15 November, 2024
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Il mese delle rose nell’Isola di San Pietro è all’insegna del teatro, della danza e della musica. Da sabato 7 a domenica 22 maggio, tiene banco a Carloforte “Visioni in Bottega”, rassegna dei Bötti du Shcöggiu, ospitata lungo quattro fine settimana tra la sede della compagnia, il Teatro La Bottega (in via Venezia 6A) e lo spazio Villa Guardia Mori (nell’omonimo scorcio panoramico dell’isola tabarkina).

Il Teatro La Bottega è il palcoscenico dei primi tre appuntamenti, con inizio tutti alle 20.00.

Apre il calendario di “Visioni in Bottega”, sabato (7 maggio), Oltrenotte con Simposio del Silenzio, spettacolo di teatro danza ispirato alle illustrazioni di Lorenzo Mattotti. Ideata da Lucrezia Maimone, in scena con Elie Chateignier, la produzione della compagnia cagliaritana è un racconto tra danza, clownerie e teatro, di un viaggio fiabesco nel mondo oscuro dell’inconscio. Al centro della storia è l’inquietudine e la fragilità di una giovane protagonista e la sua goffa relazione interrogativa con grossi e pesanti libri a popolare la scena. Come portatori di ipotetiche risposte e strade percorribili, questi oggetti, quasi dotati di vita propria, la accompagnano in un viaggio verticale alla ricerca di sé, che quasi ricorda gli scenari illogici dell’Alice di Carroll durante la celebre caduta nella tana del bianconiglio.

Si prosegue sabato 14 maggio tra racconti, poesia e musica con la compagnia Art’In, che presenta “Divagazioni monologanti”, recital diretto da Romano Usai, interpretato da Manuela Loddo (voce narrativa, chitarra e canto) con Salvatore Spano al pianoforte.

Venerdì 20 e sabato 21 maggio Rita Atzeri è di scena in “Cassandra Venti Venti”, ultima produzione dei Botti realizzata in collaborazione con la compagnia Il Crogiuolo. Nello spettacolo con il testo e la regia di Susanna Mannelli risuonano echi di società matriarcali fusi con i caratteri della donna violata, che incarna la figura della mitologia greca, e che saranno a fondamento del genere femminile dell’intero futuro occidentale: donna comunque raccontata dagli uomini e  vissuta dagli uomini come scandalo.

Battute finali della rassegna domenica 22 maggio con la musica a Villa Guardia Mori. Sotto i riflettori, alle 20.15, Carol Mello, che con il suo quartetto formato da Matteo Gallus (violino), Romain Valentino (cavaco e bandolim), Matteo Marongiu (contrabbasso) e Martin Pridal (chitarra classica e elettrica) presenta il progetto Ar.ca.da.: una sintesi della sua intera carriera, piena dell’influenza della musica popolare brasiliana, così come dei luoghi che ha visitato in America Latina, Stati Uniti ed Europa.

L’ingresso agli spettacoli è di 10 euro.

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Misteriosi personaggi ritraggono una borghesia fantasma, un’umanità affascinante e grottesca dall’aria decadente. Eterni ed immortali esistono in ogni tempo e attraversano ogni luogo.

Magia, danza e illusione in un racconto danzato che ha il sapore di una fiaba oscura, tra momenti di grande ironia e giochi di illusione, per il 17° appuntamento della rassegna “Cortoindanza/Logos. Un ponte verso l’Europa”. Lo spettacolo “Clue” secondo studio, di e con Lucrezia Maimone al T.Off domenica 7 luglio (ore 21.00), trae ispirazione da alcune riflessioni di Wayne W. Dyer sul tema del pieno sviluppo della personalità. Lo psicologo americano affermava che il cambiamento può iniziare fin da subito e che è possibile sprigionare tutte le energie, i talenti, i desideri che risiedono in noi e che normalmente non siamo consci di possedere.

