associazione culturale a Oristano. Il taglio del nastro, alle 19,30, alla Pinacoteca comunale, con tre mostre all’insegna del tema “I have a Dream – L’utopia necessaria”, riflessione che accompagna il cartellone di quest’anno: “SM di Egle Picozzi, “Sorridere all’Utopia” di Lorenzo dell’Uva, e “L’Utopia negata”, una collezione di Antonio Manca.

L’inaugurazione delle esposizioni, proposte dalla Pinacoteca comunale “Carlo Contini” di Oristano in collaborazione con Dromos e curate da Ivo Serafino Fenu, apre un ricco programma di concerti, incontri e proiezioni, che si snoderà fino al 15 agosto tra la città di Eleonora e altri sette centri dell’Oristanese: Baratili San Pietro, Bauladu, Mogoro, Morgongiori, Nureci, San Vero Milis e Villa Verde.

Le tre mostre (visitabili fino al 13 settembre, dal lunedì alla domenica, la mattina dalle 10 alle 13 e il pomeriggio dalle 17.00 alle 20.45) offrono una lettura visiva del filo conduttore di questa edizione di Dromos,“I have a Dream – L’utopia necessaria”, ispirato al pensiero di Martin Luther King e in omaggio al grande scrittore uruguaiano Eduardo Galeano, scomparso lo scorso aprile. Le prime due lo rappresentano attraverso la fotografia. Ecco, dunque,“SM, il progetto di Egle Picozzi il cui titolo è l’acronimo della malattia che da circa un anno condiziona gli stati d’animo e le condizioni fisiche dell’artista oristanese: la sclerosi multipla. Nella serie di scatti il medium fotografico è strumento indispensabile per istituire un dialogo silenzioso con questa invadente compagna di viaggio, gioca con la malattia, impara a conoscerla, ad accoglierla, a studiarla e, in una dimensione intrisa di utopia, cerca di guarirla.

In“Sorridere all’Utopia” i protagonisti sono invece volti, panorami e scenari catturati dal reporter e fotografo napoletano Lorenzo dell’Uva nei suoi viaggi per il mondo: tredici scatti – compreso quello scelto come immagine del Festival – dominati da bambini che sorridono alla vita, da colori saturi, da profumi e sensazioni di terre esotiche lontane eppure così vicine. È l’utopia in un sorriso o, meglio, il sorridere all’utopia, nonostante tutto.

Il terzo allestimento,“L’Utopia negata”, propone una selezione di opere dalla collezione di Antonio Manca firmate da Nobuyoshi Araki, Paolo Bianchi, Serghey Bratkov, ConiglioViola, Gregory Crewdson, Alberto di Fabio, David LaChapelle, Tatsuo Miyajima, Nino Mustica, Elena Nemkova, Panamarenko, Flavio Piras, Sebastian Piras, Roberto Pugliese, Arash Radpour, Mario Schifano, Hiroshi Sugimoto, Ronald Ventura e Entang Wiharso. Spiega il curatore della mostra, Ivo Serafino Fenu, nelle sue note di presentazione: «Il luogo dell’utopia, riletta coi codici dell’estetica contemporanea, lascia dietro di sé un’ombra, una sagoma meno luminosa in cui si ‘ritrae’ (nella duplice accezione di celarsi e di palesarsi) quanto di inquietante e di enigmatico gli appartiene e che, in fondo, appartiene alla stessa realtà. Piuttosto un ‘non luogo’, dunque, per desideri inevasi, per aspirazioni difficilmente raggiungibili, per icone infrante». Così «l’utopia, ancorché necessaria, viene svuotata di tutte le sue potenzialità propulsive e di cambiamento: è l’utopia negata».

Venerdì sera (31 luglio, ore 22.00) prende il via anche la musica nel fitto cartellone di Dromos. Il primo appuntamento è a San Vero Milis, nel giardino del Museo Archeologico, con il concerto degli OY, ovvero la cantante e musicista svizzero-ghanese Joy Frempong, voce melodica e versatile, e il batterista e compositore Lleluja-Ha. Il duo con base a Berlino presenta dal vivo, in una esibizione con luci ed effetti visivi di Jan Stehl, l’album “No Problem Saloon”: una miscela fresca e vitale di acustica e elettronica, tamburi vorticosi, timbri etnici e sonorità contemporanee, tra Africa ed Europa.

Egle Picozzi - SM 3Egle Picozzi - SM 1  Mostra L'utopia di un sorriso - Lorenzo Dell'Uva - BURKINA (s) Mostra L'utopia di un sorriso - Lorenzo Dell'Uva - NEPAL (s) Mostra L'Utopia negata - Arash-Radpour-pino-le-pera-2008 Mostra L'Utopia negata - Gregory Crewdson - Dream House - 2002 - digital c-print su alluminio (Collezione Manca - Cagliari)  (s)

Dal 30 luglio al 15 agosto a Oristano e in altri 7 comuni della sua provincia (Baratili San Pietro, Bauladu, Marrubiu, Mogoro, Morgongiori, San Vero Milis, Villa Verde) si svolgerà il 17° festival Dromos.

