24 November, 2024
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«L’annunciata decisione del presidente del Consiglio regionale di non partecipare alle manifestazioni per il 25 aprile è inaccettabile.»
Lo scrive, in una nota, Emanuele Cani, segretario regionale del Partito democratico.
«La Sardegna ha dato il suo apporto, con donne e uomini, a quel movimento che ha fatto nascere la democrazia e che oggi dà la possibilità, anche a chi dissente dalle nostre idee, di poter esprimere le proprie. Il presidente del Consiglio ha giurato sulla Costituzione nata dalla Resistenza. Il suo ruolo, lo pone alla guida della massima assemblea regionale. Probabilmente – conclude Emanuele Cani – dovrebbe pensare più all’istituzione che rappresenta e non alla propaganda spicciola che vorrebbe cancellare le lotte e le conquiste che oggi ci permettono di vivere in uno Stato libero e democratico.»

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Si è svolto oggi il primo incontro tra il segretario regionale del Partito Democratico Emanuele Cani, gli otto nuovi consiglieri regionali ed il vice segretario Franco Sabatini. Nel corso della riunione, è stata rimarcata quella che sarà una costante di questo percorso politico istituzionale, una grande sinergia tra il Partito Democratico ed il gruppo presente nel nuovo Consiglio regionale. Inoltre, sono state poste le basi per affrontare il percorso che dovrà essere intrapreso nel corso di questa nuova legislatura, cono particolare risalto ed attenzione alle problematiche della Sardegna e dei sardi.

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Il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio ha firmato oggi il decreto che sblocca le risorse per gli ammortizzatori sociali di 60mila lavoratori nelle 18 aree di crisi complessa in Italia, quasi 800 dei quali sono in Sardegna. Il decreto passerà ora al ministero dell’Economia e delle Finanze per la firma del ministro Giovanni Tria, poi ci sarà un passaggio alla Corte dei Conti, prima che le risorse siano trasferite definitivamente alle Regioni. Gli ammortizzatori sociali, nella migliore delle ipotesi, non arriveranno ai lavoratori (che oggi hanno manifestato ancora una volta davanti al Mise) nel prossimo mese di giugno.

«Oggi apprendiamo della firma da parte del ministro del Lavoro al decreto per il rinnovo degli ammortizzatori sociali destinati ai lavoratori delle aree di crisi complessa – ha commentato il segretario regionale del Partito Democratico, Emanuele Cani -. C’è voluta la mobilitazione dei lavoratori sino a Roma per questo primo atto che non risolve il problema dei ritardi e la procedura è ancora lunga. È necessario che da parte dei soggetti interessati ci sia un’assunzione di responsabilità affinché i tempi già dilatati, ricordiamo che gli operai nel 2019 non hanno ancora percepito gli ammortizzatori sociali dovuti, siano rapidi. Attraverso i nostri rappresentanti nelle istituzioni seguiremo passo passo la vertenza e non faremo mancare il nostro sostegno ai lavoratori. La filiera dell’alluminio in Italia deve ripartire – ha concluso Emanuele Cani -. E deve ripartire da Portovesme.»

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«La Sardegna rischia di trovarsi, fra qualche anno, senza energia ma probabilmente i rappresentanti del governo nazionale non se ne sono accorti. Forse sono troppo impegnati a chi la spara più grossa. Da chi invoca i forconi e gogne di piazza a chi disattende incontri annunciati con i lavoratori (per esempio Portovesme).»

Lo sostiene Emanuele Cani, segretario regionale del Partito Democratico.

«Però c’è anche chi dice che ci salveremo con le rinnovabili – aggiunge Emanuele Cani -. Siamo convinti che l’uso del carbone debba cessare, ma siamo veramente interessati a capire come si fa a governare la transizione dato che chi governa è contrario al metano e alla dorsale. Forse sono stati distratti dalla smania di giustificare l’insuccesso del reddito di cittadinanza o qualche altra promessa che comincia a non essere »

«Basta con gli spot – conclude Emanuele Cani -, i ministri in carica da quasi un anno si occupino dei problemi reali.»

