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«Il varo di una barca, è un po’ come la nascita di una nuova creatura, perché per costruirla ci sono voluti nove mesi e altri diciotto mesi per il lavoro che ha coinvolto più di quaranta progettisti e designer, oltre ai velisti e allo short team.»
Così Max Sirena, skipper e team director alla guida di Luna Rossa Prada Pirelli, ha descritto il momento più emozionante che ha visto finalmente il battesimo del nuovo monoscafo volante ipertecnologico della classe AC75, varato ai primi di ottobre al Molo Ichnusa di Cagliari. Intervistato dal giornalista Enrico Pilia, è stato protagonista il 10 dicembre del primo “talk” a porte aperte nella culla del design in Sardegna, lo IED Cagliari diretto da Monica Scanu, che ha inaugurato il nuovo ciclo di open lesson 2019-20 a Villa Satta dal titolo “Respect. Persone. Futuri. Luoghi.”. Da qualche mese cittadino onorario di Cagliari dove vive dal 2014 con la sua famiglia, “Max” ha affrontato diversi temi legati ad una delle più grandi sfide, quella dell’America’s Cup, il più importante trofeo sportivo che si terrà nel 2021 ad Auckland, in Nuova Zelanda.
E proprio in vista della regata velica più prestigiosa e antica del mondo ha fatto della città di Cagliari il suo quartier generale considerata uno dei più bei campi di regata al mondo: «Era importante trovare una location in Italia che avrebbe garantito un range di vento ben definito, dai 9 ai 14 nodi. Tra quelle individuate (una in Sicilia e due in Sardegna) abbiamo scelto Cagliari, non solo per il mare ma anche per gli aspetti logistici legati all’accoglienza di un grande team di centoventi persone, oltre ai servizi fondamentali. E mi sento molto fortunato per questa scelta, perché dopo aver abitato tanti anni in diverse città importanti del mondo lo posso dire con certezza: Cagliari è uno dei posti più belli in cui ho vissuto e dove ho deciso di vivere con la mia famiglia. Ci sono Università di buon livello, tre scuole internazionali, un clima ottimo, ospedali e un aeroporto vicino alla città e ben connesso. Non capisco perché ci sia gente che non è felice di vivere qui».
Sfide, passione, tecnologia, sport e design: punti centrali della sua grande esperienza, che vanta una lunga carriera sportiva e tante soddisfazioni, che ha portato con generosità nella lezione con i futuri designer della sede sarda IED. Quella del 2021 sarà la sua settima partecipazione all’America’s Cup alla guida del nuovo “missile volante” targato Luna Rossa Prada Pirelli, uno spettacolo straordinario vederlo sfrecciare con le sue imponenti vele sulla superficie del mare, sospeso per aria, nelle immagini video del promo proiettato nell’Aula Francesco Morelli. Un bolide realizzato con tecnologie utilizzate ben al di sopra di quelle della Formula 1 e con dei materiali e una serie di sistemi tecnici a bordo che provengono dal mondo aeronautico e spaziale, come ha raccontato lo skipper di Luna Rossa alla classe piena di studenti e di curiosi, molto attenta. Innovazione, tecnologia e design che raggiungono il loro apice in questa straordinaria “creatura” che più accelera più prende velocità, bacia l’acqua (kissing), poi si alza, decolla e vola.
«Questo vi dà l’idea di come negli anni è cambiato il modo di andare in barca e di concepire la barca a vela. Abbiamo un pilota automatico esattamente come un pilota di volo di un aereo. Misura una serie di dati, l’altezza di volo della barca, la frequenza delle onde, l’intensità del vento. Solo per costruirla ci sono volute più di 75.000 ore di lavoro.»
Tutte quelle parti che un tempo prevedevano la parte idraulica, la parte elettronica e la parte informatica oggi vengono raggruppate in una sola disciplina che fa viaggiare la barca di Luna Rossa a 15/16 nodi, tre volte la velocità del vento: la meccatronica. Non è un film di James Bond ad alto impatto tecnologico, ma è il futuro che è già qui, compreso il rischio inevitabile di spionaggio, come ha raccontato il velista originario di Rimini alla guida del team più famoso nel mondo della vela. «Nella Coppa America noi abbiamo spie tutti i giorni. Anche ieri abbiamo messo la barca in acqua e ci siamo accorti che c’erano spie sia americane che inglesi. Perché? Perché oggi con gli strumenti che abbiamo siamo in grado, seguendo la barca, di determinare la sua velocità e le sue performance. In questo modo si può verificare se le prestazioni dello scafo sono inferiori a quelle dei concorrenti e in tal caso si cerca di intervenire per migliorarle ed essere all’altezza del trofeo più prestigioso».
