18 July, 2024
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Si è svolto questa mattina, presso la Caserma “S. Pisano” di Teulada, il passaggio di consegne al comando del XVIII Battaglione “Poggio Scanno” dei Bersaglieri, tra il tenente colonnello Marco Pelliccioni ed il tenente colonnello Alessandro Latino. Hanno presenziato alla cerimonia, tra gli altri, il consigliere regionale Paolo Luigi Dessì, i sindaci dei comuni di Teulada Daniele Serra, di Sant’Anna Arresi Teresa Pintus, di San Giovanni Suergiu Elvira Usai, il comandante della Compagnia dei carabinieri di Carbonia maggiore Pino Licari.

La breve cerimonia ha avuto il suo clou con l’intervento di saluto del comandante uscente Marco Pelliccioni, che ha ringraziato tutti gli uomini del Battaglione, schierati sul piazzale, l’ingresso del nuovo comandante Alessandro Latino e, infine, il discorso del colonnello Gabriele Cosimo Garau, 83° comandante del III Reggimento Bersaglieri, arrivato a Teulada due mesi fa ma già inserito perfettamente nel nuovo incarico professionale e nel nuovo ambiente.

Alleghiamo un ampio album fotografico della cerimonia.

                                    

            

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Nella diatriba tra la Pro Loco e l’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu, che ha visto l’associazione turistica locale abbandonare le iniziative estive in aperta contestazione della distribuzione delle risorse stanziate per gli spettacoli estivi, si inserisce oggi, giorno di Ferragosto, Erminio Meloni, consigliere comunale di minoranza e componente del direttivo Pro Loco.

«La materia del contendere, se così vogliamo chiamarla – scrive Erminio Meloni in una nota -, è la delibera di Giunta n. 60 del 24.07.2017 avente come oggetto i contributi alle associazioni per le manifestazioni culturali e di spettacolo per il 2017. Presenti, oltre al sindaco, il suo vice avv. Marco Zusa, l’ing. Giuseppe Pinna, la dott.ssa Camilla Melis, il sig. Gianfranco Ghisu ed il dott. Giampiero Cabras che, con voti unanimi, ripartiscono 12.400 € nel seguente modo:

€ 1.500,00 alla Pro Loco per le feste patronali delle frazioni, la Pro Loco fa da tramite per l’assegnazione di 500,00 € a Palmas, 500,00 € ad Is Urigus e 500,00 € a Matzaccara;

€ 150,00 alla Pro Loco per manifestazione teatrale. La Pro Loco ha avuto l’incarico di pagare la SIAE ed il suolo pubblico, facendo risparmiare quasi il 50% all’amministrazione in virtù della convenzione nazionale UNPLI-SIAE;

€ 2.000,00 finanziamento diretto al COMITATO FESTA PATRONALE San Giovanni Battista;

€ 300,00 finanziamento diretto alle ACLI MANI AMICHE per la manifestazione “Sfila la tradizione”;

€ 300,00 finanziamento diretto all’ASSOCIAZIONE GIOCONDA per la manifestazione “La memoria del suono”;

€ 300,00 finanziamento diretto alla COMPAGNIA TEATRALE SA PRAMA;

€ 300,00 finanziamento diretto all’Associazione S’ARRIU DE IS FAINAS per la manifestazione “Note d’estate”;

€ 300,00 finanziamento diretto all’Associazione PALMAS VECCHIO per “Il giardino delle idee”;

€ 250,00 alla Pro Loco per pagare la navetta utilizzata per monumenti aperti e commissionata dall’amministrazione;

€ 500,00 alla Pro Loco, finanziamento devoluto sotto forma di manifestazioni estive ma finalizzato ai contributi dovuti ai carri allegorici e ai gruppi mascherati per la partecipazione al carnevale sangiovannese;

€ 6.500,00 (seimilacinquecento) finanziamento diretto all’Associazione PALMAS VECCHIO per manifestazioni estive.

Appare chiaro – aggiunge Erminio Meloni – che la Pro Loco non abbia ricevuto nessun contributo per la sua programmazione ma che sia stata utilizzata solo sporadicamente come passa carte in momenti di difficoltà e fatta fuori in modo poco elegante dalla ripartizione dei fondi. Credo che sia evidente a tutti la disparità di trattamento, non a caso qualcuno ha polemizzato giustamente, in modo agonistico e spiritoso, sul fatto che Palmas abbia battuto San Giovanni 7.300 a 4.100 € e che le altre frazioni, Is Urigus e Matzaccara, siano rimaste al palo, in fondo alla classifica, con 500,00 € a testa.»

