22 December, 2024
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L’introduzione della doppia preferenza di genere deve essere messa al riparo dallo scontro politico e dalla discussione sulla riforma della legge elettorale: sui diritti e le regole del gioco il confronto non deve guardare al colore politico. Lo dicono le coordinatrici dell’Associazione “Meglio in Due”, Lucia Tidu, Carla Poddana ed Elena Secci in una lettera-appello ai capigruppo del Consiglio regionale.

«Ci sono argomenti – dicono Tidu, Poddana e Secci – che per quello che rappresentano e per valori che esprimono, godono di ampia condivisione e diffuso consenso. È quindi ragionevole pensare che trovino sensibilità e pronta accoglienza con la rapida approvazione degli atti necessari a renderli attuativi. Uno di questi è la doppia preferenza di genere. Voluta a gran voce da tutti i territori della Sardegna, sostenuta da centinaia di sindaci e da numerosissimi pronunciamenti dei consigli comunali che doveva avere, anche sentendo le dichiarazioni che hanno accompagnato questa mobilitazione, una corsia preferenziale. Purtroppo, temiamo che non sia così, il tempo passa, gli argomenti si accavallano e le cose si complicano.»

«Oggi leggiamo che questo tema, che avrebbe semplicemente bisogno di una votazione che accogliesse l’emendamento sulla doppia preferenza a suo tempo presentato, pare sarà inglobato nella discussione complessiva di modifica della legge elettorale – aggiungono Lucia Tidu, Carla Poddana ed Elena Secci -. Se così fosse sarebbe scandaloso e darebbe la vera dimostrazione di come contrarietà striscianti e mai dichiarate apertamente, cerchino, come in passato, ogni genere di appiglio e di giustificazione per impedire l’attivazione di uno strumento che contribuirebbe ad affermare una maggiore presenza delle donne nell’istituzione regionale dando anche un contributo al rinnovamento.»

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Si è insediata questa mattina a Villa Devoto, ala presenza del Capo di Gabinetto del presidente Filippo Spanu, la nuova Commissione regionale per la realizzazione della parità tra uomini e donne.
La Commissione, le cui componenti sono state nominate il 28 ottobre scorso dalla Presidenza del Consiglio regionale, resterà in carica per i prossimi tre anni svolgendo un ruolo divulgativo sulle questioni di genere e avrà una funzione di supporto e di consulenza nei confronti dell’azione politica della Giunta per garantire la parità di genere.
Fra i suoi compiti rientrano l’attività di studio sulle politiche di genere, l’elaborazione di proposte e la formulazione di pareri su iniziative legislative e amministrative, la valutazione in merito all’applicazione, nella Regione Sardegna, delle norme nazionali e regionali inerenti la condizione femminile, la promozione dell’accesso delle donne al lavoro.
Le nuove commissarie, che provengono da tutta la Sardegna e portano con sé una grande ricchezza di esperienze in vari campi legati al sociale e alle pari opportunità, sono Silvia Acunzo, Sabrina Carella, Irene Casalloni, Paola Casula, Barbara Congiu, Rosalba Crillissi, Silvia Fancello, Chiara Furlanetto, Alessandra Idili, Ombretta Ladu, Annalisa Lai, Rosa Maria Millelire, Gabriella Murgia, Enrica Olla, Pietrina Pileri, Loredana Sanna, Antonella Secchi, Elena Secci, Simona Spada, Alessandra Idili.
Nelle prossime settimane, la Commissione si riunirà per l’elezione della presidente e delle due vicepresidenti.

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L’associazione “Meglio in Due” ritorna all’attacco sulla doppia preferenza di genere: «Subito la riforma in Aula». Considerato che è trascorso un mese dall’incontro con il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e, ad oggi, ancora nulla è stato fatto, le coordinatrici dell’associazione “Meglio in due”, Carla Poddana, Elena Secci e Lucia Tidu vanno all’attacco ed avvisano il Consiglio regionale: «La proposta di introduzione della doppia preferenza di genere nella legge elettorale sarda deve essere discussa e approvata dall’Aula subito e prima che inizi la sessione di bilancio, che per regolamento terrà inchiodati Assemblea e commissioni sino a fine febbraio».

