24 November, 2024
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Emanuele Cani.

Emanuele Cani.

«A che punto sono giunte le interlocuzioni in atto tra Carbosulcis Spa, Regione Sardegna, ministero dello Sviluppo economico ed Unione europea, relativamente alla procedura d’indagine per aiuto di Stato SA. 20867 (2012/NN) per l’aiuto di stato concesso (e non notificato alla Ue) alla Carbosulcis dal 1998 al 2010; e alla procedura d’indagine per aiuto di Stato SA. 33424 (2011/N) per l’aiuto di Stato notificato relativamente al Progetto Integrato CCS Sulcis?»

E’ il contenuto di un’interrogazione a risposta immediata presentata in commissione Attività produttive, dai deputati del Partito Democratico Emanuele Cani, Francesco Sanna e Gianluca Benamati (capogruppo in Commissione).

«Nella sua risposta – spiega Emanuele Cani, primo firmatario dell’interrogazione – il sottosegretario Claudio De Vincenti ha ricostruito la vicenda che riguarda la miniera e ha spiegato che le osservazioni presentate all’Europa dal Ministero non sono state seguite da repliche da Bruxelles. Nel suo intervento, il Sottosegretario ha anche spiegato che, per il Ministero, quanto sostenuto da Bruxelles non può essere considerato aiuto di Stato. Non solo, nel  suo intervento ha parlato anche del Piano Sulcis e della possibilità di realizzare un polo tecnologico per l’utilizzo del carbone pulito.»

«A questo punto, come ho avuto modo di precisare nella replica in Commissione – conclude Emanuele Cani -, è necessario che il Governo si senta coinvolto in un processo di affiancamento alla Regione Sardegna.»

 

«Quanto si registra da tempo nella Carbosulcis, l’azienda di proprietà della Regione e titolare della miniera di carbone di Nuraxi Figus, merita una seria e approfondita osservazione. In questi anni l’azionista unico di questa azienda ha fatto ben poco per indicare quale sarà il futuro di questa miniera e quali sono le intenzioni della Regione in merito al piano energetico regionale e al coinvolgimento delle professionalità che operano all’interno del sito minerario. L’unica novità a cui si è assistito in questi giorni è la proposta della Regione di chiudere la miniera,sollecitando anche l’appoggio dei sindacati che hanno respinto al mittente la proposta.»

Emanuele Cani, deputato del Partito Democratico e segretario provinciale dello stesso partito, ha commentato così la situazione in cui versa la Carbosulcis.

«A questo punto e, proprio per evitare ulteriori e dannose perdite di tempo – ha aggiunto il deputato di Carbonia -, è necessario convocare un tavolo al ministero dello Sviluppo economico a cui partecipino la Regione, i rappresentanti dei lavoratori e le organizzazioni sindacali e i rappresentanti del territorio. In quella sede l’azionista e la Regione dovranno illustrare i progetti per il futuro, fornendo percorsi e programmi chiari e definiti. Sino a oggi si è andati avanti con rinvii che non hanno visto, però, alcuna presentazione di piani e discussioni. Il tempo dell’attesa è ormai passato. Le persone che operano all’interno della Carbosulcis, con professionalità e competenza – ha concluso Eamnuele Cani – meritano risposte in tempi rapidi.»

Emanuele Cani.

Emanuele Cani. deputato e segretario PD.

 

