16 January, 2025
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«Alcoa riparte. La presenza  del ministro Carlo Calenda certifica che il percorso per la valorizzazione e rilancio della filiera dell’alluminio arriva a un traguardo positivo: c’è un acquirente per la fabbrica di Portovesme.»

Lo scrive, in una nota, Emanuele Cani, deputato del Partito democratico.

«Cinque anni fa in tanti avevano decretato la morte della fabbrica – aggiunge Emanuele Cani -. C’è voluta tenacia, impegno e costanza per arrivare a questo risultato. La firma sull’accordo di programma tra il ministro e Invitalia e la Regione certifica l’impegno importante e significativo del Parlamento, del Governo e del ministro Calenda. Da oggi si lavora per il passaggio al proprietario e quindi per il futuro dello smelter e dell’intera filiera industriale dell’alluminio.  La Sardegna si ricandida per ricoprire un ruolo importante nel panorama industriale e manifatturiero nazionale. Da oggi si riparte e si lavora per una nuova rinascita – conclude Emanuele Cani -. Per il territorio e per i lavoratori.»

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«Abbiamo compiuto un passo avanti importante, frutto del lavoro di tutti, ma oggi non c’è niente da festeggiare. Festeggeremo solo il giorno in cui saluteremo l’uscita da questo stabilimento, del primo lingotto di alluminio targato Sider Alloys.»

E’ questo il passaggio più significativo dell’intervento fatto questa mattina dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, nella sala mensa dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme che da questa mattina è ufficialmente passato di proprietà dalla multinazionale statunitense Alcoa ad Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa), rappresentata dal suo più alto dirigente, l’amministratore delegato Domenico Arcuri. Presente a Portovesme anche Giuseppe Mannina, amministratore delegato della Sider Alloys, la multinazionale svizzera destinata a rilevare la proprietà dello stabilimento da Invitalia il prossimo 15 febbraio. In questo arco di tempo, proseguiranno gli incontri per definire tutti gli aspetti procedurali e l’11 gennaio è fissato un incontro tra azienda e sindacati, per l’avvio dell’esame del piano industriale (è previsto un investimento iniziale di 135 milioni di euro, 80 dei quali saranno coperti da un finanziamento del Governo da restituire a tasso agevolato, mentre sono previsti una quota di una decina di milioni a fondo perduto ed un concorso della Regione Sardegna per altri 8 milioni di euro) e degli organici che dovranno concorrere alla riapertura ed al rilancio produttivo dello stabilimento.

All’incontro di stamane erano presenti il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, accompagnato da quattro assessori (Maria Grazia Piras dell’Industria, Donatella Spano dell’Ambiente, Virginia Mura del Lavoro e Cristiano Erriu dell’Urbanistica ed Enti locali); i parlamentari Francesco Sanna ed Emanuele Cani, i consiglieri regionali Pietro Cocco e Luca Pizzuto; il coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi; e numerosi sindaci dei comuni del territorio.

I rappresentanti delle organizzazioni sindacali ed i lavoratori tutti hanno ringraziato il governatore Pigliaru e, soprattutto, il ministro Calenda, per il lavoro svolto per la soluzione di una vertenza che si trascina da cinque anni, e di aver continuato a lavorare, al fianco dei lavoratori, anche quando tutto sembrava perduto e le speranze di poter vedere la fabbrica ripartire sembravano ormai svanite.

Il ministro Calenda ha sottolineato che l’Italia è diventata un grande paese grazie all’industria ed è con l’industria, affiancata dagli altri settori produttivi, che può rilanciarsi nei prossimi anni.

In serata e domani pubblicheremo un ricco album fotografico della giornata ed alcuni filmati registrati questa mattina durante la visita del ministro Calenda, prima al presidio, poi nella sala mensa, dove sono intervenuti, oltre al ministro Carlo Calenda, anche il governatore Francesco Pigliaru e l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri. E, al termine, sono state poste le firme sul passaggio di proprietà dello stabilimento ad Invitalia.

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«Per alcuni comuni della Sardegna e, in particolare Carbonia, oggi è un giorno importante. A Palazzo Chigi il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni sottoscriverà le convenzioni per i progetti di riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie.»

