22 November, 2024
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Come viene realizzato un buon prosciutto? Come si allevano gli animali? Quali i territori a vocazione suinicola? Come sono cambiati i salumi e perché? A queste e altre domande risponderanno esperti, allevatori, politici e studiosi sardi e di altre regioni, che sono stati invitati a intervenire sabato 26 ottobre a Seulo, alle 9.30, nella Sala Polifunzionale. Si parlerà di tradizioni e territorio, di realtà ed esperienze virtuose del comparto suino, e di un patrimonio da tutelare e valorizzare.

Il seminario “Presutu, il prosciutto di Seulo”. Ha l’obiettivo di approfondire le conoscenze sul mondo suinicolo grazie al coinvolgimento di esperti del settore.

E’ un evento volto alla valorizzazione e tutela dei prodotti tradizionali del territorio e delle sue eccellenze. Tanti saranno i temi affrontati: dalla produzione dei salumi tradizionali al lavoro dell’agenzia Laore Sardegna, dal suino nero di Nebrodi a quello di razza sarda, con un occhio rivolto a realtà ed esperienze virtuose già presenti nel territorio di Seulo.

«L’obiettivo del seminario è, tra gli altri, quello di ribadire la necessità della eradicazione della peste suina africana, e pretendere di poter commercializzare ed esportare i nostri prodotti di punta, come il prosciutto, tenendo conto del fatto che le nostre aziende sono super controllate dal punto di vista sanitario, e che esistono studi che stabiliscono che, nelle carni, oltre i 90 giorni il virus scompare – ha detto il sindaco, Enrico Murgia -. Ritengo che debbano essere premiate le comunità virtuose e gli allevatori coscienziosi e Seulo ha queste caratteristiche: se tutti avessero adottato dei comportamenti come quelli messi in campo dalla nostra comunità, oggi la peste suina africana sarebbe un ricordo degli anni ’80.»

“Su Presutu” e i territori dell’isola. Gennargentu, Supramonte, Barbagia e Ogliastra sono i territori vocati all’allevamento e alla stagionatura del prosciutto per i loro inverni rigidi e asciutti e le grandi estensioni di foreste secolari di lecci e roverelle. Il salume è ottenuto da animali allevati alla stato semibrado con l’uso di ricoveri tradizionali, “i sidassus e is aurras”, a cui si ispira il moderno metodo di allevamento en plen air, nel rispetto delle norme di bio-sicurezza. Il periodo di ingrasso dura tre mesi, da ottobre a dicembre o gennaio se necessario, durante i quali gli animali si alimentano con ghiande, noci, castagne e integrazione di grano duro. Mentre il periodo della macellazione e lavorazione avviene nei mesi freddi, e le carcasse vengono appese per l’arcata mandibolare: questo per ottenere il tipico piegamento della zampa del prosciutto. La stagionatura varia dai 18 ai 24 mesi.

I lavori saranno moderati dal professor Giuseppe Pulina, del dipartimento di Agraria della Facoltà di Sassari, nonché teorizzatore della Blu Zone, saluti del sindaco Enrico Salvatore Murgia. Tra gli interventi i salumi tradizionali ottenuti da suini autoctoni TGA, del dottor Carlo Diaferia, Ricercatore presso la SSICA Fondazione di Ricerca Parma.

Una risorsa endogena, recupero e salvaguardia, fattore di sviluppo del territorio. Il suino nero dei Nebrodi. Dottor Vincenzo Pruiti Ciarello, Tecnico della Regione Sicilia. Il suino di razza sarda: un patrimonio da salvare! Dottor Sebastiano Porcu, tecnico dell’Agenzia Forestas. Come sono cambiati maiali e salumi negli ultimi 50 anni , prof Giuseppe Pulina. Da su Mannale a oggi. Michelangelo Salis, azienda “I Salis srls”. La carta di Seulo, Enrico Salvatore Murgia.

Le conclusioni sono lasciate all’assessora della Agricoltura della Regione Gabriella Murgia e all’assessore della Sanità Mario Nieddu.

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Istruzione e formazione professionale in un sistema integrato di opportunità per accrescere la conoscenza e avvicinarsi al mondo del lavoro, che tende a replicare in Sardegna le migliori pratiche realizzate in Italia e nel Nord Europa. È la nuova offerta dei percorsi di istruzione professionale e di formazione per l’anno scolastico al via e per il ciclo 2019 / 2020, presentata oggi alla stampa a Cagliari, a Villa Devoto, dal Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, dall’assessore del Lavoro, Virginia Mura, e, per l’assessore della Pubblica istruzione Giuseppe Dessena, dal capo di Gabinetto Enrico Murgia.

