21 November, 2024
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E’ stata siglata stamane, ad Iglesias, la convenzione tra il comune di Iglesias e il Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna per i festeggiamenti del centenario di Porto Flavia, iconica struttura portuale unica al mondo, progettata nel 1924 dall’ingegner Cesare Vecelli per caricare il minerale direttamente sulle navi nelle vicinanze della miniera di Masua.
L’atto è stato firmato dal sindaco di Iglesias Mauro Usai e dal Commissario Straordinario del Consorzio del Parco Geominerario Elisabetta Anna Castelli.
La convenzione, di durata biennale, prevede l’organizzazione di un programma di attività per celebrare la ricorrenza ed avvicinare il pubblico alla grande storia mineraria che ha caratterizzato l’Iglesiente nei secoli scorsi, promuovendo altresì lo sviluppo turistico e culturale del territorio, la ricerca e l’innovazione, il coinvolgimento della comunità scientifica e locale, mettendo in rete il brand del centenario.
Allegate le interviste con il sindaco Mauro Usai e il Commissario Straordinario del Consorzio del Parco Geominerario Elisabetta Anna Castelli.

Il Consiglio comunale di Iglesias, riunito in seduta straordinaria a Porto Flavia, ha avviato ieri sera, con l’approvazione unanime della proposta di deliberazione, le celebrazioni per il 100° dello straordinario monumento di archeologia industriale.

Hanno partecipato alla seduta consiliare, tra gli altri, il cardinale Arrigo Miglio; la signora Adriana, moglie del compianto Luciano Ottelli, artefice del recupero di Porto Flavia, scomparso il 28 luglio 2021; l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani; i consiglieri regionali Alessandro Pilurzu (presidente del Consiglio comunale di Iglesias), Luca Pizzuto e Gianluigi Rubiu; Elisabetta Anna Castelli, commissario straordinario del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna.

Porto Flavia è un porto d’imbarco per il materiale estratto dalle miniere dell’Iglesiente. Nel 1924, in 24 mesi, attraverso lo scavo di due gallerie sovrapposte all’interno della montagna, venne realizzata un’opera di ingegneria mineraria senza precedenti, alla quale venne dato il nome della figlia primogenita dell’ingegnere Cesare Vecelli, Flavia.

La galleria superiore serviva per scaricare i materiali estratti dalle miniere vicine e quella inferiore per stivarli sulle navi attraverso un nastro trasportatore estraibile. Tra le due gallerie erano scavati nove silos capaci di contenere fino a 10mila tonnellate di materiale minerario. Il porto è rimasto operativo fino agli anni ’60 del secolo scorso. Nei primi anni 2000 è stato sottoposto a un intervento di restauro e attualmente è aperto ai turisti attraverso visite guidate.

Dal mese di luglio 2017, quando venne ceduto in comodato d’uso al comune di Iglesias, Porto Flavia ha avuto una crescita di interesse straordinaria, con diverse decine di migliaia di visitatori l’anno. Oggi costituisce il sito di archeologia industriale più visitato, conosciuto ormai in tutto il mondo.

Allegato l’album fotografico della seduta del Consiglio comunale di ieri, la presentazione della targa dedicata a Luciano Ottelli e le interviste al sindaco Mauro Usai e al commissario del Parco Geominerario Elisabetta Anna Castelli.

  

 

 

 

È stato firmato ufficialmente ieri 21 maggio 2024, a Masainas, il nuovo atto costitutivo dell’Associazione temporanea di scopo (ATS) tra i partner del progetto Vivere il Sud Ovest, di cui il Gal è capofila.

La firma è stata formalizzata nella sede del Gal Sulcis Iglesiente alla presenza dei rappresentanti dei soggetti partner:

  • Cristoforo Luciano Piras, presidente del Gal Sulcis Iglesiente e del FLAG Sardegna Sud Occidentale
  • Mauro Usai, presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara
  • Ignazio Locci, presidente dell’Unione dei Comuni Arcipelago del Sulcis
  • Sasha Sais, presidente dell’Unione dei Comuni Metalla e Mare
  • Andrea Pisanu, presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis
  • Giacomo Porcu, presidente del Parco Naturale Regionale di Gutturu Mannu
  • Elisabetta Anna Castelli, commissario straordinario del Parco Geominerario della Sardegna

Si aggiunge quindi all’ATS iniziale il Parco Geominerario della Sardegna, che per motivi amministrativi non aveva potuto firmare l’atto all’inizio del percorso nel marzo del 2022.

