15 January, 2025
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Il segretario del Partito Democratico di Carbonia Iglesias, Daniele Reginali ed il deputato dello stesso Partito Democratico Emanuele Cani, intervengono oggi sulla vertenza dei lavoratori della Sarda Bentonite di Piscinas.

«Subito un intervento della Regione sulla vertenza SSB, vicenda che ha visto alcuni operai perdere il lavoro – dice Reginali -. Davanti a questo fatto è necessario che la Regione, deputata al rilascio delle concessioni, intervenga concretamente affinché sia fatta chiarezza. E porti avanti – conclude Reginali – tutte quelle azioni e iniziative necessarie per trovare una soluzione che porti alla salvaguardia dei posti di lavoro.»

«Quanto accaduto ai lavoratori della SSB di Piscinas che, questa mattina hanno protestato davanti allo stabilimento, è grave e non può essere accettato – aggiunge Emanuele Cani -. È necessario e doveroso che su questa vicenda intervenga immediatamente la Regione, l’istituzione che provvede al rilascio delle concessioni per questo tipo di attività. È indispensabile che chi opera garantisca i livelli occupativi. La Regione deve intervenire in maniera concreta non solo vigilando ma, all’occorrenza revocando le concessioni nei casi in cui non siano rispettati i diritti dei lavoratori. Su questa vicenda – conclude Emanuele Cani – serve una risposta immediata e concreta.»

Polar 2 copia

Manifestazione alla Polar di Piscinas copia

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La Camera dei Deputati oggi ha approvato l’ordine del giorno presentato dal deputato del Partito Democratico Emanuele Cani che impegna il Governo a porre in essere tutte le misure necessarie affinché possa trovare applicazione anche per i dipendenti delle otto province della Regione Sardegna quanto previsto dalla legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità per il 2015) ed in particolare ai commi 424 e 425 dell’articolo 1, nonché quanto disposto dalla circolare n. 1 del 30 gennaio 2015 del  Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione e del Ministro per gli affari regionali e le autonomie  concernente le “Linee guida in materia di attuazione delle disposizioni in materia di personale e di altri profili connessi al riordino delle funzioni delle province e delle città metropolitane. Art. 1, commi da 418 a 430 L. 190/2014” e delle procedure di mobilità del personale a tempo indeterminato degli enti di area vasta, come previsto dall’emanando decreto del ministro per la Semplificazione e pubblica amministrazione.

Sede ex Provincia 8

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Si è svolta questa mattina la seconda assemblea promossa dall’Amministrazione comunale di Carbonia, per dire NO alla decisione di Posteitaliane, che ha disposto la chiusura dell’Ufficio postale di Cortoghiana, a partire dal prossimo 7 settembre.

Così come lo scorso lunedì, anche oggi l’Assemblea si è svolta proprio davanti all’ingresso dell’Ufficio postale.

Nel suo intervento, il sindaco Giuseppe Casti ha informato del coinvolgimento di consiglieri regionali e parlamentari del territorio. Alla manifestazione odierna erano presenti, infatti, i parlamentari Emanuele Cani e Francesco Sanna, mentre hanno dato la loro piena adesione, pur non potendo essere presenti per motivi istituzionali, i consiglieri regionali Pietro Cocco e Luca Pizzuto. All’Assemblea, insieme a centinaia di cittadini, hanno partecipato anche rappresentanti delle forze sindacali e i consiglieri comunali di Carbonia, in prima fila quelli provenienti da Cortoghiana, e diversi assessori. Giuseppe Casti ha ribadito ancora una volta che l’unico modo per vincere questa battaglia e impedire la chiusura dell’Ufficio postale, è rimanere uniti, Cittadini e Amministrazione, intraprendendo insieme tutte le prossime iniziative. Il sindaco Casti ha anche chiesto l’apertura di un tavolo tecnico per impedire questa scelta inaccettabile e ha discusso della vertenza con il presidente della Regione, Francesco Pigliaru e dell’ANCI Sardegna, Piersandro Scano, chiedendo il loro intervento.

Il sindaco di Carbonia ha assicurato che se non dovesse arrivare alcuna risposta positiva si procederà con nuove azioni, utilizzando nuove forme di protesta, come ad esempio una manifestazione.

Nel salutare e ringraziare i tanti cittadini presenti, Giuseppe Casti ha nuovamente invitato all’unità e ha confermato il massimo impegno dell’Amministrazione comunale, per scongiurare la chiusura dell’Ufficio postale. Nei prossimi giorni verranno comunicate le nuove iniziative.

