22 November, 2024
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Oggi, mercoledì 8 marzo, il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha ricevuto la presidente di Business Europe, Emma Marcegaglia, accompagnata dal Direttore Generale Markus Beyrer.

Nel corso del colloquio, sono stati affrontati temi legati alla creazione di nuovo lavoro, alla crescita, alla competitività e al futuro dell’Europa.

Tajani e Marcegaglia hanno convenuto sull’importanza di una politica industriale europea che mobiliti e coordini tutti gli strumenti a livello nazionale ed Ue – dal completamento del mercato unico, al governo dell’economia, alle riforme, fino alla politica commerciale -, per attirare più investimenti industriali.

Entrambi hanno sottolineato che l’Europa deve mantenere la barra dritta verso una società aperta e il libero scambio basato sul rispetto di regole e concorrenza leale. Il recente accordo con il Canada è un buon esempio di partenariato economico e commerciale che crea posti di lavoro e aiuta le PMI europee, mantenendo alti standard sociali, sanitari e di sicurezza.

Per Tajani e Marcegaglia il governo dei flussi migratori passa anche da una più moderna politica di sviluppo per l’Africa. Serve una robusta diplomazia economica europea per promuovere più investimenti, anche privati, e trasferimenti di saper fare in sicurezza, infrastrutture, energie pulite, imprenditorialità, formazione e capacità amministrativa. La proposta della Commissione del fondo europeo per lo sviluppo sostenibile in Africa, che il Parlamento vuole approvare prima dell’estate, è un buon passo in questa direzione.

Si è discusso anche della necessità di una industria e di un mercato europeo della difesa per sfruttare le economie di scala e promuovere interoperabilità e ricerca comune, evitando doppioni e sovraccapacità.

Secondo il presidente del Parlamento e la Presidente di Business Europe, oggi come non mai è necessaria l’unità europea. L’Europa ha bisogno di essere cambiata non di essere indebolita. Le celebrazioni per il 60° anniversario dei Trattati di Roma non devono limitarsi ad una cerimonia formale, ma rappresentare l’occasione per rafforzare la nostra capacità di dare risposte concrete ai cittadini europei.

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«Un genio come Leonardo da Vinci avrebbe ammirato tantissimo questa Esposizione universale». Con questa battuta ad effetto il segretario di Stato degli Stati Uniti d’America, John Kerry, ha aperto ufficialmente la sua visita a Expo Milano 2015. Accolto dal commissario unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, e dal Ministro per gli Affari Esteri, Paolo Gentiloni, Kerry nel suo discorso di apertura ha dimostrato vivo apprezzamento per l’Italia e l’Esposizione Universale, strappando applausi a scena aperta quando ha letto una breve parte dello speech in italiano.

Davanti ad una platea ricca di personalità ed autorità, dall’ex presidente del Consiglio, Mario Monti, al presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, da Letizia Moratti a Emma Marcegaglia, il Segretario americano ha incentrato il suo intervento sulla necessità di garantire cibo sano e sufficiente per tutti, con uno sguardo rivolto al futuro, preoccupato per le generazioni che verranno, e determinato nell’apportare cambiamenti concreti. Le parole di Kerry suonano quasi come imperativi: «Dobbiamo imparare a gestire meglio il cibo che abbiamo» ha detto, e poi, ricordando il grave problema del cambiamento climatico e l’influenza negativa che questo ha sulla sicurezza alimentare, ha assicurato l’impegno degli Stati Uniti a lavorare con l’Italia e proprio per trovare soluzioni condivise.

John Kerry non ha la bacchetta magica ma ha esortato «tutte le nazioni ad impegnarsi e unirsi per intervenire velocemente. E’ necessario essere più creativi ed essere più flessibili». Solo in questo modo, secondo John Kerry, «possiamo far fronte al problema della malnutrizione e della fame, provando, tutti insieme, a sconfiggerlo».

Giuseppe Sala, nel suo intervento, ha voluto rimarcare che «la presenza degli Stati Uniti a Expo Milano 2015 è un grande successo, visto che le visite al Padiglione americano hanno superato i cinque milioni». Il Commissario Unico ha ricordato l’importanza dell’Esposizione universale, occasione unica e irripetibile per discutere di tematiche cruciali per l’avvenire del pianeta: «Ieri, in occasione del World Food Day abbiamo ospitato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon, nei mesi scorsi Michelle Obama e il segretario americano dell’Agricoltura, Tom Vilsack e oggi è un grande onore avere qui John Kerry”.

Il discorso di John Kerry è stato preceduto dalle parole del ministro degli Affari Esteri, Paolo Gentiloni: «La presenza americana qui conferma la centralità della sicurezza alimentare e dei cambiamenti climatici, che poi sono il cuore di Expo Milano 2015. Speriamo che la nuova agenda delle Nazioni Unite su queste tematiche possa sensibilizzare tutta la comunità internazionale affinché si arrivi a vincere la sfida contro la fame entro il 2030».

La visita di John Kerry è proseguita nel pomeriggio con la visita a Palazzo Italia, dove ha incontrato il Presidente di Expo 2015, Diana Bracco, e successivamente proprio al padiglione degli Stati Uniti.

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