18 July, 2024
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Giovedì 26 marzo la sala riunioni del centro direzionale di Via Isonzo, a Iglesias, ospiterà il primo incontro con gli operatori per la costituzione di un Consorzio Turistico.

L’Amministrazione comunale guidata da Emilio Gariazzo intende gettare le basi per valorizzare al meglio la città e il territorio, nella convinzione che, per incrementare lo sviluppo economico e sociale del territorio comunale, il turismo rappresenti una fonte da sostenere e da attivare.

Lo sviluppo turistico è sempre frutto di una programmazione seria e anche a Iglesias, l’Amministrazione comunale ritiene che occorra passare da un approccio contingente ad un approccio strategico, per realizzare una programmazione condivisa fra tutti gli attori che operano nel settore turistico, con la creazione di una rete tra istituzioni e imprenditori operanti nel settore turistico che sia in grado di parlare con un’unica voce.

Il calendario di giovedì 26 marzo prevede, alle ore 16.30, l’incontro con gli operatori di pubblici esercizi (strutture ricettive, ristoranti, pizzerie, pub, bar), e alle ore 18.00 quello con gli operatori dei servizi turistici (agenzie viaggio, guide turistiche, ecc.).

Centro direzionale IglesiasIl Pan di Zucchero.

Genna Luas 8

L’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Giulia Moi ieri ha visitato alcuni siti industriali inquinati e le discariche, soffermandosi in particolare, nel Sulcis Iglesiente, davanti alla discarica della Portovesme srl, a Genna Luas. L’europarlamentare ha affermato che a Genna Luas si è in presenza di uno scempio ambientale ed ha annunciato una richiesta di intervento della commissione europea perché verifichi la situazione ambientale del territorio con un dettagliato monitoraggio della salute dei cittadini residenti.
Oggi, com’era prevedibile, c’è stata la replica dei lavoratori della Portovesme srl, una delegazione dei quali e la Rsu hanno incontrato l’Amministrazione comunale di Iglesias.
«Durante l’incontro – si legge in una nota del sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo – è emersa la volontà di sostenere, con forza, le realtà industriali operanti nel territorio, ferma restando la necessaria vigilanza e trasparenza a garanzia della salute pubblica. L’Amministrazione comunale di Iglesias ha attivato a questo proposito iniziative di approfondimento e di confronto pubblico e rivendica l’impegno affinché si attuino tutte le procedure di risanamento ambientale dei territori minerari dismessi, elemento necessario per il rilancio del territorio.»
Emilio Gariazzo conclude condannando quello che definisce «un approccio a questi temi superficiale e strumentale che crea disinformazione ed allarmismo preconcetto» ed auspicando «interventi sempre più responsabili e propositivi che sappiano coniugare le strategie per il lavoro nel territorio con il risanamento delle aree coinvolte».

Cresce la protesta dei cittadini di Nebida che si sentono abbandonati dall’Amministrazione comunale di Iglesias. Tre giorni fa una delegazione della frazione ha manifestato in occasione del dibattito in Consiglio comunale sull’interrogazione presentata dal consigliere di maggioranza Alberto Cacciarru, del PDCI, al sindaco, Emilio Gariazzo, e all’assessore dei Lavori pubblici, Servizi tecnologici, Viabilità e Decentramento, Barbara Mele, sullo stato delle frazioni.

«Puntuali e indignati – dice Patrick Pinna, coordinatore regionale dei Giovani del Centro Democratico Sardegna – i miei concittadini hanno potuto constatare personalmente che al sindaco e all’assessore Barbara Mele risultiamo essere completamente trasparenti. Durante il loro ingresso ai banchi del Consiglio, hanno preferito non guardare i cittadini nebidesi, senza degnarli neanche del saluto. La spiacevole situazione ha creato non poche lamentele che hanno subito riscaldato gli animi dei miei concittadini.»

«Personalmente, sono abbastanza deluso – aggiunge Pinna -. L’interrogazione è stata praticamente ignorata, l’unico passaggio è quello sul bacino pensile, assicura l’assessore che entro aprile verrà smantellato, promessa che ormai non prendo in considerazione. Oggi, i miei concittadini hanno un quadro più chiaro della reale situazione di abbandono in cui siamo caduti. Anche il discorso del comitato di quartiere è abbastanza delicato: ripristinarlo a queste condizioni non ha senso, resta comunque il problema legato alla scarsa presenza dell’amministrazione, a conferma di questo anche le ultime dimissioni in massa del comitato di Barega, Corongiu, Tanì.»

