23 December, 2024
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La rivolta del mondo agropastorale sardo non si ferma neppure dopo la visita del Premier Giuseppe Conte e del ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio e del Sud Barbara Lezzi che ieri, all’aeroporto di Elmas, dove è sbarcato per partecipare ad una serie di incontri a Cagliari, hanno incontrato una delegazione dei pastori.

Stamane le manifestazioni di protesta sono proseguite in tutta l’Isola. Nel Sulcis ci sono stati tre momenti particolarmente significativi. Prima, a Santadi, dove i pastori hanno regalato il latte agli studenti dell’Istituto professionale statale per l’Agricoltura Sante Cettolini che da alcuni anni nel loro corso di studi hanno la produzione del formaggio; poi sulla SS 126, all’altezza della rotonda di Is Cordeddas, all’incrocio per Matzaccara e Tratalias, hanno versato sull’asfalto il latte contenuto in un’autocisterna e in alcune decine di bidoni, presente il sindaco di San Giovanni Suergiu Elvira Usai; da lì si sono trasferiti a Sirai, dove hanno raggiunto i colleghi che erano già pronti a mettere in atto un’altra manifestazione sul ponte della SP2, da dove hanno versato il latte contenuto in diverse decine di bidoni sulla SS 126.

Tutte le manifestazioni si sono svolte correttamente, sotto l’attento controllo dei carabinieri.

Alleghiamo un album fotografico delle manifestazioni di Is Cordeddas e di Sirai, un filmato che documenta il versamento del latte alla rotonda di Is Cordeddas e l’intervista con Alessio Lentini, uno degli allevatori protagonisti della protesta e tre filmati della protesta a Sirai.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10218665726262249/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10218665543257674/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/pcb.10218665984708710/10218665787103770/?type=3&theater

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/pcb.10218665984708710/10218665919467079/?type=3&theater

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/pcb.10218665984708710/10218665942827663/?type=3&theater

 

 

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Il sindaco di San Giovanni Suergiu Elvira Usai non sarà candidata alle Regionali, l’annuncio in un comunicato stampa diffuso poco fa dall’Amministrazione comunale.

«L’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu desidera esprimere a mezzo stampa un ringraziamento a tutti gli schieramenti e i movimenti politici che hanno offerto una candidatura in vista delle imminenti elezioni regionali – si legge nella nota -. La stima e l’attenzione che ci hanno dimostrato negli ultimi mesi, con la possibilità di candidare un amministratore da noi tutti condiviso nella figura del nostro sindaco Elvira Usai, ci lusinga ma abbiamo preso un impegno con la nostra comunità nel 2016 e non intendiamo venir meno ai nostri propositi. Riteniamo come squadra di governo, che San Giovanni Suergiu debba rimanere al centro dei nostri progetti: siamo a metà mandato amministrativo e non possiamo distogliere la nostra concentrazione e le nostre energie dal paese e dal suo futuro sviluppo. In un momento storico in cui sarebbe più semplice alimentare personali ambizioni, restiamo fermamente convinti che amministrare il nostro paese e stare tra la gente, sia più meritorio, coerente con le caratteristiche del nostro primo cittadino e rispettoso della popolazione che ci ha dato fiducia circa tre anni fa.»

«Fare il sindaco oggi nei paesi del nostro territorio e dell’intera Sardegna, è tremendamente complicato e ci vuole tanto coraggio: per quanto sia prestigioso e storico come obiettivo conquistare un seggio all’interno dell’Assemblea Sarda per San Giovanni Suergiu, pensiamo che attualmente non ci siano le condizioni e i presupposti per abdicare a questo ruolo che San Giovanni Suergiu ci ha consegnato con l’esercizio della democrazia – si legge ancora nella nota -. Lavoriamo fervidamente affinché ciò si possa concretizzare nell’avvenire e finché i cittadini non esprimeranno altro nel segreto delle urne, continueremo a portare avanti le linee programmatiche dell’Amministrazione e lotteremo per i problemi che attanagliano questo territorio. A nome nostro auguriamo al Sud Ovest sardo, affamato di lavoro e di riscatto sociale, di esprimere i rappresentanti più preparati e coraggiosi per il prossimo Consiglio regionale – conclude la nota dell’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu -, perché noi umili rappresentanti degli enti locali e delle periferie, abbiamo un grande bisogno di far valere le istanze e le vertenze delle popolazioni sulcitane.»

