17 July, 2024
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Dopo un’intensa settimana di lezioni e concerti, cala il sipario, a Portoscuso, sulla diciassettesima edizione dei seminari e della rassegna di musica e canto di matrice popolare di Mare e Miniere, organizzati nella cittadina costiera del Sud Sardegna dall’associazione culturale Elenaledda Vox con la direzione artistica del musicista e compositore Mauro Palmas. 
Domani sera – domenica 30 giugno – gran finale con il tradizionale concerto che riunisce sullo stesso palco allestito nell’antica tonnara Su Pranu allievi e docenti per un abbraccio collettivo in musica: si comincia alle 21.30 con ingresso gratuito. Sono oltre centosessanta gli iscritti ai seminari tenuti da Luigi Lai (suo il corso di launeddas), Cuncordu e Tenore de Orosei (per il laboratorio di canto “a tenore” e “a cuncordu”), Riccardo Tesi (corso di organetto diatonico), Mauro Palmas (mandola), Marcello Peghin (chitarra), Elena Ledda e Simonetta Soro (canto popolare), Alessandro Foresti (canto corale), Andrea Ruggeri e Enza Pagliara (batteria e percussioni popolari), Mario Incudine e Silvano Lobina, (musica d’insieme), Giulia Cavicchioni (laboratorio per bambini sulle musiche dal mondo), Manu Theron e Damien Toumi (canti politici e popolari occitani).
Il programma si annuncia come sempre ricco e variegatoquest’anno seguendo il filo rosso della guerra, della pace e dell’inclusione: «Stiamo lavorando su brani che in qualche modo parlino di queste tematiche così attuali: quindi varie canzoni antimilitariste, contro la guerra, anche per la parte del concerto dei bambini – spiega Elena Ledda
Avremo canzoni un po’ da tutto il mondo, ci saranno canti ebraici ma anche arabi, palestinesi, curdi, qualche brano sacro, e poi canti come “Nostra patria è il mondo intero “Dove vola l’avvoltoio”, con testo di Italo Calvino».
Alla vigilia dell’ultimo atto, è già possibile trarre un primo bilancio su questa edizione di Mare e Miniere a Portoscuso: «È stato veramente un seminario particolare, molto partecipato sia nella sua parte didattica, sia per quanto riguarda la rassegnavenerdì, ad esempio, c’era un mare di gente per il concerto di Peppe Servillo, che è stato meraviglioso. Insomma, siamo stanchi per queste intense giornate di lavoro, ma felici e soddisfatti. Come sempre», commenta Elena Ledda.

Calato il sipario sulla settimana di seminari e concerti sulla costa del Sulcis, la lunga stagione di Mare e Miniere prosegue facendo la prossima tappa a Sarroch: in programma, dal 25 al 27 luglio, un trittico di serate al Parco Siotto che vedranno l’Orchestra Poco Stabile di Mare e Miniereaffiancare di volta in volta Peppe Servillo in concerto, Elena Ledda e Simonetta Soro nello spettacolo musicale tratto dalla fiaba di Massimo Carlotto “La via del pepe”, e gli attori Laura Fortuna e Daniel Dwerryhouse in “Contrattempi”. A completare il quadro, un’esibizione del Tenore San Gavino di Oniferi nella serata d’apertura.