«Con questa nuova firmaha dichiarato Cristoforo Luciano Piras, presidente del Gall’intero partenariato che aveva presentato il progetto in Regione fa parte finalmente dell’Associazione temporanea di scopo, condizione importantissima per gli sviluppi futuri del progetto.»

Il progetto, che ha come obiettivo ultimo la creazione della destinazione turistica sostenibile del Sud Ovest della Sardegna, ha concluso ufficialmente la sua prima parte alcuni mesi fa. Ha visto nel mese di luglio del 2023 la presentazione pubblica del “Piano strategico di sviluppo turistico del Sud Ovest della Sardegna” nato da un intenso percorso di coinvolgimento e partecipazione durato circa due mesi. Presto verrà presentato pubblicamente il portale web della destinazione turistica.

Il progetto Vivere il Sud Ovest è finanziato da Sardegna Ricerche nella linea A del progetto complesso “Sardegna, un’isola sostenibile”, promosso da Sardegna Ricerche nell’ambito della Strategia di Specializzazione Intelligente (S3) della Regione Sardegna (POR FESR 2014-2020).

Nella foto di copertina i firmatari dell’Associazione temporanea di scopo (ATS) del progetto Vivere il Sud Ovest

 

Attività di ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione: questi i temi al centro dell’accordo di collaborazione siglato nei giorni scorsi tra l’Università degli Studi di Cagliari e il Parco geominerario, storico, ambientale della Sardegna. L’intesa prevede inoltre il consolidamento e la promozione di nuove attività di didattica e formazione, nonché l’erogazione di servizi a supporto delle attività di ricerca e delle sue ricadute sulla gestione del territorio.

«L’internazionalizzazione delle attività di ricerca e formazione in attuazione e nel rispetto della missione istituzionale delle Parti, anche attraverso la partecipazione a progetti internazionali ed europei – si legge nell’accordo – rappresenta un asset strategico nelle politiche di posizionamento delle due istituzioni.»

Il Rettore Francesco Mola non nasconde la sua soddisfazione: «La finalizzazione dell’accordo con il Parco geominerario conferma ancora una volta la vocazione del nostro Ateno, orientato ad accogliere e a soddisfare la crescente domanda di attività di didattica a e di formazione nel territorio. In particolare questo accordo permetterò di valorizzare un territorio storicamente caratterizzato da un potenziale di grande sviluppo sia a livello ambientale che di infrastrutture».

La Commissaria del Parco Elisabetta Anna Castelli, commenta così l’accordo: «Per il Parco geominerario questo accordo rappresenta un ulteriore tassello per implementare la collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari, soprattutto negli ambiti della ricerca, della formazione, del trasferimento tecnologico e del public engagement, attraverso cui sviluppare nuove iniziative all’interno di un percorso comune e condiviso con i territori e il settore scientifico».

Presente alla firma dell’accordo anche il delegato dell’Ateneo nel Consiglio del Parco, Giovanni De Giudici: «L’Università di Cagliari ha cominciato 30 anni fa ad occuparsi di siti minerari in dismissione, siamo stati pionieri in Italia e in Europa il nostro contributo di ricerca è stato già utilizzato in rapporto con l’ambiente ed il territorio. Questa firma è un’occasione per tutta la Sardegna: l’Università di Cagliari ha un vasto potenziale di conoscenze che può essere impiegato per facilitare lo sviluppo del territorio: questo accordo quadro dura 5 anni e permette di sviluppare una grande collaborazione di ricerca, di trasferimento delle conoscenze gestionali, di infrastrutturazione e di valorizzazione dell’enorme patrimonio tutelato dal Parco».

Si è chiusa ieri, 6 febbraio 2024, a Milano, l’edizione 2024 della BIT (Borsa Internazionale del Turismo), che ha visto il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna presente per il secondo anno consecutivo, con un bilancio lusinghiero.

