15 November, 2024
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I rappresentanti di CGIL, CISL e UIL, sentiti in audizione dalla Quinta Commissione del Consiglio regionale, hanno chiesto l’immediato avvio delle procedure per la stabilizzazione dei precari storici dei Consorzi di Bonifica come previsto dall’art. 34 della legge 6 del 2018.

«E’ passato più di un anno dall’approvazione della legge e ancora non è stato fatto niente – ha detto Gabriele Virdis della Flai CGIL – ci sono circa 200 lavoratori che attendono da oltre tre lustri di essere stabilizzati. Non si può aspettare oltre se si vogliono garantire servizi efficienti all’agricoltura e ai consorziati.»

Da oltre 10 anni i Consorzi di Bonifica non assumono personale, hanno rimarcato i rappresentanti sindacali, manca il ricambio generazionale e ai lavoratori non vengono date certezze. «E’ necessario trovare le risorse per le stabilizzazioni – ha aggiunto Emanuele Incani della Fai CISL – oltre alle coperture per i 200 avventizi servono anche i denari per gli stagionali. I Consorzi sono sotto organico, per assicurare i servizi c’è bisogno di personale.»

I sindacati hanno ricordato che anche quest’anno il personale, nonostante i problemi contrattuali, ha responsabilmente garantito tutti i servizi durante la stagione irrigua senza alcuna giornata di agitazione.

«C’è necessità di dare risposte sempre più efficienti alle necessità del comparto agricolo e di svecchiare la pianta organica – ha detto Franco Pani della Filbi UIL – nei Consorzi occorre risolvere prima di tutto la situazione dei precari storici. In questo modo si darebbe un segnale importante che eliminerebbe frizioni e malcontento.»

Un’operazione a costo zero, secondo Franco Pani, la stabilizzazione degli avventizi costerebbe 3 milioni di euro, la stessa cifra stanziata per farli lavorare solo 8 mesi all’anno. «Questo dipende dai diversi oneri contributivi spettanti agli avventizi – ha spiegato il sindacalista della UIL – alla Regione converrebbe assumere i precari a tempo indeterminato».

Dai sindacati, infine, è arrivata la richiesta di includere nel conteggio delle stabilizzazioni anche gli ex lavoratori dei Consorzi passati a Enas. «Si tratta di una cessazione di lavoro e non di una cessione di contratto – hanno detto CGIL, CISL e UIL – quei lavoratori hanno lasciato un vuoto che deve essere coperto.»

«Verificheremo le coperture finanziarie della legge n. 6 – ha assicurato il presidente della Commissione Piero Maieli – questa maggioranza si prende l’impegno di chiudere il cerchio. Mi risulta che l’argomento sia all’ordine del giorno della Giunta regionale. Da parte nostra c’è la necessità di avere una normativa chiara e univoca per tutti i Consorzi di Bonifica.»

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Domani, venerdì 29, e sabato 30 giugno alle 21 negli spazi della Fondazione Siotto (a Cagliari, in via dei Genovesi 114) debutta “La sala del tempo. Racconti dell’attesa”, spettacolo, per la regia di Laura Fortuna, messo in scena dall’associazione Le Officine.

La pièce è l’esito scenico del corso di Dizione e lettura espressiva portato avanti dall’associazione nei mesi scorsi, e ruota attorno al tema dell’attesa.

Dentro una stanza dove il tempo si è fermato nove personaggi (interpretati da Danila Atzeni, Valeria Caschili, Elisabetta Cocco, Alice Deledda, Emanuele Incani, Chiara Ledda, Daniela Puddu, Bonaria Secci, Luca Vincis) vivono la loro attesa, portando ciascuno la propria esperienza di tempo.

Ecco allora lo stato interiore di chi vive in attesa di un ritorno, di un viaggio, di un appuntamento, di una lettera, di chi attraverso l’attesa mostra la sua resilienza.

Scrive Laura Fortuna nelle sue note di regia: «L’attesa è impotenza contro la mania di controllo, un limbo di incertezza, in cui il tempo soggettivo assume la temperatura del nostro sentire».

Cura l’allestimento scenico May Mask.