2 November, 2024
HomePosts Tagged "Emanuele Madeddu"

Sono passati 120 anni da quel 4 settembre a Buggerru; quando i minatori vennero uccisi dall’esercito al termine di una protesta per una migliore condizione di lavoro, Pier Felice Littera, 31 anni, Salvatore Montixi, 37 anni; Giustino Pittau e Giovanni Pilloni – questi ultimi due feriti gravemente, se ne andranno qualche giorno dopo, non chiedevano un privilegio ma un diritto. È stato il primo passo verso le conquiste dei lavoratori che, nonostante la proclamazione delle giornate di sciopero nazionale promosse dalla Camera del Lavoro di Milano, hanno dovuto combattere e soffrire. Nel nostro territorio non possiamo che ricordare, assieme a Buggerru, Gonnesa, Iglesias e Nebida.

Oggi lo sfruttamento di allora non c’è più. Il quadro è cambiato e le norme si sono fatte anche più stringenti. Abbiamo visto, però, che non sembra bastare.

Oggi si muore di lavoro perché c’è la necessità di contenere i costi, di andare spediti e portare a casa un risultato con la metà del personale. Oggi ci sono nuove emergenze cui si deve far fronte. Si chiamano precariato e sicurezza sul lavoro che purtroppo passa in secondo piano. E quando non si hanno le dovute tutele diventa difficile anche chiedere il rispetto di un diritto fondamentale come quello di un lavoro in sicurezza.

C’è poi il nostro territorio dove le ferite di un passato minerario sono ancora evidenti. Perché la mancanza di regole – ricordiamo che il settore minerario è ancora governato da un regio decreto – hanno fatto il resto. E ha lasciato in eredità veleni e aree da bonificare. E proprio su questo, oggi si deve lavorare. Portando appresso il sacrificio di chi si è battuto, morendo, per migliori condizioni. Quelle aree devono essere recuperate, risanate e restituite alle comunità per nuovi utilizzi. Anche le infrastrutture minerarie devono essere valorizzate in nuovi percorsi che possano spaziare dalla ricerca scientifica al turismo. Dalla cultura a nuovi modelli di sviluppo, senza perdere di vista il sacrificio di chi si è battuto ed è morto per un diritto.

A 120 anni dall’eccidio occorre ora rimarginare le ferite del territorio con le bonifiche. E’ l’ultimo contributo che i minatori chiedono; lo dobbiamo a loro e alle future generazioni.

Emanuele Madeddu

Segreteria Filctem CGIL SSO

 

Si è svolto il 15 luglio, nello stabilimento della Portovesme srl di Portovesme, l’incontro tra l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani e le organizzazioni sindacali assieme alla neoeletta Rsu. L’incontro si è svolto a valle della riunione dell’assessore con la Direzione Aziendale. Le organizzazioni sindacali hanno fatto il punto della situazione che al momento vede un utilizzo massivo di Cassa Integrazione sia per il sito di Portovesme sia per quello di San Gavino Monreale Nel 2023, ha riavviato temporaneamente gli impianti di San Gavino per effettuare un test per la produzione di una lega piombo-bismuto. Il test ha avuto risultati positivi andando ben oltre gli obiettivi iniziali ma la Società non ha fatto sapere nulla sulla fattibilità economica dello stesso progetto e sulle sue intenzioni future, se non la possibilità di un eventuale ulteriore test nel prossimo futuro. Per il sito di Portovesme, la società ha dichiarato di avere in corso uno studio di fattibilità per il progetto litio ma i termini per la presentazione dei risultati dello studio sono slittati per diverse volte e ancora oggi non vengono indicati i tempi. La Glencore ha dichiarato che con l’energia a 70 euro per MWh, avrebbe fatto ripartire la linea zinco sino al cambio di produzione con il litio. A oggi il tavolo tecnico insediato al Mimit non ha prodotto nessun risultato tangibile sul tema energetico per superare il problema. Le organizzazioni sindacali, tenuto conto del quadro normativo comunitario e recepito dal Governo italiano attraverso il Decreto legge sulle materie critiche, hanno espresso la disponibilità per un percorso che porti verso le nuove produzioni, nel rispetto delle normative vigenti, ma in continuità con le produzioni attuali e lo stop da effettuarsi solo al momento dello switch tecnico da zinco litio. Non sono accettabili altre soluzioni che portino ad ulteriori riduzioni di personale diretto e indiretto. Sul versante del sito di San Gavino resta la convinzione che, viste le professionalità importanti che si sono consolidate nel tempo, lo stabilimento possa diventare un hub europeo per la raffinazione di preziosi o altri materiali critici. I sindacati e l’assessore Emanuele Cani nell’affrontare le criticità del momento hanno condiviso la necessità di ristabilire, anche alla luce delle novità legislative, un tavolo con il governo finalizzato a superare il periodo di crisi guardando verso le nuove produzioni in un percorso ordinato e con gli impianti in marcia.
Segreterie Territoriali: Filctem-CGIL Emanuele Madeddu – Femca-CISL Vincenzo Lai – Uiltec-UIL Pierluigi Loi
RSU Portovesme SRL