«Nei prossimi giorni organizzeremo alcune riunioni con i cittadini Nebidesi che hanno mostrato la volontà di occuparsi della vita politica e amministrativa della frazione. Non ci fermeremo – conclude il coordinatore regionale dei Giovani del Centro Democratico Sardegna -, oggi è stato solo l’inizio, siamo pronti a scendere in strada per manifestare il nostro dissenso.»

Protesta cittadini di Nebida

Ospedale Santa BarbaraCTO Iglesias copia

Alcune migliaia di persone sono scese in piazza questa mattina a Iglesias, per difendere gli ospedali cittadini e, nello specifico, per contrastare l’accorpamento dei reparti di ostetricia e chirurgia al Sirai di Carbonia, inserito nel piano di riorganizzazione deciso dall’Azienda sanitaria locale n° 7. La mobilitazione popolare è stata massiccia fin dalla partenza, poco prima delle 10.00, davanti al Centro Traumatologico. Il corteo, con tanti giovani, grazie anche a condizioni meteo finalmente favorevoli, si è sviluppato ordinatamente per le strade del centro con bandiere e striscioni.

Alla manifestazione, con i rappresentanti di numerose associazioni ed esponenti locali di diverse forze politiche, hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, il parlamentare di Unidos Mauro Pili, il consigliere regionale dell’UDC Gianluigi Rubiu, il leader locale dei Riformatori sardi Roberto Frongia.

Il segnale inviato alla nuova dirigenza della Asl 7 è stato indubbiamente forte, ora sarà interessante verificare come lo accoglierà il commissario straordinario Antonio Onnis, con i suoi più stretti collaboratori, il direttore amministrativo Maria Fannì Pittau e il direttore sanitario Silvio Maggetti.

Centro Direzionale Iglesias 10

Il comune di Iglesias, a distanza di poche settimane dall’approvazione del progetto esecutivo in Giunta, ha pubblicato il bando per l’appalto che prevede l’esecuzione di tutti i lavori e le forniture per la creazione del Centro intermodale della città di Iglesias, in cui sarà possibile lo scambio tra treno, autobus di linea, macchina e trasporto urbano. L’investimento previsto è pari a euro 4.001.285,27 oltre Iva. La durata dei lavori stimata da cronoprogramma è di 240 giorni naturali, successivi e continui a partire dalla data del verbale di consegna degli stessi a seguito di aggiudicazione definitiva.

Gli ultimi passaggi decisivi sono stati gli atti che hanno permesso l’acquisizione in comodato d’uso gratuito di alcune aree del futuro Centro Intermodale. Risale allo scorso settembre la stipula del contratto di comodato d’uso gratuito con RFI spa, mentre sono datate novembre 2014 l’approvazione dello schema di comodato con ARST e l’accettazione, al fine dell’acquisizione al patrimonio comunale, della cessione di una porzione di terreno intestata ad AREA – Azienda Regionale per l’Edilizia Abitativa.

«Il Centro Intermodale – commenta il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo – rappresenta uno snodo di comunicazione e di interscambio fondamentale per lo sviluppo della città e del territorio. Si tratta di un’opera strategica che sorgerà al centro della città a servizio di tutto il territorio.»

Il prossimo passo è l’impegno alla consegna dei lavori entro il mese di maggio.

 

Consiglio comunale Iglesias

Si acuisce, a Iglesias, lo scontro politico tra Cas@ Iglesias e Partito Democratico. Dopo l’intervento del capogruppo di Cas@ Iglesias Valentina Pistis in Consiglio comunale, del quale oggi abbiamo pubblicato il testo integrale, e quelli del sindaco Emilio Gariazzo e del capogruppo del Partito Democratico, Francesco Melis, oggi i due consiglieri di Cas@ Iglesias replicano con una nota dai toni molto duri che hanno i sempre più marcati contorni di una vera e propria rottura.

«E’ stata una vera sfacchinata – scrivono Valentina Pistis e Giorgio Carta – decifrare il comunicato stampa del Gruppo Consiliare del partito democratico. D’altra parte come dice Fassina il Pd sta scivolando, lentamente e surrettiziamente, “verso una forma più vicina a quella di un comitato elettorale”. Come dire: sono, oramai, più avvezzi a litigare per le tessere e le poltrone piuttosto che occuparsi dei problemi delle fasce più deboli.

L’alleanza nata nel 2013 avrebbe dovuto ridare efficienza ed efficacia all’azione amministrativa e lavorare nel solo esclusivo interesse della Comunità. Così, ad oggi, non è stato. E’ indubbio, siamo diversi da loro. Distinzione che si racchiude in tre semplici concetti: conoscenza dei problemi, cultura amministrativa e cultura della responsabilità e della trasparenza.

