Venerdì 13 dicembre, dalle ore 9.30, la sala assemblee della Portovesme srl ospiterà l’assemblea territoriale della Filctem Cgil Sardegna Sud Occidentale.
«La decisione, quella di svolgere l’assemblea presso la Portovesme Srl, è stata assunta in segno di vicinanza a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro con conseguenti ricadute sociali ed economiche importanti e preoccupanti su tutto il territorio», spiega il segretario Emanuele Madeddu -.
«L’Assemblea, oltre agli adempimenti burocratici previsti, affronterà il tema delle crisi industriali, dello sviluppo del territorio, della gassificazione e della infrastrutturazione del territorio. Un focus specifico sarà dedicato alla vertenza della Portovesme srl dopo l’incontro svolto al Mimit lo scorso 5 dicembre e in vista del sopralluogo nello stabilimento previsto per il prossimo 20 dicembre dai tecnici del Mimit», conclude Emanuele Madeddu.
Si è svolta oggi in modalità mista, presenza e videoconferenza, un’ulteriore riunione di aggiornamento sullo stato della Vertenza Eurallumina, riunione convocata dal MIMIT e svoltasi presso la sede del medesimo Ministero.
Alla riunione hanno presenziato tutti i soggetti coinvolti e sottoscrittori dell’Addendum al Protocollo d’Intesa siglato in data 12 febbraio 2024 nonché convocati all’ultima riunione svoltasi in data 11 novembre scorso.
Tra gli argomenti trattati, nonché già affrontati da noi preventivamente con il management dell’azienda Eurallumina nella mattinata di oggi, si è discusso principalmente dello stato dell’arte dello schema relativo il “Nuovo DPCM ENERGIA SARDEGNA” propedeutico alla futura metanizzazione dell’isola nonché alla situazione creatasi a seguito della sentenza che ha decretato di fatto lo “scongelamento dei fondi a favore della Società Eurallumina (sentenza TAR del Lazio 08/11/2024); con l’azienda si è avuto modo di esaminare i passaggi prossimi per la messa in sicurezza del salario delle lavoratrici e lavoratori Eurallumina.
Nel corso della riunione al MIMIT, tra gli elementi di novità, è stato reso noto che, sempre in data odierna, ha avuto luogo la prima riunione di un “Comitato Tecnico ad hoc” interministeriale con la presenza dello stesso MIMIT, del MASE, della R.A.S. ed altri Enti aventi ruolo attivo, per l’elaborazione dello schema di legge che dovrà tradursi nel Nuovo “DPCM ENERGIA SARDEGNA” in modo tale da superare il DPCM licenziato dall’allora Governo Draghi nel 2022; in tale riunione non sono emerse delle criticità a riguardo ed il Comitato tecnico ha già provveduto a calendarizzare una ulteriore sessione d’incontro in data 19 dicembre prossimo; tra i punti cardine del Nuovo DPCM la realizzazione di due unità FSRU da ubicare a Porto Torres ed Oristano, la realizzazione di una pipeline (gasdotto) per poter approvvigionare di gas metano, da Oristano in direzione Sud, principalmente il Polo industriale di Portovesme e di conseguenza la stessa raffineria dell’Eurallumina, oltre all’elaborazione della Virtual Pipeline (rete virtuale a garantire una tariffa del gas in Sardegna perequata al prezzo corrisposto dalle utenze ubicate nella penisola).
Tale Comitato Tecnico, sollecitato anche dalle parti sociali presenti al tavolo, è cosciente che tale partita debba essere portata a termine quanto prima, in modo tale che il MASE (Ministero competente e capofila) possa portare lo schema in Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva; si auspica non troppo oltre l’inizio dell’anno venturo.
Al tavolo è stato altresì esposto dalla Società Eurallumina, con nostro rammarico, che nonostante il T.A.R. del Lazio abbia dato loro ragione con sentenza giusta in data 8 novembre scorso, ad oggi non è stato dato seguito a quanto decretato dal tribunale e l’azienda non è ancora tecnicamente “in pieno possesso della propria agibilità finanziaria dei rispettivi conti correnti dedicati”.
