18 July, 2024
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Primo caso di positività al Coronavirus nel comune di San Giovanni Suergiu. Il sindaco Elvira Usai poco fa ha comunicato in diretta sulla pagina Facebook del comune di San Giovanni Suergiu di avere avuto comunicazione della positività dall’Ufficio di Igiene pubblica della Assl. Elvira Usai ha sottolineato che il caso è collegato ai casi accertati nei giorni scorsi a Carloforte, la persona positiva si trova in buone condizioni di salute e la situazione è sotto controllo. Ricordiamo che San Giovanni Suergiu era stato il primo Comune del Sulcis Iglesiente a vivere momenti di paura il 22 febbraio per un caso sospetto che portò il sindaco a sospendere la sfilata di Carnevale a titolo precauzionale. La persona interessata venne sottoposta al tampone che si rivelò negativo. Elvira Usai invita la popolazione a restare tranquilla ma, allo stesso tempo, rinnova l’invito alla prudenza ed al rispetto delle misure preventive: distanziamento fisico nei luoghi pubblici, uso della mascherina protettiva e lavaggio frequente delle mani.

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L’avvocato cagliaritano Massimo Melis, 57 anni, è il nuovo presidente del Consorzio industriale provinciale di Carbonia Iglesias. Subentra a Federico Strina, carlofortino, rimasto in carica 4 anni.

Il nuovo presidente, già consigliere in rappresentanza delle imprese, è stato eletto dal CDA, nel quale c’è stato un avvicendamento, con l’ingresso di Paola Massidda, sindaco di Carbonia, subentrata ad Elvira Usai, sindaco di San Giovanni Suergiu, dimessasi volontariamente, nel rispetto degli accordi siglati ad inizio mandato 4 anni fa, per fare posto alla collega.

Fanno parte del CDA, inoltre, Giorgio Alimonda, sindaco di Portoscuso; Hansel Cristian Cabiddu, sindaco di Gonnesa; e, infine, Giacomo Guadagnini, rappresentante della provincia del Sud Sardegna.

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Ha preso il via ieri, lunedì 13 luglio 2020, a San Giovanni Suergiu, il servizio di Protezione civile. Dopo l’accreditamento in Regione registrato mercoledì 8 luglio, gli 8 volontari hanno ricevuto il vestiario dall’ufficio tecnico comunale. Da oggi sono operativi e pronti a intervenire per tutte le esigenze legate all’allerta meteo, al controllo dei litorali e del territorio, alla gestione dei grandi eventi e delle manifestazioni. A breve partiranno le iscrizioni per tutti coloro che desiderano unirsi al gruppo dei volontari.

«Ci auguriamo ci siano tante persone disposte a collaborare e a fornire il loro aiuto per i bisogni della nostra comunità. È stato un lungo percorsospiega il sindaco Elvira Usai  che ci ha visti impegnati sin dal nostro insediamento in comune quando ci siamo resi conto che San Giovanni Suergiu non aveva neppure un Piano di Protezione civile. Abbiamo provveduto immediatamente ad elaborare un piano comunale e intercomunale e poi abbiamo iniziato il lungo iter burocratico con la Regione Sardegna per riconoscerci come gruppo comunale di Protezione civileconclude Elvira Usai -. Un risultato che arriva dopo tanto impegno e per averci fortemente creduto.»

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Si è svolta lunedì 6 luglio, presso l’aula consiliare di San Giovanni Suergiu, una prima riunione di presentazione del Pul (piano di utilizzo dei litorali). L’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Elvira Usai, ha effettuato un esame preliminare a porte chiuse, con gli addetti ai lavori e tutto il Consiglio comunale.

«La programmazione partecipata di uno strumento urbanistico così importanteafferma l’assessore dei Lavori pubblici ed Urbanistica Giuseppe Pinnaè fondamentale per una corretta elaborazione del piano e per la sua futura applicazione.»

Durante l’incontro, che ha visto l’esposizione delle cartografie da parte dei tecnici incaricati della realizzazione del Pul, sono state illustrate alle categorie professionali del settore pesca e del settore sportivo alcune soluzioni progettuali per la valorizzazione dei 13 km di costa che vanno da Bruncu Teula sino a Porto Botte. Le prime indicazioni sulla programmazione del litorale arrivano dalle idee e dallo studio dell’amministrazione comunale che però ha voluto fortemente coinvolgere pescatori e kiters sulle esigenze e sulle criticità dei luoghi.

