21 November, 2024
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«Siamo orgogliosi di aver intitolato la Sala Giunta di Villa Devoto a Emilio Lussu, uomo di pensiero e azione che vedeva lontanissimo. Nei suoi scritti ci sono i problemi che oggi stiamo affrontando. In lui c’è una evidente, chiara avversione al centralismo accompagnata dalla consapevolezza della necessità di un reale decentramento delle funzioni e delle competenze. Uno Stato che voglia restare unito deve decentrare molto e dare responsabilità ai territori che conoscono i problemi e le soluzioni per affrontarli e risolverli.» 

Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, alla cerimonia di intitolazione della Sala Giunta di Villa Devoto allo scrittore, intellettuale e leader politico.

Francesco Pigliaru, dopo aver scoperto davanti al presidente Sergio Mattarella la targa che intitola la Sala a Emilio Lussu, ha richiamato le idee e i valori del “Cavaliere dei Rossomori”: «Lo Stato, ci dice Emilio Lussu, non deve dominare ma governare e coordinare. È una lezione di straordinaria modernità. Occorre necessariamente fare riferimento al suo pensiero e ai suoi scritti, per capire quale strada seguire per rinnovare e dare nuovo vigore alla nostra autonomia». 

Alla cerimonia hanno preso parte gli assessori della Giunta, la sindaca di Armungia Donatella Dessì, l’assessore alla Cultura Antonio Quartu, ed il nipote di Lussu, Tommaso, nato a Roma, che ha deciso di vivere, insieme alla compagna Barbara e alla figlia Eva, presenti alla cerimonia, proprio ad Armungia, nella casa del nonno.

La cerimonia a Villa Devoto è avvenuta dopo la seduta del Consiglio regionale per la celebrazione dei 70 anni dello Statuto sardo.

Nel corso del breve incontro che ha anticipato la seduta solenne in Consiglio, Francesco Pigliaru ha donato al presidente della Repubblica Mattarella un’antica Carta della Sardegna, pubblicata a Venezia nel 1762, e i dolci gioiello “Amores” di Anna Gardu di Oliena, raffiguranti teste femminili con il copricapo tradizionale di Desulo, realizzati secondo una ricetta che si tramanda da 4 generazioni.

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L’on. Paolo Ferrero, vicepresidente della Sinistra Europea, già segretario nazionale del partito della Rifondazione Comunista, sarà in Sardegna martedì 27 e mercoledì 28 febbraio, per un mini tour elettorale a sostegno della lista “Potere al Popolo”. Martedì 27, a partire dalle ore 17.30, parteciperà ad un’assemblea pubblica organizzata nel Centro Culturale di via Roberto Cattaneo 82, alla quale interverranno anche i candidati Pierina Chessa, Sergio Diliberto, Simona Deidda e Mariangela Pedditzi. Mercoledì 28, dalle ore 10.30, terrà una conferenza stampa a Cagliari, in via San Domenico 10. Sempre mercoledì, dalle 16.30 incontrerà i lavoratori a Ottana, in via Emilio Lussu, con Amedeo Spagnuolo, Anna Cacciatori ed Enzo Gamba; dalle ore 19.00 sarà alla festa di “Potere al Popolo” a Sassari, in piazza Mercato Civico, con Sabina Sechi, Andrea Lai, Angelo Marras e Silvia Pittalis.

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«Lussu appartiene al pantheon dei grandi che hanno costruito la Sardegna democratica ed è fonte continua di ispirazione. Le sua idee, sempre attuali, sono molto utili per delineare un nuovo assetto autonomistico e impostare un rapporto diverso con lo Stato. E sono necessarie per individuare nuove condizioni per l’esercizio della sovranità». Lo hanno detto gli assessori degli Enti Locali Cristiano Erriu e degli Affari Generali Filippo Spanu che ad Armungia, nello Spazio Polifunzionale, hanno preso parte all’incontro dedicato all’impegno intellettuale e politico di Emilio Lussu promosso dalla Regione e dall’amministrazione comunale, con il patrocinio dell’Università di Cagliari, nell’ambito delle celebrazioni per i 70 anni dello Statuto.

L’incontro ha offerto l’occasione per fare il punto della situazione, proiettare le idee di Lussu negli scenari della Sardegna di oggi ed esaminare le possibili strade per rafforzare la nostra autonomia. «Dobbiamo aprire – ha spiegato Spanu – una nuova stagione federalista. La Sardegna deve conquistare nuovi spazi nei campi dell’istruzione e della finanza locale. Dobbiamo avere nel nostro orizzonte un’idea federale del nostro rapporto con lo Stato italiano. Questa idea deve ripartire sia nel senso di profondi poteri sovrani attribuiti alla nostra Istituzione ma anche in termini di nuova stagione della partecipazione a tutti i livelli».

«E’ essenziale – ha osservato l’assessore Erriu – che, in linea con il pensiero di Lussu, al centralismo nazionale non si sostituiscano nuovi centralismi, serve una costruzione “ordinamentale” dal basso. Con le autonomie locali e la Regione realmente tra loro equiordinate. Una costruzione che eserciti la propria sovranità in modo inclusivo e perequativo, capace di valorizzare tutti i territori e di rendere la società protagonista in ogni ambito».
Gli assessori Erriu e Spanu hanno formulato la proposta, che sarà a breve formalizzata, di intitolare a Emilio Lussu, in occasione dei 70 anni dello Statuto, la sala della Giunta a Villa Devoto.

Nell’occasione è stato presentato il volume Emilio Lussu, Emile Chanoux, la fondazione di un ordinamento federale per le democrazie regionali di Gianmario Demuro e Roberto Louvin. Oltre agli assessori Spanu ed Erriu, sono intervenuti gli autori del volume, l’assessore comunale alla Cultura Antonio Quartu, gli storici Luciano Marrocu e Giuseppe Caboni. Emile Chanoux, antifascista e autonomista valdostano, nel volume viene idealmente associato a Lussu, che è stato relatore, nell’Assemblea Costituente, dello Statuto della Valle d’Aosta.
Erano presenti i nipoti di Lussu e Chanoux, Tommaso e Felice, testimoni di una comunione ideale che resiste al tempo.

Durante l’incontro sono stati proposti alcuni momenti di due interviste in cui Emilio Lussu ricorda Piero Gobetti e Eugenio Chiesa, documenti importanti e preziosi custoditi nel museo storico «Emilio e Joyce Lussu» ad Armungia.

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Sabato 27 gennaio, gli assessori degli Affari Generali Filippo Spanu e degli Enti Locali Cristiano Erriu parteciperanno ad un incontro organizzato nello Spazio Polifunzionale di Armungia, nell’ambito delle celebrazioni per i 70 anni dello Statuto. L’evento, dedicato all’impegno intellettuale e politico di Emilio Lussu, nasce da un’iniziativa della Regione e del Comune. L’inizio è fissato alle 17.00.
Nell’occasione verrà presentato il volume Emilio Lussu, Emile Chanoux, la fondazione di un ordinamento federale per le democrazie regionali di Gianmario Demuro e Roberto Louvin. Oltre agli assessori Spanu ed Erriu, intervengono gli autori del volume, il sindaco di Armungia Donatella Dessì, l’assessore comunale alla Cultura Antonio Quartu, gli storici Giuseppe Caboni e Luciano Marrocu.
L’incontro sarà l’occasione per fare il punto della situazione a 70 anni dalla promulgazione dello Statuto, proiettare le idee di Lussu negli scenari della Sardegna di oggi ed esaminare le possibili strade per rafforzare la nostra autonomia. Nel corso del dibattito verranno proposti alcuni spezzoni di un’intervista di Paolo Gobetti, figlio di Piero, a Emilio Lussu. L’intervista è custodita nel museo storico «Emilio e Joyce Lussu» ad Armungia.

