22 December, 2024
HomePosts Tagged "Enrico Manca"

[bing_translator]

Nell’ambito della rassegna Carbonia scrive, venerdì 5 aprile, presso il Salone della Società Umanitaria, Ex Dì Fabbrica del Cinema, nell’area della Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, è stato presentato il libro di Carlo Panio “Dall’Enel alla Carbosulcis”.

L’appuntamento culturale è stato patrocinato dal comune di Carbonia, dall’associazione Amici della Miniera, dall’associazione Storia e Radici della città di Carbonia, dalla Società Umanitaria e dello S.B.I.S..

I lavori sono stati coordinati dal giornalista di Videolina e La 7 Luca Gentile che ha aperto la serata anticipando il tema e gli interventi della serata, a cura di un vasto partner di relatori. Subito dopo, i saluti da parte della sindaca Paola Massidda che ha parlato dell’importanza di valorizzare il territorio puntando ad una diversificazione del lavoro ma ricordando anche quanto comunque la storia sia maestra di vita.

Alle spalle dei relatori, particolarmente suggestiva la carrellata delle immagini legate alla Grande miniera e alla Carbosulcis, cinquant’anni di lotte operaie, sindacali e politiche, per un progetto minerario su cui si è puntato tanto, tralasciando forse l’eventualità che il panorama potesse cambiare e che la risposta potesse non essere più adeguata alla richiesta di mercato.

Anche l’intervento dell’editore Carlo Delfino ha avvalorato la tesi, ormai più volte presentata, sul fatto che la riconversione dovesse essere fatta anni fa, piuttosto che continuare ad impegnare risorse economiche dettate da scelte politiche che nel tempo si sono poi rivelate non idonee. Basti pensare a quanto la nostra isola potrebbe vivere “alla grande” di bellezza del territorio, di cultura archeologica, di artigianato, di silenzi in luoghi immersi nella natura e di storia fatta di eventi molto lontani nel tempo.

Un libro, quello di Carlo Panio, che denuncia, che racconta, attraverso tanti articoli di giornale, la nascita delle attività estrattive ad opera di minatori che giungevano nel Sulcis da varie parti d’Italia, con la speranza di un lavoro e di una vita migliore per le loro famiglie.

La nascita della città di Carbonia ad opera di Benito Mussoliniche ha dato una casa proprio ai lavoratori impegnati nell’estrazione del carbone che poi si sarebbe rivelato di limitato potere calorifico e qualitativamente inferiore, perché ricco di impurità altamente inquinanti, uscito perdente dalla concorrenza con altri combustibili fossili europei.

La lignite però, di lì a poco, sarebbe stata destinata a diventare il combustibile che avrebbe alimentato il mega impianto da costruire a Porto Vesme. Fame e miseria sembravano arginate da questo grande progetto ed arrivarono gli anni del boom economico, sino al momento in cui scelte politiche intervennero ad interrompere lo sfruttamento delle ultime miniere ancora in attività.

Uno scenario che la cronaca ha raccontato per tutta la sua durata, cinquant’anni di vita di un territorio teatro di speranze puntualmente deluse, di alti e bassi economici che si sono ripercossi nelle vite di tante famiglie.

Ora la necessità di cambiar pelle, di puntare a progetti legati all’innovazione tecnologica ed alla ricerca, nonché al turismo.

Su questo tema hanno puntato il dito i relatori che si sono susseguiti durante la serata: Mario Zara, presidente dell’associazione “Amici della Miniera”; Enea Casti, presidente dell’associazione “Storia e Radici della città di Carbonia”; Paolo Serra, direttore della Società Umanitaria; Alberto Scanu, presidente della Confindustria Sardegna; Antonio Martini, amministratore unico della Carbosulcis; Raffaele Cotza, professore di arte mineraria presso l’università di Cagliari; Salvatore Cherchi, coordinatore regionale del Piano Sulcis; Salvatore Benizzi, vicario episcopale per la pastorale del lavoro della diocesi di Iglesias; Enrico Manca, ex presidente ed amministratore delegato della Carbosulcis; Sabrina Sabiu, assessore della Cultura del comune di Carbonia e, infine, Roberto Puddu, ex segretario della Camera del Lavoro CGIL del Sulcis Iglesiente.

Una serata storico-culturale che ha visto una buona partecipazione di pubblico che ha seguito i vari interventi, tutti interessanti e meritevoli di attenzione, che hanno ancora una volta delineato l’importanza di rilanciare quanto prima il territorio, ormai da anni sofferente per una crisi economica grave, dai toni sempre più preoccupanti, che necessita quanto prima di una risoluzione che possa risollevare le sorti di un territorio martoriato per la mancanza di lavoro, a cui si aggiunge un calo demografico non indifferente che va a complicare il quadro generale.

