22 December, 2024
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Si è spento oggi, all’età di 82 anni, Giorgio Oppi, leader dell’UDC, consigliere regionale all’ottava legislatura (la sua presenza nell’aula di via Roma venne interrotta nella legislatura 1994-1999, quando il Partito Popolare gli negò la quarta candidatura consecutiva, in attuazione di una norma poi superata). E’ stato indiscutibilmente uno degli uomini più influenti della politica sarda per oltre mezzo secolo.

Giorgio Oppi era nato l’8 febbraio 1940, a Iglesias. Iniziò a fare politica da studente universitario, collega e grande amico di giovani che avrebbero “sposato” la carriera politica in altre formazioni: Emanuele Sanna, Luigi Cogodi ed Emidio Casula.

Conseguì la laurea in Geologia e le prime esperienze lavorative le maturò da docente nei corsi professionali nell’ente presieduto da Giovanni Maria Lai, a Carbonia.

E’ stato per diversi anni dirigente provinciale della Democrazia Cristiana e vicesindaco di Iglesias fino al 1993, quando non si ricandidò (l’anno che vide nascere la “stella” di Mauro Pili, eletto sindaco – con il compianto Roberto Frongia vice sindaco – con una coalizione civica, nella clamorosa rimonta al ballottaggio di inizio dicembre contro il candidato del centrosinistra Nico Grillo). Venne rieletto consigliere comunale nel 1997.

In Consiglio regionale Giorgio Oppi venne eletto la prima volta nel 1979 nel Collegio di Cagliari, confermato nel 1984 e nel 1989. Nel 1989 assunse prima la vicepresidenza del Consiglio regionale, due mesi dopo l’incarico di assessore regionale della Sanità, ricoperto nelle Giunte guidate da Mario Floris ed Antonello Cabras.

Nella legislatura 1994-1999, escluso forzatamente dall’assemblea perché non ricandidato, dopo brevi esperienze con PPI e MID, aderì al CCD, nelle cui liste venne rieletto consigliere regionale nel 1999 nel Collegio provinciale di Cagliari (dopo una breve esperienza da presidente del Consorzio Industriale di Portovesme, incarico che aveva già ricoperto diversi anni prima) e ricoprì l’incarico di capogruppo fino al 2002, quando nacque l’UDC, attraverso la fusione tra CCD, CDU e Movimento dei Democratici Cristiani della famiglia di Bruno Randazzo.

Giorgio Oppi venne rieletto per la quinta volta consigliere regionale nel 2004, da segretario regionale dell’UDC, partito che non ha più lasciato anche nei periodi più bui dello stesso a livello nazionale che hanno visto via via prendere altre strade i principali leader, ad iniziare da Marco Follini e Pierferdinando Casini. Ha avuto una breve esperienza da deputato ma ha poi preferito tornare in Sardegna, per continuare a recitare un ruolo centrale, sia quando si è trovato in maggioranza, sia quando è stato all’opposizione. Nel 2019 è stato rieletto per l’ottava volta consigliere regionale nella Circoscrizione di Cagliari e, nel corso della legislatura, ha lavorato per far crescere il gruppo e ha avuto un ruolo di primissimo piano nella coalizione di maggioranza di centrodestra, al punto che recentemente, ricoverato in gravi condizioni in ospedale mentre era in corso una serrata verifica di maggioranza in vista di un probabile rimpasto in Giunta, il presidente della Regione, Christian Solinas, ha affermato che la verifica sarebbe proseguita solo dopo la riabilitazione di Giorgio Oppi, La riabilitazione sperata, purtroppo, non c’è stata.

Giorgio Oppi ha avuto per oltre mezzo secolo un ruolo importantissimo anche nella politica locale e negli enti di sottogoverno. Ha tenuto quasi sempre ottimi rapporti con i partiti di opposizione, e con singoli loro rappresentanti, al punto da assegnare spesso – avendo un ruolo determinante nelle singole assemblee – incarichi di primissimo piano a esponenti della parte politica di minoranza.