«Ascoltare le proposte degli operatori del settore spiega il sindaco Elvira Usaici consente di elaborare revisioni più veloci e di ottimizzare l’operatività dello strumento urbanistico che si trova già in una fase avanzata del suo percorso normativo e che contiamo di ultimare entro l’anno così come ci siamo proposti nelle nostre linee programmatiche.»

Il Pul andrà a normare la fascia costiera e le zone demaniali di competenza mentre per una pianificazione sulle aree restanti ci si dovrà affidare al Puc (piano urbanistico comunale), anche quello estremamente datato e vecchio (l’ultimo risale al 1982) che però in queste settimane si avvia a compiere passi importanti del suo percorso di elaborazione, grazie all’istituzione di un nuovo ufficio di piano e a un nuovo iter burocratico presso la Regione Sardegna.

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Il Consiglio comunale di San Giovanni Suergiu, ha approvato due settimane fa il penultimo rendiconto di gestione nel corso di questa consiliatura. L’assessore del Bilancio, Giampiero Cabras, ha illustrato un risultato di amministrazione che evidenzia un’ulteriore riduzione del disavanzo tecnico ereditato, un incremento delle risorse dedicate agli investimenti sul territorio, senza ricorrere all’accensione di nuovi mutui e senza l’aumento delle imposte o ritocco delle tariffe vigenti.
«Le risorse liberateha spiegato l’assessore Giampiero Cabras grazie a un costante impegno nella ricerca dei fondi e ad un attento monitoraggio della spesa, hanno consentito di programmare numerosi interventi, molti dei quali andranno in esecuzione nel corso del 2020.»
Nei prossimi mesi, infatti, saranno appaltati diversi lavori attesi da decenni come i parcheggi nell’ex area Serafini ed il collettamento degli impianti fognari nei medaus. Nel frattempo si stanno concludendo i lavori di efficientamento energetico in tutto il territorio comunale (siamo nella fase di completamento delle zone in cui non sono presenti i pali), la ristrutturazione della palestra comunale e il rifacimento del manto stradale nel centro di San Giovanni Suergiu e nelle frazioni maggiori.
«A tutto questo lavoroha aggiunto il sindaco, Elvira Usai si aggiunge il costante impegno per il decoro urbano, la ristrutturazione degli impianti sportivi minori e degli edifici scolastici: consistenti somme sono state indirizzate proprio per questi settori e auspichiamo di chiudere i cantieri entro l’anno.»
Negli ultimi 3 anni, l’Amministrazione guidata da Elvira Usai ha impegnato circa 3 milioni e mezzo di euro a favore di opere infrastrutturali nel centro e nelle frazioni per l’accrescimento della sicurezza e dei servizi per la cittadinanza e oltre 1 milione di euro sono i fondi arrivati dagli enti sovracomunali (Regione e Stato) per progetti ex novo.

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Con la stagione estiva 2020 parte la sperimentazione della gestione dei servizi a Punta Trettu, località sul litorale di San Giovanni Suergiu.
L’Amministrazione comunale ha deciso di regolamentare l’area pubblica prospiciente il porticciolo, con una serie di servizi ai fruitori della zona,
quali parcheggi e servizi igienici a pagamento.

«Si tratta di un primo passo spiega il sindaco Elvira Usai verso la valorizzazione di un tratto di costa ad alta valenza naturalistica e sportiva, che attrae migliaia di giovani da tutta Europa per praticare sport acquatici.»

La gestione dei servizi, affidati ad una cooperativa, consentirà una più corretta fruizione del litorale.

«Considerato quanto emerso dalle stagioni precedentiribadisce Giuseppe Pinna, assessore dell’Urbanisticaabbiamo la necessità di regolamentare l’afflusso delle auto e dei camper: il parcheggio selvaggio ha forti ripercussioni sull’ambiente ed è causa di assembramenti, vietati in questo momento storico dalle norme anti-covid.»

Il servizio di vigilanza dalle 8.00 del mattino alle 18.00 della sera, consentirà di monitorare le presenze, di tutelare la pineta da eventuali rischi di inquinamento come abbandono di rifiuti, incendi o danni alla flora esistente. La valorizzazione di quel tratto di costa si inserisce in un quadro più ampio di programmazione del territorio, affidata all’elaborazione del Pul (piano di utilizzo dei litorali), attualmente in fase avanzata di redazione, che l’Amministrazione comunale conta di concludere entro l’anno.

