L’associazione “Meglio in due” scrive ai capigruppo del Consiglio regionale sulla doppia preferenza di genere.
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L’introduzione della doppia preferenza di genere deve essere messa al riparo dallo scontro politico e dalla discussione sulla riforma della legge elettorale: sui diritti e le regole del gioco il confronto non deve guardare al colore politico. Lo dicono le coordinatrici dell’Associazione “Meglio in Due”, Lucia Tidu, Carla Poddana ed Elena Secci in una lettera-appello ai capigruppo del Consiglio regionale.
«Ci sono argomenti – dicono Tidu, Poddana e Secci – che per quello che rappresentano e per valori che esprimono, godono di ampia condivisione e diffuso consenso. È quindi ragionevole pensare che trovino sensibilità e pronta accoglienza con la rapida approvazione degli atti necessari a renderli attuativi. Uno di questi è la doppia preferenza di genere. Voluta a gran voce da tutti i territori della Sardegna, sostenuta da centinaia di sindaci e da numerosissimi pronunciamenti dei consigli comunali che doveva avere, anche sentendo le dichiarazioni che hanno accompagnato questa mobilitazione, una corsia preferenziale. Purtroppo, temiamo che non sia così, il tempo passa, gli argomenti si accavallano e le cose si complicano.»
«Oggi leggiamo che questo tema, che avrebbe semplicemente bisogno di una votazione che accogliesse l’emendamento sulla doppia preferenza a suo tempo presentato, pare sarà inglobato nella discussione complessiva di modifica della legge elettorale – aggiungono Lucia Tidu, Carla Poddana ed Elena Secci -. Se così fosse sarebbe scandaloso e darebbe la vera dimostrazione di come contrarietà striscianti e mai dichiarate apertamente, cerchino, come in passato, ogni genere di appiglio e di giustificazione per impedire l’attivazione di uno strumento che contribuirebbe ad affermare una maggiore presenza delle donne nell’istituzione regionale dando anche un contributo al rinnovamento.»