La speranza è che finalmente la situazione migliori e che le nuove generazioni possano continuare a vivere nel luogo dove sono nati e dove le loro famiglie hanno posto le radici, in quel lontano dicembre 1938.

Nadia Pische

[bing_translator]

“Dall’ENEL alla CARBOSULCIS”, cinquant’anni di lotte operaie sindacali e politiche per un progetto minerario tradito o inattuabile. E’ il nuovo libro di Carlo Panio, 40 anni, laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Sassari, passionato di storia mineraria della Sardegna.  Carlo Delfino Editore.

Il libro verrà presentato venerdì 5 aprile, alle 17.00, presso il salone della Società Umanitaria Ex-Dì Fabbrica del Cinema, nell’area della Grande Miniera di Serbariu, nell’ambito della rassegna “Carbonia Scrive“.

Dopo il saluto del sindaco di Carbonia, Paola Massidda, sono previsti gli interventi di Mario Zara, presidente dell’associazione “Amici della Miniera” di Carbonia; Enea Casti, presidente dell’associazione “Storia e Radici della Città di Carbonia“; Paolo Serra, direttore del Centro Servizi Culturali della società Umanitaria di Carbionia; Alberto Scanu, presidente della Confindustria Sardegna; Antonio Martini, amministratore unico della Carbosulcis; Raffaele Cotza, già professore di Arte Mineraria presso l’Università di Cagliari; Salvatore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis; Salvatore Benizzi, vicario episcopale per la Pastorale del Lavoro della Diocesi di Iglesias; Enrico Manca, già presidente ed amministratore delegato della Carvosulcis; Sabriba Sabiu, assessore della Cultura del comune di Carbonia; Antonello Cabras, presidente della Fondazione di Sardegna.

Coordinerà i lavori Luca Gentile, giornalista di Videolina e La7 che curerà anche le conclusioni, con l’autore Carlo Panio.

[bing_translator]

Venerdì 7 aprile, a partire dalle 15.30, la sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu ospiterà il convegno “Industria – Paesaggio – Ambiente PAESAGGI INDUSTRIALI VISSUTI!”, organizzato dalla RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) dell’Eurallumina.

E’ prevista la partecipazione di numerosi relatori.

• Prof. Pasquale Mistretta, già magnifico rettore dell’Università di Cagliari. Argomento: contraddizioni di paesaggi.

• Prof. Paolo Amat, docente di chimica industriale. Argomento: il processo Bayer per l’estrazione dell’allumina dalla bauxite.

Dott. Franco Meloni, medico, già direttore dell’Az. Osp. G. Brotzu. Argomento: la salute ed il lavoro.

Ing. Enrico Manca, dirigente industriale di importanti aziende nazionali, direttore di società di ingegneria e progettazione. Argomento: l’industria non va demonizzata, va fatta bene.

Prof. Battista Grosso, docente universitario di progettazione e gestione degli interventi di ingegneria ambientale. Argomento: la sostenibilità ambientale del settore allumina nell’Europa Occidentale.

Prof. Antonio Viola, docente universitario di principi di ingegneria chimica e industriale. Argomento: la trasformazione del fango rosso, da rifiuto industriale a risorsa. Un esempio di economia circolare.

Ing. Salvatore Cherchi, già sindaco di Carbonia, città insignita nel 2011 del premio del Consiglio Europeo per il paesaggio. Argomento: paesaggi industriali – paesaggi post industriali.

Dott. Cristiano Erriu, assessore Enti locali e Urbanistica della Regione Autonoma della Sardegna. Argomento: linee guida per i paesaggi industriali.

«Sono invitati – si legge nella nota di presentazione della RSU Eurallumina – tutti coloro che hanno l’interesse di approfondire e conoscere da qualificati ed autorevoli relatori, senza barriere ideologiche e strumentali, temi di grande rilevanza sociale, economica e produttiva; sono invitati tutti coloro che non hanno dichiaratamente espresso, con le proprie azioni, contrarietà al progetto di ripresa produttiva di Eurallumina. La convenzione Europea del paesaggio assume un ruolo chiave nella pianificazione e nelle politiche territoriali.»

«Le popolazioni sono riconosciute come elemento di reale determinazione del paesaggio attraverso le percezioni che di esso hanno. Un paesaggio non più inteso come insieme di bellezze naturali, ma come territorio determinato dalla combinazione di fattori naturali antropici, da gestire e tutelare, riqualificare e valorizzare, promuovere e mettere a sistema in un rapporto equilibrato tra necessità di tutela e sviluppo economico.»