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«Le alleanze delle mie amministrazioni, questo è un fatto, sono state tutte discusse e approvate in federazione… Alle illazioni non rispondo, non avendolo mai fatto neppure con gli avversari». E’ il passaggio più significativo della replica di Tore Cherchi al deputato Emanuele Cani che, in una nota diffusa qualche giorno fa, aveva attaccato pesantemente l’ex presidente della Provincia di Carbonia Iglesias (suo compagno di partito) di «essersi inserito in maniera tardiva ed inopportuna in una discussione (le polemiche scatenate dalle dichiarazioni del deputato Francesco Sanna circa le modalità di svolgimento delle elezioni primarie a Domusnovas, e dalla successiva replica dell’assessore al Bilancio del Comune di Domusnovas, Massimo Ventura, ndc), dimostrando di non conoscere i fatti e il modo con cui in questi anni hanno operato i rappresentanti della federazione. Vorrei ricordare a Tore Cherchi – aveva aggiunto Emanuele Cani – che le primarie non sono state organizzate dalla Federazione del Partito Democratico ma dal centro sinistra e che il presidente del seggio di Domusnovas è comunque un esponente del Partito Democratico che bene potrà lavorare in prospettiva con i dirigenti storici locali del Partito Democratico a cui rinnovo la mia stima e gratitudine per il loro costante impegno in questi anni.» «Tore Cherchi lasci fuori il partito provinciale da questa vicenda – aveva concluso Emanuele Cani – e non si permetta a fare insinuazioni attribuendo responsabilità a chicchessia seguendo metodi obsoleti di becera politica. Se vuole, il partito provinciale è pronto a una discussione approfondita sul tema delle primarie, le ultime e le passate, e sul rispetto delle decisioni in tema di alleanze politiche assunte nelle elezioni locali e sul rapporto del Partito e di alcuni suoi dirigenti con ambienti del centrodestra. Indipendentemente dalla sua volontà mi sento in dovere di promuovere una discussione su questi argomenti. Cosa che farò entro breve tempo.» 

«Considero utile l’apertura di una discussione sul partito nel Sulcis – ha sottolineato nella sua replica Tore Cherchi -. Spero in un dibattito costruttivo. A richiederlo sono innanzitutto i risultati elettorali delle politiche, pessimi seppure archiviati. Su Domusnovas mi è sufficiente l’opinione di un vecchio compagno, minatore a San Giovanni, per sapere dove stia il giusto. Mi tengo quella opinione e sto in quel campo, con Francesco Sanna. Come detto, episodi di malcostume e di segno opposto, si sono verificati anche in queste primarie, come in altre. Questi episodi rischiano di appannare la grande prova di democrazia delle primarie e l’impegno serio di migliaia di partecipanti. Il mio invito alla federazione era ed è per reprimerli comunque, dovunque, sempre e da chiunque siano promossi. In questo senso – ha aggiunto Tore Cherchi – la federazione ha un dovere. La reiterazione significa che non si fa o non facciamo abbastanza e che anzi si tende a considerare una compensazione e non un’aggravante, il fatto che si verifichino da più parti. Questa è la mia posizione, ferma, trasparente e non condizionabile da chicchessia. Conosco la destra solo per il Commissariamento della Provincia anche con una forte e diretta motivazione contro la mia persona e la mia amministrazione che per la destra erano da eliminare dal territorio. Le alleanze delle mie amministrazioni, questo è un fatto, sono state tutte discusse ed approvate in federazione. Lo si faccia sempre e per tutte le situazioni. Contribuirò alle decisioni. Alle illazioni non rispondo non avendolo mai fatto neppure con gli avversari.»

La polemica era stata accesa dal deputato Francesco Sanna che, a seggi ancora aperti, domenica 29 settembre ha diffuso un comunicato stampa nel quale denunciava che «numerose e convergenti segnalazioni riferiscono a Domusnovas di una pesantissima attività di voto organizzato da forze inequivocabilmente estranee al centrosinistra nelle primarie per la candidatura a Presidente della Regione Sardegna. Stanno prendendo parte al voto persone che non lo riconfermeranno nelle elezioni vere, indirizzate da amministratori locali già candidati in liste a sostegno dell’onorevole Cappellacci nella precedente elezione – ha aggiunto Sanna -. Penso che tale fatto non solo disturba e inquina la libera e volontaria espressione democratica dei cittadini di quella comunità, ma altera – qualunque esso sarà – il risultato della consultazione. Per questo – ha concluso Sanna – mi appresto a chiedere agli organi di garanzia delle primarie di bloccare l’attività del seggio e di non procedere allo spoglio delle schede».

A Francesco Sanna aveva replicato Massimo Ventura, assessore al bilancio del Comune di Domusnovas che, dopo aver ribadito l’assoluta regolarità delle operazioni di voto, ha affermato che, ad intaccare lo spirito delle primarie, è stato piuttosto il deputato iglesiente che, dopo aver perso le primarie, è stato ripescato e candidato alla Camera dei deputati dalla Direzione nazionale del partito.

