15 November, 2024
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Venerdì prossimo, 18 ottobre, dalle 14.00 alle 17.00, nel Centro giovanile Santa Barbara a Iglesias (piazza Gorizia 15) si svolgerà il seminario “Raccontare il territorio. I bisogni di salute integrale nel Sulcis Iglesiente”, organizzato dall’Ordine dei giornalisti della Sardegna, dall’Agenzia Redattore Sociale, dalla Delegazione regionale Caritas Sardegna, dall’UCSI Sardegna e dalla Delegazione regionale della FISC (Federazione Italiana settimanali cattolici).

Il tema dell’assistenza sanitaria pubblica costituisce una delle emergenze più rilevanti in Sardegna. E la gravità della situazione aumenta proporzionalmente al livello di disagio sociale che rende inavvicinabile il ricorso al sistema sanitario privato. Il Sulcis Iglesiente costituisce una delle aree più povere dell’Isola. Una lunga serie di opportunità di lavoro e sviluppo sono venute a mancare nel corso degli anni (le miniere, l’industrializzazione, l’energia, ecc.) con la conseguente creazione di disoccupazione e emigrazione forzata.

Il corso intende proporre ai giornalisti un approccio corretto al tema, con l’impegno al racconto delle situazione come realmente viene vissuta dalla popolazione, nel rispetto delle regole deontologiche a tutela dei più deboli. Sarà un momento di riflessione e confronto, il quinto e ultimo promosso nell’ambito della II edizione del ciclo di seminari formativi “Raccontare il territorio” .

Dopo l’introduzione di Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, ci saranno i saluti di Andrea Pala, presidente UCSI Sardegna, di Roberto Comparetti, delegato regionale FISC (Federazione Italiana settimanali cattolici), di Raffaele Callia, direttore Caritas diocesana di Iglesias e responsabile Servizio studi e ricerche Caritas Sardegna.

Interverranno quindi: Stefano Caredda, direttore dell’Agenzia Redattore Sociale; Emilio Gariazzo, medico chirurgo ASL Sulcis Iglesiente; Gesuina Intilla, direttore Centro di Salute Mentale ASL Sulcis Iglesiente; Valeria Deplano, direttore Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’ASL Sulcis Iglesiente; Annalisa Atzei, Presidente ABIO Iglesias.

Infine, un momento di dibattito e confronto coordinato da Giampaolo Atzei, direttore del settimanale Sulcis Iglesiente Oggi. I giornalisti partecipanti avranno diritto a 3 crediti formativi.

 

 

A distanza di due settimane dalla schiacciante conferma alla carica di Sindaco, lunedì 12 giugno, alle 11.00, nella sala conferenze del Centro direzionale di via Isonzo, Mauro Usai presenterà la nuova squadra di assessori che comporrà la nuova Giunta per la consiliatura appena iniziata 2023/2028.

La nuova esperienza si svilupperà nel segno della continuità con quella appena conclusa e anche con la precedente, considerato che la coalizione di centrosinistra è alla terza consiliatura consecutiva in maggioranza e Mauro Usai dal 2013 al 2018 ha ricoperto l’incarico di presidente del Consiglio comunale, con Emilio Gariazzo sindaco.

Mauro Usai è stato rieletto con una maggioranza del 73,73% e la sua affermazione è stata impreziosita dal risultato della lista civica che porta il suo nome, gruppo di maggioranza relativa con il 28,77%, e ben 8 consiglieri sui 18 della maggioranza, nel nuovo Consiglio comunale.

La continuità amministrativa ha trovato un primo riscontro con la conferma di Simone Franceschi, già assessore nella consiliatura 2013/2018, alla carica di Capo di gabinetto.