«Il 13 dicembre – ricordano  Carla Poddana, Elena Secci e Lucia Tidu – siamo state convocate dal presidente del Consiglio regionale per discutere dell’introduzione della doppia preferenza nella legge elettorale; questo in seguito alle numerose iniziative intraprese dall’associazione e dal travolgente successo riscontrato sul tutto il territorio della Sardegna e che ha visto centinaia di comuni, sindaci, amministratori e amministratrici approvare una mozione per la doppia preferenza e mobilitarsi perché questa istanza fondamentale arrivi alle orecchie fino a ora sorde del Palazzo. Nonostante ciò e  le numerose rassicurazioni, a distanza di un mese ancora nulla è stato fatto. La Sardegna non si merita questo silenzio e tutte le persone che credono in una reale democrazia stanno perdendo la pazienza.»

«Sappiamo  che hanno la scusa già pronta: siccome c’è la Finanziaria tutto si blocca in attesa dell’approvazione della manovra – dicono ancora le tre coordinatrici dell’associazione “Meglio in Due” – proprio per questo pretendiamo che la riforma della legge elettorale sia discussa subito. La battaglia va avanti, non siamo disposte e con noi tutti quelli che in questi mesi ci stanno sostenendo all’ennesima presa in giro! Le promesse si mantengono. Dobbiamo permettere al prossimo Consiglio regionale di avere una rappresentanza democratica di uomini e donne. Cambiamo il modo di fare la politica non solo con una legge ma anche e soprattutto rispettando la volontà e le istanze di cui ci siamo fatte portatrici in questi mesi con la nostra battaglia per la doppia preferenza. Il palazzo ancora una volta non mantiene le promesse ma noi non ci fermeremo.»

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Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ha convocato per domani mattina, alle 10.00, le coordinatrici dell’associazione Meglio in Due. Dopo le raccolte di firme, le manifestazioni e i sit-in che hanno coinvolto tutti i Comuni della Sardegna, arriva la riunione sollecitata più volte al presidente dell’Assemblea legislativa sarda per sbloccare la proposta di legge che consenta finalmente di introdurre la doppia preferenza di genere nella legge elettorale regionale.

«È un primo passo – spiegano le coordinatrici di Meglio in Due, Lucia Tidu, Elena Secci e Carla Poddana – ma ci aspettiamo che il presidente domani ci dia tempi certi per l’approvazione della norma: non si può andare oltre febbraio. Abbiamo esteso l’invito del presidente Ganau anche ai sindaci che in questi mesi hanno schierato le loro amministrazioni a sostegno di questa battaglia. Ascolteremo e faremo le nostre proposte: i cittadini devono riappropriarsi del Palazzo. Noi siamo il cambiamento e il rinnovamento.»

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Il movimento “Meglio in due” manifesterà domani, venerdì 9 dicembre, alle 10.30, sotto il Palazzo del Consiglio regionale con un sit-in, per sollecitare l’approvazione della norma che consente la doppia preferenza di genere.

Alla mobilitazione  parteciperanno sindaci e amministratori locali del Sassarese, Nuorese, Mandrolisai, Ogliastra, Trexenta, Gerrei, Marmilla, Cagliaritano e Sulcis, che hanno aderito in massa con le votazioni di ordini del giorno e mozioni nei rispettivi consigli comunali.

«Quasi due mesi fa – spiegano le le tre coordinatrici del movimento Lucia Tidu, Elena Secci e Carla Poddana – abbiamo chiesto un colloquio al presidente del Consiglio regionale che si è guardato bene dall’incontrarci. Poco importa, se avesse almeno messo all’ordine del giorno dell’Aula la proposta di modifica della legge elettorale. Invece nulla: rimane chiuso al sesto piano del Palazzo.»

«Basta con questo disinteresse che le istituzioni stanno dimostrando verso la doppia preferenza di genere – concludono Tidu, Secci e Poddana – tutta la Sardegna vuole il rinnovamento ma il Palazzo è sordo. Noi faremo sentire la voce del cambiamento.»

