2 November, 2024
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Sabato 24 agosto, alle ore 19,30, verrà inaugurato il Belvedere di Normann, uno Spazio d’Arte Comunitario posizionato tra la montagna e il mare. È un luogo dove si potrà ascoltare il silenzio, vedere il tramonto e le stelle, ma anche riunirsi per partecipare ad azioni politiche ed estetiche. Ci sono due parti principali dello Spazio comunitario Belvedere: verso la montagna si trovano due file di sedili scolpiti nella pietra a forma di anfiteatro che evocano i siti megalitici delle capanne di riunione dei villaggi nuragici. Verso il mare si trova il monumento ai cavalli che lavoravano nelle miniere, costruito con i tronchi portati a riva dalle onde. Il monumento evoca la storia di Bosano, un cavallo sepolto qui dal 1957, e dei sette vagoni che trainava negli stretti cunicoli della montagna. Il Belvedere è un’opera d’arte comunitaria, realizzata interamente grazie al lavoro e alle competenze dei volontari dell’Associazione Villaggio Normann OdV tra le estati del 2023 e del 2024. È stata concepita insieme ai volontari residenti nel Villaggio Normann e al Collettivo Giuseppefraugallery e progettata attraverso un lungo percorso ludico e poetico avviato da Francesco Careri (cofondatore di Stalker, docente di Architettura e Arti Civiche all’Università di Roma Tre), in più occasioni quando è stato ospitato dalla Comunità Villaggio Normann.

Luogo panoramico abbandonato da decenni, ricoperto da erbacee e utilizzato come discarica, il Belvedere negli ultimi anni è stato ripulito e restituito alla comunità dai volontari dell’associazione “Villaggio Normann OdV” in collaborazione con il comune di Gonnesa, diventando meta per i visitatori e la sede naturale per alcuni eventi culturali e di divulgazione scientifica.

Queste attività hanno facilitato l’incontro tra l’ambiente naturale, la storia dei luoghi insieme a quella degli esseri umani e degli animali che hanno conosciuto lo sfruttamento dell’attività mineraria.

Un luogo simbolico in cui natura, storia e paesaggio si possono tessere insieme attraverso l’arte, la cultura e la socialità. Il viale sterrato che porta al Belvedere era già stato oggetto di un intervento di riqualificazione: il muro dell’acquedotto, prima sporco e vandalizzato con scritte xenofobe e razziste, ha accolto, nel 2023, il murale “L’erbario di Normann”, realizzato dal collettivo di artisti del villaggio, insieme ai volontari e ai bambini e alle bambine delle scuole primarie.

Foto credits di Eleonora Di Marino

 

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L’Estate iglesiente propone un fine settimana ricco di appuntamenti.

Il programma completo.

Sabato 8 luglio

Musica: SAGGIO DEGLI ALLIEVI DELLA SCUOLA CIVICA DI MUSICA. Dalle ore 18.30, Teatro Electra;

Sagra: SAGRA DEL FRITTO MISTO. A cura del Comitato Festeggiamenti Santa Barbara. Piazza Santa Barbara, ore 20.30;

Cultura: “COME LEGGERE UN’OPERA D’ARTE CONTEMPORANEA”. A cura dei docenti della Scuola Civica d’Arte Contemporanea (Eleonora Di Marino, Pino Giampà, Tullio Tidu). Ore 20.30, Piazza San Francesco;

Danza: “IL FANTASTICO MONDO DEI GIOCATTOLI” a cura della D.N.A. Fitness. Coreografia a cura di Veronica Medda. Ore 21.00, Piazzale Palestra, Via Toti;

Cinema sotto le stelle: “LA LA LAND, di Damien Chazelle”. A cura dell’Arci Iglesias. Ore 21.15, Giardino Biblioteca Comunale, ingresso Via Diana;

Festa Madonna delle Grazie: PAOLO BOI in concerto. Ore 21.30, Piazza Manzoni.

Domenica 9 luglio

Sport: La canoa e l’autismo, REGATA DELLA SOLIDARIETÀ. A cura degli Amici della Vita. Dalle ore 09.00, Masua;

Sport: III RADUNO FIAT 500. Dalle ore 9,00 presso “Piazzetta Belvedere”, Nebida;

Musica: SAGGIO DEGLI ALLIEVI DELLA SCUOLA CIVICA DI MUSICA. Dalle ore 18.30, Teatro Electra

Festa: “UNA NOTTE AL CASTELLO”. Rievocazione medioevale a cura dei Castellani di Gioiosa Guardia, dalle ore 20.00, Via Ghibellina – Castello Salvaterra;

Cinema sotto le stelle: “LA LA LAND, di  Damien Chazelle”. A cura dell’Arci Iglesias. Ore 21.15, Giardino Biblioteca Comunale, ingresso Via Diana;

Festa Madonna delle Grazie: BLUES BAND di Andy J. Forest. Evento all’interno della Rassegna “South n Blues” a cura dell’associazione Progetto Evoluzione. Ore 21.30, Piazza Manzoni

Lunedì 10 luglio

Bambini: BURATTINI. “Il giro del mondo” a cura della Compagnia del Cocomero. Ore 20.00 Giardini Pubblici.

Festa Madonna delle Grazie: TIZIANO PACINI & friends. Ore 21.30, Piazza Manzoni.