 

Si chiude alla mezzanotte la campagna elettorale per le Amministrative di Iglesias 2023. Sono 3 i candidati alla carica di sindaco, 266 quelli in corsa per l’elezione a consigliere comunale distribuiti in 12 liste. Il sindaco uscente, Mauro Usai, 34 anni, uomo di punta del Partito democratico, già presidente del Consiglio comunale nella consiliatura 2013-2018, con Emilio Gariazzo sindaco, insegue il secondo mandato alla guida di una coalizione di centrosinistra formata da 7 liste. A cercare di contrastare la conferma di Mauro Usai sono scesi in campo due candidati che vantano un’esperienza sia da consigliere sia da assessore. Beppe Pes, 66 anni, direttore della struttura complessa di Cardiologia del Presidio Ospedaliero Unico di Area Omogenea di Carbonia, ex consigliere comunale e assessore dei Servizi sociali nella Giunta guidata da Ginetto Perseu, guida una coalizione formata da 4 liste che hanno scelto di aderire a un progetto civico privo di simboli di partito anche se sostenuto da candidati espressi da forze politiche, alcuni consiglieri uscenti. Luigi Biggio, 45 anni, consigliere comunale uscente ed ex assessore delle Politiche giovanili, Cultura e Pubblica istruzione nella stessa Giunta Perseu, è il candidato sindaco di Fratelli d’Italia.

La giornata di domani sarà dedicata come sempre alla riflessione anche se, di fatto, la caccia al voto continuerà fino a lunedì pomeriggio, quando verranno chiusi i seggi e inizierà lo spoglio delle schede.

Il sistema elettorale prevede che nel caso nessuno dei tre candidati alla carica di sindaco riuscisse a superare la soglia del 50% dei voti al primo turno, i due più votati si ritroverebbero uno contro l’altro nel turno di ballottaggio, l’11 e 12 giugno.

 

Valentina Pistis, consigliera comunale dei Riformatori sardi, ha presentato un’interpellanza sl presidente del Consiglio comunale Daniele Reginali ed al sindaco di Iglesias, Mauro Usai, sui problemi legati all’ampliamento del cimitero.

«Premesso che nel 2018 l’allora sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, ha requisito numerosi locali a causa di carenza di spazi all’interno del cimitero comunale e che in data 9 agosto 2021 l’Amministrazione comunale ha comunicato con un post su facebook che la prima parte dell’ampliamento del cimitero era in dirittura d’arrivoscrive Valentina Pistis nell’interpellanza -, interpello il sindaco per conoscere: il numero dei nuovi loculi, quanti ancora devono essere costruiti secondo l’appalto relativo al progetto di ampliamento “riprogrammato” dalla Giunta Usai e quali sono le tempistiche di conclusione dei lavori; quanti sono i loculi requisiti negli anni che vanno dal 2018 ad oggi; quando l’Amministrazione comunale intende restituire i loculi requisiti negli anni che vanno dal 2018 ad oggi (ampiamente pagati in anticipo dai legittimi proprietari); se vi è un capitolo dedicato alle spese di stumulazione delle salme e ritumulazione nei nuovi loculi? E, infine, dove sono custodite le lapidi in granito a copertura delle tombe requisite, se ve ne sono lesionate e quante e se l’Amministrazione comunale intende risarcire gli eventuali danni?»