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

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L’associazione “Meglio in due all’attacco” critica il rinnovo presidenze delle commissioni del Consiglio regionale, nella quale non c’è nessuna donna.

«Le commissioni permanenti del Consiglio regionale hanno rinnovato i rispettivi uffici di presidenza e non hanno eletto nessuna donna alla presidenza o alla vice presidenza. Uno scandalo: ventiquattro poltrone che i consiglieri uomini hanno arraffato. Tutto questo, purtroppo è dovuto al fatto che in Consiglio regionale vi sono solo 4 donne e 56 uomini. Nel 2013 vi era stata l’opportunità di inserire nella legge elettorale regionale la doppia preferenza di genere, un meccanismo di democrazia paritaria che  avrebbe permesso di attenuare gli ostacoli che limitano una paritaria partecipazione alle cariche elettive (in questo caso in Consiglio regionale). Se i consiglieri di allora non si fossero nascosti dietro un voto segreto noi ora non dovremmo indignarci vedendo che nelle nostre istituzioni non vi sono donne a rappresentarci. Questo Consiglio regionale vuole continuare su questa linea?» chiedono le coordinatrici Carla Poddana, Elena Secci e Lucia Tidu. 

«Di fronte a questi numeri è chiaro che ci troviamo di fronte a una carenza di democrazia e di rappresentanza paritaria dei generi. Chiediamo ancora con più forza, che ci viene anche dalla mobilitazione che sta coinvolgendo l’intero territorio sardo, che il presidente del Consiglio Ganau ci riceva e metta in calendario la discussione della legge elettorale prevedendo l’introduzione della doppia preferenza. Sui social è scoppiata immediatamente la polemica e l’indignazione dell’ennesimo schiaffo alle donne e alla Sardegna da parte di questo Consiglio regionale – concludono le coordinatrici Carla Poddana, Elena Secci e Lucia Tidu – e dimostra la necessità di continuare la nostra battaglia di democrazia.»

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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«Annunciamo una grande mobilitazione per vincere il disinteresse che le istituzioni regionali stanno dimostrando verso la doppia preferenza di genere». Con queste parole le combattive rappresentanti dell’associazione “Meglio in Due” Lucia Tidu, Elena Secci e Carla Poddana rilanciano la battaglia che da mesi stanno conducendo per fare approvare dal consiglio regionale sardo una modifica alla legge elettorale che consenta l’inserimento della doppia preferenza di genere.

«La nostra è una battaglia di democrazia e di civiltà – dicono – vogliamo che anche per il consiglio regionale sia possibile inserire lo strumento della doppia preferenza di genere così come già avviene per le amministrazioni locali sopra i 5.000 abitanti. Abbiamo visto che funziona. Abbiamo visto che, in questo modo, è possibile conquistare una rappresentanza di genere equilibrata senza bisogno quote o riserve. Se funziona per i comuni, funzionerà anche per il consiglio regionale dove oggi sono presenti solo 4 donne. Troppo poco.»

«Da circa un mese e mezzo – spiegano ancora Tidu, Secci e Poddana – abbiamo parlato con decine di sindaci. Abbiamo potuto contare sul loro straordinario supporto. Abbiamo raccolto già 128 adesioni alla nostra proposta. Impegni formali di sindaci e consigli comunali, sottoscritte e votate. Impegni ufficiali. E’ un risultato straordinario che testimonia come nelle istituzioni locali vi sia una grandissima sensibilità rispetto a questo tema. Noi vorremmo che questa sensibilità contagiasse anche i rappresentanti del popolo sardo che siedono nel consiglio regionale di via Roma . Per questa ragione invitiamo ai numerosi sindaci che ci hanno sostenuto in questi mesi di sostenerci ancora.» 