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Si è conclusa ieri, nella sala espositiva del Palazzo del Capitolo di Piazza De Gasperi, a Sant’Antioco, la mostra “I Presepi nell’Isola”, organizzata dall’associazione culturale “Sant’Antioco abbraccia il mare”. Per 22 giorni, dallo scorso 16 dicembre, i visitatori hanno potuto ammirare le opere di 33 espositori provenienti da quasi tutta la Sardegna, quattro da Caltagirone (Catania), uno da Cosenza ed uno da Fabbrico (Reggio Emilia), e quelle degli alunni della Scuola secondaria di 1° grado dell’Istituto Comprensivo Sant’Antioco-Calasetta e della 5ª E del Liceo Artistico dell’istituto principale del Liceo Scientifico Emilio Lussu di Sant’Antioco.

La mostra nasce da un’idea del grande indimenticabile artista antiochense Gianni Salidu, che ha dato un notevole contributo all’arte antiochense con uno stile inconfondibile nelle ariose scene ispirate alla sua terra.

«Scolpire un presepe è per me – diceva Gianni Salidu – un omaggio alla Famiglia, culla di Luce e di Amore…»

Di seguito, i nominativi dei 33 artisti, presepisti e hobbisti che hanno esposto le loro opere nelle varie forme d’arte: da quella contemporanea a quella tradizionale, da quella artigianale a quella artistica:

Tiziana Agus – Sant’antioco, Eric Anfuso – Caltagirone, Pietro Paolo Bessero – Quartu Sant’Elena, Antonio Biserni – Fabbrico (Reggio Emilia), Fabrizio Brillantino – Caltagirone, Maria Elena Caschili – Quartu Sant’Elena, Emiliano Corrò – Sant’Antioco, Dorian Curreli – Iglesias, DeRita – Cortoghiana, Paola Exiana – Quartu Sant’Elena, Salvatorina Jesu – Sant’Antioco, Luca Lindiri – Sant’Antioco, Antonella Malllus – Sant’Antioco, Antonietta Mascia – Sant’Antioco, Pino Mura – Quartu Sant’Elena, Dory Pani – Cagliari, Michele Perniciaro – Caltagirone, Irene Porcu – Sant’Antioco, Patrizio Puglia – Cagliari, Aldo Puddu – Cagliari, Leo Basilio Pusceddu – Portoscuso, Gianni Salidu – Sant’Antioco, Roberto Sanna – Cagliari, Luca Sanfilippo – Selargius, Bruno Secci – Quartu Sant’Elena, Mariano Serpe – Cosenza, Luisanna Steri – Sant’Antioco, Rossana Tagliaferri – Sant’Antioco, Terre e Luna – Nuoro, Vincenzo Velardita – Caltagirone, Chiara Vigo – Sant’Antioco, Marco Vigo – Calasetta, Maddalena Zara – Tratalias.

 

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L’Amministrazione comunale di Sant’Antioco ha consegnato cinque “attestati di merito” ad altrettanti giovani antiochensi che, nel corso del 2017, si sono distinti per i traguardi ottenuti nel loro ambito di studi e/o professionale. La cerimonia si è svolta nella serata di ieri (28/12/2017) nell’aula consiliare prima dell’inizio dell’ultima seduta di Consiglio comunale prevista per il 2017. Le pergamene sono state assegnate dal sindaco Ignazio Locci e dall’assessore della Pubblica Istruzione Rosalba Cossu. I cinque ragazzi destinatari del riconoscimento sono Filippo Lorrai, Alessandra D’Angelo, Silvia Pittasi, Nadia Locci e Maria Giulia Taccori (quest’ultima assente in quanto fuori sede).

Filippo Lorrai, con il suo libro “Il Grande Erik”,  ha vinto il premio letterario “La Giara”, promosso dalla RAI e dedicato ai romanzi inediti di giovani scrittori. Il concorso, il cui premio viene assegnato da una giuria d’eccezione, si propone di scovare nuovi talenti: con questo riconoscimento Filippo si è assicurato la pubblicazione del romanzo con la Rai Eri.

Alessandra D’Angelo, ricercatrice, ha vinto il Premio “Geoffrey Philips Analytical Science Award”,  ottenuto grazie ai traguardi raggiunti nell’ambito della ricerca farmaceutica presso la University of Greenwich. La nuova tecnica promossa da Alessandra fornirà alle aziende farmaceutiche un approccio più rapido e semplice per sviluppare farmaci ed offrire i trattamenti più efficaci ai pazienti.

Silvia Pittasi, Nadia Locci e Maria Giulia Taccori si sono distinte per la loro brillante carriera universitaria, tanto che la “Fondazione Italia-Usa”, in una cerimonia ufficiale svoltasi alla Camera dei Deputati, le ha omaggiate con una pergamena e con il diritto alla frequentazione gratuita di un prestigioso Master in Marketing. 

«Siamo orgogliosi dei nostri ragazzi – commenta il sindaco Ignazio Locci – i loro successi meritano un riconoscimento ufficiale: confidiamo nelle loro capacità e gli auguriamo traguardi sempre più importanti». Esprime soddisfazione anche l’assessore della Pubblica istruzione Rosalba Cossu: «Riconosciamo nella cultura e nel merito le direttrici da percorrere per la crescita sociale ed economica della nostra comunità. Questo attestato vuole rappresentare uno stimolo a crescere e a fare sempre meglio. Voglio inoltre sottolineare che il nostro storico Liceo Emilio Lussu prepara ragazzi in grado di distinguersi per capacità e professionalità e questo ci gratifica».

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Il Consiglio regionale ha approvato con 30 voti favorevoli e 14 contrari, la terza variazione al bilancio 2017-2019.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con la discussione del disegno di legge n. 461/A -“Disposizioni finanziarie e terza variazione al bilancio 2017-2019”.