Venerdì 16 luglio, alle ore 18.00, presso l’Istituto Minerario di Iglesias, in via Roma 47, verrà inaugurato il MuMiSa – Museo di Mineralogia Sardo.
Verrà aperta al pubblico la seconda sala del Museo, con gli arredamenti storici arricchiti dai dettagli moderni, grazie ad un progetto curato dall’architetto Olindo Merone.
Il Museo custodisce circa 4.000 reperti mineralogici, petrografici e paleontologici provenienti da tutto il mondo, ospitati su un fronte espositivo di circa 350 metri quadri, oltre ad un centinaio di reperti archeologici di epoca nuragica, fenicio-punica, romana, medievale, pisana e aragonese, provenienti dalle attività estrattive minerarie.
La seconda sala del Museo, la “Sala delle colonne”, è scandita da 8 teche centrali, 17 perimetrali e 1 teca singolare intarsiata. Tra le teche sono disposte 10 “colonne” dotate di postazioni audio.
Il nuovo layout espositivo permetterà di riconfigurare l’esposizione, mantenendo invariati i contenuti delle storiche vetrine, arricchendoli con nuovi reperti conservati nelle “teche colonne”, permettendo inoltre di programmare i contenuti audio.
Un’importante “appendice” dell’esposizione sarà la “Sala dei Ritrovamenti”, nella quale saranno conservati gli utensili minerari di epoca medioevale ritrovati nel XIX secolo da Leon Gouin, ingegnere e archeologo francese, autore di importanti pubblicazioni sulla storia delle attività minerarie in Sardegna.
Venerdì 16 luglio, contestualmente all’inaugurazione della nuova sala del MuMiSa, è prevista inoltre l’intitolazione dell’Aula Magna dell’Istituto Minerario a Quintino Sella.
Successivamente verranno premiati gli studenti che hanno partecipato al progetto di elaborazione grafica del logo per i 150 dalla fondazione della Scuola.
«In questo modo ha spiegato il sindaco Mauro Usai – viene completato il Museo di Mineralogia, ospitato nell’Istituto Minerario. Sarà il Museo più importante di Iglesias e avrà una rilevanza nazionale ed internazionale, in quanto al suo interno verrà ospitata la collezione raccolta da Leon Gouin. Un traguardo importante, in continuità con quanto svolto dal sindaco Emilio Gariazzo e che si conclude con questa Amministrazione.»
«Chiudiamo un progetto a cui ci siamo dedicati per mesi insieme agli uffici comunali, all’Università di Cagliari (Corso di Laurea in Geologia), all’Associazione Mineraria Sarda e all’Istituto Asproni-Fermi – ha concluso Claudia Sanna, assessore della Cultura -. La pandemia ha rallentato i lavori più volte, ma ora ci siamo: dal 16 luglio Iglesias potrà vantare il  Museo Sardo di Mineralogia.»

 

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Si è svolta questa mattina, a Iglesias, la cerimonia di intitolazione della scuola elementare al maestro e giornalista iglesiente Ennio Martinelli. Erano presenti il sindaco, gli assessori Alessandro Lorefice, Angela Scarpa e Vito Didaci in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, la responsabile del plesso scolastico, familiari e conoscenti. La targa definitiva è stata ufficialmente scoperta questa mattina a cura del sindaco Mauro Usai e del figlio di Ennio Martinelli, Carlo, sul fianco dell’ingresso storico principale della scuola. Lo scorso 2 giugno era stata apposta una targa provvisoria all’interno della scuola, dopo la delibera comunale firmata dal precedente sindaco Emilio Gariazzo. 

Ennio Martinelli è stato maestro elementare dal dopo guerra fino alla fine degli anni ’60 quando una grave malattia ha interrotto la sua vita alla giovane età di 49 anni. Da subito ha però iniziato anche la professione di giornalista collaborando con il Tempo di Roma e l’Ansa. Approdato all’Unione Sarda vi rimase praticamente fino alla sua morte avvenuta nel 1973. Dalle colonne del giornale Ennio Martinelli raccontò i problemi della città, le lotte dei minatori dando voce e rappresentando lo sviluppo di una città che cercava il riscatto sociale ed economico. Fu cofondatore della Lao Silesu, l’associazione culturale iglesiente dalla quale nacque, successivamente, il famoso Premio Iglesias di Giornalismo.   

Biografia di Ennio Martinelli

(Maestro elementare e giornalista)