A difesa di Francesco Sanna è quindi intervenuto Tore Cherchi che, dopo aver sottolineato che Francesco Sanna è stato legittimamente candidato al Parlamento dalla Direzione nazionale del partito, ha dichiarato che «reagire al malcostume è un dovere di tutti e in particolare della federazione del Partito Democratico che deve scegliere a Domusnovas e altrove fra l’evidente ambiguità e la sperimentata serietà». Da lì la durissima presa di posizione di Emanuele Cani contro Tore Cherchi e la successiva replica dell’ex presidente della Provincia di Carbonia Iglesias.

Per la cronaca, a Domusnovas l’europarlamentare Francesca Barracciu, sostenuta tra gli altri da Francesco Sanna e Tore Cherchi, ha ottenuto 20 voti; il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau, sostenuto tra gli altri da Emanuele Cani, ha ottenuto 95 voti.

Le polemiche trovano terreno fertile, lo sottolineiamo ancora una volta, nell’ambiguità del regolamento delle primarie che, all’articolo 7, apre la partecipazione al voto a “tutte le elettrici e gli elettori in possesso dei requisiti previsti dalla legge” e “ai giovani che, alla data del voto delle primarie, abbiano compiuto il sedicesimo anno di età”e “alle cittadine/i dell’Unione Europea residenti in Sardegna e le cittadine/i di altri Paesi in possesso di permesso di soggiorno e di carta di identità”. E’ evidente che con questo regolamento non si può vietare a nessuno, neppure a quanti abitualmente non votano i partiti del centrosinistra e quindi alle prossime elezioni voteranno partiti e candidati antagonisti del centrosinistra, di partecipare alle primarie; così come lo stesso regolamento apre la strada alle discussioni con la partecipazione al voto delle primarie di giovani minorenni che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età e che alle prossime elezioni regionali non potranno replicare il voto per le liste dei partiti del centrosinistra. Nel centrosinistra la discussione è sempre accesa tra i sostenitori di questo regolamento e quanti, viceversa, sostengono la tesi di un regolamento che ponga paletti più precisi sulla partecipazione al voto, riservata ai tesserati ai partiti del centrosinistra e ai maggiorenni.

Le primarie del centrosinistra domenica 29 settembre hanno designato l’europarlamentare Francesca Barracciu candidata alla carica di Governatore alle elezioni regionali del 2014 e, a distanza di cinque giorni, non si sono ancora spente le polemiche accese dal deputato Francesco Sanna che, a seggi ancora aperti, domenica ha diffuso un comunicato stampa nel quale denunciava che «numerose e convergenti segnalazioni riferiscono a Domusnovas di una pesantissima attività di voto organizzato da forze inequivocabilmente estranee al centrosinistra nelle primarie per la candidatura a Presidente della Regione Sardegna. Stanno prendendo parte al voto persone che non lo riconfermeranno nelle elezioni vere, indirizzate da amministratori locali già candidati in liste a sostegno dell’onorevole Cappellacci nella precedente elezione – ha aggiunto Sanna -. Penso che tale fatto non solo disturba e inquina la libera e volontaria espressione democratica dei cittadini di quella comunità, ma altera – qualunque esso sarà – il risultato della consultazione. Per questo – ha concluso Sanna – mi appresto a chiedere agli organi di garanzia delle primarie di bloccare l’attività del seggio e di non procedere allo spoglio delle schede».

Sulla vicenda hanno presso posizione altri esponenti del centrosinistra, tra i quali l’ex presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi, le cui parole hanno scatenato una durissima reazione di Emanuele Cani, deputato e segretario della federazione del Sulcis Iglesiente, compagno di partito di Tore Cherchi.

«Reagire al malcostume è un dovere di tutti e in particolare della federazione del Partito Democratico che deve scegliere a Domusnovas e altrove fra l’evidente ambiguità e la sperimentata serietà.»

«Con questa dichiarazione – tuona Emanuele Cani – Tore Cherchi si inserisce in maniera tardiva e inopportuna in una discussione, dimostrando di non conoscere i fatti e il modo con cui in questi anni hanno operato i rappresentanti della federazione. Vorrei ricordare a Tore Cherchi che le primarie non sono state organizzate dalla Federazione del Partito Democratico ma dal centro sinistra e che il presidente del seggio di Domusnovas è comunque un esponente del Partito Democratico che bene potrà lavorare in prospettiva con i dirigenti storici locali del Partito Democratico a cui rinnovo la mia stima e gratitudine per il loro costante impegno in questi anni.»