Il relatore di maggioranza Franco Sabatini, presidente della commissione Bilancio, si è rimesso al contenuto della relazione. Assente il relatore di minoranza Christian Solinas (Psd’Az) il presidente ha avviato la discussione generale.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha affermato che, «a fronte di una variazione di pochi milioni di euro rimodulati per esigenze ed istanze di natura straordinaria, è per noi censurabile il modo di procedere che presenta evidenti lacune nel momento in cui si stanno per affrontare finanziaria e bilancio, e rivela difetti nella politica finanziaria». Sarebbe stato invece auspicabile, ha proseguito, «il recepimento di quanto sta emergendo nel dibattito della società sarda in materia di politiche del lavoro per le quali non c’è alcuna misura utile come non c’è niente per il sostegno ad importanti settori produttivi che chiedono di competere meglio nel sistema economico e creare posti di lavoro». Rivolto alla maggioranza, Pietro Pittalis la ha accusata di auto-incensarsi «per pochi deboli segnali di ripresa statistica mentre però la situazione generale parla di una estrema sofferenza del tessuto produttivo regionale, perché la Sardegna non è uscita dalla crisi e la disoccupazione è ancora a due cifre soprattutto per i giovani a differenza di altre aree del Paese». Tutto questo, ha protestato Pietro Pittalis, «non può essere liquidato perché il presidente non si candida più; forse ha fatto un grande favore al Pd ma non ha reso un buon servizio alla Sardegna, anzi è la confessione di un fallimento della sua esperienza di governo perché sarebbe stato più giusto presentarsi davanti ai sardi per sottoporsi al loro giudizio anziché scappare». Nel merito, ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia, «noi confermiamo la nostra opposizione, contro l’immobilismo della Giunta ma soprattutto di quelle forze politiche che dicono una cosa alla stampa e fanno il contrario in Aula, ed annunciamo che nelle finanziaria vi incalzeremo su una proposta forte per il lavoro, sulla scia di quanto proposto dal segretario della Cgil, dal quale siamo politicamente distanti anni luce ritenendo comunque che la sua proposta non possa essere lasciata cadere nel vuoto». Le risorse le trovate quanto vi pare e se volete, ha concluso Pietro Pittalis, «adesso dovete trovarle per le politiche sul lavoro e su quanto non faremo sconti, dai dipendenti pubblici che aspettano risposta come quelli di Forestas e non basta un parziale adeguamento contrattuale eludendo il problema dell’equiparazione con gli altri dipendenti pubblici». Questa legislatura, ha detto infine, « non deve finire in maniera così ingloriosa rispetto alle incessanti denunce provenienti dal corpo sociale e dalle categorie produttive della Sardegna».

Sempre per Forza Italia il consigliere Edoardo Tocco ha lamentato gravi ritardi in tutti i passaggi amministrativi di contenuto finanziario, «atti sempre più distanti dai tempi incalzanti che ci impone la società sarda, serve piuttosto una azione strutturale perché, al di là del problema della provincia di Nuoro, il sistema degli enti intermedi ha oltre 1.100 dipendenti ed una situazione di enorme difficoltà nell’assicurare i servizi essenziali a cominciare dalle strade, mentre lo Stato continua la sua opera rapace e spietata di taglio delle risorse». In definitiva, ha concluso, «serve un intervento forte per dare ai sardi il messaggio che questo Consiglio fa ogni sforzo per risolvere i loro problemi».

Il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda, nel condividere gli interventi dei colleghi, ha detto di provare «sdegno a nome del Consiglio, messo da parte con una arroganza mai vista attraverso ben 25 emendamenti che nascondono provvedimenti minuti ben lontani dall’interesse generale, che comunque non possono passare senza discuterli violando elementari regole di bilancio». Questo, ha lamentato, «è un assestamento e non una variazione  di cui non c’è alcuna urgenza». Ora basta, ha proseguito, «cercate di recuperare un minimo di dignità per la funzione legislativa, evitando il trucco di nascondere dietro 4 milioni altri 40, perché non potrete sfuggire al giudizio della gente stando chiusi nel palazzo, non mi presto a discutere argomenti del genere senza cognizione di causa, penso che il legislatore abbia diritto di conoscere quello che è chiamato a votare».

Per il gruppo “Sardegna” il consigliere Paolo Truzzu ha manifestato «l’impressione che la Giunta stia scambiando la cortesia dell’opposizione in vista di interessi comune con un po’ di idiozia ma non  è così; abbiamo licenziato un provvedimento come puramente tecnico ed anche in finanziaria presenteremo solo emendamenti di sostanza, ma poi vediamo 25 emendamenti, di cui 23 della Giunta, senza che ne sapessimo nulla». Non si può procedere in questo modo senza alcun rispetto per l’Aula, ha lamentato, «con una procedura del genere, allora presenteremo 2000 emendamenti alla finanziaria per contrastare la vostra arroganza».

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha dichiarato che «è evidente che la tecnica normativa utilizzata è viziata dalla solite furberie della Giunta che, dopo l’assenso comune dei capigruppo per definire alcune situazioni problematiche, ha escogitato un trabocchetto, mettendo in piedi un marchettificio in tutti i sensi in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, facendo strame delle risorse regionali con percorsi barbari, proponendo uno spicchio di finanziaria non per risolvere i problemi dei sardi ma soltanto per fini elettorali, buttando i soldi alla rinfusa per manifestazioni di basso profilo o contentini ad associazioni politicamente vicine». Il Consiglio, ha sostenuto, «deve legiferare in modo dignitoso, vicino ad un popolo che continua ad avere problemi gravissimi: disoccupazione, economia, sistema locale bloccato».

Il consigliere di Campo progressista Francesco Agus ha ricordato che «l’assestamento nasce per venire incontro all’esigenza di tappare i buchi di un sistema provinciale regionale ormai alla canna del gas». Dopo il referendum, ha affermato, «serve un profondo ripensamento per metterli in condizione di sopravvivere e svolgere funzioni fondamentali nell’interesse dei cittadini (strade, scuole, ambiente); oggi aumentiamo gli stanziamenti destinati alla provincia di Nuoro per 2.5 milioni, ma resta sullo sfondo una situazione disastrosa di pesantissimi tagli dello Stato, che ha riconosciuto appena 30 milioni alla Sardegna sul prelievo forzoso per le polizze assicurative che in Sardegna sono le più alte d’Italia, a fronte di riorse nazionali per tutto il sistema provinciale pari a 1.4 miliardi di cui alla nostra Regione spetterebbe almeno un trentesimo pari a 46 milioni (l’importo del fondo unico) ed un arretrati per circa 70». Cerchiamo di non farci fregare, ha concluso Francesco Agus, «perché fra 3 mesi sindaci e consiglieri gestiranno le nostre Province, evitiamo una bomba ad orologeria che sarebbe devastate per la Sardegna con servizi di molto inferiori al resto d’Italia, per cui subito la ricognizione attenta dei soldi che ci spettano prima di voto della Camera sulla finanziaria».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha sostenuto che «la campagna elettorale è iniziata ma anche in campagna elettorale bisogna stare sulla realtà delle cose; questa è una variazione di bilancio passata in commissione con un accordo unanime per mettere in sicurezza la Provincia di Nuoro, che contiene anche 20 milioni per la sanità e 5 milioni per contratto dell’Agenzia Forestas». Il quadro devastante raccontato dal centro destra, secondo Cocco, «non corrisponde alla verità e dimentica i numeri di allora ed inoltre, quanto alle politiche del lavoro, ne parleremo in finanziaria per intervenire in un settore i cui numeri che certamente non ci soddisfano ma segnalano una crescita superiore a quella del Mezzogiorno, così come conosciamo problemi della società sarda e dei giovani disoccupati, interverremo anche su questo rafforzando anche le azioni di sostegno al mondo pastorale cui abbiamo destinato 47 milioni, più altri 20 per il settore agricolo». Oggi però, ha ribadito Cocco, «parliamo di altro anche con emendamenti di merito, per quanto ci riguarda ci sottoporremo al giudizio dei sardi come tutti, a partire da una finanziaria che approveremo entro l’anno meglio affermando una buona prassi ed attivando processi di spesa più rapidi». Magari non raccontiamo molto bene quello che facciamo, ha concluso, «ma molte cose le abbiamo fatte mentre altri hanno solo parlato; le riforme portano critiche ma sono necessarie e chi si oppone vuole lasciare le cose come stanno».

