22 November, 2024
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Emanuele Madeddu è stato eletto all’unanimità, segretario della nascente segreteria Filctem della Sardegna Sud Occidentale. Il congresso di due giorni (8 e 9 ottobre), svoltosi all’istituto Minerario di Iglesias, ha sancito la nascita della nuova federazione che unisce i territori del Medio Campidano e Sulcis Iglesiente. Industria, burocrazia e ambiente, sono i principali temi affrontati nel corso dei lavori, unitamente alle vertenze aperte che riguardano le aziende produttive in marcia e quelle che attendono il riavvio.

E’ stata inoltre rimarcata la necessità di una maggiore celerità nell’attività burocratica, con tempi certi e risposte chiare, sempre nel rispetto delle regole. Attenzione è stata prestata poi ai sistemi produttivi integrati che non devono essere alternativi ma complementari.

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«L’avvio della procedura di licenziamento di tre lavoratori, in atto dalla Polar a Piscinas, non può essere accettato in alcun modo. Come organizzazioni sindacali lo respingiamo al mittente. Da subito chiediamo la convocazione di un tavolo con la stessa azienda e la Confindustria per affrontare l’argomento. Sin da ora le  organizzazioni sindacali attiveranno le procedure e gli atti necessari finalizzati alla tutela e salvaguardia dei diritti dei lavoratori.»

Lo dicono i segretari Filctem CGIL Emanuele Madeddu, Femca CISL Nino d’Orso e Uiltec Uil Tonino Melis.

«Da subito, inoltre, chiediamo la convocazione urgente e straordinaria di un tavolo con gli assessorati regionali dell’industria e del lavoro per valutare tutti gli aspetti di questa vertenza. Nello specifico – concludono Emanuele Madeddu, Nino d’Oso e Tonino Melis – sollecitiamo un immediato e tempestivo intervento dell’assessorato regionale dell’industria, cui spettano le iniziative in materia di polizia mineraria, affinché siano avviate tutte le procedure ispettive necessarie per accertarsi che tutti i precetti previsti dal regio decreto del 27 siano rispettati.»

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Emanuele Madeddu, 43 anni, originario di Iglesias, è il nuovo segretario generale della FILCTEM CGIL del Sulcis Iglesiente. Subentra a Francesco Garau, eletto recentemente segretario regionale della stessa categoria. Emanuele Madeddu arriva a ricoprire il nuovo incarico dopo un’esperienza maturata nella veste di coordinatore della stessa categoria nel Medio Campidano. E’ stato consigliere del Partito democratico nella provincia di Carbonia Iglesias.

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«Oggi partono concretamente le bonifiche per la miniera di Santu Miali, a Furtei. Si chiude un’epoca e se ne apre un’altra, che è quella del risanamento ambientale e della restituzione dell’area industriale per una futura nuova vita grazie al finanziamento che supera i 37 milioni di euro.»

Lo scrive, in una nota, Emanuele Madeddu, coordinatore Filctem-CGIL del Medio Campidano.

«E’ per i lavoratori una conquista, dato che dalla fermata della produzione, solo con la caparbietà e l’impegno volontario delle maestranze si è riusciti a preservare l’ambiente ed evitare un disastro ambientale – aggiunge Emanuele Madeddu -. Quello di oggi è un risultato importante che premia una lotta portata avanti sia per difendere i posti di lavoro sia l’ambiente. Non a caso proprio tra gli obiettivi posti dai lavoratori c’è stato sin dal primo momento quello delle bonifiche e del risanamento ambientale. Oggi si cambia strada e inizia un nuovo corso che vedrà i lavoratori ancora una volta protagonisti.»

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Miniera di Olmedo occupata,  la solidarietà dei minatori del Sulcis

Questa mattina i segretari della Filctem del Medio Campidano e del Sulcis Iglesiente Emanuele Madeddu e Francesco Garau, i rappresentanti delle Rsu di Campo Pisano e Furtei e Funtana Raminosa dell’Igea ed i delegati Rsu della Carbosulcis, hanno portato solidarietà ai minatori che occupano la miniera di bauxite di Olmedo per sostenere una battaglia ritenuta giusta ed opportuna.

«I minatori – sostengono Emanuele Madeddu e Francesco Garau -, non solo rivendicano il diritto al lavoro, ma si battono, insieme alle Organizzazioni Sindacali di Sassari, affinché questo sito produttivo in grado di funzionare senza assistenza e sostegno pubblico.»

