22 November, 2024
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Note caraibiche, sonorità classiche e jazz. Evoca queste atmosfere il concerto di Yilian Cañizares, protagonista domani (giovedì 4) a San Vero Milis) della quarta serata del Festival Dromos. La violinista e cantante cubana (ma anche compositrice ed arrangiatrice), di casa in Svizzera, è di scena alle 21.30 al Giardino del Museo Archeologico dove, alle 19.30, nella suggestiva cornice della Chiesa di San Salvatore, si inaugura la mostra di Lidia Murgia “Paraulas Mannas“.

Artista che sa rispettare il passato ma anche guardare al futuro, esploratrice dei confini musicali, Yilian Cañizares è capace di passare con disinvoltura da reminiscenze classiche al jazz, ai ritmi e i colori della sua isola natia e fonderli con naturalezza in un repertorio originale che lei interpreta cantando e suonando contemporaneamente il suo strumento: una formula già apprezzata sulle tracce degli album “Ochumare” (2013) e “Invocación” (2015).

Nata a L’Havana, Yilian Cañizares assimila da piccola i ritmi e i colori della sua terra; studia in una città crocevia di culture e a sette anni vince un posto alla prestigiosa accademia musicale “Manuel Saumell“. Per quattro volte vince anche il concorso nazionale di violino, e a quattordici anni una borsa di studio la porta a Caracas, in Venezuela. Due anni dopo si ritrova in Svizzera, dove la sua tecnica e il suo modo di suonare raggiungeranno un livello completamente nuovo. La convocano orchestre importanti, e lei suona in concerti, sinfonie, opere, ma un’urgenza creativa la spinge verso altre direzioni. Mette su un quartetto di musicisti provenienti da Germania, Venezuela, Svizzera (e più tardi Cuba) e lo chiama Ochumare, come la divinità Orisha degli arcobaleni. Sei mesi dopo vince il concorso Montreux Jazz Festival 2008. Nel 2011 dà il suo contributo al progetto Havana Cultura di Gilles Peterson e in seguito inizierà a condividere il palco con jazzisti del calibro di Ibrahim Malouf e Omar Sosa, tra gli altri.

La musica di Yilian Cañizares è il risultato di queste diverse esperienze, una sintesi riuscita di stili e suggestioni musicali differenti che oggi proporrà in concerto a San Vero Milis affiancata da Daniel Stawinski al pianoforte, David Brito al contrabbasso,  alla batteria e Inor Sotolongo alle percussioni. L’ingresso al concerto costa dieci euro.

“Paraulas Mannas” sono le parole che Lidia Murgia esprime nei suoi versi poetici e concretizza visivamente nelle sue opere e nelle sue installazioni, in mostra nella Chiesa di San Salvatore all’interno del giardino del museo archeologico. Nel mondo della poetessa e artista originaria di Bolotana, abitato da donne dall’essenza ancestrale e da nessuna donna in particolare, pulsa una femminilità che va oltre il contingente e rimanda a ritualità arcane e futuribili, che attiva presenze, fluttua, intessuta d’oro, in un insondabile oltremare. L’esposizione, a cura del critico d’arte Ivo Serafino Fenu, è visitabile fino al 31 agosto, dal lunedì al venerdì dalle 18.00 alle 20.00. 

Dopo San Vero Milis, venerdì 5 agosto Dromos pianta le tende nello scenario naturale del bosco di Mitza Margianis, nei pressi di Villa Verde dove alle 21.30 (con ingresso gratuito) si esibisce Elina Duni. La cantante albanese, anche lei, come Yilian Cañizares, di casa in Svizzera, propone un’originale interpretazione in chiave jazz dei canti tradizionali della sua terra d’origine, alla testa del suo quartetto con Colin Vallon al pianoforte, Dominique Girod al contrabbasso e Norbert Pfammatter alla batteria.

Lidia Murgia - Paraulas Mannas (m) - BasilPhotographer.pg Lidia Murgia - Paraulas Mannas (m) 1 - BasilPhotographer

Parrains FFV

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Sarah Jane Morris (mic) (m)Rossella Faa - foto Alberto Ledda -Elena Ledda 5

Conto alla rovescia per la diciottesima edizione del Festival Dromos, in programma dal primo al 15 agosto in dodici centri dell’Oristanese: Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Mogoro, Morgongiori, Neoneli, Riola Sardo, San Vero Milis, Villa Verde, oltre al capoluogo, Oristano, e a Nureci, sede delle tre giornate di Mamma Blues (quasi un “festival nel festival”, dal 13 al 15 agosto). Un’edizione che, sotto il titolo “Il segno di Eva”, getterà uno sguardo sull’universo femminile e il suo contributo al mondo dell’arte e della creatività, in particolare a quello musicale, ma anche, com’è tradizione di Dromos, alle arti visive e ad altri linguaggi.

Radicato nel suo territorio ma aperto al mondo, il festival andrà in scena, come di consueto, in suggestivi spazi urbani o naturali. Al di là della sua impronta internazionale, Dromos è infatti riuscito a mantenere sempre un forte legame con i centri che fanno parte del suo “circuito” e le rispettive comunità: decentrando le sue diverse iniziative nei piccoli e medi paesi dell’interno, con l’obiettivo di arricchirne l’offerta culturale nei mesi estivi e di invertire il consueto flusso turistico, la manifestazione contribuisce a rivitalizzarli e a farne riscoprire la realtà più autentica e meno cartolinesca.  