A Iglesias, la sua città, pur facendo parte della coalizione di centrodestra in Consiglio regionale, in diverse consiliature, compresa quella in corso, con la sua lista civica ha stretto alleanza con il centrosinistra, risultando determinante per il risultato elettorale. Analoga strategia ha seguito anche a Carbonia alle elezioni dello scorso anno che portarono alla vittoria il centrosinistra e all’elezione a sindaco di Pietro Morittu.

Come spesso accade ai politici, soprattutto a quelli molto influenti, Giorgio Oppi era “amato” dagli amici, tanti, e “odiato” dai nemici, sicuramente in numero molto inferiore a quello degli avversari politici, perché con molti di loro aveva un ottimo rapporto. 

Conoscendolo da moltissimi anni, perché pur avendo 20 anni in meno di lui ho iniziato la professione di giornalista nei primi anni della sua carriera politica, ritengo di poter dire che con la scomparsa di Giorgio Oppi la politica sarda perde oggi un tassello importante di un mosaico che da anni fa grande fatica a trovare ricambi all’altezza.

Ciao Giorgio

Giampaolo Cirronis

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Una scoperta inattesa e una ricerca dettagliata a caccia dell’identità, della storia, e dei suoni di tre strumenti ritrovati. Si tratta di launeddas di autore ignoto – probabilmente costruite attorno agli anni Cinquanta – che appartengono alla collezione del Museo Sardo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Cagliari. Un tesoro nascosto rinvenuto dal presidente dell’Associazione Iscandula, Dante Olianas, durante una delle ricerche sulla musica tradizionale sarda, grazie ai suggerimenti del coordinatore del museo, il dottor Marco Melis.  

È nata così l’idea di scandagliare il loro passato con un esame scientifico a partire dalle loro caratteristiche tecniche. Il compito è stato affidato a due rinomati costruttori ed esperti di strumenti sardi: i maestri Luciano Montisci e Pitano Perra. Al loro fianco un team di tre giovani suonatori e costruttori – Gianluca Piras, Michele Deiana e Graziano Montisci – che hanno misurato, restaurato e reso di nuovo funzionanti gli strumenti. Nonché ne hanno riprodotto delle copie fedeli per ricrearne le sonorità.

Ai risultati di questo importante lavoro è dedicato l’incontro di martedì 20 dicembre, alle 18.00, a Cagliari presso la sede dell’Associazione, in via Azuni, 46. Gli interventi, destinati anche a semplici appassionati, saranno poi accompagnati dalle note della musica delle launeddas.

In apertura il saluto di Emanuele Sanna, docente di Antropologia dell’Università di Cagliari e responsabile del Museo; a seguire Paolo Frau, assessore alla Cultura del Comune di Cagliari e Dante Olianas, presidente dell’associazione Iscandula.

La parola passa quindi a Marco Melis, dottore di ricerca in Scienze Antropologiche, che illustrerà la storia e le rare collezioni conservate nel piccolo ma prezioso Museo dell’Università, spesso sconosciuto pure agli appassionati di etnografia. Dante Olianas racconterà come sono stati ritrovati gli strumenti e come è nato, e si è concretizzato, il progetto. Spazio quindi ai ricercatori: Michele Deiana, spiegherà l’analisi delle caratteristiche tecniche; parlerà poi Gianluca Piras che ha misurato le tre launeddas (secondo i parametri utilizzati dall’antropologo danese Andreas Bentzon, uno degli studiosi più importanti della musica tradizionale sarda); e infine Graziano Montisci, che ha collaborato con Perra alla ricostruzione.

A seguire i maestri Luciano Montisci e Pitano Perra illustreranno le loro impressioni: la datazione, il probabile identikit dei costruttori, la qualità dello strumento, l’uso che ne è stato fatto e le problematiche emerse durante le sessioni di lavoro. Dalla teoria alla pratica: a seguire un concerto di launeddas in cui verranno utilizzati sia gli strumenti ritrovati, sia le copie ricostruite. Si esibiranno i suonatori Gianluca Piras, Michele Deiana e Graziano Montisci. In chiusura un buffet aperto a tutti a base di prodotti sardi.