«Tore Cherchi lasci fuori il partito provinciale da questa vicenda – aggiunge Emanuele Cani – e non si permetta a fare insinuazioni attribuendo responsabilità a chicchessia seguendo metodi obsoleti di becera politica. Se vuole, il partito provinciale è pronto a una discussione approfondita sul tema delle primarie, le ultime e le passate, e sul rispetto delle decisioni in tema di alleanze politiche assunte nelle elezioni locali e sul rapporto del Partito e di alcuni suoi dirigenti con ambienti del centrodestra. Indipendentemente dalla sua volontà mi sento in dovere di promuovere una discussione su questi argomenti. Cosa che farò entro breve tempo.»

Le dichiarazioni di Emanuele Cani aprono una lacerazione interna al Partito Democratico che rischia di avere ripercussioni difficilmente prevedibili. Non è la prima volta, come evidenzia lo stesso Emanuele Cani, che le primarie sono motivo di scontro interno e, anziché elemento di unione, rischiano ancora una volta di trasformarsi in motivo di divisione se non addirittura di lacerazione. Martedì scorso, commentando i risultati delle primarie, abbiamo sottolineato che è lo stesso regolamento delle primarie a creare i presupposti per polemiche e divisioni, dal momento che all’articolo 7 apre la partecipazione al voto a “tutte le elettrici e gli elettori in possesso dei requisiti previsti dalla legge” e “ai giovani che, alla data del voto delle primarie, abbiano compiuto il sedicesimo anno di età” e “alle cittadine/i dell’Unione Europea residenti in Sardegna e le cittadine/i di altri Paesi in possesso di permesso di soggiorno e di carta di identità”.

E’ evidente che con questo regolamento non si può vietare a nessuno, neppure a quanti abitualmente non votano i partiti del centrosinistra e quindi alle prossime elezioni voteranno partiti e candidati antagonisti del centrosinistra, di partecipare alle primarie; così come lo stesso regolamento apre la strada alle discussioni con la partecipazione al voto delle primarie di giovani minorenni che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età e che alle prossime elezioni regionali non potranno replicare il voto per le liste dei partiti del centrosinistra. Nel centrosinistra la discussione è sempre accesa tra i sostenitori di questo regolamento e quanti, viceversa, sostengono la tesi di un regolamento che ponga paletti più precisi sulla partecipazione al voto, riservata ai tesserati ai partiti del centrosinistra e ai maggiorenni.

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Gianfranco Ganau

A meno di due settimane dal voto, fissato per la giornata di domenica 29 settembre, continua nel Sulcis la presentazione dei candidati alle primarie del centrosinistra per la carica di Presidente della Regione Sardegna. Dopo Simone Atzeni, 40 anni, candidato proposto dal Partito Socialista Italiano, presentato a San Giovanni Suergiu, e Francesca Barracciu, 47 anni, europarlamentare del Partito Democratico, presentata a Carbonia, un altro candidato proposto dal partito Democratico, Gianfranco Ganau, 58 anni, sindaco di Sassari, verrà presentato mercoledì 18 settembre a Carbonia, nel salone Velio Spano di Via della Vittoria. Tra i principali sostenitori di Gianfranco Ganau, ci sono l’ex senatore Antonello Cabras, da qualche settimana presidente della Fondazione Banco di Sardegna; il deputato Emanuele Cani e il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti. L’inizio della riunione è fissato alle 17.00.

Gli altri due candidati alle primarie sono Roberto Deriu, 44 anni, sindaco di Nuoro e presidente dell’Unione delle Province della Sardegna; e, infine, Andrea Murgia, 42 anni, dottore commercialista impiegato a Bruxelles alla direzione delle Politiche regionali.

 

Emanuele Cani.

Emanuele Cani, deputato del Partito Democratico.

 

Centro Intermodale.

Il Centro Intermodale visto da Monte Sirai.