Portoscuso ospita i seminari di canto e musica di matrice popolare e i concerti della 17ª edizione di Mare e Miniere, il cartellone itinerante di musica, teatro e danza di matrice popolare, organizzato dall’associazione culturale Elenaledda Vox, che si snoda tra la primavera e l’autunno facendo tappa in vari centri e località della Sardegna: una manifestazione di vasta portata, quest’anno alla sua diciassettesima edizione, guidata dalle mani esperte di due autentici protagonisti della musica isolana come la cantante Elena Ledda e il compositore e polistrumentista Mauro Palmas alla direzione artistica.
Dopo gli appuntamenti dei mesi scorsi della rassegna Tyrrhenica a Sarroch e Ittireddu, e di Pintai Bisus a Quartu Sant’Elena, Mare e Miniere, pianta le tende fino a domenica 30 a Portoscuso, sulla costa occidentale del Sud Sardegna, per la sua immancabile settimana di seminari e concerti di canto e musica popolare nei consueti e suggestivi spazi dell’antica tonnara di Su Pranu. Ancora una volta è folto e variegato per età e provenienze il seguito di iscritti: oltre centocinquanta, tra i sardi e quelli in arrivo dalla Penisola ma anche dall’estero, da Svizzera, Francia, Belgio e Finlandia. Ad accoglierli trovano un affiatato corpo docente che annovera nomi di prestigio nel panorama della musica di matrice popolare: Luigi Lai, novantadue anni il mese prossimo, tiene il corso di launeddas, lo strumento simbolo della tradizione sarda; altre tipiche espressioni del patrimonio etnofonico isolano, il canto “a tenore” e il canto “a cuncordu”, sono invece l’oggetto del laboratorio del Cuncordu e Tenore de Orosei; gli iscritti al corso di organetto diatonico si affidano a un maestro del calibro di Riccardo Tesi; Mauro Palmas insegna mandola e liuto cantabile; Marcello Peghin tiene le lezioni di chitarra; Elena Ledda e Simonetta Soro conducono la classe di canto popolare, Alessandro Foresti quella di canto corale; Andrea Ruggeri e Enza Pagliara curano il corso di batteria e percussioni popolari; si fa musica d’insieme con Mario Incudine e Silvano Lobina, mentre Giulia Cavicchioni guida il laboratorio per bambini sulle musiche dal mondo; e infine, tra gli elementi di originalità di questa edizione, si potranno studiare i canti politici e popolari occitani in compagnia di Manu Theron e Damien Toumi.
Tutti i giorni si va a lezione dalle 10.00 alle 13.00 e, nel pomeriggio, dalle 16.30 alle 19.00. Poi, ogni sera dalle 21.30, spazio ai concerti e agli altri appuntamenti che compongono il cartellone della rassegna che, come sempre, accompagna i seminari.
 

Al via il bando di concorso per la 17a edizione del Premio Andrea Parodi, uno dei più importanti contest europei dedicato alla world music, le cui finali si terranno a Cagliari nell’autunno 2024. Il bando di concorso è disponibile su www.fondazioneandreaparodi.it e su www.premioandreaparodi.it ed è aperto ad artisti di tutto il mondo. La scadenza è fissata al 9 maggio 2023.

Per il vincitore e per alcuni dei finalisti sono previsti importanti premi e bonus, a partire da una serie di concerti e di partecipazioni ad alcuni dei principali festival italiani di musica di qualità.

Il Premio è nato per rendere omaggio a Andrea Parodi, musicista sardo di grande rilievo nel panorama della world music. È realizzato dall’omonima Fondazione con la direzione artistica di Elena Ledda ed ogni anno ricorda il musicista scomparso nel 2006 attraverso sue canzoni proposte dai finalisti e dagli ospiti.

Sarà un’edizione natalizia di Sa Die de sa Sardigna quella promossa dal comune di Oristano, su proposta dall’Assessorato alla Cultura, e organizzata dall’Associazione culturale Dromos, titolare dell’omonimo festival, con il sostegno della Fondazione Oristano e della Regione Autonoma della Sardegna.
«Rinviati dal tradizionale periodo di fine aprile, gli appuntamenti previsti per la festa dei sardi nella città di Eleonora si snoderanno nell’arco di sette serate fra il 13 e il 30 dicembre andando in scena in alcuni dei punti più belli e significativi per la storia di Oristano: la Cattedrale di Santa Maria Assunta, la Chiesa di Santa Chiara e il Teatro Garau – spiega il sindaco Massimiliano Sanna«Spettacolo e storia si fonderanno nella nostra città per celebrare la Giornata del popolo sardo e ricordare la sommossa dei vespri sardi del 28 aprile 1794 che costrinse alla fuga da Cagliari il viceré e i funzionari sabaudi.»
«Il rinvio di aprile ci consente di proporre un ricco programma di spettacoli che grazie al contributo della Regione permette di esaltare il significato de Sa Die de sa Sardigna anche nel periodo delle feste natalizie», aggiunge l’assessore della Cultura Luca Faedda. «In arrivo tanta musica, con le cantanti Elena Ledda, Franca Masu, Simonetta Soro e Denise Fatma Gueye, il violoncellista olandese Ernst Reijseger con il Cuncordu e Tenore de Orosei, il sassofonista Enzo Favata, il bandoneonista Daniele Di Bonaventura, il chitarrista Marino De Rosas. Ma ci sarà spazio anche per il teatro, con la compagnia Tragodia, e con Rossella Faa e Elio Turno Arthemalle. Il tutto nel segno di Eleonora d’Arborea, Sa Juyghissa, come recita il sottotitolo della manifestazione».

