24 November, 2024
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Ha preso il via oggi la XVII legislatura del Consiglio regionale della Sardegna. La seduta è stata presieduta dal consigliere anziano Lorenzo Cozzolino che ha chiamato i consiglieri Alessandro Solinas, Umberto Ticca, Michele Ciusa e Alessandro Pilurzu, quali consiglieri più giovani, ad esercitare le funzioni di segretari provvisori. Dopo il giuramento dei 60 consiglieri regionali eletti, la presidente Alessandra Todde ha comunicato i 12 componenti della Giunta che risulta così composta:

Maria Elena Motzo (Affari generali, Personale e Riforma della Regione)
Giuseppe Meloni (Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del territorio) e vice presidente
Francesco Spanedda (Enti locali, Finanze e Urbanistica)
Rosanna Laconi (Difesa dell’ambiente)
Gianfranco Satta (Agricoltura e Riforma agropastorale)
Franco Cuccureddu (Turismo, Artigianato e Commercio)
Antonio Piu (Lavori pubblici)
Emanuele Cani (Industria)
Desirè Alma Manca (Lavoro, Formazione professionale, Cooperazione e Sicurezza sociale)
Ilaria Portas (Pubblica istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport)
Armando Bartolazzi (Igiene, Sanità e Assistenza sociale)
Barbara Manca (Trasporti).

E’ seguito il giuramento degli assessori non consiglieri regionali.
Il presidente provvisorio, Lorenzo Cozzolino, ha svolto il suo intervento di apertura della legislatura, al termine del quale sono iniziate le votazioni per l’elezione del nuovo presidente dell’Assemblea.
Il primo scrutinio ha registrato il seguente risultato: presenti, 60, astenuti 33, votanti 27, schede bianche 21, nulle 1, Comandini, 3 e Peru, 2.
Non essendo stato raggiunto il quorum (40 voti validi) si è proceduto con la seconda votazione che ha registrato il seguente risultato: presenti 53, astenuti 32, votanti 21, bianche 14, Peru, 6, Cozzolino, 1.
Si è quindi proceduto con la terza votazione (quorum: maggioranza assoluta).
Risultato: presenti 60, votanti 60, schede bianche 16, nulle 1, Comandini 42, Peru 1; e ha dunque proclamato eletto presidente del Consiglio regionale della Sardegna, l’onorevole Piero Comandini (Pd).
L’on. Piero Comandini ha preso posto alla presidenza e ha esordito così:
«E’ difficile iniziare questo ruolo dopo aver la prova di questo affetto da colleghi di maggioranza e anche dell’opposizione.
Noi oggi qua siamo dei privilegiati e abbiamo la grande responsabilità di scrivere pagine belle per i sardi, se saremo uniti e se avremo gli stessi obiettivi.
Grazie a chi mi ha dato questa responsabilità di svolgere un ruolo istituzionale in quest’aula e fuori da qui. Vi ringrazio tutti nello stesso modo, per quello che insieme faremo in quest’aula portando avanti leggi importanti: è questo l’obiettivo che ci ha animati quando abbiamo deciso di candidarci. Dobbiamo voltare alto e spogliarci anche delle nostre appartenenze politiche senza rinnegare la propria cultura politica e la propria storia.
Dobbiamo avere davanti soltanto i problemi dei sardi, aiutare le donne sarde che sono in condizione di estrema difficoltà soprattutto quando lavorano. Dobbiamo trovare in questa istituzione le soluzioni ai problemi, soluzioni che i sardi attendono. E cominciamo oggi questo cammino con una donna presidente della Regione, una grande novità. Ma ringrazio anche Paolo Truzzu per come ha condotto la campagna elettorale e per le parole di apprezzamento che ha avuto il giorno dopo. Paolo Truzzu ha confermato di essere un vero uomo delle istituzioni. Sono sicuro che la minoranza lavorerà insieme con noi in questa che ritengo essere una fase costituente per la Sardegna. Voliamo alto, ci sarà un tempo per i confronti fuori da quest’aula ma qui mettiamoci la maglietta dei sardi e dimostriamo di avere un cuore che batte per i sardi.
Non possiamo non guardare fuori dalla Sardegna, alla guerra e al Mediterraneo, ai tanti che cercano miglior fortuna varcando. Sarò il presidente di tutti e cercherò di essere il presidente del sardi. Grazie».
Il presidente ha dichiarato conclusi i lavori e preannunciato i nuovi impegni dell’assemblea, ad incominciare dalla formazione dell’ufficio di presidenza e la costituzione dei gruppi e delle commissioni consiliari.

Allegate le interviste ai due neo assessori Ilaria Portas ed Emanuele Cani e i consiglieri regionali Alessandro Pilurzu (Pd), Luca Pizzuto (Sinistra Futura) e Gianluigi Rubiu (Fratelli d’Italia).

