Ignazio Locci (FI): «Una Regione totalmente assente sta mettendo in ginocchio il settore della pesca».
«Una Regione totalmente assente, prona di fronte alla rigida disciplina comunitaria e nazionale, sta mettendo in ginocchio il comparto della pesca. Il grido d’allarme lanciato dagli operatori del settore a Cagliari deve indurre la Giunta di Francesco Pigliaru a cambiare registro e sostenere la categoria: uomini che chiedono soltanto di lavorare senza doversi confrontare con leggi ingiuste e burocrazia snervante.»
Il consigliere regionale Ignazio Locci, esponente del gruppo Forza Italia Sardegna, non è mai stato tenero nei confronti della Giunta Pigliaru e della sua maggioranza ed ancora una volta ne denuncia i ritardi nell’affrontare i problemi dell’apparato produttivo, questa volta nel settore della pesca.
«Un esempio tra tutti della scarsa attenzione che la Giunta riserva al settore della pesca – sottolinea Ignazio Locci – è dato dall’atteggiamento assunto di fronte alle modalità di regolamentazione del fermo biologico. La Regione ha subito senza fiatare la normativa nazionale, dimenticando di proteggere le nostre specificità: mentre nelle altre regioni era ancora facoltativo il fermo biologico oltre le 12 miglia, in Sardegna la nostra flotta è stata letteralmente bloccata in banchina senza avere opportunità di scelta, contrariamente a quanto avvenuto lo scorso anno. Il tutto è corrisposto a gravi disagi e minori guadagni per una categoria già abbondantemente stremata. L’assessore dell’Agricoltura e pesca Elisabetta Falchi, arenata sulle solite e stucchevoli dichiarazioni sovraniste, non è stata in grado di offrire garanzie ai lavoratori del mare. Anzi, ciò che è emerso stamane è la figura di un assessore con le mani alzate di fronte alla disciplina comunitaria che regola il settore. E noi non vogliamo e non meritiamo una Giunta incapace di raddrizzare la schiena in difesa dei sardi e contro un’Europa sempre più distante dai problemi della gente comune.»
I pescatori non possono rimanere sepolti da montagne di burocrazia senza poter contare sul sostegno della Regione. L’assessore Falchi – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – deve alzare la testa e impegnarsi in difesa dei pescatori, abbandonati e non rappresentati. Ed è inaccettabile per una categoria che conta 1.355 imbarcazioni regolarmente registrate e 9.000 imbarcati.»