24 November, 2024
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L’iniziativa che ha portato alla convocazione della riunione svoltasi venerdì sera nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu su proposta dei due parlamentari del Partito Democratico del Sulcis Iglesiente Francesco Sanna ed Emanuele Cani, continua a raccogliere critiche. Dopo il consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci, un nuovo attacco arriva da Fabio Enne, segretario provinciale della Cisl.

«Al Sulcis servono risposte e non convegni passerella sulla “materia oscura” – attacca Fabio Enne -. Il Sulcis è sempre più una polveriera sociale; l’elenco delle emergenze produttive e occupazionali in questa fase si complica, con l’aggravante dei tagli nella sanità, nel sociale e la vertenza Province dove saltano posti di lavoro precario e sono a rischio anche gli stipendi dei dipendenti.»

«Dalla Carbosulcis a Igea, da Forgea all’Ati Ifras, ai progetti turistici fermi al palo – sottolinea ancora Fabio Enne -, per assenza di volontà e autorizzazioni, tutti esempi macro di situazioni gravi e compromesse, che condannano il Sulcis ad avere solo una prospettiva di crisi e grave disagio sociale. Per non parlare di Alcoa dove la parola “rinvio” deve essere sostituita dalla parola “soluzione” affiancata alle parole “lavoro” e “occupazione”. Il Piano Sulcis rimane una chimera vuota e lontana, nel mentre i vertici istituzionali sardi scelgono di impegnarsi in convegni, come ad esempio sulla ricerca e la caccia alla “materia oscura”. Iniziative che non corrispondono ad una adeguata soluzione tempestiva che il dramma sociale del Sulcis richiede.»

«La Giunta Pigliaru per il Sulcis ha scelto finora i confronti mordi e fuggi, quando invece occorre mettere in fila tutte le emergenze e assumere impegni e azioni, per ribaltare una china insidiosa e pericolosa. La tensione sociale cresce se la Giunta non sceglie il confronto ampio e nel merito delle vere problematiche e urgenze. Se c’è qualcosa di oscuro purtroppo – conclude Fabio Enne – è la reale volontà politica e istituzionale di impegnarsi concretamente per il Sulcis.»

Fabio Enne 58

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«Una riunione di partito mascherata da iniziativa istituzionale con l’aggravante che il tema all’ordine del giorno era l’aria fritta. Il Partito Democratico si è riunito nella Grande miniera di Serbariu per parlare del nulla mentre il Sulcis affonda colpito da una crisi senza precedenti e un governo della Regione che naviga a vista, senza idee e progetti concreti, ma solo grandi illusioni. E la risposta è stata una scarsa partecipazione, a testimonianza che di modelli basati sul niente non importa più a nessuno, nemmeno alla base del Pd.»

La dura critica all’iniziativa promossa dai due parlamentari sulcitani del Partito Democratico Francesco Sanna ed Emanuele Cani per la presentazione del “Progetto Aria”, arriva da Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Intanto del Piano Sulcis, questo sconosciuto, non ne parla più nessuno – aggiunge Locci -. E non sarà l’inaugurazione dell’Unità di assistenza tecnica a mettere in secondo piano la moltitudine di progetti fermi al palo per l’incapacità del centrosinistra e del Partito democratico (sempre più impegnato a occupare i posti di potere) di investire i milioni di euro stanziati per la ripartenza del Sulcis Iglesiente. Il Partito Democratico vuole raccontarci ancora le solite storielle su progetti camaleontici (la scelta del termine “Aria”, poi, la dice lunga sulla portata del disegno) che di concreto e nell’immediato non garantiscono alcunché in termini di occupazione e di rilancio del territorio. Dalla poltrona più alta della Regione fino alle risibili cabine di regia, sono tutti preoccupati della spartizione dei posti di comando. Ed è ben chiaro che questa amministrazione non ha conoscenza della situazione drammatica in cui versa il Sulcis. Purtroppo, ci stanno obbligando a guardare al futuro senza alcuna fiducia ma con puro terrore.»

«Basta, per l’amor del Cielo – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco -, con i convegni sui progetti dal contenuto inesistente: si mettano invece al lavoro per ridare speranza al territorio investendo i milioni di euro, già disponibili, che realmente possono cambiare le sorti del Sulcis Iglesiente.»