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La conferenza programmatica del Partito democratico riparte da Tramatza per scrivere il Progetto della Sardegna che vogliamo. Quattro le linee che hanno contraddistinto questo appuntamento: lavorare, curare, sapere e vivere.

«Questa è una tappa del percorso che sino a oggi abbiamo fatto e che continueremo – ha detto il segretario regionale del Partito democratico Emanuele Cani -. Questa giornata è un ulteriore momento di condivisione e partecipazione per l’Idea di Sardegna che vogliamo.»

Emanuele Cani ha ricordato che «oggi c’è tutto il Partito Democratico presente e questo è un giorno importante», poi la Conferenza programmatica, «un tavolo politico aperto», ed ha fatto un riferimento anche alla politica nazionale: «Non esiste che un ministro come Matteo Salvini venga in Sardegna e dica chi deve essere candidato. È una vergogna per la Sardegna. Massimo Zedda si è messo a disposizione, abbiamo il Partito Democratico, abbiamo il Tavolo politico e siamo al lavoro, seguendo un percorso che parte quasi in silenzio e dal basso ma che condivide e coinvolge, ed ora dobbiamo lavorare per vincere le elezioni».

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«Il solito teatrino con slogan propagandistici  e nessuna concretezza. Come da tradizione del governo verdegiallo la visita in Sardegna del vice premier non ha portato  altro che un insieme di slogan e propaganda che non va oltre quelle che può rappresentare la reclame. Di sicuro non ci sono riferimenti alle vicende che riguardano l’isola, alle vertenze aperte che attendono risposte ed impegni concreti dal Governo nazionale.»

A sostenerlo è Emanuele Cani, segretario regionale del Partito democratico.

«Sarebbe interessante capire, giusto per fare un esempio – aggiunge Emanuele Cani -, come si vuole comportare il Governo davanti a ciò che sta accadendo a Porto Torres dove, anche il sindaco pentastellato, manifesta preoccupazione e lancia appello proprio al Governo. O le altre questioni che riguardano l’isola: basti il caso della quattro corsie Sassari-Alghero. Non dobbiamo dimenticarci che da alcuni giorni, dall’altra parte della Sardegna, ci sono otto persone disperse in mare.»

«Più che alla concretezza che riguarda i temi sardi si perde un’occasione e ci si giova della visita in Sardegna per fare propaganda. Un invito caloroso lo vorrei rivolgere al vicepremier Matteo Salvini – conclude Emanuele Cani -: la smetta di fare propaganda e si occupi concretamente dei problemi dei cittadini.»

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La mancata attuazione, dopo 1.581 giorni, della legge regionale n. 12 del 13 giugno 2014 “Interventi regionali per la prevenzione della fetopatia alcolica” ha portato il responsabile scientifico dell’associazione “Amici della Vita Sulcis”, Giorgio Madeddu, a scrivere una nuova lettera aperta ai Sardi, alla Giunta e al Consiglio regionale della Sardegna, nella quale propone la bocciatura del presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru, dell’assessore della Sanità Luigi Arru e del presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau.

Di seguito il testo integrale della lettera.

13 giugno 2014, il Consiglio regionale dopo la presentazione dell’assessore della Sanità Luigi Arru e gli entusiastici interventi di numerosi onorevoli regionali approva all’unanimità dei presenti (cinquanta) la legge. Arrivava finalmente al capolinea l’emozionante avventura cominciata nel 1989 al Centro Alcologico “Don Vito Sguotti” di Carbonia dove il tribunale dei minori inviò una mamma, alcolista, di tre bambini con grave ritardo mentale poi affidati a tre coraggiose famiglie. La storia umana ci investì, emozionò, in noi scatenò interesse e impegno, con don Diaz e dr. Gerini pionieri sulcitani dell’amore alla vita debole che, la prevenzione della fetopatia alcolica, sarebbe stato obiettivo prioritario, essenziale, da perseguire!

