21 December, 2024
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Per la pesca, la Giunta regionale ha approvato la ripartizione di 36 milioni di euro FEAMP e l’avvio dei gruppi locali FLAG.
«Abbiamo più che raddoppiato la nostra quota di risorse UE rispetto al precedente ciclo e disponiamo dunque 18 milioni a carico UE, ai quali si aggiungono circa 12,5 milioni di provenienza statale e 5,3 milioni da fondo regionale – spiega l’assessore Falchi -. A queste risorse a gestione regionale si aggiungono per le nostre imprese le opportunità dei bandi nazionali a carico della quota direttamente gestita dallo Stato: lavoreremo a stretto contatto con il Ministero affinché siano accessibili e idonei a favorire lo sviluppo delle nostre imprese di pesca e acquacoltura». La delibera dispone anche «l’immediato avvio dei gruppi di azione locale, ora chiamati FLAG, per i quali abbiamo recuperato risorse: favoriranno l’attuazione delle misure FEAMP in linea con la programmazione unitaria della Regione».
Il FEAMP è il fondo per la politica marittima e della pesca dell’UE per il periodo 2014-2020 ed è la continuazione di quello che è stato il FEP (Fondo europeo pesca) nel ciclo di programmazione 2007-2013. Tra gli obiettivi, promuovere una pesca e un’acquacoltura competitive e sostenibili, favorire l’attuazione della Politica comune della pesca e promuovere uno sviluppo territoriale equilibrato. «Nel precedente ciclo di programmazione, il 75% delle risorse era appannaggio delle Regioni ex-Convergenza (Campania, Calabria, Sicilia e Puglia) e alla Sardegna restavano briciole: solo il 2,8% del totale, poco meno di 8 milioni – aggiunge l’assessore dell’Agricoltura -. Facendo leva sui criteri comunitari dei assegnazione del FEAMP e con un continuo impegno, siamo riusciti a riequilibrare la situazione e ottenere maggiori fondi».
I quasi 36 milioni di euro sono inizialmente così ripartiti tra le varie misure del Programma FEAMP per favorire l’avvio degli interventi (è prevista una successiva rimodulazione): per lo Sviluppo sostenibile di pesca e acquacultura, sono assegnati rispettivamente 10.133.202 e 13.033.276 euro; per il Capo 3, relativo alla sostenibilità delle zone di pesca e di acquacultura, sono disponibili circa 5,3 milioni; per le misure connesse alla commercializzazione e alla trasformazione, sono previsti 5,7 milioni mentre per l’assistenza tecnica vengono stanziati poco meno di 1,7 milioni. La delibera inoltre stabilisce come Organismo Intermedio dell’Autorità di Gestione il Servizio pesca ed acquacoltura della Direzione Generale dell’assessorato dell’Agricoltura mentre come Organismo Intermedio dell’Autorità di Certificazione agirà l’Agenzia Laore Sardegna.
«Siamo riusciti a recuperare i ritardi legati all’approvazione dell’Accordo tra le Regioni e possiamo iniziare l’attivazione dei FLAG, i gruppi di azione locale per la pesca precedentemente denominati GAC – conclude Elisabetta Falchi -. Entro il 29 ottobre andrà completata la selezione del primo ciclo di strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo». Come tutte le risorse, anche il FEAMP rientrerà nella programmazione unitaria regionale.

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«Pieno sostegno ai lavoratori del Consorzio di bonifica, costretti alle azioni eclatanti (questa mattina in occupazione dei locali dell’ente, a Carbonia) da una Giunta regionale che non sa andare oltre i soliti proclami. Senza dimenticare gli agricoltori del Sulcis, obbligati a fare i conti con i disservizi causati da uno scenario di preoccupante incertezza.»

Lo scrive, in una nota, Gianni Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«È inaccettabile che i dipendenti del Consorzio debbano usare le maniere forti per reclamare le mensilità arretrate (sono sei gli stipendi non ancora corrisposti) – aggiunge Ignazio Locci –. E questo, nonostante siano state espletate tutte le procedure di accorpamento e regolarizzazione del Consorzio di bonifica. Forse l’assessore all’Agricoltura, Elisabetta Falchi, dovrebbe mettersi nei panni di chi fatica, a causa della sua evidente incompetenza, a mettere insieme il pranzo con la cena. E in ogni caso, al di là del problema stipendi, Falchi è tenuta normalizzare il sistema, facendo in modo che i lavoratori vengano regolarmente pagati e messi nelle condizioni di operare serenamente, affinché anche gli agricoltori possano fare affidamento su un servizio puntuale e regolare.»