Ignazio Locci 1 copia

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E’ stato presentato ieri sera nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu, a Carbonia, il Progetto Aria, promosso dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dalla Regione Sardegna nella miniera di Monte Sinni, Seruci, oggi non in attività.

L’incontro, promosso dai deputati Partito Democratico Francesco Sanna ed Emanuele Cani, ha visto la partecipazione, tra gli altri, del presidente della Regione Francesco Pigliaru, del presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Fernando Ferroni, del coordinatore del progetto Cristian Galbiati, del consigliere regionale e sindaco di Gonnesa, comune in cui si trova il sito di Seruci, Pietro Cocco, il nuovo amministratore unico della Carbosulcis, Antonio Martini. Era presente anche un giovane di Sant’Antioco che farà parte dell’equipe che lavorerà alla realizzazione del progetto.

L’obiettivo del progetto Aria è la separazione dell’aria nei suoi componenti fondamentali, elementi che trovano utilità in diversi ambiti di ricerca e applicazione. Uno di questi componenti, l’Argon-40, è un materiale pregiatissimo che permetterà lo sviluppo di una innovativa tecnica per la ricerca della materia oscura ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, progettata e realizzata dall’esperimento DarkSide, una collaborazione internazionale guidata dall’INFN, che vede la partecipazione di oltre trenta istituti provenienti da nove nazioni (Italia, Brasile, Cina, Francia, Polonia, Russia, Spagna, Svizzera, USA).

Altri componenti dell’aria, come l’ossigeno-18 e il carbonio-13, che, propriamente e completamente selezionati e isolati, sono anch’essi pregiatissimi in diversi ambiti di applicazione. Questi elementi hanno un mercato internazionale di grande rilievo – oggi di circa 200 milioni di euro, ha sottolineato Cristian Galbiati -, dal quale tuttavia l’Italia è attualmente esclusa. Materiali pregiati per la ricerca della materia oscura condotta dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) presso i laboratori nazionali del Gran Sasso. 

Grazie alle infrastrutture uniche della miniera di Monte Sinni, il progetto Aria permetterebbe di sviluppare un ciclo produttivo in grado di abbassare notevolmente i costi energetici di produzione di questi materiali speciali, rendendoli più accessibili e fruibili. In questo modo, Aria contribuirebbe ad aumentare la disponibilità di tecnologie avanzate per lo screening medico, incluse le tecniche diagnostiche per la lotta al cancro. Utilizzando per la separazione dell’aria strutture pre-esistenti, l’innovativo processo tecnologico comporterà inoltre un impatto ambientale nullo.

Il primo passo di Aria prevede l’installazione di una torre-pilota di distillazione criogenica: un prototipo di dimensioni tali da rappresentare un unicum al mondo. Una macchina lunga 350 metri verrà collocata nella verticale di un pozzo profondo 500 metri e opererà sulla falsariga – ha spiegato Cristian Galbiati – di quanto avviene nella distillazione del vino per la produzione delle grappe. Tale progetto, senza precedenti a livello internazionale, è reso possibile dalla cooperazione tra INFN, con ruolo di guida e coordinamento dei gruppi di ricerca coinvolti, Regione Sardegna, che guida lo studio dell’implementazione del progetto e le relazioni istituzionali, e Princeton University, oltre che dal contributo cruciale di aziende italiane. La prima fase di progettazione è già partita, grazie a un finanziamento garantito dalla US National Science Foundation (US-NSF).

Per il Sulcis e la Sardegna si tratta di una scommessa per riconnettere ricerca scientifica e sviluppo locale, valorizzare gli importanti investimenti degli anni passati nelle infrastrutture minerarie del sottosuolo ed il lavoro dei lavoratori della Carbosulcis.

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Venerdì 24 luglio, alle ore 19.00, presso la sala conferenze del Museo del Carbone, Grande Miniera di Serbariu, verrà presentato il “Progetto Aria”, promosso dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dalla Regione Sardegna nella miniera di Seruci, nel corso di un incontro organizzato dai deputati del Partito Democratico del territorio.

