22 November, 2024
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Dirittura d’arrivo per il Seminario Jazz di Nuoro, che venerdì (1 settembre, a partire dalle 19.00) suggella la sua edizione numero ventinove con il consueto concerto-saggio finale che vedrà impegnati tutti gli allievi (affiancati, qui e là, da alcuni dei docenti), quest’anno in scena nell’area archeologica del Nuraghe Tanca Manna, all’interno del moderno abitato del capoluogo barbaricino.

Alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi”, mentre le attività didattiche (e in particolare le classi di musica d’insieme) sono volte alla preparazione di questo evento conclusivo, domani (giovedì 31 agosto) si completano altri due impegni collaterali alle lezioni: reduce dal concerto della sera prima al Teatro Eliseo, il pianista americano Kenny Barron, ospite speciale di questa edizione dei corsi nuoresi, tiene alle 15 la sessione conclusiva della sua masterclass; trenta minuti dopo, alle 15.30, parte invece l’ultimo dei “Quattro passi nel jazz” , la serie di incontri divulgativi, aperti al pubblico, del musicista e storico della musica del Novecento Enrico Merlin: tema del giorno, le donne nel jazz, una storia costellata non solo di cantanti come Billie Holiday e Ella Fitzgerald, ma anche di grandi strumentiste, da Mary Lou Williams all’International Sweethearts of Rhythm (un’orchestra degli anni ’40 composta esclusivamente da donne), da Carla Bley a Maria Schneider.  

In serata ultimo appuntamento nei cortili del Museo del Costume con la rassegna di concerti collegata al Seminario. Al centro dei riflettori, a partire dalle 21, il Collettivo Nuoro Jazz composto da Francesca Corrias alla voce, Massimo Carboni al sax tenore, Giovanni Sanna Passino alla tromba, Giovanni Agostino Frassetto al flauto, Salvatore Spano al pianoforte, Angelo Lazzeri alla chitarra, Salvatore Maltana al contrabbasso e Gianni Filindeu alla batteria: sono gli otto musicisti sardi che costituiscono il corpo docente dei Seminari Invernali che si tengono a Nuoro dal 2003, un’iniziativa nata come “ponte” tra un’edizione e l’altra dei Seminari estivi per estenderne, valorizzare e integrare il percorso didattico. Grazie alla possibilità di combinare differenti formazioni al suo interno, il collettivo affronta repertori e generi con riferimenti stilistici ad ampio spettro, riflettendo così nel suo interno le diverse anime del jazz contemporaneo. Nel concerto convivono dunque brani standard e composizioni originali, libera improvvisazione e arrangiamenti scritti, in un immaginario sonoro  che trova il suo più profondo significato proprio nel confronto, nella condivisione e nell’insieme.

 

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Approda nel suggestivo scorcio di Tharros il Festival Dromos per accogliere una virtuosa esponente del jazz, della bossa nova e della musica leggera italiana. Domani (martedì 9 agosto), alle 21.30, nell’arena allestita nell’area archeologica fenicio-punica nei pressi di Cabras, è di scena Simona Molinari. Il concerto (c0n ingresso a quindici euro) è il secondo evento del festival nell’ambito di Musica nella terra dei giganti, la stagione musicale firmata dalla Rete dei Festival (European Jazz Expo, Sardegna Concerti, Rocce Rosse & Blues, Abbabula e, appunto Dromos). L’appuntamento rientra nelle “Notti di Tharros”.

La cantante (napoletana di nascita e aquilana d’adozione) – affiancata da Gian Piero Lo Piccolo al sax e clarinetto, Claudio Filippini al pianoforte, Fabrizio Pierleoni al contrabbasso e Fabio Colella alla batteria – propone “Loving Ella”, un omaggio all’artista che ha più influenzato i suoi studi e la sua formazione: la “First Lady of Song” Ella Fitzgerald. Il concerto si snoda in un viaggio narrativo con le canzoni che hanno caratterizzato la carriera della grande cantante statunitense e alcuni aneddoti biografici della sua controversa vita privata: gli inizi, gli amori, le passioni, la malattia. In scaletta anche alcuni dei brani più significativi di Simona Molinari, in modo da mostrare in che modo la musica di Ella ha contribuito al suo odierno amore per lo swing e per il jazz . Non mancano nello spettacolo le canzoni che hanno portato al successo la cantante partenopeo-abruzzese.