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Selezionati dal collettivo Giuseppefraugallery da corsi e collaborazioni precedenti, studenti universitari, docenti, artisti, designer ed altri professionisti formano la prima master class della scuola civica d’arte contemporanea di Iglesias. Giorgia Cadeddu (designer e laureanda magistrale Facoltà di Architettura di Cagliari), Raffaella Carcangiu (artista e docente), Fabio Gambella (studente alla NABA di Milano), Lorenzo Luciani (studente alla NABA di Milano), Simone Melis (studente di Grafica), Sabrina Oppo (artista e docente), Valentina Rota (laureata in economia del turismo), Luca Setzu (laureando all’Accademia di Belle Arti di Brera), insieme al collettivo Giuseppefraugallery (Roberto Casti, Eleonora Di Marino, Pino Giampà, Riccardo Oi, Davide Porcedda) e Tullio Tidu (docente e storico dell’arte), si occuperanno di ricerca, progettazione e sperimentazione artistica e didattica e si occuperanno, con il coordinamento del collettivo GFG e di Stefano Boccalini (artista e docente di Arte pubblica alla NABA di Milano), del progetto Civica, percorsi di Arte Pubblica e partecipata al Mercato Civico di Iglesias. Nei prossimi giorni sarà on-line sul sito scuolacivicacontemporanea.blogspot.it e sulla pagina facebook della Scuola il bando per partecipare alla nuova sessione del corso sull’arte contemporanea Primavera 016. Il corso avrà cadenza settimanale e servirà a formare nuovi studenti sui linguaggi, i codici e la storia dell’arte contemporanea. Anche in questa occasione l’iscrizione e la frequenza sono completamente gratuiti. Alcune lezioni saranno tenute al mercato civico di Iglesias con partecipazione libera.

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Da circa due anni sulla discarica dei Fanghi rossi alle porte di Iglesias sette bastoni sono conficati nel terreno, ben visibili dalla strada, testimoni di una passata follia e di una moderna agonia del territorio più inquinato d’Italia. Si tratta di un’opera dell’artista Eleonora Di Marino, “Betile”. Già esposta alla Dena Foundation di Parigi, ora è approdata, in una nuova e spettacolare veste, al museo Man di Nuoro nella mostra “Civil Servants” – Ricerca artistica e problematica ambientale in Sardegna – una ricognizione delle pratiche artistiche di natura antagonista portate avanti in Sardegna, a cura di Micaela Deiana.

Eleonora Di Marino, con Leonardo Boscani, Riccardo Fadda e Pasquale Bassu è stata individuata per rappresentare il filone, fra attivismo e ricerca artistica, che, nel corso degli ultimi anni, ha sollevato importanti questioni ambientali, fondamentali per il futuro dell’isola.

Betile è un’opera inserita nella ricerca di “S.p.a. – Soluzioni Per l’Ambiente”, un progetto in itinere che evidenzia le contraddizioni del caso “Fanghi Rossi”, terreni tutelati dal punto di vista paesaggistico dalla Sovrintendenza benché altamente tossici e pericolosi. Con questa mostra i pericolosi residui metallici delle lavorazioni minerarie entrano di fatto in un museo ricreando in questo modo il cortocircuito, scaturito dalla loro forza estetica e visiva, che da decenni seduce migliaia di turisti che spesso li scambiano per innocue argille, anche perché nel sito non c’è alcun avviso sulla loro tossicità se non dei semplici cartelli che vietano l’accesso.

Una gigantografia, che raffigura il panorama dei fanghi rossi mentre l’artista nell’azione di raccogliere i veleni, copre un’intera parete del museo, mentre gli stessi sono presenti depositati sull’apice di sette bastoni alti due metri e mezzo, collocati precariamente in fila in modo da far disperdere una piccola parte del pericoloso contenuto nella sala.

L’artista fa parte del collettivo Giuseppefraugallery, operante nel nel Sulcis Iglesiente, da anni impegnato nell’attività di ricerca e di sperimentazione di forme innovative nell’ambito dell’attivismo ambientale e dell’arte pubblica e sociale.

State cercando uno spazio libero, gratuito e deprivatizzato? Lo troverete a Sassari, aperto 24 h su 24 dal 21 novembre al 6 dicembre: Eleonora Di Marino (Carbonia 1990), per la sua personale al Wilson Project Space, no-profit dedicato alla ricerca ed alla sperimentazione indipendente che dalla sua apertura, in poco più di un anno, ha visto il susseguirsi di progetti site-specific di artisti del territorio sardo, nazionale ed internazionale, ha deciso di scardinare e rimuovere la porta, lasciando lo spazio vuoto ed aperto alla cittadinanza ed a chiunque intenda utilizzarlo in qualsiasi modo. La mostra-azione, dal titolo “aperto!”, si propone come “una breccia tra pubblico e privato, alla ricerca di una ridefinizione di comune.

Il blog http://aperto-wps.blogspot.it ne documenterà giornalmente lo stato: nessun intervento, neppure quelli di ordinaria manutenzione, in ultima analisi, se nessuno dovesse cogliere l’invito ad utilizzarlo, lo spazio sarà comunque occupato dalla polvere della strada e trasformato dall’azione degli agenti atmosferici. Un esperimento dagli esiti imprevedibili: riuscirà la collettività a riempirlo di attività e di contenuti, restituendolo alla sua mission integro ed arricchito, o sarà la polvere e l’incuria a testimoniare un ancora immaturo impegno alla partecipazione di chi, solo a parole, rivendica quotidianamente la scarsità di luoghi destinati all’espressione ed alle iniziative culturali, sociali, spirituali?