Lo avevamo spiegato sin dall’inizio: il tema del “fare”, dell’agire con consapevolezza per un’amministrazione locale è centrale e significa rispondere con i fatti alle esigenze legittime dei cittadini, mentre sostenere una cultura della responsabilità e della trasparenza significa governare realmente e amministrare bene.

La lentezza nell’affrontare non solo le emergenze ma finanche l’ordinario, ha aumentato il livello di tensione nella maggioranza. Abbiamo cercato di fungere da stimolo. Le numerose mozioni, gli ordini del giorno, le proposte, le delibere, le interrogazioni, raccontano la capacità progettuale del Gruppo Consiliare, dunque, una storia opposta a quella disegnata nel confuso e approssimativo comunicato stampa del PD.

Tra le decine possibili, faremo due soli significativi esempi: il primo, da oltre un anno giacciono, nei cassetti dell’amministrazione, gli indirizzi generali del Piano urbanistico comunale. Il secondo, la mozione sulla Commissione d’Inchiesta per l’appalto dei rifiuti. Un appalto che sottrae ingenti risorse dalle tasche delle famiglie iglesienti. Due proposte depositate e mai discusse, nemmeno in seno alla maggioranza.

Non ultimo, abbiamo chiesto, con forza, dal primo momento, una poderosa riorganizzazione della macchina amministrativa. La maggioranza – concludono Valentina Pistis e Giorgio Carta -, ha sempre evitato con scienza e coscienza, la questione, non ha mai voluto affrontare seriamente il problema, così come è avvenuto per la Società In House del Comune (Iglesias Servizi).  La misura è ormai colma.»

Valentina Pistis 1230 copia

Nessuno ne parla ancora ufficialmente, ma i toni dello scontro tra i consiglieri del gruppo Cas@ Iglesias e il Partito Democratico, prima forza consiliare che esprime anche il sindaco, Emilio Gariazzo, hanno aperto di fatto la crisi nella maggioranza di centrosinistra al comune di Iglesias, a poco più di un anno e mezzo dall’elezione del sindaco (26 maggio 2013) e dall’insediamento del Consiglio comunale (28 giugno 2013).

Per capire meglio quanto oggi siano distanti le due posizioni politiche, pubblichiamo l’intervento integrale fatto da Valentina Pistis, capogruppo di Cas@ Iglesias, durante l’ultima riunione del Consiglio comunale, dedicata al dibattito sullo stato di attuazione del Piano Sulcis, in presenza del coordinatore dello stesso, Tore Cherchi, ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias.

