23 December, 2024
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L’Aula consiliare di via Roma ospiterà venerdì, a partire dalle ore 17.00, un incontro di animazione sulla nascita della Comunità di tutela della biodiversità della cipolla di San Giovanni Suergiu.

Dopo i saluti del sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai, si parlerà dello stato di attuazione del progetto di valorizzazione della cipolla di San Giovanni Suergiu, secondo quanto prevede la legge regionale 8 agosto 2014, n. 16, “Norme in materia di agricoltura e sviluppo rurale: agrobiodiversità, marchio collettivo, distretti. Direttive e regolamenti di attuazione”, con l’intervento di Francesco Severino Sanna, rappresentante di Laore Sardegna.

Verranno condivisi, infine, la bozza di statuto e l’atto costitutivo della Comunità di tutela della Biodiversità Cipolla di San Giovanni Suergiu (prodotto agricolo tradizionale).

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Anche quest’anno l’associazione culturale Punta Giara ha presentato alla stampa il programma del festival  “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, giunto alla XXXIII edizione, nella “Sala Lilliu” della Biblioteca Regionale, a Cagliari, alla presenza dell’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Beni culturali, Informazione, Sport e Spettacolo, Giuseppe Dessena.

Sono diversi gli elementi, alcuni assolute novità, che caratterizzeranno il festival dal 1° al 9 settembre. Innanzitutto le sedi, tre, una in più rispetto alla passata edizione: Sant’Anna Arresi, Masainas e San Giovanni Suergiu.

Il festival, inoltre, concentrerà le sue attenzioni ed i suoi approfondimenti sull’integrazione e lo sviluppo sui 7/8, nel rapporto con gli stili ed i generi musicali contemporanei ed i quello tra gli esseri umani.

Il programma, presentato dal presidente e direttore artistico dell’associazione Punta Giara Basilio Sulis (che ha annunciato che a fine rassegna lascerà la presidenza), il segretario Paolo Francesco Sodde e la responsabile delle traduzioni e delle comunicazioni con l’estero Enrica Lotta, è ricchissimo: nove giorni di concerti sul tema del pianoforte che si svolgeranno non solo ai piedi del nuraghe ma anche in altre locations altrettanto spettacolari: la splendida spiaggia di “Is Solinas” nel comune di Masainas (alla presentazione è intervenuta la vicesindaco Ilaria Portas), dove si esibiranno Rob Mazurek & Gabriele Mitelli, un duo di cornetta e tromba alle ore 19.00 del 5 settembre, incorniciati da un tramonto mozzafiato ed il 7 settembre, con il Piano Solo di Alexander Hawkins.

Per il terzo anno consecutivo, il festival approda dinanzi all’antica chiesa romanica di San Giovanni di Palmas Vecchio, a San Giovanni Suergiu, dove il 9 settembre, giorno di chiusura, prenderà vita il concerto omaggio al grande musicista Carlo Mariani con “The Man of the Long Canes” (evento presentato dal sindaco Elvira Usai); inoltre, nella fantastica cornice di Porto Pino, ai piedi delle dune di sabbia, il 4 settembre, alle 19.00, si terrà un Piano Solo di Joe Chambers, in un altro spettacolare tramonto in musica.

Il centro del tema musicale di questa edizione sarà il pianoforte, strumento musicale raffinato dalle immense possibilità, amore e croce di musicisti di tutti i tempi.

Pianoforte come metafora dell’esistenza umana, dove i tasti bianchi rappresentano felicità e quelli neri tristezza ed entrambi servono a comporre  melodia.

Pianoforte che, attraverso legno evibrazioni, è capace di comunicare con la danza delle dita umane le più sottili verità universali.

Il bianco ed il nero come simbolo delle etnie umane che mai come in questo periodo storico sembrano essere in lotta tra loro per un lembo di terra su cui invece che scorrere pace, spesso scorre l’orrore degli egoismi e delle incomprensioni di questi umani che, avvolte, sono capaci di grandi opere, siano esse musicali o di altra natura, ma altre sembrano saper solo seminare discordia e disperazione.