Una dedica non casuale né convenzionale alla leggendaria sovrana, perché, come scrive nelle sue note di presentazione Chiara Schirru, «è doveroso, in questo particolare momento storico di guerre e di afflizioni, intitolare una rassegna alla giudicessa arborense, mediatrice di pace ma soprattutto donna di buon governo, citata, come poche altre sovrane per essere donna di legge e non di guerre».

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito, ma per gli spettacoli in programma al Teatro Garau è richiesta la prenotazione attraverso il sito di Dromos www.dromosfestival.it .
 

Ernst Reijseger © Roberto Cifarelli

Sono nove i finalisti del 16° “Premio Andrea Parodi”, nove proposte stilisticamente molto variegate ma tutte legate alla world music, peculiarità della manifestazione.

Si tratta di: Carolina Alabau (Catalogna), Andrea Andrillo (Sardegna), Curamuni (Sicilia), Guido Maria Grillo (Campania), Looping Greis (Madrid), Osso sacro (Campania), Ra Di Spina (Basilicata), Hiram Salsano (Campania), Trillanti (Lazio).

Si confronteranno a Cagliari dal 12 al 14 ottobre nelle finali del Premio, nato per omaggiare Andrea Parodi, musicista sardo di grande rilievo prima con i Tazenda e poi nell’ambito della world music, scomparso nel 2006, ma il cui lavoro è ancora oggetto di grande attenzione e affetto. Ad esempio recentemente la sua versione di “No potho reposare” è stata inserita nel docufilm su Gigi Riva “Nel nostro cielo un rombo di tuono” di Riccardo Milani.

Il Premio a lui dedicato è realizzato dall’omonima Fondazione con la direzione artistica di Elena Ledda.

A selezionare i finalisti è stata una commissione artistica che li ha scelti fra circa 250 iscritti, quasi metà dei quali stranieri, a testimoniare il rilievo internazionale raggiunto ormai dal Premio, uno dei più importanti contest europei di world music.

Nelle finali gli artisti si esibiranno dal vivo davanti a una ampia giuria composta da autorevoli addetti ai lavori, come cantanti, autori, musicisti, responsabili di festival, manager, discografici, uffici stampa, giornalisti, critici musicali, sia italiani che internazionali.

Il vincitore assoluto avrà diritto ad una borsa di studio di € 2.500, oltre alla possibilità di esibirsi in alcuni festival partner del Parodi nel 2024, come l’European Jazz Expo (Sardegna) e Folkest (Friuli), oltre che nello stesso Premio Andrea Parodi.

