7 May, 2025
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Grande partecipazione venerdì 2 maggio, presso la sala riunioni di Sa Marchesa, a Nuxis, in occasione dell’incontro-dibattito organizzato dall’Anmig, associazione nazionale dei mutilati e invalidi di guerra con la collaborazione dello Speleo Club Nuxis, sul tema: “Donne, Guerra, Storia, Cultura e Miniera”.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Nuxis Romeo Ghilleri e del presidente dello Speleo Club Nuxis Roberto Curreli, sono stati numerosi gli interventi dei relatori sul ruolo della donna come madre, moglie, figlia, sorella di uomo che indossa la divisa e parte in guerra, lungo percorso di battaglie, sofferenze e conquiste, ieri oggi e domani.
Oggi la donna indossa la divisa e parte in missione di pace, oggi la donna fa la carriera nelle forze armate, negli enti e nelle istituzioni, oggi la donna fa i lavori più disparati che erano prettamente maschili come quello nella miniera, con la partecipazione di esperti del settore, relatori di prestigio e temi di grande rilevanza. La presenza delle donne nelle Forze Armate è possibile dall’entrata in vigore della legge 380 del 20 ottobre del 1999 che ha allineato l’Italia ai Paesi della NATO, aprendo le Forze armate al reclutamento femminile. La partecipazione delle cittadine italiane al sistema della Difesa nazionale e della sicurezza internazionale si è gradualmente affermata. Oggi nei ranghi delle Forze armate, sono presenti due generazioni di donne, per un totale di oltre 17.000 militari, pari a circa il 6,3% dell’intero organico (dati aggiornati al 31 dicembre 2019). Con la progressione di carriera tra alcuni anni le donne potranno ambire a ricoprire cariche di vertice della gerarchia militare.

La legge n. 380 del ‘99 incaricava il Ministro della Difesa (per le Forze armate e l’Arma dei carabinieri) e il Ministro delle Finanze (per la Guardia di Finanza) di definire annualmente le aliquote, i ruoli, le categorie, le specialità e le specializzazioni per i reclutamenti del personale femminile.

​Sentito anche il parere del Comitato consultivo sul servizio volontario femminile, fu deciso di prevedere, fino al 2006, un limite massimo compreso tra il 10 e il 30% di donne, in relazione alla categoria interessata, a causa della situazione logistico-infrastrutturale degli istituti ed enti esistenti.

​I primi bandi di concorso per il reclutamento nelle accademie militari dell’Esercito, Marina e Aeronautica furono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del 4 gennaio 2000 e prevedevano l’ammissione di non più di 20 donne su 100 candidati. Nel mese di marzo dello stesso anno furono banditi i primi concorsi per ufficiali a nomina diretta già laureati – ingegneri, medici, commissari, sociologi e psicologi – uomini e donne, che dovevano essere impiegati, a partire dal luglio 2001, dopo aver frequentato un corso di circa otto mesi. In assoluto, le vincitrici di questi concorsi sono le prime donne militari in servizio permanente effettivo.

​Nello stesso anno furono banditi anche i primi concorsi per allieve maresciallo presso le scuole sottufficiali di ciascuna Forza armata e, solo per l’Esercito, per volontarie in ferma breve. In via transitoria, per i primi tre anni di reclutamento, i limiti di età per le concorrenti di sesso femminile furono aumentati di tre anni rispetto agli uomini.

​Quasi dieci anni più tardi, per l’anno scolastico 2009-2010, presso le scuole superiori militari delle Forze armate furono previsti, per la prima volta dalla loro istituzione, posti riservati alle concorrenti di sesso femminile.

Nel corso del dibattito, sono intervenuti: Daniela Aretino, archivista e paleografa presso l’Archivio storico di Iglesias; Marta Barabino, avvocata; sorella Isabella Scaramuccia, crocerossina; Domenico Rossi, generale dell’Esercito, ex sottosegretario di Stato della Difesa; Maria Mameli, psicologa e psicoterapeuta; Valentina Orgiu, giornalista; Beatrice Miceli, comandante della stazione dei carabinieri di Gonnesa; Elisabetta Fois, ingegnera alla Carbosulcis; Isangela Mascia, sindaca del comune di Domusnovas; Andrea Pisanu, sindaco del comune di Giba e presidente dell’Unione del Comuni del Sulcis; due giovani donne rappresentanti della Polizia di Stato.

Ha coordinato e concluso i lavori Agnese Delogu, presidente regionale Anmig Sardegna.