Un anno fa il festival accese il dibattito sui diritti civili, quest’anno il tema scelto è quello delle migrazioni globali che sembra oggi più che mai acuirsi ed allontanarsi da possibili soluzioni. Lo stesso manifesto ufficiale richiama questi temi. Oltre al piano, infatti, fà bella mostra di sé il mare, elemento naturale che caratterizza il territorio del festival, che sta conoscendo da vicino, inconsapevole protagonista, il fenomeno delle migrazioni.

Uno dei protagonisti sarà il multistrumentista Tyshawn Sorey, che suona batteria, percussioni, trombone e piano, raffinato musicista alla scoperta di molti e differenti linguaggi. Considerato da molti l’erede naturale di Butch Morris, darà vita alla Conduction che Morris aveva in progetto di portare al festival e che la sua prematura dipartita non gli ha consentito di completare. Sarà Sorey che guiderà un’intera orchestra proveniente dal Conservatorio di Cagliari nella difficile ma altrettanto affascinante impresa di realizzare il progetto incompiuto di Butch. Il progetto sarà possibile  grazie alla collaborazione con l’Associazione Ticonzero. L’Ensemble sarà formata da diciotto elementi tutti provenienti dal Conservatorio di Cagliari, diretta da Daniele Ledda, professore di musica elettronica (presente alla conferenza stampa), che sotto la sapiente direzione del maestro Soreysi cimenterà in questa opera dall’esecuzione assolutamente eccezionale.

Il programma completo del festival.

1 settembre

• Roots Magic

• The White Desert Orchestra direct

by Eve Risser

2 settembre

• The Young Mothers

• David Murray quartet

3 settembre

• Radian

• Talibam & Joe McPhee

4 settembre

• Chad Taylor & James B. Lewis

• Chicago London Underground

5 settembre

• Sant’Anna Arresi Black Quartet

• A Pride of Lions

6 settembre

• ONG “crash”

• Alexander Hawkins Quartet

7 settembre

• A-SEPTiC

• Conduction n. 200

8 settembre

• The Blackstones

• Dr. Lonnie Smith

9 settembre

• Snake Platform

4 settembre a Porto Pino

• Joe Chambers solo

5 settembre a Is Solinas

• Rob Mazurek & Gabriele Mitelli

7 settembre a Is Solinas

• Alexander Hawkins solo

9 settembre a Palmas Vecchio

Vediamo una breve intervista con l’associazione culturale Punta Giara, Basilio Sulis, sugli artisti presenti alla XXXIII dizione del festival, e l’intervento dell’assessore regionale Giuseppe Dessena che si è soffermato sul ruolo che i grandi festival hanno per la diffusione della culturale musicale in Sardegna e sull’impegno della Regione per il sostegno agli stessi sulla base di una programmazione triennale, presupposto indispensabile per garantire stabilità e qualità ai progetti delle associazioni che li organizzano.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/pcb.10216943351923967/10216943073957018/?type=3&theater

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Giovedì 5 luglio 2018, alle ore 10.30, presso i locali della Biblioteca Regionale “sala Lilliu” in Viale Trieste 137 a Cagliari, si terrà la conferenza stampa di presentazione della trentatreesima edizione del festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, in programma dal 1 al 9 settembre 2018 nella sede naturale di Sant’Anna Arresi e con appuntamenti tematici a Masainas e San Giovanni Suergiu.

Il presidente ed il direttivo dell’Associazione Culturale Punta Giara illustreranno ai presenti il programma aggiornato della manifestazione e delle attività ad esse collegate.

In questa edizione il festival concentrerà le sue attenzioni ed i suoi approfondimenti sull’integrazione e lo sviluppo sui 7/8, nel rapporti con gli stili ed i generi musicali contemporanei e in quello tra gli esseri umani.

