24 November, 2024
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«Il nostro Paese sta vivendo una delle più gravi crisi del dopoguerra e questo momento richiede a tutti,  alla classe politica per prima, responsabilità, moderazione e saggezza. Chi usa la crisi per soffiare sul fuoco delle tensioni compie un gesto scellerato. L’emergenza sanitaria che si vive in Sardegna, come in molte altre regioni, non ha bisogno di speculazioni politiche. Lo dico a chi, come Matteo Salvini, usa l’angoscia dei cittadini per fare solo becera propaganda.»
Il segretario regionale del Partito Democratico, Emanuele Cani, è molto duro nei confronti del leader della Lega.
«Considerato che la Giunta guidata da Christian Solinas è in piedi da oltre un anno, il segretario della Lega dovrebbe chiedere conto dell’operato al suo assessore regionale alla Sanità – conclude Emanuele Cani -. In una fase di emergenza come questa è necessario risolvere i problemi e non c’è spazio per annunci e chiacchiere a vuoto. È doveroso che chi ha un ruolo lo eserciti assumendosi tutte le responsabilità e si dia da fare per dare risposte ai cittadini che vivono ore drammatiche.»

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Il presidente della Regione Christian Solinas ha presieduto due riunioni urgenti del Centro Operativo Regionale della Protezione Civile, la struttura che coordina tutte le attività che concorrono alla realizzazione ed alla attuazione del piano per affrontare l’emergenza CoViD-19 in Sardegna, per affrontare la questione della dichiarata assenza dei dispositivi di protezione individuale nelle strutture ospedaliere ed in particolare a Sassari e Nuoro, dove il diffondersi dei contagi tra il personale medico è stato collegato a tale presunta mancanza.

Alla presenza dei responsabili delle diverse aziende sanitarie, degli assessorati coinvolti e del Prefetto di Cagliari, in qualità di coordinatore degli UTG della Regione, è emerso un dato di segno chiaramente inverso, in quanto al 18 marzo è stata certificata la giacenza presso le Aziende di oltre 36.000 mascherine. In particolare, è stato smentito dall’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari che il personale abbia mai operato in assenza di Dpi e questo è testimoniato anche da una presenza nei depositi della stessa AOU alla data del 18 marzo di ben 19.000 mascherine.

Situazione giacenze al 18.03.2020

La tutela e la protezione del nostro personale medico e sanitario è per noi una priorità inderogabile, ha affermato il Presidente Solinas, ed è mia ferma intenzione mettere in campo tutte le azioni necessarie in questo senso. Stiamo vivendo una grande emergenza mondiale. L’approvvigionamento di dispositivi e presidi è difficoltoso in tutto il Paese ma questo non deve diventare un terreno di polemica e di scontro ma semmai un motivo per richiamare tutti all’unità e serrare le fila. Ho dato disposizione di distribuire immediatamente anche le mascherine che in questi giorni abbiamo reperito con la Protezione Civile e proprio ieri sono stati consegnati altri 73.790 dispositivi.

La Regione sta facendo la propria parte, sempre in prima linea per tutelare la salute dei cittadini e fronteggiando spesso le difficoltà di un sistema sanitario che ha subito per troppi anni il logorio di tagli indiscriminati e scelte improvvide che non sono certo imputabili a queste settimane. Lavoriamo, senza fare polemiche, non è il momento.

Ho dato da tempo mandato agli uffici, ha proseguito il Presidente, di procedere al reperimento sul mercato di tutti i presidi sanitari necessari fino a concorrenza del fabbisogno dichiarato dalle strutture sanitarie. Dirigenti e funzionari sono impegnati senza sosta per dare risposte a queste esigenze. Fra mille difficoltà, non ultima la chiusura generalizzata delle frontiere in tutto il mondo. Nel frattempo, dobbiamo accontentarci anche delle mascherine “monovelo” inviateci dal Governo attraverso il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile: sono 44.800 pezzi, che abbiamo già distribuito e che tante polemiche hanno alimentato in altre Regioni e tra molti operatori. Anche qui, però, è inaccettabile che qualcuno strumentalizzi questo fatto attribuendo responsabilità inesistenti all’amministrazione regionale.