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«La pesca e la lavorazione del tonno sono attività da rilanciare con una forte azione sul ministero per ottenere un aumento delle quote: abbiamo quella che per ora è l’unico sistema di tonnare fisse attive in Italia, qui a Carloforte, e possiamo ripartire dalla sua storia, dalla sua tradizione anche culinaria e dal suo richiamo turistico, dimostrato in questi giorni dal sempre affollatissimo Girotonno». Lo ha detto l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, in visita nell’isola di San Pietro in occasione della manifestazione dedicata alla tradizione culturale e culinaria legata alla pesca del tonno rosso.

«Sposiamo la linea dell’emendamento dell’eurodeputata Pd Renata Briano, approvato dal Parlamento europeo nello scorso gennaio: favorire i sistemi di pesca artigianale del tonno, ecocompatibili e poco impattanti, è la nostra battaglia e intendiamo portarla avanti nei confronti del Mipaaf, che finora ha danneggiato le tonnare e favorito la pesca industriale, mettendo a rischio la sopravvivenza di un sistema di pesca antichissimo – ha aggiunto l’assessore dell’Agricoltura -. Le tonnare sono spesso penalizzate dalle quote, con le ovvie conseguenze in termini di posti di lavoro e di mancate possibilità di sviluppo per una zona dell’isola in crisi profonda».

«Come testimonia il successo della kermesse del Girotonno, intorno alla pesca del tonno rosso in Sardegna gravita un patrimonio di conoscenze storiche, culturali e gastronomiche – ha spiegato ancora Elisabetta Falchi -. Per favorire la crescita economica di questa particolare pesca, anche con l’obiettivo di legarla alla lavorazione e trasformazione del pescato, sosterremo il ricorso degli operatori contro il decreto ministeriale che fissa la ripartizione delle quote, anche per quest’anno in modo penalizzante, e impedisce l’ingresso di nuove barche in quello che sembra un sistema chiuso, a protezione di interessi consolidati e non più attuali e giustificati”.

«Ciò che la Regione chiederà – ha ribadito Elisabetta Falchi – è che venga concesso anche all’isola come ad altre regioni la possibilità di operare con tutti i sistemi di pesca che l’Europa riconosce all’Italia e sui quali puntiamo per un rilancio sostenibile. In particolare, nel momento in cui le quote stanno aumentando e si ragiona di consentire impianti di tonnara fissa in altre regioni italiane, noi rivendichiamo il diritto di praticare la pesca con altri sistemi che oggi sono preclusi, come le barche da palangaro».

«La Regione farà la propria parte sui tavoli romani ma – ha concluso Elisabetta Falchi – il sistema consortile delle tonnare, che è piccolo rispetto alla grande pesca industriale che sta depredando senza criterio la risorsa tonno, può essere competitivo solo se lavora unito e in modo sinergico, senza spaccature, con politiche e strategie collettive che puntino sulla tipicità e sulla grande qualità del prodotto per aprire nuovi mercati al nostro pescato: la storia di Carloforte e degli altri areali di pesca della Sardegna diventino il valore aggiunto di un sistema produttivo che deve finalmente essere messo nelle condizioni di progettare un futuro più brillante.»

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©Carlo Marras - concorso Wine and Sardinia 1 ©Carlo Marras - concorso Wine and Sardinia

Dal 15 al 17 luglio ritorna, a Sorgono, l’appuntamento con il concorso enologico Wine and Sardinia. Alla sua terza edizione, l’iniziativa ha l’ambizione di diventare un punto di riferimento nel panorama vitivinicolo sardo, promuovendo un confronto costruttivo tra i produttori isolani finalizzato, da un lato, alla ricerca di prodotti di qualità elevata, dall’altro, a fare incontrare le realtà più dinamiche del settore, nella convinzione che i mercati nazionali e esteri siano un obiettivo più concreto se si lavora per raggiungerlo insieme.

Per questo gli organizzatori del concorso, nato nel cuore del Mandrolisai, puntano ancora una volta su una giuria di qualità le cui indiscusse competenze siano in grado di dare un contributo in termini di crescita agli imprenditori che scommettono sul vino.

