21 December, 2024
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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha salutato stamattina, all’aeroporto di Cagliari-Elmas, il presidente della Repubblica Popolare cinese Xi Jinping al termine del suo viaggio in Sardegna. Xi Jinping ha espresso a Pigliaru sentimenti di riconoscenza e di gratitudine per la calorosa accoglienza.

La presenza del leader del paese asiatico, che era accompagnato dalla moglie Peng Liyuan e da una folta delegazione di ministri, funzionari e giornalisti, ha garantito all’isola una grande vetrina in un mercato dalle straordinarie potenzialità. In particolare, come è stato rimarcato nel corso della visita, i cinesi sono molto interessati ai prodotti agroalimentari della Sardegna.

«La presenza del presidente della Repubblica popolare cinese – ha detto l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi – è una grande occasione per il nostro agroalimentare, per il quale la Cina è un mercato in grande espansione. Esportiamo i nostri prodotti classici come vino, latte, olio e pasta e siamo al lavoro perché la Sardegna come marchio di eccellenza e le sue produzioni vengano conosciute e apprezzate dai consumatori cinesi, sempre più attenti e interessati alla qualità di ciò che mangiano e bevono. Le tecniche innovative, l’attenzione per il benessere animale e l’ambiente sono i veri valori aggiunti del nostro agroalimentare. Abbiamo salutato nelle scorse settimane il primo investimento di una impresa cinese nel settore agroalimentare sardo e auspichiamo che ne giungano altri: la presenza sui mercati globali delle aziende cinesi potrebbe aprire nuovi mercati e nuovi spazi a tutti quei nostri prodotti di qualità che oggi, per varie ragioni, hanno ancora difficoltà a varcare il mare e farsi conoscere dai potenziali consumatori.»
La visita del presidente cinese è stata l’occasione per promuovere ulteriormente l’immagine della Sardegna nell’importante mercato turistico del paese asiatico.
«Sin dall’insediamento, la Giunta ha individuato nella Cina uno dei principali mercati internazionali di interesse turistico per la regione – ha detto l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi – il primo su cui puntare nell’area asiatica. Lo testimoniano inequivocabilmente le attività propedeutiche all’Expo, le azioni promo-commerciali nel corso dell’Esposizione universale e quelle nella fase di follow-up realizzate quest’anno, tutte rivolte al posizionamento del prodotto territoriale basato sulla qualità della vita in Sardegna nel mercato cinese. Per il 2017 sono previste nuove iniziative – ha proseguito Morandi – tra cui la promozione dei progetti sugli itinerari nei parchi e nelle aree marine protette e i percorsi enogastronomici, la presentazione in lingua cinese dei prodotti degli artigiani presenti sulla vetrina virtuale e la traduzione sempre in cinese del portale SardegnaTurismo. Altre azioni coinvolgeranno le Università, il sistema aeroportuale e il canale delle società sportive che, con la regia regionale, sono rivolte a un unico obiettivo: intercettare un flusso crescente di turisti cinesi interessati all’isola. ‎La Sardegna – ha concluso Francesco Morandi – ha accolto il presidente Xi Jinping presentandosi con la sua immagine, con identità e tradizione, simboleggiate da launeddas e costumi dei Mamuthones, con l’artigianato artistico, la cultura, la longevità e la straordinaria qualità della vita».

Il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping aveva visitato ieri il complesso archeologico di Nora. Accolto dal presidente della Regione Francesco Pigliaru ed accompagnato dalla moglie e da una delegazione di ministri e autorità, Xi Jinping lungo il percorso durato circa un’ora si è fermato a guardare i due stand allestiti con i prodotti tipici sardi dell’agroalimentare e dell’artigianato già esportati in Cina e ha assistito alle esibizioni dei mamuthones e dei suonatori di launeddas. Per l’ambiente, il cibo, le tradizioni della Sardegna un grande spot promozionale che verrà visto da oltre un miliardo di persone, dunque, un’occasione importante per ampliare i già solidi rapporti economico-commerciali con la Cina e per intercettare nuovi flussi turistici.

