21 November, 2024
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Le commissioni Lavoro ed Ambiente si sono riunite in seduta congiunta, presiedute rispettivamente da Alfonso Marras (Riformatori sardi) e Giuseppe Talanas (Forza Italia), e hanno ascoltato una delegazione di amministratori locali e di lavoratori sulle problematiche dei lavoratori trimestrali e semestrali dell’Agenzia Forestas.

Per primi, i Sindaci di Alà dei Sardi (Francesco Ledda), Bono (Elio Mulas) e Monti (Emanuele Mutzu) hanno rivolto alla commissione un appello per individuare in tempi molto brevi una soluzione positiva perché, nelle loro comunità, la situazione è sempre più difficile da gestire. Siamo percepiti come il primo soggetto pubblico ed istituzionale che può e deve dare risposte alla grande domanda di lavoro di queste persone, hanno lamentato i Sindaci, e la mancanza di certezze determina ripercussioni negative sul nostro già debole tessuto sociale.

Successivamente la commissione ha ricevuto una delegazione di lavoratori e rappresentanti sindacali di Forestas, molti dei quali hanno manifestato a lungo sotto il palazzo del Consiglio. Entro il mese di gennaio, è stato detto, occorre assolutamente avviare le procedure per le assunzioni perché, chiusa quella “finestra”, si arriva direttamente ad aprile, a ridosso della campagna antincendio. La “copertura” normativa e finanziaria c’è, hanno poi sostenuto i lavoratori, ma l’Agenzia è del tutto bloccata perché manca la figura di vertice (il commissario) che come rappresentante legale deve adottare con urgenza questi ed altri atti. In concreto, hanno concluso, più di 1000 lavoratori con le loro famiglie stanno aspettando di conoscere la loro sorte dopo anni di precariato.

Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri regionali Francesco Mura (Fdi), Daniele Cocco (Leu), Francesco Stara (Progressisti) e Giovanni Satta (Psd’Az).

Nelle conclusioni il presidente della commissione Lavoro Alfonso Marras ha garantito il massimo impegno unitario per una soluzione positiva della vicenda indirizzata alla Giunta ed all’Agenzia Forestas. Dal canto suo, il presidente della commissione Ambiente Giuseppe Talanas ha assicurato la stessa attenzione ai problemi sollevati, attraverso una risoluzione unitaria e, ha infine annunciato, la nomina imminente del commissario di Forestas.

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Si è tenuta giovedì pomeriggio la seduta congiunta dei lavori della Seconda e della Quarta Commissione consiliare con all’ordine del giorno l’audizione dell’assessore regionale del Lavoro, del Direttore generale dell’ASPAL e dei Sindaci dei Comuni di Alà dei Sardi, Bono, Bottidda e Monti, sulle problematiche dei cantieri forestali dell’Agenzia Forestas.

«Nell’ultimo trimestre l’Agenzia Forestas non ha assunto i lavoratori trimestrali impegnati nei cantieri forestali, un provvedimento tanto atteso non solo dai lavoratori e dalle loro famiglie, spesso unica fonte di reddito, ma anche dalle stesse Amministrazioni comunali per l’importantissimo servizio svolto nel territorio – la mancata attivazione dei cantieri forestali rappresenta una vera e propria tragedia per le comunità dei territori interni della regione, già fortemente penalizzati dalla crisi lavorativa e dalle criticità infrastrutturali – hanno detto i sindaci di Alà dei Sardi Francesco Ledda, di Bono Elio Mulas, di Bottidda Daniele Cocco e di Monti Emanuele Mutzu -. Bisogna risolvere le condizioni dei lavoratori semestrali tenendo ben distinta la situazione dei lavoratori trimestrali, riconoscendo a questi ultimi il diritto al lavoro nei cantieri forestali – oggi l’assessore del Lavoro ha preso un preciso impegno nei confronti dei lavoratori trimestrali e dei comuni che negli anni ’60 hanno ceduto i loro terreni al demanio forestale, esprimendo grande disponibilità nel trovare le necessarie risorse in fase di assestamento di bilancio, provvedimento che dovrebbe essere discusso in Aula entro la fine del mese»

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La mancata attivazione dei progetti speciali per i cantieri Forestas e la conseguente mancata chiamata dei lavoratori trimestrali dei comuni di Bono, Bottida, Alà dei Sardi e Monti, cono state al centro della riunione congiunta delle commissioni Lavoro e Ambiente (presiedute rispettivamente da Alfonso Marras, Riformatori, e Giuseppe Talanas, Fi) che hanno svolto le audizioni dell’assessora del Lavoro, Alessandra Zedda e del direttore Aspal, Massimo Temussi, oltreché dei primi cittadini dei quattro paesi interessati dal blocco delle attività.