Da qui la scelta di inserire quale presidente della giuria di Wine and Sardinia, l’enologo siciliano Salvo Foti, direttore del Concorso I Vigneri Aziende vitivinicole in Etna. Foti è, tra l’altro, membro della Commissione di Degustazione d’Appello dei vini a V.Q.P.R.D. (D.O.C) per l’Italia Meridionale e svolge un’intensa attività informativa e divulgativa anche attraverso la collaborazione con riviste del settore. La commissione esaminatrice si avvale di altri due nuovi membri: Luca Roagna, enotecnico e responsabile enologico dell’azienda di famiglia Roagna i Paglieri e Nico Danesi, bresciano, fondatore di Enoconsulting, azienda di consulenza enologica e laboratorio certificato.

Anche quest’anno fanno parte della della Giuria di qualità Marco Pozzali, giornalista professionista e sommelier, autore di importanti testi sul vino e Pierluigi Gorgoni anche lui giornalista, considerato tra i migliori assaggiatori di vino d’Italia.

Wine and Sardinia 2016 è un progetto realizzato dall’associazione Pro Loco di Sorgono con il patrocinio della Regione Sardegna e del comune di Sorgono. Le premiazioni si terranno nel corso del Salone dei vini della Sardegna, in programma il 21, 22 e 23 ottobre prossimi ed inserito nell’ambito degli appuntamenti di Autunno in Barbagia sorgonese, interamente dedicati alla vendemmia ed al vino.

C’è tempo fino al 15 giugno per mandare i campioni e la relativa documentazione di adesione al Concorso. L’iniziativa, promossa dalla Pro Loco sorgonese, si avvale del patrocinio dell’amministrazione comunale e della Regione Sardegna ed è autorizzata dal Ministero per le Politiche agricole e forestali. L’obiettivo è quello di promuovere un confronto accurato tra le diverse realtà enologiche isolane e promuovere il made in Sardinia nel mondo.

La Giuria di qualità si riunirà per le operazioni di selezione dei vini il 15, 16, 17 luglio 2016.

Ad aprile Wine and Sardinia è stato presentato al Vinitaly di Verona alla presenza dell’assessore dell’Agricoltura della Regione Sardegna, Elisabetta Falchi, segno di un particolare interesse delle istituzioni per questa iniziativa giovane e ambiziosa.

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Elisabetta Falchi 2

Con un decreto da quasi 8,5 milioni di euro, proseguono i pagamenti degli aiuti previsti dal Psr 2007/2013 e finanziati con il nuovo Programma di Sviluppo Rurale. «Il mantenimento degli impegni presi da Agea e dal ministro Maurizio Martina nei giorni scorsi è un segnale positivo e il pagamento di questo decreto va in quella direzione», ha detto l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi.

Entrando nello specifico, l’organismo pagatore nazionale ha approvato un decreto di pagamento per 1.349 domande relative ad investimenti aziendali (misure 121 e 122), infrastrutturazione rurale (misura 125), ripristino del potenziale produttivo per calamità naturali (misura 126), indennità compensative (misure 211 e 212), agro ambiente (misura 214), benessere animale (misura 215), forestazione (misure 221 e 226), diversificazione dell’attività agricola (misura 311) e approccio leader (misure 421 e 431). L’importo complessivo è di € 8.416.415,69.

Finora ammontano a circa 44 milioni di euro i pagamenti già effettuati nei primi 5 mesi di attivazione del PSR 2014/2020. «Attendiamo adesso la liquidazione delle oltre 14.000 domande di indennità compensativa per le quali sono stati completati i controlli propedeutici al pagamento automatizzato di competenza di Agea e i cui pagamenti dovrebbero essere effettuati già nelle prossime settimane – ha concluso Elisabetta Falchi -. E, soprattutto, le aziende sarde aspettano ancora il saldo delle domande per il Premio unico».