Vediamo l’intervista al presidente della Regione, Francesco Pigliaru.

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L’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, accompagnata dal direttore generale dell’assessorato Sebastiano Piredda, e dal direttore di Argea Gianni Ibba, è stata sentita questa mattina dalla Commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale. Al centro dell’audizione, lo stato di attuazione del Piano di sviluppo rurale 2014-2020, l’esito del bando per i piani d’azione dei Gal e la difficile situazione di alcune aziende agricole del Nord Sardegna per i danni causati dal maltempo.

Una seduta andata avanti per oltre due ore e caratterizzata da un vivace confronto tra la rappresentante della Giunta e i componenti della Commissione, in particolare sull’esclusione dei Gal dell’Anglona-Romangia e del Sarrabus-Gerrei-Trexenta dai bandi 2016. Tutti i commissari hanno espresso forti perplessità per la decisione della Commissione regionale di lasciar fuori dalle graduatorie 2 Gal su 17 per mancanza di copertura finanziaria e sollecitato un intervento dell’assessore per porvi rimedio. «Rimodulare il bando non è possibile – ha replicato Falchi – si tratta di una selezione prevista dalle normative europee, la formulazione era nota da tempo. Oggi non si può intervenire, occorre far partire i bandi e prevederne un altro per il 2017 nel quale potranno rientrare anche i Gal esclusi».

 Contro questa ipotesi si è espresso il presidente della Commissione Luigi Lotto che ha suggerito un’altra via: «Occorre mettere in campo ogni sforzo per permettere a tutti i Gal di rientrare nell’attuale programmazione. Il principio della selezione non verrebbe meno permettendo a tutti i 17 Gruppi di azione locale di godere dei finanziamenti. All’interno del bando sono infatti previste quote fisse e premialità. I migliori progetti avrebbero, in ogni caso, un trattamento migliore rispetto agli altri».  

Ancora più critico il giudizio di Piermario Manca (Pds) secondo il quale «l’esclusione di alcuni territori dai piani di azione di sviluppo locale non è politicamente sostenibile. Tutte le zone svantaggiate devono avere la possibilità di ottenere un aiuto per uscire da una condizione di sottosviluppo».

Una soluzione positiva hanno auspicato anche Salvatore Demontis (Pd), Antonio Gaia (Upc), Eugenio Lai (Sel) e Angelo Carta (Psd’Az).

I consiglieri del Pd Mario Tendas e Daniela Forma hanno invece richiamato l’attenzione sul rimescolamento delle carte provocato dalla riforma degli Enti locali che, con la nuova definizione degli assetti territoriali, ha causato lo smembramento di alcuni Gal e convinto alcuni comuni a cambiare partenariato.

Molto critico il giudizio del consigliere di minoranza Luigi Crisponi (Riformatori sardi). «C’è un’evidente spaccatura interna alla maggioranza causata dall’incapacità della Giunta di ascoltare le richieste della gente – ha detto Luigi Crisponi – così facendo si alimenta lo scollamento tra la politica e i territori. Riempire il Psr di tecnicismi è un errore gravissimo».

L’assessora ha poi risposto alle domande sui bandi del Psr relativi alle misure 4.1 “Sostegno a investimenti nelle aziende agricole”, 4.2 “Trasformazione, commercializzazione e sviluppo di prodotti agricoli”, 6.1 “Aiuto all’avviamento di imprese per giovani agricoltori”

Per i primi due, Falchi ha confermato il rinvio a fine novembre dell’apertura delle domande. «Abbiamo accolto la richiesta degli ordini professionali – ha detto Elisabetta Falchi – a fine novembre in ogni caso di parte. C’è una difficoltà dovuta al sistema informatico ma contiamo di superarla al più presto. Le risorse disponibili saranno sufficienti a coprire tutte le richieste. I bandi sono “a sportello” e rimarranno aperti per diversi mesi».