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni, replicando al capogruppo del Pd, ha precisato che «in commissione ci siamo resi disponibili per alcune variazioni su spese necessarie ma, fino ad oggi, nessuno conosceva gli emendamenti sostanziosi della maggioranza alterando in modo grave i presupposti del provvedimenti ma, fatto ancor più grave, fare passare come uso comune un sistema pasticciato che non può essere raffrontato con quello precedente, perché prima c’era il bilancio di competenza mentre ora è di cassa». E’chiaro, ha continuato, «che di fronte alla nostra disponibilità e sensibilità istituzionale la maggioranza ne ha approfittato; allora che si approvi tutto con i suoi voti ma senza accampare ragioni di urgenza». Sul piano politico, ha concluso Attilio Dedoni, «avete fatto tutto ciò che non c’era da fare in questa legislatura, state mettendo le istituzioni alla berlina, state alimentando l’antipolitica dei 5 stelle, ma gli elettori sardi sapranno valutare se si è fatto qualcosa di concreto per la loro terra, dopo tante battaglie perse ed alcune nemmeno combattute».

Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, ha richiamato l’attenzione del Consiglio sulla questione delle Province sarde alle quali lo Stato ha sottratto ben 358 milioni dal 2012 al 2016, ed alla provincia di Nuoro (Ogliastra compresa) ben 41 milioni complessivi. Si tratta di dati già noti dall’anno scorso, ha ricordato Carta, «che avevo inserito in una mozione dell’anno scorso, una cifra enorme ed assurda che avrebbe dovuto sollevare dalla sedia tutta la Giunta, una ingiustizia contro la quale bisognava combattere ma non certo ritirando i ricorsi contro lo Stato». Carta si è poi soffermato sull’attuazione dell’art.8 dello Statuto «che consente alla Regione di agire sulla leva fiscale, opportunità che la Regione ha totalmente ignorato e fra poco arriverà la finanziaria che non contiene strumenti concreti di intervento ma al massimo qualche, bonus che non inciderà sul problema del lavoro». Altra opportunità perduta, ha detto ancora Angelo Carta, «quella della zona franca istituita con legge dello Stato sui territori colpiti da alluvione, sollecitata da una risoluzione che chiedeva la perimetrazione in attesa di un decreto del ministero dell’Economia». Allora, ha concluso il capogruppo sardista, «non si capisce come si vuole creare lavoro».

Dopo l’on. Carta ha preso la parola l’assessore Raffaele Paci, che ha detto: “Non va bene essere accusati di malafede quando la lealtà del comportamento è sempre stata la mia guida continua. Ho preso impegni in quest’Aula di fare l’ultima variazione di bilancio perché c’era il tema delle province: Nuoro e da ultimo Sassari. Avevo detto in conferenza di capigruppo che il disegno di legge sarebbe stato molto semplice e che poi avremmo fatto la pulizia del bilancio, con riguardo alle somme non impegnate che rischieremmo di vedere perse. Il nucleo di questo provvedimento sono i due milioni e mezzo per la provincia di Nuoro e i seicentomila per la provincia di Sassari, il rinnovo contrattuale di Forestas che vale circa 7 milioni. E poi stiamo prevedendo 20 milioni per colmare il disavanzo della Sanità e saranno disponibili dalla prossima settimana, se la legge sarà approvata, sotto forma di anticipo per il 2018”.

Per dichiarazione di voto, l’on. Stefano Tunis (Forza Italia) ha detto: “Do atto al capogruppo del Pd che sta tentando di trasformare il piombo in oro. Ma il governo della Sardegna è altamente inefficiente: è impossibile presentarlo come qualcosa di buono per i sardi. L’opposizione vi sta spiegando che trovare 40 milioni di euro non è un fatto di abilità, per il quale vi dovete fare i complimenti, ma un segno di cattiva programmazione”.

Sempre per Forza Italia l’on. Alessandra Zedda ha attaccato l’assessore al Bilancio: “Questo provvedimento non è un atto di trasparenza, mi spiace che ne parli in questi termini l’assessore Raffaele

Paci. Nessuno può impedirci di denunciare il vostro atteggiamento: a questa maggioranza va bene tutto, basta che sia seduta lì e che nessuno la disturbi.  La verità è che la giunta Pigliaru ha del tutto sbagliato la programmazione: ci sono state partite finanziarie che gridano vendetta, perché siete in campagna elettorale a differenza nostra”.

L’on. Angelo Carta (Psd’Az) ha annunciato il suo voto di astensione in occasione del voto del passaggio agli articoli. Ed ha aggiunto: “In capigruppo abbiamo parlato di questo provvedimento, non di 27 emendamenti”.   

Sul proposta del presidente Gianfranco Ganau l’Aula ha approvato il passaggio agli articoli.

La Giunta e la Commissione Bilancio hanno dato il loro parere favorevole ai 27 emendamenti all’articolo 1.

Sul tema dell’Ati Ifras, l’on. Alessandra Zedda (FI) ha detto che “ci si doveva fermare alle cose urgenti, se la vostra programmazione fosse stata fatta bene”.

L’Aula ha approvato il testo dell’articolo. Sull’emendamento aggiuntivo 1 relativo alla chiusura della miniera di Olmedo a firma Luigi Lotto (Pd), l’on. Marco Tedde (FI) ha detto: “La crisi industriale di Olmedo è stata affrontata dalla Giunta in modo burocratico, nonostante non fosse una delle vertenze più difficili. I lavoratori andarono in Grecia a incontrare i nuovi concessionari e furono lasciati soli: nessuno dalla Regione li accompagnò da Emin. Oggi cercate di mettere un pannicello caldo per consentire a Igea di tenere in forza alcuni lavoratori ma non tutti gli ex lavoratori della miniera di Olmedo. Penso invece che si debba dare garanzie a tutti gli ex”.

Per l’on. Luigi Lotto (Pd) “la commissione V ha già esaminato il problema con l’assessore all’Industria e questo provvedimento consentire di praticare la messa in sicurezza della miniera. Faremo un ulteriore tentativo di rimettere in produzione la miniera ma non dipende dalla Giunta né dal Consiglio regionale”.

Anche l’on. Salvatore Demontis (Pd) ha preso la parola: “Il problema di Olmedo è più ampio, perché quella coltivazione sta perdendo di interesse rispetto al mercato. Quindi è giusto mettere in sicurezza la miniera e procedere a questo punto a un’indagine di mercato per capire che destinazione può avere, visto che le due procedure di evidenza pubblica sono state infruttuose”.