La proposta di legge elaborata da “Amici della Vita Sulcis” nella trincea del bisogno e della solitudine fu affiancata e preceduta da iniziative divulgative e di sensibilizzazione nelle scuole, parrocchie e associazioni, conquistò gradualmente adesioni e partecipazione delle Amministrazioni comunali, Curia, dei consiglieri regionali del Sulcis ed il sostegno della Giunta e Consiglio provinciale che nel 2012 finanziarono la prima brochure italiana sulla fetopatia alcolica.

I punti qualificanti della L.R. 12/2014:

a) Riconosce la possibilità di prevenire le conseguenze dell’abuso alcolico in gravidanza ma soprattutto propone una premura e un rispetto mai dimostrato prima dal legislatore per la malata di alcoldipendenza, nessun giudizio morale, la stessa dignità che il mondo sanitario e le istituzioni riconoscono alle altre patologie.

b) Adozione di Linee guida, questionari, percorsi di presa in carico attraverso consultori, Serd, associazioni.

c) Incoraggia e valorizza la collaborazione tra tutte le figure professionali sanitarie competenti in materia.

d) Riconosce la gratuità dei rilevatori (GammaGT e Transferrina Desialata) d’abuso alcolico per le donne in epoca pre concezionale o in stato di gravidanza ampliando di fatto in Sardegna) quanto garantito dal decreto ministeriale del 10 settembre 1998.

La legge prevede inoltre:

1) Delibera della Giunta Regionale “entro 60 giorni di linee guida”.

2) Istituzione entro 60 giorni del “tavolo permanente per la prevenzione della fetopatia alcolica e i problemi alcol correlati”.

2 dicembre 2016: delibera di Giunta regionale 64/5, il presidente Pigliaru da mandato all’assessore Arru di istituire un tavolo tecnico che elabori linee guida e tavolo permanente (dai 60 giorni previsti dagli art.2 e 4 della L.R.12/2014 ai 910 giorni della delibera). Evitando le facili polemiche riteniamo che P.A.G. abbiano sottovalutato l’importanza sociale, scientifica e morale della legge.

Sintetizziamo le drammatiche conseguenze che l’abuso alcolico in gravidanza determina in Sardegna ogni anno ( rilievi dalla nostra associazione aggiornati al 2010, condivisi peraltro nella prima proposta di legge regionale sulla fetopatia alcolica n. 546 del 31 luglio 2013 sostenuta da Giorgio Locci, Pietro Cocco, Paolo Dessì, Lorenzo Cozzolino, Onorio Petrini, Lai, Gallus, Campus, Mariani, Corda, Daniele Secondo Cocco, Espa.

Alcolisti in Sardegna 40.000 (20.000 donne, 15.000 in età fertile)

650 aborti da abuso alcolico non diagnosticati, definiti “spontanei” nelle cartelle cliniche ospedaliere.

65 fetopatie alcoliche (F.A.) caratterizzate da sindromi fenotipiche variabili e ritardo mentale grave.

I bambini affetti da F.A. hanno identica aspettativa di vita dei loro coetanei, 75 anni, rappresenta non solo strazio, angoscia e sofferenze per la famiglia e la comunità ma un impegno economico non indifferente.

In 75 anni tra invalidità e accompagnamento, Legge 20, Legge 162, Insegnante di sostegno per, mediamente 13 anni, Legge 104/92 per un genitore e spese sanitarie varie, la F.A. disabilità grave, supera il milione e mezzo di euro, ipoteca che non graverà soltanto su noi tutti ma la trasmetteremo in eredità ai nostri figli, sì, amici sardi, i nostri figli e nipoti affiancheranno e si prenderanno cura di questa grave ma prevenibile disabilità che la superficialità e indolenza di P.A.G. non ha considerato prioritaria rispetto alle, concedeteci, frequenti banalità e spesso marchette clientelari di cui è lastricata la Sardegna.

Riflettiamo insieme: quante iniziative e contributi sono stati destinati nelle ultime due legislature: sagre del pisello, fagiolo, castagne e torrone, ai numerosi eventi animati spesso da semplice familismo e clientelismo? I 150.000 euro annui che la legge 12 prevedeva per il 2014/15/16 meritavano per noi, scandalosamente, esageratamente fuori dal coro, altrettanto interesse!