Preoccupa invece la misura per il primo insediamento in agricoltura (6.1): «Dalle richieste di chiarimento pervenute in assessorato prevediamo un alto numero di domande. Le risorse a disposizione basteranno presumibilmente a coprire circa 400 richieste – ha detto Elisabetta Falchi – nei prossimi giorni ci sarà un incontro con le associazioni di categoria, dopodiché decideremo quando far partire il bando».

La Commissione, infine, si è occupata dei danni causati all’agricoltura da un’intensa grandinata che nei giorni scorsi ha colpito il centro e il Nord Sardegna. Un evento che ha distrutto le carciofaie della valle del Coghinas e altre colture nel sassarese e nell’oristanese.

A preoccupare è soprattutto il nuovo sistema di assicurazione dai danni che costringe gli agricoltori ad anticipare le somme (circa 5.000 euro per ogni ettaro impiantato a carciofi). «Il nuovo Piano assicurativo nazionale ha creato meccanismi complicati – ha detto Falchi – abbiamo sollecitato più volte il Ministero a porvi rimedio. Gli stanziamenti e i trasferimenti di risorse devono essere più rapidi».

Rispondendo alle sollecitazione dei commissari, l’assessore ha annunciato l’intenzione della Giunta di ripristinare lo strumento del “credito di esercizio” in modo da permettere agli agricoltori di avere un plafond di spesa da utilizzare per le emergenze e affrontare con serenità la campagna agraria. «Questo strumento, accompagnato dalle altre misure messe in campo dai Consorzi Fidi consentirebbe di avere a disposizione un credito a tasso agevolato». La proposta sarà presentata nei prossimi giorni in Giunta.

Elisabetta Falchi 2

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Sabato 19 novembre 2016, alle ore 9.00, presso la sala della Fondazione di Sardegna, via San Salvatore D’Horta, 2. Cagliari, si terrà il convegno: “Agricoltura, pastorizia e ambiente in Sardegna e nel Mediterraneo (confronto)”.

I lavori si apriranno alle ore 9.00 con i saluti del presidente della Fondazione di Sardegna, on. Antonello Cabras. La presentazione sarà a cura dell’on. Giorgio Carta, coordinatore della Sezione sarda dell’associazione degli ex parlamentari della Repubblica.

I relatori saranno: on. Pietro Maurandi, prof. Università di Cagliari, associazione ex parlamentari

Dr. Renato Illotto, presidente della Cooperativa Allevatori Ovini, Felice Floris, Movimento Pastori

Prof. Benedetto Meloni, docente di Sociologia del Territorio e dell’Ambiente, Università di Cagliari

Prof. Giuseppe Pulina, Ordinario Agraria, Università di Sassari, Amministratore Unico dell’ʹAgenzia Fo.Re.S.T.A.S, dott.ssa Elisabetta Falchi, assessore regionale dell’ʹAgricoltura e riforma agro-pastorale.

Partecipano inoltre come relatori: prof. Mohamed Habib Jemli, (DVM, PhD) Dipartimento di Parassitologia Allevamento e patologie animali, Scuola Nazionale di Medicina Veterinaria (Tunisia) dr. Abdelbaki Rouabeh, tesoriere dell’ʹUnione Generale dei Medici Veterinari Tunisini, provenienti dall’Università di Medicina Veterinaria -2020 Sidi Thabet (Tunisia), Felice Floris del Movimento pastori che approfondiranno il confronto e le prospettive di sviluppo e di mercato nel Mediterraneo.

Interverranno inoltre numerosi rappresentati delle istituzioni e delle forze politiche e sociali.

Il convegno è patrocinato dalla Fondazione di Sardegna e dal presidente del Consiglio Regionale della Sardegna.