Il capogruppo di Leu in Consiglio regionale e sindaco di Bottida, Daniele Cocco, ha illustrato, anche a nome dei suoi colleghi di Alà (Francesco Ledda), Bono (Elio Mulas) e Monti (Emanuele Mutzu) la situazione che allarma le comunità del Goceano e dell’Alta Gallura a causa della decisione, unilateralmente assunta dai responsabili dell’agenzia Forestas, di non procedere più con la chiamata dei lavoratori trimestrali sulla base di una contestata interpretazione della sentenza del tribunale di Nuoro che vieta il rinnovo dei contratti per i lavoratori semestrali impiegati nei cantieri di Forestas.

«La situazione dei trimestrali – ha spiegato Daniele Cocco – è completamente differente perché, mentre per i semestrali ogni anno si rinnova il contratto agli stessi lavoratori, per i trimestrali le graduatorie stilate per lo svolgimento dei progetti speciali e dunque per la chiamata in servizio degli operai, ricomprendono ogni volta persone diverse rispetto a quelle impiegate nei periodi precedenti.»

I primi cittadini di Bono, Alà e Monti hanno parlato di una “vera e propria bomba sociale” ed hanno auspicato un tempestivo e risolutivo intervento da parte del Consiglio per far cessare incongruenze e discutibili interpretazioni delle norme che regolano il reclutamento degli operai nei cantieri Forestas.

Il direttore di Aspal, Massimo Temussi, nel corso del suo intervento, ha anch’egli invocato l’approvazione di una norma chiarificatrice affinché il reclutamento e la gestione del personale impiegato nei cantieri possa essere garantito dall’applicazione di norme univoche e uguali in tutte le realtà della Sardegna.

«Non è concepibile – ha rimarcato Massimo Temussi – che per i cantieri che insistono nei territori di Bono e Bottida (di competenza del centro per l’impiego di Ozieri) si utilizzino criteri per il reclutamento differenti rispetto a quelli utilizzati dal centro per l’impiego di Olbia a cui fanno riferimento i cantieri che ricadono nei territori di Alà dei Sardi e Monti.»

Le preoccupazioni degli amministratori e le richieste del direttore dell’Aspal sono state accolte dall’assessora del Lavoro che, sollecitata anche dagli interventi dei consiglieri Francesco Stara (Progressisti) e Desirè Manca (M5S), ha preannunciato la presentazione di un disegno di legge o di un emendamento in sede di approvazione della legge di Stabilità, per consentire la ripresa dei progetti speciali e la chiamata dei trimestrali Forestas nei Comuni di Bono, Alà, Bottida e Monti. Il presidente della Quarta commissione, Giuseppe Talanas,  in accordo con il suo omologo Alfonso Marras, ha quindi chiuso i lavori in seduta congiunta preannunciando la convocazione in audizione dei vertici dell’agenzia Forestas.

La Seconda commissione ha quindi proceduto con una nuova audizione dell’assessora del Lavoro, Alessandra Zedda, che ha annunciato l’accordo sulla vertenza degli ex articolo 58 dell’Aspal: «Abbiamo raggiunto l’intesa, con tutti i sindacati ad accezione della Cgil, su anzianità, ferie e inquadramento ma con la rinuncia, da parte dei lavoratori, al riconoscimento degli arretrati».  L’assessora ha inoltre rassicurato i commissari sulla positiva conclusione delle problematiche relative all’area di crisi di Ottana, con particolare riferimento alle vicende degli ex lavoratori del polo Energia e Polimeri ed anche per quelli dell’ex tessile («è necessario però un intervento in sede di assestamento per le necessarie coperture finanziarie»).

