22 November, 2024
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L’ingresso di Sant’Antioco ai tempi della Sardamag (poi Seamag).

Questo l’argomento del convegno che si terrà lunedì 25 novembre, alle 16.30, nell’aula consiliare del comune di Sant’Antioco, Piazzetta Italo Diana, 1. Organizzato dalla Cgil e dalla Filctem Cgil con il patrocinio del Comune di Sant’Antioco,  propone un focus sulle bonifiche e, in particolare, sul caso della Seamag di Sant’Antioco, le cui operazioni di risanamento ambientale non sono state ancora terminate, nonostante siano trascorsi parecchi anni dalla dismissione della fabbrica che sorgeva alle porte del centro abitato.

Il programma prevede la relazione introduttiva di Emanuele Madeddu, segretario Filctem SSO, i saluti del sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci e del segretario della Camera del Lavoro SSO Antonello Congiu. Seguiranno la relazione tecnica di Mario Cabriolu (“Bonifica e progettazione area Seamag”) e gli interventi degli assessori regionali dell’Industria, Anita Pili, dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, e dell’Ambiente, Gianni Lampis, nonché dell’amministratore unico di Igea, Michele Caria. Concluderà io lavori il segretario generale della CGIL sarda Michele Carrus. Coordina i lavori Francesco Garau, segretario regionale Filctem.

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E’ trascorso un tempo abbastanza ragionevole dall’incontro istituzionale in assessorato dell’Industria alla presenza anche dell’assessore del Lavoro del 18 settembre scorso, relativo al futuro dello stabilimento RWM Italia di Domusnovas. Gli annunci, le promesse e le rassicurazioni del giorno, non hanno avuto alcun seguito. Ad oggi non possiamo che far notare un aspetto gravissimo: 130 Lavoratori dell’intero sito produttivo sono a casa senza lavoro e senza una realistica prospettiva futura. L’impegno annunciato sia dell’assessore del Lavoro sia dell’assessore dell’Industria per trovare una soluzione pare evaporato.»
Lo scrivono, in una nota, la RSU RWM Italia ed i segretari territoriali di Filctem-CGIL e Femca-CISL, Emanuele Madeddu e Vincenzo Lai.

«Dall’incontro tecnico svoltosi il 25 settembre in Regione tra l’Azienda e gli enti preposti non abbiamo nessuna notizia, tantomeno conosciamo gli esiti della riunione del 4 ottobre scorso al ministero degli esteri. Non sappiamo ancora quali siano le intenzioni del Governo in merito a una vicenda che riguarda l’intero scenario della Difesa Nazionale – si legge nella nota -. L’amministrazione regionale, dopo l’annunciato impegno non ha prodotto alcun atto concreto. Fino a oggi tutto quello che sappiamo è quanto si legge sugli organi di informazione e stringati comunicati stampa. L’unica certezza, ad oggi, è quella che 130 lavoratori sono a casa senza lavoro e che tutte quelle persone che hanno promosso facili soluzioni e facili riconversioni sono tutte sparite.»
«Sarebbe opportuno che ognuno, per il ruolo che ricopre e la competenza assegnata, si assumesse le proprie responsabilità – si legge ancora nella nota -. In questo momento c’è ben poco da gioire, anzi la preoccupazione continua a salire dato che, in mancanza di altre risposte, si corre il rischio che il numero dei lavoratori rimasti senza lavoro sia sempre maggiore. Chiediamo fin da ora l’apertura di un tavolo con l’assessorato del Lavoro e dell’Industria per affrontare sia il futuro del sito produttivo sia per trovare strumenti finalizzati a sostenere il lavoro di quei lavoratori già espulsi. Riteniamo che l’attesa sia finita – conclude la nota -, è tempo di risposte concrete, in assenza delle quali metteremo in atto la mobilitazione nella forma che riterremo più opportuna.»

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«Non si può che accogliere positivamente il via libera dall’Assessorato regionale della Sanità alla valutazione di impatto sanitario relativo al progetto di ripartenza di Eurallumina. Una valutazione positiva e storica che riporta  l’impatto del progetto di ripartenza della fabbrica di Allumina  all’interno di norme e regole sanitarie e ambientali, ribadendo nello stesso tempo che nel sito industriale di Portovesme è possibile produrre rispettando le leggi in particolare  la tutela della salute pubblica. Un documento che risponde alle integrazioni richieste nella delibera del febbraio 2019 necessario per completare l’iter autorizzavo relativo alla valutazione di impatto ambientale in corso ormai da 5 anni.»
Lo scrivono, in una nota, Emanuele Madeddu Filctem CGIL SSO, Vincenzo Lai Femca CISL, Pier Luigi Loi Uiltec UIL.
«In questa fase, particolarmente delicata per tutti, è necessario che ciascuno, e per il ruolo che svolge, si assuma la responsabilità che deriva dal suo compito. Sino a oggi sono state investite ingenti somme sia per predisporre un progetto che stia al passo con i tempi e sia rispettoso dell’ambiente, sia perché possa restituire alla Sardegna quel ruolo fondamentale che ha sempre ricoperto la filiera dell’alluminio, facendone riattivare il primo anello, quello che dalla raffinazione della bauxite porterà alla produzione dell’allumina – concludono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pier Luigi Loi -. Con i lavoratori continueremo a seguire passo passo tutte le fasi della vertenza che, per impatto sociale ed economico, non può in alcun modo essere archiviata.»