«Grazie.
Grazie di cuore a tutte le donne e gli uomini che questa sera hanno deciso, con consapevolezza, di partecipare a questo Consiglio comunale.
Queste persone sono la dimostrazione che il ragionamento e l’approfondimento dei temi, anche scomodi, paga sempre.
Non lasciatevi intorpidire, non aspettate che gli altri prendano decisioni al posto vostro.
Il dialogo e il confronto sono necessari in politica come nella vita quotidiana.
Vedendovi, qui, questa sera non posso che farmi contagiare dalla vostra determinazione.
E’ arrivato il momento di dire la verità, tutta la verità in merito al Piano Sulcis e a tutto ciò che vi ruota intorno.
Non possiamo più tacere. Non vogliamo più tacere.
Occorre fare chiarezza.
Occorre dire che i fondi del Piano Sulcis, sono praticamente inesistenti, così come le opere da realizzare.
L’Alcoa è chiusa, per l’Eurallumina e per l’Ila, sinceramente, non si intravede alcuna ripartenza, arriverà il turno della Carbosulcis e della Centrale Enel. Insomma un’ecatombe di industrie.
A cui, la politica regionale e nazionale, risponde con un Piano, vuoto e inconsistente.
Il Piano Sulcis finora non ha prodotto nemmeno un posto di lavoro.
Le procedure appaiono inesistenti, all’orizzonte solo ed esclusivamente ghiotte speculazioni ministeriali e non solo.
Speculazioni approvate e certificate da una parte della politica isolana.
Il progetto speculativo del biofuel dei signori Mossi & Ghisolfi è la prova di ciò che sto affermando.
Quel progetto è inaccettabile. Più tardi spiegherò perché.
Non credo che favorendo l’insediamento dei produttori di canne si possa rilanciare il nostro territorio.
Finora niente è stato fatto per risolvere il problema del costo dell’energia, della ripresa produttiva, ancor meno, ahimé, si è fatto per le bonifiche ambientali.
Il gruppo che rappresento, Cas@ Iglesias, lo grida ad alta voce quotidianamente.
La questione ambientale non è più rinviabile.
Non possiamo continuare a traccheggiare sulla salute della popolazione. E mi dispiace contraddirla, ing. Cherchi. Lei ha appena affermato che prima di tutto viene il lavoro, io dico con assoluta determinazione che prima di tutto viene la salute. Senza la salute non può esserci lavoro.
Il report del ministero dell’Economia sul Piano Sulcis, redatto dall’Uver Unità di verifica degli investimenti pubblici, per usare un eufemismo, fa paura.
Certifica sostanzialmente che il Piano Sulcis è un imbroglio di stato.
Procedure inesistenti, progetti irrealizzabili, in molti casi non è stata indicata nessuna tempistica; opere iniziate anni fa e addirittura opere dichiarate concluse, tutte inserite nel piano fantastico del Sulcis.
Fondi stanziati da delibere di Giunta regionale del 2009, 2010, 2011, delibere Cipe del 2011, fondi Fesr 2007-2013. Insomma, fondi vecchi, già stanziati in passato, che non hanno nulla a che fare con il fantomatico Piano Sulcis.
A certificare ciò che sto affermando sono i funzionari del ministero che hanno effettuato i sopralluoghi.
Nel report si evince con chiarezza che in numerosissimi casi, non esiste alcuna procedura in essere.
Alcuni esempi.
Sulla portualità i fondi sono ridicoli, la progettazione è pressoché tutta preliminare o studi di fattibilità da eseguire.
Al progetto dell’impianto fognario di Sant’Antioco manca persino la localizzazione, la variante urbanistica e la stima dei costi. Per non parlare del collegamento all’isola di Sant’Antioco, pare non abbiamo ancora scelto se costruire un ponte o un tunnel… una cosetta da poco conto…
Il progetto che riguarda il tratto di strada Carbonia-Giba è stato definito con un laconico “bassa affidabilità”.
Per non parlare della scelta di abbandonare il progetto GALSI, ossia il progetto relativo al Gasdotto che avrebbe dovuto collegare l’Algeria alla Sardegna e all’Italia. Cancellato.
Insomma, più che un piano di rilancio, mi pare un libro dei sogni. Anzi, oserei dire, un libro che procura i incubi.
Altro esempio su tutti, miniera di Orbai, inizio lavori 2006, oggi siamo all’analisi del rischio, manca il dimensionamento economico. In sostanza, la procedura è indefinita, siamo in alto mare.
Risultano iscritti progetti iniziati del 2006, alcuni addirittura conclusi; progetti del 2007 conclusi nel 2012 inseriti nel piano.
Per quale motivo mi chiedo?
Come fanno a far parte di questo piano?
Per la maggior parte dei progetti la fine lavori indicata nel report è il 2014. Ossia, l’anno appena concluso. Nessuna traccia di inizio e fine cantiere. Senza contare tutti quelli che si sarebbero dovuti concludere nel 2013 e non sono nemmeno iniziati.
Insomma, una vergogna inaudita, l’ennesimo inganno in danno ai sulcitani.
Ma veniamo alla chimica verde e alla coltivazione della canna per la produzione di bioetanolo a Portovesme.
L’impatto ambientale è fortissimo, devastante.
Numeri da capogiro.
300 milioni di euro di investimento.
80mila tonnellate di carburante prodotto all’anno.