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Palazzo della Regione 4 copia

La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, di destinare 5 milioni e 200mila euro all’attuazione della legge 7 per la promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica in Sardegna. L’assessore Paci ha sottolineato che, nel contesto socioeconomico sardo, l’innovazione costituisce uno dei pochi elementi che possano consentire l’innesco di dinamiche di sviluppo avanzato, capaci di creare crescita e produttività nel sistema delle imprese e nelle istituzioni. Innovazione e ricerca continuano quindi a essere per l’ambiente isolano elementi centrali dell’azione politica regionale. La somma stanziata sarà così suddivisa: 500mila euro per Università di Cagliari e Enti di ricerca pubblici, destinati a finanziare il sistema premiale di produttività scientifica con particolare riferimento ai progetti nell’ambito dei bandi H2020; 900mila euro a Università di Cagliari e Sardegna Ricerche per la Biblioteca scientifica; 800mila euro a INFN-Carbosulcis per il progetto ARIA; 300mila euro per la promozione e la divulgazione scientifica di Sardegna Ricerche; 1 milione e mezzo a Crp, Sardegna Ricerche e Crs4 per il cofinanziamento del Laboratorio di ricerca per Smart & Safe City, nel quale la multinazionale Huawei investirà 20 milioni di euro in strutture che vanno immediatamente nella disponibilità della Regione. Il milione e 200mila euro rimanente viene destinato al Crp per attività trasversali a supporto del sistema regionale della ricerca. L’articolazione delle voci di spesa è avvenuto previo coinvolgimento della Consulta regionale della Ricerca.
Su proposta dell’assessore Luigi Arru, sono stati approvati: l’accordo con l’Aiop sui tetti di spesa per l’acquisto di prestazioni ospedaliere, per il 2016, da privati accreditati; lo stanziamento di 15 milioni di euro per il servizio di vigilanza delle guardie mediche e la ripartizione alle Asl di 14 milioni e mezzo di crediti vantati verso le gestioni liquidatorie delle vecchie Usl. In deroga parziale rispetto al blocco del turn over, viene autorizzato il conferimento di un incarico a tempo determinato per un responsabile tecnico della sicurezza antincendio e sono state ripartite alle Aziende sanitarie le risorse per il piano di vaccinazione contro la Lingua Blu. E’ stato stanziato, inoltre, un milione e mezzo per attività straordinarie dell’Izs e lo stesso Istituto Zooprofilattico è stato incaricato di acquistare la Tubercolina per conto delle Asl.
Accogliendo la proposta dell’assessore Elisabetta Falchi, l’Esecutivo ha approvato le direttive per l’organizzazione e l’attuazione del servizio di controllo funzionale e taratura delle macchine irroratrici, le tariffe a carico degli utilizzatori professionali per l’esecuzione dei controlli da parte dei Centri prova e l’affidamento a Laore delle attività inerenti il rilascio dell’autorizzazione ai Centri prova, la formazione dei tecnici e la raccolta delle informazioni derivanti dai controlli sul territorio. Approvata anche la prima variazione al bilancio di previsione 2016 in esercizio provvisorio dell’Agenzia Agris per la parte relativa agli impegni da assumere su presupposti di somma urgenza.

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Elisabetta Falchi 2
L’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha presentato questa mattina alla stampa la delibera approvata due giorni fa dalla Giunta regionale che mette a disposizione, in prima applicazione, 7 dei 10 milioni di euro riprogrammati da un emendamento alla Legge di stabilità licenziata dal Consiglio regionale un mese fa.
«E’ un primo passo per sostenere le imprese agricole e facilitare l’accesso al credito attraverso i Confidi – ha detto Elisabetta Falchi -. Era una misura molto attesa e che sarà attiva entro un mese.»
Il fondo è destinato all’integrazione dei fondi rischi dei Confidi che svolgono attività di garanzia a favore delle piccole e medie imprese agricole, operanti nella produzione primaria e nella trasformazione. Nel corso dell’incontro con i giornalisti, l’assessore ha ricordato numeri e problematiche del comparto. Se infatti il settore agricolo è strategico per l’economia regionale e il suo export vale quasi 170 milioni di euro (il 37,5% del dato regionale, se non si considerano i prodotti petroliferi), è anche uno dei più esposti alle criticità: solo per citarne alcune, alto livello di indebitamento con le banche (circa 800 milioni), bassa propensione all’innovazione, eccessiva dipendenza dal mercato locale, difficoltà di accesso al credito.
Grazie alla copertura della garanzia diretta, dunque, «le aziende potranno finanziare interventi stimabili in 100/120 milioni di euro per: ristrutturazione del debito, prestiti per la campagna annuale, prestiti di conduzione e di miglioramento fondiario, utili particolarmente in questo momento di avvio della programmazione con in bandi a investimento che permettono alle aziende di migliorare e ammodernarsi – ha aggiunto Elisabetta Falchi -. La scelta di intervenire in questo momento è strategica: uno dei principali comparti dell’economia isolana, il lattiero caseario ovino, rischia di vivere momenti difficili a causa delle oscillazioni del prezzo del latte, ma col fondo possiamo fare in modo che le nostre cooperative di trasformazione si finanzino in attesa di momenti migliori di mercato ed evitando di svendere il prodotto a prezzi non convenienti»..
All’ovicaprino sarà dedicato l’utilizzo dei restanti 3 milioni di euro riprogrammati ad aprile. «Sono allo studio, con l’assessorato della Programmazione, strumenti finanziari più sofisticati come lo ‘sheep bond’, che contiamo di presentare a breve – ha concluso l’assessore dell’Agricoltura -. Non solo: un altro comparto strategico, quello della pesca, per ora non compreso nella norma della Legge di stabilità sarà oggetto di un successivo intervento, che stiamo mettendo a punto».