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E’ in programma questa sera, con inizio alle 17.00, nella Sala Augusto Gaviano ex Mensa della miniera della Carbosulcis, a Nuraxi Figus, un incontro per ricordare la figura di Sergio Usai, dirigente sindacale e uomo privato, scomparso tragicamente all’età di 53 anni il 7 maggio 2006 con l’amico Carlo Cancedda, in un incidente stradale verificatosi sulla strada provinciale Pedemontana nel tratto che collega Villamassargia a Siliqua, durante una pedalata domenicale.

Dopo la presentazione del segretario confederale della CGIL Sud Occidentale Antonello Congiu che poi coordinerà i lavori, sono previsti la proiezione di un filmato con immagini e gli interventi di Francesco Lippi, amministratore unico Carbosulcis; Nicola Maccioni, presidente del CRAL Carbosulcis; Mario Zara, presidente dell’associazione Amici della Miniera Vincenzo Panio,e presidente dell’associazione Storia e Radici della Città di Carbonia (della quale Sergio Usai è stato uno dei fondatori); Emanuele Madeddu, segretario FILCTEM CGIL Sud Sardegna; Piero Agus, dirigente sindacale CISL; Bruno Saba, ex segretario generale CISL Sulcis Iglesiente; Mario Crò, ex segretario generale UIL Sulcis Iglesiente; Giuliano Murgia, dirigente sindacale ed ex assessore regionale dell’Industria, Antonio Secchi, già direttore ASAP Sardegna; Sergio Cofferati, segretario generale della CGIL 1994/2002.

L’incontro prevede, infine, un dibattito aperto al pubblico e l’intervento della famiglia.

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I segretari provinciali della Filctem-CGIL Emanuele Madeddu e della Femca-CISL
Vincenzo Lai intervengono sulle vicende legate allo stabilimento RWM di Domusnovas.

«Nessuno può pensare che la battaglia contro la sola RWM di Domusnovas e contro i soli lavoratori impegnati nello Stabilimento possa risolvere i conflitti internazionali sparsi per il mondo; purtroppo però da mesi si assiste a una campagna che colpisce la RWM e i suoi lavoratori – sostengono Emanuele Madeddu e Vincenzo Lai -. L’agitarsi, poco partecipato e molto urlato, cui abbiamo assistito in questi mesi ha portato alla proposta e all’approvazione di una mozione che riteniamo nei suoi principi basilari giusta, ma che evidenzia tutti i limiti che la politica italiana dimostra di avere sulla programmazione, sui principali settori produttivi e sulla sua politica internazionale.»
«A nostro parere l’Italia, da tempo, avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di guida in Europa, portando tutti gli Stati della UE a pretendere la cessazione dei conflitti sparsi per il mondo – aggiungono Emanuele Madeddu e Vincenzo Lai -. Posizioni politiche spot come l’approvazione della mozione evidenziano i limiti oggettivi che la politica italiana ed europea dimostrano di avere nella gestione di temi importanti, pensando che questo risultato porterà alla soluzione del conflitto in Yemen. Questo modo di fare ha il solo risultato di non risolvere il problema principale, ovvero la cessazione dei conflitti, ma di peggiorare le condizioni di vita e lavorativa nei territori più disagiati come il Sulcis Iglesiente.
Quello che manca nello scenario Nazionale è un progetto programmatico relativo all’industria bellica. Lo stabilimento di Domusnovas dovrebbe diventare riferimento per l’esercito europeo di cui da tempo si parla. Il tutto in un contesto nazionale chiaro e definito, dato che la RWM, unica al centro delle polemiche, non è l’unica azienda che esporta e produce materiale bellico operante in Italia. Rischia di essere l’unica a pagare le conseguenze di una politica nazionale un po’ sconclusionata, e poco Europea.»
«Per la RWM di Domusnovas non potrà esserci alcuna riconversione. Le professionalità e le tecnologie impiegate in quello stabilimento verranno perse – sottolineano ancora Emanuele Madeddu e Vincenzo Lai -. Sono sotto gli occhi i fallimenti delle riconversioni minerarie. Decine di attività progettate solo con l’intento di accaparrarsi i soldi finanziati ad hoc ma che non hanno prodotto un solo posto di lavoro né sostitutivo né aggiuntivo. ROCKWOOL, CARDNET, BINEX sono solo alcuni esempi di questi fallimenti ai danni di noi cittadini e di noi contribuenti. Stando ai riferimenti più volte fatti creando un parallelo con la legge 180 riferibile alla vicenda Valsella va detto, per onestà della verità, che quella riconversione terminati i contributi pubblici ha prodotto zero posti di lavoro.
Riteniamo che queste lavoratrici e questi lavoratori vadano più che mai tutelati e rispettati rispetto ad una campagna denigratoria in campo da mesi. Riteniamo che prima che vengano prese posizioni terminali si apra una discussione con la Giunta Regionale – concludono Emanuele Madeddu e Vincenzo Lai – le Istituzioni interessate e con il coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali finalizzata ad una soluzione positiva verso la cessazione del conflitto in Yemen e la prosecuzione lavorativa delle maestranze impegnate ragionando finalmente proprio in chiave europea come prodotti di materiale bellico per la difesa degli stati europei perché che ci piaccia o no a quello, nell’interesse dello stato italiano, non possiamo rinunciare.»