Per il Partito dei Sardi ha preso la parola con l’on. Roberto Desini, che ha condiviso l’emendamento a nome del gruppo: “Speriamo si creino le condizioni per risolvere questa vertenza, che si aggiunge alle note difficoltà del Nord ovest della Sardegna”.

L’emendamento 1 è stato approvato.

Sull’emendamento 2 (a firma Franco Sabatini) ha preso la la parola l’on. Alessandra Zedda (FI), che ha detto: “Non si doveva arrivare alla fine dell’anno per risolvere il problema dei lavoratori precari pubblici che sono attendati sotto le nostre istituzioni. Noi abbiamo sempre dato la nostra disponibilità sulle questioni che riguardano la vita delle persone”.

L’on. Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia, è intervenuto e ha detto: “Ho aggiunto la mia firma a questo emendamento perché si dà una certezza a padri e madri di famiglia. Voteremo a favore”.

Anche l’on. Gianfranco Congiu (PDS) ha annunciato il voto a favore dell’emendamento: “Il tema fu già affrontato in passato e se non è stato risolto è solo perché ad altri livelli sono intervenute poi altre norme e combinati disposti che hanno vanificato i nostri precedenti sforzi”.

Il presentatore, on. Sabatini, ha detto: “Questo emendamento è un atto di giustizia per i disinfestori della provincia di Nuoro. E i 400 mila euro annui sono già contenuti nel trasferimento fatto alle province per la gestione del sistema antinsetti ex Crai”. Anche l’emendamento 2 è stato approvato.

Sull’emendamento 3 della Giunta, destinato a pagare i costi della certificazione dei bilanci Asl, l’on. Alessandra Zedda (FI) ha detto: “Nelle aziende sanitarie sono stati eliminati i collegi sindacali ma ci chiediamo come possano cinque persone controllare quello che prima facevano 18 persone”. Approvati gli emendamenti 3 e 4.

Sull’emendamento 5 (100 mila euro per manutenzione del cimitero di Asiago) l’on. Alessandra Zedda (FI) ha detto: “State mischiando tutto, ho diritto di dubitare sulle vostre capacità”.

L’assessore Paci ha replicato: “E’ responsabilità mia se ho portato gli emendamento all’ultimo ma stiamo dando centomila euro al comune di Armungia perché provveda ai lavori al cimitero della Brigata Sassari di Asiago. E’ la Regione Veneto che ci ha chiesto di intervenire nell’ultima commemorazione”.

L’on. Paolo Truzzu (Fdi) ha detto con riferimento all’emendamento 5: “Un intervento condivisibile, che ho sempre sollecitato. Bisognerebbe occuparsi per tempo delle cose e non all’ultimo”.

Secondo l’on. Pietro Pittalis (FI) “è nota a tutti la storia della Brigata Sassari e il cimitero di guerra sito a Casara Zebio. Avevamo già previsto un contributo e si tratta di proseguire in quella attività, perché su quelle montagne è stato davvero il nostro popolo come testimoniano i racconti di Emilio Lussu. Tornerò invece sulla finanziarie per parlare di risorse tolte alle Pro loco e date ad associazioni private”. Approvato l’emendamento 5 e 6 (borse di studio per le discipline non mediche).

Sull’emendamento 7 (25 mila euro per la pubblicazione dell’opera “Giovanni Spano e suoi corrispondenti), l’on. Zedda ha chiesto: “Perché proprio quest’opera e non altre? Che bisogno c’è e che urgenza c’è, proprio in questa seduta?”. Della stessa opinione l’on. Tedde (FI): “Ma di cosa stiamo parlando? Chi sono questi corrispondenti? Quarantamila euro per quest’opera: non si può continuare con le marchette, del tutto inutili e che non porteranno nessun risultato utile”.

Anche il Pds con l’on. Roberto Desini si è detto perplesso e ha annunciato il voto contrario e così per Forza Italia, Edoardo Tocco e Pietro Pittalis. Per l’assessore Raffaele Paci “il contributo serve per terminare le pubblicazioni che sono già state avviate con i primi tre volumi. Sono i costi delle spese vive di stampa”. Voto contrario anche dall’on. Piermario Manca (Pds). L’emendamento 7 è stato respinto con 28 contrari e 17 favorevoli. 

Aperta la discussione sull’emendamento n. 8 (Giunta regionale) è intervenuta la consigliera di Fi, Alessandra Zedda, che si è detta favorevole allo stanziamento di 250.000 euro per l’abbattimento dei costi del “fitto casa” ed ha proposto di destinare a tale finalità anche i 25.000 euro che erano destinati all’Ilisso con l’emendamento n. 7, bocciato in Aula.

La proposta di modifica non è stata accolta per l’opposizione del presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini, e posto in votazione nella sua versione originaria l’emendamento n. 8 è stato approvato all’unanimità (48 favorevoli su 48 votanti).

Sull’emendamento n. 9 la consigliera Alessandra Zedda (Fi) ha dichiarato voto a favore della proposta di stanziamento di 200.000 euro a favore del comparto cinematografico ma ha chiesto spiegazioni sui 145.000 euro a favore dei centri servizi culturali. L’assessore dello Spettacolo, Giuseppe Dessena, ha precisato che l’emendamento è un “semplice cambio di titolo che trasforma da spesa corrente a conto capitale” somme già stanziate dalla di stabilità 2017. 

Posto in votazione l’emendamento n. 9 (Giunta regionale) è stato approvato con 33 favorevoli e 11 contrari.

Sull’emendamento n. 10 (Giunta regionale) che autorizza una spesa di 53.000 euro sempre per iniziative del comparto cinematografico, è intervenuto il consigliere Marco Tedde (Fi) che ha dichiarato voto contrario («sono favorevole a sostenere il cinema ma questi sono soltanto pannicelli caldi»). Posto in votazione l’emendamento è stato approvato con 28 a favore e 15 contrari.

Il consigliere del Pd, Roberto Deriu, è intervenuto a favore dell’emendamento n. 11 (Giunta regionale) che in pratica proroga fino al 2020 l’utilizzo delle risorse impegnate a favore dell’Anci. Posto in votazione l’emendamento è stato approvato per alzata di mano.

Sull’emendamento n. 12 (Giunta regionale) che incrementa di 69.685 euro le risorse destinate all’organizzazione di manifestazioni e eventi sportivi (articolo 26, comma 4 della legge n. 17 del 17 maggio 1999),  i consiglieri di Fi, Alessandra Zedda e Edoardo Tocco hanno chiesto spiegazioni all’assessore dello Sport, Giuseppe Dessena, mentre il consigliere del Pds, Roberto Desini, ha dichiarato voto favorevole anche a nome del gruppo che rappresenta. Posto in votazione l’emendamento 12 è stato approvato così come l’emendamento n. 13 (Giunta regionale) che destina 637.966 a favore della Provincia di Sassari “al fine di garantire gli equilibri di bilancio e assicurare le funzioni fondamentali”.