Ennio Martinelli nasce a Iglesias il 15 agosto 1923. Consegue il diploma di Abilitazione Magistrale il 2 febbraio 1944 presso l’Istituto Magistrale Statale Salvatore Pizzi di Capua (CE). Al suo rientro in Sardegna abbraccia immediatamente l’insegnamento. Il suo primo incarico presso le scuole elementari di Nuraxi Figus (Gonnesa) dove insegnerà per circa due anni. Durante i quali convola a nozze con Iolanda Marcia, di Iglesias, da cui ebbe sei figli. Dopo l’iniziazione all’insegnamento nella scuola di Nuraxi Figus, Ennio Martinelli rientra nella sua amata città natale per proseguire la sua attività di maestro elementare, fino alla sua prematura scomparsa. Nei primi anni ’50 fece parte dell’Unione comunale iglesiente della Cisl ricoprendo il ruolo di segretario. Con lui, nella segreteria, vi erano Mario Desogus, Giorgio Mossa, Pietro Carrus, Umberto Alfonsi, Ivo Cannas, Genesio Aru, Giovanni Perra e Gino Figus. Dino Ferino rappresentava invece la categoria dei minatori. Nello stesso periodo inizia anche la sua carriera di corrispondente con i primi servizi per il giornale Il Tempo di Roma, che all’epoca dedicava due pagine alle cronache della Sardegna. Sono anni vorticosi. L’Italia cerca di reagire alla tragedia della guerra. E la Sardegna cerca un riscatto sociale ed economico. Il Sulcis Iglesiente ribolle di attività sindacali e politiche per il lavoro. Soprattutto in ambito minerario. I bisogni sono tanti, dagli alloggi decorosi agli spazi verdi, dalle strade alle nuove aule nelle scuole, fino al decentramento degli uffici e dei servizi. Sentiva la necessità, Ennio Martinelli, di essere più vicino alla sua città, ai suoi bisogni. Di fare qualcosa in più. Si concretizza la possibilità di scrivere per il giornale più importante della Sardegna: L’Unione Sarda. È  un’occasione che non si lascerà sfuggire. Vi rimase per due decenni. Un’esperienza interrotta anzitempo, purtroppo, non per sua volontà. Contemporaneamente iniziò anche la collaborazione con l’Agenzia Nazionale della Stampa Associata, l’ANSA.

Scrisse Remo Concas, suo stimato collega, dalle colonne dell’Unione Sarda il giorno dopo i suoi funerali: «Per vent’anni Ennio Martinelli ha combattuto per la sua città, perché fosse più accogliente, più giusta, perché non restasse più compressa nell’angoscia che la carenza dei posti di lavoro ingigantiva ogni giorno di più». «Le sue argomentazioni venivano affrontate dopo indagini accurate, con impegno, senza animosità, con l’implicito suggerimento di scelte equilibrate, così come – diceva – deve fare chi si pone al di sopra della mischia, indicando soluzioni che non contrastino con gli interessi della collettività. Amava la sua Iglesias, con sincerità, con bontà. L’esempio offerto con modestia da Ennio Martinelli, che avrebbe voluto fosse colto ed imitato da tutti, era quello per il raggiungimento dei più nobili ideali: la costruzione di una città operosa e pacifica».

Nel 1957 fu socio fondatore dell’associazione di cultura “Lao Silesu”. Disse nel 2007 il compianto Giorgio Mossa, ex presidente dell’associazione, nel rievocare i 50 anni: «Ricordo con emozione quando davanti al notaio Gian Paolo Toscano venne sottoscritto l’atto costitutivo dell’Associazione di Cultura “Lao Silesu” con sede in Iglesias. Erano con me Ennio Martinelli, Umberto Alfonsi, Armando Congiu, Rosolino Ferrara e Fernando Leoni. L’associazione, allora, aveva alle spalle già qualche anno d’attività e l’atto notarile rappresentava il coronamento di un progetto che poi si è tradotto nel “Premio Iglesias” di giornalismo e, subito dopo, anche di saggistica, arrivati ormai alla 38ª edizione. Lo stimolo che portò al varo del “Premio Iglesias” di giornalismo era stato quello di tenere desta l’attenzione verso il bacino minerario che ormai manifestava qualche segno di disimpegno. Attraverso la stampa, regionale e nazionale, avevamo inteso allargare la conoscenza delle problematiche del territorio, portandole negli ambienti politici ed imprenditoriali. Esse, tuttavia, ricordò Giorgio Mossa, non dovevano guardare esclusivamente al settore estrattivo, quanto alla condizione sociale legata strettamente a quell’attività». Innumerevoli le firme giornalistiche di prestigio premiate negli anni col “Premio Iglesias” e perfino premi nobel nella sezione dedicata alla saggistica.