È stato quindi sollecitato anche il MIMIT a riguardo affinché quanto prima possibile l’Azienda possa definitivamente risolvere questa problematica dovuta alla mala burocrazia del nostro sistema paese.
Nel frattempo l’Azienda, per venire incontro alle giuste esigenze da parte delle lavoratrici e lavoratori, ha comunque, anche se formalmente non sia un atto dovuto, reiterato per l’ennesima volta una sorta di “ulteriore richiesta di scongelamento” al C.S.F. (Comitato per la Sicurezza finanziaria) affinché non vengano messe a rischio e quindi “autorizzate da quest’ultimo”, la liquidazione delle spettanze di fine anno (stipendi e 13ª mensilità), in tempo utile, a favore delle proprie maestranze nonché il saldo delle fatture a favore dei propri fornitori.
Un situazione incredibile ed indegna, in uno Stato di diritto qual è il nostro, frutto di una burocrazia farraginosa e cui esprimiamo totale condanna, le sentenze vanno sempre rispettate e rese esecutive, soprattutto, quando a rischiare di farne le spese sono le lavoratrici e i lavoratori nonché fornitori coinvolti.
Confidiamo a questo punto che non ci si debba imbattere in ulteriori ritardi e che, come di consueto avvenuto sinora, il C.S.F. risponda prontamente con esito positivo.
Con l’Azienda abbiamo è stato altresì affrontato stamane il tema della messa in sicurezza del salario delle lavoratrici e dei lavoratori per l’annualità prossima, 2025.
In data 22 novembre scorso è stata avviata ufficialmente la procedura per il rinnovo dell’ammortizzatore sociale CIGs Aree industriali in Crisi complessa per n°193 unità lavorative impiegate, a tutto l’anno 2025.
Si attende di conseguenza la convocazione nei prossimi giorni del tavolo a livello regionale per la sottoscrizione del pre-accordo (in Assessorato al lavoro della R.A.S.) che dovrà essere poi ratificato in sede ministeriale (Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali).
È stato già elaborata, di comune accordo con l’Azienda e la Confindustria, un sistema per cercare di scongiurare l’attesa ad anno inoltrato del pagamento del primo assegno CIG INPS riferito all’annualità 2025 e che dovrà essere condiviso dalle Istituzioni di cui si è fatto accenno sopra.
A conclusione della riunione ministeriale odierna, su richiesta esplicita dell’Azienda e nostra, il MIMIT ha accolto di mettere in calendario già da oggi la prossima riunione di monitoraggio rispetto alle prossime evoluzioni sullo stato della vertenza Eurallumina, sempre in modalità mista presenza e videoconferenza presso lo stesso MIMIT, che si svolgerà in data 20 gennaio 2025.
Riteniamo importante il fatto che il lavoro sullo schema legislativo della futura metanizzazione della Sardegna, nonostante il pluriennale ritardo, stia andando avanti, ma nonostante ciò rivendichiamo che questa vertenza in particolare così come tutto il sistema industriale e produttivo sardo possano vedere finalmente compiuto ed in tempi celeri uno strumento normativo che possa dare gambe all’infrastruttura del gas metano che ci si attende ormai da troppo tempo.
Bisogna fare in fretta.
Segreterie Territoriali
Filctem CGIL – Femca CISL – Uiltec UIL
Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai, Pierluigi Loi
R.S.A. EURALLUMINA
Filctem CGIL – Femca CISL – Uiltec UIL
Enrico Pulisci, Simone Zucca, Davide Boi
«Il riavvio dello stabilimento Eurallumina, dopo oltre 15 anni di vertenza, è una prospettiva concreta». Lo sostengono le segreterie territoriali Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL, e la R.S.A. Eurallumina, dopo la riunione di aggiornamento sullo stato della vertenza, convocata dal MIMIT e svoltasi oggi presso la sede del medesimo Ministero, in modalità mista, presenza e videoconferenza. Alla riunione hanno presenziato tutti i soggetti coinvolti e sottoscrittori dell’Addendum al Protocollo d’Intesa siglato in data 12 febbraio 2024.