Molti i contatti, gli scambi, la distribuzione di materiale promozionale e le presenze di operatori, aziende, turisti e visitatori presso lo stand che l’ente ha allestito nel vasto spazio fieristico dell’Allianz Mi.Co, in collaborazione con alcuni gestori dei siti del Parco Geominerario, arrivati da Pau (Museo dell’Ossidiana), Iglesias (Consorzio Turistico per l’Iglesiente) e Domusnovas (Consorzio Natura Viva Sardegna).

Diverse le visite istituzionali. tra le quali quelle del deputato on. Mauro Rotelli (presidente dell’ottava Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera dei deputati) e dei sindaci di Pau Alessia Valente e di Carloforte Stefano Rombi.

«Per il Parco Geominerario la BIT si conferma un evento di prima grandezza, in cui è importante esserci. Con impegno ed entusiasmo, l’ente ha colto la possibilità di esporre le peculiarità e mostrato le grandi potenzialità turistiche di un’intera regione, focalizzando sugli aspetti ambientali, storici ed antropologici dell’epopea mineraria, in una vetrina internazionale dove sono presenti realtà provenienti da tutto il mondo», ha detto il commissario straordinario Elisabetta Anna Castelli.

«Con la BIT 2024, a Milano è iniziato il ciclo di fiere nazionali ed internazionali che l’ente intende effettuare per la promozione del territorio, insieme alle realtà locali. Una collaborazione fondamentale, per presentare al pubblico ed agli operatori un’offerta integrata condivisa delle aree e dei comuni del Parco Geominerario. Così è avvenuto all’Allianz Mi.Co, dove il patrimonio storico, culturale, minerario e geologico della Sardegna, sempre molto ricercato, offre una molteplicità di attrattive per 365 giorni l’anno», ha aggiunto il direttore Fabrizio Atzori.

 

Si è conclusa ieri, a Carbonia, l’edizione 2023 di Open Your Mine, iniziativa di riscoperta sostenibile e innovativa dei siti del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, con un augurio speciale per gli 85 anni dell’inaugurazione della città.

L’evento, organizzato dal Parco Geominerario in collaborazione con amministrazione comunale, gestori dei siti e associazioni, domenica 17 dicembre ha interessato l’area della Grande Miniera di Serbariu, la città e i suoi dintorni, esaltandone gli aspetti storici, antropologici  e culturali.

I partecipanti al trekking hanno percorso il territorio della città del carbone, scoprendone le particolarità di carattere geologico, minerario, storico e naturalistico con l’ausilio di guide ed esperti.

Il pubblico, nel visitare il museo del carbone, dalla lampisteria ha potuto recarsi anche nelle gallerie, dove si estraeva la materia prima nel secolo scorso, in un percorso tematico culminato nell’apertura della mostra artistica “I dodici graffi”, dello scultore Roberto Ziranu, che resterà aperta fino al 7 gennaio.

Visite guidate anche al museo dei paleoambienti sulcitani E.A. Martel, presso la Fabbrica del Cinema (Ex Dì Memorie In Movimento) e al Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis – Sezione Storia Locale, dove è stato proiettato il documentario del Parco Geominerario “La Grande Miniera di Serbariu, una delle più importanti risorse energetiche d’Italia del 900”, realizzato da Stefano Sernagiotto e Roberto Rizzo, alla presenza delle autorità cittadine, di ex amministratori del Parco e del minatore Giovanni Secci.

A seguire, è stata inaugurata la nuova illuminazione dei “castelli” della miniera, le due caratteristiche strutture a torre che funzionavano da ascensori verso il sottosuolo.

Di sera, in piazza Roma si è tenuta la premiazione del concorso fotografico indetto dal Parco Geominerario “Mining Heritage” 2024, che ha visto la partecipazione di 70 fotografi, anche da oltre Sardegna, le cui foto sono state selezionate per il nuovo calendario dell’ente. Al primo posto si è classificata Eleonora Porta, con la foto “Trenino sotto le stelle”, rappresentante la spiaggia di Piscinas (Arbus), al secondo Roberto Buffa, con la foto “Alla fine del mondo” della Miniera di San Leone (Assemini), ed al terzo Ciro Perna, con la foto “Un dono dal cuore della terra” della Grotta di Santa Barbara (Iglesias). Ai tre vincitori, a cui è stata consegnata una targa, andrà un premio in denaro. Chiusura di serata in musica e allegria, con le cover degli 883 eseguite dal gruppo “Tieni il tempo”.