 

Domani, martedì 9 aprile, alle 10.30, si insedia il Consiglio regionale della Sardegna eletto il 25 febbraio scorso per la XVII legislatura, con il seguente ordine del giorno:

  1. costituzione dell’Ufficio di Presidenza provvisorio;
  2. comunicazioni del Presidente provvisorio del Consiglio regionale;
  3. giuramento dei Consiglieri regionali, ai sensi dell’art. 23 dello Statuto Speciale per la Sardegna e dell’art. 3 del D.P.R. 19 maggio 1949, n. 250;
  4. comunicazioni del Presidente della Regione e giuramento degli Assessori regionali;
  5. elezione del Presidente del Consiglio regionale.

In serata verranno sciolti gli ultimi dubbi sulla composizione della nuova Giunta, che riguardano l’assegnazione della delega degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione.

Le altre undici deleghe dovrebbero essere le seguenti:

  • Programmazione, Bilancio, Credito e assetto del territorio e vicepresidenza della Regione: Giuseppe Meloni (PD);
  • Enti locali, Finanze e Urbanistica: Francesco Spanedda (indicato dalla presidente Todde);
  • Difesa dell’ambiente: Rosanna Laconi (PD);
  • Agricoltura e Riforma agro-pastorale: Gianfranco Satta (Progressisti);
  • Turismo, Artigianato e Commercio: Franco Cuccureddu (Orizzonte Comune);
  • Lavori pubblici: Antonio Piu (Alleanza Verdi Sinistra);
  • Industria: Emanuele Cani (PD);
  • Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale: Desirè Manca (M5S);
  • Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport: Ilaria Portas (Sinistra Futura);
  • Igiene e Sanità e dell’assistenza sociale: Armando Bartolazzi (M5S);
  • Trasporti: Barbara Manca (indicata dalla presidente Todde).

«Ancora una volta dobbiamo fare i conti con la mancanza di programmazione e prospettiva della Regione. La questione che riguarda la Portovesme srl, con la decisione di mettere in cassa integrazione 400 lavoratori e fermare un impianto importante come quello dello zinco, non è che l’ultimo episodio di un film che va avanti da tempo e riguarda i costi dell’energia. Che penalizzano l’intero paese ma la Sardegna, da questa situazione è la Regione, con le imprese e gli abitanti, che paga il prezzo più alto. Anche perché nel confronto con le altre regioni parte svantaggiata, anche a causa dell’assenza del metano. Da tempo si chiedono politiche di prospettiva atte a trovare soluzioni anche davanti a situazioni di emergenza. Ciò non è stato fatto. Si naviga a vista ma senza un orizzonte. Poco o nulla pesa la Giunta regionale nello scenario nazionale, e poco o nulla fa per sostenere politiche che possano portare ad un abbassamento dei costi dell’energia»

Lo ha detto stamane Emanuele Cani, segretario regionale del Partito democratico.

«È necessario, a questo punto, che dalla Regione arrivi un segnale affinché situazioni come quelle che si stanno vivendo nel polo industriale di Portovesme, ma che riguardano anche altri settori (come quello delle ceramiche) abbiano una soluzioneha concluso Emanuele Cani -. E’ necessario che la Regione si metta in testa ad una mobilitazione che rimarchi al Governo la necessità di attivare politiche atte a calmierare i costi energetici.»

 

«Venerdì mattina ho partecipato con il segretario provinciale del Medio Campidano Gigi Piano all’iniziativa che si è svolta a Villacidro. Da sempre siamo attenti alla sicurezza negli ambienti di lavoro. Anche in questa occasione è doveroso rimarcare che il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro deve essere sempre garantiti. Non è possibile che ci siano ancora morti bianche. Quanto accaduto i giorni scorsi a Villacidro deve essere più di un monito. Da Villacidro deve partire un segnale chiaro e inequivocabile. Sulla sicurezza sul lavoro e la pelle dei lavoratori non si può scherzare.»
Lo ha detto, Emanuele Cani, segretario regionale del Partito democratico.

«Il gruppo del Partito democratico del Consiglio regionale esprime viva preoccupazione per i ritardi con cui si sta procedendo a portare in Consiglio la manovra di assestamento di Bilancio, annunciata da tempo come la vera manovra finanziaria “politica” dopo l’approvazione di una finanziaria “tecnica”.»

Lo scrivono, in una nota, il gruppo del Pd in Consiglio regionale ed il segretario regionale del Pd Emanuele Cani.

«È incredibile che la Giunta regionale deleghi ai capigruppo di maggioranza la presentazione del provvedimento deresponsabilizzandosi in maniera incomprensibile e tradendo gli impegni assunti nei confronti del sistema economico e delle famiglieaggiungono -. Chiediamo che il Consiglio ripristini i tempi e le modalità del confronto democratico, consentendo la più ampia condivisione dei temi, anche per evitare gli errori del recente passato. Riteniamo non ammissibile il tentativo di inserire in questa manovra finanziaria argomenti estranei che richiedono tutti i tempi e approfondimenti specifici, ad iniziare dalla correzione dei provvedimenti di legge impugnati dal Governo (sanità, Enti locali, Piano casa) e altri interventi già proposti per un percorso autonomo come il Dl 101 che punta a ripristinare i Consigli di Amministrazione degli Enti.»