Un’edizione che ha come insegna “I have a dream  L’utopia necessaria”, titolo ispirato al celebre discorso di Martin Luther King, padre della lotta degli afroamericani per i diritti civili, e in omaggio al grande scrittore uruguaiano Eduardo Galeano, scomparso lo scorso aprile.

La musica, come sempre, fa la parte del leone. Il programma completo del festival verrà annunciato prossimamente nel corso di una conferenza stampa, ma gli organizzatori anticipano i protagonisti e gli appuntamenti già confermati.

Il 31 luglio, a San Vero Milis si esibirà il duo OY, sodalizio con base a Berlino formato dalla cantante e musicista svizzero-ghanese Joy Frempong e dal batterista e compositore Lleluja-Ha.

Il primo agosto fa invece tappa a Mogoro il tour mondiale del cantante e rapper Criolo, uno degli artisti attualmente più vitali, popolari e socialmente influenti in Brasile.

Domenica 2 agosto la musica di Dromos sbarca a Oristano con il quartetto del suonatore di oud Mauro Sigura, più un ospite prestigioso come il trombettista francese Eril Truffaz.

Si resta ancora nella città di Eleonora la sera dopo (lunedì 3) con il progetto “Caracas” di Valerio Corzani e Stefano Saletti, che hanno composto, arrangiato, suonato e prodotto il recentissimo album omonimo.

Tra i concerti da non perdere va segnato in calendario quello del 7 agosto: protagonista uno dei più rappresentativi esponenti del jazz afrocubano, Chucho Valdés, atteso a Baratili San Pietro con Irakere 40.

Altri suoni e atmosfere, sabato 8 agosto a Villa Verde: di scena il progetto Jazz (R)Evolution del cantante e musicista maliano Baba Sissoko con due compagni di viaggio del calibro di Famoudou Don Moye, batterista dell’Art Ensemble of Chicago, e Antonello Salisal pianoforte e alla fisarmonica.

Un trascinante concerto di melodie e ritmi meticci, tra Oriente e Occidente, nella migliore tradizione delle fanfare balcaniche, il 9 agosto a Morgongiori, con King Naat Veliov & the original Kocani Orkestar.

Chiusura all’insegna della festa, la notte di Ferragosto, con il sassofonista nigeriano Orlando Julius, autentico pioniere dell’afrobeat, in arrivo in Sardegna con gli Heliocentrics.

Come da tradizione, Dromos affida alle arti visive il compito di sviluppare il filo conduttore su cui fa perno il cartellone. Tre le mostre che si inaugurano alla Pinacoteca Carlo Contini a Oristano il 30 luglio, allestite in collaborazione con la Pinacoteca e curate da Ivo Serafino Fenu. Due sono fotografiche: la prima, di Egle Picozzi, si intitola “SM”, acronimo della malattia che da circa un anno condiziona gli stati d’animo e le condizioni fisiche dell’artista oristanese, ovvero la sclerosi multipla. La seconda è “Sorridere all’Utopia”, tredici scatti di Lorenzo dell’Uva: volti, panorami e scenari catturati dal reporter e fotografo napoletano nei suoi viaggi per il mondo. “L’Utopia negata” è invece una collezione di Antonio Manca con lavori di Nobuyoshi Araki, Paolo Bianchi, ConiglioViola, Gregory Crewdson, Alberto di Fabio, David LaChapelle, Tatsuo Miyajima, Nino Mustica, Elena Nemkova, Panamarenko, Flavio Piras, Sebastian Piras, Roberto Pugliese, Arash Radpour, Mario Schifano, Ronald Ventura e Entang Wiharso.

Proseguendo nel percorso intrapreso già da anni, Dromos rilancia anche in questa edizione la sua riflessione su temi come l’integrazione e il dialogo attraverso una conferenza di Moni Ovadia (“Le belle utopie”), uno degli artisti più rappresentativi della cultura ebraica in Italia, il 3 agosto a Oristano coadiuvato da Valerio Corzani, e il convegno “Utopie all’orizzonte”, in programma a Baratili San Pietro il 7 agosto: ospite prestigioso Johan Galtung, mediatore di conflitti e fondatore della disciplina accademica di Studi per la Pace. Il sociologo e matematico norvegese dialogherà con Vinicio Busacchi, professore associato di Filosofia Teoretica all’Università di Cagliari.

Baba Sissoko 2 copia Antonello Salis 7Allegato di posta elettronica Chucho Valdes (m) Orlando Julius (m) OY (3m)