22 November, 2024
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Fra i tanti giovani cresciuti nel calcio sulcitano, Giorgio Melis è l’unico ad avere raggiunto, nell’arco della carriera, il prestigioso traguardo del duplice esordio in serie A sia da calciatore sia da allenatore.

Nato a Carbonia il 2 marzo 1958, Giorgio Melis ha mosso i primi passi nel settore giovanile cittadino, distinguendosi nel ruolo di terzino destro, da dove è approvato alla Primavera del Cagliari. In maglia rossoblu ha raggiunto la prima quadra, facendo il suo esordio in serie B nella stagione 1977/78, sotto la guida di Lauro Toneatto. Collezionò 7 presenze e l’estate successiva venne ceduto in prestito, per completare la sua maturazione, all’Almas Roma, in serie C2, dove giocò da titolare ben 32 partite. Rientrato al Cagliari, in serie A, ebbe la soddisfazione di esordire nella massima categoria del calcio italiano.

Da Cagliari, la carriera di Giorgio Melis è proseguita al Matera, in serie C1 e C2. Con la maglia della squadra lucana, disputò ben tre campionati, con 91 presenze e 2 goal. Nell’estate del 1983, con il Carbonia di Checco Fele in C2, tornò nella sua città, accolto con grande entusiasmo dai tifosi.

Nel “suo” Carbonia Giorgio Melis disputò 4 campionati di C2, raggiungendo sempre la salvezza, perché alla vigilia della stagione dell’amara retrocessione (1987/88), passò alla Sguotti, dividendosi tra calcio e lavoro. Ma il distacco dal Carbonia durò solo una stagione, perché l’anno successivo, nel campionato Interregionale, Elvio Salvori lo volle con sé, gli affidò la fascia di capitano e con Carlo Pusceddu formò una coppia di centrali, nel modulo a zona, pressoché insuperabile.

Nella stagione 1988/89 il Carbonia sfiorò la promozione, disputando uno straordinario girone d’andata, mentre l’anno successivo la situazione economica divenne insostenibile e, dopo una sofferta salvezza, maturò il fallimento della società Giorgio Melis concluse lì la sua lunga e prestigiosa carriera di calciatore (con il Carbonia ha disputato complessivamente 168 partite, realizzando 3 reti) e iniziò subito quella di allenatore.

Anche in panchina Giorgio Melis ha bruciato le tappe, facendo il suo esordio con il Carloforte. Ha guidato poi Pula, Fermassenti, Selargius e Sant’Antioco, quindi l’approdo alla Primavera del Cagliari, che ha guidato per dieci anni, raggiungendo per ben due volte i play-off scudetto e nel 2010 il presidente Massimo Cellino, che già qualche anno prima aveva anticipato in un’intervista su L’Unione Sarda «un giorno il Cagliari sarà guidato da un allenatore sardo, il suo nome è Giorgio Melis», gli ha affidato la prima squadra per le ultime cinque partite del campionato di serie A, insieme all’amico e collega Gianluca Festa, dopo l’esonero di Massimiliano Allegri.

Nonostante i discreti risultati (2 a 2 all’esordio casalingo con il Palermo, poi 0 a 0 a Napoli, 2 a 2 casalingo con l’Udinese, unica sconfitta per 2 a 1 sul campo della Roma e 1 a 1 casalingo con il Bologna), a fine stagione Massimo Cellino ha affidato la prima squadra a Pierpaolo Bisoli, e Giorgio Melis, raggiunto un altro grande traguardo con la laurea di allenatore di prima categoria al Supercorso di Coverciano, è ritornato al settore giovanile rossoblu, alla guida degli allievi nazionali.

La sua esperienza nei quadri tecnici del Cagliari è durata ben 14 anni consecutivi. Nell’estate 2015 ha avuto una breve e poco fortunata esperienza al Tortolì, nel campionato di Eccellenza, conclusa già nel mese di ottobre con le dimissioni, dopo tre sconfitte consecutive.

Da alcuni anni cura la scuola calcio della Polisportiva Rosmarino di Carbonia.

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Carbonia Calcio 1988-89

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Iniziamo oggi la pubblicazione di una rubrica con le schede personali dei calciatori che, cresciuti nel Sulcis, sono riusciti a ritagliarsi un ruolo da protagonisti nel calcio professionistico nazionale.

Ad inaugurare la rubrica è Pietro Garau, 50 anni, originario di Sant’Antioco, oggi allenatore nel settore giovanile dell’Antiochense.