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Sabato 19 novembre 2016, alle ore 9.00, presso la sala della Fondazione di Sardegna, via San Salvatore D’Horta, 2. Cagliari, si terrà il convegno: “Agricoltura, pastorizia e ambiente in Sardegna e nel Mediterraneo (confronto)”.

I lavori si apriranno alle ore 9.00, con i saluti del presidente della Fondazione di Sardegna on. Antonello Cabras. La presentazione sarà a cura dell’on. Giorgio Carta, coordinatore della sezione sarda dell’associazione degli ex parlamentari della Repubblica.

I relatori saranno: on. Pietro Maurandi, Prof. Università di Cagliari, associazione ex parlamentari

Dr. Renato Illotto, presidente Cooperativa Allevatori Ovini, Felice Floris, Movimento Pastori

Prof. Benedetto Meloni, docente di Sociologia del Territorio e dell’Ambiente, Università di Cagliari

Prof. Giuseppe Pulina, ordinario di Agraria, all’Università di Sassari, amministratore unico dell’Agenzia Fo.Re.S.T.A.S;

Dott.ssa Elisabetta Falchi, assessore regionale dell’ʹAgricoltura e riforma agro-pastorale.

Partecipano inoltre come relatori: prof. Mohamed Habib Jemli, (DVM, PhD) Dipartimento di Parassitologia Allevamento e patologie animali, Scuola Nazionale di Medicina Veterinaria (Tunisia); dr. Abdelbaki Rouabeh, tesoriere dell’ʹUnione Generale dei Medici Veterinari Tunisini, provenienti dall’Università di Medicina Veterinaria – 2020 Sidi Thabet (Tunisia) che approfondiranno il confronto e le prospettive di sviluppo e di mercato nel Mediterraneo. 

Interverranno inoltre numerosi rappresentati delle istituzioni e delle forze politiche e sociali.

Il convegno è patrocinato dalla Fondazione di Sardegna e dal presidente del Consiglio Regionale della Sardegna.

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Un decreto dell’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha fissato lo slittamento di due settimane la data di inizio di presentazione delle domande per le sottomisure relative al sostegno degli investimenti nelle aziende agricole (4.1) e alla trasformazione, commercializzazione e sviluppo dei prodotti agricoli (4.2) del Programma di sviluppo rurale (PSR).
«La proroga – spiega l’assessore dell’Agricoltura – è stata richiesta da diversi portatori di interesse e sostenuta in contesti istituzionali. Pur consapevoli che le misure sono attese dagli operatori agricoli che devono attivare gli investimenti per le loro aziende, abbiamo ritenuto, dopo una fase di analisi e concertazione, di concordare questo slittamento dei termini. L’obiettivo è anche quello di rendere il più agevole possibile l’accesso agli applicativi informatici del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN) che, in seguito al cambiamento delle regole, non sono ancora perfettamente funzionali e potrebbero rendere le procedure non agevoli: è un problema che sta toccando tutta Italia e gli uffici dell’Assessorato si stanno attivando per semplificare al massimo la fase di inoltro delle domande.» 
Per la sottomisura 4.1, la data dalla quale si potranno presentare le domande di aiuto è spostata dal 14 al 28 novembre 2016, mentre per la 4.2 l’apertura slitta dal 21 novembre al 5 dicembre.