«Anche quest’anno, abbiamo voluto chiudere Open Your Mine a Carbonia, approfittando dell’occasione dell’anniversario di fondazione per compiere una serie di iniziative utili a suggellare la proficua partnership tra il Parco Geominerario, l’amministrazione comunale e la città tutta, con la Grande Miniera di Serbariu interessata a progetti di sviluppo integrato di primario interesse, che possono fare dell’area un vero e proprio giacimento culturale», ha detto il commissario straordinario Elisabetta Anna Castelli.

«Dall’inaugurazione della nuova illuminazione delle torri – ascensore all’apertura dei siti storico-culturali dell’area mineraria, dal documentario sulla Grande Miniera di Serbariu al concorso fotografico “Mining Heritage” 2024, Open Your Mine ha rappresentato a Carbonia quel modello positivo di sviluppo sostenibile del territorio su cui intendiamo puntare per il futuro, di concerto con le istituzioni, le associazioni e i privati», ha aggiunto il direttore Fabrizio Atzori.

 

Si è tenuta stamane, presso l’area della Grande Miniera di Serbariu, l’iniziativa “Un albero per il futuro”, organizzata a livello nazionale dai carabinieri forestali, in collaborazione con il comune di Carbonia, il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, la diocesi di Iglesias e gli istituti scolastici Comprensivo “Don Milani” e I.P.I.A. “Emanuela Loi” di Carbonia.

Hanno presenziato all’evento il comandante dei Reparti forestali dell’Arma dei carabinieri in Sardegna Michele Ravaglioli, il commissario straordinario del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna Elisabetta Anna Castelli, l’amministratore apostolico della diocesi di Iglesias S.Em. Cardinale Arrigo Miglio, il sindaco di Carbonia Pietro Morittu e gli assessori Michele Stivaletta e Giorgia Meli.

Con la collaborazione degli studenti e degli insegnanti, poco oltre l’ingresso principale della Grande Miniera sono stati messi a dimora 10 alberi, tra sughere, allori, mirti e ligustro provenienti dal territorio sardo e georeferenziati, ognuno con una sua specifica “carta di identità”.

«Abbiamo aderito con piacere a questa iniziativa con il coinvolgimento delle istituzioni e delle scuole, affinché la posa di nuovi alberi possa apparire come un bosco diffuso della legalità, un gesto concreto a sostegno dell’ecologia e del rispetto dell’ambiente. Sensibilizzare sul corretto rapporto uomo-natura genera benefici diffusi, non solo in termini naturalistici e ambientali ma anche socio-educativi, impegnando le istituzioni a collaborare efficacemente in tal senso», ha aggiunto il Commissario Straordinario del Parco Geominerario, Elisabetta Anna Castelli.

Allegate le interviste al comandante dei Reparti forestali dell’Arma dei carabinieri in Sardegna, Michele Ravaglioli, e al sindaco di Carbonia, Pietro Morittu.

      

 

Per la prima volta il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna sbarca alla BITESP, la Borsa Internazionale del Turismo Esperienziale che si tiene a Venezia, dal 23 al 24 novembre 2023, rappresentando un evento imperdibile per gli operatori del turismo esperienziale e gli specialisti dell’incoming.

Allestita presso il Terminal 103 della Stazione marittima, la sesta edizione della rassegna veneziana ha visto la partecipazione del Parco con un suo stand in cui, come avvenuto ad inizio mese a Paestum, ha presentato le peculiarità che caratterizzano le 8 aree e gli 86 comuni rientranti nell’ambito di competenza dell’ente, insieme alle iniziative predisposte per diffondere la cultura geomineraria e valorizzare i siti, in collaborazione con alcuni gestori degli stessi ospiti nello stand.

«La BITESP, per noi rappresenta una ulteriore tappa di quel percorso di promozione e valorizzazione dei siti geominerari della Sardegna che abbiamo deciso di intraprendere a livello nazionale e internazionale. Un percorso dove l’incontro diretto fra domanda e offerta nel settore delle destinazioni turistiche esperienziali e sostenibili, come quelle legate all’epopea mineraria di cui il Parco si occupa, può senz’altro fare la differenza nell’attrarre i visitatori», ha detto il commissario straordinario Elisabetta Anna Castelli.