L’ultima edizione del Premio Iglesias, la 39ª, ha avuto luogo nel dicembre del 2009 quando ad essere premiato fu l’allora Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, arrivato in città per l’occasione.  Di quel progetto culturale, fermamente voluto da Ennio Martinelli e gli altri soci fondatori, purtroppo non resta quasi più niente. Oggi la Lao Silesu non ha più neppure una sede sociale. «Esiste una forza politica precisa, ma misteriosa, che ha fatto sì che il premio in tutti questi anni non ottenesse finanziamenti». Ebbe a dichiarare tre anni or sono Stefano Priola, uno dei componenti del direttivo dell’associazione.

Negli anni ’60 Ennio Martinelli fu nominato anche dirigente dell’Iglesias Calcio sotto la presidenza dell’imprenditore toscano Alvaro Amarugi. Senza però trascurare le cronache locali sulla “sua” pagina dell’Unione Sarda, dalle quali ha sempre dato voce alle lotte operaie e dei minatori, in particolare, che si battevano per condizioni di lavoro migliori. Si battè strenuamente, fra le altre cose, dalle colonne del giornale, sul finire degli anni ’60, per l’apertura del nuovo ospedale Santa Barbara, completato da tempo, e ancora chiuso per ragioni politiche. A metà degli anni ’70 finalmente l’inaugurazione, alla quale purtroppo non potè partecipare. Parallelamente alla sua attività di giornalista, però, ha sempre onorato anche la sua principale attività: quella di maestro elementare. La sue scuole erano quelle note come le “scuole elementari maschili e femminili” in cui insegnò per oltre vent’anni. Centinaia gli alunni del maestro Ennio Martinelli passati nelle sue aule che, ancora oggi, lo ricordano come un insegnante severo ma, al tempo stesso, buono e comprensivo. Il male che lo portò via si presentò prematuramente all’inizio degli anni ‘70. Fu una dura lotta, ma invincibile, all’epoca. Concluse la sua esistenza alla giovane età di 49 anni, il 13 febbraio 1973, dopo una vita dedicata alla famiglia, alla scuola e all’informazione. Lo ricordiamo così, buono, gentile e premuroso. Nella speranza che i suoi insegnamenti, sempre attuali, possano essere utili per una maggiore giustizia sociale per Iglesias e per tutto il Sulcis Iglesiente. 

 

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Il comitato riconversione RWM esprime oggi ampia soddisfazione per la presa di posizione del governatore Francesco Pigliaru sulla questione dell’esportazione delle bombe prodotte dalla RWM Italia a Domusnovas/Iglesias verso paesi in guerra. Lo ha con una nota nella quale sottolinea che
«vengono infatti dichiarati in essa, alcuni dei principi etici e riferimenti legislativi che  motivano le azioni e iniziative portate avanti tanto da noi, quanto dalle reti nazionali a cui siamo collegati, e che consideriamo irrinunciabili per qualunque Paese che voglia dirsi civile.
La richiesta al Governo di riportare la produzione in questione  nell’alveo della Legge e quindi nell’ambito della difesa nazionale, è una delle premesse indispensabili per l’avvio di un processo di rinnovamento del tessuto produttivo locale che sostenga il diritto al lavoro dei cittadini del Sulcis-Iglesiente insieme al diritto alla vita e alla pace dei cittadini di ogni parte del  mondo e, nello specifico, degli abitanti dello Yemen, sui quali – è dimostrato inconfutabilmente – si chiude il ciclo di esistenza della maggior parte delle  bombe prodotte dalla RWM Italia a Domusnovas».
«Ricordiamo, a tal proposito – aggiungono i portavoce del Comitato Arnaldo Scarpa e Cinzia Guaita -, che il livello regionale  è cruciale. Esperienze nazionali dicono, infatti che recepire la L. 185/90 significa anche costruire gli strumenti normativi necessari al finanziamento della riconversione sul territorio. Fondi europei, nazionali e regionali potrebbero quindi consentire la nascita di iniziative imprenditoriali che offrano lavoro sostenibile, sano, buono, giusto e portatore di vita per tutti i lavoratori attualmente impiegati nella RWM.
Mentre auspichiamo che l’azione del Governo vada nella direzione dell’embargo della vendita delle armi all’Arabia Saudita (principale cliente della RWM Italia e a capo della coalizione responsabile dei bombardamenti nello Yemen), riteniamo altresì indispensabile una  revisione delle scelte politiche relative all’industria bellica nazionale, unitamente all’avvio di tavoli di progettazione condivisa per la concretizzazione di una svolta economica del territorio.
In riferimento alle notizie relative al possibile ampliamento della fabbrica, chiediamo un incontro urgente con il Sindaco di Iglesias, dal quale aspettiamo un’iniziativa in continuità con l’odg del Consiglio Comunale del  19 luglio 2017.

