20 November, 2024
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Tredicimila capi ovini morti a causa della Blue tongue, 5.777 focolai distribuiti in tutta la Sardegna, danni complessivi per il settore zootecnico di 42 milioni di euro. Sono alcune delle cifre diffuse dall’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, nel corso dell’audizione di questa mattina nella commissione Agricoltura, presieduta da Luigi Lotto (Pd).

Ma non è l’unica emergenza del settore. Anche la peste suina africana, che da 35 anni colpisce i suini della Sardegna, ha avuto da quattro anni una recrudescenza in controtendenza con quanto accade nelle altre regioni di Italia e d’Europa. Nel 2011 i focolai registrati sono stati  34, 91 nel 2012, mentre nel 2013 sono arrivati a 176, e nei primi 4 mesi del 2014 sono già stati registrati 35 focolai.

«Il danno complessivo – ha affermato l’assessore Falchi – è di 50 milioni di euro per la perdita del 37 per cento del patrimonio suinicolo sardo. A questi vanno aggiunti i danni dovuti al blocco della macellazione e della movimentazione anche per le aziende che si trovano entro i 10 chilometri dai focolai.»

Due situazioni gravi che hanno bisogno di risposte rapide, efficaci e diverse da quelle del passato, perché, secondo l’esponente della Giunta, non sono state tempestive e non hanno risolto definitivamente i problemi. In particolare la Falchi si è riferita al caso della Blue tongue, sottolineando i ritardi nella campagna di vaccinazione del 2012, iniziata a fine giugno, anziché ad aprile. Secondo l’assessore la causa dei problemi è stata il mancato coordinamento tra gli assessorati dell’Agricoltura e della Sanità. Per questo motivo sarà istituito un tavolo interassessoriale a cui parteciperanno entrambi i componenti della Giunta e le associazioni di categoria.

L’esponente dell’Esecutivo ha anche evidenziato che le somme a disposizione non sono sufficienti per coprire il danno che ammonta a oltre 42 milioni di euro, di cui 11 milioni per il risarcimento dei capi morti, 10 milioni per il calo di reddito dovuto al decesso degli animali, 19 milioni per il calo del reddito dovuto ai capi malati, oltre a 2 milioni per lo smaltimento degli animali deceduti.

«A fronte di queste necessità – ha affermato l’assessore Falchi – abbiamo disponibili 23 milioni, di cui 18 stanziati con la legge n. 25 del 2013 e un ulteriore stanziamento di febbraio scorso  di 5 milioni. Il mondo allevatoriale è allo stremo e io vorrei aumentare il risarcimento del danno, anche perché ci sono stati ritardi da parte della Regione dovuti alla mancanza di coordinamento tra gli assessorati competenti. Dai fondi a disposizione restano fuori i 19 milioni per il calo di reddito causato dai capi infetti.»

La Falchi ha detto che avrebbe parlato con l’assessore del Bilancio per chiedere un incremento di finanziamenti e ha auspicato che la Commissione faccia lo stesso.

Per quanto riguarda la peste suina la situazione è anche peggiore, perché mentre prima i focolai erano sempre stati circoscritti ad alcune zone adesso si stanno diffondendo anche nel Campidano e nella zona del Medio Campidano.

«Serve un’azione drastica, diversa dal passato, visto che il ministero della Sanità aveva deciso di commissariare la Sardegna per palese incapacità. Dobbiamo far veicolare il messaggio che verranno premiati gli allevatori virtuosi, in particolare quelli che inseriscono nell’anagrafe i loro animali, visto che il problema maggiore è il pascolo allo stato brado».

Per il presidente della Commissione Luigi Lotto, «il modo migliore per affrontare le due principali emergenze sanitarie in agricoltura è dare a questi settori, quello ovino e quello suino, una prospettiva di rilancio vero e costruire le condizioni perché la peste suina venga eradicata e la Blue tongue gestita con vaccini e misure di prevenzione tali da evitare i danni e la necessità di indennizzi».