Vediamo l’intervista realizzata al termine dei lavori con il generale Domenico Rossi.

 

Venerdì 2 maggio, dalle 16.30, presso la sala riunioni di Sa Marchesa, a Nuxis, si parlerà di “Donne, Guerra, Storia, Cultura e Miniera”. Questo evento rappresenta un’importante occasione di confronto e approfondimento su: Ruolo di Madre, moglie, figlia, sorella di uomo che indossa la divisa e parte in guerra, lungo percorso di battaglie sofferenze e conquiste, ieri oggi e domani.
Oggi la donna indossa la divisa e parte in missione di pace, oggi la donna fa la carriera nelle forze armate, negli enti e nelle istituzioni, oggi la donna fa i lavori più disparati che erano prettamente maschili come quello nella miniera , con la partecipazione di esperti del settore, relatori di prestigio e temi di grande rilevanza. Sarà un’opportunità unica per condividere idee, esperienze e prospettive.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Nuxis Romeo Ghilleri e del presidente dello Speleo Club Nuxis Roberto Curreli, interverranno: Daniela Aretino, archivista e paleografa; Marta Barabino, avvocata; sorella Isabella Scaramuccia, crocerossina; Domenico Rossi, generale dell’Esercito; Maria Mameli, psicologa e psicoterapeuta; Valentina Orgiu, giornalista; Beatrice Miceli, comandante della stazione dei carabinieri; Elisabetta Fois, ingegnera alla Carbosulcis.

Sarà presente il presidente nazionale Anmig, professor Claudio Betti.

Coordinerà i lavori Agnese Delogu, presidente regionale Anmig Sardegna.

E’ stato presentato ieri pomeriggio, nella sala consiliare del comune di Carbonia, il libro “Corpi Gesti Stili – Saper fare e saper vivere di donne eccellenti nella Sardegna rurale” di Paola Atzeni, Ilisso Edizioni. Sono intervenuti l’antropologo Felice Tiragallo, Antonello Cabras ex presidente della Fondazione di Sardegna, Pietro Morittu sindaco di Carbonia, Antonietta Melas assessora della Pubblica istruzione, il medico chirurgo Mario Marroccu, l’imprenditrice Elisabetta Fois e apicoltrice Rosi Pilloni. Cristina e Susanna Maccioni hanno letto alcune riflessioni dell’autrice. 

Ha coordinato il dibattito Paolo Serra, direttore del Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria.

Al termine abbiamo intervistato Paola Atzeni.

 

Secondo l’ultimo rapporto del World Economic Forum, per ancora 136 anni le donne guadagneranno meno degli uomini.
Lo sottolinea lo spot in onda in questi giorni in televisione in vista dell’8 marzo. A questo proposito, per iniziativa del comune di Carbonia, le assessore Antonietta Melas, Giorgia Meli e Katia Puddu hanno organizzato una tavola rotonda per dialogare “sulle professioni della donna nella società moderna” come occasione di riflessione sui divari ingiusti di cui, ancora oggi, le donne sono vittime come la disparità di genere.
L’incontro si tiene domani, martedì 8 marzo, a partire dalle ore 10.00, nella sala convegni della Biblioteca comunale, in viale Arsia, con un parterre tutto al femminile.
«Questo svantaggio che si riscontra da parte delle donne ad ogni livello sociale e su più ambiti va superatohanno affermato le assessore del comune di Carbonia -. Abbiamo quindi pensato di fare il punto insieme a tante donne che ricoprono vari incarichi per avere una prospettiva complessiva aperta e dialogante su un tema di non facile e immediata risoluzione. A prendere in prestito le parole della Cartabia: dobbiamo abbattere il soffitto di cristallo.»
Prenderanno parte alla tavola rotonda la scrittrice Margherita Pellegrini, la componente del Consiglio Nazionale Pubblica istruzione Silvia Messori, la pedagogista Cinzia Micheletti, la blogger Francesca Marongiu, la bibliotecaria e referente Sbis Anna Paola Peddis, la psicologa Sara Elena Floris, l’operatrice culturale Laura Pilloni e l’imprenditrice Elisabetta Fois che modererà l’incontro.
La cittadinanza è invitata a partecipare, oltre che tutte le consigliere e i consiglieri del Consiglio comunale.
Ingresso libero secondo le normative previste in materia di contenimento e distanziamento anti-Covid (Green pass e mascherina FFP2).