Sull’emendamento n. 14 (Giunta regionale) che prevede misure urgenti a favore dell’agenzia Forestas con lo stanziamento di oltre 7 milioni e mezzo di euro per l’adeguamento contrattuale. Il capogruppo Fi, Pietro Pittalis, ha insistito sulla necessità di inquadrare i lavoratori di Forestas nel comparto pubblico regionale ed ha invitato il presidente della commissione Personale a portare in Aula il provvedimento “così che ciascuno si assuma le sue responsabilità”.

Il presidente della Prima commissione, Francesco Agus, ha dichiarato piena disponibilità ad affrontare il tema del contratto dei forestali già in occasione della riunione del parlamentino del personale in programma per giovedì prossimo alle 10.30. Il consigliere di Fi, Marco Tedde, ha ricordato l’impegno “non mantenuto dai capigruppo della maggioranza” con i sindacati di Forestas in occasione dell’incontro dello scorso 8 settembre per un nuovo inquadramento contrattuale.

Il consigliere del Pd, Antonio Solinas, ha dichiarato voto favorevole ed ha detto di apprezzare “una prima risposta ai dipendenti di Forestas”. Il capogruppo di Art. 1 – Sdp, Daniele Cocco, ha dichiarato voto favorevole ed ha sottolineato che l’emendamento in votazione affronta un tema distinto rispetto all’inquadramento contrattuale dei dipendenti ed ha auspicato che tale questione sia affrontata in commissione prima delle proposta di modifica della legge elettorale regionale.

Il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, ha dichiarato voto favorevole ma ha evidenziato l’urgenza della “stabilizzazione dei dipendenti e della modifica del contratto di lavoro per farli diventare dipendenti regionali”. Salvatore Demontis (Pd) ha annunciato voto a favore e ha parlato di “emendamento importante per adeguamento contrattuale atteso da anni da non confondere con la questione della modifica del contratto”.  Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, si è detto favorevole all’emendamento ma “è tempo di risolvere la questione dell’inquadramento dei dipendenti di Forestas”

Il capogruppo di Fi, Pietro Pittalis, ha chiesto la votazione per parti, escludendo il comma 2 ter dell’emendamento perché – a suo giudizio – mette sotto tutela della giunta il risultato della contrattazione tra le parti sociali. L’assessore del Personale, Filippo Spanu, ha escluso intenti diversi da parte della Giunta se non quello di garantire il controllo al collegio dei revisori di Forestas e prevedere un controllo di compatibilità finanziaria della Giunta.

Posti in votazione i comma 2-bis e 2-quater sono stati approvati e successivamente l’Aula ha dato il via libera anche al comma 2-ter.

Sull’emendamento n. 15 (Giunta regionale) che stanzia 300.000 euro per potenziare il programma di rilancio del comparto ippico, il consigliere, Gaetano Ledda (Psd’Az-La Base) ha chiesto spiegazioni più approfondite all’assessore dell’Agricoltura che ha ricordato lo stanziamento totale di un milione e trecentomila euro per il rilancio del comparto ippico, al fine di realizzare programmi per lo sviluppo del comparto incentrati sulla riproduzione e l’allevamento dei cavalli.

Il capogruppo di Art.1-Sdp, Daniele Cocco, ha ricordato la chiusura della scuola interforze di foresta Burgos ed ha auspicato un utilizzo efficace di tale imponente strutture per rilanciare la filiera dell’ippica. Il capogruppo del Partito dei Sardi, Gianfranco Congiu, ha aggiunto: «Vincoliamo i 300 milioni dell’emendamento per il rilancio delle strutture di foresta Burgos».

Luigi Crisponi (Riformatori) ha ricordato le proposte di legge che sul tema sono in discussione nella Quinta commissione e il presidente della commissione, Luigi Lotto, ha evidenziato che per l’ippica serve “un provvedimento organico che ne assicuri il rilancio”.

Posto in votazione l’emendamento 15 è stato approvato e con distinte e successive votazioni sono stati approvati altri 7 emendamenti della Giunta: l’emendamento n. 16 (100.000 euro per i cavallini della Giara); emendamento n. 17 (581.014 euro per la diversificazione produttiva nel settore cerealicolo); l’emendamento n. 19 (confermati i contributi in capo ai comuni per la valorizzazione del patrimonio boschivo); emendamento n. 20 (150.000 euro a favore dell’Isr di Tempio); l’emendamento n. 26 (spesa di euro 1.566.000 per il 2017 e 919.000 per gli anni successivi per l’erogazione di una sovvenzione del FITQ); l’emendamento n. 27 sulla quota libera del risultato di amministrazione e l’emendamento n. 28, in materia di professioni turistiche (accolto  un emendamento orale del consigliere Comandini), sul quale il consigliere Paolo Truzzu (FdI-Sardegna) ha dichiarato voto contrario.

Via libera all’articolo 2 (Norma finanziaria) e all’articolo 3 (Entrata in vigore). Approvato l’allegato n. 1 (Variazione delle spese per missioni, programmi e titoli) con gli emendamenti n. 21; 22; 23; 24; 25 inerenti variazioni tecniche all’allegato. Approvato di seguito l’allegato n. 2 (Prospetto verifica rispetto vincoli finanza pubblica) e l’allegato n. 3 (Allegato di variazione riportante i dati d’interesse del tesoriere).

In sede di dichiarazione di voto sul testo di legge i consiglieri di Fi, Alessandra Zedda e Marco Tedde, hanno dichiarato voto contrario ma la variazione di bilancio è stata approvata con 30 favorevoli e 14 contrari.

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha quindi annunciato l’immediata convocazione della conferenza dei capigruppo e del Consiglio alle ore 16.00.

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Quattro appuntamenti in agenda, lunedì a Cagliari per Nues, il festival internazionale dei fumetti e cartoni nel Mediterraneo che ieri (sabato 18) ha inaugurato (con le mostre allo spazio SEARCH su Aurelio Galleppini e su Sherlock Holmes) la settimana clou della sua ottava edizione.

In mattinata, dalle 9.30 alle 13.00 all’Hostel Marina, per l’immancabile sezione del festival dedicata alla sostenibilità ambientale, si parla di “green jobs” in “Ecologia Economia”: un incontro di conoscenza e orientamento rivolto agli studenti degli Istituti Superiori moderato dal giornalista Marco Gisotti, uno dei massimi esperti in Italia di comunicazione ambientale, green economy e green jobs. Previste le testimonianze di Vincenzo Imbrosciano, imprenditore agricolo di “Il paese del vento – AgriCultura del Buon Senso”, di Villacidro, Guido Ostanel, direttore delle Edizioni BeccoGiallo, che propongono fumetti di impegno civile, Sandro Mezzolani, titolare di Si.Me Editoria e Cartografia Turistica, Pietro e Roberta Lilliu, titolari della Cantina Lilliu di Ussaramanna, e del giornalista e critico greco Aris Malandrakis sul progetto Gallerie a cielo aperto, programma di recupero degli spazi urbani a cura dell’Accademia delle Belle Arti di Atene.

Nel pomeriggio, dalle 15.00 alle 17.00, l’illustratrice Margherita Tramutoli, in arte La Tram, tiene invece un incontro con gli studenti all’Istituto Comprensivo di Pirri (in via Enrico Toti) per un laboratorio sul suo libro illustrato, realizzato con Marco Rizzo, “L’ecologia spiegata ai bambini” (edizioni Beccogiallo).