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San Giovanni Suergiu ha festeggiato oggi ancora una volta Eraldo Secchi, il suo nonnino ultracentenario, che ha raggiunto il traguardo dei 102 anni. E’ stata una festa più sobria rispetto a quella del 100°, alla quale, comunque, non è voluta mancare Elvira Usai, sindaco del paese.

Francesco all’anagrafe, ma conosciuto e chiamato da tutti Eraldo, è nato a Tratalias il 23 novembre del 1916, la mamma si chiamava Grazia Pinna, il padre Antonio, agente della Guardia di Finanza in servizio all’Isola d’Elba, poi impiegato come daziere nel comune di Narcao, finché non si trasferirono a San Giovanni Suergiu. Otto i figli da sfamare, oltre Eraldo altri due fratelli e cinque sorelle. Dario il più grande, sacerdote molto noto in paese, poi Delia, Anna, Bruna, Fausta, Mario e Maria.

Eraldo ha frequentato le scuole elementari in paese con ottimi voti, a metà degli anni ’30. Ha trovato lavoro nello stabilimento Samis, in un’officina elettrica, dove ha conosciuto il signor Arturo Manca, maestro operaio elettromeccanico di quel periodo, che lo ha accompagnato nel percorso, come lavoratore dipendente prima, poi come socio in diverse altre iniziative.

Nel 1938 la chiamata alle armi, un servizio militare durato sette anni, il congedo nel 1945. Eraldo è stato arruolato nell’82° Reggimento Fanteria di Civitavecchia, ha partecipato all’occupazione lampo della Dalmazia, poi è stato impegnato sul fronte occidentale. La vera prova di guerra, il sergente maggiore Eraldo Secchi l’ha avuta sul fronte russo, 18 lunghi mesi, trascorsi in prima linea sulle rive del Don, impegnato al comando del Reggimento, al servizio carburanti delle auto carrette, poi come staffetta motociclista.

Rientrato in Italia nel 1943, Eraldo ha trascorso altri due anni da militare, nel Battaglione Costiero di Muravera, partecipando alla guerra di liberazione dai tedeschi svoltasi in Sardegna. Ha ricevuto il riconoscimento dallo Stato Italiano, è stato decorato con la Croce al Merito di Guerra.

Finito il periodo di ferma, al suo rientro, Eraldo ha aperto una piccola officina con Arturo Manca. Eraldo ha lavorato poi in officina, alle dipendenze della Carbonifera Sarda per un anno, successivamente è stato alle dipendenze di Brai, ha fatto il trasportatore ed il tassista a Cagliari, sino all’avvio del Mulino Pastificio Brai, dove è stato impiegato per dieci anni, dal 1950 al 1960, come collaboratore stretto, uomo di fiducia.

Ha cambiato ancora lavoro, gli è stata offerta la possibilità di gestire la stazione Agip, un’opportunità che Eraldo non si è lasciato sfuggire. Ha gestito l’impianto di rifornimento per quasi trent’anni. E’ proprio lì che ha messo a frutto le sue potenzialità imprenditoriali.

Ritornando indietro nel tempo, ai primi anni ’50, si scopre un’avventura ancora più coinvolgente che ha segnato la vita di Eraldo Secchi. Il fatto è accaduto durante un’escursione nei poderi agricoli, alla ricerca del grano, quando lavorava con Benigno Brai (l’imprenditore agricolo rapito il 19 settembre 1979 e mai tornato a casa, n.d.r.). E’ lì, a Santadi, che ha conosciuto Maria Langiu, giovane ragazza del posto, che è diventata sua moglie nel 1955 e dalla quale ha avuto quattro figli, tre femmine ed un maschio: Valeria, Marta, Marcella ed Antonello. Eraldo e Maria oggi hanno otto nipoti, il più grande è Luca, 36 anni, la più giovane Greta, 23 anni; e tre pronipoti.