Il progetto, del gruppo Mossi & Ghisolfi, (colosso da 3 miliardi di dollari di fatturato all’anno), ha bisogno di un’area industriale attrezzata, di un porto (già esistenti a Portovesme) e di 5.000 ettari di terreno da coltivare a canne, nel raggio di 70 chilometri.
Ha inoltre bisogno di un sostegno finanziario dello Stato, della Regione elevatissimo, non ultimi i 900 milioni chiesti all’Unione europea per finanziarie le bioraffinerie, a tal proposito, vi invito a prendere visione del Piano Juncher.
Insomma Mossi & Ghisolfi oltre ad essere sponsor delle campagne elettorali del premier Renzi e quindi suoi “grandi elettori” evidentemente sono pure simpatici ai governatori regionali che non battono ciglio in merito allo scellerato progetto.
Ricordo che le canne sono una specie infestante che muta il regime ecologico del territorio, rendendolo più arido e soggetto agli incendi.
E’ una specie altamente infiammabile e questo le consente, essendo una specie pirofila, di imporsi a discapito delle altre piante.
Modifica l’ecologia della zona, sottrae acqua in grandi quantità e elementi nutritivi al terreno.
Insomma, all’inquinamento devastante prodotto dall’attività mineraria e dalle industrie, viene associato il rischio di una probabile desertificazione.
E’ chiaro che in Sardegna abbiamo bisogno di tutto fuorchè di piante che favoriscano incendi e aridità dei suoli.
Non possiamo rischiare di lasciare spazio al fenomeno c.d. di “land grabbing”, tipico dei paesi poveri del terzo mondo.
Le multinazionali, come quelle di Mossi & Ghisolfi, acquistano i terreni dai coltivatori, ormai stremati dalle innumerevoli tasse statali, non ultima, l’IMU sui terreni agricoli, per trasformare i nostri terreni nell’ennesima monocoltura di canne o cardi, come sta accadendo dall’altra parte dell’isola.
Non ultimi altri due punti oscuri, ossia l’impianto a biomasse nella zona industriale di Iglesias, a pochi passi dal centro abitato e la centrale termoelettrica per realizzare carbone Sulcis “pulito” dotata di una sezione di cattura e stoccaggio nel sottosuolo di CO2.
Sulla questione energia, dobbiamo necessariamente cambiare marcia, registro. L’andazzo è chiaro, vogliono rendere la Sardegna sempre più dipendente dal resto d’Italia. Visto anche la scelta relativa al piano di dismissione della centrale Enel. Ad oggi non esiste un solo contratto bilaterale per salvare le industrie e la responsabilità è politica, non certamente dell’Enel.
Siamo qui, non per valutare le chiacchiere, siamo qui per leggere la realtà.
E la realtà è sotto gli occhi di tutti, le fabbriche sono chiuse e le bonifiche completamente assentiper chiare incapacità politiche di ieri e di oggi.
Sembra quasi che la nostra isola, la nostra agricoltura sia impossibilitata a puntare ad un futuro basato su uno sviluppo sostenibile, moderno, sui prodotti dell’agroalimentare di qualità.
Alla faccia di Milano e del tema dell’Expo 2015…
Alle condizioni ambientali e sanitarie nelle aree industriali e minerarie, già così precarie, occorre opporre un sistema produttivo innovativo sostenibile; occorre puntare sull’immediata bonifica dei siti contaminati.
Occorre opporre una politica virtuosa, di qualità, tesa alla sovranità alimentare, funzionale alle esigenze di coloro i quali abitano i territori. Una politica che favorisca la riappropriazione da parte delle comunità locali della gestione dei luoghi.
Anche per questo motivo, in questa sede, il gruppo che rappresento, vuole proporre una bozza di piano alternativo al Piano Sulcis, basato su quattro direttive.
Bonifiche ambientali e piano straordinario di recupero produttivo delle discariche.
Come già anticipato le bonifiche ambientali non possono più aspettare, ne va della salute di queste e delle future generazioni.
Le discariche minerarie abbandonate del Sulcis Iglesiente sono innumerevoli, contengono ancora quantità elevate di Piombo e Zinco. Quantitativi che consentirebbero di progettare un piano economico per rilanciare l’intero territorio. Tutto ciò coinvolgendo l’università di Cagliari e facendo ripartire i corsi di Scienze dei materiali di Monteponi. Rilanciando l’IGEA e il Parco Geo Minerario, prima che sia troppo tardi.
Pianificazione territoriale, paesaggistica e urbanistica.
Predisposizione di un Piano strategico, vero, di sviluppo territoriale che possa essere recepito immediatamente, offrendo riequilibrio territoriale e nuove opportunità per il turismo e la ricettività, tenendo sempre ben presente la tutela ambientale e paesaggistica.
Interventi infrastrutturali e collegamenti – Questione energetica/definizione di accordi bilaterali:
– strada ss. 126 a quattro corsie;
– interventi sui porti;
– intervento di connessione dei bacini idrografici del Sulcis con i sistemi del Tirso e del Flumendosa al fine di garantire l’approvvigionamento idrico e irriguo costante dell’intero territorio.