Amici sardi, la P.A.G. ha snobbato la legge, prima in Europa, in grado di incidere concretamente sulla prevenzione della più frequente forma di ritardo mentale pediatrico da etiologia nota, hanno privilegiato la cronaca e la visibilità delle inaugurazioni dove il clientelismo è tangibile (sanità, turismo, industria, cultura, lavori pubblici e…) trascurando i potenziali vantaggi economici e sociali ma soprattutto morali della Legge 12/2014. Sintonizzati, oggi sulle prossime elezioni, esattamente come Cappellacci, De Francisci, Lombardo (C.D.L.) che anestetizzarono la proposta 546 perché incombeva la campagna elettorale, per i politico-dipendenti da potere, niente è prioritario al craving/bramosia elettorale.

Il Centro, la Destra e la Sinistra Sarda si dimostrano geneticamente simili, campagne elettorali scoppiettanti di buone intenzioni, patetici incoraggiamenti al volontariato, per tutti: «Risorsa insostituibile da valorizzare e sostenere”, balle! I politici, quasi tutti i politici, corteggiano il volontariato quando lo ritengono funzionale al proprio interesse, potere, visibilità; quando il volontariato non chiede assistenza o contributi al potente di turno ma lavora, studia, propone in autonomia e senza servilismi quanto la “strada e la vita” insegna, l’entusiasmo si trasforma in distanza, sospetto, indifferenza e, come in questa vicenda, meschino boicottaggio.

Amici sardi tenetevi stretti, l’assessore Arru, in altre occasioni probabilmente più rapido, impiega oltre un anno (384 giorni per l’esattezza) a firmare una paginetta, il decreto assessoriale n. 37 del 21 dicembre che all’art. 1 costituisce il tavolo tecnico, prendetene visione e senza lasciarvi condizionare dalle nostre perplessità segnalateci se 384 giorni vi sembrano “fisiologica gestazione”? Sarebbe interessante conoscere quanto la task force tecnica ha prodotto in questi 10 mesi, aiutateci a comprendere.

L’’art. 5 della legge 12 recita: «La Giunta regionale presenta ogni due anni al Consiglio regionale una dettagliata relazione che illustra i dati concernenti l’attuazione della presente legge, con particolare riferimento alla verifica dell’efficacia degli interventi», il presidente del Consiglio regionale Ganau protagonista il 13 giugno del 2014 ma successivamente contumace come gran parte dei 50 consiglieri votanti, avrebbe dovuto sollecitare, rimproverare e sculacciare la Giunta regionale che ha ampiamente disatteso quanto la legge n. 12/ 2014 del Popolo Sardo stabiliva.

1.581 giorni, nessuna indicazione è pervenuta alle Assl, ai medici della nostra regione, alle scuole (art. 4) giudicate con le associazioni di volontariato indispensabili partner nella sensibilizzazione e prevenzione. Sgomenta quanto abbiamo scoperto: macchina regionale (politici e dirigenti) indolente, fiacca, incapace di strategie veloci anche quando il compitino come in questo caso è facile facile, la Sardegna meriterebbe ben altri ritmi, passione, sensibilità e amministratori.

Pigliaru, Arru e Ganau vi bocciamo perché siete inadeguati, per 1.581 giorni, statici, ingessati privi di dinamismo e sollecitudine. Il giorno successivo alla pubblicazione della legge nel BURAS potevate con una delibera di Giunta invitare le, allora 8, ASL regionali e a cascata ospedali, consultori, medici di famiglia e pediatri, a garantire gratuitamente i due esami GammaGT e Transferrina Desialata poiché come annunciato dall’art. 3 « …essenziali per la conferma del sospetto diagnostico di abuso di alcol nelle donne in età fertile o in stato di gravidanza». La stessa delibera poteva invitare l’Ufficio Scolastico Regionale e le associazioni di volontariato ad una capillare sensibilizzazione studentesca regionale e divulgare la documentazione scientifica tra i giovani. Siete in ritardo, senza attenuanti, di almeno 1.550 giorni, senza idee, impantanati, vittime, almeno in questa storia, della vostra supponenza o forse c’è dell’altro?