Carbonia merita una particolare attenzione per il suo inestimabile patrimonio archeologico, bene preziosissimo da salvaguardare e tutelare, anche grazie al fatto che all’interno del suo territorio è visibile il particolare connubio tra archeologia “classica” e archeologia “mineraria”. Tutto ciò è lineare, ma chi avrebbe pensato che all’indomani della richiesta di candidatura all’interno della rete dei nuraghi della Sardegna tra i siti di interesse dell’UNESCO, siglata da oltre 200 Consigli comunali e dalla stessa Regione Sardegna, si sarebbe assistito alla “alla sparizione” di “Nuraghe Sirai”, e non solo, dai siti a cui destinare risorse e lavorazioni?
L’intera vicenda era presagibile a partire dallo scorso 19 marzo, data in cui veniva firmato il contratto, avente come oggetto il servizio di facility management e la gestione integrata di servizi e attività da realizzarsi nelle aree del parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, per il periodo di 24 mesi, con ASPAL (agenzia sarda politiche attive lavoro), che sanciva il passaggio di consegne entro 30 giorni alla Coop Service.
Per noi della lista civica “FrAzioni e Quartieri per Carbonia Coraggiosa”, oltre alla solidarietà per chi ha destinato lavoro ed è stato formato per acquisire competenze, resta l’amaro in bocca per la responsabilità politica nel gestire le varie fasi che hanno condotto al bando di riferimento, che ha poi portato alla stipula del contratto di cui sopra.
Nuraghe Sirai, merita, in quanto sito archeologico unico, una doverosa particolare attenzione. Si tratta, infatti, di un tipo di insediamento inedito, in cui il vero e proprio Nuraghe, è stato circondato nel periodo fenicio (fine VII secolo a.C.) da una possente fortezza.
Non possiamo che rilevare la causa di scelte politiche nefaste, che, di fatto, inficiano il buon esito di sinergie congiunte che siano finalizzate a portare avanti la ricerca e la valorizzazione del patrimonio archeologico e dei Beni Culturali più in generale. Del resto, è inaccettabile che il Bando Internazionale, avente come oggetto delle lavorazioni del Parco Geominerario, la cui attuazione è prevista da un unico soggetto e che passa attraverso l’assunzione dei lavoratori ex Ati Ifras, sia avvenuta intorno ad un Progetto che tralascia completamente il patrimonio archeologico. È altrettanto deprecabile che le giuste contestazioni dei Comuni beneficiari, degli archeologi e dei lavoratori coinvolti, portate avanti per quasi un anno, non abbiano portato ad alcun risultato. Per il caso Carboniense non si può, inoltre, tralasciare, il fatto che una parte della cittadinanza, come evidenziano anche diverse dichiarazioni sui social e a mezzo stampa, rivendichi con forza le necessità di intervento da parte delle istituzioni, affinché anche quel patrimonio archeologico cittadino continui ad essere curato ed il lavoro di ricerca e di scavo prosegua nell’interesse e nella salvaguardia di un Bene comune.
A questo proposito, riteniamo ancora opportuno evidenziare che le responsabilità politiche ricadono da più parti e su più livelli. Appare evidente che un Comune abbia oggettive difficoltà nel riuscire a mantenere anche solo i livelli minimi di manutenzione dei siti, per cui lo sforzo da effettuarsi per rendere ancora attivo un cantiere di scavo e ricerca come il Nuraghe Sirai, che fino ad oggi ha visto non meno di 10 persone impiegate, sarebbe un impegno tale da richiedere necessariamente il coinvolgimento e una gestione nelle risorse finanziarie, che impegni in primis le istituzioni regionali.
Per questi motivi, a nostro avviso, sarebbe urgente e doveroso un subitaneo intervento delle istituzioni a tutti i livelli, a partire dalla Giunta Comunale, per evitare, come succede agli scavi abbandonati, che il Nuraghe Sirai inizi lentamente a cadere, pezzo per pezzo, e che nessuno possa prendersene cura.