Poli produttivi di eccellenza agricola.
Individuazione di filiere produttive di eccellenze agricole che possano valorizzare al meglio le caratteristiche dei terreni del Sulcis Iglesiente. Ricordo che, solo nel Sulcis si possono trovare quei vitigni europei originari, derivanti da una antichissima e storica tradizione vitivinicola.
Pensiamoci,
pensiamoci bene, prima di trasformare la nostra isola in un campo sterminato di canne.
Le canne utilizziamole solo ed esclusivamente per costruire launeddas. Che è meglio.
Pensiamo al patrimonio di archeologia mineraria che ci resta. Pensiamo all’ambiente sconfinato e paradisiaco tipico della nostra isola. Proviamo seriamente a valorizzarlo, prima che cada definitivamente in rovina.»

 

Il gruppo Cas@ Iglesias conta su due consiglieri, Valentina Pistis e Giorgio Carta, in una maggioranza composta da 15 consiglieri.

PD 8 consiglieri: Mauro Usai, presidente; Franca Maria Fara, vicepresidente; Francesco Melis, capogruppo; Carla Cicilloni; Daniele Reginali, segretario provinciale; Ubaldo Scanu, segretario cittadino; Claudia Caschili; Marco Loddo.

Cas@ Iglesias 2 consiglieri: Valentina Pistis, capogruppo; Giorgio Carta.

Il Tuo segno per Gariazzo 2 consiglieri: Pietro Serio, capogruppo; Pierina Chessa.

Sinistra Ecologia Libertà 2 consiglieri: Simone Pinna, capogruppo; Franco Tocco.

Uniti per Iglesias 1 consigliere: Alberto Cacciarru, capogruppo.

La minoranza di centrodestra conta su 9 consiglieri.

Piazza Sella 7 consiglieri: Gian Marco Eltrudis, capogruppo; Gianluigi Rubiu; Pietro Carta; Vito Didaci; Angela Scarpa; Andrea Pilurzu; Giuseppe Pes.

P.D.L. dal 5/02/2014 ForzaItalia 2 consiglieri: Luigi Biggio, capogruppo; Gianfranca Mannu.

Il sindaco Emilio Gariazzo e il capogruppo PD  Francesco Melis.

Il sindaco Emilio Gariazzo e il capogruppo PD Francesco Melis.

La polemica in seno alla maggioranza di centrosinistra che sostiene la Giunta Gariazzo cresce. Dopo il sindaco, anche il capogruppo del Partito democratico, Francesco Melis, prende posizione con una nota durissima, sull’intervento dei consiglieri del gruppo Cas@ Iglesias.

«Leggiamo con sconcerto le dichiarazioni fatte dal gruppo consiliare Cas@Iglesias – scrive in una nota Francesco Melis -. E’ l’ennesimo capriccio di chi da oltre un anno è alla costante ricerca di visibilità mediatica proponendo inutili interrogazioni e interpellanze pur stando in maggioranza ed essendo inoltre parte attiva del governo cittadino. Ognuno di noi ha fatto delle scelte politiche che oggi lo vedono con una posizione e un programma politico chiaro e trasparente nei confronti dei cittadini, non solo a livello comunale ma anche regionale e nazionale. Per questo noi vorremmo chiarezza anche dai consiglieri Pistis e Carta, pertanto chiediamo se con la lettura in aula del documento dell’on. Pili sul Piano Sulcis, intendano cambiare anche il nome al loro gruppo consiliare. Dire che si prendono le distanze da tutta la maggioranza e in particolare dal PD ma al contempo si dà l’appoggio al sindaco non significa nulla, perché il sindaco oltre ad essere espressione della maggioranza è dirigente ed espressione del PD. Per questo motivo reputiamo debolissima la tesi per cui la discussione sul Piano Sulcis abbia influito pesantemente sulla decisione di continuare ad appoggiare il sindaco prendendo però le distanze con l’intera maggioranza.»

«Il gruppo consiliare del PD, che conta 8 consiglieri – aggiunge Francesco Melis -, fa parte di una maggioranza di centro sinistra che in considerazione del difficile momento economico e sociale opera a supporto del duro lavoro che l’amministrazione Gariazzo è chiamata a svolgere. Siamo un Partito con la schiena dritta che ha sempre pensato al bene del territorio e dei suoi cittadini e rivendichiamo con forza il lavoro svolto per il piano Sulcis, una delle poche opportunità di sviluppo per il territorio. Ricordiamo alla consigliera Pistis e al consigliere Carta, che in politica non è attraverso i comunicati stampa che si prendono delle posizioni, ma attraverso altri mezzi. Per quanto riguarda il cambio di scranno in Consiglio comunale, li invitiamo a studiarsi il regolamento dello stesso Consiglio, dove documentandosi accerteranno che i posti sono assegnati dal presidente del Consiglio e non da una loro scelta. La correttezza istituzionale non è un optional – conclude il capogruppo del Partito Democratico – ma è la base di un comportamento civico che deve essere da esempio ai cittadini di Iglesias.»

Acque agitate in seno alla maggioranza di centrosinistra che amministra il comune di Iglesias. I malumori covavano ormai da qualche tempo ma sono affiorati con un certo clamore in occasione del confronto sullo stato di attuazione del Piano Sulcis, al quale è stata dedicata l’ultima riunione del Consiglio comunale, con la partecipazione del coordinatore del Piano, l’ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi.