Il progetto Aria si propone di scindere l’aria nei suoi componenti fondamentali per ottenerne argon purissimo, ossigeno e azoto in qualità rare, materiali pregiati per la ricerca della materia oscura condotta dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) presso i laboratori nazionali del Gran Sasso. Una macchina lunga 350 metri verrà collocata nella verticale di un pozzo profondo 500 metri. Per il Sulcis e la Sardegna una scommessa per riconnettere ricerca scientifica e sviluppo locale, valorizzare gli importanti investimenti degli anni passati nelle infrastrutture minerarie del sottosuolo ed il lavoro delle maestranze Carbosulcis.

Parteciperanno all’iniziativa il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Fernando Ferroni, il coordinatore del progetto professor Cristian Galbiati, i sindaci di Carbonia e Gonnesa Giuseppe Casti e Pietro Cocco, il presidente della Carbosulcis Antonio Martini, i deputati Francesco Sanna ed Emanuele Cani.

«Penso che non si tratti solo di una sfida scientifica che proietta il Sulcis sulla frontiera che vede in competizione pochi laboratori in tutto il mondo – spiega Francesco Sanna -. Avevamo immaginato la chiusura delle miniere di carbone come un tema di sicurezza e bonifiche, o al massimo di archeologia industriale, e di ricollocazione del personale. Oggi abbiamo davanti una iniziativa che valorizza le competenze minerarie necessarie alla realizzazione della ricerca industriale precompetitiva e l’unicità delle infrastrutture nel sottosuolo. Se l’esperimento dimostrerà gli obiettivi che si prefigge, il sottosuolo sardo potrebbe ospitare un impianto di produzione dei gas rari e potremo immaginare di promuovere anche nuove localizzazioni foriere di investimenti e lavoro qualificato. I gas preziosi ricavati dalla macchina sperimentale che verrà installata a Seruci sono utilizzati nelle più avanzate tecnologie della ricerca medica, ed anche questo è un valore aggiunto del progetto, sia per le possibili interazioni con altri filoni industriali che potrebbero rivelarsi possibili – conclude il deputato del PD -, sia per la componente etica di un’attività che potrebbe dare un contributo concreto alla tutela della salute umana e alla cura del cancro.»

Francesco Sanna copiaEmanuele Cani 1manifesto new_RL. 1.4 Prog Aria Seruci

Il deputato del Partito Democratico Emanuele Cani ha presentato oggi un’interrogazione con la quale chiede di conoscere se e quali iniziative il Governo intenda attivare al fine di scongiurare la chiusura dell’ufficio postale di Cortoghiana, attivando davvero quella necessaria interlocuzione istituzionale, fino ad oggi assente, ed assicurando anche a questa comunità il permanere del servizio come previsto dal Contratto di Programma.

«Si tratta di una decisione grave ed eccessivamente penalizzante per la comunità di riferimento – ha spiegato Emanuele Cani – e tali obiezioni fanno riscontro su elementi oggettivi e non di mero campanile.»

Manifestazione Cotoghiana contro la chiusura delle Poste 2

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Il deputato del Partito Democratico Emanuele Cani esprime pieno sostegno all’Amministrazione comunale e al sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, nella battaglia contro la chiusura dell’ufficio postale di Cortoghiana.

«Non è in alcun modo accettabile – afferma Emanuele Cani – che un servizio così importante venga soppresso creando un grave danno ai cittadini. Chiederò, come già fatto con altri atti parlamentari, un intervento del Governo, anche alla luce dell’importante mobilitazione avviata dal sindaco di Carbonia – conclude Emanuele Cani – perché da parte di Posteitaliane ci sia un ripensamento e si provveda a revocare il provvedimento di chiusura.»

Cortoghiana - Piazza Venezia copia

Ieri sera l’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, il suo segretario particolare e il deputato Emanuele Cani, hanno incontrato una delegazione dei marittimi Saremar, presso la sede del circolo del Partito Democratico di Carloforte..

«L’incontro – dice il segretario cittadino del PD di Carloforte, Stefano Rombi – ha costituito un’importante occasione per un confronto serio e franco, nel quale i lavoratori hanno potuto esprimere all’Assessore le proprie preoccupazioni circa il processo di liberalizzazione del servizio di cabotaggio gestito attualmente dalla Saremar. L’assessore Deiana, ribadendo l’ineluttabilità della liberalizzazione e del bando di gara, ha rimarcato l’attenzione della Regione e di tutto il PD su tre punti essenziali: la garanzia di un servizio pubblico efficace che sia migliorativo rispetto all’assetto attuale; la salvaguardia di tutti i posti di lavoro; il mantenimento, nel limite del possibile, delle attuali garanzie contrattuali per i marittimi.»