Il nuovo sistema regionale dei percorsi di istruzione e formazione professionale è delineato nei suoi indirizzi dalla delibera approvata ieri in Giunta su proposta della titolare del Lavoro, di concerto con il titolare della Pubblica Istruzione, con l’obiettivo specifico di contrastare la dispersione scolastica.

«L’intervento che presentiamo oggi e che vale 13 milioni fa parte delle azioni che portiamo avanti per i giovani e completa l’importante investimento che abbiamo fatto con Iscol@ – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Se da una parte lavoriamo per evitare che le nostre ragazze e i nostri ragazzi abbandonino la scuola, dall’altra mettiamo tutto l’impegno per recuperare quelli che hanno lasciato gli studi, dando loro un’altra possibilità di scelta con percorsi formativi in grado di aprire prospettive di occupazione concrete. Come dimostra l’esempio di paesi come la Germania, il dialogo stretto tra scuola, enti di formazione e imprese è un grande alleato nella battaglia contro la disoccupazione. La formazione professionalizzante, concepita all’interno di questo sistema complesso, non è quindi in concorrenza con l’istruzione – ha concluso Francesco Pigliaru -, ma contribuisce a fornire risposte offrendo l’opportunità di acquisire competenze specifiche, al passo con i tempi, e che rendono più probabile trovare un lavoro nel mercato di oggi.»

«All’atto del suo insediamento – ha spiegato l’assessore Virginia Mura – la Giunta è partita da zero nella definizione dei percorsi di istruzione e di formazione professionale e per porre rimedio ad un vuoto di disciplina pressoché totale ha utilizzato risorse proprie. I primi percorsi, triennali, sono stati inaugurati in Sardegna nell’attuale programmazione del Fondo Sociale Europeo 2014-2020. È nostro intendimento – ha aggiunto Virginia Mura – dare alle ragazze e ai ragazzi (ed alle loro famiglie), che devono decidere come proseguire gli studi dopo il primo ciclo scolastico, un’ulteriore possibilità di scelta valida quanto quella offerta dal sistema di istruzione superiore. Formazione e istruzione devono avere pari dignità, i due comparti possono lavorare in sinergia e deve essere assicurata la possibilità per gli studenti-allievi di transitare da un sistema all’altro. Vogliamo garantire un’offerta qualificata nell’intero territorio regionale attraverso un sistema unitario di offerta formativa assicurata dalle agenzie di formazione professionale e dagli istituti professionali, in coerenza con i fabbisogni del territorio».

«Con questa delibera – ha sottolineato l’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena, rappresentato in conferenza stampa dal capo Gabinetto Enrico Murgia – garantiamo l’esercizio del diritto allo studio e assicuriamo una nuova e più ampia offerta formativa per gli studenti, che servirà a contrastare la dispersione scolastica. Siamo inoltre convinti di dare così pari dignità alla formazione professionale, rispetto all’intero sistema della filiera dell’istruzione.»

Il provvedimento di indirizzo – con una dotazione finanziaria complessiva di 13 milioni 767 mila euro, tra risorse del Por FSE, del Programma Garanzia Giovani, del Miur e della Regione – disegna un nuovo Sistema regionale Istruzione professionale e Formazione: un’offerta di percorsi gestiti dalle agenzie formative, ampliata, integrata e differenziata con quella di analoghi percorsi degli Istituti Tecnico Professionali, in coerenza con l’attuale quadro normativo nazionale delineato dal decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 61.

Sono previste azioni di sistema ed una campagna di comunicazione per favorire la scelta consapevole di studentesse e studenti che hanno terminato il primo ciclo di istruzione tra uno dei diversi percorsi formativi disponibili: diplomi quinquennali, percorsi per il diploma professionale quadriennale di Tecnico e per la qualifica professionale triennale di Operatore. Per l’anno scolastico al via si sperimenterà un sistema che consente a chi ha già la qualifica triennale di Operatore di acquisire il diploma quadriennale di Tecnico.