«Si tratta di un’operazione che smaschera la mancanza di visione politica e senso di responsabilità della Giunta oltreché la litigiosità nella maggioranza, che ha come obiettivo quello di mettere un bavaglio all’opposizione tentando di attribuire a quest’ultima eventuali ritardi nell’approvazione della manovraconcludono -. Il Pd non è disponibile a questi giochi di bassa lega e non rinuncerà ad esprimere la propria posizione su ogni argomento affrontato. L’imperdonabile ritardo accumulato con gravissime conseguenze sul sistema economico e sociale dell’isola sono da imputare esclusivamente all’incapacità del centro destra di affrontare i problemi.»

«Leggiamo fantasiose ipotesi di nuove maggioranze in Consiglio regionale. Da queste ricostruzioni apprendiamo che il Pd potrebbe andare a sostenere l’esecutivo che  ha sempre contestato. Se queste ricostruzioni fossero vere il tutto sarebbe davvero inaccettabile. Però, e con grande delusione per chi grida già all’inciucio, siamo ben distanti dalla realtà. Al massimo possiamo collocare questo scenario e queste ricostruzioni in un contesto da favole estive da alternare a partite di calcetto e racconti sulle scie chimiche sotto pergole o ombrelloni. Leggerezze, appunto.»

Lo scrive, in una nota, Emanuele Cani, segretario regionale del Partito democratico.

«Comunque, e a scanso di equivoci ribadiamo il concetto che il Partito democratico non ha in programma alcuna alleanza o accordo con il presidente della Regione Solinasconclude Emanuele Cani e non fa parte di alcun disegno per modificare la maggioranza che lo sostiene.»

 

Mauro Pistis non parteciperà al sondaggio del Partito democratico per la scelta del candidato sindaco di Carbonia. Lo ha comunicato al segretario regionale Emanuele Cani e al segretario provinciale Daniele Reginali.

Mauro Pistis ha sottolineato di aver preso questa decisione, essendo venute meno oggettivamente le condizioni per la partecipazione al sondaggio  per nuovi impegni professionali e personali ed ha aggiunto di essere disponibile a mettersi al lavoro in questa campagna elettorale per le prossime elezioni comunali di Carbonia nel ruolo che sarà ritenuto opportuno secondo le necessarie valutazioni e le scelte che saranno decise in comune accordo.

«Quanto sta accadendo nel Sulcis Iglesiente, con i sindaci costretti a chiudere le scuole per prevenzione perché l’azienda sanitaria non è in grado di procedere con il tracciamento, certifica il fallimento dell’intero sistema. Apprendiamo che per svolgere il lavoro ci sono solamente 5 persone. Non è pensabile che, in una situazione di emergenza come questa, ci si affidi al senso di responsabilità delle persone. E’ necessario che le unità che procedono sia al tracciamento sia alle vaccinazioni, siano potenziate. La Regione si attivi e proceda immediatamente per trovare una soluzione a questo problema. Così come a quello delle persone fragili che non possono spostarsi da casa.»

Lo ha detto, questa sera, Emanuele Cani, segretario regionale del Partito democratico.

E’ in programma venerdì 30 aprile, alle 19.00 un evento in diretta streaming organizzato dai Giovani democratici del Sulcis Iglesiente, sulla pagina facebook (https://www.facebook.com/GDSulcisIglesiente/).
Si parlerà del nuovo assegno unico ed universale e delle politiche territoriali sui giovani, le famiglie e sul lavoro. I relatori che parteciperanno al confronto saranno Caterina Cocco (segretaria regionale CGIL Sardegna), Daniele Reginali (presidente consiglio comunale di Iglesias e segretario provinciale del PD), Rossella Pinna (consigliera regionale PD e componente IV commissione regionale su sanità e servizi regionali) ed Emanuele Cani (segretario regionale PD).

«Per la terza settimana la Sardegna sarà zona rossa. Questo fatto certifica solamente una cosa: la scarsa efficienza dell’attività messa in campo dalla Regione per fronteggiare l’emergenza sanitaria che va avanti da oltre un anno.»

Il segretario regionale del Partito democratico Emanuele Cani non lesina critiche alla Giunta regionale, sulla situazione d’emergenza in cui si trova la Sardegna, destinata a restare per la terza settimana consecutiva in “zona rossa”.

«Non possiamo che registrare quotidianamente problemi per i ritardi legati alle vaccinazioni, reparti ospedalieri chiusi o che funzionano a regime ridotto aggiunge Emanuele Cani -. Non ultimo, i controlli negli aeroporti: non si conoscono i dati su quante persone arrivano con il certificato di vaccinazione o negatività, quanti test vengono fatti in aeroporto, quanti risultano positivi e quanti vanno in quarantena. Eppure ogni giorno negli hub d’arrivo si registrano tra i 1.500 e i 2.000 controlli. Continuiamo ad assistere, invece ai proclami della Regione e alle iniziative per la moltiplicazione delle poltrone. E’ necessario che ci sia un’azione forteconclude Emanuele Cani -, perché gli interventi economici devono essere accompagnati da una campagna di vaccinazione a tappeto, con servizi in tutti i territori e con un’attenzione concreta ai più fragili.»