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Seconda tappa, questa mattina, a Buggerru, davanti al poliambulatorio (chiuso), della protesta itinerante dei Sindaci del Sulcis Iglesiente «contro i disservizi nel settore della Sanità, le chiusure, i trasferimenti ed il depotenziamento delle strutture e dei presidi medico-ambulatoriali». Hanno partecipato la presidente della Conferenza socio-sanitaria, Paola Massidda, sindaca di Carbonia e i sindaci di Buggerru Laura Cappelli, Fluminimaggiore Marco Corrias, San Giovanni Suergiu Elvira Usai, Villamassargia Debora Porrà, Perdaxius Gianfranco Trullu, Nuxis Pier Andrea Deias, Narcao Danilo Serra ed il vicesindaco di Gonnesa Enrico Pistis.

Nel corso della conferenza stampa, sono state affrontate in particolare le criticità presenti negli ambulatori pediatrici. A Buggerru il poliambulatorio è chiuso, a Fluminimaggiore la Casa della Salute è stata svuotata di tutte le professionalità ed è praticamente impossibilitata ad assicurare il pur minimo servizio alla comunità del territorio. Inoltre, a Fluminimaggiore è chiusa da tempo anche la Casa famiglia.

I sindaci attendono ancora risposta alla richiesta di incontro fatta già due volte all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, per affrontare tutte le problematiche della Sanità del Sulcis Iglesiente. Nel corso della conferenza stampa di stamane, abbiamo registrato gli interventi dei sindaci di Buggerru Laura Cappelli, Fluminimaggiore Marco Corrias, di Carbonia Paola Massidda, di Villamassargia Debora Porrà e di Perdaxius Gianfranco Trullu, che è possibile visionare nei filmati allegati.

Ricordiamo che la prima tappa della protesta itinerante si svolse lo scorso 28 maggio nel poliambulatorio di San Giovanni Suergiu.

         

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/pcb.10223346467197847/10223346387955866/?type=3&theater

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«L’emergenza sanitaria generata dalla pandemia del Covid-19 ha imposto la chiusura forzata di tutti gli istituti scolastici ed il proseguimento delle lezioni attraverso la didattica a distanza. Se da un lato si è salvaguardata la salute dei nostri scolari e la prosecuzione dei programmi ministeriali, dall’altro si è perso il contatto sociale tra gli alunni e la capacità di interagire con il gruppo classe. Per tale motivo l’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu ha deciso di dare la possibilità ai suoi studenti di incontrarsi e di salutare gli insegnanti per la chiusura dell’anno scolastico.»

Sabato 6 giugno, alle 9.30 e alle 10.30 presso il parco giochi di San Giovanni Suergiu, suddivisi in gruppi, nel pieno rispetto delle norme sanitarie anti-Covid, gli studenti che terminano la scuola dell’infanzia e quelli che terminano la primaria, potranno rivedersi per l’ultima volta prima di affrontare un nuovo corso di studi.

«E’ un’opportunità che il mondo degli adulti, amministratori, insegnanti e genitori, vogliono donare ai più piccolispiega il sindaco Elvira Usai la parte più fragile e anche quella che in questi ultimi 100 giorni ha sofferto maggiormente per la reclusione forzata a casa e l’impossibilità di giocare con i propri coetanei.»
«Per l’occasioneprecisa Marco Zusa, assessore dell’Istruzione e della Cultura sarà donato un simbolico segno di vicinanza alle famiglie che in questi mesi hanno affrontato spese non previste per la didattica o l’intrattenimento dei loro figli. A ogni bambino sarà consegnato un buono da spendere nelle cartolibrerie.»

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L’ex centrale elettrica di Santa Caterina, monumento storico di quello che fu uno dei simboli dell’industrializzazione del Sulcis Iglesiente, si affaccia sul lato orientale della laguna di Sant’Antioco, all’interno del territorio comunale di San Giovanni Suergiu.

Entrata in funzione nel 1939, un anno dopo la fondazione della vicina Carbonia, è stata utilizzata fino al 1963, per poi chiudere definitivamente due anni dopo.

Fu proprio grazie all’avviamento del Bacino Carbonifero del Sulcis e all’utilizzo del vicino porto di Sant’Antioco che, la Società Mineraria Carbonifera Sarda, decise di costruire questa grande centrale termoelettrica. Il 1939 fu l’anno della sua inaugurazione, e la sua principale fonte di approvvigionamento era il carbone polverizzato ricavato dalle miniere del Sulcis.

Si componeva di quattro corpi di fabbrica, che custodivano i generatori di vapore, gli alternatori e i distillatori di acqua marina.