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Venerdì 23 novembre, dalle ore 18.00, la sala consiliare del comune di San Giovanni Suergiu ospiterà l’assemblea pubblica organizzata dall’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu e dall’associazione Italiana Trapiantati di Organi Prometeo AITF ODV in collaborazione con il Centro regionale dei Trapianti dell’ospedale Brotzu di Cagliari, per la presentazione del servizio di registrazione delle dichiarazioni di volontà – Donazione e trapianti – Una scelta in comune, esprimi la tua volontà sulla donazione di organi e tessuti.

Saranno presenti, operatori sanitari che si occupano di donazioni e trapianti di organi, il sindaco Elvira Usai ed amministratori comunali, per illustrare il servizio di registrazione dei potenziali donatori “post mortem” presso l’Anagrafe comunale. E ancora una delegazione di trapiantati della Prometeo AITF ODV, come testimonial dei trapianti di organi, che consegnerà materiali informativi ai cittadini.

Anche a San Giovanni Suergiu chi richiede o rinnova la carta d’identità, può esprimere le proprie volontà sulla donazione di organi e tessuti.

 

 

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Nei campi di San Giovanni Suergiu al via la semina della cipolla certificata PAT. Sole, sabbia e speranza. Il Sulcis ritrova il suo “tesoro” e un territorio rinasce. La cipolla di San Giovanni Suergiu diventa Pat e nei campi abbandonati tornano vita e speranza. A inizio novembre comincia la semina.

Il “tesoro del Sulcis” era custodito nelle case di pochi, sapienti e lungimiranti, centenari contadini. Un seme antico, prezioso e dimenticato, quello della cipolla di San Giovanni Suergiu, un piccolo e dolce frutto di una terra sabbiosa e assolata, perennemente in attesa della pioggia.

Inizio di novembre è tempo di semina per quei terreni del Basso Sulcis, profondo sud Sardegna, sui quali passeranno acqua, vento e salsedine per almeno 6 mesi prima che, da aprile fino al 24 giugno per San Giovanni Battista, i contadini comincino a cavare questo concentrato di dolcezza e croccantezza, un frutto ipocalorico e diuretico, con proprietà organolettiche uniche.

Di questa cipolla, autoctona di questo territorio, si erano perse le tracce e i semi ma non la memoria, che viveva nei lucidi ricordi dei centenari che, anche in questo piccolo paese, tramandano storie centenarie, tradizioni millenarie ed esperienze di vita nei campi.

Tutto sembrava doversi fermare lì poi la tenacia del giovane sindaco, Elvira Usai, ha dato il via a un progetto di rinascita e valorizzazione. Questa idea trova subito terreno fertile nel “Comitato cittadino per la Biodiversità” che, insieme alla collaborazione di tutta la popolazione, si attiva per la ricerca storica, l’indagine sui semi ritrovati negli stazzi vicini, la raccolta delle testimonianze degli “anziani saggi” del territorio ma anche per la trascrizione delle memorie orali delle vecchie ricette gastronomiche tradizionali. Tutto il lavoro si concretizza in un disciplinare per la coltivazione, la promozione e la vendita.

L’Amministrazione comunale continua il supporto al progetto favorendo anche l’individuazione dei terreni, rigorosamente all’aperto, nei quali mettere a dimora il “piccolo tesoro ritrovato”In verità qualche agricoltore, inconsciamente, tramandando il seme di secolo in secolo, di decennio in decennio, già coltivava il prezioso rossastro bulbo.

Nel frattempo arriva la certificazione del ministero delle Politiche agricole che assegna alla “Cipolla di San Giovanni Suergiu” la certificazione PAT, Prodotto Agroalimentare Tradizionale. Da quel momento si susseguono gli impegni per la tutela, la promozione, la coltivazione e la vendita ma, come sempre più spesso accade, arrivano anche i “prodotti falsi”, spacciati come prodotti PAT ma che, in realtà, provengono da altre parti del mondo. Il sindaco, Elvira Usai, quasi con un “atto di forza”, nel giro di 2 giorni disegna e registra il marchio, lo assegna ai 5 unici, per ora, produttori certificati: la cipolla è salva e vola al Salone del Gusto di Torino.

Apprezzata per i suoi accostamenti con il tonno o con le uova, la cipolla, si sposa o nel più classico “pani cun cibudda”, focaccia ripiena di cipolle e cotta nel forno a legna.

Nel frattempo, le richieste arrivano sempre più copiose e la eco dei riconoscimenti si estende dal Sulcis oltre i confini della Sardegna.