 

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Martedì 29 novembre, a Modena, è stato presentato il portale bilingue della prima Rete dei musei universitari italiani. Il portale, descritto ai media da Angelo O. Andrisano (rettore Università Modena-Reggio Emilia) e da Elena Corradini (coordinatrice nazionale Rete dei musei universitari, docente di Museologia) – mette in rete per la prima volta in Italia musei, centri e sistemi museali universitari. Per l’ateneo di Cagliari hanno perso parte alla presentazione le professoresse Micaela Morelli e Anna Maria Deiana, pro rettore per la Ricerca e responsabile del team che ha curato localmente l’iniziativa.

Nella prima fase del progetto è stata catalogata una piccola parte del patrimonio cagliaritano, pari a 1.442 i reperti. I percorsi tematici riguardano, tra gli altri, gli scienziati Eva Mameli Calvino, Patrizio Gennari, Gennaro Gorga, Domenico Lovisato e Clemente Susini. «Il portale consente a pubblici diversi di apprezzare la varietà dei patrimoni dei musei universitari, migliora la comprensione di significati di oggetti con l’utilizzo delle tecnologie informatiche. La sezione dedicata alle storie degli atenei contribuisce alla costruzione dei valori identitari delle nostre Università con percorsi dedicati ad alcuni dei più importanti docenti che hanno contribuito alla conoscenza scientifica» dice la professoressa Morelli. «La visita virtuale ci racconta le vicende degli uomini che hanno fatto la storia della scienza e ci mostra gli ambienti e gli strumenti con cui hanno operato. Inoltre, si offre orientamento a studenti e giovani laureati, si può produrre occupazione qualificata, si supporta la formazione e si apre un confronto proficuo con la società civile» spiega la professoressa Deiana. L’Università di Cagliari ha preso parte al progetto con il Centro interdipartimentale musei, collezioni e archivio storico. Le Collezioni archeologiche e l’Archivio storico (dipartimento beni culturali e territorio – referenti i professori Carlo Lugliè e Cecilia Tasca), Museo di fisica (dipartimento di fisica, Francesco Casula), il Museo sardo di antropologia ed etnografia, il Museo di zoologia e il Museo herbarium (dipartimento scienze della vita e dell’ambiente – Emanuele Sanna, Anna Maria Deiana e Annalena Cogoni), il Museo sardo di geologia e paleontologia “Domenico Lovisato” e il Museo di mineralogia “Leonardo De Prunner” (dipartimento scienze chimiche e geologiche – Gian Luigi Pillola) e la Raccolta delle cere anatomiche di Clemente Susini (dipartimento scienze biomediche, Francesco Loy ed Alessandro Riva) tra le strutture coinvolte.

Il portale fa capo al progetto di accordo avviato nel 2013, finanziato dal Miur (ministero istruzione, università e ricerca – legge per la diffusione della cultura scientifica), segue la costituzione nel 2012 di una Rete, che ha messo assieme i musei delle Università di Bari, Cagliari, Chieti-Pescara, Ferrara, Firenze, Modena-Reggio Emilia, Parma, Perugia, Roma “La Sapienza”, Salento, Siena, Tuscia, coordinate da Modena e Reggio Emilia. Sessantaquattro musei, 38 collezioni, nove Orti botanici/erbari, 28mila esemplari, reperti, oggetti e strumenti catalogati riferibili a sette macro-aree disciplinari declinabili in diciassette aree: questi i numeri della Rete dei musei universitari. Il progetto – basato su tecnologie informatiche, networking e valorizzazione del patrimonio culturale scientifico – ha per obiettivo, oltre al rendere operativa con il portale la rete tra le dodici università, il monitoraggio del patrimonio, l’ideazione e lo sviluppo di percorsi tematici e itinerari culturali sul territorio.

