22 November, 2024
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«La mia giornata comincia con un pensiero alla giunta Pigliaru e uno più speciale riservato all’assessore ai trasporti degli ultimi tre anni Massimo Deiana. Senza Ryanair da Ciampino sarei mancata all’ultimo saluto a un’amica che è morta. Così auguro ai vostri figli lontani quando di andarvene toccherà a voi.»

Questo post pubblicato questa mattina dalla scrittrice Michela Murgia sul suo profilo facebook, ha scatenato la reazione dei senatori sardi che hanno preso posizione molto duramente, con una lettera inviata alla Rai – sottolineando che «cyberbullismo e parole di violenza inaudita della Murgia sono incompatibili con il servizio pubblico».

«Non basta un profilo culturale, anche di valore, perché espressioni cariche di violenza e di incitazione all’odio siano compatibili con il servizio pubblico» hanno scritto Silvio Lai, Ignazio Angioni, Giuseppe Cucca, Luciano Uras a Monica Maggioni e Mario Orfeo, presidente e direttore della Rai, per stigmatizzare un post pubblicato questa mattina da Michela Murgia, scrittrice e giornalista e collaboratrice dell’Azienda di viale Mazzini.

«Non può passare inosservato – fanno rilevare i senatori Silvio Lai, Ignazio Angioni, Giuseppe Cucca, Luciano Uras  che una professionista come dovrebbe essere la signora Murgia, mentre svolge ruoli significativi e di grande visibilità all’interno del servizio pubblico radiotelevisivo, che per antonomasia assolve a compiti culturali di formazione e coesione sociale, possa augurare, pubblicamente, sofferenza e solitudine, se non addirittura la morte ad alcune persone, anche particolarmente esposte per le funzioni pubbliche che esercitano.»

«Oggi si svolgono gli esami di maturità per migliaia di ragazze e ragazzi del nostro Paese. Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni, disse Eleanor Roosevelt. Aver avuto difficoltà a muoversi dall’Isola anche se per un evento particolarmente triste non autorizza certamente un uso violento delle parole. Difficoltà vere di vita di una comunità come quella isolana non autorizzano mai l’uso violento delle parole. Troppi cattivi maestri insegnano questo linguaggio ai giovani. È questo il messaggio che va mandato alle ragazze e ai ragazzi che oggi voltano pagina e dovranno immergersi in una prospettiva di vita diversa, fatta di sacrifici ma anche di fiducia verso gli altri e verso il futuro? Crediamo proprio di no ed è per questo che siamo rammaricati per quelle parole così brutali. Confidiamo che insieme a noi – concludono i senatori sardi – anche i vertici della Rai intendano stigmatizzare tale comportamento richiamando la signora Michela Murgia a contenere le sue esternazioni se non per civiltà almeno in un quadro di compatibilità con il servizio pubblico.»

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Il coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti umani in occasione dell’8 marzo, giornata dedicata alla commemorazione delle vittime di un’industria tessile di New York, in considerazione anche delle indicazioni scaturite nel corso della Conferenza mondiale sulle donne tenutasi il 26, 27 e 28 settembre 2015 a Milano, sottolinea la necessità di promuovere in tutte le scuole, non solo nell’ambito dell’insegnamento dei Diritti umani, ma come contenuti di carattere trasversale, l’effettiva parità tra i generi, non da intendersi meramente come principio inderogabile della Costituzione (art. 3 della Costituzione), ma soprattutto come “linea di comportamento” universalmente condivisa da realizzare concretamente nella realtà di ogni giorno.

I femminicidi e le discriminazioni sociali che tutt’ora funestano la nostra società sono ascrivibili a un’unica causa immediata: il mancato riconoscimento della dignità umana e del valore della donna.

I mass media, incentrati sul consumismo, sulle sperequazioni e la mercificazione del corpo femminile indubbiamente disorientano i giovani. A scuola, però, si può e si deve intervenire cogliendo ogni opportunità per condannare qualsiasi forma di prevaricazione e per educare al dialogo, al confronto e al rispetto tra i sessi. A tal proposito, il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti umani, durante il mese di marzo, invita tutte le scuole di ogni ordine e grado a sviluppare una serie di attività tese all’approfondimento di tale problematica: discussione in classe, proiezioni di film attinenti al tema, lettura di opere realizzate dalle scrittrici di ogni tempo.