«Aldilà della legittima distribuzione delle risorse – sottolinea ancora Erminio Meloni -, che comunque evidenziano chiaramente la volontà politica di questa amministrazione, si deve sapere che per quanto riguarda i finanziamenti che transitano nella Pro Loco, e quindi inseriti nel bilancio dell’associazione, pur non avendo nessun ritorno immediato, sarebbe stato un vantaggio per la gestione del 2018, in considerazione del fatto che la Regione Sardegna elargisce contributi alle Pro Loco nella misura del 15% rispetto al fatturato rendicontato. Pertanto, la Pro Loco, per il 2018, avrà un contributo regionale pari a € 360,00 (€ 2.400 x 0.15), che aiuteranno la programmazione delle manifestazioni del prossimo anno. Se l’amministrazione avesse fatto la scelta di far passare i finanziamenti riguardanti la delibera di Giunta n. 60 tramite Pro Loco, con la stessa destinazione, si avrebbe avuto un ritorno economico pari a € 1.860,00 (€ 12.400 x 0,15). Da qui la decisione della Pro Loco di informare la comunità sull’impossibilità di portare avanti la programmazione degli avvenimenti estivi per mancanza di fondi.»

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Ha riscosso un grande successo, ieri sera, a San Giovanni Suergiu, la prima edizione dell’International Street Food, festival del cibo di strada internazionale, scaturito dalla collaborazione tra l’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu, le associazioni operanti nel comune di San Giovanni Suergiu, le attività produttive e i cittadini volontari.

A partire dalle 20.00, il centro del paese si è immerso in un clima di festa, “baciato” da una splendida serata di metà agosto rinfrescata dal maestrale, con stand per la degustazione e la vendita di cibi di strada allestiti da operatori provenienti da tutto il mondo, con incontri, talk food, esposizioni, animazioni, musica, suggestioni culturali e percorsi gastronomici. Ben 14 comunità internazionali con sede in Sardegna, si sono riunite per proporre lo spiedino tipico della loro tradizione.Il risultato è da valutare in termini ancora più importanti, se si considera che in contemporanea, in diversi centri del Sulcis Iglesiente, ad iniziare dalle vicine Piscinas e Nuxis, si sono svolte iniziative in campo gastronomico.

La serata è stata allietata dai ragazzi di Is Urigus che suoneranno con Andrea Tuveri.

Il sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai, ha espresso grande soddisfazione, questa mattina, in un post pubblicato nel suo profilo facebook.

«Questo è Riprendere il Filo! – ha scritto Elvira Usai, riprendendo così il nome della lista con la quale ha vinto le elezioni nel 2016 -. Un paese che rivive, un’economia che inizia a girare, un’occasione che riporta San Giovanni Suergiu al prestigio che merita. Questa è la dimostrazione, ancora una volta, che uniti e collaborativi si vince. Ma non vinciamo noi. Vince San Giovanni Suergiu! Noi siamo solo i propulsori, quelli a cui avete dato fiducia un anno fa. Il resto è frutto del lavoro certosino di associazioni, volontari e tutte le persone di buona volontà che mettono a disposizione il loro impegno e il loro tempo per amore del paese.»

«E allora io mi sento di dover ringraziare tutti indistintamente e spero di non dimenticare nessuno – ha aggiunto Elvira Usai -. Associazioni, volontari, forze dell’ordine, operai comunali, polizia municipale, le comunità straniere presenti, i giovani musicisti e la band capitanata da Andrea Tuveri, e soprattutto turisti e non che ieri hanno scelto di trascorrere la loro serata estiva nel nostro bel paese. Un grazie speciale va alla mia squadra di governo: assessori e consiglieri. Ragazzi, senza di voi nulla è possibile. Sono orgogliosa di voi e della nostra comunità – ha concluso Elvira Usai -. Atrusu annusu!»

Le fotografie allegate sono state scattate tra le 20.30 e le 21.00, quando ancora molti visitatori dovevano ancora arrivare.

   

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La Pro Loco di San Giovanni Suergiu annulla le manifestazioni estive per mancanza di risorse e attacca l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Elvira Usai.