«Come sempre ha fatto in questi mesi difficili – conclude Stefano Rombi – il Partito Democratico di Carloforte intende farsi promotore di un ulteriore incontro di aggiornamento alla fine del mese di luglio, nel quale si potranno discutere gli sviluppi della vicenda. Solo così sarà possibile arrivare ad una soluzione politica in grado, ad un tempo, di offrire un servizio di qualità e di garantire tutti i posti di lavoro.»

Traghetti Arbatax e La Maddalena copiaMassino Deiana 16

«Il Parlamento ha approvato all’unanimità e con il parere favorevole del Governo le mozioni che riguardano la cosiddetta vertenza Sardegna.»

Ne dà comunicazione con una breve nota, Emanuele Cani, deputato del Partito Democratico.

«Si tratta di un fatto positivo per la nostra isola e per le numerose vertenze che caratterizzano i territori – sottolinea Emanuele Cani -. La Sardegna da tempo deve fare i conti con una serie di situazioni che necessitano soluzioni con atti concreti importanti. Dalla disoccupazione alle persone costrette a vivere con gli ammortizzatori sociali, continuando poi con le vertenze industriali ancora aperte, l’approvvigionamento energetico per il mondo produttivo e la questione delle infrastrutture, compreso il sistema dei trasporti e dei collegamenti. L’atto approvato dal Parlamento è sicuramente importante e fondamentale per rafforzare queste richieste. Sia chiaro non è la soluzione dei problemi ma un tassello importante in una vertenza più complessiva che merita risposte concrete e immediate. Compito del Parlamento e dei parlamentari – conclude il deputato sulcitano – sarà quello di vigilare che quanto inserito e indicato nella mozione trovi un’applicazione concreta e faccia partire quel processo necessario per trovare una soluzione ai problemi dei territori.»

Emanuele Cani 79 copia

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Il 27 maggio i segretari dei circoli PD di Carbonia, il segretario cittadino del PD e il segretario provinciale di Carbonia Iglesias, della Provincia hanno scritto una lettera al Premier Matteo Renzi e ai segretari regionale e nazionale del PD, Renato Soru e Matteo Renzi sulla crisi socio-economica di Carbonia.

«La lettera è stata inoltrata giovedì 28 maggio per conoscenza ai deputati eletti nel nostro territorio, Emanuele Cani e Francesco Sanna, al capogruppo PD in Consiglio regionale Pietro Cocco, al sindaco Giuseppe Casti e al capogruppo cittadino Pietro Morittu – spiega Cinzia Grussu, segretaria cittadina del PD -. Dal Premier Renzi e dal segretario Soru ad oggi non abbiamo avuto alcuna risposta.»

«Ho proposto i temi della lettera – conclude Cinzia Grussu – nel mio intervento in Assemblea Provinciale del PD che si è tenuta a Cortoghiana lunedì 25 maggio.»

Questo il testo integrale della lettera.

Caro Presidente,

per la nostra Città di Carbonia e il suo territorio, sono stati sottoscritti protocolli da firme prestigiose della politica italiana, i quali sono ancora alla fase della elaborazione, insieme ai memoranda, ai documenti definiti nei tavoli istituzionali, gli accordi di programma Stato-Regione-Province-Comuni, i piani di sviluppo territoriali, includendo le Delibere di Consiglio, Regionale e Comunale, che impegnano le Giunte a sostenere azioni decise verso lo stesso Governo dello Stato o Regionale a seconda delle istanze avanzate.

Veramente un gran lavoro politico che a oggi non ha prodotto grandi risultati in termini di risoluzione fattiva del tema a noi più caro: il Lavoro. Gli ultimi dati rappresentano una situazione per la quale lasciamo parlare i numeri: al 31/12/2014 su 37.408 disoccupati totali nel territorio, 9.073 sono di Carbonia, il 24,25%!!!

