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Sale lo scontro tra PD e Art. 1 – MDP dopo il rinvio dal Senato alla Camera della Legge europea per i riflessi sulle norme per l’energia.
«Tutti sapevamo che cambiare una virgola della Legge Europea al Senato avrebbe comportato un nuovo esame della Camera e mettere a rischio l’attuazione tempestiva delle norme sull’energia, che riguardano migliaia di imprese e di conseguenza centinaia di migliaia di lavoratori – ha scritto nella sua pagina facebook il deputato del Pd Francesco Sanna -. Lo abbiamo spiegato a tutti, ed in tutte le lingue. In Sardegna, a queste norme è legata la soluzione della vertenza ALCOA e l’esistenza dell’industria dei metalli non ferrosi. Dice per migliorare l’etichettatura dei formaggi ma in realtà per “vendicare” la fiducia alla Camera sulla legge elettorale, MDP ha votato con le destre e M5S.»
«Il testo è modificato, dovrà tornare alla Camera con grandi problemi per il calendario dei lavori già programmato. Negli ultimi minuti sembra si stiano addirittura astenendosi nei voti sulla legge, ed al Senato l’astensione vale contro. In politica – ha concluso Francesco Sanna – c’è chi fa e, purtroppo, c’è chi disfa per vuoti simbolismi. Senza curarsi delle conseguenze per il mondo del lavoro, che dice di voler tutelare.»
Duro anche l’intervento del deputato Emanuele Cani (Pd).
«Mdp vota al Senato con la destra e i cinquestelle contro la Legge Europea. I due emendamenti approvati al senato sulla legge europea riguardano l’articolo 12 sull’etichettatura dei prodotti lattiero caseari e l’articolo 16 sulle autorità di bacino. Questo fatto è stato contrastato dal Partito Democratico che intendeva approvare rapidamente la legge già votata alla camera, senza ulteriori ritardi. Ora, la Legge europea dovrà ritornare alla Camera – ha aggiunto Emanuele Cani – inserendosi in un calendario che vede la chiusura della legge elettorale e l’avvio della legge di bilancio. Per il Sulcis è un duro colpo e non possiamo non manifestare le forti preoccupazioni per sulla possibilità che venga approvata entro la legislatura una legge che contiene norme che contribuiscono in maniera determinante ad un possibile esito positivo della vicenda Alcoa.»
«Purtroppo,ciò che sembrava risolto non lo è, bisognerà lavorare nei prossimi giorni per portare a casa il provvedimento per scongiurare il peggio. La situazione è preoccupante e non si può perdere altro tempo. Entro breve tempo, alla luce delle ultime affermazioni e degli atti conosciuti – ha concluso Emanuele Cani -, deve essere chiusa positivamente.»
Al coro delle critiche verso il voto dei senatori di Mdp, si è aggiunto anche il segretario del Pd di Carbonia Iglesias, Daniele Reginali.
«Non possiamo che manifestare forte preoccupazione per il futuro delle vertenze del Sulcis Iglesiente, e in particolare per quella che riguarda l’Alcoa, dopo gli esiti dell’esame della legge europea al Senato. Il voto di Mdp e altre formazioni a proposito dei due emendamenti che vanno a mutare il senso del provvedimento hanno l’effetto di rinviare l’esame alla Camera. Questo non potrà che comportare un’ulteriore perdita di tempo. Ciò che nel Sulcis Iglesiente non possiamo permetterci in alcun modo. Per questo motivo – ha concluso Daniele Reginali – contestiamo questo comportamento e rimarchiamo il sostegno alla mobilitazione dei lavoratori in lotta.»
In serata è arrivata la replica di un rappresentante di Art. 1 – Mdp, Luca Pizzuto, consigliere regionale del Gruppo Articolo 1 – Sdp e coordinatore regionale Articolo 1 – Mdp – Sardegna.
«Mettiamo in ordine i fatti – ha scritto in una nota Luca Pizzuto -. Per prima cosa gli esponenti politici che oggi fanno riferimento ad Articolo uno e che sino a qualche tempo fa facevano riferimento ad altri partiti non più esistenti, sono sempre stati al fianco, e in prima linea, con gli operai per la ripresa dello stabilimento dell’alluminio. Credo sia indiscusso il mio impegno, quello dei rappresentanti regionali e locali e quello dei parlamentari a livello nazionale in questa vertenza, che hanno aiutato in ogni modo possibile i lavoratori e le organizzazioni dei lavoratori in questi anni. Tant’è che nel primo passaggio della Legge europea alla camera MDP ha sostenuto e votato il provvedimento. Nel secondo passaggio, al Senato, MDP ha votato a favore di tutti gli articoli della Legge, inclusi quelli che riguardavano la vertenza ALCOA. Nel voto finale il gruppo al Senato si è astenuto, perché in maniera del tutto irrazionale il Governo ha posto la fiducia. Nel momento in cui si pone il voto di fiducia, per chi è all’opposizione è naturale non votare la stessa.»
«Il pensiero di chi scrive è che si sia fatta una scelta sbagliata nel cadere in questo tranello, decidendo di astenersi: ritengo un errore questa scelta e per queste ragioni ho scritto una lettera di contrarietà ai capigruppo della Camera e del Senato, chiedendo di agevolare il più possibile la chiusura dell’Iter legislativo alla Camera – ha aggiunto Luca Pizzuto -. Ho espresso dissenso sulla scelta fatta, ma sono squallide le accuse e le mistificazioni di queste ore nei nostri confronti:
1. il rallentamento dovuto all’emendamento “caseario” è avvenuto perché la maggioranza ha sostenuto questa modifica e non può essere attribuito a un gruppo che al Senato conta un numero ridotto di rappresentanti;
2. una maggioranza in grado di governare se stessa non ha bisogno di richiedere la fiducia per ogni tipo di provvedimento. Una maggioranza in grado di governare in modo condiviso non mette la fiducia ma anzi cerca di creare condivisione con tutte le forze politiche su provvedimenti così importanti;
3. è vile chi ci accusa di non essere dalla parte del lavoro e dei lavoratori dopo che per anni insieme a loro abbiamo sostenuto le battaglie per la ripresa del polo industriale di Portovesme.»
«Per quel che mi riguarda sono, e sarò sempre, dalla parte dei lavoratori e non permetterò a nessuno di dire il contrario. Anni di impegno e di lotta non possono essere mistificati da una scelta, seppur discutibile – ha concluso Luca Pizzuto -. Ritengo che il riavvio di questo stabilimento sia frutto di un lavoro collettivo fatto da esponenti regionali e nazionali che insieme ai lavoratori hanno portato avanti questa lotta.»