I problemi legati ai servizi pubblici nei trasporti del Sulcis non finiscono mai. «Le cronache degli ultimi giorni – denuncia Emanuele Cani, deputato del Partito Democratico – ci raccontano disservizi e disagi per i pendolari che viaggiano dal nostro territorio verso il capoluogo con i mezzi pubblici. Disagi che non sono nuovi ma si registrano da anni e interessano sia il trasporto ferroviario sia quello gommato. Gli scioperi del personale Arst dei giorni scorsi dimostrano quanto poco si sia deciso di investire per migliorare il servizio nel Sulcis. Quanto emerge viaggiando in treno è poi la conferma. Ebbene, la Regione avrebbe dovuto fare il cosiddetto contratto di servizio. Di quelle promesse e di quell’impegno nessuna traccia. Stesso discorso per gli altri interventi che avrebbero dovuto incentivare l’utilizzo di mezzi pubblici. L’Amministrazione regionale – prosegue Emanuele Cani – probabilmente ha poco a cuore le esigenze di un territorio già  provato da una grave crisi economica e sociale come quello del Sulcis Iglesiente. È necessario che chi amministra dia risposte concrete ai cittadini con interventi ed atti conseguenti. Non è pensabile che si perda altro tempo. Ciò che si può fare in una settimana deve essere fatto, pensando ai problemi dei cittadini che meritano sempre risposte e rispetto. Da subito mi faccio promotore di un’iniziativa  presso il ministero dei Trasporti – conclude il deputato del PD – affinché  intervenga con Trenitalia per trovare soluzioni».

Sede Provincia via MazziniEmanuele Cani.

Il tempo dell’attesa è ampiamente finito ed ora inizia quello delle beffe. Perché il commissariamento delle Province portato avanti dalla Giunta Cappellacci inaugura una nuova fase per i territori periferici rispetto a Cagliari. Quello del progressivo impoverimento di tutto ciò che non sia Cagliaricentrico. Lo sa bene chi ogni giorno vive nei territori “provinciali”.

Il Consiglio regionale e la sua maggioranza, in questi mesi avrebbero dovuto legiferare e trovare una soluzione ai problemi che questo scellerato commissariamento ha creato. Ebbene nessun atto, neppure una proposta, solo danni per le periferie. E gli esempi si sprecano. Primo effetto negativo di questo atto antidemocratico che ha sovvertito il risultato elettorale democratico? Il Sulcis Iglesiente perderà non meno di 400 posti di lavoro; inoltre la soppressione della Provincia avrà un impatto sull’economia del territorio quantificato in circa 80 milioni di euro. Cifre che contribuiranno all’impoverimento di un territorio considerato già la Provincia più povera d’Italia. Non ci sono solo questi aspetti. I casi si sprecano ma vale la pena di indicarne qualche altro, proprio per spiegare meglio quali saranno gli effetti di questo atto antidemocratico sulle persone. Alla soppressione delle Province, per il momento commissariate da un funzionario indicato (e non democraticamente eletto) dal Governatore Cappellacci con un atto (antidemocratico), non è certo corrisposto il trasferimento delle funzioni ai comuni. A questo punto è bene porsi una serie di domande. Chi, una volta sciolte le Province, si occuperà della manutenzione degli edifici scolastici? Chi si occuperà del funzionamento e della ripartizione delle risorse nei territori? Chi si occuperà della manutenzione, sistemazione e messa in sicurezza delle strade provinciali? La Provincia di Cagliari? I Comuni? Altri organismi? E chi, la prossima estate si occuperà del reperimento di risorse economiche per i progetti legati alla Protezione civile e al soccorso a mare? Senza una rappresentanza politica e istituzionale il Sulcis Iglesiente avrà la forza, o forze gli strumenti per far  valere la sua voce?