Una grande sfida che vedrà ancora Cagliari al centro dell’attenzione mondiale sportiva e mediatica dal 23 al 26 aprile 2020 in occasione della prima tappa a livello mondiale per la conquista della Coppa America e che porterà in gara quattro team protagonisti, due americani, uno neozelandese e Luna Rossa Prada Pirelli. «Luna Rossa è per me ciò che mi ha dato la possibilità di realizzare i miei sogni. Nei confronti del mio team così come di Patrizio Bertelli e Miuccia Prada ho un profondo legame, perché mi hanno dato la possibilità di arrivare qui. Non è solo un lavoro, ma una passione, una forma di dipendenza che ti toglie talmente tanto a livello umano e personale che si può perseguire solo se senti di raggiungere un obiettivo, un sogno. Ancora oggi mi chiedo “ma chi me lo fa fare, ho già vinto tanto”, potrei fare altre cose. Ma finita la Coppa America dopo due settimane inizia a venirmi un prurito, poi ti rendi conto che semplicemente, ti manca. È una sensazione difficile da vivere e da capire se non la vivi, difficile da trasmettere agli altri.»
Tra grandi applausi degli studenti ed i saluti della direttrice IED Cagliari lo skipper più famoso d’Italia ha ricordato l’evento di aprile invitando tutti a tifare per il team di Luna Rossa Prada Pirelli.
I prossimi appuntamenti con il ciclo di open lesson “Respect” allo IED Cagliari, saranno: il 7 gennaio 2020, Gianluca Vassallo; il 14 gennaio 2020, Isabella Trombetta, communication officer a bordo delle navi di SOS Mediterranee, e Ugo Bressanello, presidente della Fondazione Domus de Luna (2020, data da definire).
«Questo nuovo ciclo di attività è soprattutto un’opportunità di confronto e approfondimento sui temi legati agli obiettivi di sviluppo sostenibile, che seppur declinati in modi differenti tendono tutti in qualche modo a valorizzare la “sfida”, intesa positivamente come occasione di scambio, di relazioni e connessioni, di gioco di squadra, ma soprattutto di cambiamento e di raggiungimento di nuovi traguardi verso una società sempre più civile e compatibile con la salvaguardia dell’ambiente e dei diritti umani. Valori fondamentali per la progettazione di oggi e del futuro che noi come IED ci impegniamo a trasmettere ai nostri studenti: non solo rafforzare la cultura del sapere e del saper fare, ma soprattutto la cultura del saper essere», ha spiegato Monica Scanu, direttrice IED Cagliari.
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Parte il 10 dicembre a Villa Satta, sede di IED Cagliari, il ciclo di open lesson del 2019-2020, che vedrà protagonisti alcuni ospiti speciali sul tema che guida il network IED nelle attività di questo anno accademico: “Respect! Persone. Futuri. Luoghi”. Un contenitore culturale inteso come chiave di lettura di alcuni nodi problematici della contemporaneità, coerenti agli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals) per affrontare le sfide globali, legate ai temi di interesse e di importanza per la società.
Ad inaugurare, alle 18.00, la serie di incontri sarà Max Sirena, lo skipper e team director alla guida del team Luna Rossa Prada Pirelli – con il nuovo monoscafo volante ipertecnologico della classe AC75 targato Prada-Pirelli varato ai primi di ottobre a Cagliari – nella sfida per la 36/a edizione dell’America’s Cup, la regata velica più prestigiosa e antica del mondo, in programma nel 2021 ad Auckland, in Nuova Zelanda. Il grande velista italiano (Rimini, 1971) da alcuni mesi cittadino onorario di Cagliari, intervistato dal giornalista sportivo Enrico Pilia (caporedattore L‘Unione Sarda), racconterà nel corso del suo “talk” nella sede sarda dello IED i vari aspetti per la preparazione del suo team, le fasi di progettazione della nuova barca a vela e del suo design ipertecnologico, protagonista nella prossima competizione della Coppa America. Ma si parlerà soprattutto di sfide, di sport, di passione, tecnologia e della sua esperienza di vita in Sardegna. Sirena vive a Cagliari con la famiglia dal 2014, e qui con il suo team da diversi anni ha stabilito il suo quartier generale, considerato uno dei più bei campi di regata al mondo, in vista del più importante trofeo sportivo.
«Questo nuovo ciclo di attività è soprattutto un’opportunità di confronto e approfondimento sui temi legati agli obiettivi di sviluppo sostenibile, che seppur declinati in modi differenti tendono tutti in qualche modo a valorizzare la “sfida”, intesa positivamente come occasione di scambio, di relazioni e connessioni, di gioco di squadra, ma soprattutto di cambiamento e di raggiungimento di nuovi traguardi verso una società sempre più civile e compatibile con la salvaguardia dell’ambiente e dei diritti umani. Valori fondamentali per la progettazione di oggi e del futuro che noi come IED ci impegniamo a trasmettere ai nostri studenti: non solo rafforzare la cultura del sapere e del saper fare, ma soprattutto la cultura del saper essere», spiega Monica Scanu, direttrice IED Cagliari.