La delibera dispone, inoltre, l’avvio dei percorsi presso gli istituti scolastici e presso le agenzie formative con calendari didattici allineati. A partire dall’anno scolastico 2019/2020 si potrà accedere ad un Sistema unico di acquisizione delle iscrizioni, disponibile sul SIL Sardegna e gestito dall’assessorato del Lavoro.
L’offerta formativa reale sul territorio sarà, dunque, definita sulla base delle preferenze manifestate attraverso le preiscrizioni.

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La sala biblioteca del Teatro delle Saline, a Cagliari, ha ospitato la conferenza stampa di presentazione di “1 €uro festival”. L’edizione 2018 segna il raggiungimento della maggiore età artistica del percorso creato dalla Compagnia Akròama nel 2000. Ai lavori di presentazione della rassegna hanno partecipato Enrico Murgia (capo di gabinetto assessorato regionale cultura), Paolo Frau (assessore comunale della Cultura) e Lelio Lecis (direttore artistico e regista della compagnia Akròama). «Il festival – ha detto Marina Mura, direttore della compagnia Akròama – è un’oasi di promozione e divulgazione delle produzioni emergenti del teatro sardo. Siamo grati alle istituzioni per le attenzioni che ci riservano». “1 €uro festival” prevede dieci spettacoli su due turni, più due opere fuori abbonamento, dall’1 maggio all’8 giugno.

«Il festival è un momento magico e importante delle produzioni e degli spettacoli in Sardegna. Siamo contenti di aver finanziato con sei milioni e ottocentomila euro il settore. Adesso, anche grazie ai suggerimenti degli operatori, tra questi il direttore e regista Lelio Lecis, mettiamo mano alle criticità della legge 18 del ‘96», ha aggiunto Enrico Murgia. Arte, suoni e passione. Per Paolo Frau «una pluralità artistica che rende da sempre imperdibile la rassegna. Appuntamenti come quelli con Piero Marras e il Teatro di Sassari, sono imperdibili. Cagliari, anche con queste proposte, conferma di poter stare tra le prime dieci città-capoluogo in Italia con la migliore media spettacoli/residenti».

«Portiamo in scena una pluralità di proposte tese a fondere le migliori capacità espressive teatrali. Ma anche un fresco spaccato di vivacità creativa, contaminazioni, artisti di grido e musica», ha sottolineato Lelio Lecis. Il direttore artistico della compagnia Akròama ha rimarcato un aspetto: «Le particolari e accessibili condizioni di ingresso rispondono alla nostra filosofia: puntiamo a catturare il pubblico e allenarlo a seguire le arti teatrali con continuità. 1 €uro festival è nato nel 2000 con un progetto triennale, per approcciarsi agli spettatori con limitate capacità economiche e distanti culturalmente dai teatri. Direi che ci siamo riusciti: vantiamo due turni e a quindici giorni dalla prima rappresentazione, sono stati già sottoscritti quattrocento abbonamenti».

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«E’un progetto particolarmente significativo che ha l’obiettivo di diffondere fra i giovani, attraverso un originale percorso didattico e di conoscenza, la consapevolezza di una memoria storica che rischia di estinguersi con le testimonianze dei protagonisti». Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau presentando l’edizione 2018 del progetto “Viaggi della Memoria”, organizzato dall’Arci Sardegna, con il patrocinio ed il sostegno dello stesso Consiglio regionale e dell’assessorato della Pubblica istruzione.

La memoria dell’immane tragedia dei campi di concentramento nazisti, ha proseguito il presidente del Consiglio, «è invece viva ed attuale e lo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella ne è stato recentemente autorevole interprete, nominando senatrice a vita la signora Liliana Segre, esponente della comunità ebraica ed ex deportata nel campo di Auscwitz-Birkenau».

Il segretario regionale dell’Arci Sardegna Franco Uda, dopo aver ricordato che dal 2012 il progetto “Viaggi della Memoria” ha consentito a 500 studenti sardi provenienti da 40 Comuni di conoscere la realtà concentrazionaria nazista, ha sottolineato che la principale finalità dell’iniziativa è quella di «aiutare i giovani ad essere attivi nelle loro comunità, conoscendo la storia e trasmettendo la memoria senza rinunciare a sperimentare nuovi mezzi e linguaggi». Perché, ha aggiunto citando Gramsci, bisogna insegnare ai ragazzi “ad essere partigiani”, nel senso che devono “prendere parte” alla vicende della società in cui vivono senza ripiegare nell’individualismo.

