22 November, 2024
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Al fine di sostenere la risposta del sistema regionale della ricerca all’emergenza sanitaria in corso, Sardegna Ricerche ha deciso di rimodulare le azioni previste nel piano d’attività 2020, mettendo a disposizione fondi, competenze e strutture per avviare progetti di ricerca collaborativa nel campo della biomedicina.

I motivi dell’iniziativa sono spiegati dalla Commissaria straordinaria dell’Agenzia, Maria Assunta Serra: «In questo momento di mobilitazione generale anche Sardegna Ricerche mette in campo la sua capacità di risposta e le sue strutture e le competenze organizzative per coordinare e assistere le numerose iniziative dei ricercatori, delle imprese e degli operatori sanitari del territorio, come già con l’appoggio offerto all’iniziativa dei “Makers pro sa Sardigna”. In particolare, con questa iniziativa proponiamo ai ricercatori di sviluppare insieme, in tempi rapidi, soluzioni utili a contrastare la diffusione del virus, mettendo a disposizione i fondi provenienti dalla rimodulazione dei nostri programmi».

L’iniziativa Incentivo Ricerca – SR4CoViD fa leva sulle strutture della Piattaforma Biomed e sulle competenze dell’Unità di supporto alla ricerca biomedica del Parco scientifico e tecnologico della Sardegna e si propone di coinvolgere gli attori della ricerca in Sardegna, a partire dalle società partner del Parco scientifico (CRS4 e Porto Conte Ricerche), per arrivare ai vari dipartimenti delle Università sarde e agli altri enti di ricerca operanti sul territorio regionale.

Il primo progetto avviato, dal titolo “Studi per l’identificazione di agenti terapeutici per il trattamento dell’infezione da SARS-CoV-2”, in acronimo DRUG4CoV, vede coinvolti il Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente (DiSVA) dell’Università di Cagliari, nelle sezioni di Scienze del farmaco e Biomedicina, guidate rispettivamente dai professori Elias Maccioni ed Enzo Tramontano, e l’Unità di supporto alla ricerca biomedica di Sardegna Ricerche, che metterà a disposizione del progetto il proprio Laboratorio di spettroscopia NMR.

Il progetto si propone di individuare nuovi agenti terapeutici per il trattamento dell’infezione respiratoria da SARS CoV-2 aventi come bersaglio proteine virali non-strutturalialtamente conservate”, ovvero che si mantengono inalterate nella sottofamiglia dei Coronavirus, sia come singoli target, sia con un approccio poli-farmacologico che preveda l’inibizione di più target con un singolo agente terapeutico.

Altri tre progetti sono in corso di definizione e riguardano diversi aspetti del contrasto alla diffusione del virus, dalla prevenzione, alla diagnostica e al monitoraggio e vedranno come partner diversi Dipartimenti delle Università di Cagliari e Sassari, il CRS4-Centro di ricerca e sviluppo studi superiori in Sardegna e Porto Conte Ricerche.

L’iniziativa Incentivo Ricerca – SR4CoViD è aperta a nuove proposte di progetti di ricerca collaborativa, così come la Piattaforma Biomed è a disposizione per le richieste degli operatori della sanità isolana. Per accedere ai servizi della Piattaforma, ivi compresa la ricerca collaborativa, sul sito di Sardegna Ricerche è disponibile un modulo di richiesta online, all’indirizzo https://bit.ly/2XkkMje.

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Oggi, mercoledì 28 settembre, alle 17.00, al Parco tecnologico Polaris – Piscinamanna di Pula, si apre la terza edizione della Summer school dal titolo “Innovative approaches for the identification of antiviral agents”. I lavori si concluderanno lunedì 3 ottobre.

La Summer School, organizzata dagli specialisti Enzo Tramontano ed Elias Maccioni (Università di Cagliari), Stuart Le Grice (Nci, Usa), Cristina Parolin (Università di Padova), Katarzyna Purzycka (Polish Academy of Science, Polonia), per qualità e accreditamento dei relatori e per i contenuti di forte attualità scientifica e impatto sociale, confermano il ruolo chiave dell’ateneo e del dipartimento di Scienze della vita e ambiente, nel campo della ricerca e della formazione di alto profilo.

Il confronto – con i patrocini di Università di Cagliari, European Society of Virology, Federation of European Societies of Microbiology, International Antiviral Symposium Foundation e Sardegna Ricerche – ha per tema chiave lo sviluppo di farmaci antivirali tra esperti e giovani ricercatori di provenienza internazionale. Al centro dei lavori, i meccanismi patogenetici di Zika virus, le modalità con cui l’organismo umano si “accorge” precocemente della presenza di Hiv, le future possibili emergenze di infezioni virali pandemiche di origine zoonotica.

Di rinomanza mondiale il parterre dei partecipanti. Tra questi, Giorgio Palù (Università di Padova – presidente European Society of Virologypermetterà), Josè Estè (Fundacia Irsicaxia of Barcelona, Spagna – presidente International Society for Antiviral Research), Mike Bray (Nci, Usa, editor rivista Elsevier Antiviral Research), Robert Jordan (California, Usa – direttore Virologia Gilead). La scaletta prevede gli interventi di undici scienziati provenienti da Belgio, Germania, Grecia, Italia, Spagna e Stati Uniti una quarantina di dottorandi e giovani post-doc provenienti da Argentina, Belgio, Italia, Malesia, Polonia, Portogallo, Russia, Spagna, Taiwan, Ucraina e Stati Uniti.

«L’iniziativa permette ai giovani scienziati di discutere con scienziati affermati le linee di ricerca più innovative per i prossimi anni, in un ambiente che favorisce uno scambio proficuo di esperienze e di informazioni» dice il professor Tramontano, presidente della facoltà di Biologia e farmacia. La Summer school si sviluppa in quattro giornate di  lavori, presentazione e discussione delle ricerche dei giovani ricercatori, discussione e libero confronto sui vari temi. Un approfondimento specifico arriva dalla tavola rotonda “Lavorare in una Bio-tech dopo il dottorato” con Stuart Le Grice (Nci, già Boehringer Ingelheim), Robert Jordan e Vincenzo Summa (IRBM Roma, già Merck).