Arrivano richieste di “collaborazione” per la sua trasformazione in conserve, confetture e, addirittura, usarla nella birra. Anche chef sardi, e non, si fanno avanti per “conoscerla” meglio. Idem fanno gli emigrati sangiovannesi in altre zone d’Italia che, in maniera sempre più frequente, chiedono informazioni su come tornare e ridare vita a terreni abbandonati per produrre e commercializzare il prodotto

Per il sindaco Elvira Usai è un sogno che, giorno dopo giorno, si concretizza: «Il nostro obiettivo è quello di vedere i campi, ora abbandonati, nuovamente coltivati, magari dai nostri emigrati di rientro. Per questo crediamo nello sviluppo locale, nella valorizzazione dei nostri prodotti tipici e nelle mani sapienti di chi vuole mantenerle attuali e farle conoscere».

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Lunedì 22 ottobre prenderà il via, a Carbonia, la seconda edizione del Festival “Sulcis Scienza”, organizzato dall’associazione di promozione sociale S’Ischiglia-Università Popolare del Sulcis (Unisulky), con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia. I dettagli dell’evento sono stati illustrati questa mattina, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sala riunioni della Torre Civica, alla presenza dell’assessore della Cultura Sabrina Sabiu e di Nino Dejosso, direttore scientifico di “Sulcis Scienza”.
Il Festival vuole essere un’occasione per conoscere meglio la scienza attraverso conferenze, incontri, laboratori, spettacoli e concerti che dureranno fino al 20 novembre. L’evento sarà incentrato sul ruolo dei giovani nel futuro, tra tecnoscienza, intelligenza artificiale e nuovo umanesimo.
Il Festival della Scienza rientra nell’ambito delle iniziative previste in occasione dell’ottantesimo compleanno della città di Carbonia.
L’incontro inaugurale dell’evento si svolgerà lunedì 22 ottobre, alle ore 11.30, nell’Aula Magna dell’Istituto di Istruzione Superiore Gramsci-Amaldi di via delle Cernitrici. Saranno presenti il sindaco di Carbonia Paola Massidda, l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu, il sindaco di San Giovanni Suergiu Elvira Usai, il dirigente scolastico dell’Istituto Gramsci-Amaldi Tonina Puggioni, il Dirigente scolastico dell’Istituto Angioy Antonietta Cuccheddu, il prof. Paolo Follesa, il dott. Fabrizio Palazzari, il prof. Franco Sardi, il prof. Giuseppe Melis ed il prof. Nino Dejosso. Interverranno anche gli studenti Davide Ancillotti e Licia Sulas.
A seguire, alle ore 16.30 si svolgerà presso la sala conferenze della biblioteca comunale di viale Arsia la conferenza tenuta dal prof. Sebastiano Banni, dal titolo: «A ognuno la sua alimentazione. Verso una nutrizione personalizzata per ogni fase della vita».

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«I locali dell’ex scuola elementare di Is Imperas, rientrano nella disponibilità del comune di San Giovanni Suergiu.»

Lo annuncia, con una nota, il sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai,

«L’edificio da anni veniva utilizzato come sede territoriale del CPAI (Centro provinciale antinsetti) ed ora il Comune lo utilizzerà per la Protezione civile – aggiunge Elvira Usai -. Ringraziamo per la collaborazione ed il lavoro svolto il CPAI, ma avevamo necessità di riavere indietro la struttura per nuovi progetti inerenti la salvaguardia del territorio. »

Negli intenti dell’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu c’è proprio la volontà di dislocare in quei locali la sede della Protezione civile comunale, un servizio di monitoraggio e salvaguardia dell’ambiente e tutto ciò che concerne un pronto intervento in casi di incendi, alluvioni e disastri naturali.

«Ringrazio il sub commissario Ignazio Tolu e tutti i funzionari per la collaborazione. I risultati ottenuti sono il frutto di un proficuo dialogo tra enti pubblici. Dopo il piano di Protezione civile e l’acquisizione dei locali – conclude il sindaco di San Giovanni Suergiu -, a breve verrà istituita la Protezione civile comunale, un altro passo importante verso la sicurezza della nostra comunità.»