Si sono concluse le elezioni per il rinnovo della RSU/RLSSA nello stabilimento della Portovesme Srl. Il risultato più importante è dato dall’altissima partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori di Portovesme; hanno votato 450 dipendenti su 515 aventi diritto al voto, pari all’87,37%.

La Filctem Cgil è il primo sindacato con 246 voti pari al 54,44%, con 6 delegati eletti RSU su 11 e 3 delegati RLSSA. La Uiltec Uil ha ottenuto 128 voti (28,44%) con 3 delegati, la Femca Cisl 68 voti (15,11%) con 2 delegati.

Gli 11 delegati eletti: Salvatore Francesco Zuddas (Filctem Cgil) 63 voti; Patrizio Cancedda (Uiltec Uil) 63; Fabrizio Floris (Filctem Cgil) 56; Salvatore Marzeddu (Uiltec Uil) 47; Matteo Roccasalva (Filctem Cgil) 47; Duilio Pipia (Femca Cisl) 34; Cristian Ventura (Filctem Cgil) 26; Giacomo Damele (Femca Cisl) 19; Fabio Demartis (Filctem Cgil) 15; Pietro Granara (Filctem Cgil) 12; Franco Lai (Uiltec Uil) 9.

I 6 eletti nella RLSSA sono: Salvatore Francesco Zuddas (Filctem Cgil), Patrizio Cancedda (Uiltec Uil), Fabrizio Floris (Filctem Cgil), Salvatore Marzeddu (Uiltec Uil), Matteo Roccasalva (Filctem Cgil), Duilio Pipia (Femca Cisl).

«Da subito occorre mettere al centro la vertenza “Portovesme srl” con spirito unitario, insieme a Femca Cisl e Uiltec Uil, per chiedere certezze future alla Multinazionale Glencore accettando le sfide verso nuove possibili produzioni con gli impianti in marcia e tutti i lavoratori a lavoro», ha commentato il segretario Filctem Cgil della Sardegna Sud Occidentale Emanuele Madeddu.

Ancora un nulla di fatto al tavolo ministeriale sulla vertenza Eurallumina. Al termine le segreterie territoriali Filctem CGIL. Femca CISL e Uiltec UIL e la R.S.A. Eurallumina hanno diffuso un duro comunicato che riportiamo integralmente.
«In data odierna ha avuto luogo, per lo più in modalità videoconferenza, un incontro di aggiornamento rispetto allo stato della Vertenza Eurallumina presso il ministero delle Imprese a Made in Italy (MIMIT). Presenti alla riunione i funzionari incaricati e relativi staff del medesimo MIMIT, del MASE e del Ministero del Lavoro, gli Assessorati all’Industria, Ambiente e Lavoro per la R.A.S., l’Azienda Eurallumina, Agenzia del Demanio e Confindustria, Segreterie nazionali, regionali e territoriali CGIL- CISL-UIL e relative R.S.A. di fabbrica.