Ad accendere i fuochi sono stati i due consiglieri del gruppo Cas@ Iglesias, Valentina Pistis e Giorgio Carta.

«Abbiamo deciso di ritornare dove, per il nostro gruppo, tutto aveva avuto inizio: la rivoluzione civica del 1993 – scrive oggi Valentina Pistis nel suo profilo facebook -. Quei banchi hanno oggi un forte significato simbolico, esprimono quell’efficacia ed efficienza amministrativa scritta nella storia della città. Certo, sulla scelta, non possiamo negarlo, ha certamente pesato anche la discussione sul Piano Sulcis. Abbiamo assistito al tentativo da parte del PD di difendere uno strumento fatto a pezzi dai report dello stesso Ministero. Ritardi, fondi inesistenti o già spesi, interventi tampone e non strutturali. Il Sulcis Iglesiente è sfinito dalle elemosine. Servono misure adeguate e a lungo termine. Il PD governa il territorio da tempo immemorabile: Provincia, Comuni, Enti, Consorzi. Oggi, con il Governo Regionale, ancor di più, molto di più. Un pizzico di autocritica non sarebbe guastata. Per il resto, andiamo avanti. Il Sindaco continua ad avere la nostra fiducia, meno le altre componenti della maggioranza. Per questo – conclude il capogruppo di Cas@ Iglesias – abbiamo voluto dare un segnale. Aspettiamo un forte cambio di rotta a favore della nostra Comunità.»

La replica del sindaco, Emilio Gariazzo, non s’è fatta attendere.

«Ho letto stamane le contraddittorie e, per molti aspetti incomprensibili ai più, dichiarazioni rilasciate alla stampa dai componenti di Cas@Iglesias – scrive Gariazzo in una nota –. Lasciando da parte il disappunto legato al fatto che il mio impegno per creare le occasioni di confronto all’interno della maggioranza è costante, vorrei esprimere alcune considerazioni.»

«La fiducia al Sindaco è importante, ma il Sindaco ricopre quel ruolo in virtù del fatto che è il garante politico di una coalizione. Più volte ho sostenuto che per affrontare in maniera seria i problemi di questa Città  aggiunge Gariazzo – è necessaria una grande unità di forze politiche che sappiano lavorare sinergicamente, considerando i loro partiti strumenti al servizio del progetto condiviso  che, pur nella difficoltà storica che viviamo, stiamo portando avanti. Questa unità deve esprimersi anche valorizzando le precedenti esperienze politiche. Detto questo, onestamente credo che i cittadini di Iglesias  abbiano qualche difficoltà a ricordare rivoluzioni epocali negli ultimi vent’anni, né tantomeno le rivoluzioni si possono fare semplicemente cambiando banco in Consiglio. Vi sono state invece esperienze importanti che, come ho già detto devono essere valorizzate, senza idealizzazioni nostalgiche, anche perché le condizioni cambiano alla velocità della luce, e dobbiamo essere capaci di offrire soluzioni adeguate ai tempi. Non abbiamo bisogno di primi della classe, dobbiamo lavorare lasciando da parte i personalismi e servendo il progetto. Tutto questo costa  fatica. E’ più facile un’esternazione o una interrogazione che una lunga ed estenuante elaborazione tra le componenti della coalizione che porta a soluzioni sostenibili condivise. Questa, invece, è l’unica strada possibile se tra qualche anno vorremo poter dire che abbiamo fatto una “rivoluzione”. Mi piace ricordare la frase del neoeletto Capo dello Stato, uomo di altissimo profilo morale: “Il mio pensiero va alle difficoltà ed alle speranze dei nostri concittadini.”»

«Per ciò che riguarda il Piano Sulcis, che mi sembra essere il “Casus belli” per questa presa di posizione – sottolinea ancora il sindaco di Iglesias -, ritengo ingeneroso attaccare il Partito democratico, a cui peraltro mi onoro di appartenere. Esso contiene alcuni provvedimenti come quello dell’esenzione fiscale, già applicato, che ha dato una mano concreta a circa 4.000 piccole imprese, che sarebbero in parte già chiuse se non ci fosse stato. Ricordo che quasi un terzo delle risorse disponibili nel Piano Sulcis sono  per il risanamento ambientale (bonifiche). Se questi soldi non sono stati ancora spesi , ed in parte persi, avrei gioco facile a dire che il soggetto attuatore di questi interventi ha fallito per il mancato controllo di un’Amministrazione regionale di centro destra degli scorsi anni, che certamente non era sostenuta dal Partito democratico. Il nostro ruolo di amministratori però deve andare oltre. Questo sta facendo la nostra amministrazione insieme all’attuale amministrazione regionale. Siamo ad un passo dallo sbloccare questi interventi, funzionali al nostro piano strategico, senza le quali nessuna riconversione economica del territorio è possibile. Per questo, è necessaria unità e senso di appartenenza ad una squadra, pur con le diverse sensibilità e storie politiche. Invito perciò l’amica Valentina Pistis – conclude Emilio Gariazzo – a condividere il percorso insieme al resto della coalizione, anche a costo di prendere qualche “spiffero d’aria”.»