All’incontro sono intervenuti fra gli altri, il presidente regionale dell’Arci Marino Canzoneri, il Capo di Gabinetto dell’assessorato della Pubblica istruzione Enrico Murgia, il Sindaco di Gonnesa Hansel Christian Cabiddu, l’assessore alla Cultura del comune di Sennori Elena Cornalis, ed i giovani Claudio Lissona di Capoterra, uno dei tutor del progetto, e la studentessa Daniela Grosso di Carloforte.

Questi i Comuni sardi che hanno aderito all’iniziativa: Banari, Capoterra, Carloforte, Gavoi, Gonnesa, Guspini, Iglesias, Lodine, Masainas, Pabillonis, Portoscuso, San Teodoro, Sant’Antioco, Sarule, Sassari, Sennori, Villacidro e Villamassargia.

 

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Nel Campidano, nel Sarrabus, negli stagni di Cabras, Espedito Murgia, noto Editu, è stato un suonatore di launeddas atipico: di certo per la sua provenienza geografica, distante dalle zone di pianura considerate le patrie dei maestri. Era infatti un suonatore di montagna, della Barbagia di Seulo, di inizio Novecento: nei paesi dell’interno allora gli esperti erano rari e la melodia dello strumento a canne relegata a qualche festa patronale. Ad impressionare tziu Editu, classe 1912, fu proprio un maestro del Sarrabus: Giuseppinu Lara, padre di Emanuele e Antonio. È ormai trascorso un secolo da quelle sonate e gli strumenti sono molto diversi dagli attuali: di certo meno standardizzati. Anche le tecniche sono mutate, come ricorda lo stesso Murgia in un’intervista del 1982 dove racconta che Lara-padre non legava “su tumbu” a “sa mancosa manna” e, contrariamente a come fanno tutti al giorno d’oggi, teneva “sa mancosedda” con la mano sinistra.  

Alla figura straordinaria, di frontiera, di tziu Editu Murgia l’associazione culturale Iscandula – che da oltre trent’anni promuove la musica delle launeddas – con la collaborazione della Regione Sardegna e del comune di Seulo – ha realizzato alcune ricerche sulla sua biografia e sui materiali lasciati in eredità. I risultati degli studi (anche su documenti video, fotografici e audio) saranno illustrati durante un evento pubblico, nel suo paese. Si cercherà di tratteggiare il profilo del suonatore e del poeta dalla lunga carriera, conclusasi – tenendo fede alla leggendaria longevità dei seulesi – quando ormai era centenario, nel 2012. Durante l’incontro prima si parlerà delle scoperte e delle testimonianze dirette sul suo lavoro, a seguire ci sarà un concerto sulle note di launeddas e fisarmonica, una festa di musica e balli. L’appuntamento è per sabato 16 dicembre, alle 17.00, nella sala polivalente di Seulo, in via San Pietro.

Il programma. A introdurre le relazioni i saluti di Enrico Murgia, sindaco di Seulo, di Eugenio Lai, vice presidente del Consiglio regionale e di Maria Murgia, nipote di Tziu Editu. I lavori inizieranno quindi con l’intervento di Dante Olianas, presidente dell’associazione culturale Iscandula, che illustrerà la storia del Maestro e introdurrà un’intervista sonora da lui rilasciata nel 1982, nonché le pubblicazioni finora realizzate. La parola passerà quindi a Gianluca Piras, suonatore di launeddas e ricercatore che presenterà ‘Is sonus de Tziu Editu’, ossia ‘I suoni di Tziu Editu’: misurazioni, analisi e catalogazioni degli strumenti originali. Dalle caratteristiche tecniche al materiale multimediale: Pietro Frau, curatore della mostra dedicata a Murgia, scandirà aneddoti e curiosità sulle fotografie storiche e i filmati raccolti durante la ricerca. Spazio poi alla figura del maestro-poeta: Dario Loddo, racconterà il percorso dall’idea alla alla pubblicazione del libro ‘Poesias ‘e Barbagia e sa Martinica’ di Espedito Murgia, da lui curato curato e stampato dalla Tipografia TAIM di Cagliari. Infine, Piersandro Pillonca, giornalista e ricercatore della cultura sarda, partendo dal prodotto editoriale parlerà dell’immaginario poetico di Murgia e del suo stile.  