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Le opere di Costantino Nivola in mostra fino al 6 settembre a Carbonia e Iglesias. E’ il frutto dell’iniziativa del Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, in collaborazione con la Fondazione Costantino Nivola e il Consiglio Regionale della Sardegna, e con il patrocinio dei Comuni di Carbonia e Iglesias. La mostra “Biografia di un progetto Artistico. Nivola al Palazzo del Consiglio Regionale 1985/2015”, a cura di Giuliana Altea e Antonella Camarda, è stata inaugurata questa mattina, nella sede del PAS Museo dei Paleo Ambienti Sulcitani “E.A.Martel”, nella Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, e verrà inaugurata nell’Archivio Storico Minerario IGEA SpA di Iglesias, questa sera, alle ore 19.00.
La mostra, presentata per la prima volta al pubblico nel maggio scorso all’interno della storica sede del Palazzo del Consiglio Regionale di Cagliari, dove ha ottenuto uno straordinario riscontro di pubblico superando gli oltre tremila visitatori, viene ora riproposta ed ampliata grazie al supporto del Consorzio del Parco Geominerario che ha permesso il rientro in Sardegna di diverse opere di Costantino Nivola custodite a Pietrasanta (Toscana), dove l’artista realizzò parte delle sculture e dei modelli esposti.
La mostra consente di ripercorrere la vicenda dell’ultimo progetto artistico di Costantino Nivola, alla ricerca del suo significato più profondo, del senso poetico e della passione civica che lo pervadono. Nel 1985 Costantino Nivola ricevette dal presidente del Consiglio Regionale, Emanuele Sanna, l’incarico ufficiale per la decorazione del nuovo Palazzo del Consiglio, già in fase avanzata di realizzazione. L’artista, come racconta nel testo autografo che accompagna le opere in mostra, collabora con l’architetto Pintori e gli ingegneri Atzeni, Farci e Diaz per ridisegnare radicalmente il progetto. Le otto sculture realizzate, qui riproposte attraverso le foto dell’architetto Carl Stein, dialogano fra loro, con l’architettura del palazzo e con la città circostante.
Il nuovo percorso espositivo, curato da Davide Mariani che lo ha presentato stamane a Carbonia, e realizzato dallo studio AJF/ design, riporta il visitatore alla realtà del cantiere e alle atmosfere dello studio che Nivola aveva a Long Island (N.Y.) e si sviluppa all’interno di due luoghi particolarmente rilevanti per il territorio del Sulcis Iglesiente: il PAS Museo dei Paleo Ambienti Sulcitani “E.A. Martel”, nella Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, in cui sarà possibile ammirare tra le altre sculture anche la “Vedova” giunta appositamente per l’occasione, e l’Archivio Storico Minerario di Iglesias, in cui oltre ad alcuni modelli e sculture di rientro da Pietrasanta, verrà esposta la parte relativa alla documentazione del progetto, attraverso una serie di disegni preparatori e materiali fotografici.
L’idea progettuale dell’artista, oggi ricostruita in base ai documenti, si caratterizza per la presenza di Madri mediterranee dalle linee morbide ed accoglienti in contrapposizione ai costruttori dalle forme squadrate e massicce, che vengono a ricomporsi nell’unità dell’architettura secondo i principi femminile e maschile. Costantino Nivola, inoltre, era cosciente di trovarsi ad operare per un’istituzione politica e per questo decise di realizzare sei statue di “amministrati protestatari” aventi il compito di ricordare ai rappresentanti del popolo l’importanza e la ricaduta sociale delle loro decisioni. Di questa parte del progetto, non realizzata a causa della morte dell’artista avvenuta nel 1988, si presentano i modelli autografi. In questa cornice appare sicuramente significativa la scelta simbolica di riproporre la mostra in un territorio complesso come quello del Sulcis Iglesiente, i cui cittadini sono stati più volte protagonisti di confronti con i rappresentati politici proprio presso la sede del Consiglio Regionale di Cagliari, dove le sculture di Costantino Nivola hanno sempre fatto da sfondo a manifestazioni, incontri e dibattiti pubblici.
“Biografia di un progetto artistico. Nivola al Palazzo del Consiglio Regionale” ha, dunque, l’intento di presentare al pubblico l’ultimo progetto di arte pubblica di Costantino Nivola, il secondo in Sardegna ad opera dell’artista, dopo quello realizzato nel 1966, per Piazza Satta, a Nuoro. A distanza di trent’anni dall’inizio dei lavori per il Palazzo del Consiglio Regionale, oggi, grazie al comitato scientifico che ha curato la mostra, è possibile ripercorrere la vicenda di un progetto ampio ed articolato che tutt’ora risulta di grande interesse, sia per il dibattito in merito alle relazione tra arte e architettura, sia per il suo valore simbolico e identitario.
La mostra concluderà il suo itinerario espositivo nel mese di settembre, con un nuovo allestimento ideato appositamente per la suggestiva località di Porto Conte, all’interno del Parco Naturale Regionale di Alghero.