II incontro Cortoghiana

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L’iniziativa che ha portato alla convocazione della riunione svoltasi venerdì sera nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu su proposta dei due parlamentari del Partito Democratico del Sulcis Iglesiente Francesco Sanna ed Emanuele Cani, continua a raccogliere critiche. Dopo il consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci, un nuovo attacco arriva da Fabio Enne, segretario provinciale della Cisl.

«Al Sulcis servono risposte e non convegni passerella sulla “materia oscura” – attacca Fabio Enne -. Il Sulcis è sempre più una polveriera sociale; l’elenco delle emergenze produttive e occupazionali in questa fase si complica, con l’aggravante dei tagli nella sanità, nel sociale e la vertenza Province dove saltano posti di lavoro precario e sono a rischio anche gli stipendi dei dipendenti.»

«Dalla Carbosulcis a Igea, da Forgea all’Ati Ifras, ai progetti turistici fermi al palo – sottolinea ancora Fabio Enne -, per assenza di volontà e autorizzazioni, tutti esempi macro di situazioni gravi e compromesse, che condannano il Sulcis ad avere solo una prospettiva di crisi e grave disagio sociale. Per non parlare di Alcoa dove la parola “rinvio” deve essere sostituita dalla parola “soluzione” affiancata alle parole “lavoro” e “occupazione”. Il Piano Sulcis rimane una chimera vuota e lontana, nel mentre i vertici istituzionali sardi scelgono di impegnarsi in convegni, come ad esempio sulla ricerca e la caccia alla “materia oscura”. Iniziative che non corrispondono ad una adeguata soluzione tempestiva che il dramma sociale del Sulcis richiede.»

«La Giunta Pigliaru per il Sulcis ha scelto finora i confronti mordi e fuggi, quando invece occorre mettere in fila tutte le emergenze e assumere impegni e azioni, per ribaltare una china insidiosa e pericolosa. La tensione sociale cresce se la Giunta non sceglie il confronto ampio e nel merito delle vere problematiche e urgenze. Se c’è qualcosa di oscuro purtroppo – conclude Fabio Enne – è la reale volontà politica e istituzionale di impegnarsi concretamente per il Sulcis.»

Fabio Enne 58

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«Una riunione di partito mascherata da iniziativa istituzionale con l’aggravante che il tema all’ordine del giorno era l’aria fritta. Il Partito Democratico si è riunito nella Grande miniera di Serbariu per parlare del nulla mentre il Sulcis affonda colpito da una crisi senza precedenti e un governo della Regione che naviga a vista, senza idee e progetti concreti, ma solo grandi illusioni. E la risposta è stata una scarsa partecipazione, a testimonianza che di modelli basati sul niente non importa più a nessuno, nemmeno alla base del Pd.»

La dura critica all’iniziativa promossa dai due parlamentari sulcitani del Partito Democratico Francesco Sanna ed Emanuele Cani per la presentazione del “Progetto Aria”, arriva da Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Intanto del Piano Sulcis, questo sconosciuto, non ne parla più nessuno – aggiunge Locci -. E non sarà l’inaugurazione dell’Unità di assistenza tecnica a mettere in secondo piano la moltitudine di progetti fermi al palo per l’incapacità del centrosinistra e del Partito democratico (sempre più impegnato a occupare i posti di potere) di investire i milioni di euro stanziati per la ripartenza del Sulcis Iglesiente. Il Partito Democratico vuole raccontarci ancora le solite storielle su progetti camaleontici (la scelta del termine “Aria”, poi, la dice lunga sulla portata del disegno) che di concreto e nell’immediato non garantiscono alcunché in termini di occupazione e di rilancio del territorio. Dalla poltrona più alta della Regione fino alle risibili cabine di regia, sono tutti preoccupati della spartizione dei posti di comando. Ed è ben chiaro che questa amministrazione non ha conoscenza della situazione drammatica in cui versa il Sulcis. Purtroppo, ci stanno obbligando a guardare al futuro senza alcuna fiducia ma con puro terrore.»

«Basta, per l’amor del Cielo – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco -, con i convegni sui progetti dal contenuto inesistente: si mettano invece al lavoro per ridare speranza al territorio investendo i milioni di euro, già disponibili, che realmente possono cambiare le sorti del Sulcis Iglesiente.»

Ignazio Locci 1 copia

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E’ stato presentato ieri sera nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu, a Carbonia, il Progetto Aria, promosso dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dalla Regione Sardegna nella miniera di Monte Sinni, Seruci, oggi non in attività.