Nella riunione del mattino, invece, la commissione ha approvato all’unanimità la risoluzione sulla vertenza Auchan-Conad. Il documento che deve passare all’esame dell’Aula, impegna il presidente della Regione e la Giunta «ad adoperarsi affinché vengano mantenuti gli attuali livelli occupazionali nelle quattro strutture di vendita Auchan della Sardegna con il completo riassorbimento di tutti i 738 addetti»e a chiedere «l’istituzione presso il Mise di un tavolo regionale per la gestione e il monitoraggio della vertenza». 

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Trasformare in realtà i sogni dei bambini. Nascono così i progetti più ambiziosi di Iscol@: dare alle nuove generazioni scuole belle, sicure, di cui andare orgogliosi, pensate, progettate, realizzate a partire proprio dai desideri dei più piccoli. Succede così a Monti, dove questa mattina, con una grande festa che ha coinvolto tutti i giovanissimi del paese insieme ai familiari, è stato presentato il progetto vincitore per una delle 24 scuole del nuovo millennio, i cui lavori andranno in appalto entro il 2018 per essere ultimati nell’arco di due anni. Lo ha annunciato il Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, che ha preso parte alla presentazione, nella palestra dell’Istituto comprensivo, insieme al sindaco Emanuele Mutzu, al dirigente scolastico Vito Gnazzo e la referente del plesso Laura Spano.

«Vedere tanto entusiasmo per la scuola è una cosa magnifica – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -, vuol dire che c’è una comunità vivace, intelligente, capace di stare insieme, consapevole dell’importanza di lavorare uniti per  il futuro delle nostre ragazze e dei  nostri ragazzi. Iscol@ è stata ed è una delle principali sfide che abbiamo voluto affrontare fin dal primo giorno, investendo con convinzione energie e risorse. E siamo particolarmente felici che progetti bellissimi e complessi come questo che vediamo oggi vadano a realizzarsi non nei principali centri urbani ma in luoghi proprio come Monti, portando l’attenzione sulla Sardegna delle piccoli centri, pronti a cogliere pienamente un’opportunità di istruzione ma anche di lavoro che significa crescita, sviluppo, futuro. Ma qui il messaggio è ancora più forte, perché siamo alla presenza di scuole in aree a rischio idrogeologico e questo intervento permetterà di mettere la situazione totalmente in sicurezza – ha aggiunto il presidente della Regione che, ricordando le conseguenze del maltempo degli scorsi giorni ha ribadito il ringraziamento a tutti quelli che hanno lavorato in prima linea – dalla professionalità ed efficienza dell’intero sistema di Protezione Civile all’ottimo coordinamento tra i Sindaci sino al lavoro dei volontari, il cui apporto ancora una volta ha dimostrato di essere preziosissimo.»

Nel corso della mattinata sono intervenuti Alessandra Berry e Matteo Frate, dell’Unità di Progetto Iscol@, e gli architetti e ingegneri dello studio Metassociati, che hanno tracciato le linee dell’opera. Sono stati poi proposti i temi e i disegni con i quali gli alunni hanno offerto spunti e stimoli agli stessi progettisti nel solco del percorso partecipativo che contraddistingue Iscol@. Il progetto si basa sulla connessione fisica e l’integrazione funzionale tra la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la nuova scuola secondaria di primo grado. Verrà realizzato così un nuovo organismo unitario e innovativo con un alto grado di efficienza energetica per contribuire alla sostenibilità ambientale del contesto. In questo l’ormai inadeguato Istituto comprensivo, in via Montessori, cambierà volto. La nuova scuola assolve anche alla funzione di civic center, destinando spazi accoglienti quali la biblioteca e l’auditorium al servizio della comunità. Le aule sono stati progettate in modo flessibile, superando la logica tradizionale della didattica frontale, per adeguarle alle proposte didattiche più moderne, con la possibilità di una rapida trasformazione dell’ambiente in funzione delle esigenze attuali.

Il polo civico-scolastico di Monti sarà costituito da 15 aule didattiche, 5 laboratori, 3 spazi per le attività di gruppo, sala musica, biblioteca, sala per le rappresentazioni teatrali, mensa, cortile interno e orti didattici. L’investimento complessivo ammonta a 4 milioni e 666mila euro. Le procedure per indire l’appalto saranno completate entro la fine del 2018. I lavori verranno ultimati nell’arco di due anni.

La nuova scuola di Monti rientra nei 14 concorsi di progettazione per le “Scuole del Nuovo Millennio” (asse 1) in fase di chiusura che si aggiungono ai 10 già chiusi e definiti. Altri 4 concorsi di idee sono stati banditi dal Ministero per l’Istruzione. Lo stanziamento totale  ammonta a 90 milioni di euro.