Lasciati da parte gli studi è tempo di concerti e di musica tradizionale isolana: si ballerà sulle note delle launeddas suonate da Gianluca Piras e Michele Deiana, alla fisarmonica Celio Mocco.

Biografia di tziu Editu Murgia.

Dopo l’illuminazione da giovanissimo, tziu Editu Murgia seguì in parte la scuola del Sarrabus: si trasferì prima a San Vito come servo pastore a venti anni e comprò un strumento da tziu Antoni Lara, era il 1932. Continuò via via con altri maestri anche una volta tornato a Seulo: firmò un contratto con un altro suonatore di launeddas di Villaputzu che abitava a Gergei, Giunchinu ‘e Seu. Secondo le regole del tempo si trasferì a casa sua e imparava sia il mestiere di calzolaio, sia quello di suonatore di launeddas. Poi la malaria – allora molto comune – lo costrinse a uno stop forzato. Ma il legame di Murgia con lo strumento restò forte, tanto da riprendere più tardi a Decimo da un maestro originario di Villaputzu, Agostinu Acca. Una vita di frontiera la sua: suonatore di Barbagia, distante e in parte isolato dal fermento musicale del Campidano si esibiva in tutti i paesi del circondario fino alle trasferte e ai concerti in Italia e, negli anni Settanta, la registrazione di un LP. Una lunga carriera che gli ha permesso festeggiare i cento anni nel 2012 con la moglie, gli amici e i paesani.

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È stata presentata oggi a Cagliari, nella sede dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente, la terza edizione di “COREPLA SCHOOL CONTEST – Plastica in evoluzione”, il progetto didattico che mira a diffondere le buone pratiche di raccolta differenziata tra gli studenti delle scuole medie e superiori della Sardegna. Dopo il successo delle precedenti edizioni in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Molise e Puglia, quest’anno il Contest è promosso in Sardegna da Corepla, il Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica, con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, della Regione Autonoma della Sardegna e dell’Ufficio scolastico regionale.

COREPLA SCHOOL CONTEST è uno spazio di apprendimento interattivo, disponibile online sul sito www.coreplaschoolcontest.com, sui temi della tutela dell’ambiente, della raccolta differenziata e del riciclo-recupero degli imballaggi in plastica. La partecipazione comporta lo svolgimento di 4 missioni di classe, ciascuna delle quali darà diritto a un punteggio attribuito in base alle competenze, alla fantasia e alla creatività dimostrate dagli studenti. Ad aprile, al termine delle missioni, la classe della scuola secondaria di I grado e la classe della scuola secondaria di II grado con il punteggio più alto vinceranno: un buono Amazon per la scuola del valore di 500 euro; un tablet per il docente di riferimento; un mini tablet per ogni alunno della classe vincitrice. Per partecipare al “COREPLA SCHOOL CONTEST”, i docenti devono iscrivere le proprie classi nel sito www.coreplaschoolcontest.com entro e non oltre il 15 dicembre 2017.

«L’Isola segna ottimi risultati nella raccolta, nel 2015 la media regionale era pari al 56,4 per cento e nel 2016 siamo passati al 59,5 per cento – afferma Donatella Spano, assessore regionale della Difesa dell’Ambiente -. Crediamo moltissimo all’educazione all’economia circolare e promuovere tra i nostri studenti la tutela dell’ambiente, anche con una migliore conoscenza della raccolta differenziata e del riciclo-recupero degli imballaggi in plastica, è un’azione di rilievo per la cittadinanza.»
«Il tema del rispetto dell’ambiente e del riciclo dei rifiuti – specie delle plastiche – è molto sentito e discusso nella società civile come nelle istituzioni – dichiara Enrico Murgia, capo di Gabinetto dell’Assessorato della Pubblica istruzione -. Come Regione siamo chiamati a realizzare le migliori politiche di prevenzione, tutela ed educazione alle buone pratiche ambientali. Il nostro futuro sono i giovani, loro erediteranno il mondo e l’ambiente che noi lasceremo. E ancora, sono proprio i ragazzi che possono fare qualcosa oggi per migliorare, o almeno non continuare a peggiorare, la situazione. Queste iniziative hanno il grande valore di educare, di mettere in guardia sui pericoli dell’inquinamento ambientale, e fare sì che ci sia sempre una maggiore responsabilità e consapevolezza negli atteggiamenti da mantenere per la salute della Terra e dunque nostra.»