Layout 1

Ospedale Santa Barbara

Sabato 17 gennaio, il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, e i segretari dei partiti aderenti alla coalizione di maggioranza (PD, SEL, C@sa Iglesias, PdCi, Rif. Comunista, PSI, Il tuo Segno per Gariazzo) si sono incontrati per esaminare la situazione sulla riorganizzazione della rete ospedaliera della ASL n. 7. Dall’incontro sono emerse alcune considerazioni pienamente condivise.

«L’attuale Amministrazione comunale – si legge in un documento unitario diffuso al termine dell’incontro – ha, dall’inizio del suo mandato, chiesto ed ottenuto di non spostare od accorpare alcun reparto ospedaliero sino alla conclusione dei lavori di ampliamento ed ammodernamento del Presidio Ospedaliero CTO, vero snodo per una sanità ospedaliera di qualità. Ha monitorato puntualmente lo stato di avanzamento di questi, che, allo stato attuale, vede in dirittura d’arrivo il completamento del nuovo Polo materno infantile ed il Polo chirurgico con il relativo nuovo blocco operatorio.»

La coalizione ed il sindaco chiedono alla nuova dirigenza ed all’assessorato regionale alla Sanità «di impegnarsi per la chiusura di tali lavori, prevista, nell’ultimo crono-programma, per i primi mesi del 2015, provvedendo per tempo anche all’acquisto degli arredi e della strumentazioni necessari». Chiedono inoltre «il completamento della ristrutturazione del piano terra del blocco originario dello stabile e del nuovo Pronto Soccorso, da  completare, sempre secondo il crono-programma, entro il 2015 e per i quali sono già disponibili le risorse finanziarie. Il completamento del Presidio, sul quale son già state investite ingenti somme, finalizzate ad una destinazione d’uso ben precisa, permetterà di avviare un percorso di riorganizzazione, a medio termine dei due ospedali aziendali, in una logica di complementarietà. Tale percorso da condividere, dovrà essere chiaro negli obiettivi e nella sequenza temporale del loro raggiungimento. Obiettivo intermedio potrebbe essere l’apertura del nuovo Polo materno infantile già entro giugno prossimo, evitando così inutili passaggi intermedi».

Il centrosinistra di Iglesias sollecita «il ripristino in tempi brevi dei locali della Chirurgia Generale del Presidio Santa Barbara, danneggiati dal recente incendio affinché possa riprendere a pieno ritmo la sua attività, necessari inoltre, alcuni interventi minori, ma importanti come il ripristino dell’ascensore per il  pubblico».

«La coalizione manterrà vivo, al suo interno e con la città, il dibattito su questo e sugli altri temi socio-sanitari e, attraverso l’Amministrazione comunale da essa sostenuta, parteciperà alla definizione degli indirizzi tramite un confronto franco con la dirigenza e la Regione Sardegna. La coalizione manterrà un alto profilo, ricordando a chi vuole cavalcare demagogicamente questi processi, alimentando contrapposizioni inutili, che non si specula sulle aspettative dei cittadini. Ai rappresentanti della minoranza di centrodestra, in particolare, maestri nella demagogia, che hanno governato la Sanità per anni, si ricorda che uno dei fattori dello stallo dell’ ammodernamento degli ospedali di Iglesias, è stato il blocco dei lavori al CTO, iniziati nel 2002 e già fermi nel 2003. Prima di cercare responsabilità della Giunta Pigliaru, si ricordino che veniamo da cinque anni di governo regionale di centro-destra caratterizzato da assoluta mancanza di indirizzi strategici, e di scelte come quella di istituire un reparto di Chirurgia pediatrica nella ASL 8 di Cagliari, certamente non a favore della nostra Asl, che in quella specialità è un richiamo per mezza Sardegna. L’invito quindi a sollevare il livello del dibattito nel collaborare a cercare soluzioni sostenibili.»