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La porta di Olbia che si è trasformata per tre giorni nell’ingresso della Sardegna. Un salotto del gusto e delle eccellenze enogastronomiche che si chiama Mirtò, festival internazionale del Mirto. Un marchio sinonimo di qualità, che quest’anno ha trovato uno scenario mai così consono, da piazza Elena di Gallura a Corso Umberto. Un luogo magico, che ha richiamato migliaia di persone, per una quarta edizione che entrerà negli annali. Una cura dei dettagli, un servizio professionale, che ha visto insieme ai piatti tipici dei Comuni della Barbagia la grande tradizione di Isola della Scala, con i suoi risotti campioni di un’italianità conosciuta in tutto il mondo. Regista di un allestimento e una scenografia perfetti, con l’esibizione di Piero Marras in un concerto che ha celebrato i 40 anni di carriera, è stato Salvatore Pinducciu, professione assistente di volo di Air Italy, ma una grande passione per Mirtò.

«Ringraziamo l’Autorità portuale ed il comune di Olbia per averci messo a disposizione lo straordinario palcoscenico naturale di piazza Elena di Gallura – sottolinea Pinducciu, responsabile del catering per Mirtò –. Noi siamo una associazione no profit, tutti facciamo altri mestieri, ma ci accomuna la voglia di portare qualcosa per il nostro territorio, per la Sardegna. Quest’anno abbiamo voluto che tutto fosse curato nei dettagli, grazie alla collaborazione di camerieri sardi professionisti, che hanno servito i piatti con eleganza. Poi vogliamo ringraziare i sommelier e il Consorzio di tutela del vermentino Docg, che ha messo a disposizione i propri vini per il grande pubblico che ha affollato Mirtò.»

Il dna di Mirtò, quello di far conoscere l’eccellenza del mirto nel mondo, resta invariato, ma si accompagna a una crescita del livello di accoglienza e professionalità, perché i prodotti di qualità legati alla tavola, il buon cibo e il buon bere, devono essere serviti in un contesto adeguato. Ecco l’evoluzione della missione di Mirtò, che alla quarta edizione, partendo da Ollolai, fino a Porto Rotondo e Olbia, ha tracciato una nuova strada da seguire.

«La quarta edizione del Festival internazionale del Mirto ha già raccolto numeri in forte ascesa e una presenza importante di turismo internazionale, che ha sfidato anche il maltempo pur di assicurarsi un assaggio fra gli allestimenti – sottolinea Marco Balata, assessore al Turismo del comune di Olbia -. La formula itinerante, attraverso la creazione di un vero e proprio percorso enogastronomico, ha permesso che tutte le attività del centro beneficiassero del continuo flusso di persone che visitavano gli stand. Un successo che conferma il valore assoluto delle nostre produzioni, certificando che, se promosse in maniera coordinata, rappresentano un’eccellenza unica e un volano in grado di incrementare un segmento turistico sempre più in crescita.»

Il cuore della manifestazione è stato nelle Isole del Gusto e del Mirto, ma la grande novità è stato il percorso che ha condotto verso le piazze Regina Margherita e Matteotti, con le Isole degli Artigiani e del Miele. In quest’ultima si sono segnalate le eccellenze del territorio di Monti, apprezzatissime dal pubblico dei visitatori.

«Il Comune e la Pro Loco hanno accettato con entusiasmo l’invito di Mirtò, per una collaborazione dalle grandi potenzialità grazie a un brand di livello internazionale – conferma Emanuele Mutzu, sindaco di Monti -. Mirtò rappresenta il valore aggiunto per imprimere una spinta alla qualità dei nostri prodotti: il miele, il vermentino e la zuppa montina, iscritta dal 2012 tra i piatti tipici dall’Accademia della cucina italiana e che durante l’evento ha riscosso grandissimo successo tra i turisti.»

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Paolo Maninchedda 12 copia

La IV commissione del Consiglio regionale, presieduta da Antonio Solinas (Pd), ha svolto ad Olbia, alla presenza dell’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, una serie di audizioni sull’emergenza idrica della Gallura.