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«Grenaches du Monde 2017 non sarà soltanto un concorso enologico dedicato ai vitigni Cannonau, ma il primo momento di un percorso comune tra i consorzi sardi, italiani, francesi e spagnoli per una crescita reciproca e la promozione comune di quello che è uno dei vini più rappresentativi del Mediterraneo». Lo ha detto oggi a Jerzu l’assessoredell’Agricoltura Elisabetta Falchi durante la presentazione della manifestazione che si terrà in Sardegna nel febbraio 2017.
La quinta edizione del concorso, che sarà organizzato dall’agenzia regionale LAORE in collaborazione con il Conseille interprofessionel des Vins du Roussillon (CIVR) detentore del marchio, si svolgerà dall’8 all’11 febbraio 2017 e toccherà diverse zone dell’Isola. «Sarà un evento articolato su più territori – ha spiegato l’assessioe Falchi – perché riteniamo che la Sardegna sia una terra da scoprire e il Cannonau abbia molte aree di produzione diverse da far conoscere: Grenaches è davvero un’opportunità da non perdere, non solo per i Cannonau ma per presentare al mondo anche le altre produzioni».
Alghero ospiterà il momento del concorso vero e proprio, che il 10 febbraio metterà a confronto i campioni di vino provenienti dai produttori italiani, francesi e spagnoli. Inoltre, commissari, partecipanti e stampa saranno accompagnati anche a conoscere gli areali vitivinicoli del Nuorese, degustare i vini dei produttori e entrare in contatto con l’identità culturale sarda grazie alla visita del Museo etnografico di Nuoro e del sito nuragico di Barumini. Infine l’11 febbraio, Cagliari ospiterà la festa finale di commiato all’ex Manifattura Tabacchi. Tante le iniziative culturali correlate al Grenaches e ancora in corso di definizione.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche la direttrice di LAORE Maria Ibba, il presidente del Consorzio di tutela del Cannonau Marcello Usala, il presidente di Unioncamere Agostino Cicalò, il sindaco di Jerzu Roberto Congiu e quello di Alghero Mario Bruno, l’assessora delle attività produttive del Comune di Cagliari Marzia Cilloccu, insieme ai rappresentanti di CIVR e dei Consorzi di tutela dei vini sardi. «Auspichiamo che questa sia la prima di una lunga serie di edizioni di Grenaches du Monde ospitate in Sardegna: siamo al centro del Mediterraneo e vogliamo essere sempre più al centro delle rotte mondiali del vino», ha concluso Elisabetta Falchi.

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Pecore 2015 1

«Sono sorpresa dall’atteggiamento dei vertici di Coldiretti Sardegna nei confronti del percorso di riorganizzazione del comparto che la Regione sta accompagnando in questi mesi. Il senso di responsabilità, infatti, ci spinge a tener conto delle giuste istanze che provengono dal mondo degli allevatori ovini, in gran parte rappresentati proprio da Coldiretti, e che riguardano una maggiore trasparenza delle dinamiche produttive e commerciali del comparto.»

Lo ha detto ieri l’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi.

«Sorprende ancora di più – aggiunge l’assessore Falchi – che oggi, quando il Gruppo di lavoro dell’Organismo interprofessionale (OI) ha valutato alcune iniziative che rispondono proprio all’esigenza di trasparenza dei dati produttivi, il rappresentante al tavolo di Coldiretti abbia deciso di non partecipare. Col tavolo abbiamo concordato sull’importanza di sollecitare il Ministero affinché estenda al latte ovino il decreto del 2015 che obbliga gli acquirenti di latte bovino a comunicare entro un mese la quantità di latte conferito dai produttori. Inoltre, consapevoli che ciò non è sufficiente, il tavolo ha anche approntato gli strumenti perché, già all’atto della costituzione formale dell’OI prevista per fine mese, gli aderenti debbano produrre anche i dati relativi alla produzioni di formaggio, distinti per tipologia. Insomma, il percorso di creazione dello strumento di verifica e trasparenza dei dati più richiesto da Coldiretti è giunto a conclusione.» 