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«Quanto sta accadendo ai lavoratori del Porto Canale di Cagliari, oltre 200 che rischiano i licenziamenti collettivi e ai quali manifestiamo vicinanza e solidarietà, non può essere trascurato né sottovalutato. Perché alla vertenza dei lavoratori portuali è legato anche il sistema dell’esportazione dei prodotti sardi.»
A sostenerlo sono Emanuele Madeddu, segretario Filctem Sardegna Sud Occidentale; Lorenzo Mallica, segretario della Femca Cisl Medio Campidano; e Pier Luigi Loi, segretario Uiltec Uil.
«Come avviene per il settore delle ceramiche, è il caso della Ceramica Mediterranea operante nel Medio Campidano, che rischiano di vedere compromesso tutto il settore export proprio a causa della crisi che sta investendo l’ambito portuale. Giusto per fare un esempio si profilano rincari che arrivano anche al 30 per cento, soprattutto per destinazioni che comprendono Canada, Israele ma anche Taiwan, Americhe e Grecia dove le tariffe sono già raddoppiate – si legge in una nota -. Per questo motivo è necessario che si costituisca un fronte comune tra le diverse organizzazioni e le istituzioni si adoperino per affrontare la problematica in maniera globale, tenendo conto del fatto che, col perdurare della situazione di incertezza, ai 200 lavoratori portuali potrebbero sommarsene altri se non ci dovessero essere soluzioni tali garantire la movimentazione delle merci e assicurare alle aziende sarde che si occupano di esportazione di vedere i propri prodotti consegnati nei tempi stabiliti e previsti dalle commesse.»

Emanuele Madeddu.

 

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La sala consiliare del comune di Portoscuso, ieri pomeriggio ha ospitato una riunione tra i sindaci delle Unioni del Comuni del “Sulcis” e “Metalla e il Mare” ed i rappresentanti delle confederazioni sindacali. Al centro del confronto, le iniziative unitarie da intraprendere per contrastare la grave emergenza socio-economica, con particolare riferimento alla vertenza energetica. I programmi del Governo sull’uscita dal carbone, rischiano di portare alla fermata della Centrale Enel Grazia Deledda e, conseguentemente, alla chiusura dell’intero polo industriale di Portovesme, con conseguenze drammatiche sul futuro dell’intero territorio. All’incontro hanno partecipato i sindaci di Portoscuso Giorgio Alimonda, Masainas Ivo Melis (presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis), Buggerru Laura Cappelli (presidente dell’Unione dei Comuni “Metalla e il Mare”), Iglesias Mauro Usai, Santadi Elio Sundas, Gonnesa Hansel Cristian Cabiddu, San Giovanni Suergiu Elvira Usai e Nuxis Pier Andrea Deias; per le organizzazioni sindacali erano presenti, tra gli altri: Gavino Carta, segretario regionale della Cisl; Roberto Forresu, segretario regionale della Fiom Cgil; Renato Tocco della Uilm Uil; Franco Bardi e Bruno Usai della Fiom Cgil; Rino Barca della Cisl; Emanuele Madeddu della Filctem CGIL.

Dal confronto è emersa la consapevolezza della gravità della situazione e la necessità di azioni forti per convincere il Governo a modificare i programmi sulle scelte di politica energetica.

