18 July, 2024
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A distanza di un anno, il gruppo Cas@ Iglesias ha presentato una nuova interpellanza al sindaco Emilio Gariazo e all’assessore del Patrimonio Alessandro Pilia, per discutere del monitoraggio del patrimonio immobiliare del comune di Iglesias.

Il capogruppo di Cas@ Iglesias, Valentina Pistis, nel ricordare che il Comune è proprietario di un ingente patrimonio immobiliare, sottolinea che è anche firmatario di un protocollo di Intesa con l’Igea spa, la società in House della Regione, che ha per oggetto il trasferimento della proprietà dei beni riqualificati attraverso i fondi comunitari (POR 2000/2006) ed in particolare la misura 4.5 (Potenziare e qualificare l’industria turistica della Sardegna Fondo Strutturale interessato: FESR Asse prioritario di riferimento: IV – Sistemi Locali di Sviluppo).

L’obiettivo dell’interpellanza è quello di conoscere:

  • se è stato stipulato il rogito notarile relativo agli immobili oggetto della riqualificazione attraverso il POR Sardegna 2000/2006 ed in particolare: Ex Caserma, ex Autorimessa, ex Ospedale, ex Asilo Renzo, Piazzale Villamarina e illuminazione;
  • quale è la consistenza del patrimonio immobiliare comunale ad uso abitativo e a quanto ammontano le entrate derivanti dai canoni di locazione, concessione o affitto di tutto il patrimonio (sia ad uso abitativo che non abitativo) dal 2013 ad oggi;
  • quali sono gli immobili concessi ad Associazioni senza fini di lucro e a quali condizioni contrattuali;
  • quali sono gli immobili che costituiscono il patrimonio immobiliare indisponibile del Comune di Iglesias e il loro attuale utilizzo.

Inoltre, con l’interpellanza il gruppo Cas@ Iglesias  formula istanza all’Amministrazione comunale di istituire uno stradario aggiornato in cui siano indicate le strade di proprietà comunale, le strade private ad uso pubblico e le strade private.

Il gruppo Cas@ Iglesias, infine, chiede di conoscere i risultati delle azioni intraprese dall’Amministrazione sui seguenti punti: recupero delle morosità dei conduttori; attuazione del piano di vendite degli immobili; manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio di proprietà comunale.

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La consegna del Premio a Mario Aru.

 

L’intervento di Mario Aru.

 

L’intervento di Salvatore Cherchi.

Si è svolta venerdì 31 marzo, nella Sala Branca del Municipio di Iglesias, la cerimonia per la consegna alla Cantina Aru di Mario Aru del Premio Iglesias che produce, che il Rotary Club di Iglesias attribuisce ogni anno, dal 1997, senza volere fare classifiche, con motivazioni di volta in volta diverse, ad un’azienda del territorio distintasi per spirito imprenditoriale o per capacità di sviluppo, valorizzazione dell’occupazione, iniziativa, innovazione.

Quest’anno il Rotary Club di Iglesias ha voluto dare un duplice segnale.

La commissione aggiudicatrice ha deciso di premiare la Cantina Aru, oltre che per i grandi meriti di Mario Aru, per lanciare il messaggio “Ripartiamo dalla terra”, indicando che la riscoperta di antichi mestieri come la lavorazione della terra e l’elaborazione dei suoi frutti può davvero significare una nuova strada per lo sviluppo dell’area dell’Iglesiente.

Il Rotary Club ha però voluto anche riprendere il discorso generale delle possibilità di sviluppo del territorio, che era stato l’argomento che aveva accompagnato per moltissimi anni le cerimonie di consegna del Premio, ed ha quindi invitato il coordinatore per l’attuazione del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi a fare il punto sulla situazione e sulle prospettive offerte dal Piano.

La cerimonia, è stata aperta dal presidente del Rotary Club, Marco Slavik, che ha ceduto subito il microfono al Sindaco di Iglesias  Emilio Gariazzo, che si è complimentato con Mario Aru e si è soffermato sulle prospettive di sviluppo dell’attività vitivinicola, una volta molto sviluppata nell’iglesiente e poi andata piano piano ad esaurirsi.