«Riteniamo che le intenzioni di acquisizione prospettata con l’ultimo bando debbano portare al riavvio della coltivazione, questo è l’unica soluzione che deve essere messa in campo per dare sostegno e dignità al territorio di Sassari. E’ importante il ruolo della Giunta regionale – comcludono Emanuele Madeddu e Francesco Garau – che dovrà garantire il riavvio della produzione e dello sfruttamento della miniera di bauxite.»

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Emanuele Madeddu, coordinatore Filctem Medio Campidano, giudica positivamente l’avvio delle bonifiche della miniera dismessa di Santu Miali, a Furtei, annunciato dalla Giunta regionale.

«L’annuncio della Regione sull’avvio delle bonifiche a Furtei non può che essere considerato un fatto positivo. In questo momento e in questo contesto, va riconosciuto il lavoro e l’impegno dei tecnici dell’Igea, a’azienda che ha eseguito la fase di caratterizzazione messa in sicurezza d’ emergenza, progettazione e a cui spetta ora il compito di portare a compimento gli interventi.»

«Si tratta di un’opportunità per il territorio che vedrà concretizzarsi il programma con le prime vere bonifiche e per la stessa Igea chiamata ad affrontare un intervento ed una sfida molto importante – aggiunge Emanuele Madeddu -. Inoltre, va ribadito che con queste azioni si concretizza il principio di chi inquina paga. Non si può tralasciare un aspetto: sette anni per ottenere le autorizzazioni e completare il percorso sono un’infinità. Su questo aspetto e sull’eccessiva burocratizzazione – conclude il coordinatore Filctem Medio Campidano – deve essere fatta una attenta riflessione.»

 

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«In questi giorni è in corso la visita degli ispettori dell’Unesco al Parco Geominerario. La presenza di un commissario straordinario come Tarcisio Agus non può che farci ben sperare sul futuro di un ente che lo stesso attuale Commissario ha contribuito a far nascere e camminare oltre vent’anni fa. Auspichiamo che si riesca ora a dare corpo al progetto ed alla valorizzazione dell’immenso patrimonio materiale ed immateriale.»

Lo scrivono, in una nota, Emanuele Madeddu, coordinatore Filctem Medio Campidano, e Francesco Garau, segretario Filctem Sulcis Iglesiente.

«E’ necessario che si metta finalmente a sistema la gestione di tutti i siti minerari introducendo finalmente il concetto di biglietto unico e centro unico di prenotazione e creare tutte le condizioni perché vengano riaperti anche i siti di Montevecchio e Lula – aggiungono Madeddu e Garau -. I comuni hanno ben gestito la fase di d’emergenza e transizione ma ora è necessario che il Parco svolga sino in fondo le sue funzioni mettendo in campo iniziative strutturali. L’augurio è che, nell’ambito di un programma di rilancio e sviluppo, si superi la figura del Commissario ed il dottor Agus possa essere nominato presidente.»

A settembre le segreterie del Sulcis Iglesiente e Medio Campidano organizzeranno un convegno specifico su questo tema.

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Si è svolto mercoledì 12 aprile, all’assessorato regionale dell’Industria, l’incontro richiesto dalle organizzazioni sindacali regionali e territoriali di categoria per esaminare la situazione produttiva e societaria degli stabilimenti di Villacidro e Iglesias della Sar.Med, rappresentata all’incontro dall’ing. Luciano Fecondini, amministratore delegato dell’Azienda.

«L’amministratore ha confermato che è intenzione della società chiudere lo stabilimento di Villacidro entro la fine dell’anno e di trasferire tutto il personale nell’unità produttiva di Iglesias, allo scopo di ridurre i costi di gestione che attualmente sarebbero in perdita di circa 60mila euro al mese, confermando inoltre che l’Azienda non è interessata a rilevare altri capannoni della zona industriale, nonostante il sostegno dichiarato dal Consorzio Industriale di Villacidro al fine di risolvere i problemi infrastrutturali ed eliminare le diseconomie – scrivono in una nota Giacomo Migheli, Emanuele Madeddu e Francesco Garau della Filctem-CGIL, Marco Nappi e Nino d’Orso della Femca-CISL e Tore Sini della Uiltec-UIL –L’amministratore ha inoltre confermato che, considerata la ristrettezza degli spazi a disposizione, la linea produttiva dello stampaggio dello stabilimento di Villacidro verrà trasferito in Tunisia, con la conseguente mancata conferma di quei lavoratori assunti con contratto a tempo determinato.»

«La società ha evidenziato che per acquisire il terreno adiacente allo stabilimento di Iglesias, utile per l’ampliamento dello stesso, ci sono voluti 21 mesi vanificando i progetti iniziali previsti, ritardi causati soprattutto dai limiti infrastrutturali della Zona industriale», aggiungono i rappresentanti delle segreterie regionali e delle segreterie territoriali Medio Campidano e Sulcis Iglesiente.