Nel corso dei lavori abbiamo intervistato i sindaci di Portoscuso e Iglesias e registrato gli interventi di Gavino Carta, Roberto Forresu, Franco Bardi e Renato Tocco, che pubblicheremo a breve.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10219572279205506/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10219572311326309/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10219572525171655/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10219572482170580/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10219572711016301/

 

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La Filctem della Sardegna sud occidentale organizza per il giorno 12 febbraio 2019, a Portoscuso, nella sala Alcoa in via Enrico Fermi, a partire dalle ore 16.30 l’iniziativa: Energia e industria, continuità produttiva del polo di Portovesme dopo il carbone”.

Introdurrà i lavori Emanuele Madeddu (segretario generale Filctem Cgil Sso), coordinerà i lavori Francesco Garau (segretario regionale Filctem Cgil).

Sono previste le relazioni di Alfonso Damiano, ordinario di energetica ed elettrica ed Alessandro Lanza, economista dell’energia.

Interverranno: Maria Grazia Piras, assessore regionale dell’Industria; Antonello Congiu, segretario generale Camera del lavoro Sso; Salvatore Cherchi, coordinatore Piano Sulcis.

Concluderà i lavori Michele Carrus, segretario regionale generale Cgil.

Gli organizzatori sottolineano che non sono previsti interventi di candidati.

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«Sardegna Pulita non parteciperà alla Marcia della Pace “Gesturi Laconi”.»

Ad annunciarlo è il coordinatore regionale dell’associazione ambientalista e pacifista Angelo Cremone.

«La CGIL regionale, tra gli organizzatori (con la Tavola Sarda della Pace) non ha ancora dichiarato pubblicamente attraverso suo comunicato, la contrarietà al raddoppio della fabbrica bombe RWM Domusnovas. Non ha assolutamente dichiarato pubblicamente (non esiste sua firma in nessun documento) che la fabbrica RWM possa cessare la sua produzione di armamenti che danno la morte, che quella fabbrica debba essere convertita – aggiunge Angelo Cremone -. L’Associazione Sardegna Pulita, da subito e sempre impegnata in prima linea contro quel tipo di produzione che provoca la morte, il massacro, di migliaia di bambini e civili nello Yemen, paese sotto assedio in guerra, non ritiene di poter partecipare e marciare affianco di chi, come la CGIL regionale, non si è ancora degnata di prendere posizione chiara e non ipocrita sulla fabbrica bombe, che non lavora per la Pace, ma per la Guerra. Addirittura, la CGIL regionale – conclude Angelo Cremone – non ha neanche preso le distanze dal comunicato del suo segretario provinciale del Sulcis Iglesiente Emanuele Madeddu che prendeva posizione sostenendo il prosieguo di quella produzione escludendo assolutamente la sua possibile riconversione.»

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Antonello Congiu

Antonello Congiu è stato eletto segretario generale della Camera del Lavoro della Sardegna Sud Occidentale. Con la sua elezione, si è concluso sabato scorso 13 ottobre 2018 il percorso congressuale della nuova circoscrizione sindacale CGIL denominata Sardegna Sud Occidentale.

In precedenza, durante i congressi di categoria sono stati eletti:

  • Marina Tardini – Segretario generale Lega SPI Sant’Antioco;
  • Paolo Serra – Segretario generale Lega SPI Giba;
  • Sandro Caddeo – Segretario generale Lega SPI Iglesias
  • Antonio Deidda – Segretario generale Lega SPI Carbonia
  • Maria Frau – Segretario generale Lega SPI Arbus
  • Franco Loru – Segretario generale Lega SPI Villacidro
  • Marinello Frau – Segretario generale Lega SPI Guspini
  • Liviana Lai – Segretario generale Lega SPI Villamar
  • Vittorio Curreli – Segretario generale Lega SPI  Serramanna
  • Segreteria SPI Sardegna Sud Occidentale: Carla Piana, Segretario generale – Rinalba Fadda e Salvatore Arca, segretari
  • Segreteria FILCAMS Sardegna Sud Occidentale – Edoardo Manca, Segretario generale – Valter Saiu e  Maria Mereu, segretari
  • Segreteria FP Sardegna Sud Occidentale – Ercole Colombo, Segretario generale – Giovanni Zedde e Rita Caboni, segretari
  • Gabriele Virdis – Segretario generale FLAI Sardegna Sud Occidentale
  • Roberto Forresu – Segretario generale FIOM Sardegna Sud Occidentale
  • Silvia Messori – Segretaria generale FLC Sardegna Sud Occidentale
  • Emanuele Madeddu – Segretario generale FILCTEM Sardegna Sud Occidentale

Questo il nuovo quadro dirigente della CGIL della Sardegna Sud Occidentale.