Sulla homepage della Regione Sardegna, se attiviamo la ricerca della parola “Protocollo” si ottengono 15.660 risultati, per “Protocollo d’intesa” 5.788, per “Sulcis” 12.752, numero che, lavoratrice più lavoratore meno corrisponde alle cessazioni complessive di rapporti di lavoro del 2014. Quasi un protocollo o un documento o una delibera per unità lavorativa ormai fuori dal mercato del lavoro del nostro territorio, dunque come abbiamo messo in evidenza un immenso lavoro politico.

Chiaramente siamo consapevoli dell’arbitrarietà che accosta questi numeri a persone, ma d’altra parte anche nel piano di dismissione della Carbosulcis si accostano numeri razionalizzanti a unità lavorative , senza dimenticare che, mutuando lo slogan caro ai lavoratori in lotta del nostro territorio, dietro ogni lavoratrice/lavoratore c’è una famiglia.

Anni di pianificazione del territorio e della nostra Città ha portato Carbonia a ottenere grandi risultati, sotto il profilo urbanistico con il Premio del Paesaggio per il progetto “Carbonia Landscape Machine”; per la più bella Piazza d’Italia dove la Piazza Roma si è classificata tra le prime dodici; dal punto di vista dell’offerta dei servizi che pone la nostra Città in posizione baricentrica per i Comuni minori del Sulcis nella fruizione dei servizi commerciali, sanitari.

Sanità. Un altro punto di forte criticità. Pensavamo che con la sostituzione del Commissario della ASL avessimo risolto i nostri problemi perlomeno relazionali e  comunicativi in termini di un cambiamento netto nella programmazione e progettazione dell’organizzazione dei servizi sanitari per i cittadini. Per contro, mentre ancora oggi non sono ben chiari e definiti gli orizzonti della Sanità nel nostro territorio, diversi servizi  ritenuti importanti( per esempio l’emodinamica e l’ADI) vengono rimaneggiati, a torto o a ragione, senza che vi sia stata una preventiva concertazione con i livelli locali di governo del territorio, causando malumori e disagi tra la popolazione che usufruisce dei suddetti servizi.

Il tema sanità, come il tema dell’organizzazione degli EE.LL., le politiche del lavoro o le politiche sociali, devono certo partire da una proposta di governo, ma una proposta che deve condividersi con noi, che viviamo il territorio, che amministriamo adesso e che vorremmo continuare a farlo anche in futuro.   

Non ci dilunghiamo nell’elencazione degli altri contesti problematici pensiamo che i due evidenziati siano più che rappresentativi.

Ciò che per contro ci preme sottolineare meglio è la difficoltà comunicativa che  evidentemente abbiamo nei confronti del nostro Governo regionale se ancora a distanza di sedici mesi non si è capito che la priorità delle priorità dopo il disastro politico-istituzionale del governo precedente è la mancanza di lavoro. Certo non dovremmo suggerirti noi quale teoria economica sia la più adatta al nostro territorio, sicuramente possiamo per contro dire che quella attuata è finora troppo poco incisiva. Siamo molto coscienti delle difficoltà e della scarsità di risorse e anche coscienti delle azioni importanti che sono state fatte; l’ultima sull’educazione e sui progetti scolastici ci soddisfa pienamente, e ci gratifica; ma 16/sedici mesi per rendere operativo il progetto politico che dia quelle risposte che abbiamo sentito nella campagna elettorale sono tanti per non dire decisamente troppi. Tutto questo tempo è uno spreco di risorse, della risorsa più preziosa, il tempo appunto.

La coesione della nostra comunità locale e territoriale non si regge più, e segno di questa situazione sono anche gli eventi intimidatori violenti nei confronti degli amministratori con i recenti attentati alla vita delle persone dei Presidenti di Consiglio di Iglesias e di Carbonia e dei loro familiari.     

In conclusione, la nostra azione politica e amministrativa è sempre più in bilico e sempre più difficile.

È per questo che vogliamo invitare il nostro Governatore a trascorrere del tempo, che qui è ben utilizzato e non sprecato, nella nostra Città a parlare con la gente, con i disoccupati e con le loro famiglie che vanno alla Caritas per il cibo, o che fanno la fila dal Sindaco come fossero dal medico per chiedere un sussidio straordinario, o quelli che invece per dignità nemmeno chiedono.