«Dispiace che i vertici dell’associazione prendano le distanze proprio nel momento in cui il risultato è raggiunto. L’Organismo interprofessionale era stato evocato da Coldiretti come strumento indispensabile a risolvere i problemi di trasparenza del comparto già nell’aprile 2015. L’Assessorato ha atteso l’emanazione del decreto ministeriale che norma le OI e, appena due giorni dopo, nel mese di luglio aveva avviato il tavolo per la sua costituzione, tavolo che ha contestualmente monitorato l’andamento della campagna passata segnalando con tempismo i rischi di una eccessiva produzione di Pecorino romano rispetto alla domanda di mercato. Stiamo lavorando – spiega ancora l’assessore dell’Agricoltura – perché il prezzo del latte nella prossima campagna si stabilizzi a livelli superiori di quelli denunciati da Coldiretti. Decine di anni di disorganizzazione non si risolvono in un batter d’occhio. È curioso peraltro che Coldiretti si accorga della non trasparenza delle dinamiche della filiera solo oggi, mentre già dal 2014, quando tutto sembrava andare bene, i richiami dell’Assessorato a una riorganizzazione non ricevevano alcun riscontro e si festeggiava il ritrovato dinamismo del sistema cooperativo e industriale. Tra l’altro è proprio l’attacco alla cooperazione che lascia stupiti. Il sistema cooperativo governa oggi circa il 60% del latte ovino e le decisioni vengono assunte con l’approvazione dei soci, i quali per larga parte sono aderenti a Coldiretti. Insomma, Coldiretti bastona i suoi allevatori associati al sistema cooperativo, che forse ha lasciato senza il necessario supporto.» 

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Si è chiusa la seconda fase del bando per l’individuazione dei GAL (Gruppi di azione locale) e delle strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo. In base ai punteggi conseguiti, la procedura di selezione ha individuato, sulle 17 domande presentate, i 15 partenariati ammessi e stilato la graduatoria. I restanti 2, pur ammissibili, non ottengono per ora finanziamento.
«Si è trattato di un percorso che, pur con qualche modifica legata alla mutazione del quadro normativo di riferimento, è importante aver portato a compimento nel tempo stabilito – ha detto l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi – soprattutto per procedere rapidamente all’avvio della progettazione nei territori ed evitare i problemi e i ritardi degli anni passati.»
Lo sviluppo locale LEADER – CLLD (community led local development), finanziato attraverso la misura 19 del PSR, ha il compito di sostenere le strategie di sviluppo locale attraverso il coinvolgimento e la partecipazione attiva del partenariato locale pubblico e privato, la programmazione dal basso verso l’alto (bottom-up), la progettazione integrata territoriale e l’integrazione multisettoriale degli interventi, la cooperazione fra territori rurali, la messa in rete dei partenariati locali. In Sardegna si concentra sui territori caratterizzati da rilevante calo demografico, da frammentazione amministrativa, da carenza di servizi e da fragilità del sistema produttivo.
«Purtroppo – sottolinea Elisabetta Falchi -, le risorse disponibili consentivano il finanziamento di massimo 15 progetti. Ci sono però due buone notizie su questo fronte: la prima è che i due progetti per ora esclusi nella graduatoria, sono stati comunque valutati come ammissibili. La seconda è che, come previsto dai regolamenti comunitari e del Programma di sviluppo rurale e come richiesto anche dall’Assogal in sede di Comitato di sorveglianza del PSR, prevediamo di aumentare le risorse a disposizione per dare anche ad altri territori la possibilità di accesso alle risorse del sviluppo territoriale locale, in coerenza con l’obiettivo di rilancio delle aree interne che è al centro delle politiche e delle iniziative della Giunta regionale.» 
«Per questa ragione, col prossimo Comitato di sorveglianza, faremo una valutazione sulla rimodulazione finanziaria del PSR, che non abbiamo potuto portare a compimento in questa fase – sottolinea ancora Elisabetta Falchi – perché riteniamo sia importante che i territori oggi esclusi possano ottenere le opportunità date dalla costituzione in GAL. Questi infatti sono il perno della progettazione territoriale nelle aree interne e come tali sono fondamentali strumenti di rilancio di queste zone in un’ottica di complementarità e sinergia delle risorse e dei progetti esistenti. Abbiamo tempo fino al 31 dicembre del 2017 – conclude l’assessore regionale dell’Agricoltura – per riprogrammare le risorse e avviare una nuova procedura di selezione territoriale.»