Intanto, venerdì 13 luglio, parteciperemo, insieme ad altre realtà della società civile – concludono Arnaldo Scarpa e Cinzia Guaita -, al sit-in in piazza del Carmine, a Cagliari dove, alle ore 11.00, verrà presentato al Rappresentante del Governo un Esposto sull’esportazione di armamenti verso l’Arabia.»

«Nella foto, risalente al 5 maggio 2018, l’ex sindaco Emilio Gariazzo – scrivono Arnaldo Scarpa e Cinzia Guaita – stringe la mano in segno di solidarietà alla studentessa yemenita Bonyan Gamal che ha denunciato la strage di un’intera famiglia causata dalle bombe della RWM, con Lisa Clark, vicepresidente dell’International Peace Bureau.»

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A distanza di poco più di 48 ore dall’elezione a sindaco di Iglesias, Mauro Usai ha ricevuto una gravissima intimidazione, con l’invito esplicito a dimettersi. Il nuovo atto criminoso arriva a pochi mesi di distanza da quelli subiti dal suo precedessore, Emilio Gariazzo, e pochi mesi prima dal collega di Domusnovas Massimo Ventura, a conferma che anche nel Sulcis Iglesiente si va diffondendo pericolosamente il ricorso a pesanti intimidazioni nei confronti dei Sindaci che, in altre zone dell’Isola, ha portato i cittadini ad allontanarsi dalle amministrazioni locali (anche il 10 giugno in 5 dei 43 Comuni che avrebbero dovuto eleggere i Sindaci ed i Consigli comunali, non sono state presentate liste).

Le minacce ricevute da Mauro Usai costituiscono un motivo di profonda riflessione, per tutti. E’ difficile risalire agli autori e, soprattutto, alle motivazioni di un simile gesto ma va ricordato che già nel recente passato Mauro Usai venne minacciato pesantemente con un attentato alla sua auto ed altre minacce ha ricevuto nel corso della recente campagna elettorale. Ieri Mauro Usai ha informato dell’accaduto il prefetto di Cagliari ed ha presentato denuncia ai carabinieri che sono già impegnati per cercare individuare il responsabile.

Mauro Usai, come hanno fatto prima di lui Massimo Ventura ed Emilio Gariazzo, pur profondamente scosso per l’accaduto, è fortemente intenzionato ad andare avanti nel suo impegno politico ed amministrativo.

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Mauro Usai, 29 anni, è il nuovo sindaco di Iglesias, battuta al fotofinish Valentina Pistis, 33 anni: 52,08% contro 47,92%. Il ballottaggio, il cui scrutinio si è appena concluso, è stato appassionante, perché Valentina Pistis, che partiva da una posizione di inferiorità per i risultati maturati al primo turno, quando aveva ottenuto 3.865 voti, il 28,16%, contro i 5.728 voti, il 41,73% di Mauro Usai, ha compiuto una grande rimonta, arrivando ad insidiare fino all’ultimo la vittoria finale. Tenendo conto del forte calo dell’affluenza, scesa dal 59,13% al 46,51%, Mauro Usai ha praticamente confermato i voti del primo turno 5.687 contro 5.728 (-41 voti), mentre Valentina Pistis è cresciuta da 3.865 a 5.233 voti (+1.368). Entrambi si sono presentati al ballottaggio senza apparentamenti ufficiali con le liste non approdate al ballottaggio, ma uno degli altri tre candidati sindaco, Carlo Murru (sostenuto al primo turno dalle liste civiche “Progetto per Iglesias” e “Iglesias risorge”), ha annunciato alla vigilia il sostegno a Mauro Usai. Sono rimasti invece equidistanti il Movimento 5 Stelle e Sinistra Sarda, con i loro candidati sindaco Federico Garau ed Asmaa Oug.