«Coinvolgere da protagonisti le ragazze e i ragazzi più giovani in progetti virtuosi è fondamentale per la riuscita del progetto stesso, ancora di più quando parliamo di buone pratiche e rispetto dell’ambiente perché saranno loro stessi a misurare la bontà del proprio impegno – precisa Claudia Medda, assessore all’Innovazione tecnologica, Comunicazione e Politiche per il decoro urbano del comune di Cagliari, invitata a partecipare alla conferenza stampa -. Non è un caso che per il nuovo sistema integrato di igiene urbana, in corso di avvio a Cagliari, una parte importante del progetto approvato dall’Amministrazione sia dedicata alla condivisione del percorso nelle scuole cittadine.»

«Quest’anno abbiamo proposto la competizione agli studenti della Sardegna, una regione che ha deciso di scommettere sulla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica, sulla sua qualità e quantità – sottolinea Massimo di Molfetta, Responsabile Relazioni con il territorio di Corepla -. La gara vera e propria deve ancora iniziare ma i vincitori del COREPLA SCHOOL CONTEST ci sono già: i cittadini, i Comuni, gli operatori. Ciascuno, nel proprio ruolo, ha contribuito a posizionare la Sardegna tra le regioni più virtuose nella raccolta differenziata, superando anche molte regioni del Nord Italia. Il 2017 è previsto in chiusura con un ulteriore aumento del 20% della raccolta differenziata, raggiungendo gli oltre 24 kg di imballaggi in plastica raccolti per abitante.»

COREPLA, Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica, è il consorzio nazionale senza scopo di lucro per la raccolta, il riciclo e il recupero dei rifiuti di imballaggi in plastica. Con circa 2.600 imprese consorziate della filiera del packaging in plastica (produttori di materia prima, produttori di imballaggi, utilizzatori, riciclatori, recuperatori), Corepla assicura che gli imballaggi raccolti in modo differenziato siano avviati a riciclo e recupero con efficienza, efficacia ed economicità. www.corepla.it .

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PENSARE & PROGETTARE: l’impatto locale delle politiche europee per la gioventù della programmazione UE 2021-2027. Cittadinanza, partecipazione e mobilità transnazionale per l’apprendimento. E’ il titolo dell’evento che si è svolto oggi, mercoledì 25 ottobre, a Cagliari negli spazi della Manifattura Tabacchi. Un seminario pubblico rivolto agli stakeholder delle politiche giovanili (giovani appartenenti ad associazioni, consulte e forum giovanili, giovani amministratori locali, dirigenti e funzionari pubblici con delega alle politiche giovanili, operatori di servizi rivolti alla gioventù, insegnanti) e promosso dal Centro Eurodesk dell’URP della Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna in collaborazione con il Coordinamento della rete nazionale italiana Eurodesk (Eurodesk è la rete ufficiale del programma europeo Erasmus+ per l’informazione sui programmi e le iniziative promosse dalle istituzioni comunitarie in favore dei giovani nei settori della mobilità internazionale, cultura, formazione, del lavoro e volontariato).

Hanno partecipato al seminario Vito Borrelli, vice-capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, e Ramon  Magi, Presidente di Eurodesk Italy. Sono intervenuti, fra gli altri, Enrico Murgia, Capo di Gabinetto dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Sardegna, in rappresentanza dell’assessore Giuseppe Dessena, e l’assessore alle Politiche Giovanili della Regione Campania Serena Angioli.

«Il nostro scopo, come Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, è quello di creare un legame stretto fra il centro e la periferia dell’Unione, fra Bruxelles, spesso percepita come entità astratta, e il territorio, le regioni d’Europa, anche le più isolate – ha dichiarato Vito Borrelli. E’ nostro compito fare in modo che i giovani possano partecipare sempre più attivamente ai programmi di mobilità transnazionale per la formazione, come Erasmus Plus. E’ importante, inoltre, seguire l’esempio di regioni come la Sardegna – ha sottolineato Vito Borrelli – che con il progetto Camineras porta gli uffici di informazione e orientamento direttamente sul territorio. Questo dà ai giovani la possibilità di conoscere i programmi dell’Unione europea a loro rivolti, aumenta la partecipazione alla riflessione sul futuro dell’Europa e accresce il loro grado di cittadinanza attiva, il senso di appartenenza a un progetto comune europeo. I giovani – ha concluso Vito Borrelli – possono così guardare con maggiore fiducia al futuro in termini di acquisizione di nuove competenze finalizzate a garantire prospettive più solide di occupabilità·»      