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Il Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, in collaborazione con la Fondazione Costantino Nivola e il Consiglio Regionale della Sardegna, e con il patrocinio dei Comuni di Carbonia e Iglesias, presentano la mostra “Biografia di un progetto Artistico. Nivola al Palazzo del Consiglio Regionale 1985/2015”, a cura di Giuliana Altea e Antonella Camarda, che verrà inaugurata sabato 22 agosto, nelle sedi del PAS Museo dei Paleo Ambienti Sulcitani “E.A.Martel”, nella Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, alle ore 11.30, e nell’Archivio Storico Minerario IGEA SpA di Iglesias, alle ore 19.00.
La mostra, presentata per la prima volta al pubblico nel maggio scorso all’interno della storica sede del Palazzo del Consiglio Regionale di Cagliari, dove ha ottenuto uno straordinario riscontro di pubblico superando gli oltre tremila visitatori , viene ora riproposta e ampliata grazie al supporto del Consorzio del Parco Geominerario che ha permesso il rientro in Sardegna di diverse opere di Nivola custodite a Pietrasanta (Toscana), luogo in cui l’artista realizzò parte delle sculture e dei modelli esposti.
La rassegna si presenta come una nuova occasione per ripercorrere la vicenda dell’ultimo progetto artistico di Costantino Nivola, alla ricerca del suo significato più profondo, del senso poetico e della passione civica che lo pervadono. Nel 1985 Costantino Nivola riceve dal presidente del Consiglio Regionale, Emanuele Sanna, l’incarico ufficiale per la decorazione del nuovo Palazzo del Consiglio, già in fase avanzata di realizzazione. L’artista, come racconta nel testo autografo che accompagna le opere in mostra, collabora con l’architetto Pintori e gli ingegneri Atzeni, Farci e Diaz per ridisegnare radicalmente il progetto. Le otto sculture realizzate, qui riproposte attraverso le foto dell’architetto Carl Stein, dialogano fra loro, con l’architettura del palazzo e con la città circostante.
Il nuovo percorso espositivo, a cura di Davide Mariani e realizzato dallo studio AJF/ design, riporta il visitatore alla realtà del cantiere e alle atmosfere dello studio che Nivola aveva a Long Island (N.Y.) e si sviluppa all’interno di due luoghi particolarmente rilevanti per il territorio del Sulcis Iglesiente: il PAS Museo dei Paleo Ambienti Sulcitani “E.A.Martel”, nella Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, in cui sarà possibile ammirare tra le altre sculture anche la “Vedova” giunta appositamente per l’occasione, e l’Archivio Storico Minerario di Iglesias, in cui oltre ad alcuni modelli e sculture di rientro da Pietrasanta, verrà esposta la parte relativa alla documentazione del progetto, attraverso una serie di disegni preparatori e materiali fotografici.
L’idea progettuale dell’artista, oggi ricostruita in base ai documenti, si caratterizza per la presenza di Madri mediterranee dalle linee morbide e accoglienti in contrapposizione ai Costruttori dalle forme squadrate e massicce, che vengono a ricomporsi nell’unità dell’architettura secondo i principi femminile e maschile. Nivola inoltre era cosciente di trovarsi ad operare per un’istituzione politica e per questo decise di realizzare sei statue di “amministrati protestatari” aventi il compito di ricordare ai rappresentanti del popolo l’importanza e la ricaduta sociale delle loro decisioni. Di questa parte del progetto, non realizzata a causa della morte dell’artista avvenuta nel 1988, si presentano i modelli autografi. In questa cornice appare sicuramente significativa la scelta simbolica di riproporre la mostra in un territorio complesso come quello del Sulcis-Iglesiente, i cui cittadini sono stati più volte protagonisti di confronti con i rappresentati politici proprio presso la sede del Consiglio Regionale di Cagliari, dove le sculture di Nivola hanno sempre fatto da sfondo a manifestazioni, incontri e dibattiti pubblici.
“Biografia di un progetto artistico. Nivola al Palazzo del Consiglio Regionale” ha, dunque, l’intento di presentare al pubblico l’ultimo progetto di arte pubblica di Costantino Nivola, il secondo in Sardegna ad opera dell’artista, dopo quello realizzato nel 1966 per Piazza Satta a Nuoro. A distanza di trent’anni dall’inizio dei lavori per il Palazzo del Consiglio Regionale, oggi, grazie al comitato scientifico che ha curato la mostra, è possibile ripercorrere la vicenda di un progetto ampio e articolato che tutt’ora risulta di grande interesse, sia per il dibattito in merito alle relazione tra arte e architettura, sia per il suo valore simbolico e identitario.
La mostra concluderà il suo itinerario espositivo nel mese di settembre con un nuovo allestimento ideato appositamente per la suggestiva località di Porto Conte all’interno del Parco Naturale Regionale di Alghero.