Si avvia alla conclusione l’intensa settimana dei seminari di canto e musica di matrice popolare di Mare e Miniere, in corso da martedì a Portoscuso, che tra domani (sabato 24) e domenica 25 vivrà le sue ultime giornate. E saranno tutti nel segno dell’iniziativa organizzata dall’associazione culturale Elenaledda Vox, con la direzione musicale del compositore e polistrumentista Mauro Palmas, gli ultimi appuntamenti in programma nelle due serate all’antica Tonnara di Su Pranu, con i suoi iscritti (circa 130) come protagonisti principali.
Alla ribalta per primi i giovanissimi allievi del laboratorio di Musiche dal mondo tenuto da Giulia Cavicchioni: una ventina di bambini dai cinque ai nove anni, che domani sera (sabato 24), alle 21.30, daranno prova del lavoro svolto con la musicista e insegnante di violino, responsabile e direttrice artistica del Baule dei suoni di Albese con Cassano, in provincia di Como: un’associazione culturale nata alla fine degli anni Ottanta con l’obiettivo di avvicinare alla musica bambini, ragazzi e adulti, attraverso un nuovo approccio alla didattica della musica d’insieme, dove la scoperta e lo studio della tradizione popolare italiana e delle musiche del mondo procedessero di pari passo con la condivisione e l’inclusione.
In programma nella seconda parte della serata di sabato un’anteprima esclusiva del docufilm diretto da Tommaso Mannoni con Mauro Palmas, che racconta tutta l’esperienza di Mare e Miniere, da quando è nata, e in particolare da quando sono nati i seminari, nel 2014. L’opera, il cui titolo verrà svelato solo più avanti nel tempo, è un montaggio di circa 150 ore di materiale filmato, con immagini delle varie edizioni dell’iniziativa e testimonianze dei suoi protagonisti.
Gli allievi di questa edizione saranno invece al centro dei riflettori la sera dopo, domenica 25, a partire dalle 21.30, per la vetrina finale della sei giorni a Portoscuso, momento di congiunzione fra il lato didattico e quello spettacolare della manifestazione; con loro sul palco dell’antica Tonnara di Su Pranu i musicisti-docenti delle rispettive classi (tranne Luigi Lai, che termina i corsi sabato).
Tutti gli appuntamenti sono aperti al pubblico con ingresso gratuito. 

Prende il via domani, martedì 20 giugno, a Portoscuso, la settimana di seminari e concerti di canto e musica di matrice popolare organizzata dall’associazione culturale Elenaledda Vox con la direzione musicale del compositore e polistrumentista Mauro Palmas, nell’ambito di Mare e Miniere, il vasto cartellone itinerante – quest’anno alla sua sedicesima edizione – che si snoda dalla primavera e all’autunno tra svariati centri e località della Sardegna.
Fino a domenica 25, Portoscuso ospita sei intense giornate di attività didattiche accompagnate da altrettante serate di musica dal vivo. Anche quest’anno sono oltre un centinaio gli iscritti ai seminari in programma nella consueta cornice dell’antica tonnara di Su Pranu; insieme ai sardi e a quelli in arrivo dalla penisola, è significativa la crescita degli allievi attesi dall’estero – da Australia, Stati Uniti, Slovenia, Spagna, Belgio, Svizzera e Francia – per seguire le lezioni del corpo docente di Mare e Miniere che, come sempre, annovera nomi di primo piano della scena musicale dell’area mediterranea
Si comincia domani (martedì 20 giugno), dunque, con le prime lezioni (dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.30) e, in serata, con i primi concerti. A inaugurare il palco della tonnara di Su Pranu, alle 21.30, sarà Paolo Angeli, musicista capace di elaborare una sintesi originale tra musica tradizionale della sua isola e contemporaneità, tra memoria e innovazione, attraverso le corde e gli altri marchingegni della “chitarra sarda preparata” di sua invenzione: un ibrido a venticinque corde tra chitarra baritono, violoncello e batteria, dotato di martelletti, pedaliere, eliche a passo variabile. Sintesi ideale di venticinque anni di convivenza del musicista di Palau con il suo strumento-orchestra, l’ultimo album, “Rade”, che farà da traccia per il concerto, si presenta come una navigazione nell’atmosfera meticcia dei porti del Mediterraneo.
Dopo il set di Paolo Angeli, la seconda parte della serata sarà dedicata al canto a chiterrail canto monodico di forma e trasmissione orali dell’area settentrionale della Sardegna, che ha animato palchi e feste di tutta la Sardegna fin dalla fine dell’Ottocento. Il repertorio del “canto sardo” per voce solista è accompagnato tradizionalmente dalla chitarra e, dai primi anni sessanta, anche dalla fisarmonica che conferisce nuovi elementi sonori di piacevole ascolto. Sos cantadores Gianni Denanni e Daniele Giallara, con Nino Manca alla chitarra e Graziano Caddeo alla fisarmonica, proporranno una sintesi dei principali brani “della gara”, il cantu in re, nuoresa e mutos, oltre ad alcuni “classici” dei repertori del canto logudorese e gallurese.
La serata inaugurale, come tutte le successive, è aperta al pubblico con ingresso gratuito.