Nel corso della riunione è stata manifestata l’intesa raggiunta tra la Regione Sardegna ed il Ministero dell’ambiente e sicurezza energetica (MASE) rispetto alla bozza del “Nuovo DPCM ENERGIA per la metanizzazione della Sardegna” attraverso il sistema di approvvigionamento del GNL mediante la cosiddetta “Dorsale del gas metano”.
Il Nuovo DPCM “sarebbe” prossimo all’adozione (settimane o mesi!?) e l’iter per la sua approvazione in Consiglio dei Ministri dovrebbe iniziare a giorni… questo quanto riferito al tavolo odierno…
Per quanto riguarda invece il fronte degli ammortizzatori sociali, ovvero la garanzia del reddito per le lavoratrici e lavoratori Eurallumina per l’attuale annualità 2024 (Accordo Ministeriale sottoscritto in data 17 gennaio c.a.), nei giorni scorsi è stata sospesa la procedura dell’emanazione del decreto necessario ad autorizzare l’INPS al pagamento diretto dell’assegno di CIGS con la motivazione che sia necessario il preventivo Decreto di ripartizione alle Regioni da parte del Ministero del Lavoro delle quote parti rispetto ai fondi destinati dalla Legge di Bilancio 2024 per le aziende percettrici della Cassa integrazione Aree in crisi complessa!
Si ricorda che tale decreto di ripartizione è stato emanato l’anno scorso in data 31 marzo 2023!
Nel corso della riunione la stessa Direzione Ammortizzatori sociali del medesimo Ministero del Lavoro ha preso l’impegno di quantificare l’ammontare complessivo dei residui accantonati dallo scorso anno in modo tale da poter adottare il tecnicismo che permetta a norma di legge di utilizzare tali fondi da subito in attesa del decreto di ripartizione alle singole Regioni e di essere quindi in grado di adottare un decreto ad hoc in favore dei lavoratori percettori della CIG dipendenti dell’Eurallumina.
Dalla discussione è poi emerso, da qui l’ulteriore sconcerto e la nostra delusione e disappunto, che il MIMIT non è in grado di sottoscrivere l’Addendum al Protocollo d’Intesa del 2009 poiché da considerarsi non slegato bensì subalterno all’adozione del NUOVO DPCM ENERGIA per la Sardegna!
Diverse e innumerevoli le bozze intercorse nel tempo, un documento, l’Addendum, atteso sia dalla Società Eurallumina così come dalla Proprietà UC RUSAL, documento più volte, sia a Cagliari che a Roma, considerato un impegno Istituzionale sottoscrivibile tra le parti e che soltanto ora viene palesemente considerato parte integrante o meglio successiva a valle del DPCM ENERGIA!
Riteniamo scorretta tale impostazione e confidiamo affinché lo stesso Ministero possa tornare sui propri passi; l’Addendum rappresenta l’Intesa istituzionale che stabilisce modalità e tempistiche per il rilancio dello Stabilimento Eurallumina a distanza di 15 anni dalla fermata degli impianti, oltre ad impegnare le Istituzioni ad un sostegno agli investimenti e la messa in sicurezza del salario delle lavoratrici e dei lavoratori sino al completo riavvio della fabbrica!
Auspichiamo altresì che, così come sottoscritto nell’accordo del 17 gennaio scorso con il Ministero del Lavoro, lo stesso Ministero possa emanare il decreto che autorizzi l’INPS al pagamento diretto quanto prima con soluzione di continuità.
Per i motivi appena esposti, riteniamo di dover manifestare la nostra delusione e disappunto rispetto alle risultanze dell’incontro svoltosi in data odierna.
Nel caso non dovessero giungere dei riscontri certi rispetto alle nostre legittime rivendicazioni non escludiamo di assumere delle iniziative adeguate rispetto all’evolversi della situazione.»

Segreterie Territoriali
Filctem CGIL – Femca CISL – Uiltec UIL
Emanuele Madeddu – Vincenzo Lai – Pierluigi Loi

R.S.A. EURALLUMINA
Filctem CGIL – Femca CISL – Uiltec UIL
Enrico Pulisci – Simone Zucca – Davide Boi

 

Riparte la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici della Portovesme srl. Giovedì 25 gennaio manifesteranno in un sit, a Roma, davanti alla sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy.

«Ancora una volta abbiamo sollecitato il ministero delle imprese e made in Italy affinché sia convocato al più presto il tavolo del gruppo di lavoro interministeriale per affrontare la vertenza Glencore Portovesme srl relativa agli stabilimenti di Portovesme e San Gavino Monreale scrivono in una nota i segretari territoriali Filctem CGIL – Femca CISL – Uiltec UIL, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -. Come rappresentanti dei sindacati confederali e di categoria al gruppo di lavoro del ministero delle imprese e del Made in Italy, già lo scorso 10 ottobre, constatato che la vertenza in oggetto non mostrava alcuna evoluzione positiva, abbiamo inviato una richiesta per la riattivazione del gruppo di lavoro sospeso lo scorso 4 luglio.»