Biografia di un progetto artistico.
Nivola al Palazzo del Consiglio Regionale della Sardegna (1985-2015)
22 agosto – 6 settembre 2015
Mostra a cura di Giuliana Altea e Antonella Camarda
Assistente curatore: Davide Mariani
Progetto grafico e allestimento: AJF/ – Arch. Jari Franceschetto
PAS Museo dei Paleo Ambienti Sulcitani “E.A.Martel”, Grande Miniera di Serbariu,Carbonia
Orari: 10.00 – 19.00 (chiuso il lunedì)
Archivio Storico Minerario IGEA spa, Località Monteponi, Iglesias
Orari: 10.00 – 19.00 (tutti i giorni)
Mostra promossa dal Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, in collaborazione con la Fondazione Costantino Nivola e il Consiglio Regionale della Sardegna. Patrocinata dai Comuni di Carbonia e Iglesias.
Gli organizzatori ringraziano la famiglia Nivola per aver sostenuto l’organizzazione dell’allestimento, la famiglia Sanna per la scultura concessa in prestito per la mostra.

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Verrà inaugurata sabato 22 agosto 2015, alle ore 11.30, nelle sede del Museo dei Paleo Ambienti Sulcitani (PAS) “E.A. Martel”, nella Grande miniera di Serbariu, a Carbonia, la mostra Biografia di un progetto artistico. Nivola al Palazzo del Consiglio Regionale della Sardegna 1985/2015”. La mostra, nella sua tappa cittadina, è organizzata dal Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, in collaborazione con la Fondazione Costantino Nivola e il Consiglio regionale della Sardegna, e con il patrocinio del comune di Carbonia. A cura di Giuliana Altea e Antonella Camarda, sarà visitabile sino al 6 settembre, dalle ore 10.00 alle ore 19,00, tutti i giorni escluso il lunedì. L’ingresso è gratuito.

La mostra, presentata per la prima volta al pubblico nel maggio scorso all’interno della storica sede del Palazzo del Consiglio regionale di Cagliari viene riproposta e ampliata grazie al supporto del Consorzio del Parco Geominerario che ha permesso il rientro in Sardegna di diverse opere di Nivola custodite a Pietrasanta (Toscana), luogo in cui l’artista realizzò parte delle sculture e dei modelli esposti.

La rassegna è nuova occasione per ripercorrere la vicenda dell’ultimo progetto artistico di Costantino Nivola, alla ricerca del suo significato più profondo, del senso poetico e della passione civica che lo pervadono. Nel 1985 Costantino Nivola riceve dal Presidente del Consiglio regionale, Emanuele Sanna, l’incarico ufficiale per la decorazione del nuovo Palazzo del Consiglio, già in fase avanzata di realizzazione.