Il presidente dell’associazione, Pietro Armas, ha diffuso una nota dopo la riunione del direttivo svoltasi lunedì 7 agosto.

«Nonostante aver approvato il bilancio preventivo a novembre 2016, aver consegnato la richiesta di contributo al comune di San Giovanni Suergiu per tempo, ci troviamo impossibilitati a creare gli eventi per animare l’Estate Sangiovannese, in quanto l’Amministrazione comunale ha deciso di non contribuire a nessuna delle nostre iniziative – si legge nella nota -. Per dovere di cronaca, evidenzio che la domanda per il contributo per il calendario degli eventi estivi è stato protocollato in Comune la scorsa primavera e con esse anche la richiesta per l’apertura di Infopoint per l’accoglienza e l’informazione turistica. A tali domande non vi è stata mai risposta, se non una totale carenza di risorse economiche comunali per creare un’Estate accogliente sia per i turisti che per i nostri compaesani.»

«Inoltre, visto il modus operandi e la gestione dei fondi per il “Festival dello Street Food” intendiamo non aderire a tale iniziativa – aggiunge la nota -. E’ bene che l’informazione sia data in modo corretto: la Pro Loco è stata contattata  ad evento già creato e solo per la cucina dello “spiedino del Sulcis”, dove tutte le spese per la cucina sarebbero state a carico nostro. Impossibilitati economicamente, visto il contributo a 0 euro anche per tale iniziativa e visto che il totale finanziamento dell’evento sarebbe andato ad un’altra associazione, riteniamo di non essere in grado economicamente, nostro malgrado, a contribuire alla buona riuscita di tale evento.»

«Vista la gestione dei fondi comunali per le associazioni riteniamo di non dover più stare a questo gioco, dove un organo quale la Pro Loco, che svolge un ruolo attivo per la valorizzazione delle risorse per il Paese, non gli venga riconosciuto il giusto ruolo di coordinamento, gestione ed organizzazione della promozione turistica che gli spetta. Nonostante le nostre buone intenzioni e la nostra buona volontà nel programmare per tempo bilancio e manifestazioni estive, purtroppo, siamo costretti ad annullare tutto – conclude la nota della Pro Loco di San Giovanni Suergiu -, nella speranza che la gestione dei fondi 2018 sia più coerente con le aspettative nostre e delle altre associazioni.»

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Tito Marteddu (Fiamme Gialle Simoni) in campo maschile e Beatrice Casati (Cus Pavia) in campo femminile, hanno vinto la sesta edizione della Palmas Corre, intitolata alla memoria di Giovanni Lai, campione italiano dei 10.000 su pista e di cross a metà degli anni ’50. Alle loro spalle, rispettivamente, Massimiliano Nocco (Zitto e Corri Master Team Carbonia), vincitore un anno fa, e Sara Carta (Cus Pavia). Al terzo posto, in campo maschile Roberto Melis dell’ASD Atletica Cagliari, in campo femminile Patrizia Bernardini dell’ASD Atletica Carbonia. 780 i partecipanti, 77 tesserati Fidal, gli altri iscritti alla corsa non competitiva.

Gli organizzatori dell’associazione culturale Palmas Vecchio da quest’anno assegnano il Trofeo Giovanni Lai ai primi classificati, maschile e femminile, della categoria master. In campo maschile il Trofeo è stato assegnato a Mattia Gelso, dell’Atletica Santadi; in campo femminile a Claudia Fiorellino della Blue Tribune.

Tra i partecipanti nella categoria non competitiva anche il sindaco Elvira Usai che, pur fuori condizione per l’impossibilità di svolgere regolari allenamenti, ha voluto ugualmente esserci ed ha poi partecipato alle premiazioni, con il presidente della Fidal Sergio Lai e Peppuccio Cordeddu, 80 anni, ex grande atleta che ha gareggiato più volte con Giovanni Lai negli anni ’50, riuscendo in alcune occasioni anche ad avere la meglio.

La serata è proseguita con la cena. Parte del ricavato delle iscrizioni, 800 euro, andrà in beneficienza all’associazione Aisla (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica).

   

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A distanza di sei mesi dal recupero del finanziamento, sono iniziati i lavori di messa a norma e completamento degli impianti sportivi del comune di San Giovanni Suergiu. Il cantiere ha preso avvio dallo stadio comunale ed avrà una durata complessiva di 100 giorni.