Nel corso della riunione è stato reso noto che il TAR del Lazio venerdì scorso 8 novembre 2024, ha decretato con sentenza propria, accogliendo quindi le ragioni del ricorso promosso dalla Società Eurallumina, la “revoca delle sanzioni patrimoniali” cui era sottoposta l’Azienda a far data dall’8 maggio 2023. Tale provvedimento del TAR è già esecutivo e quindi l’Eurallumina rientra di fatto in pieno possesso della propria e doverosa agibilità finanziaria e patrimoniale.
La Regione Sardegna, rappresentata dall’assessore all’Industria Emanuele Cani, ha ufficializzato la posizione della presidente Alessandra Todde e della Giunta regionale rispetto al futuro schema di approvvigionamento del gas metano per la Sardegna e per la stessa società Eurallumina, che ne risulta di fatto parte integrante; la stessa Regione sarda ufficializzerà tale scelta politica in un incontro che si svolgerà in data 14 novembre prossimo a Palazzo Chigi (sede del Governo nazionale) assieme al ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (MASE) ed altri attori istituzionali e non, comunque coinvolti.
«In quella sede – scrivono in una nota congiunta i segretari territoriali Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi, e i rappresentanti della R.S.A. Eurallumina Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL – dovrà essere definito un accordo istituzionale Governo-Regione, affinché possa essere superato il DPCM ENERGIA emanato dall’allora Governo Draghi nel mese di marzo 2022, Intesa istituzionale che dovrà realizzarsi con celerità anche onde evitare il pronunciamento da parte del Consiglio di Stato proprio sul DPCM vigente che dovrebbe arrivare a sentenza in data 21 novembre prossimo venturo! Il MIMIT ha già provveduto a convocare, con tutte le parti presenti alla riunione odierna, una riunione di aggiornamento in data 3 dicembre 2024 (ore 15.00). Il provvedimento di scongelamento patrimoniale emanato dal TAR del Lazio, di cui noi tutti abbiamo espresso un doveroso plauso, si aggiunge agli altresì importanti e fondamentali obiettivi traguardati nel mese di maggio 2023, ovvero il dissequestro del sito di stoccaggio dei residui di lavorazione e la deliberazione con esito positivo del procedimento autorizzativo unico regionale (PAUR); a questo punto il tassello ultimo, indispensabile all’avvio degli investimenti e la messa in opera di questi ultimi per il riavvio effettivo degli impianti dell’Eurallumina, è la messa in opera del gasdotto che dovrà approvvigionare lo stesso stabilimento di Portovesme!»
«A distanza di oltre 15 anni è più che mai necessario che il MIMIT, il MASE ed il Governo, nei tempi celeri e senza ulteriori perdite di tempo possano, attraverso l’emanazione di un Nuovo DPCM condiviso in Consiglio dei Ministri, consentire una risoluzione DEFINITIVA di una così lunga vertenza che possa dare la giusta serenità alle famiglie coinvolte e non solo ma a tutto il territorio, una vertenza che, una volta portata a soluzione, genererebbe un indotto pari a 1500 buste paga equivalenti! – concludono i segretari territoriali e la RSA Eurallumina -. Dovremmo, comunque, gestire obbligatoriamente il periodo di transizione e già nelle prossime settimane definire il rinnovo degli indispensabili ammortizzatori sociali necessari a copertura di tutte le maestranze coinvolte, a tutta l’annualità 2025.»
Sono passati 120 anni da quel 4 settembre a Buggerru; quando i minatori vennero uccisi dall’esercito al termine di una protesta per una migliore condizione di lavoro, Pier Felice Littera, 31 anni, Salvatore Montixi, 37 anni; Giustino Pittau e Giovanni Pilloni – questi ultimi due feriti gravemente, se ne andranno qualche giorno dopo, non chiedevano un privilegio ma un diritto. È stato il primo passo verso le conquiste dei lavoratori che, nonostante la proclamazione delle giornate di sciopero nazionale promosse dalla Camera del Lavoro di Milano, hanno dovuto combattere e soffrire. Nel nostro territorio non possiamo che ricordare, assieme a Buggerru, Gonnesa, Iglesias e Nebida.
Oggi lo sfruttamento di allora non c’è più. Il quadro è cambiato e le norme si sono fatte anche più stringenti. Abbiamo visto, però, che non sembra bastare.