Salvatore Cherchi, nel suo intervento, ha dato innanzitutto notizia di alcuni importanti risultati già raggiunti dal Piano Sulcis, pur non ancora a regime: 81 domande ricevute per le nuove imprese (massimale 800mila euro), di cui 39 già accolte e 56 domande per le piccole-medie imprese esistenti (massimale 150 mila euro), di cui 19 già accettate. Dopo aver sottolineato l’impatto complessivo (670 milioni di euro di contributi) che il Piano, «pur non potendo essere un toccasana» dovrebbe avere sul territorio, Salvatore Cherchi ha illustrato in dettaglio alcune iniziative che il Piano ha già sostenuto, evidenziando in particolare, fra le altre, le attività per le bonifiche ed il progetto della società cooperativa “I tre solchi” (che ben si raccorda con il messaggio per la riscoperta della terra), ma ha anche dovuto sottolineare che, come purtroppo succede assai spesso, l’avviamento dei diversi bandi previsti dal Piano soffre dei rallentamenti dovuti a lungaggini burocratiche sovente poco comprensibili.

Dopo aver dato brevemente la parola a Giampaolo Collu, della FDG, l’azienda alla quale era stato assegnato il Premio lo scorso anno, l’ing. Slavik ha consegnato a Mario Aru la targa che, creata come ogni anno dall’artista iglesiente (nonché Past President del Rotary Club di Iglesias) Stefano Cherchi, costituisce da sempre il riconoscimento dato all’azienda alla quale viene attribuito il Premio.

Mario Aru ha evidenziato che con l’impegno, il coraggio e la costante applicazione, si possono raggiungere risultati importanti come la medaglia d’argento ottenuta al concorso enologico internazionale “Grenaches du monde”.

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Nel corso della riunione del Consiglio comunale tenutasi lunedì scorso, 20 marzo, il sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo ha portato solidarietà dell’intera comunità iglesiente ai lavoratori Aias, da troppo tempo ormai senza tutele e stipendio, manifestando particolare preoccupazione per quegli operatori che hanno deciso di protestare mettendo in atto lo sciopero della fame.

Emilio Gariazzo ha anche ricordato l’attenzione profusa dall’Amministrazione comunale di Iglesias nella ricerca di interlocuzioni sul tema con sindacati e Regione Sardegna, sottolineando che le risorse di competenza comunale risultano regolarmente trasferite all’associazione.

Ha quindi concluso con un ringraziamento rivolto a tutto il personale, operatori che nonostante la grave, persistente condizione di precarietà, continuano a garantire con il loro prezioso e qualificato lavoro, la giusta assistenza agli ospiti dei centri che operano nel territorio.

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Graziano Lebiu, presidente IPASVI di Carbonia Iglesias, prende posizione sulla vertenza AIAS, con una nota inviata al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru; all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru; alla presidente AIAS Sardegna, Paola Randazzo; ai sindaci di Carbonia Paola Massidda e Iglesias Emilio Gariazzo; all’Unione dei Comuni del Sulcis Iglesiente; e, infine, all’ammistratore straordinaria della provincia del Sud Sardegna, Giorgio Sanna.

«E’ di ieri la pubblicazione di una nota e di una tabella riepilogativa dei crediti che l’AIAS vanterebbe nei confronti degli EE.LL. ivi ricompresi – scrive Graziano Lebiu -. Non è nel merito della consistenza o sussistenza di quanto dichiarato che possiamo o vogliamo entrare. Intendiamo, piuttosto, riaffermare il principio da noi espresso nell’audizione del 9 marzo scorso in IV commissione consiliare del comune di Carbonia:La dignità ed il decoro dei professionisti della salute si misura anche con il pieno riconoscimento economico del servizio reso, diritto del tutto indipendente dalle paventate difficoltà economiche se ASL, Regione ed assessorati ed istituzioni, non corrispondessero quanto all’AIAS eventualmente ancora dovuto, o se i finanziamenti comunque ricevuti fossero stati diversamente amministrati”.

Il buon padre di famiglia, se ha difficoltà economiche:

non acquista, aliena

non si amplia, accorpa

non si avventa, pianifica

non divide, unisce

non contrae nuove obbligazioni, onora le precedenti

condivide quali spese tagliare e cosa mantenere, non impone.

