Un’azienda farmaceutica australiana ha individuato la Sardegna come il luogo ideale per coltivare cannabis medica per i mercati internazionali.
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Un’azienda farmaceutica australiana ha individuato la Sardegna come il luogo ideale per coltivare cannabis medica per i mercati internazionali. I direttori dell’azienda sono alla ricerca di organizzazioni con risorse adeguate per la coltivazione per la successiva esportazione in Australia e Nuova Zelanda.
Medicinal Organic Cannabis Australia (MOCA) è una compagnia privata, con sede a Sydney in Australia. La società è la prima azienda di cannabis medica biologica in Australia che all’inizio di quest’anno ha presentato con successo l’offerta di fornire al Ministero della Difesa italiano la sua quota annuale di cannabis medica.
I direttori dell’azienda, il cav. Alessandro Sorbello e la dott.Ssa Emanuela Ispani sono in Italia da maggio, collaborando con le regioni italiane per determinare le condizioni ambientali più adatte per la coltivazione della cannabis per applicazioni farmaceutiche. I direttori hanno incontrato funzionari in Toscana, Abruzzo, Piemonte, Lombardia, Campania e Sicilia. Ora si trovano in Sardegna, nell’ultima tappa italiana del loro tour di ricerca e hanno identificato questa fertile Regione come l’opzione più favorevole. Alessandro Sorbello ed Emanuela Ispani hanno visitato i coltivatori in varie aree dell’isola, sviluppando relazioni con i proprietari di serre fotovoltaiche e serre tradizionali nelle province di Cagliari e Sassari.
Il mercato globale della cannabis medica sta crescendo in modo esponenziale e la domanda anticipata di CBD (un componente della cannabis medica) crescerà di oltre il 700% nel 2020. La spesa globale per la cannabis legale in tutto il mondo raggiungerà $57 miliardi in un decennio, secondo Arcview Market Research e BDS Analytics. Grazie alla spinta della legalizzazione della cannabis e dalla crescente domanda, è previsto che il fatturato generato dalla cannabis negli Stati Uniti raggiunga i 23,4 miliardi di dollari entro il 2022.
MOCA è in possesso di licenze farmaceutiche conferite dal governo federale australiano per l’importazione ed il commercio all’ingrosso di prodotti medici, compresa la cannabis, per la fornitura a ospedali e cliniche specialistiche. I medicinali a base di cannabis di MOCA vengono usati per il trattamento di condizioni come l’epilessia infantile, il morbo di Parkinson, gli spasmi muscolari causati da sclerosi multipla, nausea causata dalla chemioterapia antitumorale e scarso appetito e perdita di peso causata da malattie croniche, come l’HIV.
In Sardegna, MOCA si focalizzerà progressivamente nella coltivazione di oltre 300 ettari. L’azienda farmaceutica possiede protocolli proprietari per la coltivazione di cannabis medica e la genetica delle piante, sviluppati in collaborazione con il suo gruppo di ricerca e approvati dai governi Australiano, Neozelandese e Canadese. Durante il loro soggiorno in Sardegna, i direttori di MOCA hanno stabilito un rapporto di collaborazione con l’Università di Cagliari allo scopo di assistere le attività di sviluppo del settore nella Regione. La compagnia ha una politica di riacquisto garantito delle infiorescenze e biomassa prodotti con i suoi coltivatori e paga molto al di sopra degli standard del settore. I contratti per la coltivazione e l’acquisto della biomassa prodotta vedranno una ridistribuzione di circa E 20 milioni all’anno nella Regione, per i prossimi 10 anni.
Sorbello e Ispani sono in Sardegna fino al 18 dicembre per valutare potenziali aziende e siti per eventuali collaborazioni nella coltivazione. Una volta confermate le soluzioni adeguate, i direttori torneranno all’inizio del 2020 per sviluppare il progetto portando con sé il loro team di esperti provenienti da Australia, Canada e Stati Uniti.
La coltivazione permetterà a MOCA di fornire cannabis di grado farmaceutico ai mercati internazionali. L’inizio della coltivazione è prevista per il primo trimestre del 2020.