L’incontro, promosso dai deputati Partito Democratico Francesco Sanna ed Emanuele Cani, ha visto la partecipazione, tra gli altri, del presidente della Regione Francesco Pigliaru, del presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Fernando Ferroni, del coordinatore del progetto Cristian Galbiati, del consigliere regionale e sindaco di Gonnesa, comune in cui si trova il sito di Seruci, Pietro Cocco, il nuovo amministratore unico della Carbosulcis, Antonio Martini. Era presente anche un giovane di Sant’Antioco che farà parte dell’equipe che lavorerà alla realizzazione del progetto.

L’obiettivo del progetto Aria è la separazione dell’aria nei suoi componenti fondamentali, elementi che trovano utilità in diversi ambiti di ricerca e applicazione. Uno di questi componenti, l’Argon-40, è un materiale pregiatissimo che permetterà lo sviluppo di una innovativa tecnica per la ricerca della materia oscura ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, progettata e realizzata dall’esperimento DarkSide, una collaborazione internazionale guidata dall’INFN, che vede la partecipazione di oltre trenta istituti provenienti da nove nazioni (Italia, Brasile, Cina, Francia, Polonia, Russia, Spagna, Svizzera, USA).

Altri componenti dell’aria, come l’ossigeno-18 e il carbonio-13, che, propriamente e completamente selezionati e isolati, sono anch’essi pregiatissimi in diversi ambiti di applicazione. Questi elementi hanno un mercato internazionale di grande rilievo – oggi di circa 200 milioni di euro, ha sottolineato Cristian Galbiati -, dal quale tuttavia l’Italia è attualmente esclusa. Materiali pregiati per la ricerca della materia oscura condotta dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) presso i laboratori nazionali del Gran Sasso. 

Grazie alle infrastrutture uniche della miniera di Monte Sinni, il progetto Aria permetterebbe di sviluppare un ciclo produttivo in grado di abbassare notevolmente i costi energetici di produzione di questi materiali speciali, rendendoli più accessibili e fruibili. In questo modo, Aria contribuirebbe ad aumentare la disponibilità di tecnologie avanzate per lo screening medico, incluse le tecniche diagnostiche per la lotta al cancro. Utilizzando per la separazione dell’aria strutture pre-esistenti, l’innovativo processo tecnologico comporterà inoltre un impatto ambientale nullo.

Il primo passo di Aria prevede l’installazione di una torre-pilota di distillazione criogenica: un prototipo di dimensioni tali da rappresentare un unicum al mondo. Una macchina lunga 350 metri verrà collocata nella verticale di un pozzo profondo 500 metri e opererà sulla falsariga – ha spiegato Cristian Galbiati – di quanto avviene nella distillazione del vino per la produzione delle grappe. Tale progetto, senza precedenti a livello internazionale, è reso possibile dalla cooperazione tra INFN, con ruolo di guida e coordinamento dei gruppi di ricerca coinvolti, Regione Sardegna, che guida lo studio dell’implementazione del progetto e le relazioni istituzionali, e Princeton University, oltre che dal contributo cruciale di aziende italiane. La prima fase di progettazione è già partita, grazie a un finanziamento garantito dalla US National Science Foundation (US-NSF).

Per il Sulcis e la Sardegna si tratta di una scommessa per riconnettere ricerca scientifica e sviluppo locale, valorizzare gli importanti investimenti degli anni passati nelle infrastrutture minerarie del sottosuolo ed il lavoro dei lavoratori della Carbosulcis.

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Venerdì 24 luglio, alle ore 19.00, presso la sala conferenze del Museo del Carbone, Grande Miniera di Serbariu, verrà presentato il “Progetto Aria”, promosso dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dalla Regione Sardegna nella miniera di Seruci, nel corso di un incontro organizzato dai deputati del Partito Democratico del territorio.

Il progetto Aria si propone di scindere l’aria nei suoi componenti fondamentali per ottenerne argon purissimo, ossigeno e azoto in qualità rare, materiali pregiati per la ricerca della materia oscura condotta dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) presso i laboratori nazionali del Gran Sasso. Una macchina lunga 350 metri verrà collocata nella verticale di un pozzo profondo 500 metri. Per il Sulcis e la Sardegna una scommessa per riconnettere ricerca scientifica e sviluppo locale, valorizzare gli importanti investimenti degli anni passati nelle infrastrutture minerarie del sottosuolo ed il lavoro delle maestranze Carbosulcis.