Nel corso della seduta è intervenuto anche il consigliere di Soberania e Indipendentzia, Piermario Manca, il quale ha proposto all’assessore  per quanto attiene alla Blue tongue  di adottare un metodo di valutazione oggettivo nel dare gli indennizzi sulla mancata produzione, così da dare il giusto a tutti. Per quanto riguarda la peste suina, Manca ha proposto di valorizzare il suino autoctono con un sistema di premialità.

E’ poi intervenuto il capogruppo dell’Udc, Luigi Rubiu, il quale ha chiesto all’assessore maggiori azioni di prevenzione aumentando i controlli nei porti, negli aeroporti e nelle aziende. «Per quanto riguarda i controlli sanitari nei porti siamo all’anno zero». Rubiu ha anche proposto un’indennità, simile a una cassa integrazione, per i dipendenti delle aziende danneggiate dalla blue tongue e peste suina.

La Commissione continuerà ad approfondire le due emergenze in agricoltura assieme con l’assessore della Sanità che sarà sentito in audizione nei prossimi giorni. Nel pomeriggio i lavori proseguiranno con l’esame della Proposta di legge (Arbau e più) sugli “Interventi a favore degli allevatori per fronteggiare la Blue tongue”. 

Nel documento allegato i numeri del fenomeno Blue tongue suddivisi Asl per Asl.

Documenti blue tongue – 07-mag-2014 15-40

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«La situazione è difficile e ribadisco la volontà alla collaborazione con la commissione e il Consiglio perché c’è bisogno di trovare condivisione nella visione del bilancio regionale e nelle politiche da attuare», L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, ha raccolto con queste parole l’invito formulato in proposito, dal presidente della Terza commissione, Franco Sabatini, in apertura della seduta dedicata alle audizioni dei componenti l’esecutivo regionale con delega al Bilancio e al Lavoro.

L’intervento dell’assessore Paci si è incentrato sull’illustrazione della delibera n. 15 del 29 aprile scorso, avente per oggetto il patto di stabilità 2014, su cui la commissione è chiamata ad esprimere il parere ma il cui testo non è stato ancora preso in carico dal preposto organismo consiliare.

Il documento nella sua tabella riepilogativa indica il cosiddetto plafond di spese prioritarie il cui ammontare è pari a 2.406.860.000 di euro, una cifra inferiore rispetto allo scorso anno, quando il plafond era di 3.373.000.000 di euro. L’assessore Paci ha quindi sottolineato come per il 2014 ci sia stata una riduzione degli “spazi finanziari” di circa 900 milioni di euro e come le richieste di spesa degli assessorati, per l’anno in corso, superano i 4 miliardi di euro.

«Con questi limiti di spesa non si può andare avanti», ha ammesso il delegato alla Programmazione, nell’introdurre il tema del confronto aperto con lo Stato per la modifica dei tetti di spesa del patto di stabilità. Il 10 aprile – ha riferito Paci – si è aperto il tavolo della trattativa con il governo alla presenza anche del presidente della giunta, Francesco Pigliaru, e in un successivo incontro la ragioneria dello Stato ha quantificato delle ipotesi (definite “interessanti” dall’assessore) a cui la Regione ha già risposto con ulteriori indicazioni. Oggi e domani sono in programma a Roma altri incontri per “chiudere” entro la prossima settimana il tavolo politico Regione-Governo sul tema del “patto”. L’assessore, pur mostrandosi fiducioso per gli esiti della vertenza aperta con lo Stato, ha ribadito il concetto espresso in Aula dal presidente Pigliaru: «Se non riusciamo ad ottenere risultati positivi, dovremo decidere insieme come contrapporci duramente allo Stato». «Non abbiamo spazi finanziari – ha proseguito Paci – e teoricamente dovremo spendere oltre 4 miliardi di euro ma ne possiamo spendere appena 2.4 miliardi».