Accolgo per intero l’appello alla collaborazione del segretario del PD sardo Emanuele Cani e ringrazio per la responsabilità che stanno dimostrando i suoi consiglieri regionali, diversamente da alcuni membri dell’opposizione – fortunatamente pochi – che continuano nelle strumentalizzazioni e nella ricerca esasperata di sensazionalismi e scandali inesistenti. Noi vogliamo fare fronte comune per gestire una grave emergenza che non ha colore politico, ma se non ci sono posti a sufficienza nei reparti di terapia intensiva, se gli ospedali sono in condizioni inadeguate, se non c’è tutto il personale che ci vorrebbe non possiamo accettare il tentativo di dimenticare da dove nasca tutto questo o, peggio, di imputarlo al governo di questi mesi.

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«Davanti all’emergenza con cui siamo costretti a convivere non possiamo che giudicare positivo il provvedimento della ministra Paola De Micheli che, accogliendo anche le nostre richieste e sollecitazioni ha siglato il provvedimento che impone una stretta sui collegamenti ma, soprattutto, sul passaggio delle persone.»
Lo ha detto, questa sera, Emanuele Cani, segretario regionale del Partito Democratico.
«Un atto necessario e responsabile per tutelare la salute di tutti quanti in un momento delicato da cui si potrà uscire solo attraverso un rigoroso rispetto delle regole e delle disposizioni», ha concluso Emanuele Cani.

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«In questi giorni recepiamo la forte preoccupazione dei lavoratori impegnati nei call center che, per il tramite dei loro rappresentanti, si appellano anche al prefetto di Cagliari per sollecitare misure straordinarie. Alla luce di quanto esposto dalle organizzazioni sindacali non possiamo che invitare le aziende al recepimento delle nuove disposizioni e all’assunzione di quel senso di responsabilità necessario per affrontare questa emergenza. Si adottino tutti gli strumenti necessari per garantire la massima sicurezza dei lavoratori.»
Lo scrive, in una nota, Emanuele Cani, segretario regionale del Partito democratico.
«Allo stesso tempo – aggiunge Emanuele Cani – chiediamo che ci sia una costante vigilanza da parte degli organi preposti. In questa particolare situazione risulta necessario non solo salvaguardare la salute delle operatrici e degli operatori dei call center, ma anche consentire alle  aziende TLC di superare gli effetti che deriveranno dalla crisi economica causata dall’emergenza sanitaria. Sono appropriate le misure annunciate dal Governo, quali i congedi parentali straordinari, Cig o Fis o altri strumenti a sostegno del lavoro che verranno disposti dal Governo nel prossimo decreto.»
«Gli interessi economici sono importanti e in un territorio come quello della Sardegna – conclude Emanuele Cani -, il settore delle TLC hanno da sempre un’importanza strategica, ma la salute delle lavoratrici e dei lavoratori non possono essere messi a repentaglio.»

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«Accogliamo positivamente la notizia relativa aI sequenziamento del gene N del Coronavirus. Sicuramente è un elemento molto importante per chi ogni giorno è impegnato a cercare di combattere gli effetti del Covid-19. Ai ricercatori e studiosi e tutti coloro che sono impegnati in questa battaglia va tutto il nostro plauso e ringraziamento.»

Lo scrive, in una nota, Emanuele Cani, segretario regionale del Partito Democratico.