Elisabetta Fois

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Musica, libri, buon cibo e vino del Parteolla per un incontro nel segno dell’ospitalità e della cultura. Sarà una grande festa, nell’incantevole scenario del sagrato della cattedrale di San Pantaleo, ad aprire venerdì 6 luglio a Dolianovala terza edizione del festival Street Books, organizzato dal Circolo dei Lettori Miele Amaro. A partire dalle 21.00, appuntamento con “Viva Street Books (cun Nuragus)!”. Lo scrittore Ricardo Solinas, il duo musicale de Le Pannistesi, gli alunni della 3C della scuola Primaria di Dolianova, il giornalista Piersandro Pillonca, tutto il cast di Street Books 2018 daranno vita ad una grande festa popolare, organizzata in collaborazione con i maestri dell’accoglienza parteollese de Is Bixinaus. Un appuntamento nel segno della condivisione e dell’allegria per presentare al pubblico il programma del Festival e incontrare Ricardo Solinas con il suo nuovo romanzo, “Nuragus”

Quella di venerdì sarà la prima di dieci serate che, con il tema “Le storie siamo noi”, fino a domenica 15 luglio animeranno i paese del Parteolla alle porte di Cagliari, con nomi di prestigio della letteratura, della musica, della cultura e dello spettacolo, tra cui lo scrittore Stefano Benni, il cantautore Mimmo Locasciulli, l’attore comico Francesco Paolantoni, in scena con lo showman Demo Mura e l’attrice Manuela Zero, e gli scrittori Sara Bilotti, Francesco Abate, Andrea Melis, Cristina Caboni, Vanessa Roggeri e Piergiorgio Pulixi.

La giornata di sabato 7 partirà invece nel segno della musica. A Villa de Villa dalle 19.00 il tema del viaggio e del sogno animeranno “I musicanti di Brema”, la fiaba dei fratelli Grimm musicata da Angelo Sormani e messa in scena dal Circolo Musicale Parteollese diretto dal maestro Filippo Ledda e con le letture di Andrea Atzori. Un’ora di musica e narrazione dedicata ai più piccoli.

Alle 20.45, nello spazio food&drink, primo appuntamento con i Racconti DiVini. Protagonista sarà Arenada, un vino Monica di Sardegna DOC delle Cantine di Dolianova.

La serata entrerà nel vivo con un doppio appuntamento nel segno della letteratura e del teatro. Alle 21.00 la scrittrice Cristina Caboni dialogherà con Elisabetta Fois sul suo ultimo libro “La rilegatrice di storie perdute”. Successo dopo successo, Cristina Caboni è diventata una delle autrici italiane più amate dalla stampa e dai lettori. Dopo “Il sentiero dei profumi” e “Il giardino dei fiori segreti”, bestseller sempre in classifica, la scrittrice proporrà a Dolianova un nuovo romanzo sul potere dei libri e in cui grazie ad essi due donne coraggiose, così lontane nel tempo, si incontrano diventando una la forza dell’altra, nella ricerca della libertà e di un futuro migliore.

Cristina Caboni vive in provincia di Cagliari, con il marito e i suoi tre figli. Oltre a dedicarsi alla scrittura e alla coltivazione di rose, lavora nell’azienda apistica di famiglia. “Il sentiero dei profumi” (Garzanti 2014) è il suo romanzo d’esordio ed è stato un caso letterario, cui sono seguiti “La custode del miele e delle api” (Garzanti 2015), “Il giardino dei fiori segreti” (Garzanti 2016, Premio Selezione Bancarella 2017), ed il recente “La rilegatrice di storie perdute” (Garzanti 2017).

Dopo l’appuntamento con Dario Cosseddu e il suo racconto dello scrittore James Ellroy, la serata si concluderà alle 22.30 con Elio Turno Arthemalle e Rossella Faa protagonisti della commedia “Predi Antiogu e sa perpetua”Tratto da “Sa scomuniga de predi Antiogu”, uno dei testi più conosciuti della tradizione letteraria campidanese, lo spettacolo racconta la storia di un prete derubato che lancia sull’intero paese di Masullas un anatema tanto terribile da muovere al riso e tanto comico da mettere paura. La drammatica invettiva del parroco si trasforma in una commedia, con l’introduzione del personaggio di una petulante e furba perpetua (interpretata da Rossella Faa) che oltre a recitare canta, a modo suo, alcuni brani sacri. Il testo, diretto e rielaborato dalla stessa Rossella Faa, diventa così uno spassoso spettacolo ricco di preziosi riferimenti storici e linguistici, ma comunque godibile da un pubblico di tutte le età.

Da sabato, per ogni giorno del festival, sarà attivo il servizio Bibliositting (grazie al quale anche i più piccoli potranno scoprire il piacere della lettura con Eliana Aramu e Lara Zanda), così come il Bibioterapista Giorgio Polo prescriverà in maniera ironica la lettura di libri ai suoi “pazienti”, tutti i giorni dalle 20.15 alle 21.00, a Villa de Villa.

La serata sarà arricchita dall’Intervallo (con le foto edite e inedite di Dolianova), e verrà chiusa dall’Almanacco di questo giorno e di quello dopo a cura di Gerardo Ferrara, e dai i Titoli di coda a cura di Video Vision.