«Se i lavoro non subiranno rallentamenti di sorta – spiega il sindaco, Elvira Usai – in autunno la nostra comunità potrà riavere i suoi spazi per llo svolgimento delle attività sportive.»

Si tratta di un risultato frutto di impegni costanti e di concertazione con la regione Sardegna per il recupero dei 300.000 euro di finanziamento. Tra i lavori previsti dal progetto, figurano la messa in sicurezza della tribuna dello stadio comunale, la costruzione degli spogliatoi dei campi da tennis e la ristrutturazione della palestra polivalente.

«Il recupero degli impianti sportivi – sottolinea Elvira Usai – ha un alto valore sociale, perché riconsegna un luogo sicuro alle società che praticano le varie discipline sportive in paese. Noi confidiamo, inoltre, nell’attenzione che queste porranno con la loro attività giornaliera – conclude il sindaco di San Giovanni Suergiu – a salvaguardia degli impianti da possibili atti vandalici.»

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Il nome di Meo Sacchetti, grande giocatore ed altrettanto grande coach di basket, resterà eternamente legato a quello della Dinamo, alla cui guida è stato protagonista della storica conquista del “triplete” (Campionato, Coppa Italia e Supercoppa) nel 2015 e, a fine carriera, si trasferirà definitivamente in Sardegna, nelle campagne alla periferia di Alghero, dove ha acquistato una casa con un ampio terreno, nel quale fa l’agricoltore, la sua grande passione, e produce olio di qualità, con le olive prodotte da ben 70 piante. Ieri sera, il coach di Altamura è stato protagonista di una splendida serata di sport e cultura, organizzata dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Elvira Usai, nell’ambito della kermesse letteraria “Io Leggo” del comune di San Giovanni Suergiu, per la presentazione del libro “Il mio basket è di chi lo gioca”, autobiografia scritta con la collaborazione del giornalista dell’Unione Sarda Nando Mura. Quella di San Giovanni Suergiu è l’unica tappa di presentazione del libro nel Sulcis Iglesiente.

Meo Sacchetti da qualche giorno è il nuovo coach di Cremona, società ambiziosa che, dopo un’amara retrocessione in A2, che lo ha contrattualizzato per 3 anni per tentare l’immediato ritorno in A1, magari già da quest’anno, visto che ha presentato domanda di ripescaggio. Nella stagione appena conclusa, Meo Sacchetti ha guidato l’Enel Brindisi, classificandosi al 9° posto e restando così fuori dai play-off per soli 2 punti.

A San Giovanni Suergiu, sul piazzale antistante la sala consiliare (dove era stato previsto lo svolgimento e lasciata perché si è rivelata quasi una fornace per la temperatura vicina ai 40°), Meo Sacchetti ha ripercorso la sua vita fin da bambino che non ha praticamente conosciuto il padre e la sua doppia carriera di giocatore prima e di coach poi, con Nando Mura, Elvira Usai, Marco Zusa e tanti dei presenti che hanno avuto modo di porre domande e fare riflessioni. «La sua vita è uno straordinario romanzo – ha sottolineato Nando Mura – e non è escluso che un giorno possa essere raccontata in un film».

Meo Sacchetti ha parlato tanto della sua esperienza con la Dinamo, ma anche delle gioie vissute da giocatore, dei grandi del basket («il mio preferito era Larry Bird fino a quando non l’ho conosciuto – ha detto – perché non era certamente un campione di simpatia, ma il più grande di tutti è stato sicuramente Michael Jordan, contro il quale ho avuto l’onore di giocare, rendendomi conto di persona della sua grandezza»), del figlio Brian, contro il quale ha pure giocato e con il quale ha avuto un rapporto particolare alla Dinamo. Stima particolare per Drake Diener, che ha voluto nuovamente con sé in questa nuova esperienza a Cremona, dopo i quattro anni vissuti a Sassari, e con il cugino Travis, che potrebbe tornare a giocare ricostituendo una coppia fenomenale (quando ne parla, gli brillano gli occhi)… Ma anche di David Logan, un fuoriclasse che a Sassari ha visto sorridere solo due volte, l’ultima il giorno dello scudetto, al termine di gara7, a Reggio Emilia…