Max Sirena è alla sua settima partecipazione all’America’s Cup. Di queste ha vinto la 33esima edizione con BMW Oracle Racing nel ruolo di responsabile dell’albero alare e la 35esima con Emirates Team New Zealand nell’edizione di Bermuda nel 2017. È stato skipper dell’Extreme 40 Luna Rossa e vincitore del campionato Extreme Sailing Series nel 2011. Con il team Luna Rossa ha partecipato alle sfide del 2000, vincendo la Louis Vuitton Cup, e del 2003 e 2007 nel ruolo di aiuto prodiere. È diventato quindi Skipper e Team Director di Luna Rossa nella campagna per la 34esima America’s Cup, tenutasi a San Francisco nel 2013.
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A distanza di 10 mesi, si è conclusa positivamente, con un’assunzione a tempo pieno e indeterminato, a partire da ieri, 15 maggio 2017, la vertenza dei tre lavoratori della Multiservizi Sulcis, azienda operante presso la Asl 7 a Carbonia e Iglesias, Giovanni Portolecchia, Emanuele Perda ed Enrico Pilia, che il 12 luglio dello scorso anno avevano proclamato lo stato di agitazione per rivendicare 7 stipendi arretrati e chiarezza sul loro futuro.
La Ser.Co. srl, la società che si è aggiudicata il nuovo appalto, li ha assunti con la qualifica di operai, unitamente ad altri cinque degli altri dipendenti della Multiservizi Sulcis che non avevano condiviso la decisione di proclamare lo stato di agitazione.
Soddisfazione per l’esito positivo della vertenza, è stata espressa stamane da Daniele Mele, responsabile del dipartimento Cisl che si occupa di vertenze per disoccupati ed ammortizzatori sociali.
«La conclusione di questa vertenza dimostra che la ricerca dei diritti e della dignità dei lavoratori non va mai abbandonata e con il giusto lavoro si ottengono risultati concreti perfino in un territorio sotto ricatto come il nostro – ha detto Daniele Mele -. Capisco che la gente abbia sempre meno fiducia, oltre che verso la politica, anche verso il sindacato, ma questa vicenda rappresenta un momento importante. Questi lavoratori hanno combattuto duramente per rivendicare i loro diritti, hanno rischiato persino una denuncia, ma ora vedono premiati i loro sforzi e sacrifici. In questi mesi – ha concluso Daniele Mele – hanno tirato avanti con l’indennità di disoccupazione ed ora, oltre che ritornare al lavoro, potranno usufruire, attraverso una procedura concordata, degli stipendi non ricevuti dalla vecchia società, maturati prima dell’inizio dello stato di agitazione, che verranno loro erogati dall’azienda sanitaria.»
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«Stiamo dichiarando lo stato di agitazione, in quanto siamo in arretrato di sette mensilità e, giunti l’11 di questo mese alla scadenza del contratto, non sappiamo ancora quale sarà il nostro futuro.» Lo hanno detto questo pomeriggio Giovanni Portolecchia, Emanuele Perda ed Enrico Pilia, tre dipendenti della ditta Multiservizi Sulcis, azienda operante presso la Asl 7 a Carbonia e Iglesias, nella sede centrale della Asl 7 di via Dalmazia, a Carbonia, dove sono andati a manifestare per rivendicare chiarezza sul loro presente e sul loro futuro. «Proseguiremo lo stato di agitazione – hanno aggiunto i tre lavoratori, sostenuti nella loro iniziativa dalla Cisl – fino a quando non avremo una risposta dal commissario straordinario della Asl 7, dottor Antonio Onnis.»
La dura presa di posizione dei tre lavoratori, arriva dopo le denunce fatte dal segretario della Filca Cisl Giorgio Cicilloni e dal segretario generale Ust Cisl Fabio Enne, che alcuni giorni fa hanno chiesto un incontro al commissario straordinario della Asl 7 di Carbonia, Antonio Onnis, per affrontare le problematiche legate al «perdurare della situazione che grava sui lavoratori della Multiservizi, azienda operante presso la Asl 7 a Carbonia e Iglesias» ed hanno annunciato che, «in attesa dell’incontro, è stato proclamato lo stato di agitazione».
E, stamane, è arrivata la presa di posizione di nove lavoratori della stessa Multiservizi Sulcis (Giuseppe Pinna, Manuela Casula, Daniele Pinna, William Arru, Fabrizio Casula, Massimo Orrù, Tomas Fontana, Graziano Floris e Antonello Granella) che hanno sostenuto che «le asserzioni contenute negli articoli di stampa sono in parte assolutamente non veritiere e corrispondenti alla realtà dei fatti, per altra parte forzano la situazione per drammatizzarla, laddove lamentano la mancanza di stipendio da oltre sei mesi, mentre è noto a tutti i dipendenti che nel corrente mese saranno corrisposti gli stipendi di tre mesi ed a breve i restanti tre… è totalmente falso e non veritiero che i lavoratori della Multiservizi operanti presso la ASL 7 di Carbonia, in numero di 14 unità, siano in stato di agitazione. I presunti lavoratori che potrebbero essere in stato di agitazione sarebbero solo due o tre.»