Il cartellone propone, anche in questa edizione, un variegato e qualificato cast di artisti internazionali, nazionali e regionali, per una pluralità di generi musicali e una calibrata sintesi tra dimensione globale e locale. Come già annunciato, sono tante le presenze femminili: le cantanti inglesi Sarah Jane Morris e Ala-Nì, la statunitense Lisa Simone, la giamaicana Jab9, la francese Audrey Gbaguidi, la norvegese Kristin Asbiornsen, l’aquilana (di origine napoletana) Simona Molinari, l’australiana Sarah McKenzie, Yilian Canizares, cubana trapiantata in Svizzera, terra d’adozione anche per l’albanese Elina Duni, e poi le sarde Elena Ledda, Simonetta Soro, Monica Demuru, Valentina Casula, Marta Loddo, Rossella Faa, Irene Loche. Accanto alle protagoniste in rosa, altri ospiti, come il gruppo maliano Songhoy Blues, gli ottoni della formazione americana No BS! Brass Band, il cantante ghanese Pat Thomas, il batterista nigeriano Tony Allen. E poi altri artisti e gruppi isolani, come Moses Concas, The Wheelers Trio, il Bad Blues Quartet, Sista Namely & The Islanders Band, il Rubens Power Trio.

Tanta musica, dunque, ma anche mostre, incontri e vari appuntamenti e iniziative collaterali, a comporre un programma ricco di proposte e spunti di interesse, allestito dall’associazione culturale Dromos di Oristano con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, Assessorato del Turismo), della Fondazione di Sardegna, Comuni di Oristano, Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Mogoro, Morgongiori, Neoneli, Nureci, Riola Sardo, San Vero Milis, Villa Verde, e con la collaborazione dell’associazione BES – Best Events Sardinia, della Rete dei Festival, della Pinacoteca comunale Carlo Contini di Oristano, della Cantina Contini di Cabras, dell’Hotel Mistral 2 di Oristano, del Centro per l’Autonomia PLUS Oristano – Asl 5, dell’associazione La Volantina, dell’O.S.V.I.C., dell’associazione di promozione sociale Mariposas de Sardinia, di ViaggieMiraggi ONLUS, dell’Associazione Lost in Translation, della Consulta Giovani di Bauladu, dell’Associazione Music Academy di Isili, dell’Agenzia di sviluppo locale Due Giare, di Myland cicloturismo in Marmilla, dell’associazione Genadas e dell’associazione Andalas e Breccas. 

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Sarah Jane Morris (mic) (m)Tony Allen (m) Simona Molinari (2m) LISA_SIMONE_myworld1©AlexLacombe_-1 Jah9

Dal 1° al 15 agosto ritorna il festival Dromos, organizzato dall’omonima associazione culturale nell’Oristanese, uno degli appuntamenti di primo piano dell’estate musicale in Sardegna. Il titolo “Il segno di Eva” suggerisce che questa edizione 2016, la 18ª, getterà uno sguardo sull’universo femminile e il suo contributo al mondo dell’arte e della creatività, in particolare a quello musicale, ma anche, com’è tradizione del festival, alle arti visive e ad altri linguaggi. Sarà dunque «un festival contrappuntato da quel ‘segno disubbidiente’ che anche nell’arte ha saputo imporsi e distinguersi nonostante un generale ostracismo che nei secoli, e talvolta ancor oggi, hanno subito le donne/artiste, oggettivamente meno presenti sul mercato, nei musei, nelle collezioni, nelle biennali d’arte e nei festival musicali», come sottolinea nelle sue note di presentazione Ivo Serafino Fenu, curatore della sezione di Dromos dedicata alle arti visive, citando un aforisma di Oriana Fallaci: «Il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse una mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza».

Radicato nel suo territorio ma aperto al mondo, Dromos andrà in scena, come di consueto, in suggestivi spazi urbani o naturali di vari centri dell’Oristanese: Cabras, Mogoro, Villa Verde, San Vero Milis, Baratili San Pietro, Riola Sardo, Morgongiori, Neoneli, Bauladu, oltre al capoluogo, Oristano, e a Nureci, sede delle tre giornate di Mamma Blues, quasi un “festival nel festival” (dal 13 al 15 agosto). Al di là della sua impronta internazionale, Dromos è infatti riuscito a mantenere sempre un forte legame con i centri che fanno parte del suo “circuito” e le rispettive comunità: decentrando le sue diverse iniziative nei piccoli e medi paesi dell’interno, con l’obiettivo di arricchirne l’offerta culturale nei mesi estivi e di invertire il consueto flusso turistico, il festival contribuisce a rivitalizzarli e a farne riscoprire la realtà più autentica e meno cartolinesca.

In cartellone, anche quest’anno, un variegato e qualificato cast di artisti internazionali, nazionali e regionali, per una pluralità di generi musicali e una calibrata sintesi tra dimensione globale e locale. In un’edizione nel “segno di Eva”, tante le presenze femminili: le cantanti inglesi Sarah Jane Morris e Ala.Ni., la statunitense Lisa Simone, la giamaicana Jah9, la francese Audrey Gbaguidi, la norvegese  l’aquilana (di origine napoletana) Simona Molinari, l’australiana Sarah McKenzie, voce e pianoforte, la violinista e cantante Yilian Canizares, cubana trapiantata in Svizzera, terra d’adozione anche per l’albanese Elina Duni, e poi le sarde Elena Ledda, Simonetta Soro, Monica Demuru, Valentina Casula, Marta Loddo, Rossella Faa, la scrittrice Michela Murgia.

Accanto alle protagoniste in rosa, altri ospiti, come il gruppo maliano Songhoy Blues, gli ottoni dell’americana No BS! Brass Band, il cantante ghanese Pat Thomas e il batterista nigeriano Tony Allen.