«A distanza di tre mesi, lo scorso 10 gennaio è stata reiterata quella richiesta nel corso della quale sono oltretutto sopraggiunte alcune novità sulle quali crediamo sia opportuno e urgente fare il puntoaggiungono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -: il 21 novembre scorso, la Portovesme srl ha comunicato che il progetto pilota Li Demo non si farà a Portovesme ma in un altro insediamento industriale fuori dall’Italia a causa di iter procedurali non codificati dalla legislazione; il Parlamento europeo ha approvato il Critical Raw Materials Act, la proposta della Commissione sui metalli critici per la transizione verde, provvedimento centrale per il piano di riconversione della società Portovesme srl.»

«Alla luce di questa situazione e in assenza di riscontri – concludono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -, il 25 gennaio attueremo un sit in davanti alla sede del Mimit.»

 

«Riteniamo inopportuno che una Società pubblica partecipi e intervenga al dibattito politico dei candidati alla Presidenza della Regione Sardegna per le prossime elezioni, come avvenuto nei giorni scorsi a Carbonia.
Nonostante i temi portati siano di estremo interesse per la riconversione del sito minerario e delle sue maestranze, ci sembra evidente che si stia cercando di distogliere l’attenzione da chi, in questi anni, aveva la possibilità di modificare la situazione odierna ma ha deciso di non fare.»

Lo scrivono, in una nota, Emanuele Madeddu, segretario della Filctem Cgil della Sardegna Sud Occidentale, e Gian Matteo Sabiu, Mauro Manca, Davide Vacca, componenti della RSU Filctem Cgil della Sardegna Sud Occidentale.

«È chiaro che la situazione che si è venuta a creare non sia da attribuire al destino ma ad uno scarso, per non dire nullo, interesse da parte dell’assessorato dell’Industria, nonché socio unico, nel portare avanti l’opportunità di un processo di risanamento della Carbosulcis SpAaggiungono i rappresentanti sindacali -. Nel mentre si illustrano quelli che dovrebbero essere i progetti che possono dare una nuova vita alla Società e al sito, per garantire il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, e non solo, ci si dimentica di dire che si rischia di veder sfumare l’opportunità di ricevere i fondi del Just Transition Fund per la mancata risoluzione della vertenza con la Corte dei Conti a causa della non predisposizione del piano di risanamento.
Sono chiare le responsabilità politiche del non fare da parte dell’assessorato dell’Industria ma anche quelle di scarsa incisività politica dell’Amministratore Unico della Società nel portare avanti le istanze di riconversione.»
«Siamo arrivati a fine 2023; nonostante gli impegni presi nell’ultima riunione del 13 dicembre scorso da parte dell’assessora Anita Pili nulla è cambiato e anche nell’ultima seduta di Giunta regionale non c’è traccia di una delibera per Carbosulcis concludono il segretario Filctem Cgil e i rappresentanti RSU Filctem Cgil -. Quello che si pretende è di non continuare a tergiversare, come fatto per tutta la legislatura, e demandare alla prossima Giunta regionale la risoluzione della vertenza Carbosulcis ma di fornire un’opportunità alle lavoratrici ed ai lavoratori per la realizzazione di un nuovo modello di sviluppo del Sulcis.»

«Le preoccupazioni che avevamo esternato si sono puntualmente concretizzate: nella riunione di stamattina la Portovesme srl ha comunicato che il progetto pilota Li Demo non si farà a Portovesme ma in un altro insediamento industriale fuori dall’Italia. La corretta decisione di sottoporre il progetto alla procedura di valutazione di impatto ambientale si è scontrata, motivo delle nostre preoccupazioni, con l’assenza di certezza dei tempi, condizione inaccettabile per chiunque voglia fare impresa. Il progetto non verrà trasferito certamente in Stati dove non esistono norme a tutela dell’ambiente, ma in uno Stato con le norme giuridiche simili all’Italia.»

Lo scrivono in una nota, i segretari territoriali Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi.

«La decisione comporta la perdita di 27mila ore lavoro per l’installazione da parte delle imprese d’appalto e l’utilizzo di 20/30 lavoratori direttiaggiungono -. Il paradosso sarà che l’impianto verrà realizzato con know-how progettato dai tecnici della Portovesme srl e forse realizzato dagli stessi tecnici. Siamo di fronte ad una situazione inaccettabile, da un lato si spinge e lavora per avviare il processo di decarbonizzazione e dall’altro si rallentano tutti i piani che si inseriscono nell’ambito della transizione energetica; a oggi non esiste neppure una normativa che regolamenti l’utilizzo delle materie critiche. Riteniamo che il legislatore debba intervenire su questa materia per dare gli strumenti normativi al decisore tecnico.»

