Un uomo solo al comando, la sua maglia ha i colori del PD, il suo nome è #Matteo Renzi! Nel momento più grave della crisi economica, quando molti paventavano il rischio di andare incontro ad una ancora più preoccupante fase di instabilità, gli italiani hanno individuato nell’ex sindaco di Firenze l’uomo della nuova speranza, la scialuppa alla quale aggrapparsi per evitare di affondare definitivamente nella miseria e nella disperazione.
Le elezioni Europee ci consegnano un segretario del Partito Democratico ed un presidente del Consiglio più forte che in questo momento sembra davvero un uomo solo al comando. Matteo Renzi con le elezioni primarie si è preso il partito, dilaniato dal fallimento di Pierluigi Bersani, poi ha forzato la mano prendendosi anche il Governo senza passare passare per le elezioni, sostituendosi senza badare alla forma al compagno di partito Enrico Letta.
Le elezioni Europee sono arrivate in un momento molto difficile che Matteo Renzi ha affrontato con la sua “sfrontatezza”, sfidando un avversario che della “sfrontatezza” ha fatto una delle sue armi vincenti negli ultimi 12 mesi: #Beppe Grillo. Il presidente del Consiglio ha fatto una campagna elettorale “solitaria”, come “solitaria” è stata la campagna elettorale del suo principale avversario e quella dello stesso Silvio Berlusconi, e i numeri emersi dalle urne dicono che non solo ha vinto, ma ha addirittura “stravinto”!
Molti, soprattutto all’interno del Partito Democratico, tra coloro che Matteo Renzi ha messo da parte (nessuno parla più di “rottamazione” ma la “rottamazione” è sotto gli occhi di tutti!), aspettavano al varco il nuovo leader, pronti a scaricargli addosso le responsabilità della sconfitta se Beppe Grillo avesse preso un voto in più, ed ora i risultati dicono chiaramente che quello “storico” 41%, prima che una grande vittoria del Partito Democratico, è un vero e proprio trionfo di Matteo Renzi!
Come è stato possibile un trionfo di tale portata? E’ questo il principale tema di riflessione del dopo voto.
Quando alcuni mesi fa veniva ipotizzato l’inserimento del nome di Matteo Renzi nel simbolo del Partito Democratico, molti si sono scandalizzati, affrettandosi a dire che non si sentiva proprio il bisogno, dopo l’esperienza di Silvio Berlusconi e di tutti gli altri leader di partito che avevano fatto altrettanto anche a sinistra (Antonio Di Pietro, Nichi Vendola), e il suo nome nel simbolo non è stato inserito, ma per gli italiani ieri è stato come se, insieme al nome, su quel simbolo ci fosse anche la sua faccia!
Matteo Renzi ci ha messo la faccia, prima con i provvedimenti del suo Governo, su tutti quegli 80 euro promessi a tutti in busta paga e poi anche a quanti la busta paga non ce l’hanno e ai pensionati, poi nell’accesissima campagna elettorale, e gli elettori lo hanno premiato! L’Italia che non ne può più del vecchio sistema che l’ha portata ad una condizione socio-economica drammatica, ha bisogno di ritrovare una speranza e Matteo Renzi, risultati delle Europee alla mano, ha dimostrato che in questo momento, questa speranza è soltanto lui! Beppe Grillo e il suo Movimento Cinque 5 Stelle, pur restando una consistente forza politica con oltre il 20% dei consensi, hanno fatto un consistente passo indietro e dovranno riflettere sul loro ruolo nel breve e medio termine. Anche Forza Italia ha fatto un passo indietro ed è arrivato il momento di pensare al dopo-Berlusconi. Agli altri è rimasto poco ma c’è un’area politica che è praticamente sparita, il Centro, cancellato dalla scena politica dopo i tanti errori commessi. Il 10% messo insieme da Mario Monti e Pierferdinando Casini alle ultime Politiche, si è ridotto a cifre da “prefisso telefonico”. Appare evidente che i voti dei moderati abbiano cambiato casa ed abbiano contribuito a rendere così trionfale il successo di Matteo Renzi che ora potrà continuare la sua esperienza governativa con la forza della straordinaria legittimazione ricevuta ed è chiamato a trasformare la “speranza” che ha saputo incarnare e le tante promesse fatte agli italiani, in fatti concreti.