Enormi vasconi e una linea di canali, ancora evidenti, servivano a raccogliere e convogliare negli impianti l’acqua salmastra, indispensabile al funzionamento della struttura, che veniva prelevata direttamente dalle acque lagunari, su cui la centrale si affacciava. Il carbone che la alimentava veniva, invece, introdotto all’interno di due mulini, nei quali avveniva la macinazione, attraverso dei carrelli scorrevoli su rotaie,.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la centrale rappresentò un importantissimo centro di fornitura elettrica non solo per il Sulcis ma per l’intero cagliaritano, grazie ad un complesso collegamento in rete. Sempre nello stesso periodo storico, vide il dislocamento, nei suoi piazzali, di una batteria per la contraerea, formata da quattro mitragliatrici pesanti.

Terminata la guerra, dopo il 1950, la Centrale fu attrezzata di una quinta caldaia.

Allo stato attuale, la struttura appare ancora imponente e dotata di un’architettura estremamente affascinante, tanto da essere diventata meta privilegiata di appassionati dell’urban exploration.

Nel corso dei decenni sono stati presentati diversi progetti, non legati al campo dell’industria, per una possibile riqualificazione dell’area, ma i fondi necessari alla sistemazione del complesso frenano gli entusiasmi.

Il comune di San Giovanni Suergiu, a cui l’ex Centrale appartiene per territorio, non perde le speranze.

«E’ sicuramente una bellissima eredità che abbiamo avuto e che il nostro Comune possiedeafferma Elvira Usai, sindaco di San Giovanni Suergiu -. È un gioiello da valorizzare, da riportare in auge, vista la sua fama storica e di archeologia industriale. In questi primi cinque anni, ci siamo dati il tempo di pensare a come poterla rivalorizzare e a cosa poter fare di questa bellezza architettonica. Ovviamente, è un obiettivo molto importante da raggiungere, e quindi abbiamo la necessità di verificare tutte le fonti di finanziamento possibili sia in Regione che al Ministero, per poter avviare una fase progettuale degna di questo nome e dello stesso contributo storico che abbiamo ereditato.»

Intanto, la struttura resta affacciata, su quella laguna a cui porta anche un certo risalto, pregna della sua fama e del suo fascino storico, sempre pronta a farsi ammirare dal visitatore di passaggio così come dall’appassionato di edifici storici abbandonati.

Federica Selis

 

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I sindaci di 14 comuni del Sulcis, Perdaxius, Masainas, Villaperuccio, Tratalias, Giba, Domusnovas, Nuxis, Narcao, Santadi, San Giovanni Suergiu, Carbonia, Sant’Anna Arresi, Portoscuso e Piscinas, hanno inviato una nota al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nella quale scrivono che sono «legittimi portatori tutti di interesse, ma illegittimamente non sono stati individuati tra le amministrazioni interessate a partecipare alla Conferenza di servizi “PIANO SULCIS – S.S. 126 DIR Sud Occidentale Sarda – Realizzazione del nuovo collegamento terrestre dell’istmo con l’Isola di Sant’Antioco e della Circonvallazione di Sant’Antioco.”, nonostante siano i destinatari dei provvedimenti tutti inseriti nel Piano Sulcis».