«La politica Regionale e Nazionale la finisca di buttare la palla in tribuna e dica con chiarezza se si vuole fare ancora industria nel Paese, nel rispetto delle norme ambientali certamente ma con la certezza dei tempi e una legge quadro di riferimento chiarasottolineano Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -. L’unica nota positiva emersa nella riunione odierna è che Glencore ha confermato la volontà di proseguire lo sviluppo del progetto definitivo sul litio a Portovesme, ma attenzione se rimane l’attuale atteggiamento di Regione e Governo fatto di sola diffidenza senza indicare percorsi in linea con il percorso europeo recepito recentemente con la votazione delle Commissione Industria del Senato il destino appare segnato.»

«Francia e Germania, intanto, intervengono sul prezzo dell’energia con azioni a favore delle aziende energivore rendendo l’Italia sempre meno competitiva, la Sardegna propone soluzioni giuridiche inattuabili come la golden power. Una politica industriale fallimentare concludono i tre segretari territoriali Filctem-CGIL, Femca-CISL, Uiltec-UIL -. E’ necessaria una convocazione immediata del tavolo nazionale sulla vertenza della Portovesme srl, richiesta inviata formalmente dal gruppo di lavoro tecnico lo scorso 10 ottobre, ancora oggi senza risposta.»

Lunedì 23 ottobre, dalle 16.30, l’aula magna dell’Istituto minerario di Iglesias ospiterà il convegno “Materie critiche, economia circolare e bonifiche, progetto Aria, Data center La nuova vita delle miniere”, promosso dalla Filctem Sardegna sud occidentale.
Dopo la relazione introduttiva di Emanuele Madeddu, segretario generale della Filctem Cgil della Sardegna Sud Occidentale, e i saluti del sindaco di Iglesias Mauro Usai ed il presidente della Regione Christian Solinas, sono previste le relazioni tecniche:
Andrea Dini – Primo Ricercatore dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR. Esperto designato dal CNR al Tavolo Interministeriale MIMIT – MASE sulle Materie Prime Critiche.
Giorgio Massacci – Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura Università di Cagliari.
Cristian Galbiati – Princeton University New Jersey (Stati Uniti) e Responsabile del Progetto Aria.

Seguiranno gli interventi di Antonio Pittalis / Salvatore Pulvirenti – Digital Metalla: la rinascita tecnologica di una miniera; Marco Porcu, assessore regionale della Difesa dell’Ambiente; Fausto Durante, segretario generale regionale Cgil Sarda.

Concluderà i lavori Marco Falcinelli, segretario generale nazionale Filctem Cgil.
Modererà i lavori Francesco Garau, segretario generale regionale Filctem Cgil.

Le segreterie territoriali Filctem CGIL-Femca CISL-Uiltec UIL e la R.S.A. Eurallumina hanno diffuso una nota dopo l’incontro svoltosi ieri all’assessorato regionale del Lavoro, alla presenza degli assessori regionali del Lavoro, dell’Industria e dell’Ambiente, della società Eurallumina, le segreterie territoriali Filctem CGIL-Femca CISL-Uiltec UIL, la R.S.A. Eurallumina e la Confindustria Sardegna Meridionale.

«Nonostante i risultati positivi raggiunti nel mese di maggio, quali il dissequestro di parte del sito di stoccaggio delle lavorazioni e la conclusione positiva del Procedimento autorizzativo Paur in sede di Conferenza dei servizi decisoria e poi attraverso definitiva deliberazione di Giunta regionale (10 agosto 2023), provvedimenti propedeutici ed indispensabili al riavvio delle produzioni per l’Eurallumina, rendendo di fatto la raffineria di bauxite di Portovesme un asset strategico pronto ad essere riavviatosi legge nella nota -, permangono, oltre alla mancata sottoscrizione dell’Addendum ai Protocolli d’Intesa del 2009-2012, anche la definizione certa dell’approvvigionamento del gas naturale a seguito dell’impugnazione del DPCM Energia (cui dovrebbe pronunciarsi il Consiglio di Stato nel mese di novembre p.v.) e su cui la Regione ed il Governo ad oggi non hanno ancora dato, se non attraverso velate indiscrezioni, nessuna certezza attraverso atti amministrativi e/o di Legge!»