 

Un narratore, l’attore e regista Alessandro Anderloni, e due musicisti, Mauro Palmas al liuto cantabile ed Alessandro Foresti all’organo: sono i protagonisti della “Cantata di Paradiso”, lo spettacolo poetico-musicale tratto dalla terza cantica della Divina Commedia di Dante, in scena mercoledì 25 gennaio ad Iglesias, nella giusta cornice della Cattedrale di Santa Chiara, con inizio alle 19.30 ed ingresso gratuito.

Prodotto dall’associazione culturale sarda Elenaledda Vox con la veneta Le Falìe, il lavoro ha debuttato due anni fa segnando una nuova tappa lungo il sentiero già tracciato da Alessandro Anderloni e Mauro Palmas con il loro collaudato recital “Divino Cammino”, un percorso attraverso la Commedia dantesca. Come in quel precedente, anche la “Cantata di Paradiso” si presenta come un dialogo di parole e musica in cui le une e l’altra ci parlano a livelli di comprensione diversi: il pensiero e l’anima, la razionalità e il cuore; una narrazione da cui scaturisce un’emozione profonda e pacata, un coinvolgimento in cui alla comprensione letterale del testo di Dante si sostituisce un’adesione fiduciosa a ciò che «significar per verba non si poria», perché non è possibile dire con parole umane ciò che è sovrumano.

Il Paradiso di Dante è un regno di luce e suono al quale il Poeta ascende con Beatrice fino a giungere alla Candida Rosa dei beati ed alla visione di Dio. In questo viaggio la musica lo accompagna, lo inebria, lo trasumana. Impegnato da oltre vent’anni in spettacoli e progetti intorno a Dante, Alessandro Anderloni dà voce alla musica del grande poema interpretando a memoria alcuni canti del Paradiso; lo affiancano in scena Mauro Palmas con il suo liuto cantabile, strumento antico, dal suono dolcissimo ed evocativo, a suggerire l’arpeggio di giga a cui Dante paragona la musica del Paradiso nel canto XIV ed Alessandro Foresti a far risuonare con l’organo la molteplice sonorità di quella grande “sinfonia” che è la terza cantica della Divina Commedia.


 

Si è conclusa con il pubblico in piedi ad applaudire e ballare la quarta edizione della Rassegna Angolazioni, svoltasi a Sant’Anna Arresi dal 9 al 11 settembre. La performance musicale dell’ultima serata ,“Dialogo Musicale tra Sardegna e Tunisia” con le cantanti Mouna Amari ed Elena Ledda e i musicisti Silvano Lobina al basso, Ali Marmouch alle percussioni, Wajdi Mzali al qanun e Mauro Palmas al liuto cantabile e alla mandola, è andata oltre le più rosee atteseLe artiste sul palco, accompagnate magistralmente dai musicisti, hanno saputo coinvolgere i presenti in un viaggio musicale che ha toccato le sponde del mediterraneo, parlando un’unica voce: quella della fratellanza e della cooperazione. Il numeroso pubblico si è fatto coinvolgere sino a cimentarsi in una danza collettiva che ha interpretato alla perfezione lo spirito di tutta la Rassegna.

Angolazioniche quest’anno ha scelto come titolo “Un confine amico – Mediterraneo che unisce”, è organizzata dall’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo e dall’Amministrazione Comunale di Sant’Anna Arresi, con il finanziamento della Fondazione di Sardegna, la sponsorizzazione di “Cantina Mesa” e la partecipazione preziosa delle tante associazioni che l’hanno adottata, costruita e la sostengono con eventi collaterali e assistenza logistica, come l’Associazione Identirari ed il Gruppo Folk San Domenico SavioQuest’anno, inoltre, la Rassegna gode della preziosissima collaborazione con l’Ambasciata della Tunisia a Roma, l’Istituto Italiano di Cultura (Tunisi) e l’Associazione Ciné-Sud Patrimoine.