Un progetto creativo come crocevia e risultato di un corollario di scambi e incontri artistici di grande intensità e valore, tra arte e territorio, bellezza e poesia. In scena anche il collettivo indipendente degli “Erranti” composto da artisti del territorio sardo e provenienti da diversi paesi: Silvia Bandini, Amedeo Podda, Elisa Zedda, Francesca Re, Alessio Rundeddu, Gerardo Gouiveia, Ado Sanna, Davide Vallascas, Elsa Paglitti, Lucia Angèle Paglietti, Elie Chateignier, Sara Perra, Sara Vasarri, Stefania Deiana, Federica Liseni. Produzione Tersicorea, direzione artistica Simonetta Pusceddu, direzione amministrativa Cristina Monti, luci Tommaso Contu.

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L’esplorazione del corpo in relazione allo spazio come generatore e contenitore di cultura e pensiero. Più diretto di ogni parola. La ricerca e il superamento dei limiti, del dialogo, dell’accoglienza, delle relazioni interpersonali e con noi stessi. Un viaggio tra mondi affascinanti e possibili quello del “Festival Bando Cortoindanza – XII edizione” diretto da Simonetta Pusceddu, che ha visto il 30 giugno la serata conclusiva della maratona di cinque giornate di danza al Teatro si ‘e Boi di Selargius con le coreografie brevi finaliste dei giovani artisti (under 35 e dintorni) provenienti da Italia, Spagna, Portogallo, Israele, Svizzera e Francia.

Gli undici corti d’autore tra danza contemporanea, teatro e arte circense, sono stati selezionati su centoventi opere pervenute all’organizzazione, dalla commissione artistica del Cortoindanza (a cui si è aggiunta quest’anno la novità della Commissione Giovani, composta da alcuni partecipanti delle edizioni precedenti).

Il riconoscimento alla migliore scrittura coreografica è stato consegnato a Vinka Delgado Segurado (Israele) con l’opera “Frozen”. Il riconoscimento al potenziale della scrittura coreografica è stato attribuito a Vinka Delgado Segurado (Spagna) per la creazione “Napion”. Due invece i riconoscimenti alla forza interpretativa e tecnica: a Simone Zambelli (Italia) scrittura e interpretazione di ”Non ricordo” e a Pablo Girolami (Italia) per l’opera “Manbuhsa”, che ottengono entrambi anche le due menzioni speciali. Non un concorso, ma un festival che assegna a tutti gli artisti del Cortoindanza importanti riconoscimenti “per l’alto livello delle creazioni e per una spiccata sensibilità e maturità artistica. Tutti giovani under 35 (con alcune eccezioni), splendidi danzatori e coreografi, eccellenze della coreutica in Europa e nel mondo con una formazione importante preso le scuole più prestigiose di danza, teatro, arte circense”, spiega Simonetta Pusceddu, direttrice artistica del festival. Le altre opere del Cortoindanza XII edizione: “D’Istanti”, di Erika Maria Silgoner (Italia), interpreti Gloria Ferrari e Davide Boi vede l’inserimento nella programmazione del progetto Festival Logos Tersicorea T. Off; a “MAPA” (Portogallo) di e con Esther Latorre Fernàndez Spagna) e Hugo Pereira (Portogallo) è stata offerta la residenza artistica scenografica Tersicorea T. Off, Cagliari; all’opera “The Home of Camila” (Italia) di e con Giorgia Gasparetto, l’inserimento nella programmazione Twain/Centro di produzione Danza, Tuscania (Italia)  e del Festival Logos Tersicorea T. Off, Cagliari, oltre al tirocinio come interprete presso Twain physical dance Theatre, diretta da Loredana Parrella; “Aïn” di Elie Chateignier (Francia) ha visto l’assegnazione del progetto di formazione diretto da Anthony Mathieu, Francia e la borsa di studio per la formazione offerta da Paso a 2 diretto da Laura Kumin, per il 33° Certamen Coreografico de Madrid con la coreografa Lucia Marote e il drammaturgo Sergio Martinez Vila; a “Happy b-dat Mr John” di Marianna Giorgi (Italia) la residenza di ricerca per più interpreti Tersicorea T.Off, diretto da Simonetta Pusceddu; alla creazione “O caneco” di Jorge Mendez Gonzalez (Spagna) l’attribuzione delle residenze artistiche a Tuscania (Italia) con Twain, diretto da Loredana Parrella, opzione a Santander (Spagna) al Cafè de Las Artes Teatro, diretto da Alicia Trueba Toca, oltre alla programmazione al Festival Logos Tersicorea T. Off, Cagliari o al Cafè de Las Artes in Spagna. Al corto “Psycopainter” di Simone Deriu, coreografo e ballerino di origini sassaresi da diversi anni residente in Germania, la programmazione al Festival Logos Tersicorea T. Off, Cagliari con l’opzione di circuitazione in Sardegna, tra Cagliari, Sassari e Alghero.