Centrocampista dotato di buona tecnica e grandi mezzi fisici, dal 1994 al 2001 Pietro Garau ha collezionato 100 presenze in serie C1, 62 presenze e 1 goal in serie C2 e dal 2001 al 2003, 39 presenze e 2 goal nel campionato Interregionale.
La sua fortuna è stata incontrare Elvio Salvori che lo ha “portato via” dalla Sardegna, per giocare nel San Donà, la città natale dell’ex tecnico del Carbonia, in serie C2, dove ha collezionato 26 presenze e 1 goal. L’anno successivo il salto di qualità, il trasferimento allo Spezia, in C1, dove ha collezionato 22 presenze. A fine stagione il passaggio al Modena, ancora in C1 (8 presenze), poi nuovamente allo Spezia (C1), con ben 31 presenze.
Nel 1999 il rientro in Sardegna, alla Torres, in C2 (25 presenze), con la promozione in C1 e altre due stagioni, per complessive 39 presenze. Con la maglia rossoblu ha vissuto la fase migliore della sua carriera, divenendo uno dei beniamini più apprezzati della tifoseria, per la sua grande presenza nel centrocampo rossoblu, del quale è diventato l’autentico trascinatore. Nel 2001 il trasferimento all’Andria, in C2, con 11 presenze ed un nuovo ritorno in Sardegna, alla Villacidrese, nel campionato Interregionale, dove è ritornato protagonista con 33 presenze e 2 goal. Nella squadra campidanese ha concluso la sua carriera nel 2003, con 6 presenze.
Conseguito il patentino di allenatore, ha guidato alcune squadre a livello dilettantistico, senza molta fortuna, ed ora si dedica alla formazione dei giovani calciatori dell’Antiochense.
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E’ scomparso oggi, all’età di 65 anni, Leonardo Perna, dal 1986 al 1990 presidente del Carbonia Calcio. Commerciante, grande appassionato di calcio, entrò nel consiglio direttivo della società biancoblu nel periodo della serie C2, fino a ricoprire la massima carica di presidente, vivendo stagioni alterne, tra la gioia della brillante salvezza nel campionato 1986/87, concluso sotto la guida tecnica di Elvio Salvori, e l’amarissima retrocessione dell’anno successivo, maturata nel drammatico spareggio di Terni con il Pontedera, con Luciano Aristei in panchina.

I funerali si svolgeranno domani, venerdì 9 settembre, alle ore 16.00, nella chiesa di Gesù Divino Operaio, in via Mazzini.

Leonardo Perna

 

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Roberto Serra 2Carbonia 1986-87 3

Si svolgeranno questo pomeriggio, alle 15.30, nella chiesa di San Pietro Pascasio, a Quartucciu, i funerali di Roberto Serra, l’ex calciatore del Carbonia morto domenica mattina, vittima di un infarto, mentre giocava a tennis su un campo del Margine Rosso, a Quartu Sant’Elena.

La notizia della tragica scomparsa di Roberto Serra è rimbalzata in poche ore, soprattutto attraverso i social network, in tutta l’Isola e non solo, lasciando sgomenti tutti, i parenti, i tantissimi amici e quanti hanno avuto modo di conoscerlo e di apprezzarne le doti professionali e umane, sia negli ambienti sportivi sia in quelli lavorativi. I pur ampi spazi della chiesa di San Pietro Pascasio probabilmente non saranno sufficienti ad accogliere tutti coloro che raggiungeranno Quartucciu per dirgli ciao per l’ultima volta.

Roberto Serra, classe 1963, amava lo sport che continuava a praticare ad amatore dopo aver vissuto un discreta carriera da calciatore.

Cresciuto nelle Giovanili del Cagliari a cavallo tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80, conclusa l’esperienza con la Primavera rossoblù, alla fine del 1984 il Cagliari lo cedette al Carbonia, allora militante per la terza stagione consecutiva in serie C2, sotto la guida di Renzo Cappellaro (scomparso il 14 ottobre dello scorso anno, all’età di 77 anni). Giocò da titolare fino al termine della stagione, coronata da una salvezza in extremis con Ugo Corda in panchina, subentrato a Renzo Cappellaro dopo la 26ª giornata, collezionando 19 presenze e 1 goal.

L’anno successivo, con Checco Fele in panchina, Roberto Serra si confermò una delle colonne portanti della squadra. Calciatore dotato di un gran fisico, eccellente tecnica individuale ed ottima visione di gioco, interpretava il ruolo di centrocampista in chiave moderna, non disdegnando le conclusioni a rete dalla media e lunga distanza. Chiuse la stagione con 31 presenze e ben 6 reti, capocannoniere della squadra insieme al centravanti Claudio Aloia, un goal in più di Bruno Conca.

