22 November, 2024
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La Confesercenti provinciale di Cagliari sta provando ad evitare che vengano prese decisioni che sarebbero deleterie per le numerosissime attività di impresa che sono operative nel centro storico, senza considerare le centinaia di posti di lavoro che si metterebbero a rischio, in una economia che stenta a decollare.

«E’ incredibile che non si capisca che la presenza dei tavolini all’aperto dei pubblici esercizi crea economia, è un presidio importante per la sicurezza dei quartieri ed aumenta il valore delle attività di impresa e degli immobili delle zone interessate – commenta Emanuele Frongia, vice presidente della Confesercenti provinciale – ma, soprattutto, danno lavoro a centinaia di persone che in alternativa dovrebbero lasciare il nostro territorio per andare altrove, creando un danno economico estremamente rilevante. La città di Cagliari si sta orientando a divenire città turistica e per molti versi lo è già – conclude Emanuele Frongia – e una decisione come quella paventata ci farebbe fare un salto indietro di almeno vent’anni.»

«Martedì saremo a colloquio con l’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano – commenta Roberto Bolognese, presidente della Confesercenti provinciale – per trovare una soluzione per scongiurare questo pericolo che oggi riguarda la città di Cagliari ma, se dovesse passare questa linea, il pericolo si estenderebbe per tutto il territorio Regionale, creando non pochi pericoli per la nostra economia. La Confesercenti chiederà maggiori controlli nelle zone interessate da parte delle Forze dell’Ordine, infatti, il problema in questione non nasce dalla presenza dei tavolini dei pubblici esercizi, ma dalle persone che, dopo la chiusura dei bar e dei ristoranti, continuano a bivaccare nelle piazze con bottiglie di birra o altro, fino a notte fonda, creando rumore e abbassando il livello di sicurezza nelle zone interessate. È evidente – conclude Roberto Bolognese – che la presenza dei controlli determinerebbe una minor incidenza del problema.»

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La Confesercenti provinciale di Cagliari ha incontrato il prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta, per affrontare il problema dell’ordine pubblico nella zona del Centro Storico di Cagliari. Nell’ultimo periodo, infatti, si sono verificati una serie di episodi spiacevoli che hanno visto come protagonisti degli extracomunitari algerini che, in buona parte sono stati identificati ed è stato dato loro il decreto di espulsione, ma che ancora purtroppo girano indisturbati per la città.

«Chi sta affrontando con fatica la situazione sono proprio gli operatori commerciali e dei pubblici esercizi presenti nel Centro Storico» sottolinea Emanuele Frongia, vice presidente della Confesercenti provinciale di Cagliari e ristoratore del Corso Vittorio Emanuele «che sono considerati come la prima linea che presidia il territorio e aiuta a dare un senso di sicurezza alla popolazione. Ma spesso le situazioni che ci troviamo a dover affrontare sono davvero complicate, Marina, Piazza Yenne, il Corso Vittorio Emanuele sono le zone più sensibili e gli episodi di violenza si stanno ripetendo sempre più spesso. Inoltre proseguono i problemi con una parte dei residenti dei quartieri storici che invece non si rendono conto che con le attività funzionanti si crea maggior sicurezza per tutti e che gli episodi legati ai disordini nascono quando le attività spesso sono già chiuse e non esiste alcun presidio.»

Giuliana Perrotta si è dimostrata subito sensibile e disponibile ad affrontare i problemi posti dalla nostra categoria, mettendosi a disposizione per prendere tutte le iniziative per le quali la Prefettura è competente e invitando la Confersercenti a farsi promotore di un incontro allargato anche con il Sindaco di Cagliari Massimo Zedda e con il corpo della Polizia Municipale cagliaritana. 

«Il prefetto ci ha invitato a coinvolgere anche gli altri enti e istituzioni che ci possono aiutare a migliorare la videosorveglianza in città – sottolinea Davide Marcello, vice presidente vicario della Confesercenti provinciale -. La Camera di Commercio potrebbe essere un interlocutore valido per trovare le fonti finanziarie necessarie per le installazioni delle videocamere per incrementarle nelle zone nevralgiche della città:»

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È stato consegnato ieri sera il defibrillatore che un imprenditore cagliaritano ha deciso di acquistare e mettere a disposizione della comunità, nella propria attività in piazza Yenne, così che ne possano usufruire i propri vicini e i cittadini che frequentano il centro di Cagliari. Il locale si chiama Crudo ed è un american bar, aperto tutti i giorni. Il titolare è Emanuele Frongia, 36 anni, coordinatore provinciale della F.I.E.P.e T., la Federazione italiana esercenti pubblici e turistici, associazione di categoria che opera in rappresentanza degli operatori del settore degli esercizi pubblici associati alla Confesercenti.

«In questo modo stiamo cardio-proteggendo una delle zone più frequentate della città – commenta Emanuele Frongia – chiunque può utilizzarlo se fosse necessario, desideriamo che tutti sappiano che si trova nel nostro locale. Lo abbiamo comunicato anche al 118, se ci fosse bisogno potranno contare su di noi. Vogliamo essere d’esempio per dimostrare cosa può fare un’azienda privata per la comunità. I locali non hanno solo il ruolo di intrattenere il pubblico. Nel loro piccolo, con la loro presenza combattono la criminalità, si adoperano per tenere pulite le piazze e le strade. Con un acquisto come quello di un defibrillatore abbiamo deciso di affrontare un investimento che non ha una ricaduta diretta nei confronti dell’azienda ma migliora la comunità di cui fa parte. È un esempio di responsabilità sociale d’impresa.»

Il defibrillatore acquistato è uno dei più evoluti sul mercato, nel quale si possono trovare prodotti che partono dai 700 euro fino anche ai 3.200 euro.

«Il nostro è stato acquistato dalla Heartsine, ha una garanzia di 10 anni, ha le massime certificazioni, un alto indice di protezione da polveri e liquidi. Ma soprattutto – conclude Emanuele Frongia – ha la capacità di fare una scansione della persona sul quale si ha necessità di intervenire, dando delle indicazioni utili su come regolare le proprie funzioni, così che possa essere utilizzato anche da chi non è un esperto.»

Defibrillatore