Giovani coreografi e ballerini cittadini del mondo, che parlano tutti correntemente tre, quattro, lingue (inglese, spagnolo, francese, italiano) e si incontrano in Sardegna nello spazio comune del Cortoindanza, come possibilità del corpo dove equilibri, torsioni, acrobatica, danno vita a relazioni, collaborazioni, incontri e momenti di scambio culturale e di crescita umana e professionale.

Tra oggetti inanimati e ricordi perduti, i giovani performer si dibattono nell’affrontare con il corpo i limiti soffocanti dello spazio, della materia e della mente, disconnessa a volte, dalla stessa carne. Il tema della complessità delle relazioni (in senso ampio) ricorre in questa edizione, o del ricordo, di qualcosa che non è più qui adesso. Il dolore della perdita, simbolo che ci tiene uniti nella medesima condizione di essere umani. Limiti, aspirazioni, ma anche la confusione di essere nel mondo, di essere solo noi stessi, in una sorta di lotta che non finirà. È il senso del confine, espresso attraverso l’essenza di queste coreografie in forma breve, la sensazione di sentirci vittima del nostro stesso corpo, luogo, o della nostra stessa mente, del nostro rapporto familiare o di coppia, o di uno spazio che non ci appartiene, ma anche lo sforzo inutile per non sentirci nudi e vulnerabili di fronte al mondo, alla ricerca disperata di un legame emotivo e umano che unisca e fonda insieme il cuore e i nostri corpi.

L’arte che cerca di superare attraverso il linguaggio del corpo le barriere di confine che da secoli poniamo tra culture diverse, paesi e persone. Cortoindanza è un viaggio intenso tra delicatezza, eleganza e spiazzanti pièce coreografiche dalle scritture profonde, mature, definite, con un linguaggio fresco, diretto, innovativo, sperimentale, capace di toccare le corde dell’anima e tematiche sensibili di forte attualità attraverso movimenti, ritmi e sonorità coinvolgenti e originali.

Come accade da dodici anni e in tutte le iniziative delle arti sceniche e performative promosse sin dal 1989 da Tersicorea T.Off, diretta da Simonetta Pusceddu, il Cortoindanza non vede nessun “vincitore” quindi, ma riconoscimenti per tutti i partecipanti: dal contributo in denaro all’inserimento nella programmazione di alcuni dei festival più importanti della rete Med’Art quali Festival ConFormazioni, Twain centro di produzione Danza, Logos di Tersicorea T.Off, Cafè d las Artes Teatro, Santander (Spagna), Certamen Coreografico de Madrid, Spagna, per citarne solo alcune. E ancora borse di studio per garantire un periodo di formazione con alcune tra le più affermate compagnie di danza contemporanea quali Zerogrammi (Torino) Zerogrammi diretto da Stefano Mazzotta, e Certamen Coreografico de Madrid, residenze artistiche per lo sviluppo delle creazioni, tirocinio, tutoraggi, contributi economici, canalizzazione e circuitazione delle opere nella rete dei festival più prestigiosi.

Festival bando Cortoindanza è il cuore pulsante della rassegna “Cortoindanza/Logos. Un ponte verso l’Europa” che porta da maggio a novembre in Sardegna, e ancora nei festival della rete Med’Art, tutti i giovani coreografi e danzatori delle precedenti edizioni con un progetto non più in forma embrionale ma sviluppato in un’opera finita attraverso le residenze artistiche, percorsi di formazione, supporto economico, il tutoraggio con alcuni dei coreografi nazionali e internazionali tra i più affermati, oltre alla circuitazione nei festival più prestigiosi nazionali e internazionali di danza contemporanea.