L’incontro si è aperto con l’intervento del presidente della Confcommercio, Tommaso Todde, che a nome del “Tavolo delle associazioni della Gallura – (Tag)”, al quale aderiscono le organizzazioni delle imprese, della cooperazione e dei lavoratori (Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Agci, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Cgil, Cisl e Uil) ha illustrato la situazione di emergenza che  vive il Nord Est dell’isola e che comporta una serie di restrizioni nell’erogazione dell’acqua, con ripercussioni negative sugli usi civili ma soprattutto con forti penalizzazioni per le attività agricole e l’allevamento del bestiame. «Non dimentichiamo inoltre – ha spiegato Todde – che il 70 per cento dei turisti che soggiornano in Sardegna è ospitato nelle strutture ricettive del Nord dell’Isola ed è facile immaginare quali implicazioni potranno derivarne al comparto se non si risolverà il problema dell’acqua».

Il portavoce del Tag ha quindi ricordato come il tema della carenza idrica sia destinato a rappresentare un problema anche nel futuro e nel merito degli interventi urgenti, Tommaso Todde, ha mostrato perplessità per le ipotizzate connessioni tra i diversi bacini («i nostri bacini sono ormai ridotti a pozzanghere ed è inutile collegarli tra loro») ed ha affermato che non sono da escludere «soluzioni adeguate agli usi civici che alleggeriscano le quote di prelievo dai bacini». «In tutti i Comuni – ha concluso il portavoce delle associazioni – si avverte il problema dell’acqua, sia per quanto attiene le attività produttive e quelle agrozootecniche, dalle quali è partito l’allarme con la richiesta dello stato di calamità naturale».

Le difficoltà del mondo delle campagne sono state dunque  rappresentate nello specifico da Giovanni Canu (Cia), Ermanno Mazzetti (Coldiretti) e Matteo Luridiana (Confagricoltura) che hanno ribadito, nel corso dei rispettivi interventi e in rappresentanza delle proprie associazioni, l’urgenza di interventi adeguati alla gravità e alla complessità della situazione.

Il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, ha richiamato l’attenzione della Regione «su una delle questioni più urgenti che riguardano la Gallura» ed ha salutato con favore la compattezza e l’unità del territorio nel chiedere risposte all’emergenza idrica, mentre i primi cittadini di Monti (Emanuele Mutzu), di Oschiri (Piero Sircana), di Berchidda (Andrea Nieddu) e di San Teodoro (Domenico Mannironi) hanno suggerito una serie di interventi di carattere tecnico, come la realizzazione dello sbarramento sul rio Seleme (tra Monti e Alà dei Sardi) e l’allargamento del compendio irriguo della piana di Chilivani, nonché l’approvvigionamento anche dal Coghinas e non solo dal Liscia dei Comuni che vanno da Oschiri fino a Monti.

Il presidente del consorzio di bonifica, Marco Marrone, ha affermato con nettezza che l’ente non è più in grado di garantire le fornitura dell’acqua e il direttore Giosuè Brundu ha illustrato nel dettaglio il piano che consentirebbe di recuperare 20 milioni di metri cubi d’acqua con un esborso finanziario  di 20 milioni di euro. Il primo intervento è quello sul Rio Padrongianus, con un prelievo all’altezza del Ponte Loddone, per poi immettere la risorsa idrica nella rete del consorzio così da poterla riconnettere al distretto “Olbia nord” e “Olbia Sud”. Una ulteriore proposta riguarda  l’area di Monte Tova dove si recupererebbero sette milioni di metri cubi di risorsa idrica con un esborso di otto milioni di euro. Il concetto chiave della proposta del consorzio verte sull’affermazione che «la risorsa idrica è abbondante a valle della diga del Liscia ed è lì che bisogna realizzare gli interventi di breve e medio periodo».