Riabilitatevi, chiedete scusa ai Sardi, siate coerenti, trasformate la legge 12/2014 nel più affascinante ed innovativo dispositivo europeo a favore della vita debolissima accolta nella vita fragile delle alcoliste e tossicodipendenti.

Oggi dopo 29 anni siamo sempre più determinati a sostenere la prevenzione della fetopatia alcolica avremo, forse, perso le speranze se non avessimo ricevuto il sostegno delle Amministrazioni Comunali del Sulcis, del Volontariato, della Curia e dei Sindacati.

Tra i 50 consiglieri regionali che votarono la Legge alcuni ci sono stati sempre vicini, intendiamo ringraziarli per il costante incoraggiamento a non arrenderci. Insieme a Paolo Dessì, Raimondo Perra, Valter Piscedda, Luca Pizzuto e Gianluigi Rubiu, ricordiamo con affetto il costante sostegno e l’amicizia dell’ex consigliere regionale Giorgio Locci e degli ex Parlamentari Emanuele Cani e Tore Cherchi.

GUTTA CAVAT LAPIDEM, NON VI, SED SAEPE CADENDO.

Iglesias, 13 ottobre 2018

Giorgio Madeddu

Responsabile Scientifico di AMICI della VITA Sulcis

Associazione AMICI della VITA – amicidellavitasulcis@gmail.com

Gruppi di Auto Aiuto per Alcol Tossicodipendenti, Malati Tumorali, Autismo

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Il Partito democratico della Sardegna riparte dai territori e lancia la Conferenza programmatica. Con il coinvolgimento di simpatizzanti, attivisti e dirigenti. Tutti in campo per dare forza e vita a una conferenza programmatica che guardi al nuovo orizzonte della Sardegna. Questo l’obiettivo che il Pd della Sardegna ha in mente di promuovere per la fine di ottobre. A illustrare il percorso che metterà assieme assemblee e riunioni di circolo e il coinvolgimento di amministratori e società civile, federazioni provinciali e segreteria, direzione e assemblea regionale. Un percorso importante, come ha spiegato il segretario Emanuele Cani nel corso della conferenza stampa che  si svilupperà seguendo macro aree che riguardano “il rapporto con lo Stato e con l’Europa”, le “comunità locali”, il “piano di reindustrializzazione della Sardegna”, le “infrastrutture”, “l’istruzione”, la “cultura” la “sanità”, il “welfare sardo”, “turismo, ambiente, territorio e agrialimentare”. Un appuntamento importante, come ha rimarcato il segretario «che riparte dai territori e coinvolge tutti e a più livelli». Franco Sabatini della segreteria ha rimarcato l’importanza del coinvolgimento si tutti i partecipanti. Dello stesso avviso anche dagli altri componenti della segreteria Laura Pisano, Cesare Moriconi e Roberta Muscas. 

La conclusione del lavoro che partirà dai territori è prevista per  20 ottobre, termine entro il quale sarà poi convocata l’assemblea programmatica.

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«Prima erano i migranti, ora gli studenti. È singolare leggere le motivazioni fantasiose e surreali che i sardisti leghisti tirano in ballo per giustificare il sit-in sotto il Consiglio regionale. È una vecchia tecnica per avere visibilità e consenso. Si mette a correre una voce e poi si fanno manifestazioni e proteste, ben sapendo come stanno le cose: e cioè che  non esistono studenti idonei e non beneficiari di borsa di studio da circa 3 anni.»

Lo scrive, in una nota, Emanuele Cani, segretario regionale del Partito democratico.

«Oggi ci sono coloro che, inventando falsi favoritismi e false corsie preferenziali hanno deciso di anticipare la campagna elettorale inaugurando una deriva all’insegna del “prima i sardi”. Resta da chiarire un dubbio: i sardi che vanno a studiare in Lombardia, dal nuovo asse Lega/Psd’Az riceveranno lo stesso trattamento? – ha concluso Emanuele Cani – E i sardisti potranno entrare in Lombardia o sarà solo appannaggio dei lombardi?»