Oltre gli operatori della comunicazione delle testate giornalistiche sarde (non tutte), i corrispondenti e i media nazionali sono stati invitati alla conferenza stampa i rappresentanti delle istituzioni pubbliche: dott. Gianfranco Ganau e dott. Francesco Pigliaru rispettivamente presidenti del Consiglio e della Giunta Regione Autonoma della Sardegna, dott. Giuseppe Dessena assessore regionale della Pubblica Istruzione, Informazione, Spettacolo e Sport, dott.ssa Barbara Argiolas sssessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, dott. Antonello Cabras presidente della Fondazione di Sardegna, maestro Giorgio Sanna direttore del Conservatorio di Musica di Cagliari Giovanni Pierluigi da Palestrina, maestro Daniele Ledda Presidente Associazione Culturale Ticonzero, dott. Giuseppe Giordano presidente di Sardinia Jazz Network, il presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis, dott. Bruno Carcangiu commissario straordinario del comune di Sant’Anna Arresi, dott.ssa Elvira Usai Sindaco del comune di San Giovanni Suergiu e Ivo Melis con la dott.ssa Ilaria Portas rispettivamente sindaco e vice sindaco del comune di Masainas, Paolo Zucca responsabile delle attività di fissaggio sonoro Live in Sant’Anna Arresi.

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E’ stato presentato ieri sera, nell’aula consiliare del comune di San Giovanni Suergiu, il libro “L’Africa di mio padre – 10 anni di lavoro, guerra e prigionia fra Africa e India”, di Aurelio Fadda. Sono intervenuti il sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai; il vicesindaco ed assessore della Cultura Marco Zusa; Andrea Contu, della Società Umanitaria di Carbonia.

Appassionato di fotografia, dalla fine degli anni ’70, Aurelio Fadda si dedica allo sviluppo e stampa in bianco e nero dei negativi riportati dalla prigionia e gelosamente custoditi da suo padre. Osservando quelle immagini, ha sentito il bisogno di saperne di più sull’esperienza in Africa di suo padre, di conoscerne meglio la storia, il contesto, le persone. Da quelle foto è partita la sua lunghissima ricerca ed è nato questo libro fotografico che ha cercato di ricostruire al meglio la storia di Angelo Fadda e di molti suoi colleghi poco più che ventenni.

«Quando rientrai a casa dopo l’Africa, dopo la prigionia, erano trascorsi ben 11 anni da che avevo lasciato la mia di Mamma. Allo sbarco a Cagliari, seppi quando chiesi di lei a mio Padre e mi fu risposto “la Mamma è morta”! Il mondo, anzi l’universo intero, mi crollò addosso. Morì nel 1942, aveva 46 anni. A scrivermi per lui fu mia sorella Anita, imitandone la calligrafia. Questo per un certo periodo, poi mandavano i suoi saluti, il suo pensiero. Per lei io devo ancora tornare. La ricordo sempre come la lasciai: piangente, abbracciandomi dal suo letto poco prima di partissi.»

        

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Verrà presentato sabato 16 giugno, dalle 18.30, nell’aula consiliare del comune di San Giovanni Suergiu, il libro “L’Africa di mio padre – 10 anni di lavoro, guerra e prigionia fra Africa e India”, di Aurelio Fadda. Interverranno il sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai; il vicesindaco ed assessore della Cultura Marco Zusa; il giornalista Marco Corrias e il direttore della Società Umanitaria di Carbonia, Paolo Serra.

Appassionato di fotografia, dalla fine degli anni ’70, Aurelio Fadda si dedica allo sviluppo e stampa in bianco e nero dei negativi riportati dalla prigionia e gelosamente custoditi da suo padre. Osservando quelle immagini, ha sentito il bisogno di saperne di più sull’esperienza in Africa di suo padre, di conoscerne meglio la storia, il contesto, le persone. Da quelle foto è partita la sua lunghissima ricerca ed è nato questo libro fotografico che ha cercato di ricostruire al meglio la storia di Angelo Fadda e di molti suoi colleghi poco più che ventenni.

«Quando rientrai a casa dopo l’Africa, dopo la prigionia, erano trascorsi ben 11 anni da che avevo lasciato la mia di Mamma. Allo sbarco a Cagliari, seppi quando chiesi di lei a mio Padre e mi fu risposto “la Mamma è morta”! Il mondo, anzi l’universo intero, mi crollò addosso. Morì nel 1942, aveva 46 anni. A scrivermi per lui fu mia sorella Anita, imitandone la calligrafia. Questo per un certo periodo, poi mandavano i suoi saluti, il suo pensiero. Per lei io devo ancora tornare. La ricordo sempre come la lasciai: piangente, abbracciandomi dal suo letto poco prima di partissi.»