Ricordando le grandi intellettuali e i personaggi al femminile del passato e del presente è possibile coinvolgere e sensibilizzare i giovani in maniera più incisiva. Infatti, Ipazia, Madame Curie, Hanna Arendt, San Suu Kyi, Maria Montessori, Elisabetta I d’Inghilterra, Simone de Beauvoir, Giovanna d’Arco, Eleanor Roosevelt e tante altre ancora hanno contribuito al cambiamento della società e della storia, malgrado le avversità di un mondo ostile e maschilista.

In un simile contesto sarebbe appropriato ricordare anche alcune eroine e/o vittime della mafia, che hanno perso la loro vita a causa della cieca barbarie della criminalità (vedi elenco).     

Solo rimuovendo gli ostacoli di natura ideologica/economica e contribuendo alla equiparazione tra gli individui è ipotizzabile la costruzione di un mondo più giusto e civile.

Un esempio per tutti è il caso di Malala Yousafzai, la giovane Nobel pakistana che è diventata un simbolo della campagna a favore dell’istruzione di tutti i bambini e bambine del mondo.

Non esiste autentico progresso per l’umanità senza il coraggio, il contributo e la forza delle donne.

Romano Pesavento

Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

Alcune donne vittime della Mafia

Ilaria Alpi

Luciana Arcuri

Rita Atria

Carmela Attrice

Barbara Rizzo Asta

Agata Azzolina

Maria Rosa Bellocco

Nicolina Biscozzi

Santa «Tita» Boccafusca

Annalise Borth

Marilena Braccaglia

Teresa Buonocore

Rita Cacicca

Graziella Campagna

Liliana Caruso

Rossella Casini

Ida Castellucci

Nicolina Celano

Margherita Clesceri

Maria Concetta Cacciola

Annamaria Cambria

Raffaella Chindamo

Rosalba Codispoti

Maria Colangiuli

Angela Costantino

Leonarda Costantino

Lucia Costantino

Anna Maria Cozza

Giuseppa Cozzumbo

Mariagrazia Cutuli

Maria Grazia Cuomo

Domenica De Girolamo

Luigina De Luca

Anna Dell’Orme

Annalisa Durante

Maria Giovanna Elia

Gelsomina Esposito, Mina

Francesca Familiari

Rosa Fazzari

Annunziata Ferraro

Angela Fiume

Renata Fonte

Anna Forcignano

Elisabetta Gagliardi

Maria Teresa Gallucci

Lea Garofalo

Rosaria Genovese

Valentina Guarino

Ornella Greco

Rosellina e Barbara Indrieri

Carmela Rosalia Iuculano

Vincenzina La Fata

Simonetta Lamberti

Roberta Lanzino

Emanuela Loi

Concetta Iaria Macrì

Maria Immacolata Macrì

Antonella Oronza Maggio

Maria Maiolo

Maria Marcella

Vincenza Marino Mannoia

Palmira Martinelli

Liberata Martire

Cristina Mazzotti

Giuditta Milella

Francesca Moccia

Lucia Montagna

Filomena Morlando

Francesca Morvillo

Eleonora Moschetto

Nadia e Caterina Nencioni

Letizia Palumbo

Carmela Pannone

Mariangela Passiatore

Masina Perricone

Annunziata Pesce

Fortunata Pezzimenti

Lucia Precenzano

Angelica Pirtoli

Anna Prestigiacomo

Maria Teresa Pugliese

Paola Rizzello

Silvia Ruotolo

Emanuela Sansone

Giuseppina Savoca

Palma Scamardella

Grazia Scimè

Raffaella Scordo

Mirella Silocchi

Nunziata Spina

Vincenza Spina

Maria e Natalia Stillitano

Giovanna Sandra Stranieri

Angela Talluto

Marcella Tassone

Valentina Terracciano

Salvatora Tieni

Adriana Vassalla

Rosa Zaza

Agata Zucchero