Oggi si muore di lavoro perché c’è la necessità di contenere i costi, di andare spediti e portare a casa un risultato con la metà del personale. Oggi ci sono nuove emergenze cui si deve far fronte. Si chiamano precariato e sicurezza sul lavoro che purtroppo passa in secondo piano. E quando non si hanno le dovute tutele diventa difficile anche chiedere il rispetto di un diritto fondamentale come quello di un lavoro in sicurezza.
C’è poi il nostro territorio dove le ferite di un passato minerario sono ancora evidenti. Perché la mancanza di regole – ricordiamo che il settore minerario è ancora governato da un regio decreto – hanno fatto il resto. E ha lasciato in eredità veleni e aree da bonificare. E proprio su questo, oggi si deve lavorare. Portando appresso il sacrificio di chi si è battuto, morendo, per migliori condizioni. Quelle aree devono essere recuperate, risanate e restituite alle comunità per nuovi utilizzi. Anche le infrastrutture minerarie devono essere valorizzate in nuovi percorsi che possano spaziare dalla ricerca scientifica al turismo. Dalla cultura a nuovi modelli di sviluppo, senza perdere di vista il sacrificio di chi si è battuto ed è morto per un diritto.
A 120 anni dall’eccidio occorre ora rimarginare le ferite del territorio con le bonifiche. E’ l’ultimo contributo che i minatori chiedono; lo dobbiamo a loro e alle future generazioni.
Emanuele Madeddu
Segreteria Filctem CGIL SSO
Si sono concluse le elezioni per il rinnovo della RSU/RLSSA nello stabilimento della Portovesme Srl. Il risultato più importante è dato dall’altissima partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori di Portovesme; hanno votato 450 dipendenti su 515 aventi diritto al voto, pari all’87,37%.
La Filctem Cgil è il primo sindacato con 246 voti pari al 54,44%, con 6 delegati eletti RSU su 11 e 3 delegati RLSSA. La Uiltec Uil ha ottenuto 128 voti (28,44%) con 3 delegati, la Femca Cisl 68 voti (15,11%) con 2 delegati.
Gli 11 delegati eletti: Salvatore Francesco Zuddas (Filctem Cgil) 63 voti; Patrizio Cancedda (Uiltec Uil) 63; Fabrizio Floris (Filctem Cgil) 56; Salvatore Marzeddu (Uiltec Uil) 47; Matteo Roccasalva (Filctem Cgil) 47; Duilio Pipia (Femca Cisl) 34; Cristian Ventura (Filctem Cgil) 26; Giacomo Damele (Femca Cisl) 19; Fabio Demartis (Filctem Cgil) 15; Pietro Granara (Filctem Cgil) 12; Franco Lai (Uiltec Uil) 9.
I 6 eletti nella RLSSA sono: Salvatore Francesco Zuddas (Filctem Cgil), Patrizio Cancedda (Uiltec Uil), Fabrizio Floris (Filctem Cgil), Salvatore Marzeddu (Uiltec Uil), Matteo Roccasalva (Filctem Cgil), Duilio Pipia (Femca Cisl).
«Da subito occorre mettere al centro la vertenza “Portovesme srl” con spirito unitario, insieme a Femca Cisl e Uiltec Uil, per chiedere certezze future alla Multinazionale Glencore accettando le sfide verso nuove possibili produzioni con gli impianti in marcia e tutti i lavoratori a lavoro», ha commentato il segretario Filctem Cgil della Sardegna Sud Occidentale Emanuele Madeddu.
Ancora un nulla di fatto al tavolo ministeriale sulla vertenza Eurallumina. Al termine le segreterie territoriali Filctem CGIL. Femca CISL e Uiltec UIL e la R.S.A. Eurallumina hanno diffuso un duro comunicato che riportiamo integralmente.
«In data odierna ha avuto luogo, per lo più in modalità videoconferenza, un incontro di aggiornamento rispetto allo stato della Vertenza Eurallumina presso il ministero delle Imprese a Made in Italy (MIMIT). Presenti alla riunione i funzionari incaricati e relativi staff del medesimo MIMIT, del MASE e del Ministero del Lavoro, gli Assessorati all’Industria, Ambiente e Lavoro per la R.A.S., l’Azienda Eurallumina, Agenzia del Demanio e Confindustria, Segreterie nazionali, regionali e territoriali CGIL- CISL-UIL e relative R.S.A. di fabbrica.