L’assessore ha dunque ricordato il lavoro fatto con la revisione della spesa regionale e la volontà di procedere speditamente con le “riforme a costo zero” ad incominciare da quella per la semplificazione burocratica. «Ma – ha aggiunto il responsabile della Programmazione – ogni giorno che passa la situazione peggiora». L’esempio è il recente decreto del governo sul cuneo fiscale che ha comportato per la Sardegna una riduzione del “patto” di 34 milioni di euro con un accantonamento di pari importo. Dal 2012 le somme accantonante (cifre che lo Stato congela alle regioni a Statuto speciale) sono di circa un miliardo di euro e per il 2014 la cifra stimata è di circa 600 milioni.

In riferimento al 2014 le entrate della Regione registreranno una riduzione del gettito per effetto della “manovra” sull’Irap e per le riduzioni effetto della crisi economica, ad iniziare dalla quota di compartecipazione sui giochi.

L’assessore ha annunciato una manovra di assestamento di bilancio tra giugno e luglio, quando cioè dovrebbe essere conclusa la trattativa con lo Stato per la modifica dei tetti di spesa del patto di stabilità.

Sono intervenuti nel dibattito Pietro Pittalis -Fi (ha chiesto l’attenzione della giunta per i settori strategici e sensibili a incominciare dal lavoro e dal disagio sociale); Giorgio Oppi – Udc (ha invitato l’assessore a procedere con la riforma dei consorzi industriali, con l’azzeramento delle Zir e la cancellazione dei Cda); Alessandra Zedda – Fi (ha sottolineato come l’interlocutore della giunta nel confronto con lo Stato debba essere principalmente la parte politica e si è detta preoccupata per il taglio del fondo per gli Enti Locali); Christian Solinas – Psd’Az (ha invitato la giunta ad “inchiodare” lo Stato alle proprie responsabilità e ricordato che la Sardegna è l’unica Regione che paga i servizi del trasporto pubblico locale); Gavino Sale – Irs (ha chiesto quale sia lo strumento della Regione per quantificare il gettito fiscale); Valter Piscedda – Pd (ha invitato la giunta a dotarsi di strumenti idonei per conoscere le dinamiche della spesa negli Enti locali).

Il presidente della commissione, Franco Sabatini (Pd) ha sottolineato come il plafond di spesa si sia abbassato dai 3.100.000.000 del 2009 ai 2.400.000.000 del 2014 e denunciato come la differenza in danno della Sardegna tra il cosiddetto “accertato e riscosso” sia di 2.800.000.000 di euro. Sabatini ha invitato inoltre l’assessore Paci a non “cedere di un millimetro” nel confronto con lo Stato per il fondo unico degli Enti Locali che (come ha dichiarato l’assessore) è a rischio impugnazione da parte del governo. L’ulteriore invito formulato dal presidente della commissione alla giunta ha riguardato «la certezza e la puntualità del trasferimento delle risorse ai Comuni che rappresentano il primo argine contro la crisi per le famiglie e le imprese sarde».

Nell’intervento di replica l’assessore Paci ha dichiarato di considerare come temporaneo il vincolo di spesa del patto di stabilità («perché con l’attuale tetto di spesa non si può governare») e non ha escluso, in caso di mancata conclusione positiva del confronto con lo Stato, lo sforamento dei tetti di spesa del patto di stabilità, davanti ad un pronunciamento unanime del Consiglio in tal senso. L’assessore, a questo proposito, ha evidenziato come l’ostacolo principale non sia quello rappresentato dalle sanzioni previste, quanto dalle disposizioni della legge regionale n. 31/98 che obbliga la Regione al rispetto del patto. Norma che potrebbe essere modificata dal Consiglio regionale già in sede di approvazione dell’assestamento del bilancio.

L’assessore Paci e il presidente Sabatini hanno, dunque, concordato l’audizione sullo stato di attuazione dei fondi europei ad una successiva riunione della commissione.

I lavori sono proseguiti con l’audizione dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura, che su invito del presidente della commissione, ha proceduto con l’illustrazione del documento relativo allo stato di attuazione del piano operativo “Fondo sociale europeo 2007-2013”.

