La Giunta regionale ha dato il via libera al Comitato di sorveglianza sul nuovo Psr.
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La Giunta regionale ha dato il via libera al Comitato di sorveglianza sul nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020 approvato da Bruxelles lo scorso 19 agosto, proposto dall’assessore dell’Agricoltura e Riforma agropastorale, Elisabetta Falchi. Il Comitato ha il compito di valutare l’attuazione del programma e i progressi compiuti nel conseguimento dei suoi obiettivi. «Con l’istituzione del ventisettesimo Comitato di Sorveglianza sul Psr – ha spiegato Elisabetta Falchi – abbiamo cercato di rappresentare al meglio i diversi spaccati della società coinvolti a vario titolo nell’applicazione della nuova programmazione agricola in Sardegna. Abbiamo cercato di dare voce a tutti nell’ottica di raccogliere ogni contributo utile alla miglior riuscita degli interventi nei prossimi sette anni».
Il Comitato di sorveglianza è presieduto dall’assessore dell’Agricoltura o da un suo delegato ed è composto dall’Autorità di Gestione, rappresentata dal Direttore generale dell’assessorato dell’Agricoltura, dai Direttori di servizio responsabili delle misure del Psr, dai direttori generali delle Agenzie regionali Argea, Laore e Agris, dalle Autorità di gestione del PO FSE Sardegna 2014-2020, del PO FESR Sardegna 2014-2020 e del PO Cooperazione Territoriale. Vi è poi il responsabile regionale del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp) 2014-2020, l’Autorità ambientale regionale, un rappresentante dell’Arpas Sardegna e un altro dell’Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna. Fa parte del Comitato anche l’Autorità per i diritti e le pari opportunità, un rappresentante del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) e uno del ministero dell’Ambiente e tutela del territorio e del mare e un altro del ministero dell’Economia e finanze. Vi è poi un rappresentante di Agea, cinque del Partenariato istituzionale (Unione delle province sarde, Anci Sardegna, Unione nazionale Comuni comunità enti montani, Unioncamere Sardegna e GAL) e tre indicati da Università, centri di ricerca e formazione.
Ben 39 componenti rappresentano il Partenariato economico e sociale. Si va dai quattro delegati delle organizzazioni agricole (Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Copragri), ai cinque delle organizzazioni dei lavoratori agricoli (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confsal). Sei rappresentanti vanno alla cooperazione agricola e agroalimentare e altrettanti alle organizzazioni industriali, artigianali e commerciali del settore. Un rappresentante sarà invece di Assoboschi e uno di Assoenologi. Uno e uno andranno anche alle Associazioni dei consumatori e alle Organizzazioni ambientaliste/Ong con competenze specifiche nel settore dei cambiamenti climatici. Infine, quattro rappresentanti saranno dei Consorzi di Tutela e altrettanti delle Organizzazioni dei produttori, mentre due andranno agli Ordini professionali, e uno alle Associazioni bancarie e consorzi fidi, uno alle Organizzazioni biologiche, uno ai Consorzi di bonifica e un altro ancora al Partenariato economico e sociale del terzo settore, e Ong che promuovono attività di antidiscriminazione a tutela dei diritti delle persone con disabilità.