Meo Sacchetti ha dimostrato anche una grande sensibilità verso i tanti giovanissimi presenti, che ha spronato a non arrendersi mai di fronte alle difficoltà, perché anche lui, quando ha iniziato a giocare a basket, ha incontrato ostacoli e giudizi poco incoraggianti per una sua affermazione ad alti livelli e, con la passione ed il sacrificio, è arrivato fino ai grandi traguardi con la Nazionale, tra i quali il titolo europeo 1983 e la medaglia d’argento alle Olimpiadi del 1980 a Mosca, anche se – lo ha rimarcato, non ha mai vinto lo scudetto da giocatore, impresa poi raggiunta da coach in panchina. Ed ha aggiunto che non bisogna necessariamente essere dei giganti per giocare bene a basket anche ad alti livelli, anche un atleta di 1 metro e 70 centimetri può diventare un grande giocatore ma per riuscirvi, ovviamente, deve essere più forte e determinato, lavora di più ogni giorno. «Erroneamente – ha sottolineato Meo Sacchettiquando sulla scena comparve un play-maker come Magic Johnson di 206 centimetri, un po’ tutti si sono convinti che per diventare un grande play-maker fosse necessario essere alti come lui, ma era sbagliato, perché Magic Johnson era tanto bravi che avrebbe potuto ricoprire tutti i ruoli e poi sui campi vedi fenomeni fisicamente molto ma molto diversi da lui».

Vediamo ora le interviste realizzate ieri sera, a San Giovanni Suergiu, con Meo Sacchetti e Nando Mura.

          

 

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Martedì 27, alle ore 18.30, la sala consiliare di San Giovanni Suergiu ospiterà l’ex coach della Dinamo Banco di Sardegna Meo Sacchetti, protagonista della storica conquista del “triplete” (Campionato, Coppa Italia e Supercoppa), per una serata di sport e cultura. L’iniziativa, organizzata dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Elvira Usai, rientra nella kermesse letteraria “Io Leggo” del comune di San Giovanni Suergiu, con la presentazione del libro “Il mio basket è di chi lo gioca”, autobiografia scritta con la collaborazione del giornalista dell’Unione Sarda Nando Mura. Quella di San Giovanni Suergiu è l’unica tappa di presentazione del libro nel Sulcis Iglesiente.

Meo Sacchetti da qualche giorno è il nuovo coach di Cremona, società ambiziosa che dopo un’amara retrocessione in A2, si è legata per 3 anni al coach di Altamura per tentare l’immediato ritorno in A1. Nella stagione appena conclusa, Meo Sacchetti ha guidato l’Enel Brindisi, classificandosi al 9° posto e restando così fuori dai play-off per 2 punti.