Nota al grande pubblico per due partecipazioni al Festival di Sanremo (nel 2009 nella categoria Giovani con il brano “Egocentrica”, e nel 2013 nella categoria Campioni in coppia con il jazzista newyorkese Peter Cincotti con il brano “La Felicità”, Disco d’Oro nel 2014), Simona Molinari conta collaborazioni con artisti del calibro di Al Jarreau, Gilberto Gil, Andrea Bocelli, Ornella Vanoni, tra gli altri, e apparizioni su palchi prestigiosi come il Blue Note di New York, il Teatro Estrada di Mosca, il Premio Tenco ed Umbria Jazz.

L’indomani (mercoledì 10 agosto) il Festival Dromos fa tappa a Neoneli per un incontro con il jazz raffinato e swingante di Sarah McKenzie in concerto alle 21.30 (con ingresso libero) alla Casa Cherchi. Accompagnano la cantante e pianista australiana Alex Freiman alla chitarra,  al contrabbasso e Marco Valeri alla batteria. A margine della serata varie iniziative collaterali: per la quinta edizione del festival internazionale di fotografia Meno31 si inaugura alle 19.00, nelle vie del centro storico, una personale di Andrea Alfano; al Salone di Corrale, alle 20.00, spazio invece a una degustazione guidata dei vini del territorio con Attilia Medda, delegata AIS (e prima donna ad avere ricevuto il riconoscimento del Prix au sommelier); in piazza Italia, infine, un angolo dedicato allo street food. 

Simona Molinari (2m)Simona Molinari (1m)

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Si terrà domenica 26 luglio, alle ore 22.00, all’Anfiteatro di Monte Sirai, il terzo appuntamento del più ampio programma del XXXIII Festival “La Notte dei Poeti”, organizzato dal CeDAC e dedicato ai Grandi Maestri d’arte e di vita, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Carbonia.

In scena andrà Roundella, nuova formazione musicale dall’anima swing. Roundella è un’idea che nasce nella primavera del 2012 quando Francesca Corrias, Filippo Mundula e Gianrico Manca, sulla base del precedente quartetto “Around Ella” (tributo ad Ella Fitzgerald), danno vita ad un progetto totalmente originale avvalendosi della chitarra di Mauro Laconi.

Roundella attinge consapevolmente dal jazz per spingersi in territori più sperimentali, vicini all’hip hop più underground e mette l’accento sull’intreccio di poliritmie ben radicate nella grande vicenda della black music.

Roundella è una continua ricerca ritmica e sonora in cui le influenze si intrecciano senza creare barriere e le differenti personalità dei quattro musicisti trovano una unità completa nel groove e nel beat.

Nell’estate 2014 esce l’Ep Biography, in esclusiva per il portale nazionale Rockit, prodotto da S’ard Music e il videoclip del singolo Biography viene lanciato su youtube.

Lo stile e le atmosfere della band seducono e convincono pubblico e critica… e il nuovo album (sotto l’egida di S’Ardmusic/Jazz in Sardegna/Egea – producer Michele Palmas) è già online su YouTube: dieci tracce che riassumono la cifra musicale eclettica e decisamente contemporanea di Roundella.

ROUNDELLA

Straordinaria esibizione ieri sera, in Piazza Venezia, a Cortoghiana, di Silvia Mezzanotte. La cantante bolognese, 48 anni, dal 1999 al 2004 è stata la voce dei Matia Bazar, gruppo nel quale è rientrata nel 2010, dopo aver intrapreso una carriera da solista che ora porta avanti part time.
Il concerto è stato organizzato dal comitato per i festeggiamenti del Sacro Cuore, con il concorso della popolazione di Cortoghiana e la collaborazione del parroco della chiesa del Sacro Cuore, Don Andrea.

Silvia Mezzanotte è tornata nel Sulcis a distanza di tre anni da un’altra straordinaria esibizione tenuta a Carloforte con i Matia Bazar, in occasione della decima edizione del Girotonno. Ieri sera ha dedicato il suo concerto ad alcune grandi donne della musica internazionale e non solo. Non sono mancati alcuni dei più grandi successi dei Matia Bazar, ad iniziare da “Vacanze romane” “Messaggio d’Amore”, con il quale il gruppo vinse il Festival di Sanremo nel 2002, ma il pubblico di Piazza Venezia (numericamente, purtroppo, non adeguato alla grandezza dell’artista) ha apprezzato molto l’omaggio alla grande Mia Martini con “Gli uomini non cambiano”, quello ad Ella Fitzgerald, il breve ricordo di Maria Carta con un accenno a “No potho reposare”, un brano di Mina e tanti altri ancora.

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