L’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, nel corso del suo articolato intervento a conclusione delle audizioni della commissione, ha più volte fatto riferimento alla proposta avanzata dal consorzio di bonifica ed ha mostrato favore per l’ipotesi sbarramento sul Rio Seleme e per l’intervento immediato sul Rio Padrongianus («impegnando due milioni di euro si recupererebbero subito sei milioni di metri cubi d’acqua») ma ha specificato che non essendo disponibili le risorse finanziarie «tutte le iniziative dovranno essere realizzate con una rimodulazione delle poste del bilancio regionale». «Ci serve recuperare 13 milioni di metri cubi dal Liscia – ha spiegato Maninchedda – e tra gli interventi a medio termine sono ricompresi quelli a Monte Tova (con il recupero di una condotta dismessa di Abbanoa) e Serra Alveghes (interconnessione con distretto Olbia Nord e Olbia Sud) quantificati complessivamente in circa 18 milioni di euro». L’assessore ha dunque insistito sull’individuazione delle priorità e sulle logiche che sottendono alle scelte strategiche («assumiamoci tutti la responsabilità di spostare finanziamenti dalle opere in evidente ritardo a favore di quelle immediatamente realizzabili e più urgenti») nonché sull’esigenza di creare la cosiddetta “ridondanza” tra gli invasi del Nord Sardegna («ci si potrà così approvvigionare dal Coghinas o dal Liscia a seconda delle condizioni»). Un accento particolare è stato inoltre posto sulla carenza di manutenzioni nelle reti idriche («senza interventi, nel giro di pochi anni, il nostro sistema infrastrutturale è invecchiato in maniera incredibile») e sulle opportunità che deriveranno alla Gallura dai fondi del “Patto per la Sardegna” siglato di recente col governo Renzi («le amministrazioni comunali non dimentichino però l’emergenza idrica nei tavoli della programmazione territoriale»).

«Olbia è in emergenza come nessuno e non c’è disattenzione verso i problemi della Gallura – ha concluso l’assessore –  noi, dunque, ci saremo rispetto alle sue esigenze, con la Giunta e col Consiglio regionale, pronti a ricercare le soluzioni più adeguate nel breve e nel medio periodo, attraverso la rimodulazione dei fondi stanziati nel bilancio regionale a favore dell’emergenza idrica.» 

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Nave Tirrenia

Promozione della cultura sarda e legame con il territorio, è questo l’obiettivo di Tirrenia Cin che, oggi, a bordo della nave motonave Athara, ha ospitato la 14esima edizione dell’evento Vinisole 2016, che ha messo a confronto i Vermentini di Sardegna e Corsica. Si rinnova quindi la collaborazione con il Gruppo Onorato Armatori che già lo scorso anno aveva ospitato l’iniziativa a bordo di una delle navi della flotta Moby.

L’evento “Vinisole 2016”, la selezione internazionale di vini organizzata da Enoturismo in Sardegna, si è svolto presso il bar di poppa della nave e ha portato alla ribalta Alberto Raccanelli, veneto di nascita, da alcuni decenni in Sardegna, enologo della cantina “il Vermentino di Monti”. In occasione della manifestazione c’è stata la consegna degli attestati ai produttori presenti al Premio Gallura e la presentazione di un progetto turistico del vino, ideato dallo stesso promotore di Vinisole Giuliano Lenzini, per lo sviluppo del comparto enogastronomico del Nord della Sardegna e collegato a uno sviluppo di relazioni turistico culturali con la città di Modena. L’evento è stato presentato dal sindaco del comune di Loiri Porto San Paolo e consigliere regionale Giuseppe Meloni. Ci sono stati anche gli interventi dei sindaci di Olbia, Gianni Giovannelli e di Monti, Emanuele Mutzu oltre a quelli di altri professionisti del settore. I presenti hanno degustato i vini tipici sardi e corsi prima del pranzo a buffet a base dei prodotti dell’Isola che Tirrenia Cin ha nell’offerta enogastronomica di bordo.

«Siamo felici di aver ospitato a bordo della nostra nave così tanti estimatori dei sapori della Sardegna – sostiene Massimo Mura, amministratore delegato di Tirrenia Cin – grazie ai partner che ci hanno accompagnato in questa presentazione ai quali vanno le mie congratulazioni. Il nostro obiettivo è quello di essere la Compagnia di riferimento dell’Isola. Lavoriamo per valorizzare ancora di più il territorio attraverso iniziative destinate allo sviluppo, al consumo e all’esportazione dell’enogastronomia e della cultura sarda dando il nostro contributo per valorizzare le aziende che rappresentano tutto questo.»

Il Premio Gallura, concorso enologico tra viticoltori della Sardegna, è giunto alla 22ª edizione che si è svolta a Loiri il 13 marzo scorso. E’ un evento patrocinato dal Comune e con la collaborazione della Proloco di Monti, fa parte delle iniziative di Enoturismo in Sardegna.