Sappiamo che è una rappresentazione della società comune ad altre realtà della nostra Regione, da noi però c’è la possibilità di sbloccare questa situazione con un surplus di impegno politico per la bonifica dei territori minerari dismessi e industriali, per la riapertura delle fabbriche (a partire dalla vertenza Alcoa sulla quale da mesi non abbiamo notizie), per dare risposte anche a privati che hanno possibilità di investire, nel rispetto delle rigide norme ambientali, per la definizione della rete del Gas, per dare veramente avvio a un’economia turistica che richiede infrastrutture e impegno certo di risorse economiche e umane.

Non abbiamo voluto dilungarci, e non per risparmiare parole, semplicemente perché abbiamo parlato così tanto e tutti, che siamo anche piuttosto indignati per questa impotenza e per il fatto che tutte queste parole dette e scritte non sortiscano effetti, eppure mi sembrava così efficace la frase di Sciascia circa la dinamica propria delle «parole che non sono come i cani che fai un fischio e tornano indietro».

Ti chiediamo e ti proponiamo, dunque, un momento di incontro per condividere e per definire gli interventi prioritari nel nostro territorio e la tempistica d’attuazione, per incontrare la nostra Comunità, i nostri giovani o quelli che sono rimasti legati alla loro terra a costo di enormi sacrifici, le famiglie che la crisi la vivono drammaticamente.

Questo chiediamo, una vicinanza umana e politico-istituzionale.

Ti salutiamo cordialmente e attendiamo un tuo riscontro.

I segretari dei circoli di Carbonia Giuseppe Aru, Fulvio Cabiddu, Marco Murru; la Segretaria cittadina Cinzia Grussu; il Segretario provinciale Daniele Reginali.

Emanuele Cani 79 copia

Il deputato del Partito Democratico Emanuele Cani ha presentato come primo firmatario un’interrogazione a risposta in Commissione sulla questione relativa a Terna, ossia al progetto di ristrutturazione della rete elettrica nazionale, dove è prevista la chiusura del Centro di controllo di Quartucciu – Cagliari, che oggi governa e mantiene in equilibrio l’intera rete elettrica isolana di Alta tensione.

«Terna ha deciso che la rete sarda sarà governata dal Piemonte (insieme all’intera rete del nord ovest d’Italia) – spiega Emanuele Cani – prevedendo lo spostamento a Torino del citato Centro di controllo della rete di Alta tensione; il Centro di controllo di Cagliari, che attualmente impiega 23 lavoratori altamente specializzati,  è strategico per la risoluzione delle problematiche della rete elettrica insulare anche alla luce della particolarità della stessa, in quanto è lì che arrivano tutti i dati relativi a guasti e malfunzionamenti delle centrali sarde ed è da lì che partono gli interventi necessari; i tecnici del centro di controllo studiano la sicurezza elettrica della rete sarda, collaborano alla predisposizione dei piani di difesa, dei piani di riaccensione in caso di blackout.»

«Un’ulteriore peculiarità del Centro di Quartucciu-Cagliari – aggiunge il deputato sardo – è data dall’interazione con la Protezione Civile per la gestione della rete elettrica in caso di incendio sul territorio, attività che necessita di comunicazioni chiare e rapide per consentire agli operatori di lavorare in sicurezza con l’apertura, la chiusura o lo spostamento di interconnessioni da una linea elettrica all’altra, e che quindi presuppone una profonda conoscenza sia del territorio che delle infrastrutture esistenti.

La decisione di Terna di accorpare le sale controllo sembra in contrasto con il rapporto della commissione di indagine “Black-out del sistema elettrico italiano del 28 settembre 2003″, e benché venga giustificata da una possibile innovazione tecnologica, sembra conseguire solo obiettivi di mera riduzione dei costi e del personale attraverso la chiusura di sedi, invece di rafforzare in Sardegna la  struttura “Anti Black-Out” come dichiarato dall’Azienda stessa.»

«Per questo motivo – conclude Emanuele Cani – è necessario capire se il ministro sia a conoscenza di quanto sta avvenendo e di conoscere quali iniziative intenda porre in atto per arrivare a una soluzione che non penalizzi la Sardegna in termini di sicurezza e equilibrio della rete elettrica, di efficienza e stabilità della fornitura della stessa e di salvaguardia dell’occupazione e delle competenze esistenti.»