Nel corso del 2013 e dei primi mesi del 2014 sono stati pubblicati 24 bandi pubblici per un importo di circa 125 milioni di euro, alcuni dei progetti a valere sul Fse sono in corso e altri sono nella fase conclusiva dell’intervento. Il piano in sette anni ha coinvolto 135.177 destinatari e 128.491 hanno concluso le attività, il 53.66% dei destinatari degli interventi sono donne. A fronte di una media nazionale di spesa del 52.7% delle risorse, il piano operativo Fse della Regione sarda ha certificato a Bruxelles il 69.4% delle risorse. Al 31 dicembre 2013 sono stati certificati oltre 468 milioni di euro su 675.053.206 di dotazione complessiva e il piano Fse regionale ha raggiunto anche per il 2013 tutti gli obiettivi fissati dall’Ue.

Il focus riguarda gli interventi sul microcredito, il cui fondo, l’assessore ha dichiarato di voler incrementare, visto l’apprezzamento degli amministratori e delle imprese e il successo dell’iniziativa. L’ulteriore approfondimento ha riguardato il programma “Master and Back” (dotazione di 137 milioni, di cui 117.8 milioni spesi al 31.12.2013) con 4.070 destinatari dei quali 2.443 destinati ai percorsi di alta formazione e dei tirocini mentre 1.627 sono i destinatari dei percorsi di rientro. L’assessore nell’occasione ha annunciato la volontà di voler introdurre per il Master and Back la formula del prestito d’onore con la restituzione qualora chi beneficia del sostegno regionale non rientri nell’Isola dopo il periodo di formazione all’estero.

L’assessore Mura ha dunque illustrato la deliberazione n.13 dell’8 aprile scorso relativa alla cosiddetta “Garanzia giovani”: nove le misure previste per un importo complessivo di 54.181.253 euro.

Nel corso del dibattito (sono intervenuti i consiglieri Pietro Pittalis, Attilio Dedoni, Alessandra Zedda, Pietro Cocco, Daniele Cocco, Alessandro Paolo Collu, Truzzu, Gavino Sale) sono state sollecitate risposte e chiarimenti in ordine alla cassa integrazione in deroga, ai centro servizi per l’impiego, alla formazione professionale  e approfondimenti per il master and back e la Garanzia giovani.

L’assessore nel suo intervento di replica ha annunciato che nei prossimi giorni «i lavoratori in mobilità in deroga riceveranno parte delle competenze relative al 2013. Somme “coperte” dai 52 milioni di euro di stanziamento regionale in anticipazione sulle somme statali». Il responsabile del lavoro della giunta Pigliaru ha sottolineato come dallo Stato servano 170 milioni per fare fronte alla cassa integrazione in deroga e che il ministro del Lavoro ha avanzato la proposta di uno stanziamento di un miliardo di euro da ripartire tra tutte le regioni.

L’assessore Mura ha illustrato nel dettaglio il progetto “Garanzia giovani” e rimarcato la centralità dei centri servizi per l’impiego, per i quali sono già incominciate le azioni formative rivolte al personale. «Vogliamo far funzionare i Csl», ha dichiarato Virginia Mura, che ha concluso annunciando «una profonda rivisitazione della formazione professionale non appena saranno varate le nuove norme nazionali sull’apprendistato».

Il presidente della commissione, Franco Sabatini, nel suo intervento di chiusura lavori ha sottolineato come a fronte dei positivi risultati sui livelli di spesa del Fse – in Sardegna – la disoccupazione sia cresciuta e come siano carenti in materia di lavoro la programmazione, denunciando l’assenza di una vero piano per il lavoro. Il presidente Sabatini ha inoltre chiesto informazioni sullo stato di elaborazione del programma operativo 2014-2020 e invitato l’assessore Mura a far pervenire la relativa documentazione e ogni utile comunicazione alla commissione, non appena il programma sarà definito con maggiore dettaglio.

Il presidente Sabatini ha concluso i lavori annunciando che l’audizione dell’assessore all’Agricoltura, Elisabetta Falchi (in programma oggi alle 10.00) è rinviata ad una prossima seduta.