Parteciperanno all’iniziativa il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Fernando Ferroni, il coordinatore del progetto professor Cristian Galbiati, i sindaci di Carbonia e Gonnesa Giuseppe Casti e Pietro Cocco, il presidente della Carbosulcis Antonio Martini, i deputati Francesco Sanna ed Emanuele Cani.

«Penso che non si tratti solo di una sfida scientifica che proietta il Sulcis sulla frontiera che vede in competizione pochi laboratori in tutto il mondo – spiega Francesco Sanna -. Avevamo immaginato la chiusura delle miniere di carbone come un tema di sicurezza e bonifiche, o al massimo di archeologia industriale, e di ricollocazione del personale. Oggi abbiamo davanti una iniziativa che valorizza le competenze minerarie necessarie alla realizzazione della ricerca industriale precompetitiva e l’unicità delle infrastrutture nel sottosuolo. Se l’esperimento dimostrerà gli obiettivi che si prefigge, il sottosuolo sardo potrebbe ospitare un impianto di produzione dei gas rari e potremo immaginare di promuovere anche nuove localizzazioni foriere di investimenti e lavoro qualificato. I gas preziosi ricavati dalla macchina sperimentale che verrà installata a Seruci sono utilizzati nelle più avanzate tecnologie della ricerca medica, ed anche questo è un valore aggiunto del progetto, sia per le possibili interazioni con altri filoni industriali che potrebbero rivelarsi possibili – conclude il deputato del PD -, sia per la componente etica di un’attività che potrebbe dare un contributo concreto alla tutela della salute umana e alla cura del cancro.»

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Il deputato del Partito Democratico Emanuele Cani ha presentato oggi un’interrogazione con la quale chiede di conoscere se e quali iniziative il Governo intenda attivare al fine di scongiurare la chiusura dell’ufficio postale di Cortoghiana, attivando davvero quella necessaria interlocuzione istituzionale, fino ad oggi assente, ed assicurando anche a questa comunità il permanere del servizio come previsto dal Contratto di Programma.

«Si tratta di una decisione grave ed eccessivamente penalizzante per la comunità di riferimento – ha spiegato Emanuele Cani – e tali obiezioni fanno riscontro su elementi oggettivi e non di mero campanile.»

Manifestazione Cotoghiana contro la chiusura delle Poste 2

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Il deputato del Partito Democratico Emanuele Cani esprime pieno sostegno all’Amministrazione comunale e al sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, nella battaglia contro la chiusura dell’ufficio postale di Cortoghiana.

«Non è in alcun modo accettabile – afferma Emanuele Cani – che un servizio così importante venga soppresso creando un grave danno ai cittadini. Chiederò, come già fatto con altri atti parlamentari, un intervento del Governo, anche alla luce dell’importante mobilitazione avviata dal sindaco di Carbonia – conclude Emanuele Cani – perché da parte di Posteitaliane ci sia un ripensamento e si provveda a revocare il provvedimento di chiusura.»

Cortoghiana - Piazza Venezia copia

Ieri sera l’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, il suo segretario particolare e il deputato Emanuele Cani, hanno incontrato una delegazione dei marittimi Saremar, presso la sede del circolo del Partito Democratico di Carloforte..

«L’incontro – dice il segretario cittadino del PD di Carloforte, Stefano Rombi – ha costituito un’importante occasione per un confronto serio e franco, nel quale i lavoratori hanno potuto esprimere all’Assessore le proprie preoccupazioni circa il processo di liberalizzazione del servizio di cabotaggio gestito attualmente dalla Saremar. L’assessore Deiana, ribadendo l’ineluttabilità della liberalizzazione e del bando di gara, ha rimarcato l’attenzione della Regione e di tutto il PD su tre punti essenziali: la garanzia di un servizio pubblico efficace che sia migliorativo rispetto all’assetto attuale; la salvaguardia di tutti i posti di lavoro; il mantenimento, nel limite del possibile, delle attuali garanzie contrattuali per i marittimi.»

«Come sempre ha fatto in questi mesi difficili – conclude Stefano Rombi – il Partito Democratico di Carloforte intende farsi promotore di un ulteriore incontro di aggiornamento alla fine del mese di luglio, nel quale si potranno discutere gli sviluppi della vicenda. Solo così sarà possibile arrivare ad una soluzione politica in grado, ad un tempo, di offrire un servizio di qualità e di garantire tutti i posti di lavoro.»

Traghetti Arbatax e La Maddalena copiaMassino Deiana 16