«Visto il quadro attuale la società Eurallumina ha annunciato ufficialmente che, nel caso in cui tale scenario non dovesse mutare, ovvero in assenza delle garanzie Istituzionali che la sottoscrizione dell’Addendum al M.O.U. può determinare, si troverebbe costretta suo malgrado nell’avviare a breve la procedura per il licenziamento collettivo che vedrebbe coinvolte le maestranze, a distanza di oltre 14 anni di vertenza e di altrettanti anni di impegni istituzionali spesso disattesi e cambiati in corso d’opera da chi, di volta in volta, ha governato sia a Cagliari che a Roma. Segreterie Territoriali – RSA Eurallumina aggiunge la nota -. È chiaro che nel caso in cui tale scenario ovvero l’avvio della procedura per il licenziamento collettivo, dovesse verificarsi, riterremo la Regione ed il Governo corresponsabili per manifesta inerzia ed inconcludenza. È quanto mai necessario un serio e fattivo impegno da parte di tutti, con le Istituzioni in primis, affinché ciò possa essere scongiurato.»

«Gli assessori presenti al tavolo, recepita la drammaticità della situazione, hanno dichiarato che si starebbe lavorando affinché a brevissimo termine possa essere convocato dal MIMIT (Ministero delle Imprese e Made in Italy) l’incontro per la sottoscrizione del sopra citato Addendum, di impegnarsi nel garantire la protezione sociale di tutti i lavoratori coinvolti e dichiarato altresì che il “Nuovo Decreto Energia” “sarebbe in via di definizione”prosegue la nota delle segreterie territoriali Filctem CGIL-Femca CISL-Uiltec UIL e della R.S.A. Eurallumina -. La Società Eurallumina ha dichiarato che nel caso in cui l’Addendum M.O.U. dovesse essere sottoscritto dalle parti lo scenario nefasto del licenziamento collettivo verrebbe a decadere; in caso contrario a far data dal 15 ottobre p.v. decorrerebbe l’avvio della sopra citata procedura che riteniamo debba assolutamente essere scongiurata. Rispetto a tale situazione che riteniamo assurda e che rigettiamoconcludono le segreterie territoriali Filctem CGIL-Femca CISL-Uiltec UIL e la R.S.A. Eurallumina ribadiamo lo stato di agitazione operativa che comporta il richiamo alla partecipazione alle iniziative con un minimo preavviso; dichiariamo sin d’ora che se entro una settimana a partire da ieri non dovessero pervenire da parte delle Istituzioni “Riscontri con date certe e a brevissimo termine” rispetto alla Convocazione per la sottoscrizione dell’Addendum M.O.U., fondamentale ad evitare l’avvio della procedura di licenziamento collettivo, si avvisano le lavoratrici e lavoratori Eurallumina che verranno inevitabilmente messe in campo contestualmente delle adeguate iniziative di mobilitazione.»

Si è svolto giovedì 28 settembre. un incontro convocato dall’assessore Ambiente Marco Porcu, sollecitato dalle organizzazioni sindacali per un aggiornamento sull’iter autorizzativo relativo alla procedura di valutazione del Progetto Pilota LI Demo per la produzione di litio per batterie proposto dalla Portovesme srl – Glencore.

L’assessore ha comunicato che il progetto sarà assoggettato a valutazione di impatto ambientale. Si tratta di un procedimento che, per i tempi che hanno caratterizzato altri progetti in passato, preoccupa non poco. Perché una dilatazione temporale non può che rallentare, o addirittura venir meno, il processo di costruzione dell’impianto pilota che si inserisce nel percorso di transizione energetica e a cui sono legate anche nuove opportunità di lavoro.

La rispettabile decisione tecnica che collima anche con una visione politica espressa nei vari incontri comporta, intanto, il non avvio degli investimenti, seppur modesti, come quello di un progetto pilota di circa 27mila ore lavoro per l’installazione da parte delle imprese d’appalto e l’utilizzo di 20/30 lavoratori diretti.

Siamo praticamente al paradosso, perché da un lato si spinge e lavora per avviare il processo di decarbonizzazione e dall’altro si rallentano tutti i piani che si inseriscono nell’ambito della transizione energetica; a oggi non esiste neppure una normativa che regolamenti l’utilizzo e il rilascio nei corpi idrici del litio. Riteniamo che il legislatore debba intervenire su questa materia per dare gli strumenti normativi al decisore tecnico, così come riteniamo sia importante una convocazione immediata del tavolo nazionale sulla vertenza della Portovesme srl.

RSU Portovesme srl

Segreterie Territoriali Filctem-CGIL, Femca-CISL, Uiltec-UIL

Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai, Pierluigi Loi