Gianfranco Trullu, Ivo Melis, Antonello Pirosu, Marco Antonio Piras, Andrea Pisanu, Massimiliano Ventura, Andrea Deias, Danilo Serra, Elio Sundas, Elvira Usai, Paola Massidda, Maria Teresa Diana, Giorgio Alimonda e Mariano Cogotti «ritengono a pieno titolo che gli stessi debbano essere obbligatoriamente individuati tra i soggetti nei confronti dei quali il provvedimento finale (approvazione del progetto di ponte e circonvallazione) è destinato a produrre effetti (ricaduta economica nel proprio territorio), così come previsto secondo l’art. 14, co.5, l. n. 241/1990 (articolo così sostituito dall’art. 1, comma 1, d.lgs. n. 127 del 2016) “l’indizione della conferenza è comunicata ai soggetti nei confronti dei quali il provvedimento finale è destinato a produrre effetti e a quelli che per legge debbono intervenirvi nonché ai soggetti individuati o individuabili nei cui confronti possa prodursi un pregiudizio per effetto dell’assunzione del provvedimento (art. 7, l. 241 del 1990). I soggetti richiamati possono intervenire nel procedimento ai sensi dell’art. 9 della medesima legge”; è interesse, pertanto, di queste amministrazioni esprimere il parere in merito alla realizzazione di una infrastruttura che trova tutte le risorse economiche nel Piano, come quella proposta nel progetto in esame; risorse che rientrano tra quelle che questi enti avevano deciso di utilizzare e che erano destinate alla realizzazione delle strutture “parte”; in data 6.03.2018 – aggiungono i 14 sindaci, il comune di Sant’Antioco ha adottato la delibera n. 8, contenente una proposta di modifica del Piano Infrastrutturale di Sant’Antioco, previsto nel Piano Sulcis, relativo all’intervento proposto da ANAS S.p.A., alla Regione Autonoma della Sardegna (R.A.S.). Tale proposta pare finalizzata alla realizzazione di un intervento di “circonvallazione leggera e alterativa, più adeguata al contesto paesaggistico, sociale ed economico”. La modifica progettuale proposta, secondo il comune di Sant’Antioco, conserverebbe la funzione originaria delle infrastrutture di accesso al centro abitato e al Lungomare, consentendo di snellire il traffico in direzione Calasetta-Carloforte e preservando il potenziale economico di tali aree. Nello specifico, la proposta prevede una circonvallazione, in quota parte costruita da rete viaria esistente, quale la bretella che da Bega Trota conduce alla via Trilussa, con adeguamento della stessa che comporta il completamento del tratto mancante di collegamento, con il tratto terminale di via Calasetta. Tale soluzione, sempre secondo della delibera, consentirebbe di rispettare il fine di ridurre il consumo di suolo e riqualificare l’attuale infrastruttura a ponte, con intervento che possano potenziarne la funzionalità, estesa all’uso ciclo-pedonale, con punto di belvedere, e valorizzare il progetto architettonico della grande struttura; il 21 aprile 2020 via PEC è pervenuta copia per conoscenza dell’istanza presentata dal Comitato Porto Solky di Sant’Antioco alla quale sono allegate le osservazioni contro l’approvazione del progetto in oggetto; le osservazioni del Comitato Porto Solky sono a firma condivisa dalle associazioni ambientaliste Italia Nostra Sardegna, Grig-Gruppo di Intervento Giuridico e WWF Sardegna; in data 24 aprile 2020 il Comitato Porto Solky ha trasmesso via PEC per conoscenza il Parere Tecnico NEGATIVO del comune di Sant’Antioco in merito alla soluzione progettuale proposta da ANAS relativamente ai due interventi infrastrutturali di nuovo ponte e circonvallazione; il parere Tecnico del comune di Sant’Antioco esprime parere negativo su entrambi gli interventi funzionali di nuovo ponte e circonvallazione ed è complementare al parere negativo delle osservazioni del Comitato Porto Solky; nel suddetto parere del comune di Sant’Antioco viene altresì proposto il tracciato alternativo di circonvallazione per Calasetta così come definito nella delibera n° 8 del 6.03.2018 del comune di Sant’Antioco, e che tale percorso soddisfa le esigenze delle comunità di Calasetta e Carloforte di poter usufruire di un transito snello e veloce che bypassi il centro urbano di Sant’Antioco; le osservazioni del Comitato Porto Solky condividono altresì la proposta del comune di Sant’Antioco per una circonvallazione alternativa così come definito nella delibera n° 8 del 6.03.2018 del comune di Sant’Antioco; le osservazioni del Comitato Porto Solky auspicano la rimodulazione dei fondi a favore della messa in sicurezza/riqualificazione del porto di Sant’Antioco quale volano di sviluppo per tutto il territorio. In tal senso vi è un travisamento di fatti, di atti e dei provvedimenti fino ad oggi adottati.»
«I comuni di Perdaxius, Masainas, Villaperuccio, Tratalias, Giba, Domusnovas, Nuxis, Narcao, Santadi, San Giovanni Suergiu, Carbonia, Sant’Anna Arresi, Portoscuso e Piscinas, in qualità di soggetti portatori di interesse, devono e vogliono, secondo le disposizioni in materia, esprimere il proprio parere in merito sia al progetto e relativo parere negativo, sia al riutilizzo delle risorse che di diritto devono riconfluire nella disponibilità del Piano Sulcis a favore di tutto il territorio ed in specie assi ed assetti viari dell’intero territorio concludono i 14 sindacie fanno espressa riserva di formulare il loro parere sul progetto definito “Ponte”; intendono e chiedono di esprimere, in ipotesi di bocciatura della soluzione progettuale “Ponte Sant’Antioco”, il loro legittimo parere in ordine alla rimodulazione dei finanziamenti così come previsti dal protocollo Piano Sulcis su tali risorse da utilizzarsi nell’interesse dello sviluppo territoriale ed economico dell’intero Sulcis – settore viabilità.»