Lo scrive, in una nota, Emanuele Cani, deputato del Partito democratico.

«Si tratta di cifre importanti per la Sardegna – aggiunge Emanuele Cani -. 78 milioni programmati e voluti dal Parlamento con la legge di stabilità 2016, proposta dal Governo a guida PD e votata dal centrosinistra. Per la città di Carbonia la convenzione sblocca oltre 8 milioni di euro su 11 milioni di valore del progetto. Cifra importante per la città e frutto del lavoro del Partito Democratico all’interno delle istituzioni – conclude Emanuele Cani -. Un risultato concreto e tangibile del lavoro svolto.»

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Soddisfazione per la svolta nella trattativa di cessione dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme arriva dal deputato del Partito democratico Emanuele Cani.

«La vertenza relativa al futuro dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme volge verso una conclusione positiva – dice Emanuele Cani -. Quanto emerso dall’incontro con il ministro Carlo Calenda non può che far ben sperare. È una delle ultime tappe del processo di valorizzazione del settore industriale e della filiera dell’alluminio che assegna alla Sardegna un ruolo fondamentale nel panorama nazionale. Un percorso avviato con la risoluzione sull’alluminio e proseguito, anche recentemente con gli emendamenti alla legge Europea. Ora si cambia pagina – conclude Emanuele Cani – e per il territorio, e le produzioni industriali comincia a vedersi un nuovo orizzonte.»

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Venerdì 15 dicembre, a partire dalle 17.30, il centro culturale di via Cattaneo, a Iglesias, ospiterà un incontro organizzato dal Partito democratico per la presentazione del rendiconto di una legislatura. Parteciperanno i parlamentari Emanuele Cani e Francesco Sanna. L’incontro prevede interventi dei cittadini e rappresentanti del mondo del lavoro, dell’associazionismo, imprese e cultura. Modererà i lavori Daniele Reginali, segretario del Partito democratico di Carbonia Iglesias.

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Dopo la proclamazione e l’insediamento dei segretari di circolo e provinciale e l’elezione della presidente provinciale dell’assemblea entra nel vivo l’attività del Partito Democratico della  federazione di Carbonia Iglesias. Per il 1 dicembre è stata convocata, a partire dalle 17.00, la direzione provinciale. Per l’11 dicembre è stata fissata l’iniziativa al Centro culturale di Iglesias per tracciare un bilancio sui cinque anni di attività in Parlamento dei deputati Emanuele Cani e Francesco Sanna. 

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Questa mattina i deputati del Partito democratico Emanuele Cani, Siro Marrocu e Francesco Sanna, la consigliera regionale Rossella Pinna e Mirco Vacca (per conto dell’assessore del Lavoro Virginia Mura) hanno partecipato all’assemblea dei lavoratori della Keller, svoltasi presso il consorzio di Villacidro, promossa dalla Fiom per il riavvio dello stabilimento ed il rinnovo ammortizzatori sociali. Nel corso dell’incontro, è emersa la forte preoccupazione dei lavoratori per l’imminente scadenza degli ammortizzatori sociali. È altresì emerso l’interesse manifestato da un gruppo imprenditoriale cinese per un’eventuale acquisizione o la gestione della struttura industriale in mano al Consorzio industriale di Villacidro.

Nel corso dell’assemblea, è stata rimarcata la necessità di trovare due soluzioni: una per l’immediato, con un intervento normativo che possa garantire una proroga degli ammortizzatori sociali, e una di più largo respiro e prospettiva, seguendo da vicino le proposte di chi ha manifestato interesse per acquisizione e riavvio dell’intero compendio.

Alla luce degli interventi e delle considerazioni svolte durante l’incontro, la Regione, attraverso i suoi rappresentanti, si impegna convocare in incontro in commissione Lavoro in Consiglio regionale. I parlamentari presenti hanno assunto l’impegno di trovare gli strumenti normativi idonei da utilizzare in sede di legge di stabilità, per attuare tutte le iniziative che possano portare al rinnovo degli ammortizzatori sociali, ricordando che tale atto non è automatico, in quanto la Keller insiste in un territorio che non ricade nelle zone di crisi complessa, soluzione di breve e lungo respiro.