Nel corso della riunione è stata manifestata l’intesa raggiunta tra la Regione Sardegna ed il Ministero dell’ambiente e sicurezza energetica (MASE) rispetto alla bozza del “Nuovo DPCM ENERGIA per la metanizzazione della Sardegna” attraverso il sistema di approvvigionamento del GNL mediante la cosiddetta “Dorsale del gas metano”.
Il Nuovo DPCM “sarebbe” prossimo all’adozione (settimane o mesi!?) e l’iter per la sua approvazione in Consiglio dei Ministri dovrebbe iniziare a giorni… questo quanto riferito al tavolo odierno…
Per quanto riguarda invece il fronte degli ammortizzatori sociali, ovvero la garanzia del reddito per le lavoratrici e lavoratori Eurallumina per l’attuale annualità 2024 (Accordo Ministeriale sottoscritto in data 17 gennaio c.a.), nei giorni scorsi è stata sospesa la procedura dell’emanazione del decreto necessario ad autorizzare l’INPS al pagamento diretto dell’assegno di CIGS con la motivazione che sia necessario il preventivo Decreto di ripartizione alle Regioni da parte del Ministero del Lavoro delle quote parti rispetto ai fondi destinati dalla Legge di Bilancio 2024 per le aziende percettrici della Cassa integrazione Aree in crisi complessa!
Si ricorda che tale decreto di ripartizione è stato emanato l’anno scorso in data 31 marzo 2023!
Nel corso della riunione la stessa Direzione Ammortizzatori sociali del medesimo Ministero del Lavoro ha preso l’impegno di quantificare l’ammontare complessivo dei residui accantonati dallo scorso anno in modo tale da poter adottare il tecnicismo che permetta a norma di legge di utilizzare tali fondi da subito in attesa del decreto di ripartizione alle singole Regioni e di essere quindi in grado di adottare un decreto ad hoc in favore dei lavoratori percettori della CIG dipendenti dell’Eurallumina.
Dalla discussione è poi emerso, da qui l’ulteriore sconcerto e la nostra delusione e disappunto, che il MIMIT non è in grado di sottoscrivere l’Addendum al Protocollo d’Intesa del 2009 poiché da considerarsi non slegato bensì subalterno all’adozione del NUOVO DPCM ENERGIA per la Sardegna!
Diverse e innumerevoli le bozze intercorse nel tempo, un documento, l’Addendum, atteso sia dalla Società Eurallumina così come dalla Proprietà UC RUSAL, documento più volte, sia a Cagliari che a Roma, considerato un impegno Istituzionale sottoscrivibile tra le parti e che soltanto ora viene palesemente considerato parte integrante o meglio successiva a valle del DPCM ENERGIA!
Riteniamo scorretta tale impostazione e confidiamo affinché lo stesso Ministero possa tornare sui propri passi; l’Addendum rappresenta l’Intesa istituzionale che stabilisce modalità e tempistiche per il rilancio dello Stabilimento Eurallumina a distanza di 15 anni dalla fermata degli impianti, oltre ad impegnare le Istituzioni ad un sostegno agli investimenti e la messa in sicurezza del salario delle lavoratrici e dei lavoratori sino al completo riavvio della fabbrica!
Auspichiamo altresì che, così come sottoscritto nell’accordo del 17 gennaio scorso con il Ministero del Lavoro, lo stesso Ministero possa emanare il decreto che autorizzi l’INPS al pagamento diretto quanto prima con soluzione di continuità.
Per i motivi appena esposti, riteniamo di dover manifestare la nostra delusione e disappunto rispetto alle risultanze dell’incontro svoltosi in data odierna.
Nel caso non dovessero giungere dei riscontri certi rispetto alle nostre legittime rivendicazioni non escludiamo di assumere delle iniziative adeguate rispetto all’evolversi della situazione.»
Segreterie Territoriali
Filctem CGIL – Femca CISL – Uiltec UIL
Emanuele Madeddu – Vincenzo Lai – Pierluigi Loi
R.S.A. EURALLUMINA
Filctem CGIL – Femca CISL – Uiltec UIL
Enrico Pulisci – Simone Zucca – Davide Boi
Riparte la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici della Portovesme srl. Giovedì 25 gennaio manifesteranno in un sit, a Roma, davanti alla sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy.