«Essere presenti a Venezia, ci ha fatto comprendere l’importanza di mostrare ai players provenienti da tutto il mondo lo straordinario patrimonio geominerario della Sardegna. Focalizzando l’attenzione su incontri e networking, ricerca di partners commerciali, promozione e visibilità diffusi, è stato possibile fornire valide opportunità promozionali a coloro che operano nei siti del Parco, tra gestori, operatori, enti e istituzioni, in un approccio integrato bottom-up che coinvolga proficuamente la parte pubblica con quella privata», ha sostenuto il direttore Fabrizio Atzori.

Ha destato grande interesse e partecipazione, sabato 18 novembre 2023, la tappa nell’iglesiente di Open Your Mine, dedicata alla riscoperta di villaggi minerari ricchi di fascino e storie da raccontare.

L’evento organizzato dal Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, in collaborazione con il comune di Iglesias, iglesiasturismo.it , Iglesias Servizi srl, Consorzio turistico per l’Iglesiente, i villaggi minerari di San Benedetto, Asproni e Normann, ha fatto registrare un sold out sui percorsi in trekking e mountain bike, disegnati dall’organizzazione tra i villaggi minerari dove ancora oggi è possibile respirare l’aria dell’intensa attività mineraria che ne ha permesso la creazione nel secolo scorso.

Ad accogliere i partecipanti, oltre alle guide ambientali escursionistiche, turistiche e cicloturistiche, anche alcuni abitanti che ancora vivono nei villaggi di San Benedetto e Normann. Nel pomeriggio la suggestiva visita al cimitero monumentale di Iglesias, per omaggiare la memoria di alcuni minatori che persero la vita in circostanze drammatiche.

«Riportare l’attenzione sui villaggi minerari, sulla loro storia e sulle peculiarità che li contraddistinguono, rappresenta un passo importante in vista di un recupero ed una valorizzazione sostenibile, come abbiamo esposto di recente alla fiera internazionale RO.ME Museum Exhibition a Roma, con una relazione incentrata proprio sui villaggi minerari sardi, in particolare Asproni e Normann», ha detto il Commissario Straordinario, Elisabetta Anna Castelli.

«Aver ricevuto molte richieste per un’altra giornata avente a tema i villaggi minerari, ci onora e ci dice che abbiamo fatto la scelta giusta per l’ultimo Open Your Mine nell’Iglesiente. Questi beni, per la loro importanza, dovrebbero avere una libera fruizione in chiave turistico-mineraria e non possiamo che ringraziare i privati che se ne prendono cura, fornendo alla parte pubblica un ulteriore incentivo ad intervenire per valorizzarli adeguatamente», ha sostenuto il Direttore Fabrizio Atzori.

Dal 2 al 5 novembre, per il secondo anno consecutivo, lo Speleo Club Nuxis ha partecipato alla 25ª Borsa Mediterranea del Turismo archeologico 2023, svoltasi, a Paestum. Insieme al Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, rappresentato dal commissario straordinario dottoressa Elisabetta Anna Castelli e dal direttore dottor Fabrizio Atzori, lo Speleo Club di Nuxis guidato dal presidente Roberto Curreli ha promosso il sito geospeleologico archeologico Sa Marchesa con la Grotta di Acquacadda, dove nello scorso mese di settembre si è svolta la prima annualità del secondo triennio di scavi diretti dal professore Riccardo Cicilloni, professore di Preistoria e Protostoria del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Cagliari, con i suoi collaboratori, gli archeologi Marco Cabras e Federico Porcedda e da un gruppo di studenti dei Corsi di Laurea in Beni Culturali e Spettacolo, in Archeologia e Storia dell’Arte e della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Cagliari, avviato su concessione del Ministero della Cultura e il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna.

Le iniziative di promozione del sito geospeleologico archeologico Sa Marchesa con la Grotta di Acquacadda, come la campagna di scavi, sono state rese possibili grazie a un contributo della Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del Turismo, artigianato e commercio.