E questo varrebbe anche per il buon imprenditore e il suo piano “industriale”, perché gli impegni nei confronti di molti, quando questi molti rincorrono le determinazioni del management e diventano narrazione, rischiano di essere chiamati affermazioni insincere.

L’eccesso mediatico di questi giorni insegna, scolpisce, chiarisce: siamo tutti al punto di non ritorno, chiamati a discernere le parole dai fatti, e i fatti dalle responsabilità diffuse.»

«Non possiamo più sostenere e permettere che qualcuno lanci la pietra e nasconda la mano, che si possa paventare di fare cassa evitando le retribuzioni e tagliando sul personale, che un bilancio comunale regga alla prova dei revisori dei conti eludendo i pagamenti, che gli effetti annuncio rimangano nella fase embrionale – aggiunge Graziano Lebiu -. Perché di questo trattasi: effetti annuncio, senza distinzione della fonte che li ipotizza. Ma non si sono fatti i conti con la tenacia dei protagonisti e con le loro suggestioni, paradossalmente più tangibili di qualunque altra “verità” sulla vicenda: i professionisti della salute sono costretti a fare i conti con la realtà che non è la “verità” proposta da una tabella o dalla sua confutazione: sono allo stremo non tanto delle forze, ma della fiducia in chi legge.»

«Nell’emergenza AIAS tutti o, comunque, molti continuano a separare sorprendentemente i fatti (comprese derive manageriali ed esiti di recenti sentenze) dalle frasi scritte e parlate, che ipotizzando soluzioni virtuali per il breve e medio periodo, consegnano alla comunità sociale economica politica del Sulcis Iglesiente una sola sintesi: inaffidabilità nella gestione della vicenda – sottolinea ancora il presidente di IPASVI Carbonia Iglesias -. Le istituzioni avrebbero dovuto ingaggiare da tempo un diverso confronto anche aspro con l’AIAS per ottenere l’assunzione della loro piena responsabilità nella programmazione e della gestione dei fini statutari dell’associazione, chiederne conto, documentarne le criticità, verificare il mantenimento del possesso dei requisiti per convenzioni ed accreditamenti. Per tutta risposta rispetto a tale sorvolante trattamento istituzionale, con impietosa ma studiata veemenza si è giunti persino a sottoporre a procedimento disciplinare decine di operatori, fino ad accusarli di aver potuto pesare sulle economie dell’azienda per aver ricorso all’art. 1676 del Codice Civile. Additati come il vulnus, il capro espiatorio, la madre dell’impasse. Professionisti della salute che invece di rappresentare una soluzione per il superamento del contesto se ancora ed in prospettiva messi nella condizione di rendere un servizio socio sanitario difficile, importante, sostitutivo, necessario, utile, invidiabile ed invidiato, sono visti come un impedimento ed il problema nelle falle di bilancio. Così facendo, si è messa nella parte del torto, alitando sulla fiamma della pubblica indignazione, pur provando a difendere se stessa con la divulgazione della tabella dei crediti, dopo anni di stasi rispetto a quanto solo oggi reso di pubblico dominio.»

«Chi segue i pagamenti e la contabilità? Chi nomina i responsabili dei procedimenti? Chi assume chi? Chi assume dove e quando? Chi gestisce le strutture, i servizi e l’assistenza? Siamo al conflitto istituzionale, e a farne le spese, come al solito, saranno i cittadini stretti nella morsa dell’inefficienza a guardare oltre e del rischio di restare privi di punti di riferimento. Le espressioni di sdegno, gli scongiuranti appelli verbali e ad orologeria per salvare l’eccellenza nel campo dell’assistenza ai disabili presenti nella nostra provincia e nel territorio, non bastano più. E’ complicato recuperare la profonda sfiducia che si è ormai impossessata della comunità civica e professionale, soprattutto di coloro che sono costretti a recarsi al lavoro senza prospettiva ma volendo essere comunque presenti in turno, e non di meno di quanti subiranno le misure della disorganizzazione, della penuria di personale, dei livelli di assistenza e delle conseguenze di eventuali illeciti. L’onere e l’onore di recuperare le piene agibilità per gestire la vertenza AIAS – conclude Graziano Lebiu – non passa per un parziale tavolo sindacale, pur  conclamato il diritto di invocarlo.»