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L’assessore regionale dell’agricoltura Elisabetta Falchi con il direttore generale dell’assessorato Sebastiano Piredda, e il direttore di Argea Gianni Ibba, sono stati sentiti questa mattina dalla Commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale.

Al centro dell’audizione, lo stato di attuazione del Piano di sviluppo rurale 2014-2020 e la situazione dei pagamenti dei fondi destinati all’agricoltura.

Sul primo punto, l’assessore ha confermato la pubblicazione di tutti i bandi relativi alle misure a superficie, esclusi quelli per la gallina prataiola e le razze in via d’estinzione. «La Sardegna – ha spiegato Falchi – è tra le prime regioni ad aver completato le procedure per la presentazione delle domande sul sistema informativo agricolo nazionale. Le misure difesa del suolo, agricoltura biologica, indennità per le zone sottoposte a vincoli naturali, benessere animale e salvaguardia climatica sono operative».

Sui bandi per gli  investimenti, l’assessore ha invece annunciato che l’iter per alcune misure (sostegno a investimenti in aziende agricole, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e primo insediamento di giovani in agricoltura) è a buon punto e i bandi saranno pubblicati nelle prossime settimane.

Alcuni consiglieri di maggioranza e opposizione (Piero Comandini, Mario Tendas, Piermario Manca, Luigi Crisponi ed Angelo Carta) hanno sollecitato un confronto più ampio sui bandi da pubblicare lamentando un scarso coinvolgimento della Commissione su quelli già ultimati. L’assessore ha spiegato che i bandi rispondono alle normative europee e vengono calibrati sulla base delle schede di misura. «Alcune misure sono blindate, su altre, come quelle per gli investimenti, c’è più libertà d’azione – ha detto Elisabetta Falchi – in ogni caso c’è la massima disponibilità ad ascoltare e raccogliere suggerimenti».

Il presidente della Commissione Luigi Lotto ha quindi proposto un nuovo incontro per la prossima settimana per discutere della programmazione futura. «Sui bandi già pubblicati – ha detto Lotto – credo che sia invece necessaria, tra qualche mese, una verifica delle ricadute per valutare i benefici al settore ed eventualmente proporre delle correzioni. La fortuna del Psr è che le misure sono aperte e possono essere modificate».  

Sugli interventi  per il miglioramento del benessere animale dei bovini da carne, oggetto di ripetute polemiche, l’esponente dell’esecutivo ha spiegato che si tratta di una novità accolta, dopo un lungo e impegnativo confronto, dall’Unione Europea. «Il bando rispetta la normativa Ue – ha spiegato Falchi – i fondi non possono essere destinati all’allevamento ma solo alle aziende che si occupano di bovini da ingrasso».

Sull’assenza di misure destinate al settore ippico, contestata dal consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi («è un grave errore aver escluso il comparto dalle linee di intervento contrariamente a quanto previsto da altre regioni come la Toscana e il Veneto»), i vertici dell’assessorato hanno precisato che in Sardegna non esistono aziende che allevano cavalli per la produzione di carne ma solo per attività sportive. «Vista la particolare situazione sarda – ha detto il direttore  Sebastiano Piredda – più che con le misure per favorire il benessere animale si potrà intervenire attraverso i programmi leader dei Gal».