«Non ci dobbiamo mai stancare di ricordare a tutti il rispetto di tutte le misure di prevenzione previste dal Governo, dalle Regioni e da tutti i soggetti istituzionali preposti – aggiunge Emanuele Cani -. Per senso di responsabilità e per le persone che abbiamo vicino, soprattutto quelle più deboli. E’ una questione di maturità e civiltà. Non possiamo permettere che comportamenti irresponsabili mettano a rischio la vita di chi ha una condizione di salute vulnerabile. E allo stesso tempo – conclude Emanuele Cani – non è accettabile che comportamenti irresponsabili e scellerati possano vanificare il lavoro di chi su tutti i fronti è impegnato in questa importante e drammatica battaglia.»

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«La proroga della continuità territoriale aerea sino al 31 dicembre di quest’anno non può che essere considerata un fatto positivo e l’intervento del ministro Paola De Micheli ha finalmente risolto quello che si stava trasformando in un enorme problema insormontabile causato dall’incapacità della Giunta regionale di centrodestra intenta più ad apparire che non a risolvere questioni. E’ necessario, adesso, che si lavori affinché i problemi dei sardi vengano risolti con soluzioni che devono passare per il palazzo della Regione. Per questo motivo è necessario che si utilizzi il tempo della proroga per definire il bando e trovare soluzioni che possano garantire il diritto alla mobilità di tutti i sardi.»
Lo scrive, in una nota, Emanuele Cani, segretario regionale del Partito Democratico.

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«Ancora una volta, davanti al silenzio assordante della Regione si assiste ad uno scippo. Questa è la volta del trasporto aereo. Perché la messa in liquidazione di Air Italy e quindi ciò che consegue non può che essere valutato come una sconfitta per la Regione. Non solo c’è in ballo il futuro di 1.200 lavoratori, 550 dei quali in Sardegna, ma anche un patrimonio tecnologico, professionale di elevato livello. È necessario che tutti quanti, a partire dalla Regione, continuando con il Governo, si adoperino per trovare una soluzione che possa salvaguardare i posti di lavoro e l’intero sistema di trasporto della Sardegna. Alla luce di quanto sta accadendo è necessario rimarcare che non c’è più tempo.»

Lo scrive, in una nota, Emanuele Cani, segretario regionale PD Sardegna.

 

 

 

 

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Il segretario regionale PD Emanuele Cani esprime solidarietà alla candidata a sindaco di Musei Piera Bua, vittima di insulti.
«Quanto è accaduto alla candidata a sindaco di Musei Piera Bua va condannato in maniera ferma. Non è pensabile che ancora oggi possano registrarsi episodi come questo. Insulti e minacce sessiste contro chi cerca di impegnarsi per il bene della collettività. Il Pd manifesta sostegno e vicinanza alla candidata con l’auspicio che le indagini portate avanti dalle forze dell’ordine facciano chiarezza al più presto.»

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Il dibattito sul progetto di metanizzazione della Sardegna si anima sempre più. Dopo l’incontro svoltosi venerdì mattina al MiSE, che non ha portato novità e, anzi, ha ribadito la posizione del M5S contraria alla dorsale, sono stati diversi gli interventi di esponenti delle forze politiche e sindacali, alcuni dei quali abbiamo già riportato nei giorni scorsi.

Sono molto dure, in particolare verso la sottosegretaria di Stato del MiSE Alessandra Todde (M5S), del segretario regionale del Partito Democratico, Emanuele Cani.

«Dopo le dichiarazioni della sottosegretaria al MiSE a proposito della metanizzazione della Sardegna c’è veramente poco da stare allegri ma parecchio da preoccuparsi – ha detto Emanuele Cani -. La fase di uscita dal carbone si avvicina ma di soluzioni alternative non pare se ne vedano. La metanizzazione dell’isola viene sollecitata da più parti come necessaria per arrivare a un sistema economico produttivo in grado di competere con gli altri centri d’Italia e d’Europa.»