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“4.0? Sulcis Iglesiente Miniera d’innovazione – Storia e innovazione nella sfida per il lavoro e per i diritti”: è il tema dell’incontro che si terrà domani mattina, dalle 9.30, nel salone dell’Archivio minerario di Monteponi, organizzato dalla CGIL. Si parlerà delle opportunità nel cambiamento per la ripresa e la valorizzazione del patrimonio di competenze, potenzialità produttive e occupazionali del Sulcis Iglesiente.

Dopo i saluti del sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, la relazione verrà curata da Elisabetta Fois, segreteria della Camera del Lavoro territoriale del Sulcis Iglesiente. Sono previsti interventi di Antonio Martini, amministratore unico della Carbosulcis; Cristian Galbiati, professore di fisica all’Università di Princeton (coordinatore dell’esperimento Dark Side Laboratori Gran Sasso e del progetto ARIA Carbosulcis); Francesco Garau, segretario generale della Filctem del Sulcis Iglesiente; Alberto Scanu, presidente della Confindustria Sardegna; Michele Carrus, segretario regionale della CGIL sarda; Rita Innocenzi, segretaria della CGIL Abruzzo; Maria Grazia Piras, assessore dell’Industria della regione Sardegna.

I lavori verranno presieduti da Roberto Puddu, segretario generale della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente. Le conclusioni saranno affidate a Vincenzo Colla, componente della segreteria nazionale CGIL.

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Il 1° Maggio, anche nella più lunga crisi economica e sociale del Sulcis Iglesiente, rappresenta il segno delle trasformazioni che hanno caratterizzato il movimento operaio dalla fine del 19° secolo, in una storia contraddistinta da lotte che in tante occasioni hanno visto, purtroppo, scorrere il sangue dei lavoratori.

Così fu nei giorni seguenti il 1° maggio del 1886 nel quale 400mila lavoratori, in dodicimila fabbriche degli Stati Uniti, scioperavano per rivendicare le 8 ore lavorative.

Lo sciopero continuò e nei giorni seguenti la Polizia fece fuoco contro i manifestanti in varie città: caddero in 21.

Fu poi messa in atto una paurosa repressione contro le organizzazioni dei lavoratori ma il ricordo dei “martiri di Chicago” diventa simbolo di lotta per le 8 ore e rivive nella giornata ad essa dedicata: il 1° Maggio.

Da quel momento il 1° Maggio è la “festa dei lavoratori di tutti i paesi, nella quale i lavoratori dovevano manifestare la comunanza delle loro rivendicazioni e della loro solidarietà“.

«E’ proprio con una Giornata di Solidarietà che abbiamo deciso di svolgere il Primo Maggio 2017 – spiega Elisabetta Fois, della CGIL Sulcis Iglesiente -. La effettueremo, in accordo con il parroco don Amilcare Gambella nello spazio dell’Oratorio Don Bosco della Parrocchia San Ponziano a Carbonia nel quale, dalle 10.30, ci saranno intrattenimenti musicali, giochi gonfiabili per i più piccoli, e dove, a cura di tutte le categorie della CGIL, verrà offerto un pasto alle persone in difficoltà e a chiunque decida di partecipare a questa ricorrenza.

Una giornata che sarà però principalmente dedicata alla raccolta, appunto solidaristica, di PRODOTTI PER LA CURA DELLA PERSONA E DELLA CASA necessari alle famiglie in difficoltà. Prodotti indispensabili ma che dalle informazioni avute dalle Associazioni risultano molto meno disponibili di quelli alimentari di cui la città e il territorio sono prodighi nelle loro offerte.

Con questo auspicio – conclude Elisabetta Fois – invitiamo le lavoratrici, i lavoratori, pensionate, pensionati e tutta la collettività del territorio ad onorare per quanto loro possibile e/o con la loro vicinanza, il principale significato di questa ricorrenza.»

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Questo pomeriggio, alle 16.00, nella sala polifunzionale di piazza Roma, a Carbonia, si svolgerà la cerimonia di premiazione dei vincitori del bando di concorso CGIL per tesi di laurea. Parteciperanno Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia e Maria Del Zompo, magnifico rettore dell’università di Cagliari. La commissione esaminatrice è presieduta da Elisabetta Fois, componente della segreteria CGIL del Sulcis Iglesiente; Gianmaria Mele, docente dell’università di Cagliari; e, infine, Ottavio Pirelli, giornalista Rai.