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Si svolgeranno domani, giovedì 9 marzo, alle 15.30, nella chiesa della parrocchia della Beata Vergine di Valverde, a Iglesias, i funerali della giovane Federica Madau, 31 anni, vittima della violenza omicida del marito, Gianni Murru, dal quale si stava separando, giovedì 2 marzo.

La tragica fine di Federica Madau, madre di tre bambine di 4, 6 e 9 anni, ha sconvolto la comunità di Iglesias che sabato sera ha partecipato numerosa alla fiaccolata organizzata per le vie del centro storico, in sua memoria e in segno di rifiuto di ogni forma di violenza sulle donne.

Il sindaco Emilio Gariazzo ha proclamato il lutto cittadino per domani, in concomitanza con i funerali della giovane Federica Madau e invita i cittadini ad esprimere la loro partecipazione al lutto cittadino mediante la sospensione delle attività in segno di raccoglimento e rispetto durante i funerali.

                   

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Venerdì 3 marzo si è tenuta la conferenza socio-sanitaria composta dai Sindaci del territorio, che hanno incontrato la responsabile del ASS 7 Dott.ssa Maddalena Giua.

Ho rappresentato la necessità di completare il percorso di riorganizzazione sanitaria, rimodulando alcuni aspetti che hanno evidenziato criticità. Rivalutare gli organici non sulla base delle prestazioni erogate attualmente, ma sulla necessità di soddisfare richieste di prestazioni nel territorio, che attualmente sono soddisfatte presso altre strutture esterne, a causa dei lunghi tempi di attesa.

In particolare per il CTO:

• Completare al più presto il nuovo PS per eliminare i disagi attuali, ed offrire le migliaia di prestazioni, erogate ogni anno dagli operatori, in un ambiente moderno, spazioso ed accogliente.

• Istituire la Terapia intensiva potendo così trasferire la Rianimazione dal Santa Barbara, ottimizzando così la distribuzione degli operatori dell’Anestesia.

• Adeguare l’organico della U.O. della Medicina attualmente carente per il pensionamento di alcuni medici.

• Terminate le nuove sale operatorie, metterle finalmente in attività, con l’ adeguamento degli organici.

• Rivalutare l’ apertura 7 giorni su 7 della Chirurgia, implementando così le prestazioni chirurgiche in elezione, risparmiando così sulla mobilità passiva verso le strutture convenzionate.

• Eseguire i lavori previsti nel blocco vecchio per poter trasferire il laboratorio analisi.

• Iniziata l’ attività del nuovo reparto di Ostetricia e Ginecologia, che vede già in proiezione una crescita del numero dei parti, è necessario attivare la parto-analgesia, ormai richiesta da tante partorienti.

Altri temi sono stati affrontati quali:
• l’attivazione delle “Case della salute” per fornire prestazioni integrate nel territorio;
• il ripristino dell’attività h 24 del Servizio di emodinamica al Sirai con l’assunzione di nuovi medici;
• l’adeguamento del personale infermieristico e degli OOSS ed altro.

La riunione interlocutoria si è conclusa con l’impegno di riprendere un confronto continuo tra la nuova Dirigenza dell’ATS ed i Sindaci.

Emilio Gariazzo

Sindaco di Iglesias

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Circa 3.000 persone hanno partecipato questa sera, a Iglesias, alla fiaccolata silenziosa organizzata per ricordare Federica Madau, la giovane mamma di 31 anni uccisa brutalmente dal marito, il 46enne Gianni Murru, dal quale aveva deciso di separarsi, giovedì sera. Il lungo corteo, partito dalla Piazza Sella con in testa uno striscione con la scritta “L’amore non ammette violenza”, presente la mamma Anna Paola, ha attraversato alcune vie del centro storico, è arrivato fino a Piazza Municipio ed è poi tornato in Piazza Sella, dove in silenzio, ha ricordato Federica sulle note di “The sound of silence”. Nel corso della breve cerimonia, con Christian Castangia e Francesca Ena, è intervenuto il sindaco, Emilio Gariazzo, che ha ringraziato gli organizzatori dell’iniziativa, voluta per ricordare la giovane mamma di tre bimbe, Gabriella, Giulia e Gloria, ma anche per far crescere la sensibilità sull’allarmante fenomeno del femminicidio.