«L’importanza di politiche per la gioventù più incisive, sia in termini finanziari che programmatici, è resa palese dalla condizione giovanile odierna – ha detto il presidente di Eurodesk Italy Ramon Magi -. In molte regioni dell’Unione Europea, tra cui diverse italiane i giovani combattono contro una disoccupazione sempre più preoccupante, causata dai ritardi dei sistemi nazionali di istruzione e formazione. L’Unione Europea sta puntando molto sui programmi di mobilità educativo-formativa transnazionale, per far acquisire ai giovani quelle competenze trasversali sempre più indispensabili per una buona occupabilità.»

«E’ fondamentale discutere con i nostri giovani – ha dichiarato in una sua nota l’assessore della Pubblica Istruzione della Regione Sardegna, Giuseppe Dessena – e cercare di capire le loro necessità, i desideri e le aspettative, ovvero come l’Europa e il resto del mondo possano essere davvero luoghi adatti alla loro crescita. Dobbiamo aiutarli con politiche concrete affinché acquisiscano una maggiore consapevolezza delle opportunità e fare in modo che utlizzino al meglio le competenze maturate, per uno sviluppo migliore anche della società.»

I lavori del seminario si sono aperti con i saluti di Michela Melis, Direttore Generale Comunicazione della Regione Sardegna, Emiliano Deiana, Presidente Anci Sardegna, e di Yuri Marcialis, assessore della Pubblica istruzione del comune di Cagliari. Il laboratorio si è articolato in due sessioni, mattutina (incentrata su un dialogo con gli amministratori e il relativo dibattito aperto ai contributi del pubblico presente in sala), e pomeridiana (imperniata su una serie di tavoli tematici sulle strategie e sinergie, a livello regionale e locale, messe in campo per favorire i giovani nella utilizzazione dei programmi europei). Ha avuto l’obiettivo di valutare l’attuale stato dell’arte delle politiche in favore della gioventù e iniziare a immaginare quelle da sviluppare a livello locale e regionale per rispondere alle sfide della nuova programmazione dell’Unione europea per il 2021-2027. A conclusione della mattinata si sono susseguiti due momenti di approfondimento. Il primo ha offerto una riflessione sui temi dell’integrazione dei giovani migranti, con la partecipazione di Riccardo Porcu (Regione Autonoma della Sardegna), Elisabetta Gola (Università degli Studi di Cagliari) e Fabrizio Meloni (Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari).

Riccardo Porcu, Direttore del Servizio comunicazione istituzionale e coordinamento rete Urp della Presidenza della Regione, sul focus del seminario ha voluto sottolineare: «La Regione Sardegna ha investito da oltre 2 anni nella partnership con Eurodesk Italy per garantire all’interno degli Uffici Relazioni con il Pubblico un’informazione puntuale e diffusa sulle opportunità di formazione e aggiornamento offerte dall’Unione europea. Ai servizi già offerti dalla Regione si affiancano quelli del Centro Eurodesk, che mirano a favorire l’integrazione, l’ascolto e la creazione di reti civiche, con particolare riferimento al target giovani 14-29 anni».

Alla discussione sulle politiche per l’integrazione ha fatto seguito, in chiusura della sessione mattutina, la relazione di Vito Borrelli, vice-capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, che ha tracciato una panoramica sullo stato dell’Unione europea e sulle sfide che la nuova programmazione 2021-2027 proporrà agli Stati membri. La sessione pomeridiana del seminario si è chiusa con l’intervento di Ramon Magi, presidente di Eurodesk Italy.