Sono stati tre giorni intensissimi, carichi di momenti densi di significato. Dalla presentazione dei libri alla proiezione dei film, dalle mostre alle installazioni artistiche, passando per la tavola rotonda, i balli e i momenti di convivialità. Anche la scelta degli ospiti si è rivelata vincente, dato che tutti (l’Ambasciatore Tunisino in Italia Moez Sinaoui, il Senatore Gianni Marilotti, la Docente dell’Università di Cagliari Patrizia Manduchi, il regista Marcello Bivona, le artiste e gli artisti del dialogo musicale, l’attore Gaspare Balsamo e lo scrittore e Giornalista Sandro Mantega) hanno saputo catturare l’interesse di tutti i presenti.

Il direttore artistico Mohamed Challouf si è detto “Molto felice per l’esito della rassegna e per l’attenzione manifestata dal pubblico. Ringrazio gli organizzatori per la fiducia confermatami e ritengo che queste iniziative siano la buona strada per percorsi di pace e collaborazione attiva

L’assessora della Cultura Elisabetta Rossu riprendendo il titolo della rassegna di quest’anno ha dichiarato che “i confini si sono avvicinati talmente tanto sino ad esaurirsi e trasformarsi in una danza comune tra tutti i diversi popoli. Siamo molto soddisfatti perché, nel nostro piccolo, abbiamo compreso che si può costruire la pace attraverso la conoscenza reciproca della diversità, abbracciando l’umanità nel suo destino planetario”.

La rassegna ha inoltre goduto, e con essa il pubblico, della presenza dell’artista Daniela Madeddu impegnata nella costruzione dell’opera collettiva “Con-fine amico, il passato ci parla”, della mostra itinerante del costume tradizionale antico a cura dell’Associazione Culturale “Identirari”, dell’esibizione delle bambine e dei bambini del gruppo Folk San Domenico Savio e dell’ASD San Giorgio attraverso l’esibizione di Daniele Manca con il “Surya Namaskar – Saluto al Sole”.

Tutto è pronto per la terza e ultima giornata, domenica 11 settembre, della quarta edizione della Rassegna Cinematografica “AngoLazioni” che si tiene a Sant’Anna Arresi presso la Piazza del Nuraghe. La Rassegna, che quest’anno ha scelto come titolo “Un confine amico – Mediterraneo che unisce”, è organizzata dall’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo e dall’Amministrazione Comunale di Sant’Anna Arresi, con il finanziamento della Fondazione di Sardegna, la sponsorizzazione di “Cantina Mesa” e la partecipazione preziosa delle tante associazioni che l’hanno adottata, costruita e la sostengono con eventi collaterali e assistenza logistica, come l’Associazione Identirari ed il Gruppo Folk San Domenico SavioQuest’anno, inoltre, la Rassegna gode della preziosissima collaborazione con l’Ambasciata della Tunisia a Roma, l’Istituto Italiano di Cultura (Tunisi) e l’Associazione Ciné-Sud Patrimoine.

Si inizierà alle 21.15 con l’esibizione dei bambini e delle bambine del gruppo folk San Domenico Savio. A seguire si terrà il concerto “Dialogo Musicale tra Sardegna e Tunisia” con le cantanti Mouna Amari ed Elena Ledda ed i musicisti Silvano Lobina al basso, Ali Marmouch alle percussioni, Wajdi Mzali al qanun e Mauro Palmas al liuto cantabile e alla mandola. Il concerto detiene dentro di se il senso della quarta edizione delle Rassegna Angolazioni: due culture che si incontrano, si contaminano senza perdere la loro identità ed anzi arricchendole. Le artiste canteranno nelle loro lingue, ma anche Elena in tunisino e Mouna in sardo. Un vero e proprio dialogo che vuole proporsi come strumento di pace in un momento storico complesso come quello attuale. Mouna Amari ed Elena Ledda si incontrano di nuovo in Sardegna dopo il loro concerto insieme svoltosi nella cittadina tunisina Hergla che si affaccia sul Mediterraneo.