Alleghiamo un album fotografico realizzato lungo le strade della fiaccolata e al termine in Piazza Sella e due filmati, il primo realizzato al passaggio in Piazza Pichi, il secondo durante la cerimonia in Piazza Sella.

      

 

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Sabato 4 marzo, alle 18.30, al Teatro Electra di Iglesias, verrà presentato il libro “L’emissario”, romanzo di Paolo Oggianu, Alfa Editrice.

Interverranno Emilio Gariazzo, sindaco di Iglesias; Paolo De Angelis, magistrato; Manuela Arca, giornalista de L’Unione Sarda; Paolo Oggianu, autore del libro.

E’ prevista la partecipazione straordinaria di alcuni protagonisti della storia, con interventi musicali di Luca e Andrea Persico. Fabrizio Congia leggerà alcuni brani del libro.

La presentazione è organizzata dall’associazione culturale “Prendas de Iglesias”, Genti, Itinerari, Storie.

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Federica Madau – Foto tratta dal profilo Facebook.

La tragica fine di Federica Madau, la 31enne madre di tre bambine di 4, 6 e 9 anni, uccisa brutalmente ieri sera a coltellate dal marito, il 46enne Gianni Murru, dal quale si stava separando, non è che l’ennesimo caso di femminicidio che si verifica in Italia ormai da troppo tempo, fenomeno dilagante al quale non si riesce a porre un freno.

Iglesias, città nella quale da anni l’associazione “Io non ho paura” porta avanti una straordinaria azione sociale, tra tante difficoltà, soprattutto di natura economica, s’è ritrovata improvvisamente sotto la lente di tutti i media nazionali, per una nuova tragedia che ha sconvolto tutta la comunità che domani sera, alle 20.00, si ritroverà in Piazza Sella per una fiaccolata per Federica.

La vita di una giovane madre che da tempo denunciava una situazione familiare ormai invivibile che l’aveva convinta a separarsi dal marito violento, è stata spezzata a soli 31 anni; tre giovanissime bimbe saranno costrette a crescere senza l’amore della loro madre.

Il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, ha proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali di Federica Madau. Decisione lodevole, alla quale però ora, da parte di tutte le istituzioni, ne dovranno seguire altri, concreti, a sostegno di quanti, ogni giorno, in silenzio, operano volontariamente per sostenere le tante, troppe donne, che si ritrovano in situazioni analoghe a quella che ha portato alla tragica fine di Federica Madau.

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Completati i lavori di riqualificazione interna, durati dieci giorni, stamane ha riaperto il mercato civico di Iglesias. Una nuova pavimentazione in resina colorata ha sostituito le vecchie piastrelle. Colori scelti in funzione delle merceologie e prossimo inserimento di 16 parole chiave per la sostenibilità e la partecipazione civica completano l’intervento realizzato con la collaborazione della Scuola Civica di Arte Contemporanea che da oltre due anni ha lanciato il progetto “Civica”, percorsi d’arte pubblica e partecipata al Mercato Civico.

Sempre all’interno del progetto è stata realizzata la scritta (“Civico Mercato in Civica Terra”) che l’artista Stefano Boccalini ha ideato, lo scorso anno, per la facciata del mercato.

Ora i lavori, che prevedono un investimento totale di 70.000 euro, proseguiranno con la riqualificazione dei prospetti dell’edificio, l’impermeabilizzazione dei solai e la sistemazione delle scale esterne.

Sono già attive 8 telecamere che garantiscono un adeguato servizio di videosorveglianza.

«Dopo questi importanti lavori – commenta il sindaco, Emilio Gariazzo – continueremo a lavorare insieme al Cocim perché il mercato diventi sempre più attrattivo per cittadini e turisti. Un esempio su tutti: la valorizzazione delle produzioni locali. Il tutto anche grazie alla collaborazione della Scuola Civica di Arte Contemporanea che continuerà il suo progetto all’interno della struttura.»

«Ringrazio – conclude il Sindaco Gariazzo – il settore Lavori pubblici per l’impegno nel recupero delle risorse della legge 37/98, la programmazione delle risorse, nella progettazione e nella cantierizzazione dei lavori.»