Elisabetta Falchi 2

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Dal 3 al 5 novembre sono in programma, a Cagliari, tavole rotonde, dibattiti, proiezioni e mostre, per celebrare i 130 anni di Legacoop. La Sardegna diventa protagonista con un programma ricco di iniziative in programma il 3, 4 e 5 novembre nella sede della Fondazione Sardegna, via San Salvatore da Horta. «Si tratta di un appuntamento molto importante per la cooperazione, la Sardegna e la cooperazione nell’isola – spiega Claudio Atzori, presidente regionale di Legacoop – e la nostra regione con le sue testimonianze, i suoi partecipanti e questa iniziativa, diventa protagonista di questa grande celebrazione». Ospiti di rilievo per tre giorni di discussioni e approfondimenti. Saranno presenti il presidente nazionale di Legacoop Mauro Lusetti, il presidente nazionale di Unipol Pierluigi Stefanini, il presidente della Fondazione Sardegna Antonello Cabras, il presidente dell’Abi Sardegna Giuseppe Cuccurese, il sottosegretario al lavoro Luigi Bobba, il magnifico rettore dell’Università di Cagliari Maria del Zompo, il presidente della Regione Francesco Pigliaru. 

Primo appuntamento giovedì 3, alle ore 11.00 inaugurazione mostre “130 anni di Legacoop” e “Le parole di Grazia”, omaggio di Legacoop a Grazia Deledda. Alle 15.00 apertura lavori con Roberto Negrini vice presidente Legacoop nazionale. Proiezione video celebrativi 130-Storia di un futuro possibile, Cooperare in Sardegna. Seguono i saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda e incontro dibattito su “Agroalimentare cooperativo tra innovazione e sostenibilità” modera Daniele Caddeo direttore Legacoop Sardegna, dialogo con Elisabetta Falchi assessore regionale Agricoltura. Interventi di Salvatore Palitta (Consorzio pecorino romano), Nino Siclari (Coop Santa Margherita terra e sole), Gabriele Chessa (responsabile regionale pesca Legacoop), Francesco Casula (3A Arborea), Renato Ilotto Coop Cao, Salvatore Pala (Coop Pastori Nurri), Roberto Spoletti (Granarolo).

Ore 17.00, Cooperare tra Welfare e cultura, avvia i lavori Giovanni Condorelli presidente Legacoop Sassari. Dialogo con Luigi Arru assessore regionale alla Sanità, Claudia Firino assessore regionale alla Cultura. Interventi di Enzo Porcu (responsabile Coopsociali), Jose Moica (Coop culturali), Susanna Naitza (Coop La memoria storica), Silvio Obinu, (Coop sociale Lariso). Ore 18.30 La cooperazione è unica. Dialogo con Claudio Atzori (presidente Legacoop Sardegna), Fabio Onnis (presidente Confcooperative Sardegna), Sergio Cardia (presidente Agci Sardegna).

Venerdì 4 novembre

– ore 10.00

130 anni cooperativi in Sardegna, Gianni Locci vice presidente Legacoop Sardegna dialoga con Aldo Accardo (Docente Unica), Maria Rosa Cardia (Docente Unica), Giorgio Caredda (Docente La Sapienza). Interventi di Carlo Salis (Mediacoop), Giampiero Meloni (Coop Lacesa), Marta Brasi (Coop allevatrici sarde), Gianni Usai (Cooperazione)

– Ore 11.30

La cooperazione nella nuova economia tra capitale umano e innovazione. Avvia i lavori Riccardo Barbieri (direttore generale Fidicoop), Claudio Atzori (presidente Legacoop), Mauro Lusetti (presidente nazionale Legacoop), Francesco Pigliaru (Presidente regione Sardegna), Maria Del Zompo (Rettore Unica), Antonello Cabras (Fondazione Sardegna), Emilio Floris (Senatore)