«Ancora una volta abbiamo sollecitato il ministero delle imprese e made in Italy affinché sia convocato al più presto il tavolo del gruppo di lavoro interministeriale per affrontare la vertenza Glencore Portovesme srl relativa agli stabilimenti di Portovesme e San Gavino Monreale – scrivono in una nota i segretari territoriali Filctem CGIL – Femca CISL – Uiltec UIL, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -. Come rappresentanti dei sindacati confederali e di categoria al gruppo di lavoro del ministero delle imprese e del Made in Italy, già lo scorso 10 ottobre, constatato che la vertenza in oggetto non mostrava alcuna evoluzione positiva, abbiamo inviato una richiesta per la riattivazione del gruppo di lavoro sospeso lo scorso 4 luglio.»
«A distanza di tre mesi, lo scorso 10 gennaio è stata reiterata quella richiesta nel corso della quale sono oltretutto sopraggiunte alcune novità sulle quali crediamo sia opportuno e urgente fare il punto – aggiungono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -: il 21 novembre scorso, la Portovesme srl ha comunicato che il progetto pilota Li Demo non si farà a Portovesme ma in un altro insediamento industriale fuori dall’Italia a causa di iter procedurali non codificati dalla legislazione; il Parlamento europeo ha approvato il Critical Raw Materials Act, la proposta della Commissione sui metalli critici per la transizione verde, provvedimento centrale per il piano di riconversione della società Portovesme srl.»
«Alla luce di questa situazione e in assenza di riscontri – concludono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -, il 25 gennaio attueremo un sit in davanti alla sede del Mimit.»
«Riteniamo inopportuno che una Società pubblica partecipi e intervenga al dibattito politico dei candidati alla Presidenza della Regione Sardegna per le prossime elezioni, come avvenuto nei giorni scorsi a Carbonia.
Nonostante i temi portati siano di estremo interesse per la riconversione del sito minerario e delle sue maestranze, ci sembra evidente che si stia cercando di distogliere l’attenzione da chi, in questi anni, aveva la possibilità di modificare la situazione odierna ma ha deciso di non fare.»
Lo scrivono, in una nota, Emanuele Madeddu, segretario della Filctem Cgil della Sardegna Sud Occidentale, e Gian Matteo Sabiu, Mauro Manca, Davide Vacca, componenti della RSU Filctem Cgil della Sardegna Sud Occidentale.
«È chiaro che la situazione che si è venuta a creare non sia da attribuire al destino ma ad uno scarso, per non dire nullo, interesse da parte dell’assessorato dell’Industria, nonché socio unico, nel portare avanti l’opportunità di un processo di risanamento della Carbosulcis SpA – aggiungono i rappresentanti sindacali -. Nel mentre si illustrano quelli che dovrebbero essere i progetti che possono dare una nuova vita alla Società e al sito, per garantire il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, e non solo, ci si dimentica di dire che si rischia di veder sfumare l’opportunità di ricevere i fondi del Just Transition Fund per la mancata risoluzione della vertenza con la Corte dei Conti a causa della non predisposizione del piano di risanamento.
Sono chiare le responsabilità politiche del non fare da parte dell’assessorato dell’Industria ma anche quelle di scarsa incisività politica dell’Amministratore Unico della Società nel portare avanti le istanze di riconversione.»
«Siamo arrivati a fine 2023; nonostante gli impegni presi nell’ultima riunione del 13 dicembre scorso da parte dell’assessora Anita Pili nulla è cambiato e anche nell’ultima seduta di Giunta regionale non c’è traccia di una delibera per Carbosulcis – concludono il segretario Filctem Cgil e i rappresentanti RSU Filctem Cgil -. Quello che si pretende è di non continuare a tergiversare, come fatto per tutta la legislatura, e demandare alla prossima Giunta regionale la risoluzione della vertenza Carbosulcis ma di fornire un’opportunità alle lavoratrici ed ai lavoratori per la realizzazione di un nuovo modello di sviluppo del Sulcis.»