Aurelio Fadda.

 

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Lo scorso fine settimana, nell’aula consiliare di San Giovanni Suergiu, si è tenuta la dodicesima edizione di “Donne sarde di ieri e di oggi. Omaggio a… Donne fuori dal comune”.

Numerosi gli ospiti che, con i loro racconti, le loro esperienze di vita e la loro arte, hanno coinvolto ed entusiasmato il numeroso pubblico presente.

Nella serata di domenica, condotta e moderata da Sabrina Sabiu, era presente la compagnia teatrale Actores Alidos, la pilota/navigatrice Nicoletta Deidda, l’imprenditrice Monica Saba, il primo cittadino di Borutta Silvano Arru per ricordare Ninetta Bartoli di Borutta, primo sindaco donna in Italia, con un omaggio magistralmente realizzato dalle alunne dell’Istituto Comprensivo Marconi di San Giovanni Suergiu.

L’evento, al quale era presente anche il sindaco di San Giovanni Suergiu Elvira Usai, è stato organizzato dal Gruppo “Le Mani Amiche” di San Giovanni Suergiu, in collaborazione con le Acli provinciali, l’assessorato della Cultura del comune di San Giovanni Suergiu e la Fondazione di Sardegna.

Marzia Tornatore

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A soli tre mesi dalla presentazione del progetto, il ministero delle Politiche agricole e forestali ha riconosciuto ufficialmente la cipolla di San Giovanni Suergiu come PAT, Prodotto Agroalimentare Tradizionale. La certificazione è realtà per la gioia di tutti quelli che, a vario titolo, hanno partecipato al progetto di valorizzazione del prodotto sulcitano.

«Un risultato – ha detto il sindaco Elvira Usai – che ci rende orgogliosi e che io considero come un traguardo di tutta la nostra comunità. L’Amministrazione comunale è stata determinata nel perseguire quest’obiettivo ambizioso, ma altrettanto lo sono stati i cinque giovani imprenditori agricoli che la coltivano da alcuni anni, l’antropologa Alessandra Guigoni che ha effettuato la ricerca storica e raccolto le varie testimonianze fra gli anziani del paese, il comitato patronale di San Giovanni Battista e i numerosi cittadini che hanno contribuito a perpetuare le ricette gastronomiche tradizionali. Al prodotto identitario – aggiunge il primo cittadino – ora l’auspicio di un’opportunità economica che possa investire tutto il paese sulcitano: dalla sua produzione al commercio, dalla sua trasformazione alla valorizzazione come tipicità nelle famose cucine degli chef sardi e non. Ricca di proprietà organolettiche e oligoelementi, ipocalorica e diuretica, la cipolla di San Giovanni Suergiu è un ottimo prodotto di nicchia che si sposa bene con il tonno e le uova o nel più classico “pani cun cibudda”, focaccia ripiena di cipolle e cotta nel forno a legna. Crediamo nello sviluppo locale – conclude Elvira Usai – nella valorizzazione dei nostri prodotti tipici e nelle mani sapienti di chi vuole mantenerle attuali e farle conoscere.»

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Non solo Carbonia. Sono ben cinque i Comuni del Sulcis Iglesiente che quest’anno non hanno confermato la partecipazione alla manifestazione Monumenti Aperti, giunta alla XXII edizione, nata nel 1997 a Cagliari dalla passione e l’impegno civile di un gruppo di studenti universitari, organizzata dalla ONLUS Imago Mundi.

Il comune di Carbonia ha partecipato a Monumenti Aperti per 14 anni consecutivi ma quest’anno l’Amministrazione guidata da Paola Massidda ha deciso di interrompere questa esperienza e di impegnarsi in un’altra iniziativa, legata alla valorizzazione del paesaggio e del patrimonio culturale della città mineraria che nel 2012 ha ricevuto il Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa. Il tutto, nell’anno in cui la città festeggia i suoi primi 80 anni.

Gli altri Comuni del Sulcis Iglesiente che non hanno confermato la partecipazione a Monumenti Aperti sono Carloforte, Gonnesa, Portoscuso e San Giovanni Suergiu. Anche il sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai, ha motivato la scelta della sua Amministrazione con l’intenzione di valorizzare il patrimonio culturale ed ambientale del paese, con il coinvolgimento delle numerose associazioni e dei giovani.