– Ore 15.00

Cooperare è dare credito all’Europa

Avvia i lavori Chicco Gregu, ad Efficienza 4.0. Dialoghi con Claudio Atzori (Legacoop), Luigi Bobba (Sottosegretario ministero del Lavoro), Renato Soru (Eurodeputato), Salvatore Cicu (Eurodeputato), Raffaele Paci (vice presidente della Regione Sardegna), Pierluigi Stefanini (Presidente Unipol), Alberto Scanu (Presidente Confindustria Sardegna), Giuseppe Cuccurese (Presidente Abi Sardegna), Giovanni Luppi presidente nazionale agroalimentare Legacoop.

– Ore 17.00

La cooperazione è lavoro giusto.

Avvia i lavori Totoni Sanna (Legacoop Nuoro), dialoghi con Ignazio Angioni (Senatore), Virginia Mura (Assessore regionale al Lavoro), Luigi Piano (Responsabile area lavoro Legacoop), Silvana Frau (Responsabile turismo Legacoop), Ignazio Ganga (segretario regionale Cisl ), Michele Orlandi (Conad), Tonino Tanda (Isolex).

Sabato 5 novembre

– Ore 10.00

Apprendimento cooperativo, avvia i lavori Daniela Schirru (Legacoop Cagliari). Partecipano Roberta Trovarelli (responsabile progetto Bellacopia), Francesco Feliziani (Direttore generale ufficio scolastico regionale), Luisa Zedda (Isforcoop), Stefano Curati (Cooperativa Infora), presidi scuole superiori Sardegna. 

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Il Comitato pesca ha varato il nuovo calendario per la pesca dei ricci, dal 1 novembre 2016 al 30 aprile 2017.

«Siamo venuti incontro alla richiesta degli operatori concedendo fin da subito l’estensione della chiusura al 30 Aprile e tuttavia i dati in nostro possesso – spiega l’assessora Elisabetta Falchi – indicano che la risorsa riccio è in grande sofferenza in tutti gli areali di prelievo dei nostri mari. È un elemento che, per la salvaguardia della risorsa e per la sostenibilità futura della filiera, non possiamo permetterci di trascurare e pertanto abbiamo il dovere di intervenire.»

La decisione, presa quasi all’unanimità dal Comitato pesca, ha stabilito che il lunedì diventerà giorno settimanale di riposo assoluto con il divieto di prelievo per tutti.
Per rendere ancora più efficace l’intervento, il decreto che regolamenta la pesca del riccio di mare stabilisce anche che i pescatori sportivi avranno a disposizione solo le giornate del sabato, della domenica e i festivi, con l’eliminazione della giornata infrasettimanale del mercoledì, mentre viene previsto un giro di vite per la lotta all’abusivismo «che è una delle principali cause dell’impoverimento della popolazione dei ricci», dice Elisabetta Falchi. Nei prossimi giorni, l’assessore inviterà a un incontro Capitanerie di porto, Corpo forestale e Carabinieri Nas per determinare un’intensificazione delle attività di controllo: previsto l’inasprimento dei provvedimenti fino alla sospensione per un anno della licenza in caso di pesca in periodo non consentito. A partire da questa stagione sarà inoltre realizzato un nuovo programma di monitoraggio della risorsa in mare.

«Ci siamo trovati di fronte a una scelta difficile legata alla intensità e durata del periodo di prelievo – conclude l’assessore Falchi – e mi complimento con il Comitato pesca per il livello del dibattito nell’ambito del quale vengono assunte queste decisioni. Per il comparto abbiamo in cantiere importanti progetti di prospettiva, con le opportunità offerte dal fondo della pesca FEAMP 2014-2020 grazie alle quali si potranno porre solide basi per lo sviluppo della filiera del riccio con la creazione delle organizzazioni dei produttori.»

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