«Abbiamo inteso stimolare i giovani studenti alla ricerca e alla conoscenza della realtà storica, ambientale, sociale ed economica del territorio del Sulcis Iglesiente e ad ingegnarsi intorno ad un’idea perseguibile di nuovo sviluppo e di nuova conoscenza – spiegano Roberto Poddu, segretario generale CGIL del Sulcis Iglesiente e Michele Carrus, segretario generale CGIL della Sardegna – gettando un ponte tra studio e lavoro e ponendo in relazione passato, presente e futuro.»

Piazza Roma 3

LOCANDINA 25 FEBBRAIO MASTER

Nei giorni 27, 28 e 29 Marzo si svolgerà a Carbonia, presso i locali sede del Centro Italiano Cultura del Carbone (CIC) – Grande Miniera di Serbariu – l’evento congressuale SULKIMAKE Humanities Lab.

Durante i tre giorni dell’intenso programma di incontri, dibattiti, mostre e workshop di nuovo artigianato digitale, decine di imprenditori locali, docenti universitari, giovani studenti, innovation managers, digital champions, digital makers, start upper, formatori e specialisti della comunicazione e del design, provenienti da tutta Italia, si dedicheranno alla divulgazione di nuovi progetti e soluzioni legate alle innovazioni tecnologiche e digitali, proponendo nuove strategie culturali e operative per rispondere alle esigenze di aggiornamento delle piccole e medie imprese, della formazione professionale dei giovani e dell’innovazione sociale.

SULKIMAKE è stato promosso ed organizzato grazie ad una stretta azione di sinergia tra diversi soggetti attivi nel territorio: CGIL – Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente, Amministrazione Comunale di Carbonia, Società Umanitaria CSC di Carbonia, che hanno patrocinato l’evento e UNISULKY – Università Popolare del Sulcis S’Ischiglia Onlus di Carbonia unitamente alle proposte del nascente FabLab e del progetto-azione NAT14, spin off didattico del BIONIKONLab dell’ I.I.S. Liceo Scientifico “G. Asproni” e Liceo Artistico “R. Branca di Iglesias”.

Questo grande meeting regionale, che gode dell’alto patrocinio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dell’Ordine degli Ingegneri di Cagliari, di concerto con la Rete delle Professioni Tecniche della Sardegna, sarà interamente  dedicato all’innovazione digitale ed ai suoi modelli di eccellenza gestionale e divulgherà, per la prima volta nel nostro territorio, un vasto panorama di esperienze e di proposte appartenenti alla cosiddetta “terza rivoluzione industriale”.

Un proficuo ed intenso sforzo di collaborazione fra differenti competenze territoriali, tutte impegnate nei difficili e sofferenti scenari sociali, economici, scolastici e culturali del nostro territorio, per convergere sul comune intento di avviare nel Sulcis Iglesiente, a partire dalle proposte concrete e sperimentabili che emergeranno nei lavori congressuali, un percorso di comunicazione, aggiornamento e di formazione continua che punta ai giovani, al mondo del lavoro e dell’impresa, ai settori dell’artigianato, dei servizi, dell’agroalimentare e del turismo per evidenziare che l’innovazione digitale può dar vita a un nuovo Umanesimo.

SULKIMAKE Humanities Lab nasce e si mette a disposizione del territorio Sulcitano con l’obiettivo di promuovere e sviluppare attraverso la rete dei suoi contatti locali e nazionali, un rapporto a misura d’uomo tra agenzie sociali e culturali. Questo processo, che non può che confrontarsi con la scommessa sul futuro dei giovani nella società di domani, partendo dall’esigenza primaria di formare operatori consapevoli, competenti e partecipi di questa nuova, entusiasmante, possibile avventura comunicativa e tecnologica, portatrice, in altri contesti geografici, di alternativi e concreti modelli strategici di lavoro, innovazione e di sviluppo sociale e culturale.

Gli organizzatori sono convinti che questa iniziativa possa rappresentare una grande opportunità di sviluppo per questo territorio, così pesantemente colpito dalla crisi globale, attraverso la quale proporre un corretto e consapevole modello di inserimento delle possibilità della innovazione digitale; e dimostrare che anche i settori tradizionali come quelli locali dell’artigianato, dell’agroalimentare e del turismo, potranno beneficiare dell’enorme potenziale offerto dalla rete, dal co-working, dalla condivisione, dalla collaborazione e dall’innovazione offerta dai FabLab, nuove botteghe contemporanee di artigianato digitale.