Gli effetti di questo abbandono dello Stato dai territori ex provinciali non tardano a farsi vedere. Basti pensare che i tribunali saranno cancellati così come altre strutture importanti per un territorio come il Sulcis che ha 130mila abitanti, 30mila disoccupati e si estende in un territorio non certo omogeneo. Eppoi chi si occuperà del Piano Sulcis, la Provincia di Cagliari? O i Comuni che dovranno unirsi in consorzi. Perché con la soppressione della Provincia di Carbonia Iglesias e le altre Province regionali ci sarà un impoverimento, dal punto di vista istituzionale, delle periferie. Tutti i cambiamenti saranno in direzione Cagliaricentrica. È necessario che chi in maniera demagogica e strumentale si è speso perché la Regione e il suo Governatore cancellassero con un atto imperioso e non certo democratico, un risultato elettorale e democratico spieghi agli abitanti delle “periferie sarde” (se rapportate a Cagliari), come saranno affrontati e risolti i problemi delle migliaia di persone che ogni giorno devono districarsi in un territorio che ogni giorno vede perdere in maniera progressiva tutti i servizi. Perché i cittadini vogliono risposte e meritano rispetto.

Emanuele Cani

Deputato Pd

Segretario Pd Carbonia Iglesias

Emanuele Cani.

Emanuele Cani, deputato del Partito Democratico.

Si anima il dibattito sul futuro del Sulcis Iglesiente. Tra i sostenitori del mantenimento del sistema industriale con il rilancio del polo di Portovesme, oggi alle prese con le chiusure di Eurallumina ed Alcoa e le complicate prospettive di rilancio, e i sostenitori di un modello di sviluppo completamente diverso, imperniato sul turismo, si inserisce il deputato del PD Emanuele Cani, con una dichiarazione destinata a far discutere.

«Il Sulcis Iglesiente non ha bisogno di salvatori della patria dell’ultim’ora – sostiene Emanuele Cani -. Pensare di poter vivere di solo turismo, trasformando il territorio in un luogo per il turismo super lusso è quantomeno illusorio. D’altronde è stato indicato bene anche nel piano strategico predisposto dall’ormai ex Provincia che di solo turismo, pur con grande spinta, non si può vivere. E’ quantomeno singolare che si possa pensare ai grandi yacht, alle strutture per benestanti disposti a spendere per caffè a cinque stelle. Prima di esprimere giudizi sulla qualità del carbone, sulla strategicità delle fabbriche, credo sia indispensabile fare un approfondimento. Non si possono esprimere giudizi su situazioni particolari viaggiando con vie generali. Non si vuole il carbone del Sulcis, non si vogliono più le fabbriche. Ma l’alluminio e lo zinco da dove lo dobbiamo prendere? E l’energia come si produce? »

«Credo che, più che per proclami e annunci spot sia necessario, come avveniva in passato – conclude Emanuele Cani – documentarsi in maniera approfondita e circostanziata prima di esprimere giudizi. Le prese di posizione vanno sempre argomentate con supporti scientifici. Altrimenti sono solo parole in libertà pronunciate un giorno qualsiasi di fine estate.»

Porto Flavia.

Porto Flavia.

I siti turistico-minerari dell’Igea restano chiusi i fine settimana e dopo le 15.00. Si tratta di un fatto inaccettabile per una città come Iglesias che, in un momento di grave crisi come quello che stiamo attraversando dovrebbe cogliere ogni possibilità per sfruttare al massimo il patrimonio culturale. Non è concepibile che la Regione, azionista dell’Igea, non intervenga per trovare una soluzione a questo problema ed è altrettanto inconcepibile che non ci sia un dialogo, un’interconnessione con il Parco Geominerario.

Come rappresentanti del Pd avvieremo subito un’indagine conoscitiva approfondita, impegnando anche le istituzioni, per conoscere nel dettaglio quanto avviene e, soprattutto, per far sì che si possa trovare una soluzione accettabile in modo da rendere fruibili questi monumenti di valore inestimabile.

Carla Cicilloni Segretario Pd Iglesias

Emanuele Cani Deputato e Segretario Provinciale Pd Carbonia Iglesias

Emanuele Cani.

Emanuele Cani, deputato PD.

Siamo ormai all’emergenza. Per questo motivo serve subito un’azione straordinaria per contrastare le fiamme che ancora una volta hanno colpito in maniera grave la Sardegna. Per contrastare questa piaga è necessaria una forte attività di prevenzione e, soprattutto un intervento dello Stato e della Regione con investimenti e risorse. Non è pensabile né accettabile che ancora oggi si verifichino episodi come quelli che stiamo registrando in questi giorni. E’ necessario programmare per tempo attività di prevenzione e pronto intervento.

Emanuele Cani – Deputato PD