A fronte dei cinque Comuni del Sulcis Iglesiente usciti al circuito di Monumenti Aperti, ce n’è uno che ha aderito per la prima volta: Sant’Anna Arresi. Gli altri cinque Comuni rimasti (lo scorso anno erano 10, su un totale di 57, stesso numero complessivo confermato per quest’anno, dopo gli abbandoni ed i nuovi arrivi), sono Buggerru, Iglesias, Santadi, Sant’Antioco e Villamassargia.

Monumenti Aperti 2018 dovrebbe iniziare il 14 aprile a Bitonto (Bari) e concludersi nel mese di ottobre a Ferrara, alla seconda partecipazione.

In Sardegna la manifestazione si svolgerà tra il 21 aprile e il 3 giugno.

 

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Cosa significa fare il sindaco oggi dopo vent’anni di progressivo e sistematico smantellamento della figura dei sindaci da parte del centralismo governativo: è il tema trattato nel corso dell’incontro pubblico svoltosi lunedì scorso presso la sala conferenze della provincia del Sud Sardegna, in via Mazzini, a Carbonia, con la partecipazione del sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai, giornalista specializzata in comunicazione aziendale, e del giornalista Giampaolo Cirronis.

Nel corso dell’incontro, durato circa un’ora e mezza, in una sala quasi piena e molto interessata, Elvira Usai ha parlato della sua esperienza lavorativa da giornalista free-lance e del suo impegno in politica, iniziato nel 2011 con la candidatura al Consiglio comunale e la prima esperienza da vicesindaco e assessore dei Servizi sociali e, dopo il passaggio all’opposizione, della sua candidatura a sindaco alle Amministrative 2016, premiata con un vasto consenso elettorale. Tra i temi trattati, le difficoltà ad amministrare un piccolo Comune, in tempi che registrano una grave crisi del tessuto socio-economico e le sempre più ridotte possibilità degli amministratori locali, per i continui tagli dei finanziamenti, della capacità di dare risposte alle necessità e quindi alle richieste dei cittadini.

Si è parlato anche del ritorno all’accentramento dei servizi, cresciuto notevolmente dopo la cancellazione della provincia di Carbonia Iglesias, e dell’inadeguatezza dell’attuale sistema delle autonomie locali che ha creato le Unioni dei Comuni senza dare loro gli strumenti, soprattutto finanziari, per dare risposte ai territori amministrati.

Nella parte finale dell’incontro, si è sviluppato un interessante dibattito con alcuni interventi del pubblico.

L’evento è stato promosso da Unisulky S’Ischiglia Network – Università Popolare del Sulcis.

Foto di Tonino Rossi.

Foto di Tonino Rossi.

Foto di Tonino Rossi.

 

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Alcune centinaia di persone hanno partecipato questa sera, a San Giovanni Suergiu, alla manifestazione organizzata dal parroco della chiesa di San Giovanni Battista, don Tonino Bellu, per denunciare la precarietà dei servizi sanitari.

L’iniziativa è stata sostenuta dalla diocesi di Iglesias, rappresentata da don Salvatore Benizzi (era prevista anche la presenza del vescovo, mons. Giovanni Paolo Zedda, poi impossibilitato a partecipare per un imprevisto dell’ultim’ora), dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Elvira Usai, dalle associazioni locali e da tanti cittadini, gravemente penalizzati da un servizio sanitario assolutamente inadeguato.

Al termine della fiaccolata, c’è stato il concentramento in piazza, sul sagrato della chiesa di San Giovanni Battista, nel corso del quale sono state denunciate le motivazioni della manifestazione di protesta, che si possono sintetizzare in lunghe liste di attesa per ricoveri ospedalieri e visite specialistiche, reparti ospedalieri chiusi e male organizzati e nello stato di completo abbandono in cui si trova il poliambulatorio locale, con i suoi già precari servizi, e i gravissimi disagi per i cittadini, costretti a percorrere molti chilometri per essere sottoposti a visite nelle strutture degli altri centri del Sulcis.