La giornata di ieri, sabato 10 settembre, è stata ricca di contenuti e di messaggi positivi. Si è iniziato con la presentazione del film “Siciliani d’Africa, Tunisia Terra Promessa”, introdotto dall’Assessora alla Cultura di Sant’Anna Arresi, Elisabetta Rossu. Il regista Marcello Bivona, siciliano nato in Tunisia, con nonno di Iglesias, ha raccontato come è nato il film e perché ha deciso di raccontare la storia della comunità siciliana in Tunisia durante il protettorato francese e il rapporto tra le diverse comunità che sono riuscite a convivere pacificamente nonostante le differenze religiose, culturali e linguistiche.

A seguire è stata la volta della Tavola Rotonda, avente ad oggetto La lunga storia dei rapporti tra Italia e Tunisia” con l’Ambasciatore Tunisino in Italia Moez Sinaoui, il Senatore Gianni Marilotti e la Docente di Storia dei Paesi Islamici presso l’Università di Cagliari Patrizia Manduchi. Nel suo intervento l’ambasciatore Moez Sinaoui, raccontando diversi aneddoti, ha rimarcato più volte il forte legame che lega le due comunità. Partendo dall’esempio del direttore Artistico della Rassegna Mohamed Challouf, l’Ambasciatore ha affermato che sono gli uomini e le donne con il loro operato e il loro impegno, il più delle volte in ambito culturale, a fare da veri e propri ponti di pace e convivenza. Un altro strumento di questo tipo di cooperazione è dato dai tantissimi scambi culturali tra studenti che si recano nell’altro Paese per compiere i loro studi. In conclusione Moez Sinoui ha rimarcato come sia necessario rivalutare il ruolo centrale del mediterraneo e l’Italia, sfruttando anche l’esempio di Francia e Spagna, deve rafforzare il suo impegno in questa direzione. Sulla stessa linea l’intervento del Senatore Gianni Marilotti, che prendendo spunto dal Film di Marcello Bivona ha ripercorso la storia della comunità Italiana in Tunisia, rimarcando anche il rapporto con le comunità locali. Il senatore ha voluto ricordare anche i flussi migratori, composti per lo più da minatori, dalla Sardegna verso la Tunisia. Dopo aver in maniera dettagliata ricostruito il quadro storico, Gianni Marilotti ha esortato l’Europa a farsi un grande esame di coscienza sulle campagne di colonizzazione verso il Nord Africa e a riscoprire un senso diverso del mediterraneo che non deve essere più utilizzato per alimentare la paura, ma che deve essere invece officina di politiche di cooperazione. La Professoressa Manducchi ha concentrato il suo intervento sulla “migrazione operaia e sull’intervento degli italiani nella storia politica tunisina (Velio Spano fu uno dei fondatori del Partito Comunista Tunisino). La Manducchi ha concluso intervento dicendo che il fenomeno migratorio in Tunisia va trattato con grande cautela in quanto le persone arrivate da altri Stati venivano viste comunque come invasori e quindi bisogna tenere conto di questo aspetto nel raccontare le diverse vicissitudini storiche.

Dopo questo dialogo, denso di contenuti e molto apprezzato dal pubblico, la serata è proseguita con la proiezione del film: “Tabarkini, la storia del mare che unisce” di Haib Mestiri. I presenti hanno potuto apprezzare gli indissolubili legami tra la Tunisia e alcune comunità italiane, tra cui Carloforte e Calasetta.

Le giornate della rassegna sono arricchite, sino a questa sera, dalla presenza dell’artista Daniela Madeddu impegnata nella costruzione dell’opera collettiva “Con-fine amico, il passato ci parla”. E dalla mostra itinerante del costume tradizionale antico a cura dell’Associazione Culturale “Identirari”, visitabile oggi presso il Pub Birreria Nazca.