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L’approvazione della legge europea è salutata con soddisfazione dai rappresentanti delle forze politiche del territorio.

«È stata approvata alla Camera la legge europea, norma che contiene un emendamento fondamentale per la risoluzione della vertenza Alcoa – commenta Daniele Reginali, segretario del Partito democratico di Carbonia Iglesias -. Ora si attendono gli sviluppi della vicenda. Resta comunque alta la nostra attenzione sulla vertenza.»

«È stato compiuto un importante passo avanti per la riapertura dell’Alcoa – dice Luca Pizzuto, consigliere regionale di Art. 1 – Sdp -.  All’interno della legge europea approvata oggi dalla Camera, è contenuto l’emendamento sulle aziende energivore, relativo al riequilibrio energetico grazie al quale sarà nuovamente competitivo produrre alluminio in Italia e nel nostro territorio. Il risultato di oggi arriva dopo anni di lotte e di impegni, messi in campo prima di tutto dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali, ma anche dalla Regione e dalle altre forze istituzionali.»

«Il risultato di oggi però continua a non bastarci. Mi dirò e ci diremo soddisfatti solo quando i cancelli saranno riaperti e tutti riprenderanno il loro lavoro. Quindi – conclude Luca Pizzuto – continueremo la lotta sino a quando quel risultato non sarà raggiunto.»

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La legge europea è finalmente legge. La Camera ha approvato il provvedimento normativo che, tra le altre cose, contiene l’emendamento sulle aziende cosiddette energivore.

«Si tratta di un passaggio molto importante per la risoluzione di tante vertenze aperte e che nel nostro territorio hanno come punta quella sul futuro dello stabilimento ex Alcoa – commenta il deputato del Partito democratico Emanuele Cani -. Ancora una volta c’è stato chi, come i deputati grillini, ha votato contro. Una presa di posizione che rappresenta bene la loro volontà e visione in fatto di sviluppo e risoluzione delle vertenze, dimostrando ancora una volta di essere contro le industrie ed i lavoratori. Ciò che importa – conclude Emanuele Cani – è che sia stato compiuto un ulteriore passo avanti per crescita e sviluppo.»

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«L’inserimento del Cammino di Santa Barbara all’interno del primo elenco dell’Atlante digitale dei Cammini italiani, e presentato ieri a Roma è sicuramente un atto molto importante che, chiudendo un percorso, apre uno scenario molto significativo per lo sviluppo turistico culturale e religioso non solo del Sulcis Iglesiente ma di tutti i centri coinvolti.»

Lo sostiene Emanuele Cani, deputato del Partito democratico.

«Si tratta di un traguardo importante che nasce dal lavoro tenace e meritorio dei promotori e dell’intero sistema politico istituzionale che, partendo dalle richieste e dai progetti del territorio è riuscito a dare corpo a questo progetto  con soggetti importanti come la Fondazione del Cammino di Santa Barbara, il Parco Geominerario, la Regione ed il ministero dei Beni culturali. Il Cammino di Santa Barbara, con i suoi 400 chilometri di percorsi nell’ambito del territorio regionale offre un’opportunità e una prospettiva per avviare quel processo di destagionalizzazione di cui tanto si parla e che la stessa Banca d’Italia auspica nel suo report annuale per far sì che il sistema turistico regionale possa continuare a crescere anche oltre l’estate. Con l’attivazione del Cammino e l’inserimento all’interno dei circuiti nazionali, grazie agli strumenti resi disponibili dalle istituzioni regionali (sia gli assessorati regionali agli Enti locali e Turismo) sia quelle nazionali (in primis il ministero dei Beni culturali) si avvia un percorso che non potrà che contribuire alla valorizzazione e alla crescita del settore turistico che in parecchi definiscono alternativo. Un modo per unire il patrimonio culturale, industriale, storico archeologico e religioso che unisce il Parco Geominerario alla Sardegna. Il risultato ottenuto non è, dunque, un punto d’arrivo ma il punto di partenza verso un percorso che ha come obiettivo la valorizzazione e promozione del patrimonio materiale ed immateriale – conclude Emanuele Cani – che può essere definito un ulteriore mattone per la costruzione di una nuova economia.»