Due appuntamenti pomeridiani anche alla Biblioteca Metropolitana “Emilio Lussu” in via Romagna: la storica struttura sita nel parco di Monte Claro ospita dalle 16.30 alle 17.30 un pitch con Bepi Vigna e Guido Ostanel per giovani interessati a intraprendere una carriera nell’ambito del fumetto; poi, alle 17.30, un focus sul graphic journalism con lo stesso Ostanel, cofondatore e direttore della casa editrice padovana BeccoGiallo. Titolo dell’incontro: “Il linguaggio del fumetto può raccontare la realtà?”.

 

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Intervista di Sébastien Madau a Jean-Yves Frétigné, autore della prima biografia di Antonio Gramsci scritta in francese: “Gramsci è un pensatore allo stesso tempo classico e attuale.

Traduzione e cura  di Paolo Pulina

1) Al prof. Jean Yves Frétigné (Università di Rouen), specialista francese della storia italiana dell’Otto-Novecento, autore di una biografia di Gramsci di recentissima pubblicazione (la prima in francese o almeno la prima scritta da un Francese), si devono due importanti saggi sulla diffusione delle opere e del pensiero di Gramsci in Francia: “La réception et l’influence de Gramsci chez les intellectuels français de 1945 à nos jours” in “La Rassegna storica del Risorgimento”, aprile-giugno 2003, pp. 293-324; “L’âge d’or de l’influence de Gramsci en France (1968-1977)”, in “Maria-Antonietta Macciocchi, figure intellectuelle et penseur politique des années Vincennes”, 2010.

2) Sébastien Madau, nato a La Ciotat (comune a poco più di 30 chilometri da Marsiglia) da padre sardo originario di Ozieri, oggi caporedattore del quotidiano regionale “La Marsellaise”, ha dedicato la sua tesi di laurea a Gramsci (la ha presentata nel dicembre 2002 a Cinisello Balsamo per iniziativa del locale circolo “A.M.I.S. – Emilio Lussu”) e ha continuato l’approfondimento con successivi saggi: “Vita e ricezione di Antonio Gramsci” (redatta in italiano nel 2002 con la collaborazione del prof. José Guidi, Università di Provenza); “Antonio Gramsci. De la Question méridionale à la Voie italienne au Socialisme (1926-1964)” (redatta in francese nel 2003 con la collaborazione della prof.ssa Théa Picquet, Università di Provenza).

Sia Frétigné che Madau sono stati coinvolti dalla F.A.S.I. (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia), insieme a relatori indicati dalla Fondazione Istituto Gramsci, per due convegni sul tema “A ottanta anni dalla morte di  Antonio Gramsci (1891-1937). La diffusione in Francia delle sue opere e del suo pensiero”, che avranno luogo, rispettivamente,  a Roma, nella mattinata di martedì 5 dicembre 2017, presso l’auditorium (155 posti) gentilmente concesso dall’Istituto Francese di Cultura (Institut Français – Centre Saint-Louis, Largo Toniolo, 20/22, 00186 Roma, www.ifcsl.com) e a Cornaredo (vicino a Milano), nel pomeriggio di giovedì 7 dicembre 2017, presso il Teatro comunale “La Filanda”, gentilmente concesso al Circolo culturale sardo “Amedeo Nazzari” di Bareggio-Cornaredo.

Sul suo giornale “La Marseillaise” Madau ha appena pubblicato un colloquio  su Gramsci con Jean Yves Frétigné, in occasione della citata recentissima uscita del volume di Frétigné “Antonio Gramsci: vivre c’est résister”, edizioni Armand Colin, 317 pagine, euro 24,90. Qui di seguito la traduzione in italiano.

L’INTERVISTA
Lo storico  Jean-Yves Frétigné ha pubblicato una biografia di Antonio Gramsci (1891-1937) nella quale traccia il percorso fuori del comune del filosofo marxista italiano.

Quali approcci nei confronti di Antonio Gramsci?

In tre maniere possibili: la sua vita, l’eredità presso i posteri e l’analisi filosofica. Io ho scelto la sua vita. Studio da lungo tempo la storia dell’Italia e desideravo restituirlo alla sua epoca. Non c’era nessuna sua biografia in francese. Come se non si volesse ripercorrere la sua esistenza.

Antonio Gramsci è stato incarcerato per 11 anni dal fascismo. Alcuni hanno parlato di una doppia prigione attorno a lui. Quella reale del regime fascista e quella presunta eretta dall’Unione Sovietica…

Il rapporto di Gramsci con l’URSS era complicato perché affettivo, dato che sua moglie era sovietica. In breve, egli constata che lei non gli scrive più. Vede in questo fatto una metafora dell’evoluzione del comunismo reale. Dopo gli anni Venti, ha la consapevolezza di una rigidità crescente del sistema sovietico. Gramsci è d’accordo con Stalin sul “socialismo in un Paese solo”, non teorizza la rivoluzione mondiale. Ma critica la burocrazia e la sorte riservata agli oppositori. Quando scrive a Palmiro Togliatti, che rappresenta il Partito Comunista a Mosca, questo gli risponde che si sbaglia e che in questo modo  fa il gioco dell’opposizione.

Queste riserve fanno di lui un comunista dissidente?

No. Gramsci è e resta comunista. Non diviene liberal-democratico come alcuni hanno potuto dire. L’Internazionale comunista gli aveva chiesto di prendere la direzione del PCI. E questo egli fa nel difendere la linea della grande unione antifascista. Dopo il suo arresto, egli sarà quasi eliminato politicamente. Egli non ha alcuno scambio con Togliatti al quale era comunque molto vicino.

Giustamente non si può evocare Gramsci senza evocare Palmiro Togliatti, che, dopo la sua morte, ha fatto vivere la sua eredità politica. Come definire la loro relazione?

Molto è stato detto a questo proposito. Una cosa è sicura: Togliatti ha salvato i “Quaderni del carcere” di Gramsci dopo la sua morte facendoli arrivare in URSS per evitare che cadessero in mano ai fascisti. È Togliatti che si occuperà della pubblicazione dei suoi Quaderni. Gli si farà un cattivo processo a questo proposito. Certo, delle parti sono state tagliate. Ma era il modo per pubblicarli in maniera tematica e non cronologica. Per farli conoscere meglio. Togliatti ha tradito Gramsci per salvarlo meglio e  lo ha salvato per tradirlo meglio.

Lo tradisce per quali motivi?

Quando legge i “Quaderni” Togliatti non li fa tradurre nelle lingue dell’Internazionale Comunista. Egli scrive soltanto delle note in modo che gli scritti non siano troppo divulgati, in rapporto a certi contenuti. Li protegge così.

Dalla Sardegna all’URSS passando per l’ Italia, quale avvenimento decisivo ha segnato la sua vita?

La Rivoluzione d’Ottobre del 1917. Diventa allora comunista. La sua grande idea sarà quella di tradurre in Italia ciò che si era verificato in Russia, partendo però dalle specificità  italiane e non riproducendo un modello.

Perché ha insistito sul contesto italiano?