Le organizzazioni sindacali, rimarcando il fatto che la chiusura dello stabilimento di Villacidro rappresenterebbe una grave perdita per il tessuto produttivo di un territorio importante, hanno ribadito con forza che la Sardegna non  può  perdere una parte strategica della filiera della produzione, per cui hanno sollecitato l’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras ad assumere tutte le azioni necessarie e finalizzate ad evitare il trasferimento della linea produttiva dello stampaggio in Tunisia.

L’assessore, condividendo le richieste sindacali, si è impegnata ad accompagnare nei prossimi mesi la Sar.Med nel percorso di riduzione delle diseconomie, attraverso lo snellimento della burocrazia e l’utilizzo degli strumenti regionali previsti a sostegno delle imprese. Le parti hanno convenuto di reincontrarsi tra circa 2 mesi, su convocazione dell’assessore dell’Industria, per un nuovo esame della situazione e per verificare l’esito dei passaggi di carattere operativo intercorsi tra l’Azienda e la Regione Sarda.

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Il 12 aprile la vertenza Sarmed verrà esaminata in un incontro tra la la Regione e le organizzazioni sindacali di categoria.

«E’ necessario che la Regione diventi parte attiva in questa vicenda che rischia di diventare paradossale – spiega Emanuele Madeddu, coordinatore Filctem Cgil Medio Campidano -. Siamo davanti a un caso emblematico: c’è un imprenditore che vuole rimanere in Sardegna, non può investire perché i tempi biblici della burocrazia impediscono alla sua azienda di proseguire, soprattutto perché a ciò si devono aggiungere gli alti costi. Il trasferimento della fase di stampaggio in Tunisia crea un precedente di non poco conto perché si apre la strada verso una delocalizzazione che, difficilmente, potrà vedere un ritorno nell’isola. Non vorremmo fosse il primo passo per un trasferimento futuro. La Regione deve attivarsi con tutti gli strumenti perché questo non accada. Non è pensabile che un territorio come il Medio Campidano, dichiarato provincia più povera d’Italia, possa subire un atto di questo tipo che determinerebbe un ulteriore impoverimento. Per questo motivo, e per il fatto che i trasferimenti riguardano anche lo stabilimento di Iglesias – conclude Emanuele Madeddu – all’incontro alla Regione parteciperanno i segretari regionali di categoria.»

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Cresce, tra i lavoratori, la preoccupazione per il futuro dello stabilimento Sar Med di Villacidro. Per esaminare la situazione che si sta creando alla luce delle dichiarazioni rese i giorni scorsi dall’amministratore delegato Luciano Fecondini, si sono riuniti in assemblea con i segretari territoriali di Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL.

«L’amministratore – si legge in una nota dell’assemblea dei lavoratori Sar Med, della Rsu Sar Med e delle segreterie territoriali – Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL – ha comunicato che è intenzione della società chiudere lo stabilimento di Villacidro entro l’anno e trasferire il personale nell’unità produttiva di Iglesias per ridurre i costi di gestione. Tuttavia, considerata la ristrettezza degli spazi a disposizione, la linea produttiva dello stampaggio attualmente a Villacidro verrà trasferito in Tunisia, mentre non verranno confermati i lavoratori assunti con contratto a tempo determinato.»

«La società ha inoltre evidenziato che per acquisire il terreno adiacente allo stabilimento di Iglesias, utile per l’ampliamento dello stesso, ci sono voluti 21 mesi vanificando i progetti iniziali previsti. Alla luce di questi fatti, i lavoratori riuniti in assemblea hanno manifestato la forte preoccupazione per quanto sta accadendo – si legge ancora nella nota -. La chiusura dello stabilimento di Villacidro e, soprattutto, il mancato rinnovo dei contratti di lavoro a tempo determinato, e il trasferimento del settore stampaggio in Tunisia, costituiscono un precedente tutt’altro che irrilevante. Per questo motivo l’assemblea dei lavoratori, esprimendo forte preoccupazione lancia un appello ai rappresentanti delle istituzioni affinché si possa andare incontro a una soluzione in grado di evitare questo provvedimento. Già tempo fa si era giunti a una sorta di accordo che sembrava aver bloccato questa decisione. I lavoratori annunciano l’avvio di una mobilitazione chiamando a  supporto della vertenza anche i rappresentanti delle istituzioni.»

I segreterie territoriali Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL, Emanuele Madeddu, Marco Nappi, Salvatore Sini, hanno inviato una richiesta d’incontro urgente per affrontare la situazione.