«Ancora una volta si scivola sul populismo minimo che non giustifica tecnicamente e scientificamente certe posizioni – ha aggiunto Emanuele Cani -. La scelta della costruzione della dorsale, così come la metanizzazione dell’isola, passa per un lungo percorso di studio e concertazione e valutazione tecnico scientifica. Dire oggi che non si fa più nulla è, quantomeno, azzardato. E, come spiegano i tecnici e gli esperti, non potrà essere il collegamento con la Sicilia (da costruire chissà quando e con quali soldi) a fornire l’energia termica di cui hanno bisogno le nostre aziende ma anche le nostre case. Chi assume posizioni di governo deve lavorare per trovare soluzioni ai problemi e non crearne altri – ha concluso il segretario regionale del Parttito Democratico -. Più che si proclami la Sardegna ha bisogno di atti concreti e interventi immediati.»

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E’ stato inaugurato questa mattina, in via Roma, a Carbonia, il laboratorio per la lavorazione di carni di allevamenti locali realizzato dalla Società Cooperativa Sociale “A manu pigara”.

«Il nostro proposito – spiega Susanna Lenzu, socia della cooperativa – è quello di definire un modello che coinvolga l’intera filiera di produzione e ripensi i processi di lavorazione e diffusione del prodotto. Si farà particolare riferimento alle linee guida sulle certificazioni di qualità delle materie prime e su un ampio utilizzo di tecnologie innovative per la promozione del prodotto finale, del territorio dal quale proviene e dell’impatto sociale che la cooperativa intende avere. È un modello che si distanzia dall’industria e si prefigge di sviluppare un settore ancora non pienamente valorizzato: la filiera dell’agroalimentare integrata con l’ICT (realtà aumentata, e-commerce, ecc.) che sposa l’attenzione verso il prossimo.»

Il progetto fa leva sull’esperienza e la professionialità maturate in tanti anni di attività nel settore da Fabrizio Lenzu, e mira, in sinergia con i partner, la “Cooperativa Ponte” guidata dal dottor Paolo Laudicina e “Medau Mannu”, a costruire percorsi integrati, tesi a valorizzare e consentire alle persone svantaggiate coinvolte, di essere nuovamente protagoniste nel loro progetto di vita e senza sostegni assistenziali permanenti. La Società Cooperativa Sociale “A manu pigara” si configura come una sorta di impresa di transizione e cioè strumento di integrazione tra la attività formativa e lavorativa per l’inclusione sociale dei soggetti svantaggiati (tra i quali coloro che hanno ultimato il proprio percorso terapeutico all’interno della comunità di recupero, la“Cooperativa Ponte”). Essa dovrà essere in grado di supportare questi ultimi, attraverso la definizione di percorsi di rieducazione al lavoro, articolati secondo una fase di formazione interna personalizzata integrata, con una successiva attività lavorativa inerente al progetto sociale della cooperativa. Lo strumento operativo per l’attuazione di tali percorsi è un laboratorio di nuova realizzazione per la lavorazione e trasformazione, secondo pratiche tradizionali riviste in chiave innovativa, di carni provenienti unicamente da allevamenti locali. Il processo produttivo sarà portato avanti da esperti del settore, anche tramite l’inserimento lavorativo di soggetti a vario titolo esclusi dal mondo del lavoro e motivati, con una grande sete di riscatto, che attendono una seconda possibilità (ex tossicodipendenti, detenuti o ex detenuti, sofferenti psichici, ecc.).

All’inaugurazione, erano presenti, tra gli altri, il sindaco Paola Massidda e la presidente del Consiglio comunale di Carbonia Daniela Marras; Graziano Milia, responsabile pubbliche relazioni e comunicazione della Fondazione di Sardegna, ente che ha finanziato il progetto con la Fondazione con il Sud; i segretari regionali del Partito democratico Emanuele Cani e di Articolo 1 Luca Pizzuto; don Massimiliano Congia, parroco della chiesa di Cristo Re, che ha benedetto il laboratorio prima del taglio del nastro che è stato poi affidato ad un bambino.

Alleghiamo l’album fotografico dell’inaugurazione e, a breve, i filmati della presentazione, della benedizione con il taglio del nastro e le interviste a Susanna Lenzu e Paolo Laudicina.