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«In merito alla nota stampa diffusa dal gruppo consiliare di minoranza di San Giovanni Suergiu, vorrei rendere noti alcuni risultati che questa amministrazione ha ottenuto, in merito al problema sicurezza strade del Sulcis.»

Lo scrive, in una nota, Elvira Usai, sindaco del comune di San Giovanni Suergiu.

«Apprendo e condivido la preoccupazione dei consiglieri e li invito a perseguire con l’Amministrazione gli sforzi volti ad avere strade più sicure nel Nostro territorio – aggiunge Elvira Usai –. In merito alla S.P. 75, grazie all’incessante confronto e concertazione con la Provincia, siamo riusciti a far stanziare € 50.000,00, per la messa in sicurezza della curva per Matzaccara, ultimamente teatro di gravissimi incidenti. Si sta lavorando, inoltre, di concerto con provincia, consorzio di bonifica e corpo forestale,  alla messa in sicurezza di alcune fermate sulla SP 75, per l’autobus scolastico comunale che, ogni giorno, trasporta i bambini residenti nei medaus verso i plessi scolastici del Centro. Stesso discorso valga per la SP 77, per la quale ci sono disponibili 3 milioni di euro alla Regione Sardegna, e che auspichiamo possano essere subito appaltati dalla provincia del Sud Sardegna. Piccoli obiettivi che rappresentano il desiderio e l’interesse a non arrendersi di fronte a decenni di trascuratezza nella manutenzione della nostra rete viaria.»

«Non ci fermiamo a questo – conclude Elvira Usai -, e rivolgiamo un appello ai gruppi consiliari di San Giovanni Suergiu, affinché si possano fare azioni più incisive ed eclatanti per questo problema, di concerto con il Sindaco e la Sua maggioranza.»

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E’ stato inaugurato e aperto al pubblico lunedì scorso, 1 ottobre, presso la zona Pip, l’ecocentro del comune di San Giovanni Suergiu.

Il nuovo centro di raccolta è una delle tante novità contenute nel nuovo servizio di igiene urbana avviato il 1 settembre.

«Colmiamo un vuoto importante dal punto di vista del decoro urbano e del rispetto per l’ambiente – spiega il sindaco Elvira Usai – e confidiamo nel fatto che questo strumento possa arginare l’inciviltà di coloro che abbandonano i rifiuti nelle nostre strade e campagne.»

La struttura ecologica sarà fruibile tutti i giorni, dal lunedì al sabato, con i seguenti orari: al mattino dalle 9.00 alle 12.00, al pomeriggio dalle 15.00 alle 18.00. Nei prossimi giorni tutte le informazioni saranno disponibili, oltre che con i mezzi tradizionali (ecobolario, calendario, numero verde), anche con un sito internet apposito ed un’applicazione scaricabile sullo smartphone.

«L’ambizioso obiettivo – conclude il primo cittadino – è quello di raggiungere significative percentuali di differenziata e di rendere pulito e ordinato il paese con il suo vasto territorio: un biglietto da visita impeccabile per chi viene a visitare San Giovanni Suergiu.»

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Si conclude positivamente l’iter del progetto per la realizzazione dell’impianto di sollevamento fognario di Palmas, finanziato in origine nel 2009 e la cui ubicazione iniziale era a 30 metri dall’abitato di Palmas. Dopo 5 mesi di interlocuzioni con Egas e Abbanoa, gli enti preposti, l’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu è riuscita a far approvare una nuova proposta di ubicazione e realizzazione dell’impianto, che sia rispettosa delle esigenze della popolazione e che porti a compimento un’infrastruttura fondamentale per l’intera comunità da circa 10 anni ferma.

Il progetto sarà realizzato con un incremento di risorse finanziarie pari a 450mila euro e con il ripristino e la bonifica dei luoghi dove attualmente è ubicato. Si procederà ad un arretramento di circa 200 metri sulla linea della condotta rispetto alle case della frazione e posizionato in una porzione di terreno di 490 metri quadrati che è stato espropriato. Nella seduta svoltasi il 30 luglio scorso, il Consiglio comunale ha approvato l’esproprio e l’avvio dei nuovi lavori.

«Si tratta di un risultato frutto di numerosi tavoli tecnici e politici – ha commentato il sindaco Elvira Usai – conseguito finalmente nel rispetto delle esigenze e le aspettative delle comunità locali.»