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Settimana di lavoro per le commissioni permanenti del Consiglio regionale. Questo il calendario delle sedute:

La Prima Commissione (Autonomia e ordinamento regionale) presieduta dall’on. Francesco Agus, si riunirà martedì 6 maggio alle 12.00. All’ordine del giorno l’audizione dell’assessore agli Affari generali, Gian Mario Demuro, sul tema delle riforme istituzionali e amministrative. I lavori proseguiranno giovedì 8 maggio.

La Seconda Commissione (Lavoro, cultura e formazione professionale), presieduta dall’on. Gavino Manca, si riunirà mercoledì 7 maggio alle 10.00. In programma le audizioni dell’assessore al lavoro, Virginia Mura (sulle principali problematiche di competenza e sul Fondo Sociale Europeo) e dell’assessore alla Pubblica Istruzione, Claudia Firino (sulle materie di competenza). I lavori della commissione potrebbero proseguire nel pomeriggio.

La Terza Commissione (Bilancio e Programmazione), presieduta dall’on. Franco Sabatini, è convocata per martedì 6 maggio alle 16,00 per l’audizione dell’assessore  regionale alla Programmazione, Raffaele Paci, sullo stato di attuazione del bilancio regionale, sul patto di stabilità interno e sulla programmazione europea. Alle 18.00 è invece in prevista l’audizione dell’assessore al Lavoro, Virginia Mura, sulla programmazione europea. I lavori della Commissione proseguiranno mercoledì 7 maggio alle 10.00 con l’audizione dell’assessore all’Agricoltura, Elisabetta Falchi, sulla programmazione europea.

La Quarta Commissione (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità) presieduta dall’on. Antonio Solinas, si riunirà mercoledì 7 maggio, alle ore 10.00 per la programmazione dei lavori e l’audizione dell’assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana, sulle problematiche generali del settore. I lavori della Commissione potrebbero proseguire nel pomeriggio con l’audizione dell’assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda sul D.L. n. 11 (Norme urgenti in materia di opere pubbliche, dighe di competenza regionale e disposizioni varie).

La Quinta Commissione (Attività produttive), presieduta dall’on. Luigi Lotto è convocata per mercoledì 7 maggio alle ore 11.00 per l’audizione dell’assessore regionale all’Agricoltura, Elisabetta Falchi, sulle azioni di contrasto alla  blue tongue e alla peste suina. Sullo stesso argomento la Commissione sentirà nel pomeriggio, alle 17.00, l’assessore alla Sanità Luigi Arru. Il parlamentino esaminerà, infine, il P.L n.3 (Interventi a favore degli allevatori per fronteggiare la blue tongue).

La Sesta Commissione, presieduta dall’on. Raimondo Perra, si riunirà mercoledì 7 maggio alle ore 10.30 per la programmazione dei lavori.

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Dopo la proclamazione del presidente della Giunta e degli altri 59 consiglieri regionali, Francesco Pigliaru ha presentato questo pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa la sua Giunta, composta da 7 uomini e 5 donne. 5 assessori sono stati espressi dal Partito Democratico, 5 i partiti minori, compresa Sardegna Vera, l’aggregazione messa insieme dalle liste che hanno eletto un solo consigliere, 3 li ha nominati autonomamente il presidente.

Questi i 12 assessori:

Affari generali: Gianmario Demuro (Pd)

Programmazione: Raffaele Paci

Enti Locali: Cristiano Erriu (Pd)

Ambiente: Donatella Spano

Agricoltura: Elisabetta Falchi (Rossomori)

Turismo: Francesco Morandi (Centro democratico)

Lavori Pubblici: Paolo Maninchedda (Partito dei sardi)

Industria: Maria Grazia Piras (Sardegna vera)

Lavoro: Virginia Mura (Pd)

Pubblica istruzione: Claudia Firino (Sel)

Sanità: Luigi Arru

Trasporti: Massimo Deiana (Pd).

Il Consiglio regionale dovrebbe essere convocato per la prossima settimana.