L’artista, come racconta nel testo autografo che accompagna le opere in mostra, collabora con l’architetto Pintori e gli ingegneri Atzeni, Farci e Diaz per ridisegnare radicalmente il progetto. Le otto sculture realizzate, riproposte attraverso le foto dell’architetto Carl Stein, dialogano fra loro, con l’architettura del palazzo e con la città circostante.

Il nuovo percorso espositivo, a cura di Davide Mariani e realizzato dallo studio AJF/ design, riporta il visitatore alla realtà del cantiere e alle atmosfere dello studio che Nivola aveva a Long Island (N.Y.)

Nella Grande miniera di Serbariu a Carbonia cui sarà possibile ammirare, tra le altre sculture, anche la “Vedova” giunta appositamente per l’occasione.

L’idea progettuale dell’artista, oggi ricostruita in base ai documenti, si caratterizza per la presenza di Madri mediterranee dalle linee morbide e accoglienti in contrapposizione ai Costruttori dalle forme squadrate e massicce, che vengono a ricomporsi nell’unità dell’architettura secondo i principi femminile e maschile.

Costantino Nivola era cosciente di trovarsi ad operare per un’istituzione politica e per questo decise di realizzare sei statue di “amministrati protestatari” che avevano il compito di ricordare ai rappresentanti del popolo l’importanza e la ricaduta sociale delle loro decisioni. Di questa parte del progetto, non realizzata a causa della morte dell’artista avvenuta nel 1988, si presentano i modelli autografi. In questa cornice appare sicuramente significativa la scelta simbolica di riproporre la mostra in un territorio complesso come quello del Sulcis Iglesiente, i cui cittadini sono stati più volte protagonisti di confronti con i rappresentati politici proprio presso la sede del Consiglio regionale di Cagliari, dove le sculture di Costantino Nivola hanno sempre fatto da sfondo a manifestazioni, incontri e dibattiti pubblici.

Biografia di un progetto artistico. Nivola al Palazzo del Consiglio Regionale” ha, dunque, l’intento di presentare al pubblico l’ultimo progetto di arte pubblica di Costantino Nivola, il secondo in Sardegna ad opera dell’artista, dopo quello realizzato nel 1966 per Piazza Satta a Nuoro. A distanza di trent’anni dall’inizio dei lavori per il Palazzo del Consiglio regionale, oggi, grazie al comitato scientifico che ha curato la mostra, è possibile ripercorrere la vicenda di un progetto ampio e articolato che tutt’ora risulta di grande interesse, sia per il dibattito in merito alle relazione tra arte e architettura, sia per il suo valore simbolico e identitario.

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La politica sarda ha perso ieri sera uno dei suoi componenti più rappresentativi degli ultimi cinquant’anni, stroncato da un infarto nella sua abitazione di Cagliari: Luigi Cogodi. Nato a San Basilio, avrebbe compiuto 72 anni domenica prossima.

Avvocato, giornalista pubblicista, ha iniziato la sua attività politica negli anni dell’Università, nelle file del Pci, che lo videro protagonista delle battaglie giovanili con alcuni amici di diversa estrazione politica, tra i quali il compagno di partito Emanuele Sanna, il democristiano Giorgio Oppi e il socialista Emidio Casula.

La sua esperienza nelle istituzioni ebbe inizio nel 1970, quando venne eletto consigliere comunale a Cagliari, confermato anche nella successiva consiliatura. Venne eletto consigliere regionale nel 1979 e confermato nelle due legislature successive. E’ stato assessore regionale per cinque anni, prima dell’Urbanistica e poi del Lavoro, nella Giunta guidata dal sardista Mario Melis. Dopo la svolta politica della Bolognina che portò allo scioglimento del Pci e alla nascita del Pds, aderì al nuovo partito ma lo lasciò presto ed aderì prima al Partito della Rifondazione Comunista, di cui è stato a lungo leader regionale, poi a Sinistra Ecologia Libertà, nel 2010.