«Venerdì 18 novembre li coinvolgeremo in una grande mobilitazione, sui loro territori, a difesa di quell’impegno che hanno già assunto insieme ai consigli comunali. In molti hanno già dato la loro disponibilità. Noi non ci arrendiamo. Continuiamo a lottare perché crediamo che questa sia una battaglia importante per la nostra democrazia. Non ci arrendiamo perché crediamo che non si possa far finta di niente di fronte alle 128 adesioni che abbiamo raccolto in pochi giorni. Nelle prossime ore, nel rispetto dei  tempi che ciascun consiglio comunale si da, aderiranno altri 23 comuni. Tra questi Sassari e Nuoro.» 

«Vogliamo che in consiglio regionale – concludono le rappresentanti di “Meglio in Due” –  arrivi forte e chiaro il messaggio di tanti primi cittadini, di tante comunità perché saranno loro i protagonisti insieme a noi. Vogliamo che questo messaggio  arrivi forte e chiaro a quella politica chiusa nel palazzo, preoccupata solo di difendere se stessa.»

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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Municipio di Cagliari 1 copia

Il Consiglio comunale di Cagliari si schiera a favore della doppia preferenza di genere per le elezioni del Consiglio regionale. Lo stabilisce una mozione approvata ieri dall’Assemblea civica e che ha visto come promotori Giorgio Angius (Riformatori) e Fabrizio Marcello (Pd).

«Ringrazio i consiglieri comunali che hanno aderito a questa nostra mozione – dice Giorgio Angius – e, in particolare, Fabrizio Marcello, che da subito ho trovato sensibile a questo argomento. Ma sono particolarmente grato all’associazione Meglio in due guidata da Carla Poddana, Elena Secci e Lucia Tidu, che sta lavorando alacremente per costruire un fronte unitario dei Comuni della Sardegna.»

«Con la nostra iniziativa anche l’assemblea cittadina di Cagliari da il suo contributo ad una battaglia di civiltà e di democrazia – aggiunge con soddisfazione Fabrizio Marcello -. Ora spetta al Consiglio regionale fare la sua parte.»

Particolarmente felici le promotori dell’associazione “Meglio in due”«Sono ormai cento le amministrazioni comunali che hanno aderito allo nostra iniziativa. Ma siamo solo all’inizio di una mobilitazione che coinvolgerà l’intera comunità sarda.»

Il Consiglio regionale, al termine della seduta odierna, ha eletto la Commissione regionale delle Pari opportunità. Al termine delle operazioni di voto sono risultate elette: Chiara Furlanetto (8 voti), Rosanna Mura (8), Maria Laura Vacca (6), Barbara Congiu (5), Rosetta Murgia (5), Anna Doro (5), Elena Secci (5) ed Emanuela Piredda (4).

Era stata pubblicizzata, appena quattro anni fa, come una grande rivoluzione: quattro stazioni wireless per accedere gratuitamente a internet erano state riconosciute al comune di Quartu Sant’Elena nell’ambito del bando della Regione Sardegna “Surf In Sardinia”: in via Brigata Sassari (sala Michelangelo Pira), a Flumini (Santa Maria degli Angeli), a Pitz’e Serra (Piazza del Popolo Curdo) e al Margine Rosso (Centro d’informazioni turistiche). Invece dopo una breve sperimentazione, in particolare nel litorale, sono state disattivate.

Oggi i Riformatori sardi hanno fatto un blitz nelle zone dove era previsto il wi-fi. «Abbiamo verificato – spiega il vice coordinatore dei Riformatori sardi di Quartu Danilo Pillitu – che la rete non funziona in nessuno dei punti indicati.» «Per questo – aggiunge la coordinatrice Elena Secci – abbiamo chiesto lumi all’Urp del Comune e ci è stato detto che il servizio è stato sospeso perché non è stato pagato il canone.»

«I Riformatori sardi – aggiunge Pillitu – hanno predisposto un piano per il w-fi libero in tutto il comune di Quartu. Un sistema al passo con i tempi e con le più evolute città europee  che darà libero accesso e illimitato a tutti coloro che posseggono uno smartphone.»

Il progetto sarà presentato nei prossimi giorni in Comune per essere discusso dal Consiglio comunale. «Faremo una battaglia su questo – concludono Secci e Pillitu – Quartu può essere un modello di innovazione per tutta la Sardegna.»