Nella stagione 1986/87 fu ancora grande protagonista, prima con Checco Fele poi con Elvio Salvori, subentrato al tecnico di Carbonia a metà campionato. Nel girone di ritorno i suoi goal decisero le partite con l’Asti (1 a 0), la Pistoiese (1 a 0) e l’Olbia (2 a 1, il secondo goal venne realizzato da Giorgio Melis).Collezionò 32 presenze e 5 reti, risultando ancora il capocannoniere della squadra.

A fine stagione, Elvio Salvori lasciò il Carbonia per assumere la guida del Treviso e portò con sé Roberto Serra insieme al difensore Eligio Ibba. Roberto Serra concluse così l’esperienza nel Carbonia con 82 presenze e 12 reti.

Roberto Serra ha lasciato un grande ricordo tra gli sportivi che ora lo piangono insieme ad altri indimenticabili protagonisti di quegli anni d’oro del calcio biancoblù. In breve tempo, infatti, sono scomparsi prima il portiere Roberto Dore, il 12 dicembre 2013, all’età di 53 anni; poi il difensore Roberto Sequi, il 13 giugno 2015, a 58 anni; tre giorni più tardi, il 16 giugno 2015, il centrocampista Marco Congiu, a 63 anni; ieri mattina, 6 dicembre 2015, Roberto Serra, all’età di 52 anni.

Giampaolo Cirronis

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Il calcio biancoblù del Carbonia piange la tragica scomparsa di Roberto Serra, avvenuta nella tarda mattinata di ieri su un campo da tennis del Margine Rosso, a Quartu Sant’Elena. Roberto Serra, classe 1963, amava lo sport che continuava a praticare da amatore dopo aver vissuto un discreta carriera da calciatore.

Cresciuto nelle Giovanili del Cagliari a cavallo tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80, conclusa l’esperienza con la Primavera rossoblù, alla fine del 1984 il Cagliari lo cedette al Carbonia, allora militante per la terza stagione consecutiva in serie C2, sotto la guida di Renzo Cappellaro (scomparso il 14 ottobre dello scorso anno, all’età di 77 anni). Giocò da titolare fino al termine della stagione, coronata da una salvezza in extremis con Ugo Corda in panchina, subentrato a Renzo Cappellaro dopo la 26ª giornata, collezionando 19 presenze e 1 goal.

L’anno successivo, con Checco Fele in panchina, Roberto Serra si confermò una delle colonne portanti della squadra. Calciatore dotato di un gran fisico, eccellente tecnica individuale ed ottima visione di gioco, interpretava il ruolo di centrocampista in chiave moderna, non disdegnando le conclusioni a rete dalla media e lunga distanza. Chiuse la stagione con 31 presenze e ben 6 reti, capocannoniere della squadra insieme al centravanti Claudio Aloia, un goal in più di Bruno Conca.

Nella stagione 1986/87 fu ancora grande protagonista, prima con Checco Fele poi con Elvio Salvori, subentrato al tecnico di Carbonia a metà campionato. Nel girone di ritorno i suoi goal decisero le partite con l’Asti (1 a 0), la Pistoiese (1 a 0) e l’Olbia (2 a 1, il secondo goal venne realizzato da Giorgio Melis). Collezionò 32 presenze e 5 reti, risultando ancora il capocannoniere della squadra.

A fine stagione, Elvio Salvori lasciò il Carbonia per assumere la guida del Treviso e portò con sé Roberto Serra insieme al difensore Eligio Ibba. Roberto Serra concluse così l’esperienza nel Carbonia con 82 presenze e 12 reti.

Roberto Serra ha lasciato un grande ricordo tra gli sportivi che ora lo piangono insieme ad altri indimenticabili protagonisti di quegli anni d’oro del calcio biancoblù. In breve tempo, infatti, sono scomparsi prima il portiere Roberto Dore, il 12 dicembre 2013, all’età di 53 anni; poi il difensore Roberto Sequi, il 13 giugno 2015, a 58 anni; tre giorni più tardi, il 16 giugno 2015, il centrocampista Marco Congiu, a 63 anni; ieri mattina, 6 dicembre 2015, Roberto Serra, all’età di 52 anni.

Ciao Roberto

Giampaolo Cirronis

Carbonia 1986-87 1  Carbonia 1986-87 copia