Sul fronte dei pagamenti il direttore di Argea, Gianni Ibba, ha spiegato che sono stati finora erogati circa 35 milioni di euro del Psr e annunciato che sull’indennità compensativa sono stati completati i controlli su 17.700 pratiche. Di queste, 14.400 hanno avuto esito positivo e saranno liquidate automaticamente. Entro giugno, dovrebbero essere completati i pagamenti per circa 31 milioni di euro.

Sulle lentezze nell’istruttoria delle domande, infine, l’assessore Falchi ha difeso l’operato di Argea: «Il ritardo c’è stato ma perché gli uffici erano impegnati nei mesi scorsi sulle pratiche degli assi 1 e 2. Ora Argea si è riallineata e gli ostacoli sono quasi superati. Il problema vero continuano ad essere le difficoltà attraversate da Agea (ente pagatore nazionale) che non liquida le pratiche già istruite».

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L’assessore regionale dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, ha risposto ieri alle sollecitazioni giunte dalla Coldiretti sul bando del benessere animale, sottolineando che non c’è stata «nessuna dimenticanza né errore della Regione sulla misura del PSR relativa ai bovini da carne: si tratta dell’attuazione della scheda di misura che è stata discussa a lungo e concordata durante le sedute del Comitato di sorveglianza».
«L’obiettivo, in attesa di riorganizzare la filiera della carne, era quello di supportare e sostenere la chiusura dell’ingrasso e la macellazione dei vitelli in loco – ha aggiunto l’assessore dell’Agricoltura – ed è per questa ragione che le categorie ammesse a premio sono solo quelle entro i 24 mesi, età massima in cui sarebbe prevista la macellazione. Proprio pochi giorni fa, infatti, un’inchiesta giornalistica sottolineava come in Sardegna importiamo l’80% della carne perché abbiamo pochi centri d’ingrasso efficienti e i capi destinati al finissaggio vengono inviati ai centri del continente. Questo bando dunque è nato attraverso la condivisione con le associazioni di categoria e quelle dei produttori per rafforzare i processi virtuosi nella direzione della chiusura della filiera nel nostro territorio.».

«Durante le nostre discussioni – ha sottolineato ancora Elisabetta Falchi -, abbiamo anche valutato e approfondito con le associazioni agricole la possibilità di attivare il benessere per i bovini rustici da carne in allevamento estensivo, ma in fase di approfondimento abbiamo ritenuto molto difficile definire gli impegni seri relativi al benessere che potessero essere considerati ammissibili a premio dalla Commissione Europea, posto che questi animali vivono già tutto l’anno all’aperto, in condizioni naturali di benessere”.

«Questa prima misura a favore dei produttori di carne bovina è nata da una lunga e approfondita discussione, ma anche in questa fase – ha concluso l’assessore regionale dell’Agricoltura – rimaniamo aperti al confronto, sempre però nell’ottica degli interventi che rilancino i percorsi di filiera della carne e la crescita del comparto isolano.»

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L’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha commentato il riepilogo diffuso da AGEA relativo alle misure di intervento PSR 10.1 (produzione integrata e difesa del suolo), 11.1 e 11.2 (agricoltura biologica), 13.1 e 13.2 (indennità per zone soggette a vincoli naturali), 14.1 (benessere degli animali) e 15.1 (salvaguardia climatica).

«Per le misure del PSR 2014-2020 relative a superficie e benessere animale, siamo tra le Regioni che hanno completato le procedure per la presentazione delle domande sul Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN): lo ha comunicato l’Agenzia nazionale per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA) e accogliamo la notizia con grande soddisfazione.»

«Sono ben 11 le misure già attive e consentiranno la presentazione di decine di migliaia di domande – ha aggiunto Elisabetta Falchi -. Ciò testimonia lo sforzo organizzativo prodotto in questi mesi dall’Assessorato.AGEA ha risposto con grande puntualità alle nostre sollecitazioni sulle procedure per i bandi e ci ha messo nelle condizioni di renderli subito operativi. Nei prossimi giorni firmerò il decreto che sposta la scadenza per la presentazione delle domande al 16 giugno, una proroga che avevamo richiesto più volte anche in sede di commissione politica e che metterà le nostre aziende agricole nelle migliori condizioni per cogliere le opportunità del PSR.»
Nel frattempo, si intensifica l’attività istruttoria per le domande relative all’anno 2015. Argea ha provveduto a costituire dei gruppi di lavoro per accelerare l’attività gestionale con l’obiettivo di chiudere tutte le istanze entro la data del 30 giugno.

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