Sabato 13 febbraio, i 54 conservatori statali e i 19 non statali di tutta Italia, organizzano la “Giornata nazionale dell’alta formazione”.
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Domani, sabato 13 febbraio, i 54 conservatori statali e i 19 non statali di tutta Italia organizzano la “Giornata nazionale dell’alta formazione” per chiedere maggiore attenzione verso il settore e il riconoscimento del suo valore culturale e sociale. Per l’occasione il Conservatorio di Cagliari “Giovanni Pierluigi Palestrina”, in collaborazione con il ministero dei beni e delle attività culturali, i Musei civici cittadini, l’Università di Cagliari, la Provincia e il Comune di Cagliari, organizza, sino alla fine di febbraio, un ricco calendario d’eventi fatto di momenti di riflessione, concerti e visite accompagnate da musica ai luoghi d’arte della città.
Tutti i dettagli dell’iniziativa, insieme a un documento firmato con il conservatorio “L. Canepa” di Sassari, saranno illustrati nella conferenza stampa in programma sabato 13 febbraio alle 10.00 nell’aula magna del Conservatorio, in piazza Porrino a Cagliari.
All’incontro con i giornalisti parteciperanno, oltre alla direttrice e al presidente del Conservatorio, Elisabetta Porrà e Gianluca Floris, i rappresentanti dei docenti del Consiglio accademico e del Consiglio d’amministrazione e i rappresentanti della Consulta degli studenti dell’istituzione musicale cagliaritana. Ci saranno, inoltre, rappresentanti istituzionali della Regione, della Provincia e del Comune di Cagliari.
Alla conferenza stampa seguirà un concerto degli allievi del soprano Elisabetta Scano, docente della classe di Canto al Conservatorio. Si tratta della prima delle iniziative di sensibilizzazione in programma. Iniziative che, sempre sabato ma alle 17.00, prevedono anche “Musica alla Cittadella dei Musei”, concerti e visite guidate tra il Museo Archeologico nazionale, Pinacoteca e sala mostre del Dipartimento di archeologia e storia dell’arte dell’Università di Cagliari.
Sono ormai 16 anni che il sistema nazionale dell’Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM), formato da conservatori, accademie e istituti superiori di industrie artistiche attende l’applicazione della riforma, risalente al 1999. In particolare vengono richieste, entro il 2016, un nuovo sistema di reclutamento dei docenti, il passaggio ad ordinamento di tutti i corsi di studio (i Bienni specialistici sono infatti ancora ‘sperimentali’), la statalizzazione degli istituti musicali ex-pareggiati, l’incremento delle risorse.