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L’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha incontrato oggi nella sede dell’assessorato a Cagliari una delegazione cinese guidata dal vice presidente esecutivo della Chinese People’s Association of Friendship with Foreign Countries della provincia di Shandong, Zhang Jigang. All’incontro erano presenti, tra gli altri, il Direttore generale dell’assessorato dell’Agricoltura, Sebastiano Piredda, il segretario dell’assessore Pierluigi Caria, Antonio Biancu e, in rappresentanza dell’assessore della Cultura, Giuseppe Dessena, il capo di gabinetto Enrico Murgia.
È la prima volta che una delegazione istituzionale dello Shandong approda nell’isola. L’incontro è servito per avviare un rapporto di reciproca conoscenza tra la Regione Sardegna e i rappresentanti di una delle province cinesi più importanti, la terza per prodotto interno lordo e la seconda per numero di abitanti, quasi 100 milioni di persone. Molti i temi trattati: dalla possibilità di interscambi di natura economica a quelli culturali e turistici. «Abbiamo instaurato un primo rapporto con una realtà rilevante – ha detto l’assessore Piras – si tratta di una Provincia con un passato fatto di tradizioni millenarie e un presente che la pone tra quelle più attive del paese asiatico. Siamo interessati a intensificare i legami con lo Shandong – ha aggiunto – e pensiamo che esistano le condizioni per consentire alle nostre imprese di affacciarsi in un mercato nuovo e dalle prospettive interessanti. I prodotti sardi, in particolare quelli del settore agroalimentare, grazie alla loro qualità e alla loro genuinità sono in grado di ritagliarsi fette considerevoli all’estero, soprattutto in Cina. Alcune aziende isolane sono già attive in Asia e altre ancora, per effetto del Programma di Internazionalizzazione varata dal nostro Assessorato, potranno esserlo nei prossimi mesi a conclusione di un percorso che ha visto la pubblicazione di numerosi bandi, azioni di formazione dedicati agli export manager e forum tematici nei settori dell’ICT e dell’agroalimentare». Proprio le eccellenze sarde in quest’ultimo settore, così come le straordinarie bellezze che riguardano il patrimonio storico e archeologico della Sardegna, sono state evidenziate nel corso dell’incontro dai rappresentanti degli assessorati dell’Agricoltura e della Cultura. Dal canto suo, la delegazione cinese ha mostrato particolare interesse per le attrattive turistiche e naturalistiche della Sardegna, conosciuta anche in Cina per la qualità della vita e per essere l’isola “della longevità” grazie all’alto numero di centenari. Nelle prossime settimane saranno definiti i dettagli per un’eventuale missione commerciale da parte di una delegazione sarda nello Shandong.

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Il nuovo atto intimidatorio compiuto durante la scorsa notte contro l’assessore dello Sport del comune di Seui Raimondo Gaviano, con l’eplosione di colpi di arma da fuoco contro la sua autovettura, pochi giorni dopo l’analogo episodio di cui è rimasto vittima il sindaco di Domusnovas Massimiliano Ventura, rilancia l’allarme della violenza contro gli amministratori pubblici.

Numerosissimi gli attestati di solidarietà arrivati in giornata.

«Oggi è la festa del papà, in tante famiglie si festeggia con gioia. Un babbo di Seui oggi probabilmente non festeggerà, la sua unica colpa? Essere assessore comunale – scrivono in una nota Eugenio Lai sindaco di Escolca/vice presidente del Consiglio regionale, Paola Zaccheddu sindaco di Laconi, Marco Pisano sindaco di Mandas, Giuseppe Loddo sindaco di Villanovatulo, Giovanni Daga sindaco di Nuragus, Enrico Murgia sindaco di Seulo e Rossano Zedda sindaco di Gergei -. Molteplici e contraddittori sentimenti pertanto ci pervadono l’animo nell’apprendere di un altro atto intimidatorio ai danni dell’assessore di Seui Raimondo Gaviano, il primo una forte rabbia, fare gli amministratori di questi tempi è quasi una maledizione, il secondo un sentimento di grande vicinanza e affetto che esprimiamo a nome delle nostre comunità,esortando la comunità di Seui rappresentata dai propri amministratori ad andare avanti non siete soli.»

«È ora di dire basta a questa inaccettabile sequenza di atti vili e indegni contro chi amministra la cosa pubblica nei territori – ha detto il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru -. La Regione è decisa a sostenere quanti lavorano ogni giorno, con dedizione e impegno, nell’interesse delle loro comunità, e andiamo avanti con determinazione in tutte le azioni di prevenzione e dissuasione che sono in nostro potere, a partire dalla videosorveglianza. Le risorse per la realizzazione delle reti sono state trasferite a molti Comuni, che già lavorano alla progettazione e stimano di poter completare le opere entro il 2017. Ma sappiamo che questo, per quanto utile, non può bastare. Perciò chiediamo con forza la collaborazione di tutti.»