E’ stato eletto deputato nel 2006 con la lista di Rifondazione Comunista; ricandidato nel 2008, non venne rieletto.

Le due fotografie che lo ritraggono con la fascia di sindaco, sono state scattate nell’aprile del 2008, quando venne invitato a Carbonia per celebrare il matrimonio di un’amica. La terza fotografia lo ritrae durante un intervento in Consiglio regionale, con al suo fianco i compagni di partito Velio Ortu e Walter Vassallo (Luigi Cogodi allora era capogruppo, Walter Vassallo vicecapogruppo, Velio Ortu segretario).

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In occasione della diciannovesima edizione di Monumenti Aperti, in programma a Cagliari il 9 e 10 maggio, il Consiglio regionale della Sardegna è tra i protagonisti della manifestazione nata con l’obiettivo di far conoscere le bellezze storiche, architettoniche e ambientali delle principali città e paesi della Sardegna.

Dopo due anni di assenza, la sede istituzionale dell’Assemblea sarda apre le sue porte ai visitatori, offrendo alcune importanti novità. La narrazione del patrimonio storico e artistico del palazzo sarà affidata agli studenti che faranno da ciceroni lungo  il percorso della visita guidata, parte integrante del circuito della città di Cagliari che quest’anno ha scelto come tema dell’evento “La città del Novecento: luoghi e personaggi di Cagliari nel XX secolo”.

Aprendo le sue porte ai sardi” la presidenza del Consiglio regionale della Sardegna prosegue nel percorso avviato già da qualche mese e teso a promuovere la massima apertura dell’Istituzione al territorio e ai cittadini.

La sede di via Roma custodisce al suo interno importanti opere d’arte realizzate da diversi artisti sardi, primo fra tutti Costantino Nivola che ha consegnato ai sardi una preziosa eredità: le otto sculture in marmo che circondano il palazzo e che rappresentano uno dei pochi progetti di arte pubblica realizzati in Sardegna.

A lui e alla sua arte la presidenza del Consiglio, grazie ad una fruttuosa collaborazione con la Fondazione Costantino Nivola, ha dedicato l’esposizione “Biografia di un progetto Artistico – Nivola al Palazzo del Consiglio regionale della Sardegna – 1985/2015”.

La mostra, a cura di Giuliana Altea, presidente della Fondazione Nivola e di Antonella Camarda, ricercatrice in Storia dell’Arte contemporanea all’Università di Sassari è la prima tappa del percorso all’interno del palazzo; ripercorre la vicenda dell’ultimo progetto artistico di Costantino Nivola a cui nel 1985 fu affidato – dall’allora presidente del Consiglio regionale, Emanuele Sanna –  il compito di ridisegnare completamente l’identità del palazzo, già in fase avanzata di realizzazione.

Si parte dallo spazio espositivo, allestito all’ingresso principale di via Roma, con i bozzetti, gli schizzi e le piccole sculture dell’artista per proseguire all’esterno con la visita guidata delle opere realizzate da Nivola.

La terza tappa della visita all’interno del Palazzo è al sesto piano dell’edificio, dove il pubblico potrà visitare per la prima volta l’Ufficio del Presidente, la Sala di rappresentanza che ospita le visite ufficiali e quella dove ai riunisce abitualmente la Conferenza dei capigruppo e l’Ufficio di Presidenza, attraversando la galleria dei ritratti dei presidenti del Consiglio. Alle pareti per l’occasione anche le tre carte nautiche manoscritte in pergamena, tre portolani di inestimabile valore, datate 1600.

L’ultima tappa del percorso è l’Aula consiliare, al quinto piano del Palazzo, alla quale sarà possibile accedervi dopo aver preso visione di una serie di immagini e testi descrittivi dedicati alle fasi di costruzione del palazzo.

La mostra è stata inaugurata sabato 9 maggio alle ore 15.30 e rimarrà aperta al pubblico tutti i giorni dalle 9.00 alle 20.00 sino al 7 giugno 2015.

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