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Si sono concluse le riprese del lungometraggio di Laura Luchetti “Fiore Gemello”, un film che racconta l’amicizia tra un giovanissimo immigrato della Costa d’Avorio e una ragazzina sarda con una difficile storia familiare alle spalle, due “fiori gemelli” che pur provenendo da contesti molto diversi, sono entrambi alla ricerca della propria innocenza perduta.
Il terzo personaggio della storia è una Sardegna lontana da ogni cliché ma di struggente bellezza, impreziosita dallo sguardo di Ferran Paredes Rubio, il direttore della fotografia di Indivisibili e L’ora legale, tra i tanti. Un Sardegna raccontata anche attraverso i silenzi e i suoni di una natura materna che accoglie i due giovani protagonisti, interpretati dagli esordienti Kallil Kone e Anastasyia Bogach (sarda nonostante il nome), nella loro fuga alla ricerca della libertà.
Le riprese del film – selezionato come progetto in sviluppo dalla Cinéfondation del Festival di Cannes e dal Sundance Lab, prodotto da Picture Show in collaborazione con Rai Cinema e distribuito da Fandango – sono durate cinque settimane ed hanno interessato i comuni di Sant’Antioco, Gonnesa, San Giovanni Suergiu, Ussana, San Sperate, Senorbì, Assemini e Siliqua, coinvolgendo molti professionisti isolani, nella troupe e nel cast, per la sua realizzazione.
Una storia che parte dal locale per diventare universale e che ha scelto la Sardegna come cornice ideale grazie all’assistenza creativa della Fondazione Sardegna Film Commission sin dalle fasi di sviluppo del progetto, ottenendo il sostegno del MIBACT e della Regione Sardegna e l’assistenza della Fondazione per i servizi di assistenza logistica, casting e reperimento dei professionisti locali.
Il film ha visto un largo coinvolgimento territoriale che è stato sottolineato dall’assessore regionale della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, Giuseppe Dessena: «In questo film è stato toccato il delicato tema dell’immigrazione e il mondo degli adolescenti. C’è inoltre stato il nostro sostegno economico e quello del Mibact, e molti comuni del Sud Sardegna sono stati coinvolti. Voglio sottolineare con questo che l’opera è un mix straordinario e dunque ravvedo tutte le condizioni per un risultato davvero qualità, esattamente Come è stato questo anno di cinema per l’isola, di significativa importanza».
«La Sardegna, grazie al lavoro della Film commission della Regione, si sta dimostrando sempre più location ideale per il cinema, che diventa vetrina anche per territori meno conosciuti come il Sulcis o il Campidano – afferma Barbara Argiolas, assessore del Turismo, Artigianato e Commercio – è il caso di questa pellicola che racconta una storia molto attuale di adolescenza e immigrazione. Una produzione che ha visto il coinvolgimento delle comunità locali ed impiegato maestranze sarde, quindi occasione anche di lavoro e valorizzazione delle nostre professionalità, e che, in una terra dall’ambiente incontaminato come la Sardegna, ha seguito il protocollo green elaborato dalla Film commission per garantire la sostenibilità delle varie fasi della lavorazione. L’ambiente e il paesaggio sono il nostro valore fondamentale e come Regione riteniamo possibile farli diventare occasione di sviluppo sostenibile».
Sentimento condiviso anche dal sindaco di San Giovanni Suergiu Elvira Usai che sottolinea: «L’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu è lieta che il suo territorio sia stato scelto per le riprese del film. La consideriamo una preziosa occasione per promuovere e valorizzare il nostro patrimonio culturale e i preziosi esempi di archeologia industriale: noi scommettiamo sul Cineturismo come strumento di marketing territoriale, che oggi rappresenta un segmento di mercato dalle grandi potenzialità».
Conclude il direttore della Sardegna Film Commission, Nevina Satta: «Per la Sardegna Film Commission la preparazione di Fiore Gemello è stata una esperienza straordinaria: la ricerca dei protagonisti del film della Lucchetti ci ha messo in contatto con la macchina dell’accoglienza dei migranti e con la comunità delle scuole primarie e secondarie, vera piattaforma di multiculturalismo del quotidiano, in cui i ragazzi diventano i veri testimoni della nuova identità europea, a cui il cinema rivolge lo sguardo e che dimostra di poter Diventare un importante futuro professionale».
Fiore gemello è il primo lungometraggio selezionato da Cinéfondation girato in Italia con l’applicazione del protocollo green, tema che dal 2014 è al centro delle attività della Fondazione per la promozione di pratiche produttive ecosostenibili sui set cine-tele-audiovisivi.
Il film ha infatti adottato il protocollo green elaborato dalla Fondazione, il Sardegna Green Film Shooting, un vademecum di buone pratiche articolato su 5 punti fondamentali: risparmio ed efficientamento energetico, alloggi e mobilità sostenibile, scelta dei materiali, cibo e risparmio idrico, gestione dei rifiuti.

 

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Anche nel Sulcis sono sempre più le aziende dell’agroalimentare e del turismo che certificano prodotti e servizi per sfruttare i nuovi mercati e accedere a contribuiti regionali, nazionali ed europei.

Per conoscere le opportunità di crescita, i bandi regionali (come quelli relativi alle misure del Piano di sviluppo rurale 2014-2020 in prossima uscita), insieme alle normative e alla regolamentazione del settore, al trend di vendita, ai prodotti più richiesti e alle potenzialità del marketing, le aziende del Sulcis interessate anche ai mercati nazionali ed esteri, si ritroveranno martedì 16 maggio a San Giovanni Suergiu, presso l’Aula Consiliare in via Roma (angolo via Porto Botte), con inizio alle ore 16.30, per partecipare a un seminario tecnico organizzato da Confartigianato Sud Sardegna ed Ecogruppo Italia, dal titolo “Il valore della certificazione biologica nell’agroalimentare e nel turismo. Le opportunità per le imprese del Sulcis”,

Il programma prevede, alle 16.00, la registrazione dei partecipanti poi dalle 16.30 i saluti d’apertura lavori del sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai, seguiti dall’intervento del Segretario di Confartigianato Sud Sardegna, Pietro Paolo Spada dal titolo “Le attività di Confartigianato per il settore”, e dalla relazione del General Manager di Ecogruppo Italia, Franco D’Antoni, dal titolo “Cresce il mercato, cresce la voglia di biologico in Italia e all’estero”. Subito dopo spazio gli interventi degli imprenditori del Sulcis.