Perché la situazione del Paese era differente rispetto a quella della Russia. In Italia il fascismo aveva messo salde radici. Non era soltanto una spinta della borghesia. Gramsci considerava che il  fascismo  era una risposta alla crisi del capitalismo e che bisognava dunque, per batterlo, radunare tutti i movimenti dell’antifascismo. Un orientamento differente, questo, rispetto a quello dell’Internazionale Comunista che non voleva sentire parlare di alleanza con coloro che essa considerava dei social-traditori.

Gramsci muore nel 1937. Nel 1944 il PCI esce ingrandito dalla guerra. Cosa divengono allora i suoi scritti e la sua immagine?

Togliatti fa di Gramsci il martire  del fascismo. Il simbolo della classe operaia,  a scapito del suo pensiero. Le sue “Lettere dal carcere”, più personali, saranno pubblicate d’altronde prima dei suoi Quaderni.

Il filosofo non sarà stato dunque che un’immagine?

No. In effetti, se gli si è data all’inizio l’immagine del martire, il PCI ha tirato fuori i suoi scritti nel momento della destalinizzazione, negli anni Cinquanta, spiegando che proponeva una via diversa dallo stalinismo, che da esso  prendeva le distanze.

Dove Gramsci ha attinto i fondamenti del suo pensiero?

Nella sua vita! Gramsci è un intellettuale in un corpo sofferente, una forza dello spirito. Evidentemente  la sua infanzia in Sardegna lo ha segnato per sempre. È lì che emerge la sua teoria sulla Questione meridionale. Egli propone l’alleanza dei contadini  del Sud  dell’Italia con gli operai del Nord.  Quando andò a studiare a Torino, egli fece la conoscenza della classe operaia. Fu uno degli artefici dei Consigli di Fabbrica, una sorta di Soviet all’italiana. È un’esperienza più avanzata. E la partenza per l’URSS gli permetterà di continuare questa formazione intellettuale.

Oggi la sua opera gode di un ritorno di interesse. Per quali ragioni?

Gramsci è molto meno strumentalizzato che in passato. È un pensatore utile a comprendere la nostra epoca su concetti come la guerra di posizione, l’ egemonia, la capacità di rinascita del capitalismo, ecc. Egli è un pensatore allo stesso tempo classico e attuale.    

Sébastien Madau (“La Marseillaise”, 28/29 ottobre 2017)

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Sotto il segno dell’Arte, anello di congiunzione tra passato e presente, linguaggi contemporanei ed espressioni antiche si incontrano al Museo Archeologico Ferruccio Barreca di Sant’Antioco. Ritorna EstArte, manifestazione culturale rientrante nel cartellone di eventi estivi allestito dall’Amministrazione comunale di Sant’Antioco, la cui inaugurazione è prevista per sabato 16 settembre prossimo a partire dalle 21.00, con ingresso gratuito. La mostra, al cui allestimento partecipano anche gli studenti del Liceo Emilio Lussu di Sant’Antioco nell’ambito del progetto alternanza scuola lavoro in collaborazione con la Cooperativa Archeotur, resterà in esposizione fino al 24 settembre.

Un evento capace di coniugare l’arte contemporanea di 37 artisti con sfiziose degustazioni enogastronomiche e musica di qualità, nella suggestiva cornice del #MAB, spazio museale ricco e prezioso, scrigno del passato di un luogo unico: Sant’Antioco.

Le distanze temporali si annullano e la creatività diviene la principale connessione tra le opere esposte e gli oggetti antichi, tra ciò che siamo stati e le molteplici espressioni del nostro tempo che, attraverso la sperimentazione, rivelano una spiccata tensione verso il futuro. La mostra d’arte contemporanea vede il coinvolgimento di differenti artisti, una miscellanea di opere che spaziano dalla pittura alla scultura, dal collage al riciclo, dall’utilizzo di tecniche sperimentali alla fotografia.

La sezione fotografica della mostra, rappresentata da 17 scatti del “Circolo fotografico f 7.1 – Isola di Sant’Antioco”, offrirà un’originale lettura del patrimonio culturale dell’isola di Sant’Antioco.  Partendo dalle testimonianze della prima presenza dell’uomo sull’isola durante la preistoria, si percorreranno le diverse epoche storiche attraverso monumenti e oggetti nuragici, fenici, punici e romani, per giungere alla storia moderna e contemporanea rappresentata da torri costiere, fari, postazioni militari e impianti industriali dismessi. Il racconto di luoghi antichi, oggi profondamente trasformati dal trascorrere del tempo, viene immortalato dallo sguardo contemporaneo di Gloria Asunis, Giorgio Baghino, Alessandra Balia, Angelo Balia, Fedele Balia, Cristian Calabrò, Massimo Calabrò, Davide Cau, Viviana Frau, Virginia Locci, Fiorella Meloni, Paola Mercenaro, Stefano Puddu, Sergio Pusceddu, Alessandro Siddi, Marco Siddi, Stelio Usai.

Oltre ai diciassette fotografi del “Circolo fotografico f 7.1 – Isola di Sant’Antioco”, saranno presenti venti artisti con due opere ciascuno: Gianmarco Basciu, Chiara Caredda, Giuliana Cauli, Nicola Derf, Fabio, Marco Fontana, Francesco Garau, Luca Lindiri, Antonietta Mascia, Federica Nocco, Bruno Piga, Maristella Portas, Claudio Rosa, Serena Salis, Antonello Sanna, Ines Sitzia, Giuseppe Tuveri e Marco Vigo. Una sezione della mostra sarà inoltre dedicata al maestro Gianni Salidu con l’esposizione di quindici opere sagomate dalle sue sapienti mani nei legni locali di ginepro, olivastro e limone, ma anche nell’onice, l’alabastro e la trachite. La sua arte richiama radici ancestrali legate al mare, alle fede cristiana espressa dai presepi e dalle rappresentazioni di Cristo, con una evidente sensibilità nella raffigurazione di soggetti sofferenti. Ciò che spicca maggiormente sono le figure femminili, legate in modo indissolubile alla terra e alla fertilità, elementi fondanti dell’arte umana fin da epoche remote.

Il tutto sarà accompagnato dalle degustazioni di prodotti gastronomici tipici del territorio e produzioni locali di Carignano a Km zero, con le cantine private “Arrevesa”, “Binu Forti”, “Primu” e “Xabarra”. Cosa può mancare ancora ad EstArte se non la magia di musiche originali e vintage? Spazio, dunque, alle sonorità del trio jazz creato dalla fusione dei linguaggi musicali di Andrea Schirru al piano, Massimo Spano al contrabbasso e Alessandro Garau alla batteria. E dopo l’attesissima esibizione di musica jazz, la serata proseguirà con le variopinte melodie delle “The Longuettes”, un frizzante trio vocale accompagnato dal piano di Andrea Schirru e creato dalle vocalità di Daniela Puggioni, Michela Mura e Silvia Follesa. Un viaggio musicale che fa tappa per i grandi classici swing e le armonie delle grandi big band, attraversa il ritmo sfrenato dei boogie-woogie del pre e del dopo guerra, passa per l’easy pop al femminile e approda ad alcune indimenticabili hit italiane e straniere dei magici anni ’60.