Mauro Usai arriva alla massima carica nell’Amministrazione cittadina, dopo cinque anni di esperienza alla guida del Consiglio comunale. Nel 2013, a soli 24 anni, fu il più votato nella lista del Partito Democratico, con 638 preferenze. Con la sua candidatura il Partito Democratico, alle prese con una profonda crisi, dopo il risultato assai negativo maturato alle recenti elezioni Politiche, ha scelto la strada del rinnovamento, anche anagrafico, considerato che il nuovo sindaco ha meno della metà degli anni di quello uscente, Emilio Gariazzo, oggi 60enne, ed ha costruito una coalizione di Sinistra, con la lista civica del candidato sindaco “Rinnova Iglesias con Mauro Usai”, e la lista civica “Il tuo segno per Iglesias”, allargandola poi con l’adesione della lista civica “Piazza Sella”, ispirata dall’UDC.

Anche Valentina Pistis è alla seconda esperienza. Cinque anni fa venne eletta con la lista civica “Cas@ Iglesias”, con 304 preferenze. Ha lanciato la sua candidatura a sindaco il 30 dicembre dello scorso anno, con una campagna elettorale lunghissima, facendo leva inizialmente sui Riformatori Sardi, sulla lista civica “Iglesias in Comune” e sul PCI, ed allargando poi la coalizione con l’adesione di Forza Italia e Fratelli d’Italia, a seguito della quale c’è stato il disimpegno del PCI. Nella lunga campagna elettorale non ha lesinato energie ed alla vigilia del ballottaggio ha presentato quella che sarebbe stata la sua Giunta ed anche il presidente del Consiglio comunale, in caso di vittoria. Si è presentata al testa a testa finale con Mauro Usai con un base di partenza nettamente inferiore ma si è battuta benissimo fino all’ultimo, finendo battuta con uno scarto di soli 454 voti.

Giampaolo Cirronis

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Ultime ore di campagna per le elezioni del sindaco e del Consiglio comunale di Iglesias.

Cinque candidati a sindaco e 287 alla carica di consigliere comunale, distribuiti in tredici liste, fino alla mezzanotte di oggi cercheranno di convincere gli elettori sulla bontà del loro progetto per la guida amministrativa di Iglesias nei prossimi cinque anni. A dire il vero, la caccia al voto continuerà fino alle 23.00 di domenica, quando verranno chiuse le urne (che verranno aperte alle 7.00), ma solo con il contatto diretto, perché dalla mezzanotte sarà vietata la propaganda libera con il tradizionale materiale elettorale.

Ricordiamo che l’elettore potrà esprimere due preferenze, una per un candidato di genere maschile, una per un candidato di genere femminile.

Qualora nessuno dei cinque candidati dovesse superare, anche di un solo voto, la soglia del 50%, i due candidati più votati si contenderebbero la poltrona di primo cittadino nel secondo turno di ballottaggio, già fissato per domenica 24 giugno.

Il primo candidato che gli elettori troveranno nella scheda elettorale è Federico Garau, 26 anni, scelto dal Movimento 5 Stelle per la prima partecipazione alla competizione elettorale amministrativa iglesiente.

Al secondo posto nella scheda c’è Valentina Pistis, 33 anni, che guida una coalizione di cinque liste: Fratelli d’Italia, “Cas@ Iglesias”, Riformatori Sardi, “Iglesias in Comune” e Forza Italia.

Al terzo posto Mauro Usai, 29 anni, candidato di una coalizione formata da quattro liste: Partito democratico, lista civica “Rinnova Iglesias con Mauro Usai”, Piazza Sella e lista civica “Il tuo segno per Iglesias”.

Al quarto posto Carlo Murru, 54 anni, che guida una coalizione denominata “Unico Polo Civico Cittadino”, formata da due liste: “Progetto per Iglesias” e “Iglesias Risorge”.

Al quinto posto, infine, Asmaa Oug, 46 anni, originaria di Casablanca, candidata della lista “Sinistra Sarda”, nata dall’alleanza tra il Partito Comunista Italiano e Rifondazione Comunista.