L’evento, a partecipazione libera e gratuita, è quindi aperto alle imprese di trasformazione agroalimentari (pastifici, risifici, molini, oleifici, caseifici, conserve e marmellate, mielifici, prodotti sott’olio, verdure confezionate, pasti pronti, cantine, birrifici, salumifici), ai produttori primari (vivai, aziende agricole, aziende zootecniche) e alle strutture ricettive (agriturismi, fattorie didattiche, percorsi ecoturistici ed enogastronomici).

In Sardegna sono 2.501 i produttori e trasformatori che operano in questo settore, cresciuto tra il 2014 e 2015 del 3,9%, il cui giro d’affari in Italia ha toccato i 4,2miliardi di euro. Aziende di trasformazione agroalimentare ma anche imprenditori agricoli che nell’isola si prendono cura di oltre 146mila ettari di coltivazioni.

Tutte le attività produttive guardano ormai con sempre maggiore attenzione alle esigenze dei consumatori italiani e, soprattutto, di quelli internazionali, notoriamente molto esigenti in fatto di ecosostenibilità, sempre con uno sguardo attento alla certificazione di terreni e colture che apre le porte ai finanziamenti per gli imprenditori che adottano le misure per le produzioni biologiche o integrate.

«Il comparto sardo della piccola e media impresa – sottolinea Pietro Paolo Spada, segretario di Confartigianato Sud Sardegna – ha sempre più necessità di avviare i sistemi di controllo per la produzione e la trasformazione del biologico e di ottenere le certificazioni dei propri prodotti». «Queste iniziative sono un’opportunità per tutte le realtà produttive – continua Spada . artigiane, agricole o turistiche, che sul biologico hanno necessità di sviluppare e approfondire gli aspetti normativi, commerciali e del marketing o conoscere le prospettive di vendita internazionali»Per questo, con le aziende, abbiamo deciso di iniziare un lavoro di formazione che le preparerà a nuovi sbocchi commerciali . conclude il segretario di Confartigianato Sud Sardegna – perché se è necessario avere ottime produzioni o coltivazioni è altrettanto necessario averle certificate».

L’appuntamento del Sulcis offrirà informazioni e chiarimenti alle imprese di produzione e preparazione ma anche le opportunità delle produzioni biologiche, integrate e sostenibili alla luce della crescita dei mercati locali, nazionali e internazionali.

Per l’associazione artigiana «è fondamentale che le aziende capiscano l’importanza del guardare con attenzione le esigenze dei consumatori. La Sardegna è un territorio che può puntare alle produzioni di qualità e presentarsi ai mercati, soprattutto quelli esteri, con determinazione mostrando il suo enorme potenziale nel settore agroalimentare».

I dati del biologico in Sardegna e Italia.

In Sardegna (dati Ministero Agricoltura fine 2015), sono 2.501 gli operatori del biologico, in crescita del 3,9% rispetto al 2014. Tra questi 2.287 sono “produttori esclusivi”, 133 “produttori preparatori”, 81 “preparatori esclusivi”. La nostra regione si colloca al settimo posto in Italia (primo posto la Sicilia, seconda la Calabria).

In leggero calo le superfici certificate: si è passati dai 149mila ettari del 2014 ai 146mila dell’anno successivo (-2,6%). In testa ci sono prati e pascoli (59mila ettari), seguiti da pascoli magri (42mila) e da colture foraggere (26mila). La Sardegna occupa il quarto posto nazionale.

Tra le principali colture troviamo i cereali (5.865 ettari coltivati), olivo (3.785 ettari), vite (964 ettari), frutta (531 ettari), ortaggi (491 ettari) e agrumi (48 ettari).

Solo il 4,7% delle aziende agricole della Sardegna e solo il 12,8% delle superfici coltivate sono certificate bio.

In Italia, nel 2015, le vendite dei prodotti biologici hanno raggiunto i 2miliardi e 300 milioni di euro.